sabato, novembre 18, 2006

Dite addio al caricabatterie!

I metodi di trasmissione senza fili stanno cambiando drasticamente la vita di molti fra noi: la possibilità prima di telefonare, poi di impiegare un computer ed accedere ad Internet senza la costrizione di un luogo fisso, anzi, in teoria ovunque si desideri, stanno avendo effetti potenzialmente rivoluzionari sulle società occidentali, abbattendo i vincoli fisici che legano una funzione ad un luogo.

L'eccezione più grande, il freno maggiore consta di due elementi: le dimensioni degli apparecchi che dovremmo "portarci dietro" e la necessità di ricaricare le batterie.

Molto spesso, l'unico accessorio davvero indispensabile e' divenuto il caricabatterie; anzi, sempre piu' spesso "i" caricabatterie. Uno per il telefonino, uno per il PC, un altro per eventuali palmari od altri strumenti. Qui nasce il problema: la necessità di un caricabatterie differente per ogni strumento elettronico che ci portiamo dietro aumenta in maniera drastica il peso e la scomodita' del "nomadismo digitale", la possiblità di essere sempre connessi, di avere sempre accesso all'informazione. Abbiamo eliminato cavi e cavetti per connettere PC e telefoni fra loro ed alle reti di comunicazione, soltanto per aver una continua matassa di cavi elettrici e spinotti per connetterci alle prese?



Quest'ultimo passo e' quasi arrivato. Il principio per cui in teoria sarebbe possibile trasmettere energia elettrica tramite un campo elettromagnetico e quindi senza la necessita' di cavo conduttore, così come trasmettiamo informazione (radio) è noto sin dal 1831, quando Michael Faraday scopri' che una corrente elettrica che fluisce in un cavo induce una corrente secondaria in un cavo vicino. Il problema maggiore, sinora, e' il fatto che i campi sinora impiegati irradiano energia elettrica in maniera uniforme in tutte le direzioni, invece che in un fascio diretto verso gli strumenti da caricare, disperdendo cosi' gran parte dell'energia anche a brevissima distanza, senza considerare poi i rischi di esposizione del corpo umano a campi elettromagnetici intensi.



Marin Soljacic, del MIT, ha presentato al forum di fisica dell'AIP una possibile soluzione al problema.

Per far divenire "wireless" anche la trasmissione di energia elettrica, Soljacic propone di aggirare le difficoltà presenti, impiegando campi "non-radiative" e di distribuire l'energia elettromagnetica in maniera tale che venga trasmessa dalla parte magnetica e non da quella elettrica dei campi impiegati. I campi magnetici interagiscono molto meno di quelli elettrici con gran parte dei corpi - e del corpo umano, soprattutto e quindi la trasmissione di energia sarebbe efficiente e sicura.

Al momento, l'attrezzatura impiegata (un semplice cavo piegato a forma di anello, nel caso del "ricevitore" di energia, ossia il telefonino od il PC da ricaricare) permette una efficienza del 40% - migliorabile, ma non tremenda. Il tipo di campo studiato ha anche un altro vantaggi: può essere emesso in maniera tale che l'energia venga assorbito soltanto da apparecchi in "risonanza" con esso, permettendo di riassorbire l'energia non impiegata per le ricariche.

Preparatevi a poter ricaricare soltanto appoggiando il vostro PC o telefonino vicino alla parete giusta.





(Hat tip: The Economist)









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