lunedì, ottobre 12, 2009

Laurea facilitata per i sindacalisti

Le gioie del sindacato: a Napoli la tessera della UIL vale 60 crediti scolastici, quasi un anno di studi in giurisprudenza.

Avviene all’Università Parthenope, già fulgido esempio di trasmissione ereditaria del rettorato e di commistione fra politica ed educazione: l’attuale rettore è il genero del precedente, attualmente vicepresidente della giunta provinciale di Napoli con delega alle politiche scolastiche. Ovviamente, il sindacato giudicherà anche della bontà di eventuali esami sostenuti altrove e del riconoscimento dei requisiti per ottenere lo “sconto “: non sia mai che l’amministrazione universitaria debba faticare troppo o, peggio, questionare i sacrosanti diritti dei lavoratori, soprattutto dotati di tessera ed amici alla UIL. Non disperino i tesserati delle altre sigle: possono godere degli stessi vantaggi, purché scelgano università convenzionate con il proprio sindacato. La tessera sindacale si mostra sempre di più un vero passaporto: non soltanto i sindacalisti possono assentarsi a volontà pur godendo del pieno stipendio, pagato dalle aziende in cui sono “occupati”. Adesso, possono anche evitare di sprecare tempo libero per lo studio. I sindacati sostengono di essersi sempre battuti per i “diritti”, senza mai chiarire chi paghi per garantire questi diritti, oppure sostenendo che sarebbero i datori di lavoro o , più in generale, i ricchi, a pagare per tutti. La realtà è poco importa chi sia tenuto legalmente a pagare: il costo del lavoro, per un’azienda, è la somma di tutte le voci necessarie per ottenere le prestazioni di dipendente; include non soltanto lo stipendio versato al lavoratore che le tasse versate allo stato, ma anche i maggiori costi derivanti dalle regolamentazioni imposte dal sindacato. Un’azienda che non comprendesse tali voci nei propri calcoli economici verrebbe rapidamente messa in condizioni di redditività inferiore, mettendo a rischio la propria posizione competitiva e riducendo le risorse disponibili per investimenti in cpacità produttiva e tecnologia. Sono i lavoratori a pagare per tutto quello che il sindacato ottiene: che lo desiderino o meno, tocca a loro pagare il conto anche per ciò che non vogliono e per ciò che beneficia soprattutto le burocrazie sindacali ed i loro addentellati politici.

In questo caso non ci sono poi veli dietro ai quali nascondersi: qui pagheranno tutti gli studenti di giurisprudenza dell’Università Parthenope, che vedranno il valore del proprio pezzo di carta ulteriormente degradato dalla presenza di laureati con un anno di studio in meno del loro e che ne subiranno la concorrenza nel mercato del lavoro. I lavoratori saranno anche tutti uguali, ma agli occhi del sindacato alcuni sono più uguali degli altri.

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