martedì, dicembre 09, 2008

Capitalismo malato vittima del collettivismo

Non saprei se chiamarlo capitalismo, il malato di cui parla Phastidio. Se fosse capitalismo, il consiglio di amministrazione non starebbe resistendo a John Thain: ne starebbe firmando il licenziamento. Allo steso modo, dovrebbero andarsene Bob Lutz e Rick Wagoner. Purtroppo, quello che sembrano essere in crisi non è il capitalismo, ma il senso di responsabilità e quello della decenza.
Si tratta di due cose che si perdono in fretta quando si smette di pensare a come guadagnare e si comincia a pensare di aver diritto a prendersi i soldi altrui, in ogni caso. Siamo di fronte una malattia che si contrae tanto più facilmente quanto più si bazzicano socialisti e politicanti di vario genere, tutti felicissimi di affondare le mani nelle tasche altrui, volenti o nolenti, per il "bene comune", una malattia che non ha molto a che fare con il capitalismo in sé. La controprova sta nel fatto che in Italia questa mentalità e questi vizi sembrano ancor più diffusi che negli USA - e l'Italia è nazione ben poco capitalista.

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