mercoledì, luglio 01, 2009

Quote latte: quando ci sveglieremo?

Da LibertyFirst, l'ennesima protesta di una categoria ormai talmente dipendente dall'aiuto statale da aver dimenticato che esiste un modo più semplice ed efficace er risolver ei propri problemi: agire sul mercato: gli allevatori.
I nostri produttori di latte protestano per l'importazione di latte comunitario, chepotrebbe essere causato dalle cosiddette quote latte.
Anche se fosse vero, sarebbe una conseguenza "inattesa" dell'avidità degli stessi produttori italiani ed europei di latte.
Prima si è preteso un prezzo obbligatorio, imposto dal governo, che è un multiplo del prezzo mondiale. Il risultato è stata una sovraproduzione massiccia di latte, senza domanda, rifilato ai governi UE ad un prezzo irrealistico per una parte e scaricato sul mercato per un'altra.
Per evitare di far saltare il banco, la UE ha dovuto imporre delle quote, per meglio spartire il bottino senza rischiare il fallimento.

Sarei 'accordissimo ad abolire le quote latte - insieme al prezzo amministrato per il latte. Vediamo come reagirebbero gli allevatori di sussidi.

Se gli allevatori vogliono davvero difendere il latte italiano, la strada è semplice: registrino il marchio e ci diano dentro con la promozione, il marketing e il miglioramento della qualità. Non aspettino che sia il governo a fare tutto per loro, lo facciano e poi deducano le spese dalle tasse.
Perlomeno, se sceglieremo di pagare il latte italiano il triplo del prezzo corrente, lo faremo con cognizione di causa e non perché costretti da un qualche burocrate.


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