martedì, maggio 30, 2006

Paura e terrore

Uno dei fattori che potrebbe portare  al tramonto: la fine dell'opposizione al Leviatano negli USA ed il riallineamento del movimento conservatore su posizioni non soltanto moraliste, ma anche stataliste. Il risultato, la discesa della societa' americana nell'eurosclerosi ?

Si lo ammetto sono un bieco reaizonario

Anzi, un cowboy. Specialmente quando leggo certe cose, tipo la costituzione del partito pedofilo . Se la Fallaci e' eccessiva, e' il migliore alleato degli integralisti, allora questi cosa sono? Sembrano fatti apposta per dimostrare al nostra conclamata "immoralita'" e giustificare gli estremisti.

E bravo Mingardi

A parer mio penso che Alberto Mingardi su Libero (via Istituto Bruno Leoni) abbia centrato in pieno il problema:
La Cdl ha speso un mese ad urlare. Però la voce era quella di Berlusconi, e il grido era violentemente monotono: questi ci hanno sottratto l’osso. Fate caso alle facce degli ex del governo passato, nelle dirette parlamentari, nelle fugaci interviste televisive. Raccontano solo un lutto non elaborato. Quello della privazione del potere, dell’autista, dell’autoblu. Invece per fare l’opposizione ci vorrebbero determinazione, immaginazione, forza propositiva. Spianino i fucili sotto il naso di Prodi e Padoa Schioppa. Volete portare i vostri militanti in piazza? E allora date loro una ragione decente per sacrificarvi il loro tempo e la loro fiducia. Non potete pensare che spuntino come funghi banchetti e sit-in per contrastare nomine del resto già ampiamente metabolizzate dall’opinione pubblica. Parlate di tasse. Giocatevi un’opposizione tosta, a muso duro, ma giocatevela su un’idea. Per chiedere così un voto di bandiera a chi la vostra bandiera non la sente sua, tanto valeva lasciar parlare i candidati. Fare filtrare la melodia dei programmi. Essere diversi almeno lì. Non arrabbiatevi perché i vostri non votano. Almeno non prima di avergli dato un buon motivo per farlo.


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Cosacchi e Comuni

Oggettivista  fa giustamente notare, con un gustoso  paragone storico, come a Milano questa volta ci siamo magari evitati il male peggiore, ma che si deve ancora  lavorare davvero molto. Forse sulla comunicazione, ma  dal mio punto di vista, soprattutto sull'elaborazione del programma, ancor prima che sulla sua applicazione.
Infatti,  a livello nazionale almeno abbiamo un abbozzo di programma, soprattutto alla luce di una toeria liberale del governo; questo in teoria, perche' dobbiamo riconoscere che in pratica la sua applicazione e' stata troppo spesso una farsa nella quale chi ci ha guadagnato e' stata la nota multinazionale e pochi altri.
A livello locale, siamo messi ancora peggio. Non solo l'elaborazione programmatica e' insesistente o totalmente illiberale, ma la pratica amministrativa e' troppo spesso quella di rincorrere l'assistenzialismo di sinistra ; perche' poi stupirsi che  il proprio elettorato si stanchi e voti per gli statliasti originali, invece che per la versione soft?

Amministrative

walking class ha raigone: qua ci serve qualcosa di più

Nell'ultimo editoriale di Ideazione ci chiedevamo se il centrodestra potesse immaginare "qualcosa di più della straordinaria vitalità di un leader impolitico". Qualcosa di più, perché sono passati dodici anni dal 1994: e dodici anni sono più o meno un ciclo politico. Ma anche qualcosa d'altro, perché Fini e Casini sono qualcosa di meno, non qualcosa di più di Berlusconi.

Parole sante. Personalmente, oltre all'incapacita' di FI di costruirsi una classe dirigente a livello locale (non si fa politica soltanto distribuendo i pacchi di pasta, ma in pochi se ne accorgono), mi stupiscono soprattutto Fini e Casini, che sembrano ormai rassegnati al ruolo di "opposizione permanente" che fu dell'ex-PCI. Oppure forse preferiscono quel ruolo per il centrodestra, dopo averlo vissuto iin casa, da emiliani?

lunedì, maggio 29, 2006

Il Memorandum Kissinger: le illusioni USA sulla DC

Mario Sechi s'e' tuffato nei documenti dell'archivio Kissinger ed ha trovato qualche perla di meta' anni '70 (tutte da leggere). Illluminanti riguardo alla situazione europea del periodo, ma soprattutto sulla passivita' dell'Italia democretina ehm democristiana nei confronti della minaccia rossa; pasivita' che Kissinger attribuiva all'immobilismo congenito democristiano. In realta' , alla luce degli scritti e dei discorsi successivi di Moro, la situazione era ben peggiore: neppure Kissinger aveva compreso quanto i vertici DC fossero in piena "sindrome di Stoccolma", talmente convinti dell'inevitabile affermazione del comunismo, da concepire di fatto la lotta al PCI come una mera battaglia di retroguardia, per rallentare l'inevitabile perdita del potere.
Soltanto il potere, perche', nella teoria e nella pratica, la DC era gia' divenuto un partito socialista; di fatto, per gli USA puntare sulla DC fu probabilmente la puntata sul cavallo sbagliato, se cio' che si desiderava era la difesa della nazione contro il collettivismo.

Dice Kissinger:
Noi abbiamo per mesi impartito lezioni alla Democrazia cristiana sui pericoli del compromesso storico e sulla necessità di una riforma. Ma non ho visto alcun cambiamento nei loro atteggiamenti, nessun impatto pratico.[...] non ha alcun senso far loro la paternale per spingerli a collaborare, se la Dc è un cadavere. Noi siamo a corto d’idee. Ci sono un sacco di progetti, ma nessuno per metterli in pratica»."

Profetico, oserei dire. Di idee in Italia ne sono circolate talmente poche che talvolta mi sembra che a una notevole parte di ex-dicci' e rossi non e' rimasto che completare il vechcio piano degli ex-padroni moscoviti, anche dopo il crollo del Muro: il compromesso storico, questa volta ad esclusivo vantaggio delle elites autoreferenziali che guidano il gregge ulivista.


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Contro la tassazione arbitraria, la rivolta fiscale

Ricorda giustamente Carlo Lottieri come il diritto alla resistenza fiscale abbia caratterizzato le "rivoluzioni" liberali. Noi di Rivoluzioni preferiremmo farne a meno, ma crediamo che una "rivolta" non violenta sarebbe pui' che adeguata.


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sabato, maggio 27, 2006

LuogoComune

una volta i sinsitri disprezzavano i "luoghi comuni". Ma evidentemente ha ragione Kagliostro (leggetelo, leggetelo...): gli sono rimasti soltanto questi, dopo essere stati confutati non solo da chiunque sia in grado di applicare il il metodo scientifico, ma anche dalla Storia.
Luogocomune si chiama infatti un sito dove tuttavia non si trovano soltanto banalita', ma anche menzogne  che ai sinistri piacerebbe tanto far divenire "luoghi comuni", balle ritenute verita' da chi si fida, guistamente, di cio' che gli raccontano gli "intellettuali indipendenti" (di sinistra)

Complottismi: vogliamo creare un'altra "generazione perduta?"

A voler cercare di emulare il metodo di ragionamento di coloro che vedono un complotto dietro l'11 Settembre , ultimi Grillo e Chiesa, si potrebbe chieder loro: ma allora com'e' che l'avete scoperto? Se la CIA e il Pentagono sono davvero onnipotenti, perche' voi riusciti a "denunciare" tutto questo? Perche' su ogni TV passano "documentari" (in realta', fiction piu' o meno ben costruite, basate su dati smentiti o tendenziosi o su ricostruzioni di "esperti" ben poco esperti) che denunciano come sia tutto un complotto della lobby demoplutogiudaico per dominare il mondo? Siamo di fronte agli "onnipotenti" piu' incompetenti dell'universo.
Si potrebbe quasi, se si fosse cospirazionisti non a senso unico, ipotizzare che in realta' il complotto sia contro gli USA, il Pentagono o la CIA. Ma per fortuna possiamo lasciare il pensiero paranoico fuori dalla porta ed affidarci alla logica ed al metodo, per fortuna.

Ha ragione The Right Nation, in teoria:
Tre (uno, due e tre) post per chi crede (davvero?) alle teorie del complotto sull'11 settembre. Poi basta, perché a discutere con i cerebrolesi si rischia di fare una brutta fine.
Purtroppo temo che le paranoie sull'11 Settembre siano la spia di un problema ancora maggiore: i reduci dell'egemonia culturale, rimasti senza coperture e senza rubli dopo l'89, mantengono le proprie rendite di posizione e per ocntinuare a farlo anche in futuro devono delegittimare chi non condivida la propria identita' d'appartenenza. Quindi, botte da orbi al Grande Satana Atlantico: quante difese di USA e Pentagono avete sentito negli ultimi anni, da TV e giornali? Quante, rispetto al bombardamento continuo di propaganda antiamericana ed antioccidentale?
Se non discutiamo con i cerebrolesi e con i loro mandanti, se non proviamo a reagire all'aggressione ideologica, se non ribattiamo punto su punto, se non proviamo a farci sentire e non urliamo la verita' da ogni campanile, rischiamo che la menzogna diventi vulgata popolare, com'e' accaduto con il Viet Nam, come e' accaduto con la Resistenza.
Rischiamo di consegnare, una volta ancora, una intera generazione ai Sofri ed ai Mughini d'oggi. Un'altra generazione in buona parte sprecata, (con tante scuse ad Otimaster) , un altro passo lugo la china del declino. Una societa' che vive credendo nel falso, che vive di illusioni, non prospera a lungo, elementare verita' che il '68 e gli anni '70 dovrebbero averci insegnato di nuovo .
Altro che meglio gioventu'.






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mercoledì, maggio 24, 2006

I DS ritrovano Stlain- che sorpresa!

In una fantastica metafora degli ultimi tempi, a  Bologna "la rossa" si e'ì ritrovato il ritratto gigante di Stalin:

Dalle cantine Ds rispunta il quadro di cristallo diventato leggenda Alto 2 metri, pesante più di 2 quintali, fu preparato per i 70 anni del dittatore E Bologna "la rossa" ritrovò Stalin Nascosto per 40 anni nella federazione storica di via Barberia Alla fine si scopre che era nella nuova casa del partito 
Una solenne allegoria dell'Italia e della sinistra: prima delle elezioni, tutti moderati, socialdemocratici, riformisti anzi mai stati comunisti e guai anche solo a chiedere loro una "abiura", una pur minima denuncia dei crimini del comunismo. Dopo le elezioni, dominio neo o ex-comunista nel governo e "Riconoscimento di una soria" evidentemente per loro gloriosa, tramite Napolitano; dulcis in fundo, l'insulto finale: la riesumazione di Stalin?


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Amnistia sui coltelli - a quando quella su forbicine e martelli?

La BBC annuncia una amnistia per chi consegna i propri coltelli

A five-week amnesty aimed at tackling knife crime across Britain - the first of its kind in a decade - has begun.


Mi sembra ridicolo: un uomo puo' essere ucciso anche a mani nude o con un coltello da cucina. Vogliamo abolire anche questi? Le persone uccidono altre persone, il mezzo e' secondario.

martedì, maggio 23, 2006

Katrina

Le campagne di propaganda orchestrate dai governi sono avvenimenti odiosi. Meno gravi ma comunque dannose, in primo luogo per l'attendibilita' ed il prestigio dei media, sono invece le campagne poilitiche travestite da reportage imparziali. Ad esempio, riguardo all'uragano Katrina. Lou Dolinar riepiloga il ruolo ben poco oggettivo, o perlomeno le inesattezze ben poco professionali, di molta stampa "chic" nazionale nel caso dell'uragano: le dichiarazioni apocalittiche del sindaco di New Orleans, le prima notizie, che parlavano di dozzine, centinaia di assassinii, stupri e migliaia di morti violente, risultate poi completamente infondate, come successivamente hanno ammesso gli stessi media che le propalarono ?
Ma una parte della storia rimane ancora fuori dai riflettori e fuori dalal coscienza comune: la vicenda del Super Dome, lo stadio di New Orleans dove venenro stipate migliaia di persone salvate dall'inondazione. Situazione igienica sgradevole, questo e' vero. Ma si e' trattato davvero di incuria e disinteresse da parte dei soccorritori?
I rifugiati sono stati davvero dimenticati ed abbandonati a loro stessi? Difficile, per un motivo: il quartier generale della Guardia Nazionale a New Orleans durante il disastro era proprio nel Super Dome. Ossia, coloro che in teoria avrebbero trascurato i rifugiati dormivano e lavoravano in mezzo a loro, dalle stesse strutture.

La Guardia Nazionale ha operato 10244 voli in elicottero, ha trasportato 88181 persone, ha movimentato 18834 tonnellate di materiali ed eseguito 17411 operazioni di salvataggio. Operando in mezzo ai rifugiati, dal Dal Super Dome. Il tutto documentato ed avvalorato anche da testimonian pricordi personali su Internet, ma soprattutto da testimonianze giurate di fronte alla Camera dei Deputati USA , che ha investigato la storia, proprio per accertare il livello delle operaizoni a New Orelans. Perche' nessuno se ne e' ricordato?

I problemi durante Katrina ci sono stati e sono stati seri: l'agenzia federale per i disastri, la FEMA, ed i politici locali si sono distinti soprattutto per gli ostacoli burocratici e le guerre per le competenze. Una stampa oggettiva avrebbe avuto di che criticare, senza bisogno di diventare completamente cieca di fronte alla meta' del bicchiere mezzo pieno. O peggio: i TG americani hanno passato per dozzine di volte immagini dello stesso incidente al SuperDome, per avvalorarne l'immagine di luogo senza legge.
L'articolo originale e' da leggere integralmente, per capire come del buon giornalismo investigativo e di denuncia possa talvolta degenerare nell'occasione per una campagna di propaganda. Altrettanto interessante e' questo post di Istapundit sullo stesso argomento.

Su gran parte dei media italiani avete sempre e soltanto letto la prima versione? Niente smentite, niente accenni alle polemiche ed alle rettifiche? Non stupitevene. In Italia, quando si parla del bene della Repubblica , s'intendono il giornale ed il suo padrone, non la forma di Stato in cui e' organizzata la nostra penisola. Ma era Berlusconi ad avere instaurato un regime nei media; un regime tanto oppressivo da non riuscire nemmeno ad impedire che ai propri sudditi venisse rifilata propaganda contro il proprio principale alleato.


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lunedì, maggio 22, 2006

E poi non vogliono che si parli di sciopero fiscale

Perche' debbo pagare per gente che si rifiuta di esser protetta? 

(ANSA) LONDRA, 22 MAG - Italia, Francia e Germania pagarono 45 milioni di dollari per la liberazione di 9 loro cittadini sequestrati in Iraq, lo afferma il 'Times'. I tre Paesi hanno sempre smentito di aver pagato riscatti per ottenere la liberazione dei loro ostaggi in Iraq, pratica condannata dagli Usa. L'Italia - scrive il quotidiano - ha pagato in totale 11 mln di dollari per il rilascio di Simona Pari e Simona Torretta nel settembre 2004 e per quello della giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena nel marzo 2005.


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Mercati del credito online

Prosper.com, non e' un intermediario finanziario tradizionale, ma qualcosa di piu': si tratta del primo mercato virtuale per crediti al consumo (simile in questo a Zopa.com). Creditori e debitori vengono messi in contatto tramite un sistema a meta' strada fra un'asta online ed un "dating system", con tutte le informazioni sui debitori (foto comprese).

Questa me l'ero persa: Er Piotta in SUV

Avevo sempre pensato che Paolo Cento fosse una zucca vuota, un ingenuo ma astuto capopolo privo di cultura almeno economica. Invece,  e' un ipocrita radical-chic, come gli altri, pare:

Scrive DAW:
La nomina del sottosegretario Paolo Cento (!) al Ministero dell'Economia (!) sembra uno scherzo. Ma è realtà, è tutto vero. Cento, dei Verdi, già noto alle cronache per alcuni bizzari comportamenti, come quello della "spesa sociale" (nome di sinistra del "furto", un reato, forse ancora per poco).
Il Corriere della Sera pubblica oggi un'intervista al nuovo sottosegretario: è consigliata la lettura integrale, che potete trovare qui. Leggetela, rileggetela e cercate velocemente un rimedio per smettere di ridere, o di piangere.. Ne hanno già parlato in tanti (qui, quiqui e qui), ma noi riportiamo un passaggio che passerà alla storia:

Cento: "La nostra scommessa è di dare un contributo all'economia pubblica in maniera diversa".
domanda: Tipo?
Cento: "La decrescita per esempio. Cominciamo a ragionare senza tabù che la crescita economica non è di per sé un bene".

Letto? La decrescita. Sì. Decrescita. E poi: la crescita economica non è un bene. Il paradosso è che i Verdi hanno sempre accusato il Governo Berlusconi di non aver fatto crescere l'economia: oggi, magari, ci diranno che Berlusconi ha governato bene.
La nomina, positiva e condisivibile, di Padoa Schioppa all'Economia viene così subito cancellata da un sottosegretario che condizionerà, in negativo, l'operato del nuovo Ministro dell'Economia.
A sostegno delle tesi di Paolo Cento ecco qui un fantastico sito: la Decrescita. Leggete, ad esempio, i primi 10 consigli per entrare nella resistenza (!) con la decrescita. E poi chiedetevi in che mani siamo finiti....

Concludiamo citando un ultimo passaggio dell'intervista:

domanda: "E' vero che ha una macchina Suv?"
Cento: ", ma è in vendita e comunque resto contrario al suo uso in città".

Un Verde, per la decrescita, con una Suv. E' fantastico.


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venerdì, maggio 19, 2006

Fiorani Chi?


Da La Repubblica, via  Affari Italiani :

"Consorte mi chiese di salvare una immobiliare dei Ds". La Repubblica dedica due pagine dell'economia a verbali d'interrogatorio di Fiorani che non piaceranno ai vertici dei Ds e all'ex dominus di Unipol, Giovanni Consorte. "La beta immobiliare dei Ds era in grave crisi. Consorte mi chiese di evitare che fallisse. Fu così che trasformai il nostro credito in acquisto dell'immobile di via Fulvio Testi, sede milanese dell'Unità".


Ma loro sono sempre diversi, antropologicamente surperiori. I DS come il Marchese del Grillo, insomma

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Antimilitaristi a senso unico

Su il Riformista di oggi, via JimMomo :

Caro direttore, non mi sorprende più di tanto che quanti invocano l'abolizione della parata del 2 giugno siano gli stessi che possono vantare numerose foto con strette di mano, abbracci e sorrisi con generali, colonnelli, caudillos e subcomandanti vari. Si dicono antimilitaristi quando i militari in questione sono i nostri. Il nostro esercito, leale servitore delle istituzioni democratiche e di un'ideale di comunità internazionale cui nemmeno l'Onu riesce ad essere all'altezza. Non sembrano antimilitaristi invece, quando si tratta delle armate delle dittature comuniste o pseudocomuniste, o al cospetto di capi di stato che ostentano divise militari negli incontri ufficiali, o nei confronti di un capo fazione come Arafat, che si presentò all'Onu armato di pistola. Preferisco essere antimilitarista a piazza Tienanmen piuttosto che a piazza Venezia. Alcuni che si dicono per la pace "senza se e senza ma" in realtà sono guerrafondai spesso schierati dall'altra parte.

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giovedì, maggio 18, 2006

governo limitato + virtu' = Fusionismo

Questa almeno e' la definizione di fusionismo coniata da Ryan Sager.
In Italia potremmo impiegare una simile definizione? Problematico, visto il discredito del termine "virtu' " nel teatrino della politica italiano, dominato dalla parodia al caciocavallo di un approccio machiavellico . Ma ancora possibile.

Piu' in dettaglio, Arnold Kling sostiene che sia naturale: una estensione dello Stato Sociale ed un governo attivista incoraggiano comportamenti deleteri e, di seguito, favoriscono la dissoluzione della famiglia.

Jane Galt, sull'altra sponda sdl dibattito, non concorda, ritenendo Kling troppo ottimista: Secondo lei non e' garantito che una societa' meno oppressa dallo stato sia necessariamente piu' favorevole all'istituzione familiare; smebra anche ritenere necessario o preferibilie iniziare con un welfare State nel quale s'imponga un certo grado di pressione sociale sui beneficiati dei fondi pubblici. Sembra quasi di sentire Marvin Olasky.
E' giusto, nella mia opinione, far capire che vivere di carita' statale e' comunque qualcosa di cui non andare fieri, ma temo che abbia un effetto limitato, rispetto ad una seria limitazione dell'estensione dei poteri statali e, come minimo, di una seria riforma dello stato sociale, al momento ineliminabile; ad esempio, una riforma come quella proposta da Charles Murray.

mercoledì, maggio 17, 2006

Apple e' davvero troppo costosa?

SOlo del 20% - 30% , pare, se diamo retta ad Ars Technica

These days, as Steve Jobs has said, "We're kind of done with Power" and
new Macintosh hardware is pretty much identical to PC equipment. Apple
has even gone so far as to enable booting Windows XP
on their new Intelmacs (Wintelmacs?) which makes it hard at times to
distinguish them from PCs. This hardware parity provides an opportunity
for more sensible price comparisons, and a recent study by Piper Jaffray analyst Gene Munster has come up with a pretty good one.


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Eccola prova diretta

La leggenda urbana che nessun aereo fosse caduto sul Pentagono era gia' stata abbondantemente smontata attraverso una vasta messe di prove documentali e confutazioni indipendenti.
Adesso arriva l'ultima, definitva prova: il Pentagono ha rilasciato le riprese video delle proprie videocamere di sorveglianza, che conferma la veridicita' delle testimonianze dei testimoni della caduta e tutte le prove a favore della "versione ufficiale". E per essere il piu' ossibili trasparenti, ha affidato ad una organizzazione indipendente, nota per le sue attivita' di controllo del Governo, le riprese


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Ichino - avrei dovuto scriverlo io...

Ma sono troppo pigro . Grazie, Robinik


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I ministri della Vergogna

Non basta avere CLemente Mastella al governo. Lo mettono alla Giustizia. Il mostro di Marcinelle all'Infanzia , allora.

Ma il meglio e' lui: l'infame capace di comportarsi da pagliaccio ad un funerale di Stato sara' ministro. Belll'inizio.

A cura di Megafono, una lista completa, con tanto dei nuovi nomi dei ministeri - roba da 1984 di Orwell , rimando al


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martedì, maggio 16, 2006

LapoChiamami

Ha ragione Kagliostro: questa e' l'idiozia al potere.


Non bastavano le felpe da 100 euro vendute a qualche sprovveduto italiano. La FIAT ora produce pure cellulari.
Giustamente se ti possono vendere una macchina che non cammina, perché non possono venderti pure un cellulare che non funziona?

Becker-Posner news

Botta e risposta fra due titani della scienza economica, Gary Becker e Richard Posner: i dirigenti, soprattutto negli USA, sono strapagati?
Per Posner, la risposta e' almeno parzialmente affermativa. Gary Becker e' maggiormente possibilista. Per una volta, credo che Posner colpisca il punto: la carota e' stata impiegata troppo spesso al post del bastone, da parte di  padroni (gli azionisti) e controllori ( i consiglieri di amministrazione) non abbastanza interessati al taglio di costi che hanno notevole impatto simbolico, ma ridotta influenza materiale.





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lunedì, maggio 15, 2006

Letture domenicali

Quelle di the Right Nation sono , come sempre, estremamente interessanti:
You Have To See the Dots To Connect Them - Mark Steyn, Chicago Sun Times
Imagine WWII With Today's Media- Victor Davis Hanson, National Review Online
Europe’s Two Culture War - George Weigel, Commentary

Il sottoscritto invece si e' dato alla macchia e all'analfabetismo di ritorno con un nuovo Notebook e Civ4. Ma ha trovato il tempo per apprezzare molto l'intervento di Benny Morris sul Sole 24-Ore, che, prendendo avvio dall'abuso del suo lavoro in un pamphlet di John J. Mearsheimer and Stephen M. Walt , che definire ostile ad Israele e' un eufemismo (ed i cui autori hanno qualche piccolo problema di paranoia), mette fine al travisamento delle sue posizioni, che talvolta definite "antisioniste".




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venerdì, maggio 12, 2006

Diesel dal pattume?

Ebbene si' , almeno secondo Slashdot: una societa' neozelandese, la Aquaflow Bionomic, avrebbe prodotto il primo esempio di bio-diesel derivato dalla lavorazione di alghe cresciute con acque di scolo. L'azienda crede di poter produrre un milione di litri all'anno entro Aprile prossimo.


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La bellezza? Questione di normalita'

Cosa rende bella una persona?Qualche caratteristica eccezionale, fuori dalla media?
No. Il contrario. Quanto piu' una persona e' "vicina alla media" , nel senso che ha tratti regolari e simmetrici, quanto piu' viene giudicata bella.
questo e' stato il risultato dell'esperimento condotto presso l'Universita' del Texas , che aveva confermato come le persone con tratti piu' regolari fossero giudicate piu' belle dai soggetti dell'ìesperimento. Nel voume di Judith Rich Harris's No Two Alike si trova questo esempio clamoroso. Le foto che vedete sono mix di un numero variabile di volti. Le prime sono "medie" di due volti, poi di quattro, otto, sedici ed alla fine di 32.


Average_1

(Grazie a Marginal Revolution per l'ideal alla base del post e per la fotografia)

Libere Associazioni , fondamento della civilta' minacciate dello Stato

Da TechCentralStation, una recensione della ricerca di Meir Kohn sul ruolo determinante della "societa' civile " nella nascita dell'ordine liberale , sulle orme di Hayek, ma anche in un certo senso nella nascita di una nazione, tout court:
Kohn's theory is that the associational state -- meaning limited government that is held accountable to the governed -- is built from the bottom up by smaller forms of associations. Government as we know it is not created by constitutions or democratic vote. Those institutions can help to maintain associational government once it is established, but associational government is possible in the first place only if people have a strong tradition of religious, commercial, and lesser governmental institutions.
In The Anglosphere Challenge to the Political Left , si discute invece nuovo libro di James C. Bennett, con qualche digressione sul cambiamento del ruolo dell'accademia nel panorama intellettuale americano. Bennet espone la sua interpretazione : le isituzioni che si sono evolute nella "anglosfera" hanno permesso l'evoluzione un "governo associativo" del tipo descritto da Kohn e sono massimamente efficienti nel nostro contesto moderno, a causa di una caratteristica peculiare: riducendo i costi di entrata ed uscita da una comunita', senza pero' indebolirne i vincoli una volta al suo interno, permettono l'evolversi di quelle "lealta' multiple" essenziali ad una societa' liberale e ad un'economia di mercato funzionante, grazie anche all'aumento della fiducia negli affari condotti con "estranei" ; quella fiducia che gia' Francis Fukuyama riteneva essenziale per il successo di una civilta'.

L'Italia e' una nazione che ha goduto di un inizio di "governo associativo" , sfortunatamente abortito, anche a causa della struttura "colettivista" di molti fra i corpi intermedi nell0Italia tardomedievale. Ne subiamo le conseguenze ancor oggi, a quasi tutti i livelli della vita associata.
L'estensione dei poteri del governo, od una sua maggiore "apertura democratica", qualsiasi cosa significhi, non risolverebbe certo il problema; al contrario, credo che nel nostro Paese sarebbe estremamente utile un misto di riconoscimento del ruolo di corpi intermedi e di riforme liberali, utili ad impedire che tali corpi s'incancreniscano nuovamente nel tentativo di ricreare i meccanismi coercitivi tipici dello Stato.


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Petrolio, in calo la domanda

Per chi non avesse capito che la domanda e' elastica, quanto l'offerta., noche' la validita' delle teorie di ciclo economico austriache. Stiamo per assistere ai maggiori investimenti nel settore petroliferodegli ultimi 15 anni, proprio mentre la domanda comincia a ridursi. Le Cassandre non resteranno diosoccupate, ma si faranno venire una slautare amnesia e volteranno gabbana. E chi sosteneva , da sempre, la realta', restera' ignorato come sempre.

PS:  tanti cari saluti a Hugo, Evo e soci. Se continua cosi' sono cavoli vostri. Amari.


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Israele costretto a finaziare Hamas

Leggere per credere


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Non tutti hanno la memoria corta

Abr Butta giù due righe ...

Iniziamo dalla cima (del Colle) e vediamo come in effetti il processo sia rapido: “…elevare la maggioranza necessaria per l’elezione del Presidente della Repubblica, garante imparziale della Costituzione e rappresentante dell’unità nazionale, e la maggioranza necessaria per l’elezione dei presidenti delle Camere, in modo da tornare alla convenzione che prevedeva una larga intesa sulla designazione dei presidenti, tutelandone il ruolo di garanti imparziali“. (da “Per il bene dell’Italia“, programma dell’Unione).


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Maieutica

DIalogo fra liberale e statalista


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Bravo Phastidio

Come la penso io su Napolitano, Amato e certi "ex" che pretendono di recuperare la verginita' senza quasi alcuno sforzo, lo sapete gia' . A JimMomo, nonostante la disciplina di parrtito, non riesce proprio di tacere o dire che gli piace Phastidio ne parla, giustamente, come di "sapone della storia"

Tra tribalismo e miti ideologici, tra sbianchettamento della storia e antichi pregiudizi settari, i diessini hanno preferito inviare al Quirinale un anziano signore di 81 anni, dal posticcio pedigree socialdemocratico (tutto è relativo, in questo paese). Vera cariatide del fu-Pci, e corresponsabile della linea politica di quel partito negli ultimi cinquant’anni, nel bene e (soprattutto) nel male. Nessuno spazio per Giuliano Amato, vicepresidente del Partito Socialista Europeo e coscienza critica della sinistra riformista europea, colpevole di non essere appartenuto alla grande chiesa del fu-Bottegone, ora Botteghino affetto da bulimia di potere.
[...] Le mani di George W. Bush sono “sporche di sangue”? Si rivolga ai post-comunisti italiani: il loro sapone resta ineguagliato, alla bisogna.

giovedì, maggio 11, 2006

diritto alla luna?

Commentando Thom Sowell  e Robert Samuelson, da Cafe hayek) espongono l'errore del ragionamento sulla "classe media in difficolta'" . La classe media, almeno negli USa, non ha perso potere d'acquisto ; quello che ha perso e' il collegamento fra il tasso di crescita dei propri desideri e quello dei mezzi per soddisfarli. 
Siamo sicuri che il gap vada soddisfatto dallo Stato? esiste un diritto a volere la luna - ed ottenerla? In fondo, era uno dei vecchi slogan sessanottardi : "Vogliamo tutto"....  a spese vostre, si dimenticavano di aggiungere. 
In Europa, e' andata pegigo che negli USA: i sessantottini sono arrivati al potere in un continente gia' sottomesso a vari fgradi di collettivismo, bianco o rosso; si sono accomodati, hanno saccheggiarto le tasche delle proprie vittime ed ora le di non produrre a sufficienza per soddisfare i propri deliri.



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Eccola!

Un po' di pubblicita' quaasi gratuita per gli amici di Ideazione (quasi, visto che una birretta e un hamburger glieli ho scroccati) :

E' in edicola l'ultimo numero di Ideazione. Già disponibili online, oltre all'editoriale di Pierluigi Mennitti e ad un articolo del sottoscritto sull'analisi post-elettorale, un'intervista di Christian Rocca al presidente e fondatore del Cato Institute, Edward H. Crane, uno splendido saggio di Franco Oliva sull'India e l'introduzione di Flavio Felice alla sezione dedicata a Luigi Sturzo. Chi non si abbona è un comunista, un ex-comunista o un post-comunista (e quindi può puntare al Quirinale). Ricordatevi che i cittadini di TocqueVille hanno il diritto ad uno sconto del 30%): basta una telefonata in redazione (06/6872777, chiedete di Cinzia Alvino). Buona lettura a tutti.

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Esempi - negativi

Su Cato Unbound, Ross Douthat continua la discussione sul Futuro del fusionismo. La sua tesi e' che il matrimonio fra libertari e "moralisti" e' ormai un matrimonio d'interesse, ma che non esiste alternativa: il divorzio sarebbe un suicidio politico per entrambi.

I libertari non possono permettersi di cercare una "terza via": mancano i numeri per andare da soli e la  sinistra e' troppo collettivista per accettare il credo della responsabilita' individuale su cui si fonda il liberalismo. I conservatori culturali invece possono scendere tranquillamente ad un accordo: la liberta' dal governo, i maggiori spazi di autonomia individuali vengono impiegati impiegati per organizzare comunita' socialmente conservatrici o  e per continuare le proprie battaglie contro i matrimoni gay o l'aborto; inoltre, i sostenitori del ruolo ridotto del governo nell'economia e nell'assistenza si trovano soprattutto a destra, dove da un lato le istituzioni a sfondo religioso hanno svolto compiti assistenziali ed educativi da prima dello Stato moderno, dall'altro, il protestantesimo evangelico ribadisce con forza, come i libertari, la necessita' che il singolo "meriti" cio' che ottiene attraverso il lavoro e non tramite l'elemosina.

A questo punto, ci si chiede iil motivo per cui i conservatori culturali abbiano bisogno dei libertari. Qui Douthat e' molto piu' sintetico, ma illuminante - e sgradevole, per noi europei.
I conservatori culturali hanno bisogno dei libertari come antidoto alle tentazioni stataliste, come dimostra il caso europeo: la costruzione di un Leviatano per imporre una visione religiosa alla societa' e' stata letale, distruggendo le fondamenta per la prosperita' della religione.  Infine, i libertarian sono molto piu' "smart" del bigotto ehm conservatore culturale medio, utilissimi da avere intorno in una rissa :-)
Europe—which is that if you set out to create a socially-conservative big government, you'll destroy the very incentives that make faith and family thrive in the first place. (Also, libertarians are "wicked smaht"—much smarter than your average social-con—and useful to have around in an intellectual knife fight.)


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1984 o 2006?

E' appena passata la cavalcata venezuelana sotto le mie finestre, qui a Roma. E' stato accolto da Bertinotti e, per un soffio, non ha potuto abbracciareil compagno Napolitano.
Parlano tanto male della societa' capitalistica, di "macelleria sociale". Dovrebbero ringraziarla: in ogni altro regime, i perdenti vengono nmessi al muro.
Da noi, se dimostri di aver sbagliato tutto, ma proprio tutto, di aver creduto alle peggiori fandonie e di non esserti accorto che le tue proposte politiche hanno prodotto e continuano a produrre danni indicibili, ti fanno Presidente di qualcosa e ti salutano come "uomo nuovo".
Aveva raigone Taradash oggi, su Raido Radicale: siamo al revisionismo del revisionismo. E' stato troppo timido, in realta'. Questi sognano il Ministero della Verita' di Orwell e nel frettempo, non solo riescono a far dimenticare cos'erano e cos'hanno fatto prima del crollo del Muro, ma continuano a riproporre le stesse ricette che hanno devastato mezzo pianeta.
 


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mercoledì, maggio 10, 2006

Liberali nel programma, baciapile nell'applicazione. Ricorda qualcosa?

Cato Unbound ha lanciato un dibattito sul tema "GOP e governo limitato: hanno ancora un futuro insieme? , argomento su cui ho un vivo interesse. E' adesso il turno di Ryan Sager, che risponde a David Frum (anche sul suo blog, Miscellaneous Objections). La sua tesi e' una che ho spesso sostenuto e che si applica in buona parte anche al governo Berlusconi: il Partito Repubblicano, sotto Bush, avrebbe potuto avere un po' di coraggio e di implementare aòcune riforme per ridurre il ruolo del governo. Invece l'ha sprecata.

Sager e' l'autore di un libro che aspetto con ansia. The Elephant in the Room: Evangelicals, Libertarians, and the Battle to Control the Republican Party , nel quale articola la lotta, a destra, fra liberali e religiosi. Vi ricorda qualcosa?


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Bravo Don

SIntesi ed esempio perfetti del problema di ogni sanita' statalizzata.

martedì, maggio 09, 2006

Chavez presidente a vita?

Il presidente venezuelano Chavez sta cominciando a somigliare smepre piu' a Castro. Il suo problerma e' una Costituzione che, seppure tagliata su misura per le sue ubbie demagogiche, gl'impedisce di partecipare all'infinito alle elezioni presidenziali,. E non fidandosi, giustamente, della masnada sdi straciconi , disperati e tagliagole che si ritrova quali collaboratori, non trova di meglio che "proporre" un referendum per eliminare ogni restrizione .

In puro stile da demagogo classico, l'annuncio e' stato fatto di fronte ad una folla di sostenitorri, che si e' data alle lacrime quando Chavez ha spiegato che non si sarebbe potuto ricandidare,
Nel frattempo, la "cura Chavez" sta gia' devastando la produzione petrolifera venezuelana, che in teoria sarebbe il quinto Paese produttore di petrolio, ma che in pratica e' stato ridotto dalla politica di
espropri di Chavez e dalla sua gestione clientelare e predatoria di PDVSA, il monopolio
statale,  sino al punto che per onorare i propri impegni, il Venezuela deve comprare petrolio dalla Russia.

(Cox & Forkum)



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Battaglie d'Einaudi


Dall'Istituto Bruno Leoni

Il valore legale dei titoli di studio è contestato da più parti e fin dai tempi di Luigi Einaudi. Il Focus n.23 dell'IBL, ("L'abolizione del valore legale della laurea", di Diego Mengon), esamina il dibattito più recente sul tema e mostra quali conseguenze rilevanti deriverebbero da una scelta liberalizzatrice in questo ambito


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LOL


il blog dell'Anarca melgio di Jena

lunedì, maggio 08, 2006

Incontro dei giovani liberali italiani

Grazie a Paolo de "Le Guerre Civili":

Incontro nazionale dei giovani liberali: qui si può leggere il tema dell'incontro.

Molte persone non riuscivano a liberarsi in tempo per la data del 20 e 21 maggio. Molti erano gli impegni concomitanti. Abbiamo pertanto deciso di rinviare l'incontro al 17 e 18 giugno prossimi, ferma restando la sede a Sestri Levante.
Si comincia sabato pomeriggio e si finisce domenica pomeriggio.

Per garantire un letto e un tetto, abbiamo urgenza di ricevere immediatamente le vostre adesioni. Stiamo cercando di prenotare una struttura (presso un'opera pia) in grado di offrire alloggio a basso costo. Viceversa bisognerà ricorrere agli hotel.
Stiamo cercando di trovare fondi per offrire la cena di sabato sera, e ci saranno dei gadget messi a disposizione da Case editrici e fondazioni. La partecipazione non prevede costi, ma nemmeno contributi.

Update: Adesso su Neolib trovate il form d'adesione. Numerosi mi raccomando!

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Bravo Astro

Astrolabio ha ragione a ricordare un assunto centrale per ogni liberale: il potere della tribu' sull'ìindividuo va limitato, non sempliecemente conquistato
Perché la conclusione è semplice, il liberalismo non ama il potere, specialmente quello politico, e fine delle riforme librali sarebbe quello di diminuirlo. Quindi chiunque si inserisca nella “casematte del potere” dovrebbe essere una specie di kamikaze,[...]
Non si vincono le battaglie con strategie già adottate in passato, direbbe Von Clausewitz, i giornali finanziati martellano a favore dello statalismo? Tagliare i fondi ai giornali. I magistrati fanno attività politica? Riformare dalle radici la magistratura. E così via, se gli statalisti hanno preso le casematte del potere basta distruggerle, non serve riconquistarle


Vasto programma, direbbe il generale (qui non troppo amato) De Gaulle. Questo programma ipotizza comunque la conquista del potere, quale primo passo. E quindi e' indispensabile, se non un gramscismo, almeno un certo orgoglio di parte, una certa capacita' di organizzarsi e di combattere il proprio "complesso d'inferiorita' culturale", non foss'altro per far uscire le proprie idee dalle cortine fumogene rosse.

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Amato, dimostrazione del comunismo dei DS

Per anni i DS hanno sostenuto che non erano piu' comunisti, ma che non fosse necessaria alcuna autocritica per il proprio passato. A lavare le coscienze macchiate dall'acquiescenza a regimi genocidi, a raddrizzare schiene piegate dall'obbedienza cieca, sarebbe bastata l'adesione del PDS-DS all'Internazionale socialista e l'integrazione al Partito Socialista Europeo.
Davvero.
Eppure alla prima occasione per dimostrare coi fatti quanto predicano a parole, ecco la clamorosa smentita: Giuliano Amato, vicepresidente del Partito Socialista Europeo al quale si vantano di appartenere, non li rappresenterebbe. Non sarebbe uno dei loro. Il vicepresidente del proprio partito, a livello europeo. Non credo servano altri commenti.



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domenica, maggio 07, 2006

Magari

Secondo il Corriere della Sera Berlusconi ha visto la luce: "Non accetteremo di pagare le tasse. Faremo anche noi gli scioperi che hanno fatto loro. Faremo anche noi lo sciopero fiscale e faremo ostruzione in Parlamento»."

giovedì, maggio 04, 2006

Cultura non collettivista: non siamo il "partito ignorante"

Tudap riprende la discussione (non dibattito, per carita') sulla strategia per far uscire la cultura non collettivista (preferisco questo termine a quello di "cultura di destra") dal cono d'ombra in cui si trova e lo fa attraverso alcuni interessanti suggerimenti pratici.
il problema in effetti non sembra essere quello della quantita' d'iniziative, quanto del loro coordinamento e della definizione di una prassi comune.
Esiste
anche un altro problema: come faceva notare un articolo su Libero, a
sinistra si comprano libri e si promuove la propria cultura; il sinistro medio non e' piu' intelligente e spesso non e' molto piu' colto della media; anzi, spesso non ha alcuna idea di quello che acquista e discute dopo aver letto le quarte di copertina o ripetuto a pappagallo le critiche apparse sui giornali d'area. A destra non
si compra e non si fa sfoggio di cultura, vergognandosi quasi di averne una. E' ora di cambiare questo atteggiamento.
Somigliamo un poco ai Tories del
passato pre-Tatcher, orgogliosi di essere lo "Stupid Party", il partito stupido.
Paradossalmente, ci servirebbe un po' dello snobismo culturale dell sx,
anche senza, anzi, possibilmente senza, Gramsci o il gramscismo; basterebbero un po' di libero mercato ed una maggiore stima del proprio millieu culturale.


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Simpson personality CHeck

Funziona! Infatti io risulto essere Mr. Burns, il mio mito nei Simpson

mercoledì, maggio 03, 2006

Passata la festa, gabbato lo santo

Mi dispiace per loro, e per me, che vorrei davvero vedere, all'interno della sinistra, la Rosa nel Pugno al 20%. Ma davvero si aspettavano qualcos'altro dai loro compagni? "Escono insoddisfatti dall'incontro con il leader dell'Unione, gli esponenti della Rosa nel Pugno, Marco Pannella e Roberto Villetti. 'Non c'è stata data soddisfazione - spiega Pannella - su entrambe le richieste. Sia sulla nostra candidatura di Emma Bonino alla Difesa sia sul problema del Senato'."

Precisazione: un amico ha pensato che mi fossi convertito alla Rosa nel Pugno. Mi spiego meglio: Sono e resto Salmone e neolib; tuttavia, nel contesto di un'Italia governata dalla sinistra, preferirei vedere una RnP forte , piuttosto che una PRC o una Margherita. Molto meglio loro del resto dell'Unione, scusate.

A buon rendere

Sincere condoglianze. Davvero sincere , quelle di Vasco Errani E Alfonso Pecoraro Scanio. A buon rendere, signori in teoria rappresentanti degli Italiani.
Noi siamo quelli privi di ogni educazione democratica e solidale, beceri e moralmente inferiori; noi siamo i liberisti "selvaggi" e quelli privi di ogni "compassione" e "istinto fraterno" .
Voi siete jene, pe rridere di fronte a dei cadaveri, di cui vi state cibando per ottenere esposizione emdiatica ed accreditarvi presos il ceto medio che sbranereste in poco temo, se ve ne fosse data l'occasione.
Siete jene, ma pretendete di darci lezioni di civilta'.


Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi, e Vasco Errani, presidente diessino dell'Emilia Romagna, ai funerali dei tre soldati italiani uccisi a Nassirya. Guardateli in faccia. E ricordatevi questa foto se vi dovesse capitare di incontrarli per strada.
(grazie a The Right Nation per foto e commento )

Evo e Ayn

La frequentazione del blog dell'Oggetivista e gli eventi in Bolivia , con l'esercito inviato a prendere possesso delle installazioni energetiche espropriate, mi ricordano sempre piu' la trama di Atlas Shrugged, di Ayn Rand . Fortunatamente, sino ad ora avevamo evitato gli esempi piu' eclatanti. Ma siamo sempre in tempo, purtroppo, anche perche' di Francisco d'Anconia non se ne vedono in giro; siamo pieni di James Taggart, che in un certo senso meritano l'esproprio, dopo aver sfruttato la nostra "economia mista" per ottenere potere, invece di cercare di manteenere una libera economia di mercato.

PS: pare che il film "Atlas Shrugged" sia in arrivo. Ho una ragione per non odiare Brad Pitt: pare che sia un ammiratore del romanzo. Ed una per sorridere al ritardo del film: abbiamo rischiato Robert Redford come protagonista e, invece, Oliver Stone come regista di un remake de "La fonte meravigliosa". Non credo che Stone abbia mai letto i romanzi della Rand, oppure e' un bieco ipocrita. A voi la scelta.

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Favolette morali

Rudi Bogni e' uno spasso. Ed ha ragione da vendere

Bvavo Compagno vosso


L'Anarca scova un paio di chicche sun neo-onorevole Francesco Caruso, comunista rentier

Regime? siamo seri

In Italia, diceva Flaiano, la situazione e' grave, ma non e' mai seria. Lo stesos aforisma descrive chiaramente le accuse incrociate di regime, si cui di preoccupa oggi l'oggettivista:

Con il governo Berlusconi, insomma, non c’è mai stato un rischio reale di regime. Non solo perché Berlusconi non aveva alcuna intenzione di instaurarne uno, ma perché i contropoteri e i contrappesi, se messi assieme, erano di fatto più influenti del governo stesso. Adesso, invece, corriamo un serio rischio di regime, per totale assenza di contrappesi. La sinistra occupa tutte le cariche istituzionali (manca solo il Presidente della Repubblica, ma aspira anche a quello), nazionali e locali, più tutti i gruppi di influenza (media, editoria, grande industria, sindacati, burocrazia…) che ho elencato prima.


Perosnalmente, non ho mai creduto alla possibilita' del regime berlusconiano; allo stesso modo, non credo al possibile regime rossobuianco, non ancora, almeno. Temo molto di piu' l'asfittica cappa di conformismo che si sta per venire a creare: nessuna censura, ma un muro di gomma dove la verita' non passa sino a quando non venga filtrata attraverso le lenti rosa del cattocomunismo imperante; e dato che la mente umana e' sul luingo periodo l'unica vera risorsa indispensabile, cinque anni di consenso coatto farebbero danni tali da provocare il lento declino della nazione.

SInistra antisemita? Non tutta, ma troppi silenzi.

ilblogdibarbara cita G.A.Stella, riguardo le lacrime di coccodrillo di una certa sinistra: prima gli insulti, poi la solidarieta' pelosa. Stella pensa siano in buonafede, ma nsufficienti. Io spero che siano in buona fede, ma la reiterazione dell'errore me lo fa sospettare di essere politica ed abitudine.
Se, come sostiene il Manifesto, si tratta dei soliti dieci imbecilli incivili, e' mai possibile che l'organizzazione dei cortei, cche viene sempre definita "efficientissima" quando si parla di sindacati e partiti ex comunisti, non sia in grado di farci proprio nulla?
«Noi siamo ebrei!», urlò tre anni fa Fausto Bertinotti al congresso del suo partito, per mettere una toppa alla sciagurata scelta di Rifondazione di non abbandonare come i diessini o la Margherita l’indecente corteo «pacifista» con finti kamikaze stracarichi di finti candelotti. Ma aggiunse: «E anche neri, aborigeni, islamici, immigrati, omosessuali, lesbiche...». Al che i critici sbuffarono: vabbè, e pure lapponi, rugbysti, tornitori... Lo sapevano già, come sarebbe finita: parole. La prova provata di come un pezzo della sinistra, al di là delle frasi di circostanza (disciplinatamente versate anche ieri), non voglia fare i conti fino in fondo con il problema, è proprio nel modo in cui le reazioni di sdegno sono arrivate anche ieri solo «dopo» che il caso era esploso a livello nazionale ma anche internazionale. Basti rileggere le cronache di ieri mattina alla manifestazione di Milano.
episodi come quello del 25 aprile, ultimo di una lunga serie, dicono che contro l’antisemitismo rosso non tutti hanno fatto abbastanza. E che quei teppisti milanesi si sarebbero sentiti un po’ più isolati se, ad esempio, Rifondazione non avesse candidato Francesco Caruso che solo poche settimane fa disse «meglio Hamas di Mastella». O no?

martedì, maggio 02, 2006

Anti-Mastella. Una iniziativa a costo zero da imitare anche in Italia

Un gruppo di senatori USA ha presentato una proposta che promette di essere estremamente utile per limitare i cosiddetti "earmarks"progetti clientelari per ottenere fondi a favore dei singoli distretti dei deputati (un esempio: il museo della teiera a Sparta, South Carolina) .
Semplice e diretto: ad ogni singolo provvedimento di spesa per un progetto locale, non importa quanto imboscato nelle pieghe di progetti di legge piu' vasti, si dovra' specificare il nome e cognome del deputato o senatore che lo promuove. In questo modo, nela legge rimarrebbe indelebile il nome del proponente.

Potrebbe avere una qualche utilita' in Italia? Credo di si' , anche se purtroppo sara' piu' limitata che  negli USA.
Anche da noi i provvedimenti cosiddetti omnibus sono famigerati: sono il mezzo preferito dai peones governativi per l'assalto alla diligenza, l'impiego della spesa pubblica per favorire il proprio collegio ed il voto di scambio per la propria rielezione.

Ovviamente, il sistema funziona molto meglio in presenza di un sistema politico bipolare competitivo e di un sistema elettorale maggioritario. Sarebbe anche necessario un elettorato meno sensibile alla logica del puro voto di scambio parassitario.

Ricordo Renzo Arbore che raccontava di un servizio per la RAI, girato insieme a Maurizio Costanzo, nel quale si proponevano di smascherare l'entita' della pratica delle raccomandazioni.
I due erano rimasti stupiti dalla facilita' con  e un notabile calabrese avesse accettato di aprire i propri archivi e mostrato orgoglioso le migliaia di richieste di favori e raccomandazioni che riceveva, per le quali manteneva un archivio ed uno staff  dedicati. La RAI, per loro utleriore meravilgia, non aveva tardato nel dare il nulla osta alla trasmissione.
Il motivo di tanta facilita' divenne chiaro quando Il politico in questione, di cui pensavano di aver danneggiato la carriera, invece li ringrazio' caldamente per il favore che gli avevano reso: agli occhi dei propri elettori, per la gran parte clientes parassitari dipiendenti da favori  ed elemosine, l'immenso numero di raccomandazioni era una prova di efficienza: in fondo, era stato eletto per puro voto di scambio e stava svolgendo il proprio compito!

L'aneddoto risale agli anni '70 : al momento, dovremmo avere un elettorato, almeno in alcune zone d'Italia, pronto ad indignarsi. Si tratta di una proposta che sarebbe estremamente utile per limitare la spesa pubblica inutile e quindi di largo consenso. E limiterebbe l'intervento pubblico tout court, mostrandone il carattere spesso squallido al di sotto delle belle parole; argomento, questo,  eminentemente liberale e liberista.



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Speranze



Paolo spera Che il prossimo Primo Maggio sia liberale , ma soprattutto che finalmente i partiti liberali e moderati riescano a ramificarsi nella societa' per contrastare l'opera d'infiltrazione delle sinistre. Libertarian non apprezza l'idea di una competizione impiegando le stesse armi dell'avversario socialcollettivista. Difficile, ma non impossibile, soprattutto se certi capibastone delle tessere di origine democretina riusccisero a far eun passo indietro.

Tregua?

Ricorda mises che

... dall'inizio dell'anno, sono stati sventati ottantotto tentativi di attentati suicidi in Israele. Durante l'anno passato, invece, sono stati fermati circa quattromila terroristi palestinesi

Poi, al primo attentato riuscito, ti scrivono "dopo mesi di tregua da parte palestinese ..." (come dice giustamente Barbara)

Adieu


The Right Nation mi ha battuto sul tempo. Ma ormai non  mi stupisco piu' :)

Se ne vanno sempre i migliori. E qualche volta anche i peggiori.

Il mio unico rammarico e' che come Revel ce ne sono pochi, ma il mondo e' infestato di JKG...

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Deja vu boliviano

Evo Morales, presidente boliviano e terzo membro dell'asse pauperista, ha nazionalizzato il settore energetico boliviano. Una soluzione moderna ed innovativa, sotircamente di grande successo. Gia'.
Repsol YPF e la brasiliana Petrobras, industria statale del "compagno Lula", vengono espropriate. Le due societa' hanno investino 3.5 miliardi di dollari in un paese poverissimo, rischiando i propri capitali in una scommessa che nessun altro si era mai guardato bene dal fare.
Non credo che Morales, come Chavez, avra' piu' di questi problemi.  Se posso azzardare una previsione, soltanto la fortuna e la natura del mercato dell'oro nero impediranno al settore energetico di Venezuela e Bolivia di fare la stessa fine dell'economia cubana sotto Castro.
Il mentore dei due demagoghi viene descritto come il salvatore di Cuba, descritta come una nazione arretratissima e un bordello a cielo aperto ad uso degli USA: peccato che Cuba , nel 1959,  aveva un reddito pro-capite ed indicatori di sviluppo umano superiori a quelli italiani.  E che nel 2005 la piaga del turismo sessuale non sia esattamente stata estirpata.



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Per chi se lo fosse dimenticato

Parlando spesso di valori diritti e tutele, a destra e  sinistra si dimenticano talvolta le dure realta' di governo ed i danni a lungo termine della soluzione scelta dai governi occidentali: buttare soldi addosso ad un problema,. sperando di risolverlo

La Lex column del FT di ieri si occupava proprio di spesa pubblica. Troppa e di pessima qualita', nel caso dell'Euuropa occidentale. Troppa, essendo ormai arrivata al 50% del PIL continentale, nettamente piu' elevata che in altri paesi sviluppati.  Di cattiva qualita', perche' i due quinti  vengono spesi in consumi, mentre soltanto il 5% viene speso in investimenti. Qualcuno ha fiducia nei proclami dei politici, di destra o di sinistra, a questo riguardo? Personalmente, non neh ho piu' molta.
D'altronde, la struttura della competizione elettorale lascia poco spazio ad una modifica dei comportamenti dei decisori della spesa; i nostri politici sembrano tossicodipendenti da spesa clientelare.
Una delle poche soluzioni al problema mi sembra essere il trasferimento delle risorse dai politici, incapaci d'investire, al settore privato: ridurre il carico fiscale e collegare quanto piu' possibile il rimanente a investimento , per legge.


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