mercoledì, dicembre 27, 2006

Morte sull'ultimo miglio. Via libera al Wi-Max.

Il Governo ha finalmente deciso di rendere disponibile entro giungo 2007 le licenze per operare in Wi-Max, standard di trasmissione "fisso senza fili" a banda larga che richiede una piccola antenna fissa, ma permette di fare a meno del famigerato cablaggio dalle centraline fino a casa.
Le connessioni su fibra per i collegamenti a lunga distanza sono almomento economiche e quasi sovrabbondanti; il vero collo di bottiglia, che provocava aiumenti esponenziali dei costi, è sempre stato il cosiddetto "ultimo miglio", il percorso fisico dei dati negli ultimi, pochi chilometri fino alle case dei consumatori.
La competizione con Telecom diventa finalmente una possibilità realistica nel medio periodo: non esiste più la necessità per un concorrente di installare cavi aggiuntivi a carissimo prezzo oppure ad accettare una mezzadria sui cavi già installati da Telecom grazie alle servitù giuridiche ed all'imposizione statale. Una trasmittente ed il gioco è fatto.
Un altro effetto positivo della legalizzazione di Wi-Max in Italia è dato dalla possibilità di abbattere drasticamente i costi della fornitura di banda larga nelle aree rurali o a scarsa denistià di popolazione: stendere un cavo è tanto èoiù economico quante più sono le persone ad esso collagete; il costo di stendere un cavo più capiente è minuscolo rispetto ai costi dello scavo, che è di fatto fisso e costituisce la spesa maggiore. Con Wi-max, al contrario, i costi di tramsissione si abbattono drasticamente. Non è un caso che le prime aree coperte da Wi-Max in Gran Bretagna siano state proprio quelle rurali.

Dopo "soltanto" 18 mesi di sperimentazione? Miracoli di Tronchetti Provera: adesso che la rete è pronta ad essere dismessa, abbandonata a qualcuno cui interessa accompagnarla dolcemente alla consunzione, finalmente si riscoprono le alternative. Telecom Italia era una delle due aziende che stava testando Wi-Max; l'altra è Fastweb.

Altro che timori sulla durezza dle regolatore: l'unico, vero, regolatore di "ultima istanza" sono la tecnologia e gli equilibri economico-finanziari. Se scavare e posare cavi in città fosse stato più semplice, Fastweb avrebbe spezzato la schiena a Telecom Italia anni fa. Se l'Autorità per le telecomunicazioni avesse potuto scorporare a forza la rete fissa dalle società di telecomunicazioni, non avremmo probabilmente mai avuto lo sviluppo di Wi-Max come lo conosciamo, perché lo sviluppo tecnologico, privo di parte dei suoi motivi economici, sarebbe stato più lento.

Adesso la battaglia si sposta presumibilmente alla distribuzione delle nuove licenze. Con DECT, Telecom Italia si accaparrò le licenze, per il famigerato servizio Fido, che venne poi lasciato affondare;lo scopo era già stato raggiunto , eliminando un competitore.
Qui la strada si preannuncia in salita per Telecom non più potente e ricca come allora, ma la prosecuzione della finzione che lo "spettro" sia di entità finita e la venerazione di una regolamentazione a maglie strette da parte del regolatore possono dare una chance ulteriore all'ex-monopolio.
La speranza è, dall'altro lato, che la separazione della rete fissa faccia nascere, come nel Regno unito, un operatore interessato ad investire nelle nuove tecnologie per estendere la propria copertura, da affittare poi a tutti gli attori in campo.

Una noticina personale: a qualcuno questa notizia farà molto piacere


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