mercoledì, febbraio 18, 2009

Greenspan, decisore "pubblico"

Bel pezzo del mio carissimo socio Phas sulla conversione di Alan Greenspan al verbo nazionalizzatore. Ha ragione quando ricorda che la mutazione genetica del sistema finanziario americano ha ben poco a che fare con il liberismo; aggiungerei però che ha invece molto a che fare con gli errori commessi da coloro che si autodefiniscono la "soluzione", ossia da governi e dalle banche centrali, includendo lo stesso Greenspan. La cosiddetta Greenspan put, ossia l'abitudine ad intervenire con una vagonata di liquidità ad ogni piccolo problema di mercato ha contribuito non poco a mantenere la bolla speculativa nel settore immobiliare americano.
Nazionalizzare le banche, in questo contesto, significherebbe consegnare il sistema finanziario a quello politico, ossia agli stessi responsabili unici del danno: è vero che chi rompe paga e i cocci sono suoi, ma lorsignori hanno rotto e hanno pagato con i soldi del contribuente.
Vedremo se i cocci serviranno alla famosa "politica industriale", regalando credito agli amici e strangolando tutti gli altri. Mi spiace, ma dopo i disastri combinati dai decisori statali anche benintenzionati e liberali, come Greenspan, ho difficoltà a scommettere che ne esistano di tanto efficienti, incorruttibili ed imparziali.

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