venerdì, febbraio 05, 2010

Austerity all'aglio

Bisogna ammettere che le vicende greche e portoghesi hanno un certo sapore d'amarcord, per noi italiani. La risposta dei due paesi europei meridionali alla crisi creditizia e ai dubbi verso la loro capacità di rifinanziare il proprio debito è infatti qualcosa che avremmo definito "all'amatriciana" non poco tempo fa e tipica di una classe politica impregnata di di un mix terrificante di populismo, ignoranza e malafede, gli stessi difetti che caratterizzarono l'Italia del triopolio DC-PCI-PSI, della competizione a colpi di spesa pubblica, assistenzialismo dissennato e collettivismo rampante.
La Grecia è al momento la medaglia d'oro: il governo greco ha risposto alla richiesta europea di tagliare gli stipendi pubblici (dopo anni di aumenti a due cifre percentuali) con un sano aumento delle pensioni agli statali. Immaginiamo quanto questo abbia aiutato nell'aprovazione di un piano di aiuti di cui Atene ha disperatamente bisogno. Ieri, poi, il ministro delle finanze aveva tuonato che la Grecia "non sarà ostaggio dei suoi creditori" e che "ha diritto al proprio futuro". Forse avrebbe dovuto pensarci prima di spendere tanto liberamente denaro altrui, che i cattivi "creditori" si limitano a rivolere indietro secondo quanto pattuito. Buona parte di tali perfidi capitalisti sono risparmiatori greci, ma tali quisquilie non interessano politici educati al sociaismo panellenico, non più di quanto ai loro equivalenti italiani venga in mente che la libertà non si difende a colpi di irregimentazioni stataliste.

Template Designed by Douglas Bowman - Updated to Beta by: Blogger Team
Modified for 3-Column Layout by Hoctro. Credits: Daryl Lau, Phydeaux3