mercoledì, novembre 30, 2005

Picciotto Daki : Chapeau a Lucia annunziata

Lucia Annunziata su La Stampa di oggi si merita un applauso


Se Daki fosse picciotto

Proviamo a spogliare il caso della politica. Portiamo il giudizio lontano da ogni dimensione che tocchi (via diritto internazionale) la valutazione della guerra in Iraq e dell’operato degli Americani. Mettiamo, insomma, che Mohammed Daki sia non un islamico, ma un picciotto siciliano.

L’esempio non è scelto a caso: in Italia infatti il terrorismo internazionale non ha una giurisdizione speciale e per questi reati vige la stessa disciplina che vige per i reati di alta criminalità, fra cui, appunto, la mafia. Dunque, il lavoro del picciotto Daki nella lunga e complessa catena della gerarchia mafiosa è minimo: presta piccoli servigi. A un mafioso che ha bisogno di transitare per l’Europa il picciotto fornisce il suo indirizzo postale così da permettergli di ottenere un permesso di soggiorno. A un altro in fuga da un continente presta ospitalità nella sua casa per poche notti. Sono esattamente i servigi prestati dal terrorista Daki, per sua stessa ammissione: «Certo, conoscevo Ramzi Binalshibh, ma gli ho prestato solo il mio indirizzo postale per i suoi permessi di soggiorno», dice facendo riferimento all’aiuto dato da lui, mentre viveva ad Amburgo fra il 1989 al 2002, a uno degli uomini considerati la mente dell’attentato dell’11 Settembre. L’ospitalità nella sua casa italiana era stata invece riservata a Ciise, un somalo, accolto da lui su ordine della Siria.

Come sarebbe stato giudicato per questi «aiutini» il picciotto Daki? Secondo la legge italiana la risposta è inequivocabile: sarebbe stato condannato per partecipazione ad associazione mafiosa. Un reato punibile con un minimo da tre a sei anni, e, se l’associazione è armata (come dovrebbe essere il terrorismo) fino a quindici. Come mai allora il terrorista Daki può essere giudicato innocente e la sua liberazione divenire addirittura un simbolo della vittoria dello Stato di di diritto?
Il semplice giochino fra picciotto e terrorista rivela fino in fondo quando contraddittoria sia la sentenza sui tre islamici. Una contraddizione che per altro passa tutta dentro la sinistra. La legge sull’associazione per delinquere di stampo mafioso è stata ispirata e voluta dalla sinistra; si chiama infatti Pio La Torre, dal nome del deputato comunista che ne fu primo firmatario e che venne ucciso nel 1982 per questa sua battaglia."

G5 10 e lode

Il mitico Walt Mossberg definisce il G5 "A New Gold Standard for PCs"

martedì, novembre 29, 2005

Altre fotografie irachene, da Michael Yon

Dal reporter indipendente e "filoamericano" Michael Yon : "Show and Tell: A Photo Essay"

fOTO DALL'iRAQ

Da orpheus posta alcune foto che valgono piu' di mille parole
. Perche' l'Iraq non e' soltanto Abu Grahib

Applausi per il Locandiere

Che dal suo motel dei Polli Ispirati fa una confessione che enuncia in maniera quasi perfetta una posizione che cerco di esprimere da giorni...

"Aggiungerei una confessione personale: il vostro Locandiere si considera un revisionista per definizione. Revisionista perche' crede nel principio della fallibilita' da applicare a qualsiasi aspetto del vivere comune. Non e' un nichilista semplicemente perche' crede che quella verita', provvisoria per definizione, debba essere considerata la verita' fino a quando non venga falsificata. Riconosce che il linguaggio gioca un certo ruolo nella costruzione della realta' cosi' come la conosciamo ma non esclude, per questo, l'esistenza stessa di una realta' e soprattutto quale principio del vivere comune ritiene necessaria la condivisione di una medesima lingua. Perdersi nella torre di Babele non serve a nulla."

Quanti morti civili ci sono stati in Iraq?

Se lo chiede il tenutario di Tblog, dopo aver visitato il sito dell'organizzazione Iraq Body Count, che arriva ad un massimo di 25-30mila morti, contro i 100mila dati dal famigerato studio probabilistico di Lancet, considerato antiscientifico a causa di un campione troppo limitato.

Allora i morti accertati in Iraq sarebbero fra i 25 ed i trentamila? Non proprio. Come argomentato da Logic Times e riportato da Tblog, sandrebebro in qualche modo sottratti i numeri dei guerriglieri e terrosisti morti:

Se si esaminano proprio i dati di IBC con attenzione, però, una particolarità balza agli occhi: oltre l'81% dei "civili" caduti sono maschi adulti in età di combattere. Un'anomalia statistica singolare in un paese dove la demografia e la casualità avrebbero dovuto vedere solo un 18% di caduti con quelle caratteristiche sociodemografiche.
La conseguenza è ovvia. La stragrande maggioranza dei caduti dati come "civili" sono in realtà combattenti, uccisi in azione e non vittime collaterali. Una confusione normale in un teatro di guerra dove i ribelli combattono in abiti civili mescolati alla popolazione civile.


Il numero minimo - si badi bene, minimo - a cui si giunge e' di 4600.

Eccessivamente basso? sicuramente, per carita'. Ma l'ordine di grandezza rispetto a certe sparate mediatiche e' drasticamente differente.
Il sospetto che i nostri giornali cerchino di sfruttare la tragedia e' cosi' assurdo? O , per metterla in un altro modo:

Quello che le cifre e gli indizi statistici mi sembrano dire con una certa chiarezza è che il conto delle vittime civili è stato gonfiato a dismisura, moltiplicato per diversi ordini di grandezza rispetto alla realtà, attraverso un uso di cifre ipotetiche e la confusione tra combattenti e civili. Con la distorsione e l'uso propagandistico di tutto, dal fosforo ai numeri, si vuole dare l'impressione di un vero e proprio macello indiscriminato, che la guerra irakena, invece, non appare essere. Se non nelle intenzioni di chi fa esplodere bombe al mercato.

La legge e' uguale per tutti - anche per Agnoletto

Ma talvolta e' piu' dolce sentirlo per certa gente, che si crede sempre al di sopra di essa... Tafferugli attorno al cantiere della Tav, " L'europarlamentare di Rifondazione Comunista Agnoletto: «Preso a calci dagli agenti»"

Agnoletto deve considerarsi fortunato: negli stati comunisti che tanto apprezza, una dimostrazione davanti ad un cantiere comportava ben di peggio!

Continua l'articolo:


«Sono stato spinto dalla polizia, hanno cercato di colpirmi con un manganello. Sono finito a terra e mi hanno preso a calci, mentre insieme ad altri europarlamentari cercavo di mediare tra la popolazione e le forze dell'ordine».

In primis, non c'e' un bel nulla da mediare: quella gente non poteva andare oltre. Punto. Basta.
e poi, la popolazione o i manifestanti? Ben diverso - in conto e se la polizia impedisse l'accesso a casa propria agli abitanti, un conto se stessero cercando di mantenere sgombra una proprieta' privata.

Il racconto è di Vittorio Agnoletto, europarlamentare di Rifondazione Comunista. «Stavamo discutendo in Località Passeggeri, vicino al bivio che porta a Venaus - spiega Agnoletto - dove le forze dell'ordine bloccano l'accesso. Chiedevamo che si facesse passare la gente, tenevamo le braccia alzate.

Ossia, Agnoletto ha cercato di abusare della propria posizione di Europarlamentare per commettere e far commettere una violazione di legge.
All'improvviso la discussione è degenerata e mi sono ritrovato a terra».

Traduzione: non e' piu' riuscito a tenere al guinzaglio i miei "pacifici" manifestanti, che aveva condotto sin li' da Torino belli carichi ed e' finito per terra.

La versione della Questura e' invece questa:
LA QUESTURA: «NESSUNA CARICA» - Diversa la versione dei fatti fornita dalla questura di Torino: le forze dell' ordine in servizio a Venaus stanno compiendo solo «un' opera di contenimento, non vi sono stati nè sgomberi, nè cariche». Anche sull'episodio riferito dall' europarlamentare Vittorio Agnoletto le forze di polizia hanno precisato che «non è stato colpito. Anzi è stato aiutato a rialzarsi da terra, quando è caduto per la ressa».

Il lupo che si fa agnello, insomma.

E uno indietro....

Sempre dalla BBC : "Burma's opposition has confirmed reports that its leader, Aung San Suu Kyi, has had her house arrest extended."

un altro piccolo passo...

Dalla BBC
: "Women in Saudi Arabia have taken part in an election, both as voters and as candidates, for the first time."

Gravissimo - in Iraq le squadre della morte?

Oggi Dexter Filkins sul New York Times riporta fatti gravissimi.

Unita' dell'esercito iracheno e del Ministero degli Interni avrebbero eseguito arresti arbirtrari, troturando ed uccindendo decine se non centinaia di sunniti e lasciandone in alcuni casi i corpi per strada.

As the American military pushes the largely Shiite Iraqi security services into a larger role in combating the insurgency, evidence has begun to mount suggesting that the Iraqi forces are carrying out executions in predominantly Sunni neighborhoods.

Hundreds of accounts of killings and abductions have emerged in recent weeks, most of them brought forward by Sunni civilians, who claim that their relatives have been taken away by Iraqi men in uniform without warrant or explanation.

Some Sunni men have been found dead in ditches and fields, with bullet holes in their temples, acid burns on their skin, and holes in their bodies apparently made by electric drills. Many have simply vanished.

Le stesse autorita' USA hanno liberato alcuni giovani che venicano torturati all'interno dei bunker del Ministero degli Interni.

Some of the young men have turned up alive in prison. In a secret bunker discovered earlier this month in an Interior Ministry building in Baghdad, American and Iraqi officials acknowledged that some of the mostly Sunni inmates appeared to have been tortured.

Almeno una organizzazione umanitaria starebbe conducendo indagini hanno trovato sinora soltanto prove indiziarie, ma i racconti sembrano coerenti e precisi.

Many of the claims of killings and abductions have been substantiated by at least one human rights organization working here - which asked not to be identified because of safety concerns - and documented by Sunni leaders working in their communities.
[...]
An investigator for the human rights organization said it had not been able to determine the number of executions carried out by the Iraqi security forces. So far, the investigator said, the evidence was anecdotal, but substantial.

Sicuramente, uomini che si sono identificati come appartenenti alle forze di sicurezza irachene hanno rapito e poi ucciso appartenenti alla minorazna sunnita, che governava il paese sotto Saddam.

"There is no question that bodies are turning up," said the investigator, who agreed to speak on the condition of anonymity, citing safety concerns. "Quite a few have been handcuffed and shot in the back of the head."

Le smentite del governo iracheno sono veementi, ma personalmente mi sembra difficile che l'operato di "squadre della morte" di questo tipo non sia perlomeno tollerato a livello ufficioso dagli ufficali locali; gli stessii crimini commessi all'Interno del Ministero dell'Interno sono una prova dell'inefficienza, se non della connivenza del governo.

Bayan Jabr, the interior minister, and other government officials denied any government involvement, saying the killings were carried out by men driving stolen police cars and wearing police and army uniforms purchased at local markets. 'Impossible! Impossible!' Mr. Jabr said. 'That is totally wrong; it's only rumors; it is nonsense.'

E' allucinante: il primo pilastro di una societa' libera e' la protezione dell'individuo contro gli abusi delle forze di polizia.
Se poi queste azioni non fossero ordinate dall'alto, ma orgnaizzate da milizie locali che non possono certo agire all'oscuro delle autorita', sarebbe anche peggio: non e' possibile che le forze di sicurezza possano agire impunemente non solo contro il comune cittadino, ma persino contro lo stesso governo centrale!

Accuse come queste vanno indagate a fondo e con la massima celerita' non nascoste sotto un tappeto, come purtroppo sembrano fare alcune fonti USA interpellate.

American officials, who are overseeing the training of the Iraqi Army and the police, acknowledge that police officers and Iraqi soldiers, and the militias with which they are associated, may indeed be carrying out killings and abductions in Sunni communities, without direct American knowledge.

But they also say it is difficult, in an already murky guerrilla war, to determine exactly who is responsible. The American officials insisted on anonymity because they were working closely with the Iraqi government and did not want to criticize it publicly.

Fermare questi abusi e' ancora piu' importante per chi, come noi, e' un sostenitore delle ragioni dell'intervento in Iraq.
Da un punto di vista strettamente realista, tale politica e' un vero disastro: che possibilita' vi sarebbero di costruire un regime stabile in un asituazione del genere?

The widespread conviction among Sunnis that the Shiite-led government is bent on waging a campaign of terror against them is sending waves of fear through the community, just as Iraqi and American officials are trying to coax the Sunnis to take part in nationwide elections on Dec. 15.

Sunnis believe that the security forces are carrying out sectarian reprisals, in part to combat the insurgency, but also in revenge for years of repression at the hands of Saddam Hussein's government.

Ayad Allawi, a prominent Iraqi politician who is close to the Sunni community, charged in an interview published Sunday in The London Observer that the Iraqi government - and the Ministry of Interior in particular - was condoning torture and running death squads."

L'articolo e' da leggere tutto.

Triste considerazione: i politici iracheni, dopo essere stati lasciati in balia di Saddam per una generazione, non ocnoscono altro modo di governare che tramite il terrore. I pochi espatriati e le forze alleate sembrano essere l'unica guardia contro la prospettiva di un ritorno, almeno parziale, alla condotta di Saddam.

lunedì, novembre 28, 2005

Graziate il feticcio - Sofri come Previti e morta li'

Questa volta non ce la faccio ad essere freddo e razionale, le analisi verranno dopo, in un altro post. Anzi, son certo che altri le potranno fare meglio di me.

Sofri e' fuori per sei mesi, una sospensione della pena dovuta alle condizioni di salute. Il ricovero (per cui faccio i migliori auguri ad Adriano Sofri , ovviamente) ha riaperto la caccia alla grazia, anzi all'amnistia, visto che Adriano Sofri non ha mai ammesso la propria colpevolezza.

Non comincio nemmeno a parlare dei "sofristi" di sinistra, tanto forcaioli se si tratta di Previti, ma guai a toccargli il galeotto riconosciuto tale persino dalla sacrosanta casta giudiziaria; fra loro ed il compagno Sofri, e' ovvio che per una volta, solo per questa volta i sacri giudici hanno errato! Come , forse, errarono quando assolsero con formula piena il Commissario Calabresi?

No, mi stupisco per il comportamento di molti di quelli dalla "mia" parte: ai liberali, ai conservatori, agli atei devoti , ai credenti anticlericali, ai liberisti e libertari .
Qualcuno vuole sostenere che il processo fosse irregolare? Lo si e' gia' fatto e ne conosciamo i risultati. E
Perche' Adriano Sofri deve essere innocente nonostante una sentenza defnitiva, ottenuta nonostante i migliori avvocati d'Italia, nonostante una pressione medatica degna di miglior causa, nonostante pressioni fortissime della classe politica per chiudere il caso?

Essere garantisti non dovrebbe significare anche rispettare le sentenze della magistratura?allora perche' continuiamo a sostenere che un condannato a 22 anni di galera debba uscire, ad ogni costo?

Oppure per gli ex membri di certe frange non vale? Forse non si tratta di giustizia, ma della cattiva coscienza, del senso di colpa di molti "compagni" di Sofri, che si rendono conto di quanto vicini siano stati ad essere Sofri - o Marino?

Massi' , facciamo una bella legge ad-personam, alla Previti, tanto stavolta l'Unione la vota quasi compatta. Una piu', una meno, smettiamola con la farsa di uno stato di diritto e liberale. Siamo una collezione di tribu', accettiamolo; e la tribu' di cui Adriano Sofri e' divenuto il feticcio e' potente e ormai trasversale; ognuno ha il diritto di cambiare opinione, ma quanti ex-LC abbiamo, adesso liberali , conservatori o cattolici? .

Una bella amnistia. Come nel 1945. Non importa che il fascismo fosse durato tanto da aver gente che vi era letteralmente nata e cresciuta dentro e che probabilmente, anche cosi', certe colpe siano state anche troppo rapidamente lavate; a lorsignori, che han passato venti mesi a sognare la P38 non si deve nemmeno pensare di poter mai, mai presentare il conto.
Nemmeno quando ci e' scappato il morto.

Capisco tutte le ragioni di chi, come JimMomo, ad esempio, sostiene che si tratta di una semplice sospensione, che SOfri si fara' i 22 anni che deve scontare, che "Sofri in numerosi articoli ha ammesso la viltà della loro campagna su Calabresi. Le riflessioni sugli errori non si contano più.( da un commento di JimMomo ad un ottimo post di Otimaster).
Ma Sofri non e' stato vile, e' stato l'istigatore e , secondo tutti i gradi di giudizio del nostro ordinamento, il mandante prima di una scandalosa campagna denigratoria, totalmente basata su falsita' che, almeno da un certo punto in poi, lo stesso Sofri conosceva per tali ; dell'assassinio di Calabresi.
Chi brinda a champagne alla morte di una persona non e' un vile; credo che lo sappiate meglio di me come lo si dovrebbe chiamare.

Palestina democratica e liberale - magari!

il New York Times riporta il clamoroso autogol palestinese: le primarie dle Fatah, il partito di maggioranza relativa , erede dell'OLP, sono state postoposte a causa dell'irruzione alle urne da parte di miliziani armati ch ehanno sparatoin aria. Ma , come si sa, ci diranno che si trattava solo d'innocenti ed esuberanti manifestazioni di gioia, non esistono palestinesi violenti.

"JERUSALEM, Nov. 28 - Palestinian gunmen, shooting into the air, pushed their way into polling stations in Gaza today and forced the postponement of primary elections for the main Palestinian party, Fatah, led by President, Mahmoud Abbas."

Economist survey: qui ci vuole un governo di destra!

Secondo l' Economist i nostri problemi strutturali sono evidenti. Nanismo imprenditoriale, gigantismo statale. Nelle parole di Pistorio, ex capo di StM:

"[...] Near Catania, in Sicily, ST Microelectronics, a chipmaker, is part of a vibrant high-tech cluster.[...] Mr Pistorio not only turned the company round, but expanded it by opening production plants near Naples and in Bari. He has nothing but praise for the skill and high quality of Italian engineering graduates.

Yet Mr Pistorio also concedes that Italy has plenty of problems.
He notes that high-tech exports make up only 12% of the total, half the European average.
Italy spends only 1.1% of its GDP on research and development, compared with the EU average of almost 2% and as much as 3.2% in Japan.
Bureaucracy and the judicial system are slow, liberalisation is incomplete, infrastructure is poor, and the tax “wedge” that pushes up labour costs is one of the largest in Europe.
Mr Pistorio reckons that the Berlusconi government has failed to create the right conditions to attract investment, whether from domestic sources or from abroad, and has not done enough to encourage innovation"


A giudicare da questa lista, a me sembra che l'Italia non abbia bisogno di un governo di centrosinistra, ma di un vero governo di centrodestra! Soltanto che, date le tendenze degli ultimi corrispondenti dell'Economist, nonche' il fatot che un governo di "centrodestra" ce lo siamo gia' sorbiti per cinque anni, a chi volete che si rivolga il giornale?
In effetti, le riforme piu' significative del Governo Berlusconi (molta parte della Legge Biagi, l'aumento delle pensioni minime, la ritrosia a toccare pensioni di anzianita' e invalidita') sembrano quasi riforme di un governo "sociale" - a quando le brutali terapie di mercato che dovrebbero essere il marchio di un governo "liberale di massa"?
Il governo Berlusconi non merita l'aggettivo "peronista" - ma ad un osservatore esterno end informato da fonti non del tutto imparziali (Mrs. De Zulueta, I presume..) il dubbio potrebbe venire.

The search for scapegoats

Dall' Economist: punto di vista interessante, as usual:

"Paradoxically, although euro membership has made it more urgent for Italy to deal with its structural faults, it may also have made it easier to avoid doing so, by cutting interest rates and eliminating exchange-rate crises. As the OECD puts it in its most recent report on Italy: “It is somewhat ironic that EMU membership...may, in effect, have relaxed the perceived need for structural adjustments on both the supply and fiscal sides.”

Something similar happened in Argentina after it adopted its convertibility plan: people started to believe that biting the bullet of a permanently fixed exchange rate was enough, on its own, to cure the economy's problems. In both countries, the new fixed-exchange-rate regime came to be seen as the end point of the reforms, rather than a prelude to broader structural adjustments. The need for these in Italy is now greater than ever.
"

Iraq, arriva il film di Bruce Willis

A Conservative Mind riporta la notizia: Bruce Willis ha intenzione di lanciarsi in un film che riporti, per una volta, un punto di vista non di sinistra sulla guerra in Iraq.

Nestle' , o la colpa di essere efficienti e svizzeri

ALberto Mingardi , su Libero e dal sito dell'Istituto Bruno Leoni:


"Qualche domanda, però, s’impone. Perché gli stessi che gettano – e non a torto – acqua sul fuoco dell’influenza aviaria, poi estraggono una tanica di benzina, per l’ITX? Non sarà – è una mera ipotesi, questa, che lasciamo giudicare al lettore – che in un caso ad essere in pericolo sono venditori di pollo italianissimi, volti noti per spot politicamente corretti e zuccherosi, gente coi piedi ben piantati nei nostri più prestigiosi palazzi e nelle rotative dirimpettaie, e tutto il resto segue? Se si prova a debellare mediaticamente il virus dei polli, non sarà forse perché si pesano voti, e perché c’è un ministero, quello dell’agricoltura, che della promozione dei prodotti italiani fa giustamente un vanto?"

Chapeau a Christian Rocca

In un articolo sul Foglio, Christian Rocca ricorda le motivazioni dell'attacoc all'Iraq e le strane amnesie che ora, a nemico sconfitto, prendono certe anime belle: facile strillare come vergini offese, dopo che qualcun'altro ha fatto il lavoro sporco.

"In Italia, ma ormai sempre di più anche in America, si è ormai certi che Bush e Cheney e i neocon abbiano fatto carte false per giustificare la loro sporca guerra. Poco importa che la commissione bipartisan del Senato e quella indipendente Robb-Silberman lo abbiano escluso categoricamente. Poco importa che le armi convenzionali con cui Saddam aveva violato quindici o sedici risoluzioni dell’Onu in realtà siano state trovate oppure che le armi di sterminio in precedenza Saddam le avesse usate. Poco importa che il rapporto Duelfer abbia ribadito le intenzioni saddamite di far ripartire i programmi nucleari oppure che la Cia di George Tenet avesse giurato che trovare le armi sarebbe stato come tirare un rigore a porta vuota (una “slam dunk”, disse Tenet). Soprattutto sembra quasi che i giornali si siano dimenticati come l’idea stessa di first strike, cioè del diritto a sparare il primo colpo, sia stata formulata dopo l’11 settembre proprio per prevenire che un potenziale nemico si dotasse delle armi di distruzione di massa. Non per intervenire quando le avesse già pronte per l’uso. "


Insomma,
C'eravamo tanto armati - La grande bugia sulla guerra in Iraq è quella di chi dice che Bush ha ingannato il paese sulle armi di sterminio di Saddam

PArbleu ha usato il fosforo che ha nel cervello e...

cerca di fare chiarezza con risultati interessanti. Soprattutto alla luce di quello che i testi di chimica dicono sul fosforo e quelli militari su altre armi con le quali e' stato comparato.
Post lunghissimo, ma estremamente dettalgiato ed ottimamente documentato, fino all'ultimo link - da leggere per comprendere coome in TV si possa spesos dire qualsiasi boiata e passarla liscia.

Giu' le mani dal valoroso popolo iraniano...

Gente pacifica. Peccato che 'uranio, chissa' come mai, se lo vogliano contunuare ad arricchire l'uranio. Una procedura lunga e costosa, che sarebbe meglio rifilare ad altri, se lo facessero gratis. Ma senza, niente armi atomiche. E quindi Teheran ha rifiutato la proposta russa di "offrire" alcune parti del processo di gestione del combustibile nucleare, una prova indiziaria sulle reali ambizioni del governo iraniano.
Dal WSJ.com - Iran Rejects EU Deal to Shift Uranium Enrichment to Russia: "TEHRAN, Iran -- Iran said Sunday that a meeting with European negotiators should include a guarantee that its nuclear fuel cycle remain in Iran, seemingly rejecting a proposal to move the process to Russia to prevent the production of weapons-grade uranium."

Snistra ed Israele

Sul Corriere della Sera Angelo Panebianco spiega perche' Fassino ha detto qualcosa di nuovo giovedi' scorso, al convegno sinistro su Israele:

"Dire che la Palestina dovrà ospitare, fianco a fianco, due democrazie significa congedare due verità di fede che la sinistra italiana ha abbracciato per lunghissimo tempo. Il primo tabù infranto riguarda Israele. Se si valorizza la democrazia, il giudizio su Israele, unica vera democrazia del Medio Oriente, diventa molto più benevolo e simpatetico di quanto non sia stato a lungo: non il brutale stato militarista oppressore dei palestinesi come per anni lo si è dipinto, ma una democrazia i cui standard di civiltà sono simili ai nostri, una democrazia spaventata, che lotta per la sua sicurezza (facendo anche, come è inevitabile, molti errori), circondata da milioni di uomini a cui è stato insegnato che distruggere l’«entità sionista » è fare la volontà di Dio. Il secondo tabù riguarda i palestinesi. Perché se ciò che si vuole non è uno «Stato palestinese » qualsiasi ma una democrazia, allora ne consegue che non tutto può essere scusato, che occorre essere esigenti con i palestinesi, appoggiare solo quei leader e quelle azioni che vanno nella direzione della costruzione della democrazia."

Casini comincia col balletto

Corriere della Sera :
"Buttiglione lo candida a Palazzo Chigi: «Lui alla guida del Paese»
«Io meglio del premier? Forse l'ho pensato»
Affondo di Casini: «Al paese non servono illusionismi». In serata il portavoce: «Nessun riferimento al presidente Berlusconi»"

venerdì, novembre 25, 2005

Laicita' USA e laicita' all'Italiana

Da un'intervista di Capezzone ad
ideazione di qualche tempo fa. Si sta parlando di differenze fra la concezione di "laicicta' " Italiana e negli States.

"lo schema “americano” mostra la sua superiorità anche da un altro punto di vista: al centro c’è il cittadino (e, nella fattispecie, il cittadino credente), non una comunità, un’organizzazione, un’entità collettiva con cui lo Stato “viene a patti”. La realtà italiana, al contrario, mi piace poco proprio da questo punto di vista: e l’estensione dello schema concordatario ad altre confessioni porterà ad una specie di “tavolo di concertazione delle confessioni riconosciute”, con il triplo rischio di clericalizzazione degli ordinamenti, di parastatalizzazione delle chiese e di messa tra parentesi della centralità dell’individuo (a beneficio, ancora una volta, di entità collettive)."


Ha perfettamente ragione: in Italia abbiamo invece una situazione nella quale le chiese ottengono sin troppo spesso privilegi inverecondi in cambio di rispetto per la sovranita' dello Stato, non dell'individuo. E per di piu' di solito disattendono puntulamente tali obblighi.

il miglior commento nell' inchiesta dell'Economist

In questa frase, l'essenza dei problemi italiani sintetizzata in una frase m nel sottotitolo dell'inchiesta di The Economist:


"Economic troubles are always someone else's fault"

Ossia: i problemi sono sempre colpa di qualcun altro .
Un atteggiamento purtroppo sin troppo diffuso da noi e non solo, secondo il quale la prosperita' e il successo non vanno conquistati, ma sono un diritto acquisito.


Guardiamo in faccia la realta': una selezione darwiniana del nostro tessuto economico e' una triste necessita'. La Cina ci sta sempliecemente facendo cio' che noi abbiamo fatto ai PAesi dell'Europa occidentale, ossia prenderci le industrie a minor vlaore aggiunto . La "salita" nella scala del valore e' un processo doloroso e rischioso.
Troppi fra noi si sono illusi che il nostro posto sullo scalino fosse perennemente garantito, che bastasse proclamare al mondo che le "vecchie teorie" non fossero piu' valide e che bastasse la mano santa della redistribuzione statale per impedire tali mutamenti, che la storia si potesse bloccare. La realta' si e' incaricata di dimostrare l'inesattezza di certe teorie.

giovedì, novembre 24, 2005

Megafono RL

Ricevo e Ripeto La vera opzione laica siamo noi. Si'!

Grande Guia Soncini

Guia Soncini coglie in fallo il suo direttore sul'aborto, con articolo da applausi - (ben commentato da JimMomo); Ferrara pero' si merita un sorriso: no e' da tutti lasciarsi insultare dalle proprie giornaliste dalle colonne del giornale che si dirige. Ateo devoto, ex comunista, ma e' evidente che qualche istintuccio liberale qualcuno e' riuscito ad instillarglielo.

Latte Nestlé: nessun rischio tossico

Il Corriere della Sera riporta che secondo le prime valutazioni degli esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss) «emerge che il rischio di effetti genotossici, in seguito a ingestione di Itx, è assente o trascurabile. Non risultano disponibili informazioni su altri effetti tossici».

un bell'esempio del pregiudizio anticapitalistico - Nestle' Deve essere colpevole, perche' e' una multinazionale - e della cultura della paranoia e del sospetto instillato nel pubblico e nei media dal complesso ecologista-no global.

La notizia falsa e' finita in prima pagina su tutti i giornali: qualcuno crede che invece, a quella vera - l'assenza di tossicita' - verra' data la stessa rilevanza?

un involontario complimento al Ministro Marzano

Nell'ottimo editoriale di Dario di Vico aul Corriere della Sera sulla La sinistra malata di programmismo ci sono considerazioni validissime sulla nostra industria :

"I dati lo confermano: negli ultimi dieci anni i volumi delle esportazioni sono calati dal 5,3 al 3,1% ma il valore delle merci vendute è rimasto pressoché lo stesso. Esportiamomeno coltelli ma più tecnologia e organizzazione. Protagonista di queste performance è stata la media impresa ma anche tra le grandi non mancano esempi virtuosi.

[...]

L'industria dunque ha reagito, non si è rassegnata nonostante l'assenza di una politica per la competitività. Il vero ministro dell’Industria di questi anni è stato Charles Darwin e non certo Antonio Marzano."


A me sembra un involontario complimento a Marzano! Ad un Ministro dell'Industria si applica lo stesso commento che dette Maria Luigia di Parma all'ambasciatore austriaco, riguardo alla censura: "il suo compito e' di non far nulla" .
Mi fido molto piu' di Darwin e del mercato, che di qualsiasi ministro interventista o "programmista"; pensiamo a cosa potrebbero fare gli Italiani, se non dovessero sottostare ad ogni tipo di lacci e lacciuoli.

O, con le parole di Dario di Vico:

"Il centrosinistra continua a trastullarsi con l'idea di cancellare tutte le leggi del recente passato. Nei convegni si ascoltano ricette contraddittorie: chi invoca le liberalizzazioni e chi un nuovo Iri, chi critica il socialismo municipale e chi ammicca al dirigismo francese. Quando si passa a scrivere, le due tesi finiscono per sommarsi dimenticando che a salvarsi è stata l'industria «liberale », non quella assistita."

Fazio sotto accusa dalla UE - Era ora

Bank of Italy investigated by EU
"The European Commission is to begin legal action against the Italian central bank, the Bank of Italy, over its handling of recent bank mergers."

mercoledì, novembre 23, 2005

Finanza&Mercati - protezionismo elettrico

Incredibile: prima ci lamentiamo della perfidia francese riguardo all'elettricita'. Adesso, siamo invece noi a vietare l'export, per salvaguardare i bassi prezzi da noi.
Ottimo, la prossima centrale non verra' sicuramente costruita in Italia.


Da Finanza&Mercati: "I produttori esportano elettricità oltre frontiera dove i prezzi volano alle stelle Ma, secondo quanto risulta a F&M, il gestore ha imposto un freno all’export

L’Italia si scopre esportatrice di energia elettrica verso la Francia. Ma Terna, cui fa capo la gestione della rete dopo l’integrazione del Grtn, entra a gamba tesa sugli esportatori: secondo quanto risulta a F&M, infatti, da Roma sarebbe arrivato un messaggio alle società produttrici di energia con lo stop alle autorizzazioni a vendere oltre confine. Le sole indicazioni ufficiali del gestore sono relative a difficoltà nelle linee di interconnessione con la Svizzera (dal 17 al 24 novembre) e con la Francia, previste il 26. Per il resto, non si parla di divieti, ma «di continuo e attento monitoraggio della situazione, portato avanti ora per ora visto l’improvviso boom di domanda in Europa». L’azione del gruppo guidato dal neo amministratore delegato Flavio Cattaneo potrebbe essere preventiva; tuttavia, si tratta di un tagliafuori che rischia di compromettere una fase favorevole all’Italia. Le condizioni climatiche spingono i consumi da riscaldamento in Europa, dove soprattutto la Francia riscalda le proprie abitazioni per lo più utilizzando elettricità, a differenza di quanto avviene in Italia. Risultato: negli ultimi giorni i differenziali di prezzi sulle rispettive Borse elettriche non solo si sono invertiti, ma le valutazioni francesi hanno addirittura preso il largo rispetto al listino gestito dal Gme. È sufficiente valutare i prezzi spot (tecnicamente «del giorno prima») registrati ieri: il valore medio italiano si è fermato a 79 euro per megawattora, quello base francese ha raggiunto 131 euro. Stessa differenza sui picchi: 115 in Italia, 184 sul Powernext francese, in aumento addirittura di 52 euro rispetto al valore precedente. Differenziali che hanno suggerito agli operatori italiani di varcare la frontiera. «Ci sono segnali - interviene Francesco De Luca, direttore generale di Assoel"

martedì, novembre 22, 2005

Alla faccia dei "beni pubblici"

Ancora una volta, il settore privato supplisce alle mancanze di quello pubblico e "solidale"....

dal Wall Street Journal di oggi


Shipping experts are bringing the methods that transformed the $1 trillion cargo industry to the chaotic and largely inefficient world of disaster relief.

L'ultimo incubo - AIDS + aviaria?

Frederick Kempe sul Wall Streeet Journal riporta il timore maggiore del decano degli studiosi di infulenze aviarie, Robert G. Webster.

Con la stagione migratoria in azione, milioni di uccelli passeranno dall'Asia all'Africa , nelle zone del Lago Vittoria, vicino ad una delle aree a maggior densita' di persone infette da HIV o comunque con strutture sanitarie che renderanno difficile tenrne sotto controllo la diffusione e gli sviluppi (come testimoniato da Laurie Garret, del CFR).
Esiste il rischio, secondo Webster, che tali persone possano fare da "portatori sani" del virus, lasciandogli il tempo di mutare in una forma in grado di infettare direttamente gli esseri umani, cosa che al momento e' impossibile e preveiene il rischio di una pandemia.

Infatti. l'influenza aviaria uccide a causa della eccessiva reazione del sistema immunitario al virus influenzale. Nel caso dei pazienti sieropositivi, tuttavia, il sistema immunitairo e' debilitato e quindi potrebbe dar eluogo a reazioni sufficientement deboli da far sopravvivere il malato, trasformandolo in un portatore sano, dove il virus si potrebbe replicare - fino, potenzialmente, a mutare in una forma trasmissibile direttamente da uomo a uomo.

Quali sono le probabilita' che cio' avvenga? Non lo sappiamo ancora, prosegue Kempe.

L'articolo merita di essere letto integralmente: vi sono note storiche interessanti sullimpatto delle pandemie nei secoli e di come una pandemia potrebbe devastare l'economia ed il benessere mondiali, smepre piu' dipendenti dalla liberta' di movimento.

Tale interdipendenza e' nota e sta, fortunatamento, sottolineando la maggior capacita' di adattamento delle istituzioni nazionali: ormai 6 nazioni su 10 hanno un piano anti-pandemia.

Per finire, anche il Weekly Standard
ha dedicato la propria storia di copertina all'aviaria, ma in tono ben differente, cercando di calmare gli animi.

Microsoft apre i formati dei file di Office

Microsoft opens file formats | The Register: "Microsoft will submit its Office XML format technology to standards body Ecma International. It will also 'make available tools' to ensure old documents are accessible."

Torna lo spirito del '94? Speriamo !

RAGIONPOLITICA.it segnala il ritorno dlelo "spirito del '94" : "Alcuni osservatori, dall'interno di Forza Italia, l'hanno giustamente osservato: sta ritornando lo spirito del '94."

(grazie a Centrodestra, dove trovate anche qualche commento, per la segnalazione).

Speriamo che quelo spirito sia qui per restare, al contrario del 2001, quando spari' anche troppo rapidamente!

Storia della III guerra mondiale

Corriere della Sera (un grazie a 2twins per la segnalazione) ospita un'analisi strategica di Robert Kaplan sulla rivalita' fra USA e Cina.
Da leggere.

SOny rootkit Ben gli sta!

Slashdot | Texas Sues Sony BMG over Rootkit: "Mr. Sketch writes 'According to Yahoo!, Texas Attorney General Greg Abbott 'filed a civil lawsuit on Monday against Sony BMG Music Entertainment for including 'spyware' software on its media player designed to thwart music copying. [...] Texas is seeking civil penalties of $100,000 per violation of the state's Consumer Protection Against Computer Spyware Act, which was enacted earlier this year. 'Sony has engaged in a technological version of cloak and dagger deceit against consumers by hiding secret files on their computers,' Abbott said in a statement.''"

Infamia a Marano

Senza parole per quello che riporta

TgCom, via ENDOR: "Napoli, sindaco boccia via Nassirjya
“Meglio via Arafat, un vero martire”
Un familiare delle vittime: provo orrore.
Fa discutere la decisione di Mauro Bertini, primo cittadino di Marano, nel Napoletano che ha bloccato l'intitolazione di una via della cittadina ai 'Martiri di Nassiriya', preferendovi il defunto leader palestinese. 'Ho annullato quella delibera - spiega il sindaco eletto nei Comunisti Italiani - perché per me non esistono martiri a pagamento. I martiri non sono loro: martire è Yasser Arafat, che si è sacrificato per il popolo palestinese'. tgcom"



Ribadisce Il Cannocchiale:


"Uno, dieci, mille Arafat!

Avrebbe dovuto chiamarsi 'Via martiri di Nassiriya'. Invece il suo nuovo nome sarà 'Via Yasser Arafat'. Lo ha stabilito Mauro Bertini, sindaco comunista di Marano, alle porte di Napoli, cancellando l'ordinanza prefettizia (già, proprio un'ordinanza prefettizia poichè il Consiglio comunale fino a poche settimane fa era sospeso per infiltrazione mafiose) che intitolava la strada all'onore e alla memoria dei morti nell'attentato del 12 novembre 2003, giustamente chiamati martiri. Quindi, sulla salita al potere del sindaco post intervento prefettizio ovviamente non esprimiamo nessun dubbio e nessun commento può essere aggiunto... Bertini, però, sulla vicenda toponomastica, ha spiegato che la definizione di martire deve essere attribuita a chi è 'vittima della sua stessa idea, chi la sceglie e per quella si fa uccidere'. Ora, la domanda è molto semplice: i nostri carabinieri non credevano forse di star combattendo con il tricolore addosso, per la democrazia e per la libertà di un popolo oppresso? Se per voi Arafat vale più dei nostri militari, dei nostri carabinieri e dei nostri volontari per la sicurezza, se è proprio questo il vostro messaggio, allora vorrà dire che cominceremo anche noi a far sentire il nostro ulrlo di protesta: 'Uno, dieci, mille Arafat!'"


Lascio che a commentare per me siano i blog Mariniello,
Ordine Generale, il bipartisan Ranma (che suggersice: fare due vie era troppo difficile?), se provassimo a togliere il verme...

Potete inviare una mail di protesta la sindaco di Marano cliccando qui

Quando non avevamo dubbi che l'Iraq avesse armi chimiche

BBC NEWS - Iraq genocide trial for Dutchman:
Frans van Anraat vendeva armi chimiche all'Iraq di Saddam Hussein. Andra' sotto processo oggi.
Ma Saddam era un pacificsta, lo sappiamo tutti, vero?

"A Dutch businessman has gone on trial accused of complicity in war crimes and genocide for selling toxic chemicals to Saddam Hussein's Iraq.

Frans van Anraat, 63, appeared before a war crimes court in The Hague, charged in connection with the 1988 chemical attacks on Halabja."

lunedì, novembre 21, 2005

Guerre (attuali e future)

AL Motel dei Polli ispirati, si elabora sugli Articoli sulle guerre (attuali e future)

Falluja : Il Caso e' chiuso?

Tblog nota la "cortina fumogena" messa in atto da RaiNews24 per corprire una (parziale?) Retromarcia

Magari!

MY Vast Right Wing Conspiracy riporta il ruomour che Zarqawi potrebbe essere morto

Grande Taradash - laico con equilibrio

Secondo Taradash AmericaMercatoIndividuo: «Il Polo rischia di sembrare la cinghia di trasmissione tra il Vaticano e le Camere» . Post assolutamente da leggere, di un laico realista. Diritti alle coppie di fatto possibili da un lato, modifiche legislative alla 194 e al Concordato realisticamente improponibili, purtroppo o per fortuna

PEr teledipendenti duri

PEr chi non ne puo' fare a meno, ecco La TV digitale su una chiavetta USB:


L’ultimo prodotto multimediale presentato da Compro Technology è VideoMate U3 DVB-T Stick, un TV tuner, dalle dimensioni molto compatte, da tenere a portata di mano nella borsa del computer o persino in tasca, collegabile alla porta USB 2.0 di notebook e PC.
[...]
Tramite l’interfaccia USB, in abbinamento all’antenna mobile per la TV digitale terrestre, si può guardare e registrare il programma televisivo preferito anche mentre si è in movimento.

Skype cerca di entrare nel mercato di massa

C|Net via Slashdot : in 3000 negozi della catena RadioShack e' ora disponibile lo Skype Starte Kit: cuffie, microfono, un Cd per l'instalalzione e 30 minuti di telefonate con SkypeOut.
E' il primo tentativo di SKype di aggredire il mercato di massa, in maniera simile a Vonage.

Che fara' Google con tutta quella fibra ottica?

Su Slashdot qualche supposizione al riguardo. No, l'ascensore spaziale non c'entra nulla.

Terremoto Sharon

Sharon ha ufficialmente abbandonato ieri il partito che fondo' nel 1973 insieme a MEnachem Begin. La mossa equival ead un terremoto nella destra israeliana, spaccata sul confronto con l'ANP e sulla politica economica migliore per il paese.


''Ancora non avevamo visto un fenomeno del genere - scrive su
Maariv il commentatore Ben Caspit. ''Un primo ministro in
carica, popolare, lascia un partito sicuramente di governo ed
esce, di sua iniziativa, verso l'ignoto''. La scissione del
Likud rimescola - a suo parere - le carte della politica e
rimette in corsa i laburisti di Amir Peretz, almeno in teoria,
verso il governo.

domenica, novembre 20, 2005

Problemi che molti vorrebbero avere

A Silicon Valley, due scuole superiori hanno un problema particolare: i bianchi se ne vanno perche' il curriculum e' troppo orientato alle secienze e alla matematica - troppo Asiatico, insomma. Se debbo essere onesto, sto con gli asiatici: il progresso non si fa con le poesie; i bianchi radical-chic di Cupertino si sono fatti rimbambire dalla retorica di Berkeley? Bene, i loro figli saranno la famosa "terza generazione" : quella che torna in maniche di camicia.



WSJ.com - The New White Flight: "Whites aren't quitting the schools because the schools are failing academically. Quite the contrary: Many white parents say they're leaving because the schools are too academically driven and too narrowly invested in subjects such as math and science at the expense of liberal arts and extracurriculars like sports and other personal interests- The two schools, put another way that parents rarely articulate so bluntly, are too Asian."

"Some Asians believe that the resulting lack of diversity creates an atmosphere that is too sheltering for their children, leaving then unprepared for life in a country that is only 4% Asian overall. Moreover, many Asians share some of their white counterpart's concerns. Both groups finger newer Asian immigrants for the schools' intense competitiveness."

Ad Amman, in 100mila contro Al-Qaida

Non c'e' nulla come la prospettiva della morte, per concentrare la mente. Dopo la strage di Amman, la potente famiglia di Zarqawi (essi', e' un altro figio di papa' radical-chic) lo ha disconosciuto e ripudiato pubblicamente , mentre 100mila dei suoi compatrioti (in una nazione con 5.6 milioni di abitanti) hanno partecipato venerdi' ad una marcia di protesta contro il fondamentalismo islamico. Il ragazzo si e' giustificato sostenendo di essersi sbagliato, che non avrebbe voluto colpire nessuno se non degli agenti segreti israeliani ed americani ... questo e' lo stesso personaggio che si diverte a decapitare e sgozzare gente in TV; ma evidentemente ha realizzato che far saltare in aria dei compatrioti e per di piu' dei membri dell'elite al potere, da cui lui stesso arriva, non e' stala una grande idea....



"Abu Musab al-Zarqawi's influential kinsmen took out adverts in three top Jordanian papers saying they had cut all ties with their relative.

Zarqawi has since seemed to try to justify the attacks, which killed dozens of guests at a wedding.

Some 100,000 people marched on Friday in a show of anger at the bombings."

sabato, novembre 19, 2005

Federalismo fiscale e perequazione - fatta la legge, trovato l'inganno

Fausto Carioti in questo utilissimo post, riassume meritoriamente la situazione ad uso e consumo delle teste pensanti. e ricorda che:

  • l'articolo 119 impone il federalismo fiscale come regola generale: le funzioni pubbliche dei livelli locali di governo sono finanziate con i tributi locali e la copartecipazione. Persino la LEga se n'e' accorta e lo ribadisce in un documento interno

  • la perequazione esiste gia', alla faccia della CEI . Gia' nel testo attuale


  • Unica critica che posso fare a FC: il federalismo fiscale italiano non e' del tutto completo, come non lo e' quello tedesco. Questo perche' il finanziamento degli enti locali non avviene soltanto con tributi propri, ma anche tramite compartecipazione ai tributi nazionali; questo statagemma limita la visibilita' della tassazione locale, riducendo quindinil legame fra tasse e servizi pubblici locali; una scappatoia che verra' prontamente sfruttata dia politici locali.


    Gladio: difesa , non offesa

    Lo Pseudosauro ricorda la macchietta di Gladio: gli stessi ipocriti urlatori della questione morale si sgolarono ad assaltare Gladio, forse per frar dimenticare la minaccia per la quale Gladio era stata organizzata, con scopi puramente difensivi

    Kagliostro Ministro del Welfare!

    Kagliostro: si e' incazzato duro, stavlta:

    "Riguardo alla discussione su '8*1000 sì, 8*1000 no' faccio una semplice constatazione : io (almeno in questo momento) sono FAVOREVOLISSIMO all'abrogazione di ogni tipo di sovvenzionamento per la Chiesa e per tutte le altre 'religioni', anche quelle senza tonaca (come il comunismo!). Quindi tutto ciò deve valere per QUALSIASI altro tipo di associazione no-profit, sindacati, cooperative, Legambiente, legalcazzo etc. etc. etc. : togliere OGNI forma di SOCIALISMO dal nostro stato non può che vedermi favorevole.

    Per carità non fraintendetemi : io non voglio negare loro la grande utilità sociale (specie del comunismo : pensate come sarebbe sovraffollato il nostro mondo senza di loro), però non capisco perché dovrebbero essere sovvenzionate da me.
    Sono d'accordo al ché la Chiesa sia mantenuta solo dai suoi fedeli : lo trovo giustissimo. Però dato che io sono uno di quei fedeli che la dovrà mantenere, pretendo che i miei soldi delle tasse non vadano 'altrove'."


    Che posso commentare?
    Corporazioni e sindacati fanno comodo a tutti, lo so e me ne lamento spesso.. Corporazioni di centro, destra e sinistra; corporazioni di lavoratori dipendenti, quali i sindacati, di liberi professionisti, e qui ne abbiamo a josa, di commercianti etc. etc.
    Croporazioni reigiose e filantropiche, oltre a quele economiche. Sono tutte espressioni di un istinto tribale che cerca di nascondersi dietro il panegirico ai "corpi intermedi" che avrebbero preservato la liberta' contro la tirannide dello Ststo assolutista. Forse vero, ma ad un prezzo che ora potremmo ridurre grandemente.
    E non e' detto che non si possa fare in democrazia: quel referendum non passo' per un problema di quorum. Altre democrazie sono riuscite a modificare profondamente il proprio assetto, riducendo il potere di certe corporazioni; potremo riuscirci anche noi, con un po' di fortuna!

    Carlos e la strage di Bologna

    Da LE GUERRE CIVILI : "La riapertura dell'inchiesta sulla strage di Bologna è un fatto di grande importanza. Aggiorno il post di ieri aggiungendo informazioni sul terrorista venezuelano Carlos, ora coinvolto nelle indagini, e sui collegamenti tra questo evento e le stragi e le guerre invisibili condotte negli anni '70 e '80. Si tratta di uno scenario nuovo e sconvolgente."

    Da leggere tutto...

    WOW - le prove?

    Riporta il SORVEGLIATO SPECIALE: "Documenti iracheni recentemente scoperti che stanno venendo tradotti dagli analisi dei servizi USA indicano che il governo di Saddam Hussein elaborò estesi piani per occultare le armi di distruzione di massa dell’Iraq prima dell’invasione americana del marzo del 2003 – e che intratteneva rapporti approfonditi con Al Qaeda prima degli attacchi dell’11 settembre. "

    Prove? A meta'... ma la cofnerma che qualcosa bolliva davvero in pentola.

    Canfora: Adesso il Corsera la smettera' di usarlo come Oracolo?

    Luciano Canfora in Italia e' sempre presentato come imparziale interprete di fatti d'attulaita' alla luce della saggezza del passato, come un illustre storico distaccato dal momento (nonostante la tessera di partito).
    Chissa' il dispiacere, sapere che un comitato di dieci storici hanno considerato la sua ultima fatica come un mero libercolo di propaganda, indegno quindi di essere pubblicato in una collana di storia. Grazie Metafisico per la segnalazione:

    "la casa editrice tedesca C.H.Beck abbia annunciato che non pubblicherà il libro La Democrazia. Storia di una Ideologia, del filologo italiano Luciano Canfora. Alla base della scelta l'accusa di propaganda comunista.
    Nonostante la decisione violi un contratto di edizione, la casa editrice di Monaco di Baviera ha spiegato di avere rinunciato alla pubblicazione per l'assenza dal nuovo libro di Canfora di fatti storici come le atrocità perpetrate dallo stalinismo. Il libro era stato fatto leggere ad una decina di esperti, che ne hanno sconsigliato la pubblicazione.
    Lo storico Hans Ulrich Wehler,uno dei periti tedeschi ai quali e' stata fatta leggere la traduzione, ha affermato che secondo lui 'Si tratta di un pamphlet comunista, come non ne avevo visti da anni. Nella sua stupidaggine dogmatica supera anche i prodotti della Ddr negli anni Sessanta e Settanta'.
    In Italia La Democrazia. Storia di una Ideologia è stato pubblicato da Laterza nel 2004, ed è poi apparso in libreria in Francia e Spagna, mentre in inglese uscirà a dicembre."


    Se uscira' in Inglese? Certo, in USA si pubblica anche il Mein Kampf, quindi Canfora sarebbe piu' che adeguato.

    una curiosita': il Corriere la smettera' di propinarci quasi quotidianamente i deliri di Canfora impacchettati a mo' di "commento dell'imparziale esperto" ?

    Antitrust e professioni

    Riporta il Corriere della Sera :

    "ROMA - L'Antitrust inviata governo e Parlamento a varare al più presto la riforma delle professioni. «La riforma delle professioni è improcrastinabile anche alla luce delle sollecitazioni degli organismi internazionali». Lo afferma l'Autoritá Garante della Concorrenza e del Mercato nella segnalazione inviata a Parlamento e Governo che accompagna la Relazione sul settore. Nel mirino dell'Antitrust, tra l'altro, tariffe e freni normativi oltre «gli ingiustificati privilegi ai professionisti».

    RELAZIONE - La relazione, che è stata approvata nella riunione del 16 novembre 2005, è frutto di due anni di lavoro nel corso dei quali l'Autoritá ha promosso incontri con i rappresentanti di alcuni Ordini professionali per analizzare le restrizioni della concorrenza che ancora caratterizzano il settore. Ne è emersa, in molti casi, la disponibilitá dei professionisti a modificare le regole ritenute obsolete a fronte invece di un atteggiamento del legislatore volto a tutelare posizioni conservative"


    Tutto condivisibile, anzi, appena ribadito in un post precedente.
    ELiminare almeno un po' dei privilegi immeritati, ossia non conquistati sul mercato dal gradimento dei consumatori, e' doveroso; soprattutto perche' nella gran parte dei casi l'origine e' proprio lo Stato stesso. Difficile, ma indispensabile, provare a smantellare queste barriere all'entrata artificiali.

    Quello che non si capisce, visto il tono dell'Antitrust e la riconosciuta natura bipartisan delle coperture corporative, e' il titolo del Corriere: "Antitrust attacca il governo sulle professioni".
    Complimenti all'imparzialita' ; se qualcuno avesse dubbi sulle preferenze del Corriere, eccolo servito.

    Per finire: quando attaccheremo i privilegi di una delle maggiori fra le corporazioni, i sindacati? Sono la foglia di fico per tutta la mandria di piccoli monopolisti e profittatori del numero chiuso nostrani.

    Italian Libertarians

    Jinzo su Italian Libertarians riassume le perle di saggezza di Oliviero Diliberto, in tribuna politica.
    NOn posso che associarmi all'orrore che si prova nel sentire, nel 2005, cose simili. LA legger Mancino, non per caso, impedisce ai dementi di destra di parlare, ma quelli di sinistra rotolano liberi sui nostri attributi.

    Quello che mi fa rabbrividire non e' tanto Diliberto, ma la popolarita' ancora immensa delle idee a cui si ispira. Sono i milioni di elettori dell'Unione che ritengono le idee di Diliberto un'utopia, ossia un paradiso che purtroppo non riescono a trovare il coragigo di realizzare.
    Inutile ricordare loro cosa e' avvenuto, ogni volta, quando altre persone, piene di ottime intenzioni come loro, ci hanno provato: l'Inferno.
    Inutile ricordare come il deisderio di eguaglianza porti alla regressione tribalista, non ad una repulca materialista del PAradiso in Terra, come sostenevano Marx e soci.

    Galli della Loggia e le strane proteste dall'alto

    orpheus.ilcannocchiale.it riporta ampi stralci dell'editoriale di Galli della Loggia sul Corriere.

    Le corporazioni e le camarille, di "lavoratori" sono uno dei maggiori ostacoli al progresso verso una societa' libera; lo sono anche perche' sia a destra che a sinistra fanno tanto comodo; in fondo, una costruzione tribale o cetuale della societa' la rende piu' governabile (ossia piu' facile da depredare) da parte del potente di turno.

    Tribu' e politica

    In Italia, il 51% della popolazione pretende di essere trattato come una minoranza ed ottenere quote elettorali e seggi garantiti.
    Ogni gruppo organizzato pretende la sua piccola corporazione, la sua garanza collettiva; cio' che esige rappresentazione e' "il gurppo" , ossia di solito la ristretta elite che lo comanda, in cambio di promesse di redistribuzione del bottino.
    Grazie ad una curiosa coincidenza, negli USA si e' ricominciato, in uno di questi casi, ad impiegare il termine che gli si confa' - e no, non e' lobby: e' tribu'
    Il pretesto nasce dalla richiesta di riconoscere gli hawaiiani come " tribu' " secondo le leggi americane, quindi di avere diritto all'autogoverno e , soprattuto, alla discriminazione razziale in ogni ambito della vita pubblica, come lo hanno le riserve indiane.
    SI', chi di voi ha opinioni positive riguardo alla innata bonta' dei nativi americani, si svegli: le riserve indiane non sono colonie. Sono aree di totale autogoverno per gil indiani, pesantemente sussidiate dal governo federale, dove chi non e' nativo americano non ha diritti. Il risultato e' talmente ovvio che nemmeno lo descrivo.

    Piu' in generale, questi epidodi dovrebbero ricordarci il pericolo del risorgere delle tribu' e del tribalismo, che Karl Popper vedeva, giustamente, come il peccato originale di una societa' chiusa rispetto ad una aperta.
    Nelle Parole di Roger Sandall aka Spiked, sintetizza meglio di quanto potrei fare io: "The attempt, in 2005, to redefine a heterogeneous people of mixed ancestry in the middle of the Pacific as a “tribe”, let alone an Indian tribe, a people moreover who have known little but modern American institutions for at least a hundred years, might seem surprising. But one man who would not have found it surprising is the author of The Open Society and Its Enemies, for the persistence of tribal yearnings in the midst of the modern world was the underlying theme of Karl Popper’s important 1945 book.

    The words ‘tribe’, ‘tribal’, and ‘tribalistic’ occur forty-two times in the chapter that presents his main argument—Chapter 10—and his discussion of related matters continues in voluminous footnotes at the end of the book.

    Popper’s main purpose in writing The Open Society was to try and explain the whole political, intellectual, and emotional phenomenon of Nazism. What Hitler represented was “arrested tribalism”, and the more Popper thought about the matter the more he saw an atavistic yearning for the past—closed, pre-rational, taboo-ridden, undemocratic, militaristic, and fearful of liberty—as something deeply menacing."

    PS: Sandall e' tutto fuorche' un becero reazionario come il sottoscritto.. Il suo blog lo testimonia - e merita di essere letto

    L'ipocrisia della "questione morale"

    Gli scandali e le vicende dei primi anni'80 in Italia sono stati veramente stupefacenti. Penso alle deviazioni nella Massoneria e nei Servizi Segreti, ai casi dell'Ambrosiano (con l'assassinio di Calvi) e dell'Italcasse, al caso Sindona.

    Ma Berlinguer aveva davvero diritto di porre la "questione morale", ossia di meetere sotto processo la parte non comunista della societa' italiana per tale malaffare?

    Credo di no. Al contrario, penso che il PCI, con la sua stessa esistenza, sia stato la maggiore causa degli intrecci criminosi fra criminalita' organizzata, gerarchie ecclesiastiche, servizi segreti deviati e partiti politici.

    Una volta , Ernst Nolte sostenne che l'ascesa e la popolarita' del nazismo non potevano essere compresi se non come reazione al fenomeno comunista ed alal terribile minaccia che esso poneva alla sopravvivenza stessa della civilta' occidentale.

    In un certo senso ed in tono estremamente minore, credo che sia una buona spiegazione per l'anomala tolleranza, da parte di molti italiani onesti, di comportamenti e reti criminali.
    Ricordiamoci cos'era il partito di Berlinguer: la terminazione italiana del movimento comunista internazionale; il PCI era direttamente finanziato da Mosca e da Mosca prendeva ordini, sebbene, grazie al proprio successo elettorale domestico, avesse maggiore autonomia di altri partiti comunisti. Ricordiamoci che le valigie piene di rubli cessarono di arrivare soltanto nel 1989, che gli ordini perentori cessarono di arrivare a meta' anni '80.
    Questo era il partito che accusava gli altri di accettare finanziamenti illeciti e permettere a degli squali di arricchirsi? Quando accettava nello stesso tempo denaro insanguinato dai gulag e dai popoli schiavizzati dietro la cortina di ferro, quando manteneva arsenali nascosti, quando negava persino l'evidenza della realta' di cio' che definiva esso steso "il paradiso dei lavratori" e "socialismo realizzato" ?
    un partito che riteneva il socialismo democratico, lo stesso che adesso abbraccia, una forma di fascismo prima, di mera "eresia" poi. Senza parlare del sistema di corruzione istituzionalizzato attraverso le cooperative.

    Il PCI ha rischiato di prendere il potere, ricordiamocelo. Sta qui il motivo fondamentale della tolleranza per certi banditi, della cecita' e persino dell'appoggio alla strategia della tensione di molti; perche' , purtroppo, in guerra ti allei con chiunque.
    Si tratto' probabilmente di un errore, ricordiamocelo, ma col senno di poi e' facile gudicare; con lo stesso metro, Roosvelt e Churchill sbagliarono ad associarsi a Stalin nel '42...

    Meglio morti che rossi, meglio amici dei criminali, che schiavi dei comunisti. Credo che questo sia stato il ragionamento di molti. E molti di questi criminali ne approfittarono a larghe mani.

    Fu un patto col diavolo, che devasto le fondamenta della convivenza civile in Itlaia, mai molto floride. Ma esisteva sul serio un'alternativa differente?

    Esisteva, ma era insopportabile ai democristiani, ormai divenuti un altro partito socialdemocratico; era anche molto probailmente, poco apprezzata dall'opinone moderata, addestrata dai media borghesi o proletari a pensare che un governo potesse essere soltanto di "centrosinistra" , che gli unici "veri" partiti fossero i partiti a destra della DC e che una soluzione liberale o conservatrice fossero improponibili, relitti del passato.

    Berlinguer, quindi, era oggettivamente complice del sistema che denunciava e sfruttava a piene mani, della democrazia bloccata che i suoi accoliti nei media denunciavano, ma senza mai ricordare come l'adorato PCI fosse la causa di tale blocco e quindi, in unltima istanza, di gran parte dei mali su cui si pontificava tanto. Ricordiamocelo, quando vediamo i suoi nipotini agitare la stessa bandiera.

    venerdì, novembre 18, 2005

    La Cina commemora Hu Yaobang, icona di Tienanmen

    PEr l aprima volta si e' svolta una commemorazione ufficiale di Hu Yaobang, il leader politico "moderato" la cui morte scateno' la protesta di Piazza Tienanmen.
    Possiamo ben dire che si tratta di una svolta storica: dopo la repressione dei moti, il nome del de-maozziatore della Cina era stato cvlutamente dimenticato.
    NOnstante la partecipazione dellemassime cariche dello Stato, la cerimonia si e' svolta sotto un pesante velo di segretezza - prima che a qualcuno venga in mente di pensare che si tratti di un'implicita ammissione di colpa...
    Dal New York Times:
    " Amid heavy security and a veil of secrecy, China today officially restored the reputation of a former Communist Party leader whose death in 1989 set off historic student demonstrations.

    Some 350 people attended what the state media called a 'discussion meeting' at the Great Hall of the People in Tiananmen Square to remember the former leader, Hu Yaobang, who would have been 90 years old on Sunday. While state media confirmed that the event had been held, it provided few details."

    IPv6 vs. NAT : perche' e' importante

    Cos'e' Ipv6? E? il "nuovo" sistema di indirizzi IP che promette di eliminare uno dei peggiori colli di bottiglia nello sviluppo di Internet.

    Nel caso non lo sapeste: gli indirizzi IP dell'Internet "originaria" avrebbero dovuto esaurirsi anni fa.

    L'immagine mentale che molti hanno di Internet e' , al momento, inesatta: molti immaginano che il nostro Internet Service Provider (ISP da ora) venda la connessione, completa di un indirizzo IP che ci indentifica univocamente verso il resto dlela Rete. Questo e' cio' che avviene se avete un IP statico, una minoranza esigua.

    Quando Internet venne "aperta al pubblico" esterno alle universita', solo meta' degli indirizzi erano liberi. Attualmente, quindi, i "nostri" indirizzi IP non sono reali, per la gran parte sono delle versioni "interne" ai network degli ISP e vengono tradotti per l'esterno da un NAT (Network address translator). Il sistema dei NAT venne ideato a meta' degli anni '90 come un ripiego tmeporaneo, in attesa di IPv6 - Internet PRotocol Versione 6 (tutti noi impieghiamo la 4 - la 5 e' scomparsa nel nulla, pare...). IPv6 , che moltiplica esponezialment eil numero di inidirizzi, e' pronto dal 1998, ma e' ancora impiegato solo in maniera limitata (paradossalmente, al0'intenro di provider come Fastweb, ad esempio). Lo standard e' rimasto IPv4.

    Potete anche dire: chi se ne frega? Ma in realta' esistono importanti conseguenze.
    Primo: visto che il traffico passa attraverso il NAT e non e' invece diretto fra due utenti con indirizzi IP statici, il provider e' in grado di bloccarlo.
    Ergo: il traffico viene intercettato, monitorato e puo' essere bloccato a seconda del tipo di provenienza. Risultato: vi ritrovate senza Skype da un momento all'altro e il provider ha il diritto di farlo, non solo in base alle leggi del vostro stato, ma anche in base alle convenzioni che governano Internet.

    AL contrario, IPv6 risolverebbe il problema alla radice: non piu' ISP, tutti in IP "pubblico" e quindi, peer-to-peer per tutti senza che gli ISP possano limitare la scelta individuale e la liberta' imprenditoriale di chi disegna programmi p2p.

    E questo e' solo il primo dei vantaggi possibili.

    Computerworld Australia ospita un'intervista al boss dell' IPv6 Forum, Latif Ladid, che spiega tutto questo molto meglio di me. Un estratto:

    "By 1998 IPv6 was mature and stable, but we did not see adoption happening because in the mean time NAT, which was introduced as a temporary fix, had almost become its own protocol. It's then when we said - OK, since NAT has deferred the deployment of IPv6, we have to go out there and really market and promote IPv6 around the world as the true second version of the Internet.

    There is a debate now between those that support IPv6 and those that support NAT, as NAT has become an important driver for the Internet. To a certain extent, it is easier to deploy, but it is a vision of the Internet that is no more what it used to be, so end-to-end is not possible and we depend upon service providers.

    The Internet was not designed like this. It was designed to enable peer-to-peer and VoIP. In the meantime, through NAT, telecomms companies are offering VoIP but they want to bill you for it, but the Internet was not designed with any billing mechanism. When you connect to the Internet you pay anyway, so why should you pay for more services? This is the big debate. The Internet was not designed for telecomms companies, it was designed for everyone to share expensive CPU power. When you share expensive resources you can do anything."

    Irving e' in galera. Anche il cervello di chi ce lo manda.

    Daviud Irving, negazionista dell'Olocausto, e' stato incarcerato in Austria.
    Dobbiamo esultare? NO, per nulla.
    Qui non parliamo di opere che "incitano all'odio", di istigazioni a delinquere, per le quali ad esempio in Italia si va in galera solo se si e' di destra, grazie al mai compianto ministro Mancino. E personalmente, sono scettico anche sull'utilita' di chi pubblica scritti odiosi. Altro e' ovviamente chi lo fa con nomi e cognomi od istigando esplicitamente alla violenza contro gruppi di persone.
    David Irving e' uno storico; e' in errore ed e' stato smentito innumerevoli volte, vero. Ma rimane uno storico, non un profeta d'odio.
    Incarcerare chi puo' fornire, tramite i suoi errori, materiale a chi ha idee aberranti non e' scusabile, serve soltanto a ridursi allo stesso livello dei totalitari e dei bigotti violenti; e' una misura di pigrizia mentale, che da' al contrairo l'aura del martire al condannato, nonche' presta il fianco all'accusa di voler usare la forza perche' non si puo' avere ragione con l'arma della discussione.

    Martino for Everything

    Grazie a Semplicemente Liberale per la segnalazione di questa lettera di Antonio Martino , sulla meritoria iniziativa di Libero di riproporre dei classici del pensiero liberale, che in Italia sono totalmente ignorati nonostante l'ampia fama nel resto del mondo.

    Libero non e' precisamente il mio quotidiano ideale, ma queste niziative sono degne del compianto "Giornale Nuovo" di montanelliana memoria.

    Cito solo un passaggio, che mi fa venire la lacrimuccia


    La rabbia di Leoni, rispetto a quanti nel Pli barattavano ogni brandello di ideologia con un posticino alla mensa del pentapartito, era la stessa mia


    PS: Antonio MArtino non aderira' ai RL, purtroppo, ma nulla vieta di sperarlo.

    Fraga Iribarne su Franco

    gazie a liberali per israele, che riporta l'intervista ad uno dei personaggi storici della transizione spagnola.
    Franco fu un Mussolini vissuto piu' a lungo? E' possibile, tuttavia Franco non aveva le pulsioni rivouzionarie di un Mussolini - per fortuna degli spagnoli, che non si ritrovarono una repilica dell'IRI fra le scatole.
    Inoltre, e' storicamente corretto ricordare che proprio per il suo tradizionalismo, Franco non aveva le illusioni totalitarie di Mussolini, sempre per fortuna degli spagnoli.
    la condotta spietata che ebbe nella guerra civile e gli alleati che si scelse: il nazisti e fascisti, hanno creato una leggenda nera su Franco.
    Come attenuanti, vanno ricordati la natura totalitaria di molti dei suoi oppositori , che avrebbero seriamente instaurato un regime molto peggiore (ricordiamoci delle gesta di Togliatti in Spagna); e quanto agli alleati, i repubblicani - e successivamente gli Alleati nelle seconda guerra mondiale - si allearono con i sovietici, pur conoscendo la natura aberrante di quel regime.


    Ma il regime di Franco fu illiberale e retrivo per buona parte della sua esistenza, questa e' l'unica colpa per cui non ha attenuanti e per cui non aveva un futuro.

    Scandali in salsa catalan-socialista

    1972 riporta il primo scandaletot in odor di corruzione del governo Zapatero:
    La Caixa avrebbe condonato ai socialisti catalani 6,5 milioni di euro di debiti
    Qualcosa ci dice che l'OPA di Gas Natural (controllata dalla Caixa) su Endesa on e' del tutto estranea a certi favori.

    Cei e devolution : un paio di osservazioni

    "La Cei critica la devolution: non è solidale"

    1 - Non ho ancora sentito nessun DS ululare alla violazione della sacrosanta separazione fra Stato e Chiesa, solo alcuni di noi quattro gatti liberali. Bella occasione persa e bella dimostrazione che all'Unione non frega proprio nulla di principi liberali, ma che gramscianamente antepongono i fini - vincere le elezioni - ai mezzi - buttare nel cesso uno dei pochi principi liberali che in teoria si ritrovano a difendere .

    2 - La CEI sputa nel piatto in cui mangia: prima incassa l'esenzione dall'ICI, poi sbraita. Bella occasione persa e bella dimostrazione che nella CdL si e' dei coglioni a pensare di poter fare accordi organici con la CEI. Anche loro, gramscianamente, antepongono i fini ai mezzi e quindi per farsi gli affari loro non esitano a pugnalare i propri benefattori di un attimo prima.

    Un vecchio proverbio dice che se mangi la zuppa col diavolo dal suo stesso piatto, devi usare un cucchiaio molto lungo. Nella Casa delle Liberta' stiamo usando un cucchiaino da caffe'.

    Un'altra buona ragione per tifare G.O.P.

    Un Tandem Ferrara -Santoro in Rai?

    Il Corriere della Sera riporta l'idea di Petruccioli :

    "L'obiettivo è un tandem con Santoro. L'Elefantino: ne parliamo a giugno. L'ex conduttore di Sciuscià: aspetto proposte per me"


    Direi che si tratta di un'ottima idea. Ferrara e' uno dei pochi che potrebbe tener testa a Santoro e fargli fare la figura che merita.

    Compagno Vendola - 345.000,00 € per 4 giorni a NewYork

    NIchi Vendola spende 345.000,00 € per 4 giorni a NewYork ovviamente sono soldi della Regione Puglia

    Prevenzione commendevole, proibizione miserevole

    Il commento dei Riformatori Liberali sulla vicenda della Ru486 mi vede assolutamente d'accordo... il mio voto a questo punto e' garantito :)

    "Al di là della prudenza quest’oggi dimostrata da Storace, la compagine di governo vuole forse innovare la legislazione, o modificarne surrettiziamente, con una circolare, l’applicazione, proibendo la Ru486 perché questa “incentiverebbe” l’aborto, o lo renderebbe meno “travagliato”? Vuole forse coprirsi politicamente di ridicolo e di vergogna? E per “incassare” che cosa? Il voto dei professionisti dell’antiabortismo elettorale, o il non voto di quella enorme maggioranza di italiani che guardano con orrore alla possibilità che il ministro o il governo in carica possa scegliere, per tutti, quale sia il farmaco o lo strumento medico più adatto a disincentivare una presunta “condotta immorale”?"

    Topi coraggiosi..

    Il coraggio uno non se lo puo' dare, come diceva un Don di manzoniana memoria? Almeno ai topi, e' possibile invece darlo! Secondo Il New York Times e' poossiible creare topi coraggiosi o curiosi per via genetica:

    "Scientists working with mice have found that by removing a single gene they can turn normally cautious animals into daring ones, mice that are more willing to explore unknown territory and less intimidated by sights and sounds that they have learned can be dangerous.

    The surprising discovery, being reported today in the journal Cell, opens a new window on how fear works in the brain, experts said."



    A quando una robusta dose di OGM alal nostra classe politica?

    Bloggando in Gran Bretagna

    Il Guardian, giornale quantomai "siniststro" , ma spesso interessante, pubblica un pezzo sui blogger made in UK ; New Economist nota na piccola assenza - tutto il mondo e' Repubblica?


    "I am a little surprised, though, that Tim Worstall doesn't get a mention. He may be based in Portugal, but he writes more about Britain than almost anyone else. I'm sure his omission has absolutely nothing at all to do with his regular critical remarks about Guardian columnists..."

    giovedì, novembre 17, 2005

    Fosforo e notte Italiana...

    The Right Nation e' inferocita contro le distorsioni delle notizie e del dibattito sull'impiego del fosforo bianco a Falluja. E lo capisco....

    Tu quoque Mike

    Mike Bongiorno: «Presto torno in Rai»:
    "Il presentatore interviene alla festa per i 50 anni di Lascia o Raddoppia e annuncia: voglio terminare la carriera a Viale Mazzini"

    Wittgenstein su Falluja

    Quando si dice avere capacita' di sintesi:

    Luca Sofri, su Wittgenstein: "Fosforo
    Le cose che ho capito, allo stato delle informazioni:
    - il fosforo bianco non è considerato “un’arma chimica”, se non in senso letterale
    - il fosforo bianco è stato usato dagli americani non solo come sostanza “illuminante” ma anche esattamente per colpire il nemico e costringerlo a lasciare le posizioni
    - a Falluja ne sono stati probabilmente vittime anche civili, benché la definizione esatta di civili in quel contesto sia stata già a suo tempo dimostrata più complessa dei consueti schematismi
    - il suo uso dimostrato fino ad ora non viola la Convenzione di Ginevra
    - il suo uso dimostrato fino ad ora con tutta probabilità viola un’altra convenzione bellica, non sottoscritta dagli Usa, ma dall’Italia e la Gran Bretagna sì
    - il discrimine della questione - ma l’ennesimo disastro di immagine per gli americani è comunque compiuto - mi pare stia nella risposta alla domanda: hanno usato deliberatamente il fosforo bianco sapendo che avrebbero colpito delle persone non coinvolte nei combattimenti?"

    Gaza secondo Cox&Forkum

    Condoleezza Rice si e' impegnata per far raggiungere ad Israeliani e palestinesi un accordo su Gaza...
    Cox&Forkum lo sintetizzano cosi'

    Energia solare in scala industriale?

    Il perfido impero del Male, schiavo del petrolio.... e' ovviamente il primo paese al mondo dove si costruira' un impianto ad energia solare in grande scala, per uso industriale.

    WSJ.com - Solar's Day in the Sun?

    Non solo in italia - Paradossi di una televisione pubblica

    L'ex capo della PBs e' stato censurato per aver condotto test politici che avrebbero favorito il WSJ .. mentre era alla ricerca di un commentatore di destra. Ahem, volevamo mettere Michael Moore anche in quel ruolo, scusate?
    Ecco la versione del WSJ :


    WSJ.com - PBS and Us:

    "We have low expectations for government, and they're usually met. But even we were surprised this week to find ourselves sideswiped by an overlord of public broadcasting for producing a program that PBS asked us -- no, all but begged us -- to create. Serves us right, we suppose, for assuming that PBS actually wants intellectual balance on the airwaves.

    That's the meaning of this week's report by Kenneth Konz, the inspector general of the Corporation for Public Broadcasting (CPB), on the alleged political interference with public television. After a media flap this year over former CPB Chairman Ken Tomlinson, Mr. Konz was tasked by John Dingell and David Obey, two House Democrats whom these columns have criticized going back 20 years, to investigate.

    Mr. Konz has now done his politicized duty and strafed Mr. Tomlinson with drive-by accusations of -- egad! -- trying to influence the programming of PBS. As producers of "The Journal Editorial Report" on PBS since September 2004, we got hit with some of Mr. Konz's stray innuendo.
    * * *

    This is a story that takes some time, so bear with us as we relate the history. The first time we heard from anyone at PBS about doing a WSJ program was well before we'd ever heard from Mr. Tomlinson. In early 2003, Linda O'Bryon of the Miami PBS station contacted our publisher. PBS wanted to start up another public affairs show, and would we be interested in working together?

    Editorial Page Editor Paul Gigot and WSJ vice president for television Kathryn Christensen worked with Ms. O'Bryon to develop a proposal for a 30-minute program. We went so far as to pitch it in the spring of 2003 to a panel of CPB and PBS potentates. We were later told they'd chosen "Tucker Carlson: Unfiltered" instead, which was fair enough.
    [Pat Mitchell]

    Only months later, in December 2003, did Mr. Tomlinson first contact Mr. Gigot to suggest that perhaps another show would be possible. The two never did meet in person, but in emails and a couple of phone calls Mr. Tomlinson urged Mr. Gigot to pursue the idea.

    Mr. Konz, the Inspector General Clouseau of these proceedings, has seen these emails, and in his report he seems aghast that "the former Chairman had been dealing directly with the former PBS commentator [Mr. Gigot] during this same time period." Mr. Konz hasn't released the emails, but we have them and are making them available on OpinionJournal.com so readers can judge for themselves if this amounted to a nefarious cabal at work.

    The emails need to be understood in context, however. Whatever his email boasts, in his former role as chairman of the CPB board Mr. Tomlinson lacked the power to put any show on the air. CPB is a funding and oversight body but it can't decide to broadcast so much as a 30-second spot. That decision rests with PBS itself and its member stations. And in the case of "The Journal Editorial Report," that meant PBS President Pat Mitchell, who contacted Mr. Gigot in a phone call in early 2004. Could she come by and talk?

    The two met, along with Ms. Christensen, on February 6, 2004, in Mr. Gigot's office. Ms. Mitchell said she wanted to get Mr. Gigot back on PBS -- on "Now" with Bill Moyers immediately, and on a separate Journal program down the road. We should explore the first option with Mr. Moyers, she said, and the second with some of her PBS deputies and folks from CPB. She never mentioned Mr. Tomlinson.
    * * *

    Our point here is that PBS came to us, not vice versa. Ms. Mitchell gave every appearance to us, then and since, of believing a Journal editorial-page program would be an asset to her network. If she or anyone else at PBS had ever thought Mr. Tomlinson's efforts were illegal or unethical or otherwise out of bounds, they could have said so. Since when is the president of a broadcast network a potted plant? (Mr. Gigot appeared on "Now" until Mr. Moyers stopped inviting him.)

    We knew Mr. Tomlinson was pushing for the program from his perch at CPB, but our job wasn't to dissect the internal debates and politics of public broadcasting. That's too opaque for any outsider, and even apparently for an insider like Mr. Konz, whose report is laced with such weaselly and inconclusive phrases as "the questions involve whether" Mr. Tomlinson "breached his fiduciary responsibilities." Well, did he or not?

    Even Mr. Konz is forced to concede that "our review found no evidence that CPB ever actually discussed withholding" money from PBS, which is supposedly the big threat Mr. Tomlinson had over Ms. Mitchell. Instead, this Beltway sleuth insinuates darkly that Mr. Tomlinson's "suggestions may have" influenced the show's "format" decisions.

    Had Mr. Konz bothered to ask us, we'd have told him he had bought somebody's political spin. Apart from the kibitzing rights of any other viewer, Mr. Tomlinson has had zero influence over the show's format and content. The original planning meeting for the show, following Ms. Mitchell's suggestions, included two PBS officials, Jacoba Atlas and John Wilson, as well as CPB officials Michael Pack and John Prizer. They were consulted every step of the way, from the spring of 2004 through the pilot, through the program's September launch.

    One of Mr. Konz's slimier bits of innuendo is that we somehow misspent taxpayer money by conspiring with Mr. Tomlinson to include taped pieces from the field and not just talking heads. The initial pressure to use taped pieces came from PBS and CPB officials who did not report to Mr. Tomlinson, and one of the strongest advocates of using tape was Ms. Atlas of PBS. As one of Mr. Gigot's emails makes clear, we were ambivalent about such pieces and certainly didn't insist on them.

    "The Journal Editorial Report" is essentially the creation of Ms. Christensen, Mr. Gigot and Paul Friedman, the show's executive producer whose previous credits include producing the ABC evening news and the Today Show. As our show has evolved, we have used fewer taped pieces, and thus spent less money than expected. The original CPB grant was for $4.1 million for the pilot, startup costs and 26 weeks on the air. We stretched that to cover at least 35 weeks, not to mention putting enormous amounts of our own management time and advertising space, as well as no small amount of money, into the project.

    We also did exactly what both CPB and Ms. Mitchell had asked of us, which was to get a corporate sponsor for the second season of 26 weeks. As it happened, Mr. Konz conducted merely a cursory interview with Ms. Christensen and Journal lawyer Stuart Karle, said he had no interest in even talking to Mr. Gigot, and never asked at all about Mr. Tomlinson. To call him Inspector Clouseau may be unfair to Peter Sellers.
    * * *

    Beyond these details, the larger political tale spun by Mr. Konz and other critics of Mr. Tomlinson is preposterous. We are supposed to believe that the vast bureaucracy that is PBS, with all of its inbred policies and interests, was somehow cowed by a single conservative board member who lacked any real management power. Any regular PBS viewer knows the opposite is true.

    The real story is that Mr. Tomlinson was a rare political appointee who took seriously CPB's mandate to pursue balanced programming. As even Mr. Konz concedes in his report, under federal law CPB is required to review "national broadcasting programming for quality, diversity, creativity, excellence, innovation, objectivity and balance." And he also concludes that "CPB's actions were consistent with their responsibilities under the Public Telecommunications Act of 1992."

    Most nominees to these broadcast boards enjoy the perquisites of the job and do nothing. An avowed conservative, Mr. Tomlinson sought to restore balance to a PBS lineup he saw as skewed left, especially the "Now" program with Mr. Moyers that had become the cornerstone of PBS's public-affairs lineup in the wake of 9/11. Moreover, he did so openly, appearing everywhere this spring to make his case. He was similarly open about his support for the Journal program.

    What really tripped him up was the CPB board's decision early this year not to renew the contract of CPB President Kathleen Cox. The media leaks started not too long after that, all spun as if Mr. Tomlinson were attempting a conservative coup by trying to get a measly 30 minutes of conservative programming a week on PBS. House Democrats picked up the scent, commissioning Mr. Konz, who has now spent months and many taxpayer dollars to find Mr. Tomlinson guilty of such violations in the CPB universe as . . . encouraging Mr. Gigot to return to PBS.
    * * *

    We're proud of "The Journal Editorial Report," which has done well in the ratings despite being blackballed by some of the largest PBS stations. As an organization, the PBS system resembles late Ching Dynasty China: The Emperor at headquarters may give an order, but the warlords who program individual stations might or might not follow it. This is supposed to mean "local control," but in practice it means a group of programmers can work together to damage any new show. In our case, PBS put the program on its Friday evening lineup. But we quickly discovered that some of the network's largest stations refused to carry us.

    The last time we checked, PBS stations in eight of the top 30 TV markets don't run the show at all, and another four do so in the dead zone of the post-midnight morning. There is more to say about those programmers and their motivations than we have space for today. But suffice it to say we know how Mr. Tomlinson must feel as he reads the stories about his profound influence over PBS. The reality is just the opposite.

    Some weeks ago, we made a business decision not to seek a third season of our show on PBS. We informed PBS about this on November 1, before we knew what the Inspector General was doing or even when he'd file his report. When we called Ms. Mitchell to let her know, she expressed regret, and she acknowledged that PBS had failed to deliver the national carriage that she had thought she could obtain. She also repeated the truth that "it was my decision" to invite us to do a program.

    Some of our friends think it was a mistake to attempt a show on PBS given our opposition to its funding over the years. And let's be clear: We haven't changed our minds. If there ever was a need for PBS, there isn't now in a world of hundreds of TV channels. But as long as PBS exists, we don't see any reason that its prime time public-affairs programming should be a satrapy of Bill Moyers and a single point of view. If Mr. Tomlinson made a mistake, it was in believing that "public broadcasting" is supposed to represent all of the public"

    martedì, novembre 15, 2005

    WMD: queste allora?

    Da 1972:

    "Queste non valgono? Sempre per rimanere in tema, non è che in Iraq non si trovi proprio niente:

    The US has revealed that it removed more than 1.7 metric tons of radioactive material from Iraq in a secret operation last month.
    'This operation was a major achievement,' said US Energy Secretary Spencer Abraham in a statement.
    He said it would keep 'potentially dangerous nuclear materials out of the hands of terrorists'.

    Attendiamo documentario confezionato dagli esperti in armi di distruzione di massa della redazione di Rainews."

    Parliamo di bottega: capitali dei mercati finanziari

    Il NewEconomist blog sintetizza sul ruolo di Londra come centro finanziario. Rispetto all'Europa continentale, il vantaggio e' enorme e sta persino aumentando; ma Londra sembra vincente persino nei confronti di New York.
    Le motivazioni sono svariate, fra cui ragioni storiche e di linguaggio ; tuttavia, queste non riescono a spiegare il successo contro New YOrk o contro rivali come Amsterdam o Dublino.
    La ragione fondamentale ha a che fare con la liberta' garantita dal governo: liberta' di movimento per chi vuole entrare od uscire da Londra, almeno per chi vive nell'UE; liberta' di innovazione, grazie ad una legislazione davvero rimasta ancorata alle tradizioni di common law, quindi piu' attenta alla tasparenza ed alla capacita' di giudizio dei partecipanti al mercato, piu' che a requisiti formali; gli alti salari, garantiti dalla flessibilita' delle fomule di incentivo e da una tassazione moderata.

    La minaccia nel futuro viene dall'Asia, in termini globali, a causa del fuso orario e dello spostamento verso quell'area di molti flussi finanziari. Ma in termini europei, e' difficile prevedere una sfida dal Continente.

    Un lezione importante per tutti noi: paradossalmente, sembra essere pu' difficoltoso spostare un'industria basata sul capitale umano che una basata su asset fisici, se tale industria ha ancora un vantagigoo competitivo reale. Aveva ragione Julian Simon, quando ricordava che la vera materia prima fondamentale e' l'intelligenza umana, lasciata libera di perseguire soluzioni ai problemi.

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