lunedì, novembre 12, 2007

Multipli ragionevoli?

La stagione degli utili aziendali americani porta pessime notizie per quegli investitori che pensavano di essere al sicuro acquistando aziende con un basso rapporto prezzo/utili. Il rapporto e' peggiorato, ma non per un gradito aumento dei prezzi, quanto per un crollo degli utili, sinora scesi del 20% nel terzo trimestre.

Chi ha sostenuto nelle scorse settimane che il mercato azionario avesse poco da preoccuparsi nel medio periodo ha due argomenti preferiti: quello macroeconomico, per il quale il mercato viene comunque sostenuto da una domanda globale che continua a crescere a ritmi interessanti; quello tecnico, per il quale il rapporto fra prezzo medio delle azioni ed utili aziendali per azione è vicino alla media storica o addirittura al di sotto, segnalando un mercato teoricamente sottovalutato.

Come si era già fatto notare, una misura di questo genere può peggiorare per due motivi: un aumento dei corsi azionari oppure una brusca riduzione degli utili. Gli utili aziendali in aggregato sono quasi ovunque cresciuti a ritmi eccezionali negli ultimi anni, portando la percentuale dei profitti aziendali del PIL a livelli record quasi ovunque nelle nazioni OCSE. Il basso livello del rapporto prezzo-utili si è rivelato, quindi, un indicatore del giustificato scetticismo degli operatori nella sostenibilità di questa tendenza alla luce dei problemi sul credito.

Fonte: Earnings by Industry, WSJ.com

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