martedì, settembre 22, 2009

A futura memoria: la maggioranza del PdL non la pensa come i clericali

Siamo sicuri che la base del PdL sia schierata compatta sulle posizioni di Schifani, Sacconi, Roccella e guardie svizzere assortite, o che Fini stia combattendo una battaglia di "sinistra"? L'ottimo post di Camelot compara i dati e smentisce la leggenda di un PdL democretino:

Innanzitutto, se è vero che il Pdl è il partito più votato dai cattolici, è altresì vero che essi, sul totale di coloro che lo premiano nelle urne, rappresentano il 42%. Dunque, se la matematica non è un’opinione, la stragrande maggioranza degli elettori del Pdl - il 58%, per l’esattezza - è costituita da laici.

In secondo luogo, il 47% di tutti i cattolici praticanti, vale a dire dei cattolici più “ortodossi” - quelli che partecipano regolarmente alle funzioni religiose e sono più sensibili alle questioni relative alla Fede -, dichiara di essere favorevole all’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiali, in casi come quello di Eluana Englaro (ritiene, cioè, sia giusto dare ai cittadini la possibilità di rifiutare questi trattamenti).

In terzo luogo, il 68% di tutti gli italiani opina si debba poter rinunciare all’idratazione e all’alimentazione artificiali.

Ciò detto, siamo proprio sicuri che Fini, in fatto di testamento biologico, esprima posizioni non condivise dalla maggioranza degli elettori del Pdl?

Se poi qualcuno volesse insinuare che la "volontà popolare" non conta e che il PdL dovrebbe seguire i propri "principi", va benissimo. Peccato che da nessuna parte stia scritto che il PdL debba essere un partito vaticano; l'affermazione che la destra italiana sia sempre stata solo ed esclusivamente papalina, poi, è semplicemente un incrocio fra un falso storico ed una bestemmia.

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