lunedì, giugno 13, 2011

Il Sì è un voto per la partitocrazia e per il vero regime mediatico

Carlo Stagnaro spiega molto bene perché il "Sì" al referendum sull'acqua è in realtà un Sì alla partitocrazia ed ai Carrozzoni pubblici.
Mi fa quasi tenerezza vedere orde di indignati mettersi in fila ai seggi per votare un'iniziativa che ci riporta ai tepi più bui della partitocrazia, quando assessori e ministri affidavano agli amici degli amici il potere di sperperare risorse del contribuente in nome del "bene comune". Adesso votano compatti per permettere alla classe politica di continuare a depredarli in maniera occulta, invece di essere costretti ad ammettere la bancarotta del sistema; il quesito, infatti, renderà più difficile affidare tramite gara la gestione degli acquedotti, con il risultato che continuerà ad essere gestito da burocrazie buone soltanto a devastare gli acquedotti .
Il bello è che si tratta di persone in perfetta buona fede , che si scandalizza per molto meno, quando appare sugli organi di stampa di centrosinistra.
E questo ci porta all'altro punto dolente: il successo questi referendum è costruito su di una valanga di mistificazioni , bugie e distorsioni tendenziose della realtà, al cui confronto Minzolini appare quale un dilettante di belle speranze e Silvio Berlusconi un principiante alle prime armi.
SI tratta, temo, della prova generale per la restaurazione del regime orwelliano dei media che ha afflitto l'Italia per decenni. SE il Caimano vi pareva onnipresente, vedrete quando lorsignori si riprenderanno il tubo catodico.


Hat tip: IBL

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