giovedì, agosto 02, 2007

Gregari di lusso e partiti al condizionale

Joey lo ha giustamente definito un "gregario di lusso": Antonio Martino è un bravissimo oratore, un esempio da seguire in fatto di equilibrio e decisione, una miniera di buone idee, un grande liberale, nel senso pieno e classico del termine; eppure il partito di cui ha la tessera n.2 lo riverisce, ma non lo ascolta.

Proprio per questo, la sua vicenda all'interno di Forza Italia getta luce sul problema maggiore del partito: la differenza fra ciò che potrebbe essere e quello che è. Se soltanto l'élite del partito "azzurro" si sforzasse di seguire non dico i propri ideali, ma di dare retta ad una frazione della propria stessa retorica, di sfruttare le risorse di cui abbonda, sarebbe il miglior partito di centrodestra possibile in Italia.
In questo senso, Forza Italia rappresenta un "partito al condizionale" : potrebbe e dovrebbe essere, ma ancora non è.



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