lunedì, novembre 02, 2009

Socialismo ferroviario

Su Lavoce.info si parla della controliberalizzazione ferroviaria messa in atto dalla Lombardia: una società mista regione/ Trenitalia, per gestire in monopolio un servizio ferroviario regionale ch ecosta centinaia di milioni di euro in sussidi e che non riesce a soddisfare neppure gli standard minimi promessi dalle Ferrovie stesse. Eppure, dal 2011 il servizio potrebbe essere liberalizzato completamente e già dal 2006 la giunta lombarda aveva cercato d'introdurre gare d'appalto nella gestione delle linee. Purtroppo, anche il Veneto ha seguito lo stesso schema: invece di cogliere le opportunità della liberalizzazione suggerita dall'Unione Europea, ci si è accodati alla restaurazione del monopolio statale da parte dei socialisti di entrambi gli schieramenti. COmprensibile da parte dei sinistri, ma imperdonabile da parte di chi blatera di merito e poi reintroduce monopoli e mazzettifici. Cercasi destra liberale, insomma, ch enon si limiti alla retorica e realizzi che, se ocntinuano a scimmiottare gli ex-comunisti ed ex-democristiani di sinistra, prima o poi la gente voterà per l'originale, ossia il PD.
La nuova società unica giustamente definita "né sufficiente né necessaria". Sarebbe bastato definirla dannosa, ma alla Voce preferiscono sempre lasciarsi aperta la strada ad un po' di "programmazione" che fa tanto sinistra illuminata.


"UNA SOCIETÀ UNICA NON È SUFFICIENTE NÉ NECESSARIA

[...] esonerare dall’obbligo non significa proibire. Volendo, la Regione Lombardia avrebbe potuto comunque bandire qualche altra gara, almeno per saggiare meglio il terreno. Invece, in un recente incontro pubblico (2), il Direttore Generale di FNM, Giuseppe Biesuz ha sostenuto che con le tariffe vigenti in Lombardia nessun concorrente si presenterebbe e, quindi fare le gare risulterebbe in un’inutile perdita di tempo. Verrebbe da osservare che le gare bisognerebbe bandirle e bandirle senza trucchi per vedere se qualcuno si presenta oppure no. Chi dichiara poi che le attuali tariffe lombarde costringerebbero i potenziali concorrenti a perdere soldi o 1) pensa che i potenziali concorrenti abbiano necessariamente gli stessi costi di Trenitalia e di FNM; e/o 2) ignora che esistono (e ovviamente ne godrebbero anche gli eventuali nuovi entranti) i sussidi pubblici che coprono il 70% dei costi, cioè ciò che non viene coperto con le tariffe; e/o 3) ammette che la Newco sia condannata al fallimento in brevissimo tempo. Tutte cose difficili da sostenere, insieme o separatamente.
Per una gestione integrata delle ferrovie lombarde non serve una società ferroviaria unica ma una vera programmazione dei servizi da parte della Regione, che ha tutte le competenze (amministrative ed economiche) per ottenere un’offerta migliore e a costi più bassi. Non solo, ma la realizzazione dell’integrazione tariffaria esiste da molti anni in molte aree metropolitane europee, anche se esistono diversi gestori dei servizi: ad esempio a Parigi, dove convivono RER, RTP e SNCF con un unico titolo di viaggio; o a Londra, dove il Transport for London governa la rete di metropolitana pubblica più estesa del mondo, ottimi servizi di superficie affidati con gara a diverse compagnie private e integra servizi ferroviari, a loro volta affidati con gara ad altre compagnie private."


Per una panoramica sul settore, consigliamo anche i lavori dell'Istituto Bruno Leoni.
Hat tip: il Socio

Template Designed by Douglas Bowman - Updated to Beta by: Blogger Team
Modified for 3-Column Layout by Hoctro. Credits: Daryl Lau, Phydeaux3