martedì, dicembre 30, 2008

Anche il no-profit vuole il suo bailout

L'assalto alla diligenza continua: adeso anche le fondazioni non-profit vogliono nua fetta del bottino, pardon, dei soldi dei futuri contribuenti gentilmente messi a disposizione dal governo Federale. La tesi? Semplice: nel momento in cui si stampano miliardi di dollari , non è ora di salvare l'anima artistica degli States e non soltanto l'economia nazionale?
Vista l'utilità che avranno i sussidi, soprattutto al settore automobilistico ed a quello bancario, qualche miliardo potrebbero anche darglielo: se dobbiamo andare all'Inferno, è gradevole farlo in maniera esteticamente gradevole.


Lynne Munson on The Corner on National Review Online: "There’s a lot of begging going on. Now that the banks and auto industry have their booty, America’s non-profits are angling for what they believe is their share.

Yesterday’s Washington Post carried a plea on behalf of arts institutions from Kennedy Center president Michael Kaiser. Kaiser’s unsubtle message basically asked “Where’s ours?” But what it lacked in suspense it made up for in melodrama. “As we print billions of dollars in bailout money,” Kaiser crooned, “isn't it time to ensure that we are saving our soul as well as our economy?”"

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