domenica, ottobre 21, 2007

Lorenzo Cesa e la coerenza incoerente

Lorenzo Cesa è la dimostrazione di uno dei rischi professionali della militanza: la trasformazione del proprio cervello a cassa di risonanza d'idee altrui, per quanto ambigue esse siano.
La sparata dello scorso giovedì da parte del proto-leader centrista è che Fini sarebbe incoerente, per aver dato sostegno sia al Family Day che al referendum sulla procreazione assistita. L'incoerenza è tutta di Cesa, del suo partito e dei loro mandanti in tonaca.
Il family day, se la memoria non m'inganna, era una manifestazione in favore della famiglia e di protesta contro un assetto politico e tributario che penalizzerebbe coloro che crescono dei figli. Da questo punto di vista, i referendum sulla procreazione assistita avevano un obbiettivo quasi identico: rimuovere gli ostacoli che lo Stato pone di fronte a chi, con l'aiuto della medicina, desidera ottemperare al precetto biblico"crescete e moltiplicatevi".
Gianfanco Fini è stato coerente con una politica favorevole alla famiglia, sostenendo entrambe; Cesa, no, a meno che il termine "coerenza" significhi soltanto "obbedienza al desiderio di alcuni prelati". Non farebbe comuque troppa differenza: quando si fa da pappagallo per qualcuno, certe figuracce fan parte dei rischi del mestiere.


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