lunedì, luglio 06, 2009

Passi falsi messicani

In Europa la recessione ha premiato i partiti di centrodestra e, in alcune nazioni (come la Germania e l'Olanda), soprattutto i partiti liberisti, evidenziando come l'elettorato comprenda che la crisi non sia avvenuta a causa dell'economia di mercato, ma dell'eccessiva commistione fra governi ed operatori economici. In Messico, le elezioni parlamentari hanno penalizzato il partito della sinistra, il PRD, ma l'insoddisfazione generata dalla crisi ha premiato il PRI, partito della sinistra moderata e punito il partito conservatore, il PAN. Il PRI è stato il partito che ha detenuto più a lungo il potere nella storia moderna e non si può definire un partito di estrema sinistra, ma un partito "pigliatutto" basato soprattutto su di un blando populismo ed un messaggio ecumenico quanto vago. Si tratta probabilmente di un avvertimento alla destra al potere, anche perché il potere esecutivo rimane fermamente nelle mani del Presidente. Il calo nei consensi è da attribuire più alla percezione di un certo immobilismo nella realizzazione del programma : se bisogna galleggiare, allora meglio dare potere ai "galleggiatori" per eccellenza.
Ogni possibile paragone con l'Italia (non) è puramente casuale.

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