domenica, novembre 05, 2006

Agli statali aumenti garantiti, chi lavora per lo Stato muore in attesa

Per il pubblico impiego, accordo fatto tra Governo e sindacati, grazie alla minaccia di sciopero generale. Provate soltanto ad immaginare cosa succederebbe se i contribuenti impiegassero lo stesso sistema, ossia lo sciopero fiscale, oppure se i fornitori di servizi allo Stato si rifiutassero di lavorare per un cliente che si "dimentica" di pagare per mesi, fino a spingere al suicidio i propri creditori.
Dimenticavo, scusate, non è possibile. Si verrebbe accusati d'essere sporchi evasori ed organizzatori di serrate, crimine punito severamente, perché in Italia chi è pagato per lavorare può scioperare impunemente, ma chi si assume ogni rischio non ha il diritto di sospendere l'attività, sino al fallimento. Tutto questo accade mentre la retribuzione di un dipendente statale è cresciuta dal 1995 al 2005 molto più di quella di un dipendente del settore privato, nonostante le minori ore lavorate e i ridottissimi aumenti di produttività. Tutto questo accade mentre chi vanta un credito nei confronti del Leviatano deve attendere una dozzina d'anni per essere pagato. Tutto questo accade mentre i capponi votano per il Natale.
Inutile sperare di sanare Napoli, sarebbe il caso di cominciare da Roma.


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