martedì, novembre 30, 2010

Roma come il Cile? Magari

Nichi Vendola ha appena finito di sostenere che Roma sarebbe come il Cile: repressione borghese contro la sinistra. Magari. In questa storia, la polizia si è trattenuta anche troppo, mentre ai parassiti collettivisti che si fingono studenti è stata lasciata mano libera per tarpare le libertà di lavoratori e cittadini, senza che le forze dell'ordine potessero intervenire.
Oggi si sono visti delinquenti in casco, spranghe e scudi di plastica assaltare le camionette della polizia. Grazie alla copertura politica delle cosiddette associazioni studentesche, non sono stati trattati come avrebbero meritato: con le pallottole di gomma.

Nel frattempo, orde di "studenti" conciati come dei relitti da centro sociale hanno bloccato le stazioni ferroviarie, in spregio alla libertà di movimento ed ai diritti dei viaggiatori, regolarmente paganti; paganti, al contrario di chi protesta per poter continuare a scroccare al contribuente e, soprattutto, ai veri studenti bisognosi che non ricevono sufficienti aiuti perché le risorse necessarie vengono sprecate nei corsi gratuiti a somari e figli di papà che potrebbero pagarsi il corso di lavaggio del cervello che pretendono di definiscano "studi universitari".
Sarebbe interessante sapere, nella débacle ferrroviaria, chi abbia mancato ai propri obblighi: le Ferrovie, oltre a lamentarsi a mezzo stampa, hanno chiesto l'intervento della polizia per sgombrare i binari, come avrebbero fatto per ogni altro tentativo di occupazione? Se è così, questure e politici dovrebbero rispondere della propria ignavia e del tradimento del poprio dovere di garantire la libertà ed il rispetto dei contratti.
Se non è così, se le Ferrovie sono state acquiescenti, il sindacalista Moretti è un ipocrita, oltre che l'ennesimo servo sciocco della demenza assembleare e di delittuose mitologie rivoluzionarie.
Rimanendo in tema sindacale, i nostri applausi ai sindacati che hanno ben pensato di bloccare la metropolitana milanese proprio durante la protesta, paralizzando definitivamente la città e provocando danni ulteriori ai pendolari.

In Cile, caro Vendola, sarebbe andata molto diversamente. Per fortuna: basti guardare la differenza in civiltà, prosperità e tenore di vita anche per i più poveri, rispetto a paradisi del "socialismo" come la Bolivia.

Mercati obbligazionari: Seconda giornata di panico per Italia e PIIGS

Il panico non accenna a placarsi sui mercati obbligazionari. SIa l'indice SovX che fgli spread fra BtP e bund stanno segnando nuovi massimi. La ripresa delle Borse sta tamponando l'emorragia, ma non è riuscita a riportare in territorio positivo né il mercato dei titoli di Stato né quello dei titoli societari.


CDS sovrani:

Spain 365/375
Italy 260/270
Ireland 600/625
Greece 950/970
Portugal 550/570

Quotazioni del CDS a 5 anni di alcuni emittenti italiani bps (0,01%) all'anno Acea SpA 143/153 +13 A2A 145/155 +17 Atlantia 153/158 +12 CIR SpA 559/579 +25 Edison 157/164 +8 Enel 206/216 +12 ENI 80/85 +4 Fiat SpA 382/392 +17 Finmeccanica 178/185 +21 Terna 90/100 +3 Telecom Italia 275/285 +5

Indici di credito :

Itraxx S14 Levels Nota: Gli indici di credito sono quotati in spread (rendimento), come i tassi d'interesse. Un segno negativo equivale ad un miglioramento delle valutazioni del mercato, equivalente ad una salita degli indici di Borsa. Un cambiamento positivo è un segnale di peggioramento delle condizioni, equivalente al calo di un indice di Borsa. Livello Var.ne da ieri Main 116.25 +1.5 HiVol 179 +6.0 Crossover 521 +6.0

Irlanda: mangiarsi il futuro per non ammettere il presente

Due chicche che aggiungono la beffa al danno irlandese.

La prima è la provenienza di parte del denaro che il governo di Dublino dovrà contribuire al pacchetto di salvataggio delle proprie banche: il fondo pensione nazionale. Per garantire i conti correnti, agli irlandesi viene sottratta la pensione. L'ironia sarebbe abbastanza amara, anche senza considerare che in realtà non sono i conti correnti irlandesi a correre rischi, ma il patrimonio delle lottizzatissime banche regionali tedesche.

La seconda: la Grecia ha ottenuto una estensione delle scadenze per il rimborso del proprio pacchetto di salvataggio, che adesso combaciano con quelle irlandesi. Per quale motivo? La crisi greca non dovrebbe essere legata a quella irlandese, in nessun modo, come d'altronde ribadito dagli stessi euro-gerarchi; sorge il sospetto che si tratti di un pretesto per facilitare ancora il compito ad Atene, che nessuno crede sia in grado di ripagare i propri debiti.
Proprio quello che ci voleva per aumentare la stima del mercato nei confronti degli
euroburocrati: ricordare al mondo quanto poco riuscito sia stato l'ultimo "salvataggio"
L'Irlanda non è la Grecia, ovvio: per non diventarlo, e tornare invece di nuovo sul sentiero inaugurato dalla fase della "tigre celtica", dovrebbe liberarsi del peso morto all'interno del proprio sistema bancario e non lasciare che il resto dell'isola affondi per evitare ai politici continentali l'imbarazzo della malagestione delle proprie banche.

lunedì, novembre 29, 2010

nove miliardi aiutano sempre

Recupero in volata per gli indici americani, che chiudono con un lieve ribasso dopo essere precipitati a ruota dietro a quelli europei. Al di là di molte ipotesi, rimane un fatto: la Fed oggi avrebbe dovuto acquistare altri 9 miliardi di dollari in titoli di Stato. Una dose di liquidità sicuramente utile a farsi un bel viaggio e a dimenticar ei malanni europei, almeno nel brevissimo periodo.

IL compagno Vendola è troppo collettivista persino per i compagni della Suprema Corte

Povero Vendola: pensava di potere istituire una piccola Puglia collettivista, e invece la Suprema Corte gli ha bocciato una legge dopo l'altra. Persino un rudere collettivista come la nostra Carta è troppo liberale per permettere le fughe in avanti di Nichi, che voleva nazionalizzare, pardon regionalizzare di tutto e di più, avocando all'arbitrio governativo interi settori della vita economica.
Cosa farà adesso il lìder maximo pugliese, i darà ad esternazioni simil-berlusconiane, o continuerà nella sua ipocrita sceneggiata, imitando la strategia di Obama: finto moderato nella retorica, devastane estremista di sinistra nella pratica?

Pubblico non è sinonimo di statale, non solo nell'acqua

Giordano Masini affronta bene  la vicenda dell'acqua (statale)  all'arsenico Non è la proprietà statale dell'acqua ad evitare danni ; Al contrario, indebolisce i controlli e la moltepicità degli attori  che permette pesi e contrappesi nella gestione di un bene tanto prezioso. UNa società privata sarebbe controllatamolto più severamente da una burocrazia statale, o ancora meglio da istituti di sorveglianza privati e dai media, rispetto all'attuale controllo effettuato da una branca della burocrazia su di un'altr,a con l'indipndenza che possiamo immaginarci.

Una sola nota: non usiamo più il termine "pubblico", per favore, al posto di statale: è fuorviante. Acqua "pubblica" dovrebbe solo significare disponibile a tutti coloro che la pagano, senza discriminazioni. Una società che fornisca un servizio di questo tipo potrebbe essere benissimo privata, come accade in molti altri contesti. A contare, qui, è la proprietà governativa, statale. La confusione fra i  due termini è il solito, patetico tentativo di inquinare la lingua per impedire un dibattito razionale. I collettivisti chiamano le pretese "diritti", i socialdemocratici "liberali",  e così via, per acquisire un vantaggio morale, indipendentemente dalla bontà delle posizioni che propongono.

Panico: PIGS ed Italia in affondamento nonostante il bailout

Il salvataggio irlandese, invece di ripristinare la fiducia, sembra avere dimostrato che il re è nudo. Aggiungete il risultato debole dell'asta italiana e capirete i dati qui sotto.


Dopo una mezz'ora di ottimismo, il mercato si è di nuovo girato al brutto: il salvataggio irlandese è l'ennesima minestra riscaldata e, leggendo fra le righe, si comprende che alla già "salvata" Grecia vengono concessi altri due anni di grazia sui propri prestiti. Il termine "disciplina" non sembra appartenere al vocabolario eurocratico e questo non può certo tranquillizzare gestori e banchieri.

Ecco i livelli dei CDS sulle nazioni sovrane
GREECE 925/965 -10
PORTUGAL 540/560 +40
SPAIN 340/350 +18
ITALY 230/240 +17
IRELAND 595/625 +10

Il Portogallo è ormai un obbiettivo minore: gli investitori in panico stanno vendendo anche rischio Italia e Spagna, i grandi malati. icordiamo che la Spagna è grande quanto gli altri PIGS, mentre l'Italia ha PIL e debito maggiori della somma di tutti gli altri.


Proprio l'asta del BtP italiano è stato il definitivo segnale di resa. La domanda è stata scarsina ed i rendimenti hanno fatto un balzo in avanti: 54 basis points , mezzo punto, per il decennale, ai massimi dal Giugno 2009.

Chi si illudeva di calmare il mercato con l'ennesima ripetizione retorica, si deve ricredere rapidamente.
L'unica speranza per la giornata è il POMO, la sessione di acquisto di titoli di Stato USA che la Fed terrà questa mattina: una iniezione di liquidità che potrebbe drogare il mercato e sostenerlo almeno nel breve periodo.


Ecco la tabella sui risultati delle aste del BtP . Il bid to cover, ossia il rapporto fra domanda ed offerta, è decisamente al di sotto del solito.

TIPO TITOLO CCTeu T.V. BTP 2,25 % BTP 3,75 % ISIN/TRANCHE IT0004652175/03 IT0004653108/03 IT0004634132/07 SCADENZA 15/10/2017 01/11/2013 01/03/2021 IMP.MIN/MAX OFF. 1.000/1.500 1.500/2.500 2.000/3.000 IMP. OFFERTO (mln) 1.339 2.5 2.998 IMP. RICHIESTO (mln) 1.848 3.45 3.816 IMP. ASSEGNATO 1.339 2.5 2.998 Bid to cover 1.380134429 1.38 1.272848566 PRZ. AGGIUD.NE(%) 98,12 98,35 94,79

Ed ecco il grafico dell'andamento dei tassi pagati dal BtP. Ricordiamo che i prezzi si muovono in maniera inversa rispetto ai tassi: state guardando un baratro a testa in giù (hat tip Il grande bluff)



sabato, novembre 27, 2010

DOmande e risposte

Ecco quello che succede a lasciare la bandiera liberale in mano a una masnada di ex-socialisti ed ex-comunisti che non sono neppure tanto ex-, visto quanto si vantano del proprio passato. Non dovremmo stupirci, se quella bandiera la usano prima come foglia di fico e poi come carta igienica.
La maggior parte dei nostri parlamentari è avvocato. Già questo dovrebbe farci capire che qualcosa funziona male: è come se il CdA di un ospedale fosse in maggioranza composto da esponenti delle pompe funebri. Nicola Porro realizza che abbiamo di fronte un governo Illiberale, visto che ha reintrodotto le tariffe minime per gli avvocati. Aggiungo che ha anche di di colpo riservato tutta una serie di materie agli azzeccagarbuigli, condannando alla disoccupazione stimati professionisti con vent'anni di carriera alle spalle.

Nicola si domanda:

Ma questi il mercato se lo sognano solo nei programmi elettorali?

"

Non tutti, ma troppi, sì. Ed è ora di smetterla di fare sconti agli illiberali, ai furbi, ai collettivisti ed agli arraffoni, soltanto perché si fingono "dei nostri". Non sono dei nostri, sono dei loro e non aspettano altro che pugnalarci alle spalle, per ricominciare a scroccare impunemente.

mercoledì, novembre 24, 2010

Riforme strutturali in Europa: 1 immagine vale mille parole

Qui sotto, la mappa delle riforme fatte e di quelle da fare, per nazione d'Europa.
Suggerirei umilmente al nostro centrodestra di piantarla di perder tempo con escort, svampate senili e litigate sull'eredità e darsi da fare (il nostro centrosinistra è gentilmente pregato di fare i conti con il proprio passato, una volta per tutte, prima di ripresentarsi).
Perché non c'è molto tempo: il gap è enorme e, per usar eun termine tecnico, siamo fottuti e se qualcuno se ne accorge andrà male. Male, in stile 1992.
Ricordiamoci che la Grecia è messa molto peggio di noi, ma il Portogallo e la Spagna sono al nostro livello e l'Irlanda è più avanti. La differenza è che nessuno di questi, neppure la Spagna che ora rischia, si è mangiato il futuro di un'intera generazione, ipotecato dal nostro gigantesco debito pubblico. Noi sì, senza rimorsi e con gli occhi fissi al Sol dell'Avvenire. L'avvenire è arrivato e noi siamo ancora qui, a credere ai pifferai social-collettivisti e ad additare come colpevoli i pochi chi metteva in guardia dal disastro.




Fonte: IMF Lifting Euro Area Growth: Priorities for Structural Reforms and Governance

"

martedì, novembre 23, 2010

Bravo Gianmario

Chi scrive stima Saviano. Ma non lo ritiene la Bibbia. E così certi luoghi comuni sulla sua (e la mia) terra non mi piacciono. E non mi piacciono nemmeno certi discorsi sui rifiuti tossici che i cattivoni del nord hanno portato al Sud. Si tratta di un fatto noto, avvenuto con la compiacenza di camorre locali e cittadini poco coraggiosi. Per tacere dei politici locali. Però, queste attività criminali poco o nulla c’azzeccano con la gestione ordinaria dei rifiuti, con la raccolta differenziata, l’umido, le ecoballe, i Cdr, i termovalorizzatori, le discariche. L’eterna emergenza rifiuti è colpa delle nostre amministrazioni locali, dalla Regione ai Comuni. E a noi spetta risolvere il problema che noi stessi, e solo noi, abbiamo creato. Mentre la storia dei rifiuti tossici è un problema che deve risolvere la Magistratura, che pur lentamente sta lavorando. Il resto sembra il solito scaricabarile, tipica malattia italiota.


Saviano, i rifiuti, il Nord e il Sud | Gianmario Mariniello


lunedì, novembre 22, 2010

Mai più file persi: Google fonde Office con Google Docs.

Spettacolo: Google lancia un Plugin che fonde Microsoft Office con Google Docs. Ancora in beta ed in prova, ma Google promette di far avverare un sogno a lungo accarezzato da chiunque lavori su più di un computer: avere una copia dei propri documenti a disposizione, dovunque ci si trovi, sempre aggiornata. Esistono già altri servizi, come DropBox, ma nulla di completamente immediato, integrato con Office, automatico e gratuito.

Irlanda - Bailout? Quale Bailout?

Le notizie del "salvataggio" irlandese non hanno avuto l'effetto sperato: titoli e CDS delle nazioni sovrane stanno di nuovo soffrendo.
Il CDS sull'Irlanda è in peggioramenteo per 12 basis points a 512, Spagna e Portogallo seguono a ruota ed anche l'Italia non se la cava bene, nonostante regga relativamente meglio degli altri periferici.

Di certo non aiutano le incertezze sulla struttura del pacchetto di salvataggio, ma rimane la sensazione che il rimedio sia, al momento , quasi peggiore del male: un palliativo che lascia irrisolto il gigantesco problema di un sistema bancario europeo malandato a causa, soprattutto, del suo intreccio con la politica. La bolla immobiliare e le distorsioni monetarie inflitte dai governi UE hanno minato i processi di selezione della classe imprenditoriale bancaria; in nessun luogo questo è più evidente che nel settore delle banche statali tedesche. Questo salvataggio è una manovra ipocrita, che salva proprio le banche europee fingendo di aiutare una governo che, non a caso, non aveva intenzione né necessità di un aiuto. I mercati stanno svelando questa ipocrisia, almeno sino a quando gli USA saranno in uno stato semifestivo.
Al rientro delle truppe cammellate di Bernanke, è possibile che alcune decine di miliardi di dollari di fresca stampa possano tamponare, di nuovo, il problema, trascinandoci di nuovo verso l'alto. Icaro, dove sei?

sabato, novembre 20, 2010

Obama proclama la "giornata mondiale dell'imprenditore", ma pensa solo ai faccendieri.

Barack Obama ha provlamato la giornata nazionale dell'imprenditore.

Purtroppo, sia le sue azioni che le sue amicizie sembrano indicare come non conosca la differenza fra un faccendiere ed un imprenditore. Parliamo del Presidente che ha minato la certezza del diritto commerciale, si è vantato di aver aumentato burocrazia e regolamentazioni, interferisce allegramente con il funzionamento del mercato ogni volta che può e che, dulcis in fundo, vorrebbe alzare le tasse proprio sulla classe imprenditoriale.

Sarebbe una crudele ironia, la beffa dopo l'insulto, anche senza considerare un'ipotesi ancora più inquietante: che Obama non conosca la differenza fra imprenditori e faccendieri. Gli "imprenditori" di Obama non sono i produttori di ricchezza, se non incidentalmente. Sono coloro che hanno beneficiato di aiuti di Stato, dei favori di burocrati ed amministratori pubblici, o la cui carriera si basa su "affari" all'ombra delle pressioni politiche. D'altronde, Obama si è sempre circondato ed ha fatto carriera in un ambiente ben poveri d'imprenditori, ma pieno, oltre che di terroristi e razzisti, di faccendieri come Tony Retzko, condannato di recente, o come il suo ex "zar dell'automobile", Steve Rattner, colto con le mani nel sacco a corrompere consiglieri di fondi pensione e che rischia l'interdizione a vita dall'industria finanziaria.

Hat tip (con alcunoe interessanti note storiche) su Downsizing the federal government

giovedì, novembre 18, 2010

Irlanda: la farsa continua

La farsa europea continua: siamo arrivati al paradosso per cui L'Unione Europea obbligherà l'Irlanda ad accettare un pacchetto di aiuti che il governo dell'isola non ha chiesto e non desidera. I miliardi europei non sono indispensabili per la salvezza di Dublino, ma saranno utili ad evitare problemi ad alcune banche europee ed imbarazzi alla classe politica continentale.
A pagare, inutilmente, sarà come sempre il contribuente.

Non nascondiamoci, per favore, dietro ad alti discorsi sulla stabilità del sistema e sui doveri fraterni verso l'Irlanda. La crisi celtica è ben diversa da quella greca: il governo si è sempre comportato prudentemente, al contrario di Atene. Il motivo scatenante della crisi sono i debiti bancari agli speculatori edilizi, ora in massiccia sofferenza.
Il governo irlandese, di fronte alla prospettiva di un'ondata di fallimenti, ha imprudentemente garantito tutte le passività del settore, anche se per un periodo di tempo limitato, al momento sino al 30 giugno 2011. Nel frattempo, si sta cominciando a separare i depositi dal resto delle strutture bancarie, spianando la strada per una ristrutturazione che non punisca il correntista, ma che potrebbe invece costar cara agli investitori obbligazionari.

La soluzione razionale sarebbe infatti quella di far pagare i responsabili: i dirigenti delle banche imprudenti e gli investitori nelle stesse banche, azionisti ed obbligazionsiti, nel caso fosse necessaria una ristrutturazione delle stesse per eccessive perdite, tramite procedure come il concordato preventivo italiano o il Chapter11 statunitense, per le aziende industriali. Purtroppo, il settore bancario ha caratteristiche particolari e sinora sono mancati strumenti legali adeguati, a causa del rifiuto delle autorità di regolamentazione di lasciar funzionare correttamente il meccanismo di mercato: le leggi che rendono il settore bancario un caso a parte hanno anche distorto l'evoluzione del diritto fallimentare bancario, lasciandolo arretrato rispetto a quello industriale.
Dopo anni di ostruzionismo politico, ci si sta finalmente avvicinando alla costruzione di un impianto legislativo adeguato alla realtà del sistema finanziario: il comitato di Basilea sta studiando proposte che permetterebbero di limitare l'impunità delle banche e di costruire una procedura in grado di bilanciare protezione del sistema e assunzione di responsabilità (e predite) per gli attori coinvolti, riducendo lo spreco di denaro pubblico e l'interferenza governativa.

La strada presa dall'Unione Europea è una parodia perversa dei salvataggi del passato. Come per la Grecia, il motivo di tanta sollecitudine e del desiderio di violare lo spirito dei trattai europei risiede nell'incompetenza e nella miopia della classe politica europea. Le banche regionali tedesche e le assicurazioni francesi sono fra i maggiori detentori di bond irlandesi, così come lo sono di bond greci. Una loro crisi non soltanto costringerebbe i rispettivi governi ad intervenire, ma imbarazzerebbe l'intera classe politica, data la provenienza dei dirigenti di queste istituzioni. Le Landesbank tedesche sono infatti istituzioni a proprietà e conduzione statale, per la cui inefficienza i politici sono direttamente responsabili, dato che ne nominano i vertici, scegliendoli spesso fra le proprie stesse file. Il settore finanziario ed assicurativo francese è formalmente privato, ma l'osmosi fra classe politica e grande dirigenza è totale, a partire dalle scuole frequentate, alla vita sociale ed alle frequentazioni, quando non nella stessa persona: molti dirigenti bancari sono ex politici od attivisti, laddove numerosi politici hanno avuto più di un contatto con il mondo della grande impresa, che in Francia si coordina strettamente con l'élite politica.

E' questo modello che ha prodotto banchieri ed investitori convinti di poter guadagnare senza rischi, di poter speculare senza mettere da parte riserve, di poter sempre scaricare le perdite sul contribuente e bearsi dei propri successi. Non esistono pasti gratis, se non nella mentalità di chi può permettersi, sotto la cortina fumogena del "bene comune" e di un collettivismo più o meno soft, di appropriarsi dei profitti altrui. Solo collettivisti di questo tipo potevano illudersi di stare investendo in strumenti privi di rischio, quando le cedole che venivano loro corrisposte erano nettamente superiori a quelle fornite dai titoli di Stato tedeschi o francesi. Per evitare di riconoscere il fallimento di un simile modello e ripartire con un vero mercato ed un sistema finalmente capitalistico, la nostra élite sociale, equa e solidale vuole salvare gli incompetenti banchieri irlandesi ed i loro investitori, evitando così di dover salvare, di nuovo, i propri protetti a livello domestico. La vera sorpresa è che i politici irlandesi, stavolta, rifiutino di fare la parte del capro espiatorio.

martedì, novembre 16, 2010

La nostra destra -crosspost

La nostra destra

La destra crede in una cosa sopra tutte le altre: la Libertà.

La destra vuole meno tasse. E vuole meno stato.

La destra crede negli italiani, e per questo rispetta la volontà che hanno espresso alle elezioni politiche.

La destra crede che lo stato, come il Governo, siano troppo spesso un problema. Non la soluzione dei problemi.

Per questo la destra vuole più mercato e sa bene che, anche in italiano, le parole "sono del governo e sono qui per aiutarla" suonano molto male.

La destra ritiene meritevoli di apprezzamento tutti i cittadini che fanno impresa, non solo quelli che danno da lavorare agli immigrati onesti.

La destra è orgogliosa delle proprie missioni in Kosovo, Afghanistan e Iraq perché è convinta di essere stata e di essere, come molte altre volte è accaduto, dalla parte giusta della storia. Non si vergogna di dirlo, e per questo lo ribadisce con forza. E cita tutte queste missioni di pace, non una soltanto.

La destra ricorda Falcone e Borsellino come due eroi e ricorda con altrettanta chiarezza quelli che stavano contro Falcone e Borsellino.

La destra crede che siano per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti ci sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità.

(cross-posted @ Freedomland @The Right Nation)

Fini, perché l'ammucchiata?

Jim Momo espone bene ciò che mi ha fatto salire alle stelle i miei dubbi su Fini :

Credevo che in caso di elezioni Fini sarebbe andato da solo, massimizzando la sua figura di leader, la coerenza programmatica del suo nuovo partito e la sua rivendicata identità di destra (moderna ed europea, s'intende). Pare invece intenzionato ad imbarcarsi in un'impresa terzopolista (con Udc, Api, e con l'Mpa dell'inquisito Lombardo!), che nonostante la pretesa di rappresentare un nuovo centrodestra, apparirà un'operazione centrista, centralista e meridionalista. Dovrà dividersi con Casini la leadership; dovrà spiegare ai propri simpatizzanti che l'agenda laica è rinviata a data da destinarsi; spiegare molto bene agli italiani cosa lo unisce oggi all'ex arci-nemico Rutelli; e infine spiegare come mai, dopo tutto questo casino, non sarà neanche questa volta lui (probabilmente) il candidato premier di questo Terzo polo.
Personalmente, avrei apprezzato Fini quale campione di quella parte di centrodestra insoddisfatta del poco dinamismo governativo. L'ammucchiata con le serpi neodemocristiane rinforza la sensazione di un tattico troppo raffinato per il proprio bene, perché incoerente con le proprie stesse premesse: lo stesso errore che fece D'Alema quando accettò l'abbraccio mortale dell'Udr. Possiamo solo sperare in un ravvedimento operoso da parte di quella che è e deve restare una costola della destra.

Cpme eliminare il deficit

Il blogger di EReuters James Pethokoukis lo ha azzerato il deficit di bilancio americano in meno di un minuto. E senza nemmeno impiegare metà delle proposte d'immediata efficacia che circolano da anni, senza ridurre neppure il perimetro delle attività in cui il governo interferisce al momento.
L'unico punto su cui sono scettico è quello delle spese militari, ma si tratta più di un elemento per mantenere un minimo di spirito bipartisan che di un elemento essenziale.
PEr l'Italia, credo ci vorrebbero trenta secondi. Anche soltanto impiegando alcune parti di quello che, in teoria, è il programma del nostro ex-governo; a quello del 1994 va bene, anzi8, va meglio di quello del 2008. Rimane solo da capire cosa sia successo in questi 16 anni.

COme eliminare il deficit

Il blogger di EReuters James Pethokoukis lo ha fatot in meno di un minuto. E senza nemmeno impiegar emetà delle proposte d'immediata efficacia che circolano da anni, senza ridurre neppure il perimetro delle attività in cui il governo interferisce al momento.
L'unico punto su cui sono scettico è quello delle spese militari, ma si tratta più di un elemento per mantenere un minimo di spirito bipartisan che di un elemento essenziale.
PEr l'Italia, credo ci vorrebbero trenta secondi. Anche soltanto impiegando alcune parti di quello che, in teoria, è il programma del nostro ex-governo; a quello del 1994 va bene, anzi8, va meglio di quello del 2008. Rimane solo da capire cosa sia successo in questi 16 anni.

mercoledì, novembre 03, 2010

Emergenza Maltempo, responsabilità fiscali e soluzioni possibili

Se piove non è colpa del governo, ma la nostra nazione viene depredata della metà del proprio reddito da una classe politica che pretende di farlo per i "beni pubblici essenziali", fra cui persino gran parte dei liberali inserisce almeno ordine pubblico e strade. IL risultato? Centinaia di festival culturali e le opere pubbliche languono, facendo sì che una pioggia di due giorni diventi una tragedia.


Come impedire che gli eletti estorcano denaro per un fine e lo spendano per panem et circenses, per ricomprarsi l'elezione a forza di spettacoli e belle parole? Il sottoscritto preferirebbe una soluzione libertaria, ma ve n'è una immediatamente disponibile che è almeno liberale.

Le cosiddette imposte di scopo sono una possibile soluzione al problema . Invece di lasciarsi prelevare denaro per scopi generici, cerchiamo di pretendere che i nostri soldi vadano dove ci dicono: una tassa che venga pagata per lo specifico scopo di mantenere strade , ponti e dighe in efficienza e i cui introiti non possano essere impiegati per nient'altro. Continueremo ad essere rapinati, ma almeno sarebbe più semplice verificare con mano l'entità della rapina; si renderebbe più difficile lo spreco, o meglio lo spreco sarebbe nell'ambito di lavori pubblici che comunque per i politici sarebbe indispensabile portare a termine, per continuare a ricevere denaro in maniera automatica.

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