giovedì, novembre 02, 2006

Nobel su Nobel: Becker on Yunus

Il premio Nobel Gary Becker ha recentemente commentato in maniera molto positiva il Premio Nobel a Mohammed Yunus ed alla Grameen Bank, Vero è che il premio è stato consegnato a qualcuno che c'entra poco con la ricerca della pace nel mondo, ma moltissimo con qualcosa di forse ancora più importante: il miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone nei paesi poveri (senza contare quante volte il premio è andato a personaggi quantomeno controversi).

Becker sostiene che il vero contributo non è stato quello allo sviluppo economico in senso stretto:la crescita economica in un dato territorio è nel lungo periodo legata maggiormente a fattori istituzionali, come il possesso di una struttura legale che riconosca la proprietà privata, faciliti gli scambi commerciali, mantenga una regolamentazione leggera ed una attitudine positiva verso l’educazione. Il contributo positivo del microcredito in Bangladesh ed in molti altri paesi è dovuto soprattutto ad altri due elementi: la pratica di finanziare soprattutto donne e la diffusione di un approccio orientato al mercato nell’aiuto ai poveri.

L’elevata proporzione di prestiti erogati a donne non è soltanto razionale dal punto di vista dell’efficienza del processo e dei risultati economici; ha anche fornito un enorme aiuto alla causa della condizione femminile, in nazioni dove l'altra metà del cielo viene normalmente oppressa: il successo della strategia di prestiti femminili ha definitivamente sfatato una serie di radicati pregiudizi nei confronti delle donne.

In secondo luogo, la struttura nozione che un approccio di mercato funzioni meglio di semplici elemosine: i tassi d’interesse che Grameen richiede, sebbene elevati per gli standard europei, non sarebbero in grado di compensare i rischi finanziari e di credito sopportati dalla banca , anche se molti dei “fornitori di capitale” sono disinteressati ad un ritorno commerciale. Tuttavia, la ricerca dell’efficienza nella gestione , tipica di una società for-profit, garantisce sicuramente un ritorno in termini di aiuto ai poveri più elevato, contribuendo inoltre a diffondere una mentalità imprenditoriale e positiva nei confronti del risparmio e dell'attività economica. Qualcuno ricorda come la sinistra anticapitalista nostrana abbia cercato di nascondere questo aspetto della Grameen Bank, per appiattirla sullo stereotipo di uno dei tanti “rivoluzionari” programmi pseudo-sovietici di elemosina socialista.

Richard Posner, quasi altrettanto insigne coblogger, ha un punto di vista differente, ma comunque interessante sullo stesso argomento.



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