mercoledì, aprile 26, 2006

25 Aprile, Due morsi.

Il 25 Aprile mi lascia sempre una certa tristezza: non per la data in se', ovvimanete, ma per il triste spettacolo di un'Italia , come sempre, ipnotizzata dall'allucinazione sinistrorsa.
E' giustissimo festeggiare la vittoria contro l'invasore tedesco, la liberazione dal tallone teutonico. Bene ha fatto Antonio Martino a ricordare il sacrificio delle Forze Armate italiane e degli Alleati. Il problema e' che il 25 Aprile, ormai, si festeggiano ormai un falso storico e l'odio per i nostri liberatori.
Il falso storico e' quello della Resistenza vittoriosa, in gran parte socialcomunista, punta di lancia e fattore decisivo per la vittoria, con gli Alleati relegati a fornire un piccolo contributo economico ed i membri delle forze armate italiane eliminati dalle scene.
Nessuno di questi punti e' corretto: la Resistenza fu percepita come "rossa" grazie allo sforzo comunista di egemonizzare, grazie ad una organizzazione verticistica, le brigate partigiane, dove i comunisti non costituirono che la maggioranza relativa. Questa percentuale era abnorme rispetto alle preferenze politiche della societa' italiana in generale, che quindi inerpreto' , in maniera non del tutto corretta, la Resistenza come movimento di sinistra; tale interpretazione venne in ogni modo possibile incoraggiata ed alimentata dal serrato lavoro propagandistico del PCI e dei suoi "compagni di strada".
Inoltre, i partigiani furono essenziali al tavolo diplomatico, per dimostrare la sincerita' dell'adesione italiana alla coallizione occidentali, ma non fornirono altro che un buon supporto logistico ed un'attivita' di guerriglia importante, ma non certo decisiva quanto l'immane sforzo bellico angloamericano.

Scrive Tudap : forse non tutti sanno che dopo l’8 Settembre, al momento della
Liberazione, accanto a circa 70.000 combattenti inquadrati nelle unità
partigiane (dal 1943 al 1945 erano stati complessivamente 220 mila)
c’erano 99.000 soldati italiani nei gruppi di combattimento schierati
al fronte con gli Alleati. Se a questi si aggiungono i 100 mila uomini
inquadrati nella marina e nell’aereonautica, il numero totale dei
militari che hanno partecipato in Italia alla guerra di Liberazione è
quasi 420.000.

Quanto al numero dei morti, i partigiani civili caduti, incluse le
vittime delle rappresaglie tedesche, sono ufficialmente 45.808, i
membri delle forze armate 46.000. Inoltre, 40.000 italiani (di cui 7557
ebrei) morirono nei campi di deportazione e di sterminio, 80.000 mila
soldati - tra i tanti che non vollero tradire il giuramento prestato -
non fecero più ritorno dai campi in cui erano stati internati.

Ma tutto questo non esiste, per molti, troppi che festeggiano soltanto un certo 25 Aprile. E' un caso che fino a pochissimo tempo fa, neppure il 2 Giugno, la data fondante del nostro regime repubblicano, venisse celebrato come dovrebbe? Forse perche' una certa sinistra non riconosceva neppure la repubblica che aveva contribuito a fondare?
Sarebbe ora di riprendersi il 25 Aprile, di farlo appartenere all'intera Italia. Purtroppo, come documenta Phastidio, non e' ancora cosi'.


Technorati Tags:

Template Designed by Douglas Bowman - Updated to Beta by: Blogger Team
Modified for 3-Column Layout by Hoctro. Credits: Daryl Lau, Phydeaux3