lunedì, aprile 11, 2011

Se lo riconoscono al Politico.com, se lo riconoscessimo a Roma

Persino il lato sinistro di POLITICO.com riconosce quanto i Repubblicani siano in ascesa, non solo nei sondaggi ma soprattutto nella capacità di imporre la propria agenda. L'unico pericolo è una replica del 1994 e del 2006: che il partito perda concentrazione sull'economia e ricominci a corteggiare gli elettori della destra religiosa con misure illiberali che costerebbero care.
Una doppia lezione anche per la nostra destra, che nonostante tre lustri di successi elettorali non è mai riuscita ad imporre la propria tabella di marcia in nessun campo , né quello delle riforme, né soprattutto quello culturale. Il tono del dibattito e le proposte intorno a cui si dibatte sono tutte di matrice sinistra; lo stesso linguaggio è storpiato dalla pregiudiziale collettivista. La destra, che stia al potere o stia all'opposizione, soffre di tali e tanti complessi d'inferiorità da non ricordare né la propria gloriosa storia, né le proprie vittorie intellettuali oltre che politiche nel presente. Nonostante fondazioni, case editrici, riviste, ogni volta che si deve presentare il proprio punto di vista alla cittadinanza, si arruola un transfuga della casta totalitaria, ignorando chi magari ha studiato, praticato e propagandato la via libertà per una vita .

In Italia, siamo riusciti a dimenticarci che il collettivismo ha creato disastri ovunque abbia dominato. Siamo talmente succubi dei nostri complessi d'inferiorità da ritenere inferiore chiunque non si sia formato a sinistra, fra i sacri testi degli ammiratori di genocidi.
Il giorno in cui smetteremo di affidarci a socialcomunisti neppure tanto ex, disprezzando per principio gli intellettuali liberali e conservatori sia nella storia che fra le nuove leve, sarà il giorno in cui la destra italiana avrà finalmente la speranza di cambiare davvero qualcosa. Sino ad allora, sino a quando non ci toglieremo questa reverenza istintiva verso le mitologie fallaci della sinistra, non importerà quanto spesso si vinca; rimarremo soltanto dei portatori d'acqua per i transfughi dell'altra parte, dei servi a casa nostra, condannando l'Italia a proseguire sulla via della schiavitù

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