lunedì, luglio 20, 2009

Una nazione di evasori

Dice bene Lakeside Capital, commentando l'ex fascista preferito dai radical-chic:

La vasta platea dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, che paga le imposte per ritenuta alla fonte e quindi fino all’ ultimo centesimo, assisterà allo sconcio spettacolo di evasori fiscali che ottengono sanatoria pagando una tassa «una tantum» del 5 per cento (l'aspirante Dio) .

Come se non esistessero insegnanti che fanno decine di ripetizioni rigorosamente “in nero”, operai di imprese piccole e medio-piccole che hanno stipendi al minimo e poi percepiscono il resto direttamente dalle tasche dell’imprenditore, ovviamente “in nero”, lavoratori dipendenti col secondo lavoro non dichiarato, e quant’altro. Certo non accumulano fortune, ma pur sempre evasori sono, tecnicamente parlando(Lakeside Capital).


Siamo una nazione di evasori, come ogni altra nazione , dati l'opportunità ed il movente, ossia tasse troppo elevate e ritenute ingiuste unite ad un sistema impositivo iniquo ed inefficiente.
La differenza con altri stati è che in Italia sia l'opportunità che il movente sono macroscopici, mentre i moralisti giacobini che ci ritroviamo come"opposizione" non sanno fare altro che starnazzare e scroccare alla mano pubblica. Salvo poi lamentarsi che nessuno li segua, senza comprendere che la credibilità di un mantenuto non è superiore a quella di un evasore.

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