venerdì, settembre 28, 2007

Addio

L'unica Zanzara di cui era un piacere ascoltare il ronzio se n'è andata.
Il mondo è ora un posto un po' più scuro.



Anche Inyqua ti ricorda

Anche Daw ti ricorda

Anche Il Megafono ti ricorda

Anche Freedom Land ti ricorda

Anche Andrea ti ricorda

Anche Giusva ti ricorda

Anche la Voce del Padrone ti ricorda

Anche Jinzo ti ricorda


Come ai tempi di Jefferson e Lafayette?

Se anche LVI , mai tenero con i politici politicanti di nessun partito (incluso il suo), dice parla bene di un francese, allora possiamo sperare nel ritorno alla ragione di un pezzo d'Europa? Una rondine non fa primavera, ma non è mai troppo tardi per tornare ai bei tempi di Tocqueville, Lafayette e Jefferson.


Hat tip:StarSailor,The Right Nation


tag: , , , , ,

giovedì, settembre 27, 2007

Italia corrotta, classifica sospetta

Italia bocciata. Italia corrotta? Ok, noi siamo corrotti. Tuttavia, suona strano come Myanmar e Somalia spicchino fra le nazioni meno corrotte.Problemi con i dati?
La Somalia non ha uno stato, forse per questo non è agevole trovare funzionari pubblici cui elargire bustarelle. In Myanmar, i militari al potere sono forse troppo impegnati a sparare sulla folla per farsi corrompere; oppure, essendosi già rubati tutto il rubabile, non rimane molto con cui i sudditi possano corrompere i dipendenti pubblici....

Hat tip: Trading in Italia

La soluzione alla crisi dei mercati: Chuck Norris!

Mark Gilbert, il columnist di Bloomberg, ha raccolto e riadattato la versione "finanza" delle barzellette su Chuck Norris. Semplicemente impagabile.
Su Macromonitor, la versione tradotta e commentata in italiano.

A famous series of jokes uses the actor Chuck Norris, martial artist and star of ``Walker, Texas Ranger,'' as a paragon of masculinity and omnipotence. ``Guns don't kill people, Chuck Norris kills people,'' goes one. ``ChuckNorris doesn't get wet, water gets Chuck Norris,'' goes another.
Similar thinking can be applied to the current state of financial markets. Here, then, is the world of money recast in Chuck Norris terms.

Chuck Norris doesn't target inflation. He roundhouse-kicks it until it begs for mercy.
The Chuck Norris dollar buys 3 Canadian dollars, and trades at parity with the euro.

Chuck Norris doesn't supply collateral, only collateral damage.

The tears of Chuck Norris would supply enough liquidity to solve the credit crisis. Too bad he never cries.

When the yield on a Chuck Norris bond goes up, the price also rises.

Chuck Norris trades on fear and greed simultaneously.

Alan Greenspan calls Chuck Norris ``The Maestro.''

Chuck Norris has already banked his dividend payment from Northern Rock Plc.

Chuck Norris funds at Libor flat.

Chuck Norris Asset Management made 50 percent on its subprime mortgage-backed bond fund last month.

Chuck Norris doesn't borrow at the Fed's discount window. Chuck Norris LENDS at the Fed's discount window.

Chuck Norris's curves never invert.

Net income at Goldman Sachs Group Inc. rose 79 percent in the third quarter; profit at Chuck Norris Securities Inc. climbed 80 percent.

There is no market regulator. Just a list of securities Chuck Norris allows to be traded.
Chuck's iPhone never needs recharging.

Chuck Norris doesn't buy gold to hedge against inflation. Gold buys Chuck Norris to hedge against inflation.

Chuck Norris charges the Bank of England a penalty rate for borrowing. And guarantees its deposits.
Chuck Norris is the pilot Ben Bernanke calls when he wants to shower the economy with dollar bills. Sometimes, Chuck refuses to fly.

Chuck Norris gets ALL of his funding from the asset-backed commercial paper market.
Chuck Norris doesn't mark-to-market. The market marks to Chuck Norris.
When the U.S. economy sneezes, the world catches a cold. When Chuck Norris sneezes, the U.S. economy catches pneumonia.

When Chuck Norris makes you a price, it isn't an offer; it's an obligation to buy.
Chuck Norris isn't a market maker; he IS the market.

Chuck Norris can still get a 125 percent mortgage on a $2 million condo without providing proof of earnings.
Chuck Norris subprime collateralized debt obligations still trade at 100 percent of face value.
Chuck completed Halo 3 on his Microsoft Corp. Xbox 360 on the day before the computer game went on sale.
Chuck Norris has a trade surplus with China.


tag: , , ,

mercoledì, settembre 26, 2007

Birmania, i legittimi dubbi

Sono quelli di Libere Risonanze: come mai, di fronte agli ultimi episodi una repressione selvaggia e decennale, i pacifisti nostrani non hanno fiatato? Forse certi standard valgono soltanto quando una nazione non si definisce uno "stato socialista", come fa il Myanmar? Non è strano che l'omertà funzioni solo fino a quando non si ammazzano dei religiosi, mentre accoppare persone qualsiasi pare irrrilevante?
Se la risposta fosse positiva, avremmo purtroppo una conferma della colorazione politico-culturale di certa intelighentsia nostrana e dei loro seguaci arcobaleno.

Update: una possibile spiegazione, da Andrea. Enzo Reale è stato in Birmania nel mese di Agosto e ne ha scritto, su Libmagazine e sul suo blog "dedicato", oltre a commentare gli eventi di questi giorni. HT: Cantor

martedì, settembre 25, 2007

Ahmadinejad fa pratica

Per il presidente iraniano, in Iran non esistono gay. Se i pasdaran fossero più efficienti con il plotone d'esecuzione, probabilmente sarebbe quasi vero, visto che la fucilazione pare essere il metodo preferito per gestire il problema dei "diritti civili" degli omosessuali.
La domanda sorge spontanea: se un regime è disposto a fare questo per estirpare un fenomeno che ha almeno una componente genetica e può manifestarsi in ogni famiglia, siamo sicuri che i discorsi sulla cancellazione d'Israele siano pura retorica?

lunedì, settembre 24, 2007

Dan Rather senza vergogna

Dan Rather ha fatto causa al network americano CBS per averlo costretto a pubbliche scuse per il Memogate. Il fatto che un altro nome per lo scandalo fosse RatherGate non ha impedito all'ex-anchorman di punta d'impersonare il ruolo della vittima, quando probabilmente la CBS avrebbe potuto citarlo per i danni alla propria immagine.

Il giornalista settantacinquenne, già plurimilionario, ha chiesto 70 milioni di danni sostenendo che CBS lo avrebbe usato come capro espiatorio per quietare funzionari governativi inferociti per la scoperta, nel pieno della campagna elettorale del 2004, di documenti che avrebbero dovuto dimostrare come George W. Bush avrebbe evitato il Vietnam grazie ad un episodio di favoritismo che gli avrebbe permesso di arruolarsi nella guardia nazionale del Texas.

Forse Rather, che della CBS era anche un dirigente, dimentica che sull'autenticità dei documenti gravano pesantissimi dubbi, se non la certezza che siano stati fabbricati soltanto più tardi: si trattò del caso più eclatante in cui la blogosfera riuscì a superare in abilità analitica ed investigativa uno dei più rispettati programmi d'informazione americani.
Forse dimentica che i documenti furono il fulcro di una puntata di 60 minutes, il programma da lui condotto e diretto personalmente, dando la massima rilevanza alla notizia e facendo pesare tutto il proprio prestigio per dare rilevanza alla notizia, nonostante non fossero stati sottoposti ad un controllo delle fonti accettabile per gli standard di CBS. Il tutto nel pieno di una campagna elettorale dove la questione del servizio militare era stata portata all'attenzione generale da John Kerry, il concorrente democratico.

Chi altri avrebbe dovuto andare in televisione a scusarsi, se non il giornalista responsabile del disastro mediatico che ha intaccato in maniera pesante l'immagine del giornalismo televisivo americano? Non di fronte al governo, ma di fronte al proprio pubblico, che a questo punto si cominciava a chiedere quanto fosse meritata la reputazione di giornalismo investigativo imparziale e rigoroso che 60 minutes si era guadagnato in trent'anni. La risposta definitiva, purtroppo, la stiamo avendo adesso.

Hat tip : JonahGoldberg

tag: , , , , ,

domenica, settembre 23, 2007

La blogsfera ha superato imedia tradizionali. Ed ora , dove si va?

L'oggettivista Atlas Society ha un ottimo articolo che ripercorre la storia e i probabili sviluppi della blogosfera americana (Atlas Mugged: How a Gang of Scrappy, Individual Bloggers Broke the Stranglehold of the Mainstream Media).
I blog, insieme alle nuove radio, sono stati fra i grandi ribelli che hanno sfruttato la fine del bavaglio imposto dalla "dottrina dell'equità", l'ennesima politica socialista introdotta durante il New Deal: una regola che teoricamente impedisce ai proprietari di stazioni radio e televisive di trasmettere materiale che non sia "equo e bilanciato"; ottime intenzioni, come sempre nel caso di riforme socialdemocratiche, con risultati fallimentari, come sempre.
Di fatto, si è lasciato libero diritto di manipolazione delle notizie ad una ristretta élite "culturale": una versione moderata del consenso fra la casta giornalistica, protetta da interferenze esterne, è divenuto il metro per giudicare cosa fosse "equo e bilanciato". Purtroppo che tale consenso è completamente fuori linea rispetto alle opinoini dell'americano medio e,normalmente anche della realtà degli avvenimenti. Ricorda qualcosa? Termini come RAI e Par condicio tornano per caso alla mente? L'egemonia di sinistra nei media italiani non sembra più così strana?
I blog sono stati l mezzo che ha permesso la rinascita dell'accesso alla pubblicazione anche per privati cittadini, come avveniva all'epoca dei Padri Fondatori degli USA. Dopo l'11 Settembre, la blogosfera ha evidenziato un contrasto forse insabnabile: da un lato, le possibili visioni di un avvenimento, l'ampiezza e fecondità del dibattito possibile e la capacità di raggiungere a risultati approfonditi e più accurati di quelli che si trovano nelle pagine del New York Times ; dall'altro, la realtà di una cupola mediatica che intende l'imparzialità come il tacito accordo a dare tutti la stessa versione della storia, moderatamente riscaldata a seconda del canale televisivo.

sabato, settembre 22, 2007

I veri laburisti

Qualcuno l'ha scritto meglio di me e nella mia infinita pigrizia mi limito al copia&incolla:

Questo blog aderisce alla manifestazione promossa da Daniele Capezzone e dal network Decidere.net in difesa di quegli stessi lavoratori e di quei giovani che la sinistra comunista ed il soviet sindacale di mattina pretendono di difendere e di pomeriggio derubano e umiliano, allo scopo di assicurare pensioni parassitarie a gente di 58 anni, fomentando così la piaga del lavoro nero che loro stessi si preoccupano poi di denunciare.

venerdì, settembre 21, 2007

“Jenin, Jenin” sotto processo. Quando il documentario diventa pura propaganda

Il "documentario" “Jenin, Jenin” è stato oggetto di una richiesta di danni da parte di cinque soldati israeliani. Un'occasione per ricordare l'opera di propaganda e distorsione della realtà perpetrata dai media arabi e ripresa da troppi media occidentali senza neppure accordare il beneficio del dubbio all'esercito israeliano.


Il documentario accusava l'esercito israeliano di essersi macchiato di genocidio e crimini di guerra durante gli scontri avvenuti all'interno del campo profughi di Jenin, avvalorando la tesi palestinese di oltre 500 morti in un'azione contro la popolazione inerme. Le inchieste internazionali smentirono buona parte della ricostruzione dei fatti di parte araba, rivelando come il "massacro di civili" fosse stato in realtà una battaglia fra l'esercito israeliano e terroristi palestinesi pesantemente armati, infiltrati fra la popolazione civile: le vittime confermate furono 52 ( di cui 38 armate) da parte palestinese e non 500; di contro, i morti da parte israeliana furono 23. Un rapporto del genere negli scontri fra un esercito ed una "popolazione civile" è assolutamente incredibile, a meno di non confermare la verisone israeliana della presenza di forze combattenti palestinesi addestrate ed inquadrate.

Lo stesso Muhammad Bakri, regista e produttore del film, ammise di aver falsificato alcune scene del documentario. Ciononostante, la Corte Costituzionale israeliana permise la proiezione del film in tutta Israele, dimostrando la solidità delle istituzioni a tutela della libertà di espressione nella nazione - verrebbe da chiedersi quale sarebbe stato il fato di un simile documentario o del suo regista se vi fosse stato un qualche regime arabo nel ruolo d'Israele: il sequestro, il carcere o l'esilio, indubbiamente. In Israele, l'unico rischio che correrà Bakri, se fosse colpevole, sarà quello di dover pagare un risarcimento ai soldati che avrebbe diffamato. Differenza notevole, dal mio punto di vista.



HT: ilsignoredeglianelli.ilcannocchiale.it

tag: , , , ,

La coop sei tu. Chi può fregarti di più?

Phastidio recensisce Bernardo Caprotti, padrone di Esselunga e testimone della sublime menzogna dietro le Coop: come nei regimi ai quali le coop "rosse" s'ispiravano, quelli totalitari, la verità era menzogna. Nelal versione al tortellino, lo sconto è un rincaro, ma ve lo fanno pagare fuori scontrino, così, anche se non fate la spesa alla Coop, pagate lo stesso.

Rudy "Maggie" Giuliani?

Rudy Giuliani ha attraversato l'Atlantico per una visita di tre giorni nel Regno Unito, con due obbiettivi: rafforzare la sua immagine nei confronti dell'ala meno moderata del GOP e ridurre la percezione di candidato "domestico", meno attento di altri allo scenario internazionale.
L'ex sindaco di New York ha rafforzato le proprie credenziali "conservatrici", grazie all'appoggio di Lady Thatcher e dell'ala tatcheriana dei Tories inglesi: Rudiy Giuliani incontrerà laoggi Lady Tatcher e riceverà la prima Margaret Thatcher Medal of Freedom. Inoltre, a dar man forte alla campagna presidenziale di Giuliani arrivano Robert Conquest e Nile Gardiner, tatcheriani doc e storici consiglieri personali di Maggie.

L'incontro con il Primo ministro Gordon Brown ha puntato invece a dimostrare che le doti di leadership mostrate dopo l'11 Settembre sono apprezzate anche al di fuori dei confini americani, ribattendo a coloro che ritengon Rudy un candidato con poca esperienza e poco peso in politica estera.

Fonte: The Washington Post




tag: , , , , , , , , , ,

giovedì, settembre 20, 2007

Ecco Walter Veltroni

A futura memoria:

Ecco il sindaco di Roma e nuovo leader del Partito Democratico, che diventerà il punto di riferimento del centrosinistra italiano.





Era quello che da Fabio Fazio diceva, sempre qualche anno fa, questo:




Crosspostato con ilrumoredimieiventi

tag: , , ,

XX Settembre, Porta Pia: 137 anni e non sentirli


La Questione romana è stata risolta? Giudicate voi: l'Unione ha sostenuto in ogni occasione di essere l'unico baluardo dell'Unità nazionale e della laicità dello Stato, di fronte alle oscure forze delal reazione clericale ed alle orde barbariche dei secessionisti padani.
Quale migliore occasione del Venti Settembre, allora, per dimostrare simbolicamente il sincero attaccamento ai valori della laicità e dell'Unità Nazionale? Nessuna, parrebbe. Eppure, né il governo di centrosinistra né il comune di Roma, presieduto da Walter Veltroni, hanno pensato di celebrare con un qualche rilievo la conclusione dell'Unità d'Italia.

Passare dalle parole ai fatti è difficile, per dei politici, ma non pensavo sarebbe stato così difficile passare dalle parole alle parate.


mercoledì, settembre 19, 2007

Quanto è credibile o utile la Bernanke put?

La mattina immediatamente successiva ad un aggressivo tagli dei tassi si dovrebbe assistere ad un ritorno alla calma e soprattutto all'ottimismo, almeno da parte delle grandi banche. In fondo, l'azione della Fed era diretta proprio al settore finanziario in senso stretto, dove il mercato della liquidità e quindi il sistema dei pagamenti rischiavano d'essere a rischio d'ingolfamento, con le conseguenze a cui abbiamo assistito in Gran Bretagna.

La prima reazione del mercato è stata euforica, ma quella del settore finanziario è stata di approfittare dei minori tassi di mercato per fare cassa il più rapidamente possibile. Unicredito, Deutsche Bank, RBS e Commerzbank hanno appena annunciato nuove emissioni, oltre alle voci su Lehman Brothers. Perché tanta fretta? Se il taglio dei tassi fosse la cura ai problemi attuali, come mai questa corsa a raccogliere quanto più denaro a lungo termine, da parte di chi dovrebbe prestarne?

Esistono ragioni contingenti, certamente: RBS è impegnata nell'asta per ABN Amro ed ha segnalato da tempo la necessità di emettere debito; Unicredito ha necessità di fondi per rimborsare gli azionisti che intendono esercitare il diritto di recesso.

Eppure, nessuna di queste ragioni, in fondo, sembra spiegare come mai il movimento di mercato di oggi sembra il risultato della necessità di ricoprirsi da parte di un mercato andato pesantemente "short" - sino a due giorni fa, il consenso era che un taglio di 50 centesimi sarebbe stato interpretato come un segnale di panico da parte della Fed.

La spiegazione potrebbe essere che non stiamo assistendo ad una crisi di liquidità, ma ad una crisi frutto dell'eccesso di credito che ha causato la crisi di liquidità. La Fed ieri e la BoE ieri hanno garantito che la crisi creditizia non avrà effetti sul mercato interbancario, indicando così in un certo senso l'uscita dal tunnel, ma la via sarà ancora lunga.

Purtroppo per noi, il modo in cui si è scelto d'intervenire, tramite un taglio dei tassi ed un salvataggio bancario, lascia intatto il pericolo maggiore, quello della ripetizione di una bolla speculativa nata dalla protezione che lo Stato accorda ad un settore dell'economia, in cambio di politiche inflazionistiche.
Sarebbe stato meglio continuare a fornire liquidità a brevissimo termine e permettere al mercato di riprezzare il rischio correttamente; un processo doloroso, ma necessario, per non ripetere il processo in maniera catastrofica più avanti.

Non è un caso che il processo di riconoscimento delle perdite e degli errori degli ultimi due anni sia avanzato in gradi differenti all'interno della comunità finanziaria, a seconda del grado di protezione statale accordato ai vari attori: gli hedge fund sono molto avanti rispetto al mondo bancario in generale, all'interno del quale poi le banche regionali tedesche, ad esempio, sono quelle probabilmente che, al riparo dello scudo delle garanzie dei Lander, hanno accumulato le speculazioni più rilevanti ed i risultati peggiori.
Tasso di protezione statale e mancanza di trasparenza nelle strategie seguite e nei risultati ottenuti sembrano, insomma, andare a braccetto. Continuare a proteggere il mondo bancario e poi dare la colpa delle ricorrenti crisi ad hedge fund e fondi di private equity sembra decisamente ipocrita.



Crossposted to Follow me on Macromonitor

tag: , , , ,

San Bernanke ha fatto il miracolo?

La Federal Reserve ha tagliato i tassi di mezzo punto, dando per il momento ossigeno al mercato e suggerendo la rinascita della Greenspan Put in versione riveduta e corretta. Il settore bancario sta approfittando in pieno della ritrovata euforia per raccogliere risorse a medio e lungo termine: nelle prime quattro ore di trading, Unicredito, Deutsche Bank, RBS e Commerzbank hanno annunciato nuove emissioni. Scarsa fiducia nella possibilità che la sola politica monetaria possa risolvere questa crisi?

Continua a leggere su Macromonitor




Follow me on Macromonitor

martedì, settembre 18, 2007

Yahoo! acquista Zimbra. Una nuova minaccia per Microsoft Office?

Microsoft deve ocminciare a preoccuparsi: si moltiplicano le incursioni, da parte di concorrenti determinati, contro una delleproprie galline dalle uova d'oro.
Yahoo! ha appena speso $350 milioni per acquistare Zimbra, fornitore di soluzioni aziendali che rivaleggia direttamente con Microsoft Office ed Exchange, impiegando un approccio che combina open source e Web 2.0.

L'alternativa proposta da Zimbra per eliminare il server Exchange di Microsoft e Microsoft Office include:

  • webmail
  • desktop client
  • Rubrica
  • calendario/Agenda
  • word processing
  • spreadsheets
  • Salesforce integration
  • un forte componente per l'impiego tramite dispositivo mobile (PDA/cellulare).
Tutto gira su di un server connesso alla rete; l'interfaccia, per l'utente finale, si limita al solo browser, senza necessità di ulteriori installazioni. Non esiste neppure il problema della disconnessione dai server: è possibile lavorare offline e sincronizzare i propri dati in seguito. Il codice , nella versione base, è open source e gratuito: Zimbra fa pagare soltanto per l'edizione commerciale.
Manca un database ed è fatta: abbiamo un altro concorrente di Microsoft Office, la cui versione puramente Web-based è, lasciatevelo dire, ancora deludente, per non parlare dei noti problemi di Office in generale. Qualcuno sente aria di debolezza e di spazi da conquistare in quello che era un monopolio virtuale per Microsoft: Google sta sviluppando seriamente la propria suite di prodotti, IBM ha rilanciato Lotus Symphony, sulla falsariga di Open Office, Yahoo! , dulcis in fundo, acquista il concorrente forse più elegante dal punto di vista tecnico, garantendo notevoli doti di marketing, accesso al cliente e un portafogli ben fornito per finanziare l'espansione.

A volte ritornano: riecco Symphony

IBM sfida Microsoft, riesumando un nome veterano di mille battaglie contro Excel, Lotus Symphony - ed adattandolo al mondo open source.

Una seiitmana fa IBM si è accordata con OpenOffice.org, che cerca di sviluppare una suite di programmi che operi seguendo standard condivisi. Adesso, ha annunciato che rilascerà gratuitamente una suite che faccia concorrenza a Microsoft Office, recuperando un glorioso nome dell'informatica dei primi anni '90 : Symphony.

Idealismo? Ovviamente no. IBM non ha interessi nel campo del sistema operativo e non ha più una divisione che costruisca PC, mentre è invece fortissima nella fornitura di servizi e soluzioni, ossia grandi server centrali ed orde di programmatori per sviluppare soluzioni ad hoc. Qualsiasi cosa riduca le prestazioni necessarie per un PC da ufficio libera risorse da spendere nei sistemi centrali e quindi incentiva la crescita del segmento di mercato dove IBM è più forte, ai danni di Microsoft. Si tratta dello stesos motivo per cui IBM è uno dei maggiori sostenitori di Unix e Linux: il software è gratuito , ma gli informatici che lo gestiscono, personalizzano e mantengono no; inoltre, la gratuità di alcuni software permette di spendere budget su applicativi personalizzati e sull'integrazione di programmi e reti, ossia due dei punti di forza di IBM .

Per assurdo, verrebbe da chiedersi come il commissario per la concorrenza dell'UE potrebbe vedere la decisione di IBM : Microsoft ha aggiunto gratuitamente nuovi prodotti a Windows, mentre la società di Armonk vorrebbe addirittura regalare software per spostare la concorrenza con Microsoft su una nuova arena competitiva.
Sono questi i modi in cui si diffondono le innovazioni, metodi che vengono purtroppo danneggiati dalle stesse legislazoni antitrust che vorrebbero difendere la concorrenza. Le azioni antitrust hanno la tendenza a congelare il mercato in una struttura apprezzata dai regolatori, senza garanzia che si tratti della soluzione ottimale o che tale struttura non possa divenire un ostacolo all'evoluzione del mercato per venire in contro alle esigenze degli individui.
Una concorrenza derivante dalla competizione fra aziende pronte anche a ridefinire l'arena competitiva, sino al punto di rendere gratuito un bene od un servizio, nel proprio stesso interesse, porta invece ad un adattamento molto più veloce alle esigenze dei consumatori.

tag: , , , , , ,


Fonte: Slashdot | IBM Challenges Microsoft with Free Office Suite

lunedì, settembre 17, 2007

L'autunno (caldo) di TocqueVille

Crosspost di servizio:

Dopo la splendida esperienza di qualche giorno fa ad Atreju 07, dove i "nostri" blogger hanno offerto un servizio unico di informazione in tempo reale, anche nelle prossime settimane TocqueVille continuerà ad essere presente ovunque il mondo liberale e conservatore sia in grado di dare testimonianza di vitalità e capacità di aggregazione. Ecco un breve giro d'orizzonte sui prossimi appuntamenti in programma. Ma invitiamo tutti gli iscritti alla Città dei Liberi a scrivere alla redazione (scrivi2[at]tocque-ville.it) per segnalarci appuntamenti locali o nazionali in cui la presenza di TocqueVille possa essere utile come strumento di informazione o di diffusione politica e culturale.

22 settembre 2007
TocqueVille aderisce alla manifestazione organizzata da Decidere.net a Roma, per dare un futuro alle pensioni e per dire "no" alla controriforma recentemente annunciata dal governo (sotto dettatura della sinistra comunista e del sindacato). Diamo appuntamento a tutti i nostri iscritti alle ore 16 in Piazza Fiume, a Roma, per una marcia che avrà come prima tappa la sede della CGIL in Corso Italia. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi quelli di Benedetto della Vedova e Maurizio Sacconi. E hanno aderito diverse organizzazioni, da Forza Italia Giovani a think tank come l'Istituto Bruno Leoni, Menostato.it e Competere. Tutte le informazioni e il materiale da scaricare sono disponibili sul sito www.decidere.net.

6 ottobre 2007
TocqueVille sarà presente con un suo stand (con connessione internet wi-fi) alla prima convention nazionale dei Circoli della Libertà, che si svolgerà alla Fiera di Roma nel pomeriggio di sabato 6 ottobre. I blogger di TocqueVille avranno la possibilità di seguire la manifestazione in liveblogging e di esprimere in diretta la propria opinione sul "fenomeno" che sta scuotendo le fondamenta del centrodestra italiano.

(crossposted at Krillix, The Right Nation, Star Sailor, Tv)

Grillismo, Cesarismo in sedicesimo

Ottima citazione di Veneto Liberale da Max Weber, sul pericolo della deriva "cesaristica".
Ci preoccuperemmo per l'emergere del Grillismo e dei Grillini, se non fosse che persino il buon Franco Grillini ci sembra più credibile di Beppe Grillo per la parte del leader carismatico e cesarista (le nostre scuse all'Onorevole Grillini per l'accostamento)


HT: Venetoliberale

tag: , , ,

La rivincita della sorella buona

Nasce TelePatia: la Sorella buona , sfrattata da quella che finge di essere cattiva (è simpaticissima), si trova casa ampia, ben arieggiata e dotata di buon vicinato.

Soccorso Rosso - crosspost

Dall'Altra Parte, una bella intervista a Giuliano Cazzola ed un po' di pubblicità per una iniziativa meritevole: Cazzola è stato sindacalista per trent'anni e difensore dei lavoratori da sempre. Di fronte alla propaganda reazionaria del sindacato attuale, è necessario che qualcuno si alzi in piedi ed affermi la verità, non solo nelle accademie, ma per le strade: la Legge Biagi è stato un aiuto ai lavoratori più svantaggiati, lavoratori che la sua abrogazione rimetterebbe nuovamente a rischio disoccupazione.
Soccorso rosso

«È un soccorso rosso, utile alla manifestazione della sinistra reazionaria contro il protocollo del 23 luglio». Giuliano Cazzola, sindacalista nella Cgil dal 1965 al 1993 e ora presidente del Comitato per la difesa e l'attuazione della legge Biagi, vede così il no della Fiom all’accordo su pensioni e welfare, che a suo giudizio «creerà difficoltà nella consultazione alla parte riformista del sindacato». Finirà che «molte grandi imprese, quelle che hanno impatto mediatico, voteranno no, e saranno i pensionati a permettere a Cgil, Cisl e Uil di prevalere», prevede Cazzola. E poiché «il governo non sarà insensibile al grido di dolore della Cgil e dei suoi alleati nella maggioranza, farà ulteriori concessioni all’ala sinistra rinegoziandole con il sindacato. Così saranno tutti contenti». «Ecco perché la nostra iniziativa merita di essere valorizzata, - continua - fino alla fine terremo acceso un faro su queste pratiche, ricordando a chi ha sottoscritto l’accordo il dovere della coerenza».
La vostra è un’iniziativa in difesa della legge Biagi, che si terrà il 20 ottobre, lo stesso giorno della manifestazione della sinistra radicale.
«Può diventare il punto di riferimento per quella parte di opinione pubblica che, a prescindere dalla collocazione politica, vuole distinguersi da una politica fondata sull’odio e la menzogna. Ce la possiamo fare. Con le nostre modeste forze, stiamo raccogliendo sempre nuove adesioni. È importante trovare tanta gente pronta a confutare i luoghi comuni di cui è intessuto il dibattito politico, e non solo quello».
Si riferisce a Beppe Grillo? Al V-Day ha ribadito che la Biagi è all’origine della precarietà.
«Uno scandalo. A stupire ancora di più è stata la reazione dei grandi quotidiani, soprattutto quelli orientati a sinistra, subito pronti a salire sul carro di Grillo, mettendo in campo fior di analisi sociologiche, per interpretare la frustrazione di un elettorato deluso per essere stato privato dell'esibizione dei nuovi Piazzali Loreto che gli erano stati promessi».
Torniamo all’appuntamento del 20 ottobre: come sarà strutturato?
«Faremo un convegno centrato su tre panel: uno di giuristi ed economisti, uno di rappresentanti delle forze sociali, uno di esponenti politici. Avremo la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti del Paese. Nel caso delle forze sociali ci rivolgeremo alle organizzazioni che sottoscrissero il Patto per l’Italia del 2002. Quanto ai politici, le adesioni sono state bipartisan».
Rispetto a qualche mese fa sembra che l’opera di Marco Biagi non sia più patrimonio esclusivo del centrodestra.
«Certo, perché il tema del lavoro è il solo in cui vi sia stata una certa continuità tra maggioranze diverse. Il merito è proprio di Biagi: stretto collaboratore di Tiziano Treu, portò nella collaborazione con Roberto Maroni quelle stesse elaborazioni messe a punto con Treu, ma che non erano riusciti a far passare. Per questo fin dall'inizio abbiamo chiarito che non pensavamo a una contromanifestazione, con tanto di corteo e comizi, che avrebbe limitato il campo delle possibili adesioni».
Lei si è schierato anche a favore dell’intesa governo-sindacati di quest’estate. Se ne discuterà nel corso della sua iniziativa?
«Sì, perché non vogliamo solo difendere tutta la legislazione innovativa che dal ’97, con il pacchetto Treu, ha contribuito a dimezzare la disoccupazione, ma anche contrastare il peggioramento dell’accordo del 23 luglio. Tra l’altro, proprio le pensioni, contenute nell’accordo, hanno innescato il dissenso della Fiom. Ma se salta il mix "scalini" più quote (già di incerta copertura), sono guai anche per i conti pubblici e per la stessa finanziaria».



Crossposted from: Dall'Altra Parte

tag: , , ,

Beppe Grillo qualunquista? Magari

Beppe Grillo è davvero ammirevole: lo accusano di essere antipolitico? E lui risponde con il gesto più politico e politicante di tutti: la formazione di liste elettorali. Il termine più corretto lo da' probabilmente Salon Voltaire: paraculo. Non cominciamo quindi a parlare di qualunquismo, perché sarebbe un insulto al Fronte dell'Uomo Qualunque ed un enorme favore a Grillo: i qualunquisti impiegavano metodi sguaiati per proporre misure che, tutto sommato, avrebbero difeso la libertà individuale i Italia, mentre Grillo propone slogan che otterranno nella pratica l'effetto opposto.

Con tutte le sue pecche e la sua rozzezza, il movimento di Giannini era molto più moderno ed elaborato, sia come programma che come livello intellettuale e di critica alla classe politica, di quanto ci tocca subire in questo momento. L'unica somiglianza è quella dei limiti alla rielezione e la polemica alla classe politica vista come una casta, ma certa retorica, nel caso dei qualunquisti, era spesso supportata da una solida e coerente visione. Già nel 1946, il Fronte dell'Uomo Qualunque era un movimento liberale conservatore, contrario all'interferenza statale nelle libertà in campo economico ed ostile per principio allo stato etico; il tipo di partito che l'Italia ha speso gli ultimi cinquant'anni a ricostruire. Il suo "liberismo" lo portò in contrasto persino con la Confindustria, allora come oggi popolata da troppe aziende interessate a sfruttare la protezione statale; suona come una amara ironia che ad accusare Guglielmo Giannini di neofascismo furono democristiani e socialisti, accomunati da ideologie sostanzialmente favorevoli allo Stato Etico, esattamente come il fascismo prima di loro.

Grillo è sostanzialmente un demagogo populista, una versione aggiornata dei tanti arruffapopolo che offrono la soluzione più semplice ed errata possibile: l'irreggimentazione della società e la rapina legalizzata, tramite l'estensione del potere coercitivo dello Stato. Non importa quanto si parli di libertà, il risultato finale è sempre quello, una volta che si cominciano ad erodere le tutele delal libertà, non importa per quanto buoni e puri siano i propositi di chi comincia.Lo abbiamo visto decine, centinaia di volte e decine, centinaia di volte è finita sempre nello stesso modo, come predicono da sempre teoria e pratica: miseria ed oppressione.

Hat tip & Round-up: Oggettivista,L'Occidentale,Davide Giacalone,la pulce di Voltaire, Europa Oggi,Dall'altraParte

tag: , , , , ,

domenica, settembre 16, 2007

Veltronate immigranti

Nel dibattito con Gianfranco Fini, parlando d'immigrazione, il sindaco di Roma e degno erede di Forlani, Moro e di un certo Andreotti ha ricordato come gl'Italiani sono stati popolo d'emigranti e quindi dovrebbero sapere come trattare coloro che vengono a cercare fortuna in Italia.
Forse dimentica che, quando gli albanesi eravamo noi, siamo stati trattati in maniera ben diversa e molto più dura, di quanto ci si sogni di fare con gli immigrati attuali.

Il futuro lìder maximo e candidato unico del Partito Democratico dovrebbe rileggersi qualcosa sull'argomento, anche soltanto "L'Orda", fatica di Gian Antonio Stella: gli Italiani al'estero vennero spesso trattati in maniera abominevole, dalla discriminazione perenne al linciaggio vero e proprio; sicuramente vennero fatti notevoli sforzi, liberali o dispotici, per assimilarli alle nazioni ospitanti, con risultati che nel lungo periodo resero almeno i loro figli in grado d'integrarsi e sperare in un futuro migliore, ma che certo non somigliano alle politiche intraprese dal centrosinistra italiano .
Veltroni ha smesso di citare il "melting pot", come faceva anni fa: forse qualcuno gli ha spiegato come il termine significhi "crogiolo" e sia ben diverso dal multiculturalismo d'accatto predicato dai sinistri nostrani, implicando l'assimilazione dei tratti basilari della cultura ospitante quale precondizione per essere riconosciuti quali membri della società. Un peccato: il metodo ha dimostrato di funzionare, nonostante il rischio dell'indifferenza verso le reazioni peggiori nei confronti di chi non riusciva a fondersi in tale crogiolo.

Al confronto, la società italiana si sta comportando in maniera estremamente tollerante con la quasi totalità degli immigrati. Tale permissivismo, nel breve periodo, permette forse di nascondersi il problema oppure di fingere di risolverlo cedendo alle pretese di chi vuole creare enclaves a sfondo etnico, ma ha un doloroso rovescio: crea dei ghetti, con le stesse prospettive e redditi molto simili alle nazioni d'origine. Meglio pensarci, prima di farci anestetizzare dal buonismo veltroniano.


tag: , , , ,

sabato, settembre 15, 2007

Aggredire Wolter. A mano armata?

Confronto fra Gianfranco Fini e Walter Veltroni. Leggete anche Chris

1205 Il classico scherzo di AG: la "domanda Pai Mei" . Un ragazzo si alza e chiede della situazione delle borgate romane, citandone tre, di cui due inesistenti. Veltroni abbocca e parte con un pistolotto sul grande la voro fatto sulle borgate e sulla sua profonda conoscenza personale delle periferie.
Quanto s'inacidisce quando realizza di esserci cascato: "non ci sono cascato quindi non mi offendo"... già, già

1202 Veltroni "non è possibile che ogni parte politica per vincere le elezioni cambi la Costituzione".
[NdJCF: peccato che i primi d approvare una riforma costituzionale a colpi di maggioranza sia stata l'Unione, col titolo V; oppure parlava di legge elettorale, con un clamoroso lapsus, ma in quel caso vogliamo parlare di Mattarellum?]

1155: Democrazia e governo. La gente non è stufa di politica; è stanca di una politica che è soltanto dibattito, ma che non sa produrre governo, ossia prendere delle decisioni ed applicarle nella pratica.
Veltroni cita Calamandrei , si dilunga per alcuni minuti e tira fuori dal cilindro il pacchetto di riforme in commmisisone alla Camera, che invita a votare in maniera "baipartisan".
Fini ribatte, giustamente, che nel "pacchetto" che si chiede di votare ci sono le stesse proposte che vennero presentate dal centrodestra e combattute ferocemente dal centrosinistra nella passata legislatura e al referendum. Lo ammettesse e si può parlare di approvazione congiunta. Congiunta, non imposta dalla maggioranza.; s eil problema èla sostanza e non segnare die punti contro l'avversario, non sarebbe stato meglio, ai tempi, modificare la riforma del centrodestra, nel 2006, quando la riforma era ancora in Parlamento e il Parlamento era appena passato al centrosinistra?

1146 Fini meglio di Veltroni: "sarebbe vero, se non la politica non facesse il tifo per alcuni di quei poteri, per poi vedersi restituire il favore"

1145 Veltroni meglio di Rothbard: "I poteri forti sono forti perché se lo sono meritato sul campo"

1140 Perché non abbiamo cacciato Gustavo Selva ed abbiamo aspettato che se ne andasse?
DOmanda per Veltroni: La tessera numero uno uno del PD è stata consegnata a Carlo De Benedetti. Non c'era un operaio, un impiegato, un intellettuale di sinistra che li rappresentasse come "tessera numero uno"? Risposta: CdB ha dichiarato, ma in realtà se Walter sarà eletto (santa modestia) consegnerà la prima tessera ad uno dei "tantissimi " ragazzi che stanno aiutando. [Non credo che a De Benedetti o Bazoli interessino le tessere cartacee; gli bastano quelle impresse a caldo nella psiche dei politicanti che stanno costruendo il Partito Democratico]

Parte uno scambio di battute sui poteri forti.

1130 Le Jene ad Azione Giovani. Hanno più bodyguard, security e cmaeramn loro di Veltroni e Fini messi insieme, alla faccia dei piccoli Davide...

1125 La linea di risposta standard di Veltroni: "il problema è un altro, lasciamo stare". Siamo al quarto "lasciamo stare" in 15 minuti.

1120. La chicca migliore: "di rumeni ne sono entrati tanti sotto Berlusconi quanti sotot di noi,; osno cittaidni dell'EU, non possiamofermarli". Peccato che la Romania sia entrata nella UE il primo gennaio 2007

1110. Giorgia Meloni, moderatrice del dibattito, introduce il primo punto: la Bossi-Fini ed invita alla sintesi. Fini è sintetico e preciso. Veltroni ha un curioso concetto della sinstesi, nove minuti di buonismo: Italia nazione di emigranti, tutti gli immigrati vorrebbero lavorare, sono tutti profughi da guerre civili e disastri di cui noi portiamo la responsaiblità, almeno per omissione.

giovedì, settembre 13, 2007

Aggredire Silvio

Comincia il dialogo fra Silvio Berlusconi ed i giovani di AN. Per chi pensa ad una messinscena: non avete mai visto dei giovani di centrodestra.

1955: batteria morta. Chris e Mithrandir si sono ricordati di caricare la batteria nelle ultime 24 ore - e bloggano meglio di me quindi leggete loro ;)

1952: Forza Italia invierà la propria delegazione alla manifestazione di AN di Ottobre

1950: Giorgia Meloni: Perché allora non l'abbiamo fatto, questo benedetto partito della libertà? Berlusconi: "Siamo rimasti soltanto noi e AN, perché Lega e Udc si sono tirate indietro. Le preoccupazioni, in ogni partito, sono quelle, comprensibili, per il proprio cadreghino"

19.47: "Vedo nel futuro un grande Partito della Libertà, il partito del 2 Dicembre . I "vostri" valori della dignità, dell'Onore, del Valore, della Legge, sono anche nostri. I "nostri" valori della libertà , della dignità, dell'economia di mercato sono i vostri. Gli elettori sono stavolta avanti ai protagonisti di Forza Italia e di Alleanza Nazionale"

1946: Problemi tecnici. Telecronaca migliore da Chris e Mithrandir.

1935: "nella mia ditta" . Ditta, non azienda. Imprenditore , fatto da sé, sino in fondo. Un grande.


1929: L'indulto.Perché Forza Italia lo ha appoggiato?
B: perché, per colpa di certa politica, Castelli non ha potuto cotruire il numero di carceri necessarie per l'Italia.

1925 tricky time: la difesa di Vladimir Putin

1920 Il mondo. Lo scandalo della pena di morte è seguito dallo segno dell'intellighentsia se il condannato è americano, ma il silenzio cala sui morti cinesi. Perchè?

1915 Una nota personale: Berlusconi parla come un liberale classico. Perché, ci chiediamo, perché abbiamo gettato 5 anni?

1910
Berlusconi annuncia la nascita di una istituzione per creare un punto di riferimento ed aggregazione del pensiero liberale, un centro di formazione per i giovani liberali, che sarebbe già a buon punto. Per invertire la marea, per impedire che le utopie continuino a creare dei ripettabili inferni con la scusa di portarci verso il Paradiso.

1905
Come volevasi dimostrare: la prima domanda va dritta al punto: abbiamo governato x 5 anni, la sinistra sostiene che la TV è dominata dal Biscione. Allora com'è che l'egemonia culturale è delle zecchine invidiosette? Perché il centrodestra non è riuscito a fare di più ?
Risponde Berlusconi, con estrema onestà: abbiamo fatto davvero poco. L'egemonia comunista è rimasta dominante, fino al punto di dominare la cultura, indipendentemente dagli assetti proprietari. E' necessario continuare ad aggredire l'egemonia comunista: la sostanza , la speranza della rivoluzione è forse morta, ma rimane la pratica gramsciana che soffoca il panorama culturale italiano, la promozione spietata soltanto per coloro che hanno donato il cervello all'ammasso del partito.

1900
"Iniziamo con le domande da parte dei ragazzi"
"Se sono belle ragazze, sono pregate di corredare le domnde con il numero di telefono"

1844 Arriva Silvio Berlusconi.
Giorgia Meloni aggredisce l'oggetto dell'incontro: Atreju è colui che lotta contro il subdolo nulla che avanza, la decostruzione postmoderna della società occidentale. Il centrodestra è stato, nel 1994, il piccolo Atreju contro il Nulla. Ed ora? Ed ora bisogna lottare.

Rally time e dragoni con la febbre

Giornata positiva sui mercati del credito, oltre che sul mercato azionario. Gli indici relativi al debito bancario stanno recuperando il terreno perso negli ultimi giorni, tornando ai livelli di una settimana fa. Buone notizie sul rifinanziamento della carta commerciale in scadenza sul mercato europeo sembra essere stata rifinanziata, lo yen si sta indebolendo, il mercato comincia a credere ad un taglio di un intero punto percentuale da parte della Fed e JPMorgan avrebbe trovato dei compratori per la parte più rischiosa del debito generato dall’LBO su Boots. La notizia migliore è l’ultima. Le uniche nubi arrivano dall’Asia, dove il rischio inflazionistico minaccia l’economia globale.

Continua su Macromonitor

mercoledì, settembre 12, 2007

Aggredire il '68

Cosa è stato il '68 per la sinistra e per l'Italia purtroppo lo sappiamo. Ma cosa è stato il '68 per la destra? Come viene visto e come è stato vissuto?

23.22 Capanna ha smesso mezz'ora fa. In fatto di logorrea, Fidel Castro al confronto è un dilettante.

2130
Parla Capanna. No, ve lo risparmio.

2115 Parla l'Anarca. Impeccabile. Anche a Valle Giulia, a fronteggiare la polizia c'erano i "neri". I rossi, as usual, se la sono data a gambe, salvo prendersi i meriti in seguito.

2100
I giovani erano magigoranza nel '68: adesso, i giovani sono una minoranza, priva della forza d'urto . I sessantottini non hanno voluto crescere, divenire adulti. La conseguenza è che le generazioi successive sono state ricacciate in un'eterna adolescenza, dalla quale non possono uscire a forza, come la generaizone precedente alla loro si è potuta permettere.

20.52 Il '68 ha creato una nuova classe dirigente: la rivolta ha avuto almeno parzialmente successo. Lo ha avuto anche perché esisteva un'autorità con cui dialogare, ma ha minato tale autorità, innescando il declino. Perché? Perché i sessantottini hanno sostituito la classe dominante, ma hanno strumentalizzato alcune delle peggiori strutture, invece che riformare il sistema come promettevano.
I ragazzi del '77 hanno già trovato di fronte poliziotti sindacalizzati e professori ex-sessantottini. Dopo trent'anni, siamo di fornte ad un'oligarchia che si è letteralmente fossilizzata

20.45 Una delle peggiori conseguenze è stata l'egemonia che i reduci del '68 hanno esercitato sul dibattito culturale italiano. Marcello De Angelis (direttore di Area e arcitaliano confesso) ricorda come, ancora dieci anni fa, fosse stato catapultato in un dibattito con Mario Capanna, perché nessun intellettuale avesse accettato un contraddittorio con l'ex-leader del movimento studentesco in occasione della presentazione di un suo libro sul '68.
Al giorno d'oggi per paradosso, permane lo stesso istinto di branco: si denigra il '68, lo si vorrebbe eliminare dai libri di Storia. Si tratta di un errore: le condizioni per la rivolta erano presenti e giustificabili, di conseguenza lo statu quo ante aveva difetti rilevanti, problemi in cerca di una soluzione.

Aggredire il Venezuela

Ronel Gaglio e Cosmo de la Fuentes del movimento studentesco venezuelano raccontano la vita politica in Venezuela.
La nazione sbandierata come modello dalla sinistra "antagonista" è una "democrazia" dove si viene schedati al momento delle elezioni, dove gli osservatori dell'Unione Europea ammettono che la commissione elettorale nazionale è composta da sostenitori del partito al potere, salvo un solo membro. Una nazione inondata di petrodollari, ma dove il governo ha reintrodotto le tessere per il pane ed ha minacciato la nazionalizzazione o la chiusura dei supermercati che non si adeguano alla distribuzione del cibo secondo linee politiche.

Viene da chiedersi: è questo il futuro che ci aspetta, se applicassimo le proposte degli entusiasti (in buona fede) dell'uguaglianza e della solidarietà? E' accaduto in URSS, accade ovunque la giustizia venga pervertita per servire l'eguaglianza a scapito della libertà.


ATREJU-07// Programma

tag: , , , ,

Rifondazione Khomeinista o semplice stalinismo? Indifferente

Fausto Bertinotti non è mai stato iscritto al PCI negli anni dell'egemonia, ma questo non gl'impedisce di ragionare da perfetto trinariciuto, beatamente ignorante di qualsiasi principio di civiltà elaborato negli ultimi quattro secoli. Un perfetto caso di atavismo, tanto da mostrare paralleli inquietanti con un'altra rivoluzione che ha riportato in auge i Secoli bui, quella Khomeinista. Non fa che rafforzarsi la tesi per cui certi virus non fossero un'aberrazione stalinista, ma fossero diffusi in tutta la sinistra, dentro e fuori il PCI. Basterebbe aver letto Pareto, Popper o Hayek per esempio, ma in fondo ne hanno scritto soltanto un secolo fa. Poco, per i nostri preistorici di ritorno.


Hat tip: Metilparaben su Fai notizia



tag: , ,, , , , , , , ,

martedì, settembre 11, 2007

Credito e liquidità: allacciate le cinture di sicurezza. 600 miliardi d'obbligazioni da rifinanziare e la prima operazione di vendita di debiti da tak

Settimana piena per i mercati monetari e del credito: rifinanziamenti record per la carta commerciale e le tensioni sul mercato obbligazionario amplificano l’incertezza sulla riapertura del mercato dei prestiti, da dove deve arrivare il segnale per calmare i mercati: la conferma che esiste ancora una domanda reale di rischio di credito.

Continua su Macromonitor

Liberalismo a sinistra, il nocciolo del problema

Alberto Mingardi e JimMomo si chiedono perché la blogosfera di destra abbia reagito tanto male al titolo del nuovo libro di Giavazzi ed Alesina. Timore di una Sinistra liberista? Niente affatto, credo; motlo più probabile un malinteso riguardo l'oggetto e la ragione delle reazioni ostili. Il nocciolo del problema viene toccato proprio da Mingardi, quando scrive

"Ma non può essere questo il caso, quando destra e sinistra si qualificano sempre di più per il loro approccio a questioni di carattere etico e culturale."

E' questo assunto che ha causato e deve causare la reazione di parte della blogosfera di destra, quella vasta parte che rifiuta l'appiattimento della contesa politica su temi etici, sul bisogno d'identità. Non è un caso che alcune delle reazioni più decise siano arrivate proprio da blogger che di identitario e confessionale hanno ben poco: l'obiettivo è proprio quello di evitare il la polarizzazione a partire da temi etici, per loro natura spesso cause della rinascita dello Stato etico, tendenzialmente autoritario se non totalitario.

Nessuno cerca di marcare il territorio e nessuno piangerebbe se la sinistra smettesse d'essere dominata da socialisti di vario genere, spingendo forse anche ladestra italiana a dare ancora più spazio alle tematiche liberali.
Purtroppo il titolo, se non il contenuto, del libro di Giavazzi ed Alesina si muove nella direzione opposta, dando l'impressione di volere identificare la libertà economica con la sinistra, escludendo la possibilità che esista una destra liberale. Esclusione totalmente antistorica e palesemente falsa, che tuttavia farebbe un gran favore sia a coloro che vedono la destra quale baluardo della reazione clericale, sia a coloro che vorrebbero trasformare la destra italiana in questo incubo. Dobbiamo stupirci che ai liberali questo non vada affatto bene?

La riesumazione del termine "liberista" è anatema per ogni autentico liberale, per due fondati motivi. Uno è quello tradizionale, ossia il timore che una sinistra liberalsocialista pretenda di poter mantenere libertà politiche in un sistema economico statalista; tale eventualità è già stata confutata dalla storia, che ha dato ragione ad Einaudi contro Croce. L'altro motivo è più attuale e molto più pericoloso ed è speculare al primo: se può esistere un liberismo separato dal liberalismo, allora si può supporre la possibilità di difendere le libertà economiche, lasciando la porta aperta alla compressione della libertà in altri ambiti, innanzitutto quello etico.
Il centrodestra italiano, è vero, è anche troppo pronto ad abbandonare il percorso verso un autentico partito liberale di massa, un percorso appena iniziato ed irto di difficoltà, ma a cui almeno formalmente continua ad aderire, nonostante le tentazioni ad applicare appena possibile il tradizionale socialismo conservatore a sfondo confessionale. L'impostazione suggerita dal libro di Giavazzi ed Alesina darebbe il colpo di grazia, senza garantire alcuno spazio a sinistra, dove lo spazio politico e le basi storiche e culturali per una sua crescita sono persino inferiori che a destra. Ancora una volta, vogliamo stupirci che la blogosfera liberale si ribelli ad una simile prospettiva, all'eutanasia ed alla cancellazione del lavoro di una generazione, per compiacere chi vorrebbe riscrivere la storia?


HT: Istituto Bruno Leoni

lunedì, settembre 10, 2007

Ringle: nel mondo della musica, se non sono stupidi nn li vogliamo

L'industria musicale batte un altro record d'intelligenza: una suoneria ... non scaricabile. Il Ringle è un CD singolo in vendita per quasi 7 dollari, che contiene una canzone, un remix ed una suoneria per telefonino. Mi sono perso la fine di Internet con l'impossibilità di comprare tutto questo comodamente via Internet e ritrovarmi il tutto comodamente a disposizione sul PC e sul telefono? Se questa è la soluzione con cui l'industria discografica intende fermare il calo delle vendite dovuto ad un modello di distribuzione rimasto letteralmente al secolo scorso, prepariamoci a dire addio alle varie EMI, Sony BMG Music e Universal Music Group. Non che ne sentiremo la mancanza.


HT: TechCrunch


tag: , ,

Il liberismo è di sinistra quanto l'igiene personale

Ossia, lo vorremmo tutti, ma purtroppo non è per nulla scontato.
Non ho alcun dubbio che Giavazzi, ex socialista autonomista, od Alberto Alesina siano liberali "senza se e senza ma" e che vorrebbero che il resto della sinistra italiana seguisse la strada che hanno tracciato. Questo implica, tuttavia, il ripudio delle proprie radici socialiste e che si riconoscesse l'ovvio: definirsi contemporaneamente di sinistra ed in favore del libero mercato è possibile, ma sarebbe necessario rinnegare gran parte della storia dei maggiori partiti della sinistra italiana degli ultimi 150 anni. Non lo è, rimanendo di "questa" sinistra.

Io sarei felice se socialdemocratici, socialisti e comunisti, di sinistra e di destra, si convertissero al "liberismo"; dovrebbero tuttavia cessare di essere socialisti o comunisti, anche in termini di pratiche di origine totalitaria. Assistiamo invece al prevalere dell'abitudine vagamente orwelliana per la quale a sinistra, una volta convertiti ad una qualsiasi pratica o idea, si pretende di riscriverne la storia e la definizione, dimostrando così di non aver mai errato, neppure quando si aderiva a posizioni opposte.

La storia della sinistra italiana è, da un certo punto di vista, relativamente semplice: le tendenze stataliste, collettiviste, totalitarie hanno assorbito o ridotto alla marginalità ogni altra corrente di pensiero. L'unico servizio che gli sconfitti hanno fatto agli intellettuali di sinistra è quello di fornire loro una serie di figure che, debitamente ripulite, possono essere spacciate per appartenenti sostenitori di politiche che hanno svolto un ruolo positivo nella storia d'Occidente, pronti per divenire "padri nobili" di una sinistra che, nei fatti, li ha emarginati e resi ininfluenti nel proprio sviluppo storico.
A questo modo si può sostenere d'avere seguito quasi ogni principio politico, insieme alla propria antitesi, di averne sempre seguito i precetti, mentre gli altri, coloro che in questo caso si definivano liberali e liberisti, ma non erano comunisti, socialisti, socialdemocratici o "liberal" , non vi hanno mai capito nulla. La Sinistra, come il Duce (socialista massimalista) od il Partito, ha sempre ragione.

Lo abbiamo visto accadere con la democrazia parlamentare, il liberalismo, la tolleranza politica e persino l'anticomunismo, senza neppure il minimo accenno di vergogna o di autocritica: ricordiamoci la farsa del Gramsci "liberale" ed anti-totalitario, oppure le dichiarazioni di Walter Veltroni, ex- gerarca della FGCI, che sostiene di non essere mai stato comunista. Adesso tocca al "liberismo" (l'impiego di questo termine, da solo, chiarisce l'origine del liberalismo di certa sinistra)? 1984 incontra Pinocchio.

E' questo, credo, a causare la reazione vigorosa di alcuni, sul lato destro della blogosfera: non ci preoccuperebbe minimamente vedere la sinistra italiana divenire liberale o "liberista", al contrario ne saremmo felici; ma vorremmo evitare una replica dello scempio a cui ci è toccato assistere già una volta.
Abbiamo già assistito allo scippo ed alla sevizie del termine e della tradizione liberale, abusato da sinistra sino a ridurlo a mero artificio verbale. La sinistra non divenne più liberale, dopo essersi riempita la bocca del termine fino a renderlo quasi un insulto; non credo che diverrà particolarmente liberista, qualsiasi cosa s'intenda con questo termine, tramite un'operazione che non rompe con gli schemi della "superiorità antropologica". Sino a quando si avallano e reiterano certi stratagemmi, né liberali, né liberisti, i riformatori dell'Unione avranno armi caricate a salve, nella battaglia per la mente ed il cuore degli elettori di sinistra.



HT&Round-up: liberalizzazioni.net,The Right Nation,Mithrandir,The right Nation-2,Uncle LVDP,Brother Camelot, JimMomo

tag: , , , ,

domenica, settembre 09, 2007

Il mondo alla rovescia: naziskin antisemiti in Israele

La polizia israeliana ha arresto arrestato otto membri di una gang neonazista.
Gli otto hanno aggredito omosessuali, tossicodipendenti ed ebrei ortodossi; il fenomeno purtroppo non è nuovo e sull'argomento aveva scritto già tempo addietro l'ottimo Joyce.
Come è possibile essere talmente dementi da aderire ad una ideologia d'intolleranza e sterminio, nel cuore della nazione nata per difendere il proprio popolo dalla ripetizione di atti del genere? L'uomo è talmente folle da poter divenire cieco di fronte alla realtà, fino a giungere a tali abissi di assurdità?
Esistono ancora comunisti convinti di agire per il bene dell'umanità, persuasi che Stalin e Pol Pot siano stati delle aberrazioni, oppure dei tiranni che non avevano alternative; hanno origine in quei socialisti convinti di poter essere tolleranti, liberali e liberisti.
Almeno, questa gente è in errore, ma si tratta un errore di omissione, di mancanza di comprensione delle conseguenze nefaste delle proprie azioni, conseguenze né intenzionali né premeditate. Qui parliamo di qualcuno che va coscientemente contro qualsiasi logica razionale, persino quella della propria stessa sopravvivenza.


Fonte: BBC


tag: , ,

Tutti bestie? In fondo, ho sempre saputo d'essere un porco...

Lo ammetto: Nonostante Giuliano Ferrara abbia vinto la mia stima ed ammirazione imperitura per avermi fatto conoscere il quasi miglior romanzo del ventesimo secolo, non ho mai capito la sua svolta baciapile: come sostiene mio padre, dev'esserci qualcosa, nel mio corredo genetico, che mi rende uno scettico miscredente, incapace di credere o di comprendere pienamente il concetto di "Dio".
Me ne sono fatto una ragione, badate bene. Mi farebbe tuttavia piacere che anche qualcun altro se ne facesse una ragione e lasciasse noi poveri condannati alla dannazione eterna nel nostro brodo, liberi di andare a controllare la correttezza del nostro scetticismo e ad essere smentiti nel peggiore dei modi possibili, come ci pare e piace; è chiedere troppo?

HT:malvino, Iny

Democrazia in svendita o soltanto in saldo?

Veltroni propone di abbassare ad un euro la quota per votare alle primarie. Sarà questo che s'intende quando si parla di svendere la democrazia? Giustissimo, comunque: è giusto che si faccia uno sconto, dato che i voti qui si comprano, pardon, si trovano all'ingrosso e non al dettaglio, come invece tocca fare ad un Mastella o ad un Bassolino qualsiasi, quando arriva il momento di votare in Campania.

Una cosa poco comprensibile, fr ale righe: Veltorni dice che
La quota dei 5 euro potrebbe tra l'altro dare la falsa impressione che con il voto si venga automaticamente iscritti al Partito Democratico mentre, come è noto, non è affatto così: chi andrà a votare aderirà al processo di costruzione del nuovo soggetto politico

Chiariamo subito un punto: queste ""primarie" sono una truffa lessicale, date che non scelgono affatto un candidato premier. Si tratta di una vera e propria elezione del segretario di un partito politico , la prima diretta e non mediata da congressi e delegati. Ottimo, ma perché non chiarirlo prima e dissipare ogni dubbio? E perché si vorrebbe partecipare alla costruzione di un partito e nello stesso tempo non aderirvi?

Per un partito che si chiama "democratico", l'elezione diretta del segretario sarebbe segno di grande coerenza al proprio nome ed ai propri principi . Impieghiamo il condizionale, perché alcuni piccoli particolari smentiscono questo slancio d'amore per la democrazia: il piccolo particolare della ricerca disperata di un candidato unico contornato da avversari di comodo, il pudore, anzi il terrore di chiarire se saranno le camorre, pardon gli apparati margheritini e diessini a controllare l'operazione, l'incertezza su chi possa votare e per che cosa si debba votare, rendono queste elezioni "democratiche" un po' troppo simili alle farse dell'Europa Orientale o al "listone" di Benito buonanima.


HT:Repubblica.it

tag: , , ,

venerdì, settembre 07, 2007

Crisi? Quale crisi?

Alla faccia delal crisi: il gestore di fondi di private equity Carlyle ha chiuso le sottoscrizioni per un nuovo fondo da 7 miliardi circa di dollari,dedicato ad acquisizioni aziendali in Europa. Ultimi fuochi di paglia o il sintomo di una certa fiducia nel futuro?

Gli artisti del private equity sono abituati a pensare controcorrente: nulla è meglio di una crisi per convincere il management o i proprietari di un'azienda a vendere e per accelerare il passo della successiva ristrutturazione.
Rimane incoraggiante il fatto che abbiano trovato, a cavallo di una crisi di fiducia sui mercati finanziari, 7 miliardi da investitori istituzionali disposti a dare fiducia ai partner potrebbe segnalare che la propensione al rischio non è scomparsa da ogni classe di finanziatori, ma solo dal settore bancario, che sta scontando i propri problemi.
Rimane il dubbio se questo sia sufficiente, alla luce dei continui problemi sul fronte del mercato della liquidità, che , a giudicare dai dati macroeconomici, stanno cominciando ad inceppare l'economia "reale" almeno negli USA.

tag: , , ,

mercoledì, settembre 05, 2007

Zone sismiche nomadi

Il Colosseo sorgerebbe in una zona sismica. E' miracoloso come in duemila anni il monumento sia potuto sopravvivere.
Miracoli degl'ingegneri edili al servizio degli antichi imperatori; gli epigoni dei Cesari, invece, si devono accontentare del piccolo miracolo burocratico permesso dalla dichiarazione di zona sismica, che permetterà di comprare a prezzi scontati gli appartamenti di proprietà pubblica in un'area fra le più costose di Roma.
Per equità e solidarietà nei confronti dei romani meno fortunati e lontani dal centro storico, il miracolo si è ripetuto a nord di Roma, dove terreni sismici sono divenuti improvvisamente edificabili.
Ave, Walter! Il sindaco di Roma e futuro ras del partito democratico, d'altronde, non è nuovo ai miracoli: dotato del dono dell'ubiquità, riesce a candidarsi alle primarie e contemporaneamente andarsene in Africa. Impossibile? Certo che è possibile, altrimenti sarebbe un bugiardo, e sappiamo che il Walter ha sempre ragione.

Hat tip: adestra

tag: , , , , , ,

Il dialogo interreligioso di Assisi ha prodotto i primi frutti?

Finalmente lo sforzo per forgiare un rinnovato spirito ecumenico fra le grandi religioni monoteiste comincia a produrre dei risultati! L'islam scopre gli imam pedofili.
Avrei preferito che avessero scoperto Locke e Voltaire, prima, ma per il momento dovremo accontentarci.



hattip:Orpheus.ilcannocchiale.it

tag: , ,

Raccolta degli hedge fund in rosso - causa od effetto della crisi?

Ieri sono stati pubblicati pubblicato alcuni dati sulle richieste di riscatto nel settore degli hedge fund, ossia di restituzione dei fondi investiti : siamo al livello peggiore da sette anni. Nonostante l’importanza data dalla stampa ai problemi degli hedge fund, tuttavia, il dato potrebbe avere meno importanza del previsto.

Continua su Macromonitor

lunedì, settembre 03, 2007

Contrappasso sudanese

Non tutto il male vien per nuocere: alcune delle tribù arabe accusate del genocidio in Darfur hanno cominciato a dimpiegare la notevole potenza di fuoco generosamente donata loro dal governo integralista musulmano per ammazzare sudanesi neri, cristiani ed animisti, per ammazzarsi invece fra di loro. Finalmente vedremo le nazioni arabe chiedere l'intervento dell'ONU in Darfur?

"Some of the same Arab tribes accused of massacring civilians in the Darfur region of Sudan are now unleashing their considerable firepower against one another in a battle over the spoils of war that is killing hundreds of people and displacing tens of thousands." Frankly, they deserve it. And given that the international community has failed to do anything to stop their genocide, this sort of internecine warfare will probably do more good than the many celebrities addressing the topic. (da Instapundit.com)

HT:Instapundit.com -

Guerre fiscali, tregue fiscali e finzioni tributarie

Romano Prodi e le cheerleader democratiche hanno ben poca ragione per lanciare anatemi contro Umberto Bossi e le sue (discutibili) dichiarazioni: il loro Ministro Dell'Economia ipertecnico ha impiegato il medesimo linguaggio del becero "senatùr", parlando di "finanziaria di tregua fiscale".

Il vocabolario impiegato dal Ministro dell'Economia smentisce chiunque pretenda che il governo sia animato da ideali di giustizia, a meno di non definire giustizia quella bolscevica o giacobina nel pieno del Terrore: se si parla di tregua, significa immaginare di essere in guerra con una parte della nazione, non certo a caccia di qualche evasore - compito che oltretutto spetterebbe a Vincenzo Visco e non certo a TPS. Evidentemente, si è trattato di un lapsus freudiano, che rimarca una volta di più la natura illiberale del Governo Prodi: con l'evasione, i sudditi si ribellano e di conseguenza meritano d'essere schiacciati, con ogni mezzo.

Da un certo punto di vista, tuttavia, non possiamo che dare ragione al ministro Padoa Schioppa: al di là delle trappole e dei metodi del suo collega alle Finanze, la radice del problema dell'evasione italiana è l'elevato consenso sociale di cui gode, con annessa impunità sostanziale per gli evasori.
In questo senso, il governo italiano è da alcuni anni in guerra contro una parte dei propri cittadini, che non ne riconoscono la legittimità - e la responsabilità è della nostra classe politica.

Una classe politica che è causa ultima dei propri mali, talmente ipocrita da avere adattato, al Fisco dal dopoguerra ad oggi la vecchia barzelletta sovietica sul lavoro: io fingo di pagarti, tu fingi di lavorare.
In Italia, il governo nel dopoguerra ha finto di elaborare un sistema fiscale talmente oneroso e complesso che, se applicato, avrebbe ridotto l'Italia al livello della Bielorussia, con somma gioia dell'elettorato "progressista"; chi produceva, dal canto suo, ha spesso semplicemente finto di pagare. Il pentapartito prendeva voti anche a sinistra, i comunisti inveivano, ma alla fine, forse perché la barzelletta era sovietica, facevano ben poco altro, salvo accodarsi alla mangiatoia quando possibile. E' nata così la perniciosa abitudine ad ignorare la legge, per necessità e per solidarietà verso un comportamento razionale per la propria sopravvivenza, di fatto disapplicando parte del codice tributario in vaste aree d'Italia; purtroppo si sono così avvantaggiati anche coloro che decidono di evadere totalmente.

Nel frattempo, l'arena competitiva è stata invasa dagli amici dell'arbitro. La destra, infatti, ha forse gli evasori, ma la sinistra statalista ha creato legioni di elusori, dotati di legale autorizzazione a dimezzare il proprio carico fiscale. "Imprenditori progressisti", grandi aziende, corporazioni varie di personaggi antropologicamente superiori hanno preso il controllo dell'apparato legislativo e di conseguenza, a colpi di leggine ad hoc degne del Governo Berlusconi, sono in grado di esercitare proficuamente l'elusione fiscale in totale impunità, disprezzando nel frattempo il volgare evasore, spesso troppo piccolo per potersi permettere il lusso di un paradiso fiscale, costose architetture societarie o legioni di avvocati e consulenti per superare la burocrazia a guardia della greppia di Stato.

Il risultato è che probabilmente esiste una fascia di lavoratori ed imprenditori che, anche volendo pagare il giusto, non potrebbe farlo senza fallire, a causa di una legislazione fiscale assurda ed applicata in maniera punitiva e discriminatoria.
La reazione prevalente diventa il muto, istintivo riconoscimento che il governo stia cercando di rinnegare un patto scellerato, ma tristemente necessario. Lo Stato ha creato il problema, lo Stato cerca, agli occhi di molti, di risolverlo nascondendolo sotto le macerie di un'economia che rischia di crollare dissanguata dagli errori e dalle ipocrisie istigati dallo Stato stesso.
Di conseguenza, le campagne di guerra finanziaria e psicologica di Visco, che pretende d'imporre il pagamento d'imposte mai disegnate per essere riscosse, rischiano di avere lo stesso effetto dei rastrellamenti tedeschi: molto odio, poco altro.
Capisco che sia difficile, per chi è vissuto con istinti di crociata e di rivoluzioni socialiste, ma è ora di smetterla di cercare d'imporre con la forza un sistema bacato sin dall'inizio, che se applicato provocherebbe il disastro. Almeno la teocrazia e il comunismo hanno il fascino dell'utopia, ma sfasciare una nazione per una ripicca fra professori di scienza delle finanze è soltanto squallido.


Hat tip: Temis

tag: , , , , ,

Template Designed by Douglas Bowman - Updated to Beta by: Blogger Team
Modified for 3-Column Layout by Hoctro. Credits: Daryl Lau, Phydeaux3