mercoledì, agosto 05, 2009

Cicchittiamo

L'editoriale di Cicchitto può essere interessante. Il commento di Freedom-land lo è di più.
clipped from www.freedom-land.it
Cicchitto non se ne rende minimamente conto ma in tutto questo disegno non ha mai nominato i termini chiave “democrazia” e “partecipazione”. Semplicemente spariti, annientati dal pensiero unico verticista e centralista di questo leviatano che sta nascendo all’ombra di via dell’Umiltà. Gli iscritti, quelli che lui chiama “il cuore”, servono solo a riempire le piazze, a difendere Berlusconi, a partecipare ad un gigantesco fan club
Capisco che a Roma nessuno se ne accorga ma nelle sue ramificazioni locali (le gambe) questo movimento è diventato una contesa tutta privata tra ex democristiani ed ex socialisti, con il peggio o il meglio della prima repubblica che ci riempie la testa di ricette e soluzioni da prima repubblica, senza uno slancio nemmeno lontano di modernità, senza la capacità di interpretare lo spirito autentico del ‘94: l’antistatalismo, il liberismo, la volontà di avere finalmente una vera forza di centrodestra.

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Dobbiamo capire che che rifare il pentapartito è una restaurazione peggio che sterile: permette a dei sopravvissuti di mantenere il potere, grazie ai demeriti dell'avversario, ma distrugge le radici della forza del PdL, la vocazione ad essere un partito liberale di massa. Senza una vera alternativa liberale, l'uscita di scena di Berlusconi riconsegnerà l'Italia al socialismo cattocomunista, ponendo le basi per l'eutanasia della libertà di cui dovremmo essere il "popolo".

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