giovedì, gennaio 04, 2007

Democratici amici della Rete o "servi" di Hollywood?

I democratici sarebbero più interessati dei Repubblicani a promuovere la libertà su Internet?
Nei film, probabilmente, dove il bravo "hacker" tende ad essere un "antropologicamente superiore" sinistrorso, anche se mi aspetto qualche cambiamento anche in quell'ambito. Dallo stesso campo democratico, abbiamo due opinioni differenti.

Secondo il New York Times , negli USA potremmo avere una legge sulla "Net Neutrality" nei prossimi mesi. Tremo al pensiero di quello che potrebbe accadere: regolamentare un settore con lo scopo dichiarato di proteggere i piccoli è sempre stato il primo passo verso comodi oligopoli e cartelli sanzionati dalla coercizione statale; probabilmente esistono soluzioni migliori di un ulteriore aumento del potere dei burocrati ministeriali sul resto della società. Alla sinistra si può solitamente chiedere, al massimo, di iniziare i processi di deregolamentazione.

Inoltre, ricorda Lawrence Lessig, i Democratici sono messi peggio dei Repubblicani almeno in uno dei punti cruciali delle nuove tecnologie: la questione della proprietà intellettuale. Howard Berman, paladino di Hollywood, è diventato il presidente del sotto-comitato della Camera che segue la proprietà intellettuale.

In termini generali, il Partito Democratico è fortemente sostenuto dall'industria dei media, sia tramite fiumi di denaro che tramite la propaganda più o meno esplicita e più o meno cosciente che trapela da gran parte del materiale prodotto ad Hollywood e dintorni.
La digitalizzazione dei film e la banda larga rendono anche quell'angolo dell'industria dei media a rischio di erosione dei margini di profitto, soprattutto per coloro che vi lavorano, qualcosa che sinora si è verificato soltanto per l'industria musicale; aspettatevi, nei film hollywoodiani, molti più hackers nei panni del cattivo, se questo dovesse avvenire. E non aspettatevi che un certo sottocomitato intenda portare avanti una qualsiasi riforma che modifichi uno statu quo estremamente lucrativo per uno dei segmenti più filo-"democrats" d'America.
Gli attivisti Internet favorevoli ad una riforma dei brevetti, al contrario, possono soltanto offrire qualche voto in più. Nello scambio, risulta evidente chi rischia di perdere: la Rete.
Dems to the Net: “Thanks for the blogs. And please continue to get outraged by MoveOn messages. But don’t think for a second we’re interested in hearing anything beyond the charming wisdom of Jack Valenti. We appreciate your support. We appreciate your money. But come on — you’re all criminals. Don’t expect your criminal ways to be taken seriously by an institution as respected as the US Congress.”



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