domenica, febbraio 15, 2009

Ode a Mark Sanford

Allora esistono politici in grado di vedere al di là del proprio naso: il governatore della Carolina del Sud Mark Sanford vorrebbe rifiutare i soldi del pacchetto di stimolo, spiegando di non volersi rendere complice di un piano di aiuti che aiuterà soltanto gli amici della classe politica con i soldi dei contribuenti americani.
Il Governatore è noto per essere un falco nella difesa dei cittadini contro il fisco rapace e la crescita della spesa pubblica, sia da deputato a Washington che da governatore non si è mai fatto scrupoli a votare e porre il veto anche a provvedimenti di spesa provenienti dal proprio stesso partito, quando la copertura finanziaria era dubbia.
Sanford è una stella in ascesa nel partito repubblicano, un conservatore del Sud pronto a sostenere con vigore la necessità di un governo limitato sia in economia che nella sfera dei diritti civili; in grado, cioè, di tener testa anche all'ala evangelica del suo stesso partito, quando questa ha preteso di abusare il programma del GOP ed espandere il governo per imporre una propria agenda religiosa in cambio di maggiore assistenzialismo.
La débacle del socialismo cristiano di Bush lo ha portato ancora di più alla ribalta, tanto da essere stato considerato uno dei favoriti per la presidenza del partito all'indomani dell'inaugurazione di Obama.


Nel giorno in cui tre senatori repubblicani hanno "tradito", appoggiando Obama, si tratta di una buona notizia. Per la cronaca, alla Camera i repubblicani hanno votato compatti ed hanno avuto la compagnia di 16 democratici, dimostrando che qualcuno, per ora, ha ancora una spina dorsale.

Noticina di colore: notare, per i lettori angolofoni, la differenza di tono con cui l'Economist dipinge Sanford, rispetto al Wall Street Journal e a Wikipedia; ad esempio,l'Economist cita i veto che potrebbero sembrare ultrareligiosi, mentre Wikipedia ricorda la sua opposizione alla personalizzazione delle targhe in funzione confessionale.
Sapevamo che, dopo la promozione di Micklewaithea direttore globale, la redazione USA era sbandata a sinistra, ma una distorsione simile è degna di Repubblica. O di Tana de Zulueta, corrispondente dell'Economist che titolava su Berlusocni mafioso e divenuta poi Deputato dell'Unione. E' un caso, ovviamente.

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