martedì, febbraio 24, 2009

Lloyds: il momento dell'oro alla patria

E' arrivato il momento delle offerte che non si possono rifiutare: in cambio della cancellazione dei 480 milioni di sterline dovute al governo per gli interessi sui prestiti di emergenza, il colosso inglese Lloyds ha promesso di prestare di più alle aziende. Il passo da qui al credito forzato ai settori industriali favoriti dal partito al potere e ai prestiti sottocosto agli amici degli amici sarà molto, molto breve.

Non so chi sia più in malafede, fra il governo e i dirigenti di Lloyds, o chi più stupido e miope, fra gli azionisti della banca, addormentati al timone, e la manica di politici e burocrati che prima ha creato il problema ed ora cerca un modo per nasconderlo sotto la retorica nazionalista.
Meritano di perdersi anche la camicia, ma purtroppo la faranno perdere agli inglesi: stanno danneggiando, per l'ennesima volta, le fondamenta stessa di una società libera - e proclamano, per l'ennesima volta, di farlo per difenderla.
Abbiamo già sentito questa scusa, da Mussolini a Stalin all'ultimo Presidente USA - e si è sempre rivelata debole.
Pagheremo caro, pagheremo tutto.

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