giovedì, marzo 12, 2009

The Right Nation: The Last Freeman in Town

Barack Obama non sembra avere fortuna nelle candidature chiave. The Right Nation ha un profilo dell'uomo che ha causato l'ultimo imbarazzo a Obama: un candidato per il NIC lodato per la propria "imparzialità" e che si rivela foraggiato dai sauditi , antisemita e convinto che il 9/11 fosse responsabilità degli USA.
Pensatela come volete, ma il numero di razzisti ed estremisti di sinistra che circondano Obama comincia a sembrare più che una coincidenza.

The Right Nation: The Last Freeman in Town

Ex ambasciatore, analista di spessore, versato nelle lingue (cinese,
francese, spagnolo e un pizzico di arabo), Freeman sembrerebbe - a prima vista -
una buona scelta per il ruolo di presidente del National Intelligence Council.
Ma erano in molti a non pensarla così, soprattutto dopo alcune sue dichiarazioni
“giustificazioniste” sull’11 settembre («invece di chiederci cosa abbia causato
gli attacchi, gli americani dovrebbero esaminare se stessi») e sul massacro di
Piazza Tiananmen («la risposta del Politburo è stata un esempio di eccessiva
cautela nei confronti dei manifestanti»). Considerato - a torto o a ragione - un
“nemico di Israele”, Freeman non ha mai fatto nulla per eludere questa nomèa.
Arrivando a pubblicare il controverso libro “The Israel Lobby and U.S. Foreign
Policy”, che nel 2006 gli attirò le “simpatie” dei neocon di destra e di
sinistra. Un personaggio troppo chiacchierato, insomma, per resistere ad uno
scrutinio serrato come quello a cui è stato sottoposto. E che ha portato
all’ennesimo flop nelle nomine di Obama.

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