Ottima definizione di un ipotetico terzo polo , data da Davide Giacalone
Più che un movimento politico, quello dei terzi, sembra un’assemblea degli sfrattati. Rutelli è stato eletto sindaco dalla sinistra, è stato candidato della sinistra contrapposto a Berlusconi, ha cofondato il partito della sinistra, ma, ad un certo punto, s’è scoperto una vocazione da terzo incomodo. Dice che, per soddisfarla, ha rinunciato alla poltrona. Non è che, per la precisione, sia stata l’assenza della medesima ad avergli solleticato lo spirito critico? Lo stesso Fini ha tutte le ragioni quando sostiene il diritto al dissenso e al mettere a confronto idee politiche diverse. Solo che, se entrasse in una macchina del tempo e potesse incontrare il sé stesso nel corso degli anni, potrebbe utilmente dibattere con sé medesimo, accusandosi da sé solo di estremismi contrapposti: dal duce (minuscolo, proto, minuscolissimo) più grande statista del secolo a male assoluto, dai maestri che non siano froci ai diritti degli omosessuali, dall’Europa nazione e la legge sull’immigrazione al venite, integriamoci e votate. Posto che, senza l’entusiasmo del neofita, tendo a condividere gli approdi e detestare le sponde da cui salpò, prima di aprire il dibattito si deve fare come per i vini: stabilire l’annata di riferimento.