lunedì, settembre 29, 2008

Liberalismo e democrazia

Ottimo Alberto Mingardi: perché agire per alterare ciò ch efunziona, seppure dolorosamente? Perché, purtroppo, questa è la natura della democrazia "pura".
Posso soltanto aggiungere che, come il socialismo, si basa sull'istinto del gregge: i politici creano emergenze, di cui gli elettori sono felicissimi di evitare la responsabilità, scaricandola su qualcun altro in cambio della cessione del potere.
E' questo il grande fascino del collettivismo: la rinuncia al fardello della responsabilità, la possibilità di tornare una scimmia fra le tante.
clipped from www.brunoleoni.com
Le classi politiche sono portate ad esagerare le crisi. Per ridurre la quota di responsabilità che verrebbe loro imputata. Per apparire “attivi”, per “fare qualcosa”: come pretende da loro l’opinione pubblica. Per scavare al proprio potere una trincea più ampia
Cosa andava fatto, perché il bubbone della crisi scoppiasse in fretta e più in fretta ci liberasse, dandoci almeno modo di contare morti e feriti? La risposta liberista è la stessa, sconfortante di sempre: niente. Capite bene che è inconcepibile per un politico democraticamente eletto che non si faccia “niente”. Bisogna anzi fare “tanto”: tipo mettere assieme un fantastiliardo e accollarsi i titoli ipotecari immobiliari a bassa solvibilità. La “responsiveness” democratica è anche questo
Il terrorismo finanziario, di cui noi in Italia abbiamo svariati esponenti di primo piano, è una strategia razionale e collaudata. Si coprono gli errori politici del passato, costruendo la domanda per errori politici nel futuro
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