sabato, dicembre 22, 2007

Epigoni: i libri non si bruciano, adesso si boicottano

La Fiera del Libro 2008 a Torino sarà dedicata al tema della bellezza quale salvezza del mondo, correlando così la fiera al ruolo di Torino quale capitale europea 2008 del design.
La manifestazione ha inoltre, quale nazione "ospite d'onore" per il 2008, lo stato d'Israele, nel sessantesimo anniversario della sua fondazione. Si tratta di un'occasione per far conoscere ai visitatori della Fiera il cinema, la letteratura e la storia israeliane.

Il "Forum per la Palestina" non ha trovato di meglio che invitare al boicottaggio della manifestazione. Si esige il boicottaggio di uno dei principali eventi culturali italiani, soltanto perché saranno presenti storici e letterati israeliani.

Si tratta di un lampante esempio d'ipocrisia e malafede: gli stessi "intellettuali" che si definiscono ad ogni passo "democratici" e "progressisti", nel nome del dialogo e della pace vorrebbero far cadere ogni difesa ed ogni cautela nei confronti di conclamati terroristi o apologeti del terrorismo; quando tuttavia sono i loro protetti a dar mostra di "razzismo" e "fascismo", quando non si limitano a rifiutare il confronto con intellettuali e storici israeliani, ma pretendono il boicottaggio, l'ostracismo nei confronti della controparte, cosa accade? Nulla. Non alzano un dito, non scrivono una sola riga. Immaginiamo soltanto cosa sarebbe accaduto se la comunità ebraica avesse chiamato al boicottaggio contro la Fiera del Cinema di Venezia, per la presenza di lavori ed artisti iraniani, siriani o palestinesi.

Perché accade? Forse perché accettare il confronto significherebbe dare dignità accademica ed umana a chi, in Italia soprattutto, non può averne: in una rivisitazione a poco prezzo e a basso rischio dei cliché e dei metodi antisemiti e stalinisti, le sprangate, le ingiurie, i roghi dei libri sono stati sostituiti dall'autocensura, dal mito del cattivo "revisionista", dalla congiura del silenzio, dai "boicottaggi" approvati da compagni e compagne.

Di libri temo ne abbiano letti ben pochi, se si escludono i testi di propaganda "democratica popolare", come ai certa gente piaceva farsi chiamare quando erano di moda. Altrimenti saprebbero riconoscere quello che sta accadendo, una volta ancora.


HT: LiberaliPerIsraele, Fuori dal Ghetto


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