mercoledì, luglio 11, 2007

Liberate il Wi-MAX. Dallo Stato e dai legislatori, innanzitutto.

Liberate il Wi-MAX. Questo è il grido di guerra lanciato alla vigilia dell'apertura delle frequenze di funzionamento del Wi-Max, sinora detenute dal Ministero della Difesa .
"Liberare" il Wi-Max è possibile e doveroso, come si faceva notare anche su questo blog alcuni mesi fa ; la soluzione tecnica prospettata è interessante, ma quello che stride è la retorica messa in campo, che, puntando il dito contro le aziende di telecomunicazioni, mi sembra manchi il vero bersaglio, attaccando un sintomo e non la causa del problema.

La soluzione è molto semplice di quello che sembra e non richiede alcuna guerra contro le aziende, grandi o piccole: non servono grandi guerre contro i "monopoli", è sufficiente che lo Stato cessi di vietare l'impiego ai privati di certe frequenze. Punto. Rilasciamo liberamente lo spettro e lasciamo che siano tecnologia, imprenditori ed utenti a evolvere un sistema per l'utilizzo di tale porzione di spettro.
Il rischio maggiore proviene viene quasi sempre dalla regolamentazione statale, dalla legislazione e dai regolamenti imposti dall'autorità centrale, spesso con ottime intenzioni: all'ombra del Governo si annida l’unico tipo di oligopolio o di monopolio impossibile da superare, ossia quello legale, sanzionato dall'autorità del Parlamento e protetto dai carabinieri.
Ogni altro tipo di barriera all’entrata può essere superata e verrà superata, se la tecnologia lo permette e se una sfida concorrenziale al monopolista diviene economicamente profittevole.
E' insufficiente firmare petizioni, se si lascia che lo Stato crei una trappola legale: a quel punto, poco importa che il monopolio sia gestito direttamente dai burocrati o che venga appaltato agli amici.

HT: DF

Fonti: Articolo Originale Wi-MAX,Ministero Difesa. Me medesimo


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