domenica, ottobre 22, 2006

Teheran come Pyongyang: la Russia si schiera con l'Iran, niente sanzioni.

Il viaggio moscovita di Condoleezza Rice non e' servito a molto: secondo il Ministro degli Esteri Sergey Lavrov, La Russia non permetterà al Consiglio di Sicurezza di punire l'Iran (Fonte: WSJ) in alcun modo:

"We won't be able to support and will oppose any attempts to use the Security Council to punish Iran [...]"

Bel risultato dei diplomatici occidentali: arrivati al dunque, la Russia si schiera con l'Iran, cercando di mantenere il suo status di grande potenza tramite l'alleanza con gli avversari dell'Occidente, con gli Stati Uniti visti quale potere imperiale dicui avversare qualsiasi mossa. Per Mosca, si tratta della continuazione di una politica atica, per la quale l'ONU esiste quale strumento di potere egemonico, il cui funzionamento non e' interessante se non come cassa di risonanza della propria politica estera.
A questo punto smettiamola di fingere: non e' più realistico aspettarci che Teheran rispetterà mai un qualsiasi accordo con l'ONU, venendo a mancare una qualsiasi possibilità di conseguenze negative, grazie al veto di Mosca in Consiglio di Sicurezza.

Il comportamento russo mi sembra velleitario, ma soprattutto controproducente, se davvero l’interesse del governo moscovita fosse rivolto a stabilità e pace: pur non essendo in grado di fornire una soluzione alternativa, minaccia d'impiegare un relitto del proprio passato imperiale, negando alla comunità occidentale uno dei pochi strumenti pacifici per risolvere la questione iraniana (che va risolta e non se ne andrà da sola), rendendo quindi più probabile l’impiego di procedure e strumenti esterni alle nazioni unite o addirittura, in caso estremo, il ricorso alla forza.
Dato che molto probabilmente ai russi interessa invece soltanto mantenere il più ampio margine possibile di autonomia per continuare a (mal)governare quel che resta del proprio impero, la mossa assume ben altro significato.

Nel frattempo, veidamo forse il futuro persiano nel presente del Nord-Est asiatico: La Corea del Nord annuncia che compirà ulteriori test nucleari se verra' "molestata" ulteriormente. Quali "molestie" ? Il rifiuto dei suoi vicini di continuare a subire il ricatto nucleare, lo sciagurato accordo secondo il quale in cambio della rinuncia alla bomba Giappone Corea del Sud e USA rifornivano la Corea del Nord di beni di prima necessita'. Il governo nordcoreano ha ragione, in un certo senso: soltanto chi scambia la sindrome di Monaco per realismo poteva credere che un ladro preferisca minacciare con un pistola scarica. Anche li', una potenza con diritto di veto , la Cina, impedi' a lungo che l'ONU imponesse sanzioni. Adesso Kim ha il suo fucile e pretende il pizzo.

Con questi esempi di funzionamento della diplomazia multinazionale, quanto tempo il governo russo s'illude che passerà, dall'inaugurazione del primo reattore in Iran, prima che Teheran metta i propri vicini e l'Occcidente di fronte a ricatti anche peggiori - invece che grano e petrolio, chiedendo per cominciare di abbandonare prima gli stati arabi moderati e poi Israele?

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