lunedì, maggio 11, 2009

E volevo pure vedere, Signora Pinelli.

La vedova Pinelli dice di non serbare “Nessun rancore verso la famiglia Calabresi”. Che coraggio, Signora Pinelli. Con tutto il rispetto per il suo dolore, ci chiediamo se la propaganda e la controinformazione siano volute o inconsce, frutto del lavaggio del cervello mediatico.

Lo "Stato", infatti, non accusa Pinelli di nulla da decenni; persino un magistrato di estrema sinistra come Gerardo D'Ambrosio fu costretto a scagionare Calabresi da ogni accusa nella morte dell'anarchico milanese.

Il rancore, qui, ce l'hanno soltanto gli sciacalli di Indymedia, che continuano a distorcere la storia a proprio vantaggio. Il tentativo di riconciliazione attuato da Napolitano ha svelato chi siano i veri intolleranti, coloro che vorrebbero farci rimanere ciechi e sordi. E ci dispiace vedere la vedova di Giuseppe Pinellli fare da sponda ai fiancheggiatori dei terroristi di oggi.

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