lunedì, marzo 23, 2009

Europa, quanto ci costi.

Chi sogna uno sviluppo a colpi di fondi europei, come accadde a Spagna e Portogallo, ecco un dato fondamentale: per l'Italia, il saldo fra fondi ricevuti e contributi versati è negativo per 30 miliardi di euro per il decennio 1995-2006. Ancora più preoccupanteil dato del 2007, con 10 miliardi di disavanzo per un solo anno.
In sintesi, i consumatori italiani versano parte dell'IVA all'Unione Europea, che poi la impiega per bruciare cifre ingenti a vantaggio di agricoltori sussidiati e regioni altrettanto sussidiate. Per il disturbo, spariscono 30 miliardi di euro, ossia tre manovre finanziarie di taglia "normale". Lo "sviluppo" dei nostri cugini iberici e la bella vita degli agricoltori francesi (oltre che di quelli italiani), che godono di privilegi degni dei nobili nell'ancien régime, vengono finanziati anche dagli italiani, non soltanto dai tedeschi e dagli olandesi, ma si sa, è più facile cullarsi nel pensiero che l'Unione Europea sia come lo Stato nella definizione dell'abate Sèyes: "L'illusione che chiunque possa campare a spese di tutti gli altri".
C'è sempre un conto da pagare e noi italiani siamo tanto pirla da non accorgerci che anche noi siamo fra quelli con il portafogli aperto.

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