venerdì, febbraio 20, 2009

Saab, controllata da GM chiede l'amministrazione controllata: ognuno per sé e il contribuente per tutti

SAAB, controllata scandinava di General Motors, ha appena portato i libri in Tribunale e ha chiesto l'amministrazione straordinaria . La mossa è avvenuta subito dopo che il governo svedese ha rifiutato di sovvenzionare Saab o di nazionalizzarla.


Adesso il problema si sposta nell'indotto: l'amministrazione controllata permette di continuare la produzione e quindi di mantenere molti dei posti di lavoro, ma consente di rinegoziare ei termini dei contratti con fornitori e creditori, oltre che sospendere i pagamenti sino al raggiungimento di un accordo. Il gran rifiuto del governo svedese, perlomeno, evita che i danni vengano sentiti anche dai contribuenti e non soltanto da coloro direttamente coinvolti e fornisce un incentivo alla risoluzione rapida della situazione: senza i soldi regalati dal governo, ognuno sa che deve raggiungere un accordo quanto più in fretta possibile.

General Motors sta insomma dando un novo significato al termine "interesse nazionale": non si limita a chiedere sussidi al governo americano, ma sta provando a fare lo stesso per ogni sua singola filiale nazionale.

Siamo di fronte al fallimento della globalizzazione? In realtà siamo almeno in parte di fronte all'ennesimo fallimento dello Stato (oltre che di manager e sindacati) , frutto delle conseguenze "inattese" dei provvedimenti protezionistici di alcuni governi.
L'approccio di GM è infatti razionale: si chiudono le divisioni in perdita ovunque esse siano. LA situazione è poi esacerbata dalle richieste protezionistiche dei singoli governi, come ad esempio quello francese, che condizionano gli aiuti al mantenimento dei livelli produttivi nel proprio territorio.



Hat tip: Il Sole 24 ORE

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