martedì, giugno 30, 2009

Il Times plagia, La Repubblica propaganda in perfetta malafede

"Succede che il settimanale di Carlo De Benedetti, nel suo ultimo numero, attacchi Silvio Berlusconi citando confidenti anonimi, ai piani alti del PdL, che sputano veleno sul premier. Fin qui, tutto nell’ordine delle cose. Poi, però, accade che il Times di Londra copi l’Espresso. Letteralmente. Nel senso che fa un vero e proprio copia-e-incolla del lavoro di retroscena già apparso sul magazine italiano. Prendendo tutto come oro colato, soprattutto quelle mefitiche confidenze anonime riportate tra virgolette. E lo fa senza nemmeno citare la “fonte”. Cosa che sarebbe doverosa sia per rispetto dell’Espresso sia - soprattutto - per correttezza verso i propri lettori, che avrebbero il diritto di sapere se quelle frasi sono farina del sacco di un giornalista inglese, teoricamente imparziale, o siano prese dal settimanale italiano che ha fatto della distruzione del premier la sua ragione di vita. La chiusura del cerchio avviene su Repubblica di ieri. Dove l’articolo del Times è rilanciato con evidenza, e quelle stesse frasi contro Berlusconi che l’Espresso attribuisce ad alti dignitari del PdL vengono spacciate per uno scoop del quotidiano inglese."

A Conservative Mind: Dall'Espresso al Times, dal Times a Repubblica: ecco come funziona

Fidenato update: niente collaborazionismo fiscale

Da The Diamond Age - Fidenato strikes back! : un aggiornamento sulla battaglia di Giorgio Fidenato e i suoi dipendenti contro la grande truffa del sostituto d'imposta. Ha ragione: nessuno dovrebbe essere obbligato a farsi complice in qualcosa che come minimo è un ipocrita mistificazione (il "lordo " di un dipendente non è il costo totale dle lavoro per l'imprenditore) , ma che talvolta prende i contorni dell'estorsione.

Giorgio Fidenato alza il tiro. Non è che finora l’imprenditore veneto e i suoi operai abbiano scherzato, ma da adesso la partita entra nella fase più caliente, dove non sarà permesso distrarsi, perché è arrivata l’occasione di faregoal e sarebbe un crimine sprecarla. A dire il vero, la melina è stata tutta dalla parte dei giannizzeri statali, fisco e INPS, che hanno preferito traccheggiare a metà campo con passaggi blandi, molto spesso al proprio portiere, giusto per non stuzzicare un avversario che intuiscono agguerrito. Per uscire di metafora, gli avvocati di Giorgio intendono mettere in mora il creditore, rovesciando la prospettiva di chi da sempre è abituato a esigere con i metodi coercitivi del tizio che ha (perché glielo hanno fatto credere troppe volte) il coltello dalla parte del manico. Fidenato è un piccolo industriale che da quattro mesi, ormai quasi cinque, consegna ai propri dipendenti la busta paga più pesante di quanto mai abbiano avuto. Più pesante, cioè lorda, senza trattenute e contributi, anzi, per essere precisi, senza il calcolo delle trattenute e dei contributi che spetterebbero loro in rapporto ai soldi che ricevono. ‘Spetterebbero’ è parolina fuorviante, giacché in realtà al dipendente non tocca nulla, e il valsente sparisce dritto nelle capienti tasche dello stato, le quali lo dovrebbero tenere in caldo per il momento della pensione (una fetta), o distribuirlo in mille rivoli minuscoli (un’altra fetta), in modo da soddisfare tutti gli appetiti di un mucchio di gente che non c’entra un cappero con il lavoro degli operai e di Fidenato stesso. Ora, ci raccontano la favoletta che, così facendo, lo stato rende ai lavoratori un grandissimo favore, perché toglie loro l’incomodo di foraggiare i commercialisti per farsi dire quanti dindi vadano a lui, allo stato, per gli incommensurabili servizi che offre alla collettività, ivi compresi gli operai di Fidenato. Questo sistema si chiama ‘sostituto d’imposta’ e obbliga il datore di lavoro a riscuotere le tasse per conto dello stato. Così lo stato non si sporca le manine e fa bella figura, mentre le maledizioni e i mugugni vanno al porco padrone, per via della busta sempre più magra. Quasi gli restassero appiccicati alle dita gli spiccioli della gran ladreria ipocrita, mentre invece col cavolo che lo stato paga l’imprenditore per siffatto esercizio da Lupin dei poveri: no, no, metta all’opera i suoi Fantozzi dell’ufficio stipendi e non banfi, ché trattasi di obbligo di legge. Ma il tosto Fidenato deve essere uno che si fa amare e capire dai suoi operai, perché tutti si sono trovati solidali con il padrone, quando gli è venuta la grandiosa idea di rifiutare l’odioso compito di gabellare, in tutti i sensi, chi suda e fatica per la pagnotta pagata da Giorgio. Il discorso è stato, più o meno, questo: io vi retribuisco per intero e voi date di vostra sponte il dovuto all’Agenzia delle Entrate e all’INPS, così toccate con mano quanto vi prendono. E così si smonta il meccanismo studiato per contrapporre lavoratori dipendenti e autonomi: studiato dai sindacati, che hanno bisogno di tenere in piedi questa artificiosa suddivisione, giacché sono loro i primi a temere el pueblo unido nel ricacciargli in gola tutte le balle sesquipedali sull’evasione fiscale degli autonomi. Perché questi non hanno la busta paga e gli altri sì. Peccato che i primi si facciano un mazzo per adempiere agli oneri burocratici, spesso assurdi, spesso inutili, spesso dannosi, che costano, oh, se costano!, e i secondi hanno una pappa fatta che sa di rancido, di inganno, di presa per il culo. Se Fidenato riuscisse a saldare le speranze dei dipendenti con le incazzature degli autonomi, e viceversa, sarebbe un gran successo. E sarebbe una liberazione l’abbandono di quest’imbroglio di sostituto d’imposta. Giorgio vuole arrivare fino alla Corte Costituzionale, poiché ritiene una servitù intollerabile fare le pulci alle buste paga per conto di uno stato pitocco. E noi dipendenti, smettiamola di vedere inesistenti travi nell’occhio di qualsivoglia imprenditore, e sfiliamoci dai nostri, di occhi, le pagliuzze lunghe un chilometro, che ci hanno ficcato dentro a forza i cattivi maestri dell’invidia sociale. Sosteniamo anche con un sacrificio in denaro la lotta libertaria, con un versamento magari piccolo, ma meritorio, al seguente IBAN:IT47N0200864951000041181330, Movimento Libertario, precisando quale causale “Sostegno a Giorgio Fidenato”. Infine, un consiglio per gli acquisti: procuratevi il libro di Leonardo Facco, Elogio dell’evasore fiscale. Vi troverete anche la storia di Giorgio.

Trenitalia, lo sfascio continua

Ennesimo incidente, ennesima catena di ritardi e cancellazioni .
Per fortuna, questa volta era "soltanto" la Torino Roma e non l'asse portante delle Ferrovie. Trenitalia si conferma comunque un gigante dai piedi d'argilla e malato terminale, in grado di sopravvivere soltanto tramite l'abuso del proprio monopolio, al quale si aggrappa sempre più disperatamente - come dimostrano le vessazioni alle Regioni e lo scandalo del settore cargo.
Le regioni ormai vengono periodicamente ricattate : o aumentate i sussidi oppure tagliamole corse. La sola Regione Lombardia ha dovuto aumentare il sussidio che paga da 180 a 280 milioni di euro semplicemente per mantenere stabile il pessimo livello di servizi fornito ai pendolari. E Moretti, il sindacalista AD delle Ferrovie, concede interviste trionfalistiche in cui si vanta di avere portato le FF.SS. in pareggio, senza dettagliare i metodi da ricattatore con cui lo ha ottenuto.
Nel settore cargo, Trenitalia aveva perdite dell'80 per cento del fatturato: tutto fa brodo, pur di impedire a colpi di sconti irrealistici l'entrata di nuovi operatori in un settore liberalizzato di fresco. Tanto, a ripianare il deficit, ci pensa il tartassato contribuente.
La liberalizzazione è ormai dietro l'angolo, se soltanto il governo volesse, si potrebbe porre fine a questo scempio

Hat tip: Corriere della Sera

lunedì, giugno 29, 2009

Honduras: il golpe giudiziario che dovrebbe piacere a Di Pietro

La sinistra italiana dovrebbe plaudire il merito del golpe in Honduras: la decisione delle Forze Armate di eseguire una sentenza della Corte Suprema, volta a ristabilire il rispetto della Costituzione da arte dell’Esecutivo.

I nostri progressisti non sono forse perennemente in piazza per quello, per il rispetto della legalità? Essi rifiutano sdegnosamente che alla base del proprio comportamento vi siano motivazioni di opportunità politica ed il desiderio di riprendersi il potere. Eppure, quando un esercito impone quello che loro vorrebbero accadesse in Italia, ecco levarsi le voci di condanna verso qualcuno che mette in pratica le loro stesse idee.
Siamo sicuri che, se il golpe fosse stato da sinistra, invece che da destra, avrebbero aperto bocca? Come si scrive ipocrita in spagnolo?

domenica, giugno 28, 2009

Argentina, il Sole (24ore) acceca i lettori

Leggendo una corrispondenza dall'Argentina apparsa sul Sole 24 Ore di sabato si puo' ammirare l'involuzione postmodernista nel giornalismo: il giornalista inviato dal quotidiano di COnfindustria scrive un articolo degno di un foglio comunista.

Dovendo parlare delle elezioni imminenti, si parla soltanto dell'aumentato divario sociale fra ricchi e poveri nei sobborghi di Buenos Aires. Tre righe di citazioni da preti progressisti e attivisti politici rigorosamente di sinistra, una frase in cui s'insinua che il candidato di destra sia un manganellatore senz'altri desideri che sterminare i proletari ed, infine, un plauso alla retorica assistenzialista dell'attuale governo.
Nessun dato, niente analisi dei programmi elettorali, del panorama politico locale, nessun accenno alla storia recente o ai temi scottanti dibattuti in Argentina, al di la' del generico lamento pauperista. L'intero articolo e' una lunga raccolta di aneddoti e di pennellate di colore locale, dove si cerca di convincere il lettore che la visione del mondo di chi scrive corrisponda alla realtà, tramite artifici retorici; trasformando, in questo caso, un articolo sulle elezioni in una tirata terzomondista che fornisce per fare propaganda ad un governo corrotto, illiberale e rapace.

L'Argentina sta per affrontare una tornata elettorale che potrebbe finalmente porre fine l'assalto populista ed anticapitalista che la famiglia presidenziale ha scatenato contro le basi dell'economia argentina, portandola vicino al collasso. Il governo di Nestor Kirchner ha sprecato l'occasione di una ripresa durevole, inseguendo invece un facile consenso a base di politiche assistenziali e clientelari sempre più sfacciatamente populiste; la moglie, eletta dopo di lui, ha fatto anche di peggio. Il calo dell'economia globale ha ridotto le esportazioni argentine, riducendo le entrate ed esponendo il livello insostenibile di sussidi e spesa pubblica; la soluzione della coppia più' amata dal cronista del Sole e' stata tremendamente semplice: derubare gli argentini delle proprie pensioni. Letteralmente: il govenro ha requisito il patromionio di tutti i fondi pensione argenitni.
Quando questo non e' stato sufficiente, la coppia presidenziale ha innalzato alle stelle le tariffe all'esportazione. Il risultato e' stato duplice: da un lato, il crollo delle esportazioni. Dall'altro, la rivolta degli allevatori e dell'agroindustria argentina. E qui sono iniziati i problemi per il governo populista: gli allevatori sono praticamente gli unici operatori economici argentini efficienti, che non ricevono sussidi e che al contrario sopportano sia il maggior carico fiscale che le inefficienze delle industrie protette e sussidiate dal governo; che non vivono a Buenos Aires e non sono quindi ricattabili con i metodi tipici dei coniugi Kirchner, ossia la minaccia di non ricevere favori e denaro e il ricorso alle folle dei diseredati, mantenute a colpi di sussidi di cui non avrebbero bisogno, se non per colpa degli stessi politici che elargiscono loro panem et circenses. Persino a Buenos Aires comincia a crescere un movimento di protesta verso gli eccessi populistici e le depredazioni economiche delal coppia Kirchner-Férnandez, ma il corrispondente del Sole non trova di meglio che trasformarlo in una macchietta criptofascista, con prosa e fonti degne del "Manifesto". Se volete leggere qualcosa di più equilibrato, provate con l'Economist, non certo sospetto di simpatie per il centrodestra, di questi tempi.
Non sembra una storia particolarmente noiosa; al contrario, dovrebbe essere manna dal cielo per un quotidiano da sempre, a parole, pronto a difendere le libertà civili ed economiche.
Qualcuno lo spieghi al compagno giornalista, per favore.

giovedì, giugno 25, 2009

Buone notizie dai media

Fuori Ferrara, dentro Giannino. A Radio24 migliorano i palinsesti.

Hat tip: DestraLab

La sanità italiota è bellissima - quanto le tasse.

Gli americani non sono scontenti della loro sanità: sono preoccupati dei costi in aumento - e il piano democratico aggraverà il problema.

Da Freedomland- Quant’è bella la sanità americana: "More than eight in 10 said they are satisfied with the quality of care they now receive and relatively content with their own current expenses, and worry about future rising costs cuts across party lines and is amplified in the weak economy. [Washington Post]

Oh,perbacco: ben 8 americani su 10 sono soddisfatti del sistema sanitario a stelle e strisce. Adesso fate un sondaggio così in Italia, se ottenete un risultato soltanto simile possiamo tornare alla sagra dei luoghi comuni, alla sanità americana buona solo per i ricchi, ai Pronto Soccorso con la Carta di Credito e a tutte le idiozie che vi hanno raccontato sugli Stati Uniti. Altrimenti, andiamo oltreoceano e importiamo pure quella."


Un paio di commenti al post si dichiarano pronti a scambiare l'assicurazione sanitaria USA con il sistema italiano. Senza negare gli enormi problemi di quella USA, io ci starei attento. e, ragazzi, se voi vi prendete anche il "contributo sanitario" del 31% del vostro salario. Siete davvero convinti che il SSN valga il 31% dello stipendio , oltre ai miliardi di euro in debiti che accumula ogni anno, che non vengono conteggiati nelle statistiche e che prima o poi dovremo pagare?
Il problema del mercato sanitario americano è il solito: una regolamentazione che aiuta solo burocrati ed aziende, mischiato ad un codice fiscale che incentiva il peggior tipo di assicurazione sanitaria e scoraggia i cittadini dall'assicurarsi, premiando invece soluzioni che bloccano il metodo di controllo dei costi più efficiente: la concorrenza. Proviamo a rendere gli individui davvero responsabili e vediamo cosa succede? No, ovviamente: è il Governo che deve intervenire, nonostante i precedenti "interventi" abbiano probabilmente aggravato situazione

Da notare anche il problema dell'approccio attuale al problema della sanità: un miscuglio di bugie, affermazioni oltraggiose e smentite precipitose. Il il CBO, sorta di Corte dei conti USA, strettamente indipendente, ha calcolato che i due piani sanitari democratici sarebbero costati fra i 1000 ed i 1500 miliardi di dollari nei primi dieci anni, senza una chiara strategia sulle fonti da cui reperire i fondi - o meglio, con una strategia da veri socialisti europei: "risparmi" e nuove tasse.
Una bella "differenza" rispetto ai proclami obamiani, per cui sarebbe possibile riformare il sistema senza aggravi aggiuntivi, ed un esempio di come la retorica Democrat sia affascinante, ma persino più fuorviante delle tirate evangeliche dei repubblicani di destra.

lunedì, giugno 22, 2009

Trenitalia, il viaggio nel tempo e' realta'

Simpatico siparietto di un addetto Trenitalia sul Freccia Rossa, gioia e vanto delle ferrovie.
Il treno tarda a partire ed una voce annuncia "per un guasto al locomotore, partiremo con dieci minuti di ritardo".
Stupore dei passeggeri: sono le 14.50 e la partenza era prevista per le 1430! Che Trenitalia conosca il segreto del viaggio nel tempo? Oppure pensa che i suoi utenti non possiedano orologi?

Per la cronaca, il treno ha lasciato la stazione alle 1455.
Ricordatemi ancora perche' questo treno costa il un quarto in più' dell'anno scorso, anche per le tratte dove nulla e' cambiato?
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venerdì, giugno 19, 2009

Flat Tax e privatizzazioni per la California?

Dopo il calcio nei denti degli elettori, che hanno bocciato a colpi di referendum il bilancio di compromesso con i democratici, il governatore repubblicano della California Schwarzenegger si è dichiarato "aperto" a misure volte a limitare le spese e migliorare l'efficienza della macchina governativa, invece di aumentare le tasse, per risolvere il buco di bilancio causato dall'esplosione delle spese statali durante gli anni del boom. Le misure citate includono privatizzazioni e una riforma della tassazione. Era ora che il GOP californiano riscoprisse le idee che resero un altro governatore, Ronald Reagan, uno dei fari del movimento "conservative" moderno , ossia liberale e per metà libertario in base alle definizioni europee.
Purtroppo, in Italia non abbiamo la possibilità di votare per referendum sulle manovre fiscali e cercare di protestare contro le tendenze stataliste connaturate alla classe politica.


"Now we're getting somewhere. Having had his grand budget deal repudiated by the voters, and facing a $24.3 billion deficit only six months after raising taxes to close a $40 billion deficit, California's Governor is going back to his roots as a reformer."

Mr. Schwarzenegger has shocked nearly everyone in Sacramento by embracing some seismic policy changes to fix the California budget for the long term. These reforms include a flat-rate income tax, a spending limitation measure with teeth, and deep cuts in wasteful spending.
[...]

Mr. Schwarzenegger has called for cutbacks even in education, Medicaid, prisons and pensions, heretofore the sacred cows of state politics. And why not? That's where three-quarters of the money goes and the dollars are buying far too little in results
[...]
"Other states have privately run correctional facilities," notes Mr. Schwarzenegger. "Why not California?" Good question. The Governor also wants to eliminate and consolidate scores of mostly useless boards and panels -- such as the $1.2 million blueberry commission -- that exist mostly for political patronage.

A Flat Tax for California? - WSJ.com

giovedì, giugno 18, 2009

Dove porta l'affirmative action

Secondo il quotidiano inglese The Guardian, migliaia di persone verrebbero fermate e perquisite dalla polizia britannica senza alcuna ragione collegata all'antiterrorismo, ma soltanto per bilanciare le statistiche su base razziale. E' quello che succede quando il razzismo alla rovescia diventa religione della burocrazia al potere.
Altro che "aumento delle opportunità", ogni aumento della regolamentazione produce esempi di conseguenze "inattese" - inattese soltanto da chi ancora s'illude della bontà della pianificazione centrale collettivista e della possibilità di controllare l'espansione burocratica.

Hat tip:Hit & Run > Affirmative Action (Police State Edition) - Reason Magazine

Mises su Obama e gli statalisti

"Promettono le gioie del giardino dell'Eden, ma pianificano la trasformazione del mondo in un gigantesco ufficio postale" Ludwig Von Mises, Bureaucracy, 1944

65 anni e nulla è cambiato.

Hat tip: Mises on Obama | Cato @ Liberty

mercoledì, giugno 17, 2009

USA, la fine della Repubblica

Benjamin Franklin aveva ragione: "quando l'elettorato può votare per regalarsi dei soldi, siamo alla fine della Repubblica". Racchiude, in una frase, la transizione del governo da male necessario per difendere la libertà di persone e famiglie a macchina edita all'imposizione delle opinioni di chi la controlla ed alla rapina per beneficiare chi è dalla "parte giusta".
In Europa, la degenerazione è arrivata con la nobilitazione dello scrocco ad opera dei socialisti , marxisti o cattolici, che hanno coniugato parassitismo e lavoro forzato, chiamandolo "solidarietà".

Negli USA, ci stiamo arrivando, grazie ad un Presidente straordinariamente eloquente e pronto a tutto pur di sfruttare una crisi, creata dagli eccessi dello statalismo per aumentare ancora di più il peso del governo.

Qualcuno lo fermi.




Hat tip: The Diamond Age. masstrovato

Uno strano salvataggio

Anche in Svezia vanno di moda le soluzioni all'italiana: Saab è stata appena "venduta" alla compatriota Koenigsegg. Lascia perplessi la scelta del partner industriale: l'acquirente è svedese come SAAB, ma non ha nessuna competenza in fatto di gestione di un'azienda automobilistica che produce per il mercato di massa, anche se di fascia medio-alta: il modello di punta di Koenigsegg costa più di un milione di dollari e la società ha venduto nel 2008 ben 18 vetture

martedì, giugno 16, 2009

FIne dell'Impero, Moscow version

Il principale consulente economico del Cremlino ha detto che la Russia potrebbe diversificare parte delle proprie riserve valutarie, investendo in obbligazioni emesse da Brasile, Cina ed India. Rischi a di scomparire così va una parte della funzione d'intermediazione di New York. L'operazione potrebbe anche essere condotta sui mercati anglosassoni, ma è un gran passo rispetto all'assetto attuale, dove tutti emettono in dollari, euro o Yen e dove le banche centrali dei paesi emergenti non investono nei rispettivi mercati, ma soltanto in titoli del tesoro americano e, in subordine, tedesco, giapponese ed inglese.
Non è detto che sia una mossa saggia dal punto di vista dell'investimento, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso: è il Tesoro americano, con l'attiva complicità della Fed, che sta scommettendo il futuro del dollaro in cambio di uno stimolo di breve periodo e del salvataggio di un settore finanziario già drogato .

" The Kremlin's top economic adviser said Russia may put part of its currency reserves in bonds issued by Brazil, China and India."
Wall Street Journal via The Hedge Fund Implode-O-Meter News Pick-ups:

Che fine ha fatto Paul Volcker?

Dov'è finito Paul Volcker, il banchiere centrale famoso per avere sconfitto la Grande Inflazione degli anni '70? L'uomo è stato il pilastro della credibilità di Obama nei circoli di politica monetaria e sui mercati durante la corsa alla Casa Bianca.

Senza questo democratico atipico, le credenziali del candidato come combattente in grado di prendere decisioni economiche dure ed impopolari, molto semplicemente non esistono - e ci ritroveremmo con il "solito" socialdemocratico / democristiano, abilissimo a spendere, ma disastroso quando si tratta di combattere inflazione e minacce al deficit federale senza distruggere la nazione con aumenti delle tasse.

Che Volcker sia stato soltanto uno specchietto per le allodole, prontamente messo da parte una volta arrivati al potere? Se lo chiede anche il blog The Big Picture, che pure pende verso il Presidente. E non è un buon segno: Larry Summers e Tim Geithner sembrano aver vinto e nessuno dei due sembra volersi preoccupare delle disastrose conseguenze a lungo termine del loro tentativo di risolvere le conseguenze di una bolla scatenata dai loro predecessori - ripetendone gli errori.


"Here it is, 3 months later, and the question remains: Where is the greatest Fed Chair of the modern era? The straight talking, cigar chomping, inflation fighter has been nowhere to be seen in the Obama White House.

Plenty of people who supported Obama in the 2008 election did so because of Volcker’s endorsement/involvement. His absence, and lack of a visible role, has been hugely disappointing."

Se il 35 per cento vi sembra poco

La situazione del mercato immobiliare non residenziale americano non accenna a migliorare. Oltre alle statistiche, abbiamo l'esempio di alcune transazioni di alto profilo, che stanno avvenendo ad uno sconto preoccupante. L'ultima è in California, dove uno dei principali operatori ha venduto un grattacielo per uno sconto del 35 per cento - sul costo di costruzione, non su quello a cui sperava di venderlo.

Maguire Properties Sells California Tower to Emmes - DealBook Blog - NYTimes.com: "Facing mounting debt payments and lagging demand for office space, Maguire Properties has sold a 19-story office high-rise in Southern California to another real estate investment firm for $160 million — a discount of roughly 35 percent, The Associated Press said.

Maguire, which owns and operates office buildings, sold the 3161 Michelson building in Irvine, Calif., to New York-based Emmes Group, the companies said Monday.

The transaction, which closed Friday, represents a sharp discount from the $245 million the building cost to build, suggested Michael Knott, an analyst with Green Street Advisors in Newport Beach, Calif."

Sempre meglio avere un piano B

Uno intelligente, se possibile... Ex-Banker Becomes Alligator Wrestler

Iran, la censura sbarca su friendfeed

Il governo iraniano è riuscito a bloccare l'accesso a friendfeed, uno dei maggiori aggregatori di social network.
Ecco il grafico dell'andamento del traffico su FriendFeed dall'Iran:



Il crollo, in concomitanza con le elezioni, è quantomeno sospetto. Fa piacere comunque, vedere come l'Iran stia progredendo, grazie anche all'opposizione europea ad ogni tipo di sanzioni sulla vendita di tecnologia al regime iraniano. In fondo, ne fanno davvero buon uso.

Crossposted from Giornalettismo

lunedì, giugno 15, 2009

Vergognarsi di essere italiani, grazie a certe sentenze

Ha ragione MauroD è una vergogna. Non solo italiana, ma di ogni italiano.
Davide Franceschini, l'autore dello Stupro di Capodanno è stato condannato a 2 anni e 8 mesi: ha devastato il corpo e la psiche di una ragazza, ha avuto il coraggio di mentire, negare ed insieme vantarsene. E' stato condannato per violenza sessuale e lesioni gravissime, eppure dovrà scontare soltanto due anni e 8 mesi. Probabilmente meno, considerata la giustizia italiana.

L'apice dello schifo è raggiunto dal suo avvocato:

"'Non voleva violentare ma solo ledere'. Ad affermarlo è l'avvocato Francesco Bergamini, avvocato di D.F. il 23enne condannato con rito abbreviato a due anni e otto mesi di reclusione perché accusato di aver abusato di una ragazza la notte di Capodanno."

Poveraccio, è vero, voleva solo ammazzarla di botte, comprendiamolo. Non ci resta che sperare nelle premurose attenzioni dei compagni di cella. Possibilmente estese all'animale travestito da avvocato.

Fortunatamente, anche se in ritardo, il reato di stupro è adesso obbligatoriamente punito con una pena dai cinque ai quindici anni. Nel frattempo, applausi al giudice, che probabilmente avrà pensato che un animale che vive in un quartiere abusivo ha diritto, poverino, a seviziare una ragazza ogni tanto. E' tutta colpa della società, signor giudice? Lei ha figlie?

Alberi e referendum

Perla, in un bel post, analizza la vicenda referendaria attraverso le lenti di Fini. Penso però che servano alcune precisazioni.
Credo che Fini abbia metabolizzato completamente la nascita del PdL ed è proprio per questo che approva il referendum, che rafforzerebbe sicuramente il bipolarismo e quindi l'influenza di chi gode di ampia influenza in uno dei due partiti maggiori. Sono d'accordo riguardo alla sua molto minore sintonia con la Lega, ma questo non può che rafforzare la sua vocazione al "sì": anche se il Parlamento emendasse immediatamente la legge elettorale, il messaggio dei cittadini sarebbe forte e chiaro e porrebbe ancora di più il partito dei Bossi sulla strada dell'alleanza organica, di fatto indissolubile, con il PdL. una vittoria referendaria sancirebbe, se non la nascita obbligatoria del bipartitismo,. la forte preferenza degli italiani per un assetto tendente a questo risultato.

Riguardo alle primarie, sono più che d'accordo riguardo alla loro ineluttabilità e, forse paradossalmente, un risultato positivo del referendum potrebbe spingere in questa direzione. Una legge elettorale tanto draconiana metterebbe ancora di più in luce la necessità assoluta di un ricorso più ampio alle primarie e fornirebbe un'arma in più ai sostenitori dell'istituto, sia nel PdL che nel PD: data la natura estremamente maggioritaria e bloccata della legge, le primarie si porrebbero come una necessità ineluttabile per garantire un metodo di espressione per la base ed i cittadini ed uno strumento indispensabile per misurare i rapporti di forza interni ai due partiti maggiori.

"Gabbie" salariali: da Martino un antidoto alla neolingua

Antonio Martino spiega perché bisogna andare ben oltre le cosiddette "Gabbie salariali" - un termine da abolir:

"E’ la ricchezza del paese a determinare il salario non viceversa; questo vale per nazioni diverse come per le varie regioni di uno stesso paese.

Imporre per un dato tipo di lavoro la medesima retribuzione in tutte le regioni del paese è sbagliato perché ciò che è sostenibile ed adeguato in una zona ricca può non esserlo in una meno fortunata ed il nobile proposito si remunerare allo stesso modo tutti i lavoratori di un certo tipo finisce col determinare disoccupazione nelle zone povere. Le imprese di quelle regioni, non essendo in grado di corrispondere quel salario si astengono dall’assumere: è questa una delle ragioni per cui il tasso di disoccupazione è più alto nell’Italia meridionale che non in quella settentrionale.

La soluzione migliore sarebbe anche la più semplice: garantire una effettiva libertà di contrattazione salariale in tutto il Paese: la remunerazione adottata dovrebbe essere determinata dall’unico criterio compatibile con le regole di una società libera: l’accordo fra le due parti, datore e lavoratore. Se entrambi convengono che una data remunerazione è conveniente non si vede perché qualcun altro dovrebbe avere titolo ad impedire loro di accordarsi."


Hat Tip: Istituto Bruno Leoni

sabato, giugno 13, 2009

Bersani vede la luce? Vediamo il suo bluff

Secondo il Sole-24 Ore, il criptocandidato alla guida del PD Pierluigi Bersani avrebbe "aperto" alle ipotesi di riforma dello Statuto dei lavoratori portate avanti da Pietro Ichino e Tito Boeri. Il punto più rilevante è la modifica dell'articolo 18, in modo da sostituire il divieto assoluto di licenziamento con l'obbligo di corrispondere al licenziato un risarcimento via via più oneroso all'aumentare dell'anzianità di servizio. La riforma avrebbe un triplice merito: estendere una qualche forma di protezione anche ai neoassunti ed ai precari, da un lato; garantire, tramite il risarcimento, un disincentivo notevole a licenziare dipendenti soltanto per ragioni meramente congiunturali - se devo pagare due anni di stipendio anticipati al licenziando, mi conviene tenerlo a libro paga; lasciare all'azienda la facoltà di liberarsi, seppure a caro prezzo, dei lavoratori improduttivi o inadeguati, senza abbandonarli completamente e liberando spazi per l'assunzione di individui più produttivi.

Non male , per uno che dovrebbe riposizionarsi a sinistra. Ma è tutto oro quello che luccica? Le liberalizzazioni di Bersani, alla fine, si sono rivelate spesso un'operazione di facciata, dietro alla quale gli spazi di libertà non son cambiati in maniera marcata, a meno di non essere una cooperativa possibilmente attiva nelle assicurazioni o nella grande distribuzione, almeno a detta dei più cinici.
Questa volta, tuttavia, il centrodestra ha in mano un'arma in più per vedere il bluff dell'ex ministro ed aspirante leader PD: appoggiare in maniera concreta la proposta di Ichino, che è parlamentare dell'Ulivo. Quale miglior sfoggio di spirito pragmatico e riformista, che conferirgli la presidenza della XI Commissione parlamentare, quella riguardante il Lavoro, che potrebbe lavorare sulla modifica dello Statuto dei lavoratori?
Se si trattasse di un bluff, verrebbe immediatamente smascherato a poco prezzo. Se non lo fosse, avremmo un appoggio bipartisan ad un presidente di commissione in grado di facilitare il percorso di una riforma attraverso il Parlamento. Sempre che il nostro Governo voglia davvero portare avanti una riforma in senso liberale del diritto del lavoro, invece che soccombere alle tentazioni neocorporative ed alla nostalgia di Beneduce e di quella parte del Ventennio ricolma di socialisti e collettivisti.

venerdì, giugno 12, 2009

L'Urlo di Rabbia contro gli scioperi

Per favore, troviamo qualcuno che faccia una canzone simile a questacontro gli scioperi dei trasporti in Italia!
Sarà volgar,e sarà brutale, è anche ingiusta, ma cattura l'esasperazione di chi si vede privato di una giornata di lavoro, o costretto ad una prova di resistenza da chi approfitta del proprio monopolio, esattamente come i "padroni" che detesta tanto e che di solito coincidono, per i trasporti, con lo Stato che in troppi vorrebbero mettere a capo di tutto ciò che si muove.

giovedì, giugno 11, 2009

Flop Federali: la Federal Reserve cornuta e mazziata sui mutui

Il programma di acquisti di cartolarizzazioni di mutui e di titoli di Stato a lungo termine della Fed sembra essere andato incontro ad un flop spettacolare.


mercoledì, giugno 10, 2009

Vota Sì vota SI'

Gentilmente copiaincollato dall'ottimo Camelot .
Il punto fondamentale è di Severgnini:

"se non firmate il referendum tenetevi la casta e non parlatene più"


I quesiti in pillole:

QUESITI 1 E 2 (CAMERA & SENATO)

Se vincono i Sì, scompariranno le coalizioni di partiti e si eviterà che questi si uniscano il giorno delle elezioni e si dividano subito dopo imponendo veti, mediazioni e verifiche continue a maggioranza e governo. Si realizzerà anche in Italia il bipartitismo, così come negli Usa, in Inghilterra, in Francia e in Spagna. Senza coalizioni, la soglia di accesso a Camera (4%) e Senato (8%) diventerà uguale per tutti e il premio di maggioranza non potrà più andare alla coalizione ma solo alla lista che avrà ottenuto più voti”.

QUESITO 3 (CANDIDATURE MULTIPLE)

Se vincono i Sì, sarà vietato candidarsi in più di un collegio e scomparirà la pratica abusata di presentare ovunque candidati “acchiappa-voti” (normalmente i leader di partito). In questo modo sarà colpita la nomina dei parlamentari da parte delle segreterie di partito, che decidono chi deve andare al Parlamento sia prima delle elzioni, sia (mediante questa pratica abusata) all’indomani del voto.

Le bugie sul Referendum:

- Il referendum è pericoloso: aiuta Berlusconi.
Qualunque sia la posizione politica che si ha, questa è comunque una grandissima balla. Dicono che se passa il referendum Berlusconi e il suo PdL, con il 40% dei voti, prende il 55% dei seggi in parlamento. Attenzione, può avvenire già oggi con l’attuale legge-porcellum. Per fare questo Berlusconi non ha alcun bisogno del referendum che su questo punto non cambia niente (i cambiamenti sono altri). Tutto questo è un effetto della legge elettorale oggi in vigore, la quale già prevede che alla lista più votata venga - (possa venire, nota di camelot) - attribuita anche la maggioranza assoluta dei seggi in palio.

- E’ antidemocratico che un partito del 40% abbia il 55% dei seggi.
No, questo non è vero. Nei paesi anglosassoni, la culla della democrazia, ciò accade spesso. Thatcher e Blair hanno sempre governato con queste percentuali, e nel 2005 Tony Blair, con il 35,3% dei voti, ha preso il 55 % dei seggi ed ha eletto 360 deputati contro i 260 di tutte le opposizioni. Il maggioritario è questo: chi vince governa, chi perde controlla.

- Ma addirittura con il 20% dei voti si può prendere la maggioranza assoluta dei seggi.
Ancora una volta occorre ricordare che questo può accadere anche oggi, proprio con la legge che combattiamo, e non sarebbe un effetto del referendum. Se una coalizione prende il 20%, la seconda il 19%, la terza il 18% e le altre ancora meno, la prima ha la maggioranza assoluta in Parlamento. In realtà però si tratta di un’ipotesi teorica, sostanzialmente impossibile a realizzarsi. Già oggi i due principali partiti hanno più del 20%! E poi il desiderio di vincere spinge a fare aggregazioni vaste, per battere l’avversario. Nel 2006 questo ha portato ad aggregazioni enormi, 16 partiti da una parte e 17 dall’altra. Se passa il referendum chi vuole aggregarsi per vincere dovrà fare una lista unica, con grande vantaggio per la stabilità e la chiarezza.

- Il referendum rafforza soltanto chi ha la maggioranza.
Non è vero. Aiuta anche l’opposizione, anzi forse ancora di più. Quando ci sono le elezioni la maggioranza va al governo ed è unita dall’esigenza di non perdere il governo, mentre l’opposizione tende a sfasciarsi, a litigare, e ciascun partito va per conto suo. Lo vediamo già oggi con la rissa continua tra PD e Italia dei valori. Litigano perché vogliono rubarsi reciprocamente i voti per essere più forti quando si tratterà di contrattare la formazione della coalizione elettorale. Se ci fosse il bipartitismo il partito di opposizione rimarrebbe unito e dovrebbe pensare soltanto a fare delle proposte serie che gli consentano di vincere le elezioni la volta successiva.

- Il referendum porterebbe ad un bipartitismo forzato.
E’ vero, il referendum spingerebbe al bipartitismo
. Questo è il suo valore politico, questo è l’obiettivo che ci prefiggiamo. Ed è un obiettivo importantissimo e positivo. Tutte le grandi democrazie si fondano su due grandi partiti. Negli USA i democratici e i repubblicani, in Gran Bretagna i laburisti e i conservatori, in Spagna e in Germania i popolari i socialisti, in Francia o socialisti e il partito di Sarkozy. Questo non significa che non vi siano altri partiti più piccoli, ma che ciascuno dei due poli ruota attorno a un grande partito. Ma questa è la garanzia di stabilità e di efficienza di quelle democrazie: e questo è ciò che il referendum ci darebbe anche in Italia. E poi non ci sarebbe nessuna forzatura. Gli italiani che hanno votato per i due principali partiti sono più del 70 %. Più di quanto abbiano ottenuto insieme i due principali partiti in Inghilterra nel 2005 (67,6%).

- Ci sarebbe meno pluralismo.
Non è vero. I partiti che superano il 4 % sarebbero comunque rappresentati. E poi la frammentazione estrema non porta pluralismo: porta a inefficienza, paralisi, e anzi immobilismo. Il vero pluralismo ha bisogno dell’ alternanza, del ricambio. Solo questo mette al riparo dalla cosa più soffocante che ci sia, il consociativismo. Noi non vogliamo colpire il sano pluralismo. Vogliamo colpire il potere di ricatto dei partiti dentro le coalizioni. Vogliamo eliminare l’idea della coalizione. Che è una contraddizione in termini: si sta insieme, ma ci si combatte anche per rosicchiarsi reciprocamente voti. Un assurdo. E il tempo si spreca nei negoziati tra i partiti, anziché pensare al bene del paese.
Noi ci ispiriamo ai modelli anglosassoni. Ti pare che in quei paesi non ci sia pluralismo?.

L’intervista che ho fatto (nel 2007) a Mario Segni, uno dei due promotori del Referendum:

Onorevole Segni, lei è tra i promotori del Referendum che ha per oggetto l’abrogazione di alcune parti dell’attuale legge elettorale. Quali sono, in concreto, gli obbiettivi del Referendum?

Il referendum colpisce al cuore uno dei fenomeni peggiori del degrado italiano: la frammentazione dei partiti, che sta portando ingovernabilità, rissosità, esplosione dei costi della politica. Se vince il referendum si entra in Parlamento solo se si supera il 4% dei voti nazionali (e per il Senato l’8% regionale), e per vincere le elezioni bisogna fare una lista unica, con un solo simbolo, programma, nome, e non un’accozzaglia di liste come sono le coalizioni di oggi. Insomma è lo strumento ideale per chi non vuole più l’Italia dei 74 partiti“.

In che modo il Referendum influenzerà l’assetto partitico dei due schieramenti? Riuscirà a favorire la riduzione dei partiti, favorendo processi aggregativi tra gli stessi?

Tutto il sistema dei partiti, e quindi il sistema politico, ne sarà modificato radicalmente. L’effetto sarà uguale a quello del referendum del ‘93“.

Di recente, l’uscita del libro di Rizzo e Stella, ha riportato in auge il tema dell’esosità dei costi della politica. Esiste, a suo avviso, un nesso tra numero (elevato) dei partiti e costi (eccessivi) della politica?

Il libro di Stella descrive la drammatica situazione del costo della politica, con tutto il carico di corruzione e inefficienza che ne è legato. Nella frammentazione e nel potere di ricatto dei piccoli e piccolissimi partiti questo costo ha una delle sue cause, anche se non l’unica. Quindi i due problemi sono strettamente legati“.

Il Referendum che lei ha promosso, quindi, può essere definito come un Referendum contro la “Casta”?

Beh in un certo senso è proprio così. Tanto è vero che Severgnini, in un bell’articolo sul Corriere di quindici giorni fa, ha scritto: se non firmate il referendum tenetevi la casta e non parlatene più“.

Malvinata interessante epperò miope

Qui Malvino commenta la delusione di DAW:

"Non voglio farla troppo complicata, dico solo – l’ho già detto – che si tratta di una sensazione assai sgradevole. A me aveva detto che voleva fare la rivoluzione liberale, e mi pregava di chiudere un occhio sulla immensa cafonaggine, perché vendeva merce ottima. Imperdonabile coglione, of course."


Noi liberali siamo stati presi per i fondelli? Forse, ma il vero, drammatico problema, rimane: se escludi Berlusconi, devi votare per gente che nemmeno prende di prenderti per il culo. Pretende il tuo culo e ti chiede di ringraziarli pure, prima, durante e dopo il lavoretto che ti faranno.

History of Weed

Dilemmi repubbilcani

Il Partito repubblicano è a favore del diritto di portare armi. Troppi repubblicani sono spesso accusati di essere anti-gay.
Come considerare allora una legge gay favorevoli all'ampliamento del di portare armi?

martedì, giugno 09, 2009

La Gruber e il Fotovoltaico "non funziona la notte?"

Lilli Gruber, giornalista d'assalto ed ex membro del Parlamento Europeo durante la puntata di Ottoemezzo sul tema del riscaldamento globale e delle energie alternative, da lei stessa condotta:
"Come, il fotovoltaico la notte non funziona??"



Hat tip:Fotovoltaico notturno per usi pacifici. | Kulturame

Crosspost of the day

Crossposted from Giornalettismo.
mercati continuano a festeggiare, con una vistosa eccezione: i CDS sovrani, ossia i contratti d’assicurazione contro il fallimento di uno stato nazionale. E’ il segnale per un pericolo all’orizzonte che le Borse non stanno cogliendo, o i due mercati sono colti da strabismo? E come se la cava l ‘Italia, da sempre Cenerentola del debito, ed Unicredit, con l’Est Europa di nuovo alla gogna?

Andamento Borse

L’andamento delle Borse negli ultimi tre mesi, dal picco del panico di Marzo, è quasi monotono: una salita ininterrotta, mitigata soltanto da alcune pause, più o meno di riflessione. Il sentimento sembra essere decisamente virato al bello, con un ritorno alla fiducia degli ultimi anni, quando i segnali d’allarme dal fronte economico e finanziario potevano essere ignorati grazie alla fiducia nelle banche centrali e nella loro sollecitudine a sostenere il mercato. E gli scommettitori sul salvataggio non avrebbero tutti i torti: governi e banche centrali hanno abbandonato ogni regola di prudenza ed hanno fatto il possibile per inondare di liquidità il mercato e correre in aiuto dei consumi; dopo alcuni mesi, i risultati di breve periodo cominciano a vedersi, con il rallentamento della velocità di declino economico e l’abbondanza di teorie sui “primi virgulti della ripresa“. Il risultato è stato un rally impressionante, di una violenza vista soltanto, paradossalmente, solo nei cosiddetti bear market rally,ossia i rimbalzi che avvengono nei mercati generalmente al ribasso. Tali bear market rallies possono durare da poche settimane ad un intero anno, ma non interrompono il percorso in discesa nel medio periodo: si limitano a prolungare l’agonia ed a distruggere gli ultimi ottimisti. Anche il mercato dei CDS su banche ed aziende, che ne segnala la salute del debito, è nella sua fase più costruttiva da mesi.

Andamento Cds normalizzato

IL RALLY DEI CDS - Potrebbe comunque darsi che qui si pecchi di eccessivo pessimismo e che, in realtà, questo rally sia l’inizio della fine della fase calante? In fondo, l’attuale mercato “orso” dura da 20 mesi, più di quasi ogni altro ribasso in una recessione dai tempi del 1929. Tuttavia, i mercati al ribasso di lunga durata non sono mai finiti con un rally, ma con un periodo di relativa stasi. Questo rialzo potrebbe essere soltanto il risultato di una ripresa nata sulle medesime fondamenta del boom del 2004-2007, che tanto caro ci è costato: con la differenza che quell’indebitamento privato ci ha portato un boom, mentre questo indebitamento pubblico riesce a malapena a ridurre la velocità a cui l’economia affonda, insieme alle probabilità che i governi possano ripagare tale debito in maniera onesta, senza stampare moneta o espropriare cittadini e investitori. Se questo fosse il caso, si dovrebbe assistere ad un rally delle attività rischiose , grazie al denaro del contribuente, unito però a fenomeni inflazionistici, di svalutazione monetaria e di tensioni sul mercato dei titoli di Stato, che però continua ad inviare messaggi contraddittori. Il segnale d’allarme è molto più chiaro per i CDS sui paesi sovrani: questi strumenti hanno vissuto un rally che ha rivaleggiato con quello delle Borse in rapidità e profitti sino a fine maggio. Da quel momento, invece, l’andamento è stato invece decisamente negativo. E’ vero che i CDS, nel caso dei nomi sovrani, sono un indicatore solo relativamente preciso. I mercati dei titoli di Stato e quello dei cambi sono più liquidi e rappresentativi dei flussi monetari, ma in questa fase sono forse meno chiari nei loro segnali, perché la loro performance è legata anche a considerazioni diverse dal puro desiderio degli investitori di assicurarsi contro un default: sul mercato del reddito fisso influiscono le aspettative sui tassi d’interesse, direttamente manipolati da banche e governi, mentre il mercato dei cambi manda segnali relativi, poco utili quando quasi ogni singolo governo e’ impegnato nelle medesime politiche.

Andamento Cds non normalizzato

I RISCHI PAESE - La notizia del giorno addotta per l’andamento divergente dei “sovereign” è il rischio di una svalutazione da parte della Lettonia, un evento traumatico che potrebbe anche riportare l’Europa Orientale sotto i riflettori. Si tratta di pessime notizie per le aziende più’ esposte all’area, fra cui spiccano le banche svedesi e l’italianissima Unicredit, ma il rischio percepito sta aumentando da prima del problema sul Baltico: il grafico mostra come il CDS sulla Svezia (molto esposta ai baltici) sia schizzato verso l’alto, ma il trend e’ presente da settimane Il mercato del “puro” rischio governativo e’ nervoso e non ha fattori in grado di nasconderlo, come avviene in altri mercati. E l’Italia come si sta comportando? Bene, per una volta. E’ vero che, a prima vista, gli spread pagati sono aumentati molto più di quelli di Francia o Germania. Se però prendiamo in considerazione il fatto che l’Italia parta da livelli già alti, il panorama cambia notevolmente: mettendo pari a 100 i livelli di spread di tre mesi fa, il nostro rischio-Paese non è aumentato quanto quello di Austria o Svezia.

DEFICIT FISCALI INSOSTENIBILI - In sintesi, il bel tempo sui mercati più’ seguiti potrebbe continuare, ma i governi possono drogare i consumi solo fino ad un certo limite: se l’economia ricomincia a crescere nel settore privato, la scommessa sara’ vinta e il problema maggiore sarà quello di convincere i politici a smettere di spendere denaro che non hanno. Se non si verifica una ripresa, invece, il deficit fiscale diventerà permanente e di conseguenza insostenibile, con le inevitabili ricadute sui mercati.

Obama alla Corte Suprema: siamo al di sopra della legge

Secondo l'amministrazione Obama, nessun tribunale americano ha il diritto di questionare la legalità dell'uso del fondo TARP da parte del Presidente, anche quando vengono impiegati per scopi non previsti dalla legge che ha istituito il TARP stesso. Nemmeno la Corte Suprema.
Il governo sta in sostanza chiedendo carta bianca sia per lo sperpero di denaro del contribuente, sia della sospensione dei diritti di creditori ed investitori.
Chi vorrà investire negli USA, sapendo che il Governo può prendersi tutto con un colpo di penna? Ci è voluto del tempo, ma ci siamo arrivati: Venezuela, Cuba e gli USA adesso sono molto più vicini; a spese degli americani, ovviamente, che rischiano di passare da una economia in grado di dmeolire il vecchio per fare spazio al nuovo ad una dove il denaro publbico viene riversato nelle fauci di una burocrazia affamata, impegnata a malgestire aziende decotte a scapito di quelle sane nell'interesse del "bene comune" - ossia delle clientele dei politici.

SCOTUS blog reporting that according to a response filed by the Solicitor General Elena Kagan on behalf of the United States of America, no court, not even the Supreme Court, has an authority to rule on the applicability of the TARP funds, previously designated exclusively for financial company bail outs, for the Chrysler case.
The Obama Administration argued Monday that no court, including the Supreme Court, has the authority to hear a challenge by Indiana benefit plans to the role the U.S. Treasury played in the Chrysler rescue, including the use of “bailout” (TARP) funds. The Indiana debt holders, U.S. Solicitor General Elena Kagan wrote, simply have no right to raise that issue, thus putting it out of the reach of the courts.
Convenient - so if not the highest judicial institution in the US can decide on what the proper venue for TARP utilization is, does that mean that Geithner and Obama are now completely above the law in terms of how they burn taxpayer cash.

blog it

Trova una moglie con Hamas

Pare che Hamas abbia messo in piedi un servizio di annunci per cuori solitari, con qualche interessante sorpresa.


Hat tip:Marginal Revolution

lunedì, giugno 08, 2009

Socialismo e cooperazione, il mortale frainteso

Ha ragione Broncobilly: Il socialismo viene troppo spesso confuso con la cooperazione.
LA cooperazione è sempre volontaria e molti liberali accettano di cooperare senza un tornaconto economico; il socialismo implica invece l'uso della minaccia della violenza e della coercizione da parte dello Stato per obbligare i dissenzienti ad obbedire. Non importa quanto nobile sia il fine, il mezzo è inerentemente totalitario ed ha sempre aperto la strada al suo abuso per fini molto, molto meno nobili.

Zero Tituli, Tocqueville version

Da Krillix, su Notapolitica:

e Freedomland Roma, 8 giu. - (Adnkronos) - Jose' Mourinho fa scuola anche in campagna elettorale per le europee. La frase dell'allenatore dell'Inter rivolta al Milan e Juve spunta urante la conferenza stampadel Pdl, convocata in via dell'Umilta' per fare il punto sul voto di Strasburgo. Lo 'slogan' campeggia su una T-shirt bianca consegnata ai giornalisti per ironizzare sull'affermazione del Partito democratico.
Sopra la scritta in nero 'zero tituli' c'e' il logo del soggetto unitario del centrosinistra con un grande punto interrogativo.
L'iniziativa e' di 'Tocqueville, la citta' dei liberi', un grande portale dove confluiscono blog e siti Internet che appartengono all'area di centrodestra, a cominciare dal Popolo della Liberta'.


La foto e la storia della maglietta la trovate su Freedomland

PS: voglio la MIA maglietta :D

Europee: ha vinto Noemi o ha perso il socialismo bipartisan?

Secondo un sentire comune, fra destra e sinistra, avrebbevinto Noemi. PdL e PD sarbbero due facce della stessa sconfitta

Il centrodestra, a conti fatti e travasi a parte, è rimasto inchiodato al dato delle politiche. Per aumentare deve rispolverare qualche fatto di destra liberale, oltre alle pugnette celoduriste ed ai socialismi d'accatto: lo dimostra il fatto che, mentre nel resto del Vecchio Continente la destra avanza e demolisce le roccaforti socialiste, in Italia rimane ferma.
Forse perché c'è troppo collettivismo nel PdL, oltre che troppa Noemi.

La Lettonia sa come combattere la crisi

Warning: post colmo di sciovinismo maschilista.

Domenica, un corteo di oltre 500 bionde ha sfilato attraverso Riga, capitale della Lettonia, indossando rosa e bianco, con tanto di cagnolini al seguito e accompagnamento della banda musicale:

Potete ammirare qui il resto della parata. La piccola nazione baltica potrà essere ad un passo dalla svalutazione, ma non si può dire che non sappia come valorizzare le proprie risorse naturali.

Hat tip: Marginal Revolution, Mjstopera

Addio a Filene’s Basement

LA catena di negozi d'abbigliamento Filene’s Basement non è conosciuta in Italia, ma la ricordo come un ottimo esempio di abbigliamento decoroso a prezzi imbattibili, ma in difficoltà dal punto di vista del marketing e della gamma.E' finita, purtroppo, in fallimento ed essere acquisita adesso da una società concorrente.
Questo si chiama mercato. Se fosse stata un fabbricante di automobili, o una qualsiasi azienda definita "strategica", il contribuente pagherebbe , i manager continuerebbero a far danni e i dipendenti a subire un processo di lenta eliminazione, gestito dai sindacati.

Niente effetto-crisi ?

Ottima analisi di Lakeside Capital: la sinistra è bollita. Purtroppo, la destra è occupata a far crescere una "sinistra interna" socialista" fra le proprie stesse file, invece di proporre soluzioni innovative.

Mi pare ci sia da rilevare un fatto: nel pieno di una crisi finanziaria globale, le elezioni europee hanno punito soprattutto le forze politiche sostenitrici del modello “socialdemocratico”. Mi pare un elemento di cui tener conto: nonostante la crisi economica, l’elettorato pare non essersi buttato in massa su forze più o meno anti-capitaliste.

Tra l’altro, perdono voti sia dove governano (Spagna e UK, ad esempio) sia dove non governano (Francia e Italia) sia dove governano in coabitazione col centrodestra (Germania).

La nota dolente: la nuova destra di Sarkozy-Tremonti pare meno conservatrice (in senso reaganiano-thatcheriano) in economia, quindi potrebbe aver assorbito un pizzico di mentalità socialdemocratica che le consente di rubare voti all’altro campo.

Lo dice la BBC

Nota per gli anglocomunisti radical-chic : anche la BBC definisceil PD "socialista". Fatevene una ragione e levatevi dalle cosiddette.

"In Italy, Prime Minister Silvio Berlusconi's centre-right coalition is ahead of the socialist opposition, with almost 36% of the vote"

domenica, giugno 07, 2009

Franceschini vs Darth Vader

Semplicemente fantastico.

venerdì, giugno 05, 2009

Rand Paul for Senator. RAND, not Ron

Ebbene sì. Il figlio del candidato repubblicano-libertario alla nomination repubblicana per le presidenziali 2008, Ron Paul, si fa chiamare Rand- come Ayn Rand, si potrebbe dire. In realtà, i nome completo è Randal, ma l'accostamento è sempre piacevole ed il soprannome è stato appositamente modificato per rendere omaggio alla scrittrice russo-americana.

Quello che più conta è invece la fedeltà ai principi libertari del padre ed il suo tentativo, appoggiato dal GOP, di concorrere per uno dei due seggi da senatore per il Kentucky.
Rand Paul, come il padre, lavora come medico (è un oculista), ha partecipato attivamente alle campagne elettorali del padre ed è il fondatore della Kentucky Taxpayer Union, associazione libertaria e conservatrice impegnata nello scrutinio e nella denuncia delle iniziative statali volte ad aumentare le tasse ai cittadini.
A fine maggio , Rand Paul ha formato un "comitato esplorativo" per lanciare la propria canbdidatura per l'elezione al Senato, appoggiato in questo dal padre. Il seggio in palio nel 2010 è attualmente appannaggio dei repubblicani e normalmente, in questi casi, l'incumbent viene riconfermato dal partito. Questa volta, tuttavia, i grossi claibri del GOP starebbero segnalando al candidato uscente, Jim Bunning, di farsi da parte , facendo spazio a Paul.

Finalmente, potremmo vedere un senatore veramente libertario e veramente "conservative", nel senso liberale del termine?

Ancora su Sonia Sotomayor e il razzismo alla rovescia

Su Reason Magazine, un'altra buona analisi dei motivi per cui le politiche di razzismo alla rovescia non sono soltanto inutilil, ma sono dannose per gli stessi appartenenti alle minoranze. Se proprio volete uno Stato assistenziale, meglio far sì che aiuti i poveri, di qualunque colore, piuttosto che determinati gruppi razziali. Questo è puro razzismo e classismo, per quanto "progressisti" siano i razzisti.

Rieducazione collettivista




Hat tip: La Voce del Gongoro: Collective Hope #35

Qui la serie completa

Tramonto in Asia per gli USA

"Corea del Nord. L'altro processo. Non lontano dalla Birmania, in un buco nero di civiltà ancora più profondo, in contemporanea con il giudizio-farsa contro Aung San Suu Kyi, sono sotto accusa due giornaliste americane. E' un caso scandaloso che finora non ha suscitato praticamente reazioni da parte statunitense. Ma forse il Dipartimento di Stato sta alacremente lavorando dietro le quinte e noi non lo sappiamo. " da 1972


Certo, lavorano dietro le quinte ad una resa onorevole che venga bene in televisione: la strategia di Obama sembra questa, su ogni singolo punto di politica estera

Seppellito da giocattoli difettosi

Non dimentichiamo, come vorrebbe il governo cinese. Nonostante gli sforzi dei nostri beniintenzionati "amici dell'uomo", non siamo (ancora) servi di un regime collettivista, ma ci siamo voluti dimenticare di cosa accadde nel 1989, in cambio di qualche ninnolo sottocosto.




Gateway Pundit

giovedì, giugno 04, 2009

Sintesi esemplare

Da <i>Broncobilly</i>:la Sinistra è impotente senza le ricette della destra sociale.
Ecco perché mi piacerebbe vedere entrambe consegnate al Grande Cassonetto Della Storia. Purtroppo, lo scimpanzé che è in noi garantisce la sopravvivenza del collettivismo.

Pago il Democratico, il democratico cambia le regole.

La politica USA sotto l'egida democratica somiglia sempre più a quella di una nazione dle Terzo mondo. L'ultima rivelazione arriva dalla gestione della riforma delle regole sul mark-to-market, imposta al FASB (l'ente che supervisiona i principi contabili amricani). L'intimidazione è evidente dalle trascrizioni ed era addebitata al populismo d all'ignoranza in materia da parte di alcuni parlamentari chiave. adesso emerge che tali parlamentari hanno ricevuto centinaia di migliaia di dollari in donazioni dalle stesse banche che volevano modificare i principi contabili a proprio vantaggio. Change - per il peggio.
clipped from online.wsj.com

Earlier this year, financial-services organizations put their lobbyists on the case. Thirty-one financial firms and trade groups formed a coalition and spent $27.6 million in the first quarter lobbying Washington about the rule and other issues, according to a Wall Street Journal analysis of public filings. They also directed campaign contributions totaling $286,000 to legislators on a key committee, many of whom pushed for the rule change, the filings indicate.

"We want you to act," Rep. Kanjorski told Robert Herz, FASB's chief. Mr. Herz waffled about how quickly the standards board could act. Rep. Kanjorski leaned over the dais. "You do understand the message that we're sending?" he said.

"Yes," Mr. Herz replied. "I absolutely do, sir."

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Gli hedge fund non comprano questo rally

gli hedge fund sono normalmente considerati gli operatori più reattivi in assoluto, i più veloci ad entrare ed uscire da un mercato e a leggerne il futuro. Eppure, pochi fra loro hanno anticipato il rally di Borsa da Marzo, lasciando il settore in totale in una posizione meno rialzista che un anno fa, appena prima dell'ultima fase della crisi.
Si tratta di un madornale errore collettivo, oppure hanno visto giusto e la loro prudenza verrà premiata a breve?
clipped from online.wsj.com

The fast money is proving slow to jump on the market's bandwagon.

Hedge funds, decried by many as quick traders, have played catch-up during the market rally since March. The average fund was 45% "net long" as of May 19, or had investment holdings valued at 45% more than its bearish "short" positions, according to Hedge Fund Research.

Many funds are skeptical the economy has entered a new period of growth that justifies high equity multiples. Others fear dislocations from governments shoveling money at problems.

Some noted stock pickers remain wary.

If stocks keep surging, hedgies might have to jump in with two feet, giving the market another lift. But their continued hesitancy should be a sign of caution for investors.

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Crossposted from Macromonitor

Dove finiscono i soldi del contribuente

(Crossposted from Giornalettismo)
Di quello americano, almeno: in una campagna pubblicitaria che mira a mostrare i lati positivi della bancarotta di General Motors. Una bancarotta annunciata, negata soltanto dall'Amministrazione Obama, impegnatissima a fingere di vivere nel mondo degli spot pubblicitari, insieme a mezza classe politica americana, che ha ritardato l'iinevitabile, impedendo che GM andasse in amministrazione controllata durante il boom, quando avrebbe avuto delle possibilità reali di sopravvivere. Nel frattempo, la città di Detroit è rimasta una monocoltura, per la gioia dei suoi padroni "progressisti" e delle sue maestranze sindacalizzate, che ora cercano qualcun altro che paghi il conto. Complimenti.






(Crossposted from Giornalettismo)

Hat tip: Felix Salmon

mercoledì, giugno 03, 2009

Chrysler, l'uscita dalla bancarotta si arena: è la sconfitta annunciata di Obama

La corte d'appello del secondo circuito (distretto) federale ha accettato di accogliere l'appello dei creditori di Chrysler contro il piano di "salvataggio" sponsorizzato dalla Casa Bianca, che non ha esitato a ricorrere alla gogna mediatica ed alle minacce esplicite per fare ingoiare ai creditori una soluzione affrettata e assolutamente arbitraria, calpestandone i diritti, dopo aver peso mesi a proclamare che avrebbe "salvato" il settore auto.
L'azione del tribunale impedirà l'uscita di Chrysler dalla bancarotta nei tempi desiderati da Obama , lasciando tempo all'opinione pubblica ed agli analisti di considerare meglio i dettagli dell'operazione e le sue implicazioni per la certezza del diritto in America.

In what could become the first stone David has cast at Goliath, the U.S. Court of Appeals for the Second Circuit has decided to hear the appeal of the Indiana Pensioners. The WSJ reports that the Second Circuit will hear oral arguments on Friday the 5th, which will make bankruptcy emergence this week (as Chrysler and Obama had hoped) an impossibility. Furthermore, additional delays could jeopardize the case, which as Zero Hedge reported earlier, has to close by the 15th or Fiat is allowed to walk (whether it will chose to do so, considering the ridiculous taxpayer gift it is receiving, is another story).
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martedì, giugno 02, 2009

Pinocchio e Pinoc... het

Partendo dal post di Ventinove Settembre sullo squadrismo ai danni di Pineira, non si può che essere d'accordo: farsi dare lezioni di democrazia dai comunisti e dai socialisti è ridicolo.
Anche perché mentre con un tiranno non comunista si può collaborare e talvolta sopravvivere, mantenendo un briciolo di integrità, questo è impossibile quando ci si deve sottomettere ad una teocrazia. E i regimi socialisti sono teocrazie, come quella iraniana o certe vecchie e sgradevoli entità politiche medievali.

La retromarcia cinese sul dollaro

Durante la visita in Cina, il Segretario al Tesoro americano Geithner sta probaiblmente spiegando il concetto di "codipendenza" ai cinesi: ossia che il governo cinese non ha trilioni di crediti verso gli USA, ha un problema da trilioni di dollari: gli USA da loro comprano soltanto a credito e la Cina non ha letteralmente alcun modo di imporre agli USA i propri termini , per il momento. Il risultati non si sono fatti attendere: Alti ufficiali cinesi si sono rimangiati i commenti sulla "nuova divisa di riserva" ed hanno ribadito il proprio appoggio incondizionato al dollaro come valuta di regolamento internazionale.

Ci dispiace vedere gli USA minacciare di comportarsi come una caricatura del marchese del Grillo, ma questa amministrazione ha già chiarito che il diritto deve inchinarsi alle necessità del momento e che la ragione deve fare largo alla "empatia". Il lungo periodo, in fondo, non è mai stato un problema, per fgli adepti della religione socialista: il tasso di fallimento del 100 percento delle loro utopie, rasformatesi regolarmente in machcine produttrici di miseria, non è un problema loro, ma del Sol dell'Avvenire. .

lunedì, giugno 01, 2009

Abu Mazen nega Israele,di nuovo. E sarebbero gli israeliani a boicottare il processo di pace?

Mahmoud Abbas, alias Abu Mazen, presidente palestinere: " Non accetto lo Stato ebraico, chiamatelo come vi pare".


“Lo dico chiaramente: non accetto lo Stato ebraico, chiamatelo come vi pare”, ha detto alla conferenza preliminare del Parlamento giovanile palestinese a Ramallah.
Alla fine della conferenza hanno presentato ad Abbas una grande carta incorniciata della “Palestina” che ricopre l’intera area di Israele.
La fotografia della carta, tenuta in alto da un sorridente Abbas, è stata pubblicata con grande rilievo in prima pagina su entrambi i quotidiani dell’AP. Si noti che sulla carta la parola “Palestine” compare in inglese.


Ricordatevelo, la prossima volta in cui si presenterà di fronte alle telecamere, fingendo di essere un perseguitato: è un bugiardo, che di fronte ai suoi proclama la volontà di annientare lo stato d'Israele, mentre di fronte all'Occidente piagnucola di aver fatto di tutto e di esser epronto a tutto. Salvo, evidentemente, a riconoscere agli ebrei il diritto di esistere.


Hat tip LiberaliPerIsraele

Superiorità della razza 2.0

Tanto di cappello a Broncobilly. Sintetico e dritto al punto


"... senz' altro una saggia donna ariana, con la ricchezza della sua esperienza, saprebbe prendere decisioni molto più assennate rispetto ad un uomo ebreo che ha vissuto una vita ben diversa..."

Non parla il portavoce del KKK ma Sonia Sotomayor, il nuovo giudice in odore di razzismo che Obama ha insediato presso la Corte Suprema.

Errata Corrige: non "ariana" ma "latino-americana"; non "ebreo" ma "bianco". Non c' è più nulla da correggere


In Inglese non suona così razzista. Peccato che il resto della carriera della Sotomayor renda ben più che giustificato il dubbio

Americans do it better: il sindacato USA supera quello italiano nella corsa allo sfascio (Giornalettismo crosspost)

Crossposted from Giornalettismo:

I memo sulle procedure del sindacato USA evidenziano un problema fondamentale: il sindacato UAW, fresco azionista di controllo di Chrysler e GM, intende impiegare la propria nuova posizione di azionista per bloccare ogni modifica al contratto di lavoro, uno dei più generosi degli USA. Barack Obama ha ripagato in pieno il suo debito elettorale, ma il conto lo pagheranno i lavoratori dell'azienda di Detroit.

La situazione di General Motors , dopo il fallimento, cambierà drasticamente, ma chi non cambia, negli USA come in Italia, è il sindacato: uno dei maggiori corresponsabili del disastro, che diventerà di fatto il padrone di GM. Le pretese sindacali della UAW sono state una concausa, unitamente alla pessima qualità del management che lo stesso sindacato ha sempre appoggiato, in cambio di aumenti del costo del lavoro e di trattamenti sanitari e pensionistici di tutto rispetto. Non solo: buona parte dell'indebitamento che ha accelerato la fine di Detroit è stato causato direttamente dall'ultimo scellerato patto sindacale, che obbligava l'azienda a versare ad un fondo controllato dai sindacati (non dai lavoratori) miliardi di dollari, mentre ha impedito la ristrutturazione aziendale.

La differenza con l'Italia è che il sindacato americano non ha avuto 40 anni per devastare la nazione con questa mentalità, ma l'amministrazione Obama sta facendo del suo meglio per recuperare il tempo perduto. Invece di pagare insieme ai creditori, al sindacato è stato riservato un trattamento di favore, calpestando i diritti di chiunque altro. Il fatto che la UAW ed in generali i sindacati americani abbiano fornito un contributo fondamentale alla campagna di Obama, di cui sono stati i grandi elettori,, non ha certamente nulla a che fare con questo risultato.
Le conseguenze, come in Italia, non saranno pagate dal sindacato, ma da tutti i cittadini e, a lungo andare, dai lavoratori: che per qualche tempo godranno del congelamento delle proprie condizioni di favore, ma che lavoreranno in un'azienda sempre meno in grado di reggere la concorrenza senza l'aiuto statale, un aiuto reso necessario anche dal trattamento brutale riservato ai creditori, che ha scoraggiato potenziali finanziatori durante la fase di amministrazione controllata.
Benvenuti a Detroit, comune di Arese, distretto di Pomigliano d'Arco.

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