domenica, aprile 30, 2006

Iran, ossia la faccia come il posteriore

Bisogna ammetterlo, dev'essre difficile mentire a questa maniera. L'AIEA ha consegnato il suo rapporto, dove l'Iran e' accusato di reticenza , di aver illegalmente acquisito ed impiegato plutionio in esperimenti e soprattutto di non voler dare informazioni ul proprio progamma atomico.
Il vicecapo dell'Organizzazione ateomia iraniana sostiene che il rapoprto sia "accettabile" e che dimostra come l'AIEA sia in grado di controllare il programma atomico iraniano. Lo stesso programma su cui l'AIEA sostiene di non riuscire ad ottenere informazioni.

Gli iraniani dovrebbero star eattenti: l'ultimo tiranno che ha fatto un giochino del genere e' al momento in galera in Iraq. MA forse all'Iran, appena nominato vicepresidenza della COmmissione ONU al disarmo, potrebbe ancora andare bene.


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venerdì, aprile 28, 2006

Tocqueville-Opinione-ideazione-neolib-blogs4cdl...

Le Guerre Civili aggiorna sull'incontro Neo-liberale.Tutti al mare in Liguria il 19 e 20 Maggio!


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Mettiamo i puntini sulle i

Grazie a Robinik:

Oggi Bertinotti si unisce al dolore del popolo Italiano ma solo due giorni fa dal sito ufficiale di Rifondazione Comunista Lidia Menepace spiegando a noi poveri idioti il significato del 25 Aprile scriveva:

Per non essere reticente dirò -ad esempio- che la resistenza iraqena è certamente legittima e ha diritto al nome di resistenza

Le persone che hanno ucciso i nostri militari sono resistenti, e sono legittimi. Non serve altro.



Stamattina, invece, sui giornali abbiamo DiIiberto che sostiene di non aver mai parlato di Resistenza , ma che ha sempre distinto fra obbiettivi civili e militari. Credo che sia questo che intendono quando parlano della gloriosa tradizione del realismo comunista...

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Cina, il vero dumping

i comunisti cinesi sono piu' svegli di quelli di casa nostra. Epifani & CO si sbracciano a sostenere che la finanza non crea ricchezza o posti di lavoro; la verita' e' che un settore finanziario decente non e' condizione necessaria per un boom economico, ma lo diventa per sostenerlo o per evitarne i peggiori eccessi.
Il vero dumping cinese, non a caso, non e' quello sociale, ma quello finanziario, che lorsignori non vedono. Le banche cinesi sono statali e si vede dall'assenza diqualsiasi controllo sui prestiti forniti: gli "imprenditori" cinesi , spesso poco piu' che capipartito che hanno espropriato terra e lavoro dai propri sudditi, ottengono prestiti che assai raramente rimborsano. Da qui la crescita abnorme della massa monetaria, un'onda di investimenti spesso esagerati e la possibilita' di vendere merci a prezzi stracciati, dato il costo del capitale pari a zero.
IL carattere socialista del sistema bancario cinese impedisce al momento correzioni di mercato: il dumping cosidetto sociale trova almeno parziali e limitati correttivi nel costo delle materie prime e nell'esaurimento o quasi di manodpoera qualificata in stato servile; il dumping finanziario, bellamente ignorato, costituisce problema piu' serio, perche' totalmente privo almeno delle cautele che il finto imprenditore di stato od il vero imprenditore privato debbono avere: i crediti non pagati si accumulano semplicemente, senza alcuna conseguenza visibile, fino al crollo.
Nasce qui l'esasperazione del ciclo economico, che preoccupa i governanti cinesi, che tuttavia mancano del coraggio e della volonta' per affrontare drasticamente il problema.
There is much to be anxious about. GDP growth in the first three months compared with the same period a year ago was the highest quarterly rate since at least 2004 (data revisions make earlier comparisons difficult). That was the year in which China began trying, with limited success, to put on the brakes. Investment in fixed assets, such as roads, factories and machinery, surged by 27.7%. In urban areas it grew by 32.7%, year-on-year, in March alone. The government had been hoping to keep growth in such investment to 18% this year, down from 27.2% last year. And in that same first quarter, China’s state-owned banks lent nearly as much money—1.26 trillion yuan ($157 billion)—as the government had targeted for half of the year. The broad money supply grew by 18.8%, up by 4.7 points over the same period last year and higher than the central bank’s target for 2006 of 16%.(The Economist)

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giovedì, aprile 27, 2006

Resistenza tradita

Scrive Costantino Belluscio, ex partigiano ed ex segretario particolare di Giuseppe Saragat, Presidente della Repubblica socialdemocratico (via bel post di Robinik)
Francamente, se avessi saputo a quali brutture quei nostri sogni di allora sarebbero approdati dopo 61 anni per odio politico che perpetua assurde divisioni tra gli italiani, di certo avrei ragionato come Winston Churchill quando, di fronte alla incombente minaccia sovietica nell'immediato dopoguerra, disse: «Forse abbiamo ammazzato il maiale sbagliato».
Ancora oggi paghiamo probabilmente lo scotto di una doppia Resistenza:quella che si ispirava alla violenza rivoluzionaria che dava luogo a un antifascismo che perseguiva la trasformazione violenta dell'ordine sociale ed è la resistenza che ha come eredi i manifestanti di Milano, e quella che praticavano quelli della mia parte, un antifascismo antitotalitario, cioè, che si batteva per la riconquista della libertà e della democrazia.


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Onore ai caduti. Facciamo si' che non sia invano

Mi associo a The Right Nation: Onore ai caduti di Nassiriya.
Quello che mi rattrista e' che, visto l'orientamento del nuovo governo, quel sacrificio rischia di essere vanificato dalla codardia dei politici e distorto dalle interpretazioni di certa stampa.
Non sono caduti invano, come racconteranno alcuni. Sono caduti per impedire che certe bombe scoppino a Roma, invece che a Nassirya; sono caduti per aiutare gli Iracheni a poter vivere sotto un govenro meno oppressivo e totalitario del precedente, o di quello dei propri vicini poco piu' ad Est.


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Chernobyl , un altro punto di vista

The Right Nation riporta un estratto dell'interessante conferenza di Michael Chricton sul disastro di Chernobyl:

"la cosa più preoccupante, secondo un rapporto delle
Nazioni Unite del 2005, è che 'il più grande problema di salute
pubblica creato dall'incidente' è stato il 'danno provocato
dall'impatto psicologico dovuto alla mancanza di informazioni accurate,
che si è manifestato nella percezione di un'aspettativa di vita
inferiore, in mancanza di iniziativa e dipendenza dall'assistenzialismo
statale'. In altre parole, il più grave danno agli abitanti di
Chernobyl è stato causato dalla cattiva informazione."


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Avanguardie o mosche cocchiere?

Watergate centra il bersaglio:
"Sbaglia il presidente Cossiga a dire che Milano chiama e Nassiriya risponde. I terroristi non realizzano i sogni dei 'piccoli gruppi' di casa nostra. Se mai è il contrario: i 'piccoli gruppi' di casa nostra realizzano i sogni dei terroristi."
Gli "autonomi" credono di essere avanguardie di chissa' cosa. A me sembrano patetiche mosche cocchiere.

Per chi non avesse ancora capito: Putin annuncia il ritorno dell'Orso

Se gli avvertimenti precedenti non fossero stati sufficienti, adesso il PResidente Putin e' intervenuto in prima persona ed ha proclamato il ritorno dell'Orso Russo, in versione energetica.
La Russia sembra ancora preda di paranoie anti-occidentali e di desideri revanscisti. Priva ormai di una potenzialita' militare ciomparabile con le proprie ambizioni, la leva rimasta e' quella dello sfruttamento delle risorse energetiche; una leva pericolosa e precaria, ma di facile impatto mediatico. Un nuovo gasdotto richiedera' almeno cinque anni, nei quali il quadro dei rifornimenti energetici potrebbe subire una notevole vairazione. Certe minacce possono funzionare, al momento, soltanto grazie alle scelte energetiche europee, che ci hanno reso eccessivamente dipendenti da una infrastruttura rigida e poco diversificata, adatta alla collusione fra monopoli statali ed ex-statali preoccupati di imepdire ogni reale concorrenza, ma deleteria per gli interessi dei consumatori europei.
Una tempo, un alto ufficiale del Pentagono defini' l'URSS "Alto Volta coi missili". La nuova strategia suona piu' come "Venezuela col gasdotto" .


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Follinate.

Follini: voto no al referendum Fa quasi tenerezza osservare l'agitazione di questi figuri di terz'ordine , questi miracolati della politica del '94 , quando Berlusconi decise stupidamente di permettere l'esistenza del CCD, e del 1996, quando decise di lasciar infestare Forza Italia dagil zombie DC.
Vattene, vediamo quanto sopravvivi la' fuori. Da solo. Anzi, facic un favore e portati Bvuno e PIevfevdi

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Tav, enensimo giorno del ridicolo

L'Unione Europea ha pubblicato il rapporto dei saggi sulla TAV,  richiesto a gran voce dai no-TAV. Peccato che faccia carne trita di gran parte degli argomenti dei No-TAV; definiti come "disinformazione". La reazione  e' stata tutt'altro che serena: da un lato, manifestazioni di piazza, notoriamente decisive per dimostrare le proprie raigoni in un dibattito serio; in secondo luogo, la pretesa di un "contraddittorio pubblico" fra gi "esperti dei comuni" e gli "esperti della UE". Al di la' delle reagioni dello scetticismo sulla TAV in Val di Susa , che possono esistere, e' curioso osservare come una delle parti in causa esiga che il dibattito scientifico venga sostituito dal reality-show.
 Chiamparino (evidentemente in crisi mistica elettorale) ed Epifani invece si affidano alla burocrazia per non decidere, richiedendo la procedura ordinaria al posto di quella per la legge obbiettivo; di fatto si tratta di una garanzia di affossamento ventennale dell'opera.
Peccato sappiano benissimo che, in assenza di una decisione, il prossimo bilancio UE ci vedra' perdere i fondi necessari; quindi si tratta di una pelosa ed ipocrita manovra per cedere di fronte ai manifestanti senza darne l'impressione, per non decidere nulla fingendosi operativi.
Ovviamente, fra vent'anni i successori dei sunnominati sinistri saranno sulle colonne dei quotidiani a lamentare la malvagita' del governo Berlusconi, che impedi' la costruzione del vitale corridoio transeuropeo.




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mercoledì, aprile 26, 2006

Un 25 Aprile di Vergogna per gli squadristi rossi.

Dalla Stampa, :
le «teste calde» dei centri sociali più arrabbiati [..], inneggiando ai «compagni in galera» per gli incidenti dell’11 marzo scorso - quando Milano ripiombò nella violenza politica - non trovano di meglio che bruciare due bandiere israeliane. E ancora fischi e insulti, alla brigata ebraica che sfila con le bandiere d’Israele, al grido di «Sionisti, assassini».
Complimenti, 10 e lode per la preparazione storica. Fortunatamente, anche a sinistra qualcuno ragiona. Per non parlare del trattamento riservato a Letizia Moratti: se non avesse sfilato, le avrebbero dato di fascista Visto che ha sfilato insieme al padre pluridecorato (una medaglia d'argento e una bronzo ), deportato a Dachau allora ed ospite di Ciampi ieri, e' stata fischiata ed insultata («Fuori dal corteo i fascisti», «Puttana vuoi rovinare Milano come hai rovinato la scuola»).
Immagino sia stato per chiarire che il 25 Aprile e' una festa democratica ed antifascista.

Ad onor del vero, Romano Prodi si e' immediatamente dissociato dal comportamento dei propri compagni. Spero lo abbia fatto anche il Gran Protettore dei simpatici squadristi rossi di Milano, il Compagno Fausto.


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25 Aprile, Due morsi.

Il 25 Aprile mi lascia sempre una certa tristezza: non per la data in se', ovvimanete, ma per il triste spettacolo di un'Italia , come sempre, ipnotizzata dall'allucinazione sinistrorsa.
E' giustissimo festeggiare la vittoria contro l'invasore tedesco, la liberazione dal tallone teutonico. Bene ha fatto Antonio Martino a ricordare il sacrificio delle Forze Armate italiane e degli Alleati. Il problema e' che il 25 Aprile, ormai, si festeggiano ormai un falso storico e l'odio per i nostri liberatori.
Il falso storico e' quello della Resistenza vittoriosa, in gran parte socialcomunista, punta di lancia e fattore decisivo per la vittoria, con gli Alleati relegati a fornire un piccolo contributo economico ed i membri delle forze armate italiane eliminati dalle scene.
Nessuno di questi punti e' corretto: la Resistenza fu percepita come "rossa" grazie allo sforzo comunista di egemonizzare, grazie ad una organizzazione verticistica, le brigate partigiane, dove i comunisti non costituirono che la maggioranza relativa. Questa percentuale era abnorme rispetto alle preferenze politiche della societa' italiana in generale, che quindi inerpreto' , in maniera non del tutto corretta, la Resistenza come movimento di sinistra; tale interpretazione venne in ogni modo possibile incoraggiata ed alimentata dal serrato lavoro propagandistico del PCI e dei suoi "compagni di strada".
Inoltre, i partigiani furono essenziali al tavolo diplomatico, per dimostrare la sincerita' dell'adesione italiana alla coallizione occidentali, ma non fornirono altro che un buon supporto logistico ed un'attivita' di guerriglia importante, ma non certo decisiva quanto l'immane sforzo bellico angloamericano.

Scrive Tudap : forse non tutti sanno che dopo l’8 Settembre, al momento della
Liberazione, accanto a circa 70.000 combattenti inquadrati nelle unità
partigiane (dal 1943 al 1945 erano stati complessivamente 220 mila)
c’erano 99.000 soldati italiani nei gruppi di combattimento schierati
al fronte con gli Alleati. Se a questi si aggiungono i 100 mila uomini
inquadrati nella marina e nell’aereonautica, il numero totale dei
militari che hanno partecipato in Italia alla guerra di Liberazione è
quasi 420.000.

Quanto al numero dei morti, i partigiani civili caduti, incluse le
vittime delle rappresaglie tedesche, sono ufficialmente 45.808, i
membri delle forze armate 46.000. Inoltre, 40.000 italiani (di cui 7557
ebrei) morirono nei campi di deportazione e di sterminio, 80.000 mila
soldati - tra i tanti che non vollero tradire il giuramento prestato -
non fecero più ritorno dai campi in cui erano stati internati.

Ma tutto questo non esiste, per molti, troppi che festeggiano soltanto un certo 25 Aprile. E' un caso che fino a pochissimo tempo fa, neppure il 2 Giugno, la data fondante del nostro regime repubblicano, venisse celebrato come dovrebbe? Forse perche' una certa sinistra non riconosceva neppure la repubblica che aveva contribuito a fondare?
Sarebbe ora di riprendersi il 25 Aprile, di farlo appartenere all'intera Italia. Purtroppo, come documenta Phastidio, non e' ancora cosi'.


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martedì, aprile 25, 2006

E' piu' pericolosa la vita da strada del braccio della morte.

Ebbene si' . Leggendo un ottimo post di , mi sono imbattutto in questa statistica affascinante, presa da Freakonomics : con soltanto 478 esecuzioni l'anno, la pena di morte negli USA non puo' funzionare molto come deterrente: e' semplicemente troppo rara. Persino per chie si trova gia' nel braccio della morte, si tratta di una probaiblita' di morire del 2 per cento all'anno, mentre il membro di una gang, nelle strade, ha una mortalita' pari al 7 per cento. Significa che il bracico della morte, per alcuni delinquenti, e' un posto piu' sicuro della propria casa!
[G]iven the rarity with which executions are carried out in this country and the long delays in doing so, no reasonable criminal should be deterred by the threat of execution. Even though capital punishment quadrupled within a decade, there were still only 478 executions in the entire United States during the 1990s. Any parent who has ever said to a recalcitrant child, “Okay, I’m going to count to ten and this time I’m really going to punish you,” knows the difference between deterrent and empty threat. New York State, for instance, has not as of this writing executed a single criminal since reinstituting its death penalty in 1995. Even among prisoners on death row, the annual execution rate is only 2 percent—compared with the 7 percent annual chance of dying faced by a member of the Black Gangster Disciple Nation crack gang. If life on death row is safer than life on the streets, it’s hard to believe that the fear of execution is a driving force in a criminal’s calculus.

La pena di morte sarebbe quindi un deterrente inefficace? Parrebbe di si' , per un criminale razioncinante . Il problema, arguisce invece  Caplan,  e' che i criminali tendono a comportarsi  piu' in maniera "behaviorista" che da "aspettative razionali".

Da un lato,  criminals? Freakonomics  stessa ha diffuso uno studio ch emostra come, negli USA, that il tipico picoclo spacciatore guadagna quanto se lavorasse da McDonald's . Esiste una sorta di spiegazione razionale, ma guadagnare a quel modo per un lavoro che ti da' il 7% di crepare entro fine anno non mi sembra una gran testimonianza all'intelligenza del criminale medio.

Piu' rilevante, in ogni caso, e' quello che si definisce l' Availability bias., che in Italiano potremmo definire il "valore esemplare" della condanna.  Come il  Nobel Daniel Kahneman (insieme ad Amos Tversky) ha fatto piu' volte notare, l'individuo medio sovrastima notevolmente le probabilita' di un evento vivido e memorabile. In questo senso, una vivda, memorabile esecuzione pubblica, con tanto di show , proteste e dibattiti, fa un gran lavoro (un po' come i disastri aerei: le probabilita' sono minuscole, ma molti di noi ci pensano comunque).

Il paradosso, quindi, e' che i manifestanti  contrari alla pena di morte, scatenando il circo mediatico, ne stanno probabilmente aumentando l'effetto deterrente, contribuendo a manteenere in vita l'istituzione ed a renderla "piu' efficiente2.

Alla faccia delle conseguenze inattese...



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Transneft, guai in vista per l'Europa

Transneft ha deciso di giocare a carte scoperte:
il monopolio russo ha chiarito che in futuro, i prezzi per gli europei
aumenteranno in quanto le nuocve condotte verso la CIna verranno a
diversificare i propri  mercati di vendita. In altra sede, i russi stanno trattando estesi accordi  con Sonatrach,
ilmonopolio statale del gas in Algeria, gli altri fornitori di gas per
l'Europa. L'obbiettivo, divenire i padroni d'Europa per via energetica. 
Qual e' l'alternativa eruopea? Subire?
Credo che l'errore maggiore che la UE potrebbe mai fare e' credere di non avere alternative e piegarsi ad una tale logica, ai ricatti geopolitici di arabi e russi.

Questo e' cio' che capita a seguire gli Schroeder, i Mincato e gli
Scaroni del momento: coloro che blaterano di monopoli nazionali forti a
sufficienza per discutere con altri monopoli. Non esiste nulla del
genere, purtroppo; tali personaggi desiderano semplicemente garantirsi
un monopolio da sfruttare, in combutta con altri monopolisti; in
entrambi i casi,  sanzionati e protetti dalla violenza dello Stato.

L'alternativa naturale, infatti, sarebbe relativamente semplice:
abbattere le barriere poste dai governi  alla concorrenza, liberalizzando la
costruzione di rigassificatori e di centrali elettriche, che in questo
momento non sarebbero certamente a gas o ad olio combustibile.

Esistono pochi modi per trattare con
nazioni precapitalistiche e mercantiliste, quali Russia, Venezuela o
Algeria.
Uno di questi e'  l'intervento armato in stile coloniale: di limitatissima utilita' nel migliore dei casi e totalmente improponibile per un continente di larve quale siamo diventati.
L'alternativa invece e'  nella fiducia verso il mercato: lasciare liberi  gli  imprenditori di perseguire la  diversificazione delle fonti, in generale attraverso attraverso  nuove esplorazioni, nel particolare intaliano anche attraverso terminali di rigassificazione e centrali a carbone, nel breve
periodo; in un'ottica di medio periodo, lasciare che gli alti prezzi si traducano in un incentivo, come sempre, allo sviluppo tecnologico. 
Gli anticorpi di mercato
per la situazione attuale esistono, ma le attuali camicie di forza stataliste impediscono che si
dispieghino. L'aumento dei prezzi sta stimolando energicamente l'investimento in efficienza energetica. Inoltre, un prezzo del petrolio a questi livelli rende economicamente sostenibili anche fonti di energia alternative al  tradizionale greggio; gli investimenti delle stesse major petrolifere nel campo dei
combustibili e delle fonti di  energia alternative sono ormai rilevanti, a fianco ovviamente della ripresa nelle spolorazioni e ricerche per nuovi giacimenti di gas e petrolio, od agli investimenti nello sfruttamento di giacimenti non convenzionali, quali ad esempio le sabbie petrolifere dell'Alberta.

L'alternativa esiste, e' percorribile,  non implica la sudditanza  geopolitica a  regimi illiberali.  Sfruttiamola. O l'orso russo ci piace cosi' tanto, anche quando non e' piu' sovietico?

Infine, temo che questa notizia dimostri chiaramente che l'ipotesi di avere regimi illiberali, anche se democratici, quali alleati stabili e' quantomai dubbia. Mi dispiace per i gemelli, che stimo molto, ma mi sembra ormai evidente che la Russia non possa essere blandita, ma debba essere affrontata sino a quando non tornera' nell'alveo di un'economia di mercato. altrimenti, la struttura delle decisioni russe sara' sempre geopolitica, mai economica. E da questo punto di vista, Europa e Russia non possono che essere ai ferri corti.




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Transneft, guai in vista per l'Europa

Transneft ha deciso di giocare a carte scoperte:
il monopolio russo ha chiarito che in futuro, i prezzi per gli europei
aumenteranno in quanto le nuocve condotte verso la CIna verranno a
diversificare i propri  mercati di vendita. In altra sede, i russi stanno trattando estesi accordi  con Sonatrach,
ilmonopolio statale del gas in Algeria, gli altri fornitori di gas per
l'Europa. L'obbiettivo, divenire i padroni d'Europa per via energetica. 
Qual e' l'alternativa eruopea? Subire?
Credo che l'errore maggiore che la UE potrebbe mai fare e' credere di non avere alternative e piegarsi ad una tale logica, ai ricatti geopolitici di arabi e russi.

Questo e' cio' che capita a seguire gli Schroeder, i Mincato e gli
Scaroni del momento: coloro che blaterano di monopoli nazionali forti a
sufficienza per discutere con altri monopoli. Non esiste nulla del
genere, purtroppo; tali personaggi desiderano semplicemente garantirsi
un monopolio da sfruttare, in combutta con altri monopolisti; in
entrambi i casi,  sanzionati e protetti dalla violenza dello Stato.

L'alternativa naturale, infatti, sarebbe relativamente semplice:
abbattere le barriere poste dai governi  alla concorrenza, liberalizzando la
costruzione di rigassificatori e di centrali elettriche, che in questo
momento non sarebbero certamente a gas o ad olio combustibile.

Esistono pochi modi per trattare con
nazioni precapitalistiche e mercantiliste, quali Russia, Venezuela o
Algeria.
Uno di questi e'  l'intervento armato in stile coloniale: di limitatissima utilita' nel migliore dei casi e totalmente improponibile per un continente di larve quale siamo diventati.
L'alternativa invece e'  nella fiducia verso il mercato: lasciare liberi  gli  imprenditori di perseguire la  diversificazione delle fonti, in generale attraverso attraverso  nuove esplorazioni, nel particolare intaliano anche attraverso terminali di rigassificazione e centrali a carbone, nel breve
periodo; in un'ottica di medio periodo, lasciare che gli alti prezzi si traducano in un incentivo, come sempre, allo sviluppo tecnologico. 
Gli anticorpi di mercato
per la situazione attuale esistono, ma le attuali camicie di forza stataliste impediscono che si
dispieghino. L'aumento dei prezzi sta stimolando energicamente l'investimento in efficienza energetica. Inoltre, un prezzo del petrolio a questi livelli rende economicamente sostenibili anche fonti di energia alternative al  tradizionale greggio; gli investimenti delle stesse major petrolifere nel campo dei
combustibili e delle fonti di  energia alternative sono ormai rilevanti, a fianco ovviamente della ripresa nelle spolorazioni e ricerche per nuovi giacimenti di gas e petrolio, od agli investimenti nello sfruttamento di giacimenti non convenzionali, quali ad esempio le sabbie petrolifere dell'Alberta.

L'alternativa esiste, e' percorribile,  non implica la sudditanza  geopolitica a  regimi illiberali.  Sfruttiamola. O l'orso russo ci piace cosi' tanto, anche quando non e' piu' sovietico?

Infine, temo che questa notizia dimostri chiaramente che l'ipotesi di avere regimi illiberali, anche se democratici, quali alleati stabili e' quantomai dubbia. Mi dispiace per i gemelli, che stimo molto, ma mi sembra ormai evidente che la Russia non possa essere blandita, ma debba essere affrontata sino a quando non tornera' nell'alveo di un'economia di mercato. altrimenti, la struttura delle decisioni russe sara' sempre geopolitica, mai economica. E da questo punto di vista, Europa e Russia non possono che essere ai ferri corti.

Finalmente, un buon motivo per votare Alemanno

Cosi' ce lo potremmo levare dalle cosiddette, come scrive Camelot in questo commento:
se Alemanno (a vostro danno, vostro in quanto romani) viene eletto sindaco, non rompe più a livello nazionale...la CdL se lo toglie dalle scatole e le sue posizioni vengono "bloccate" a livello locale...per un semplice meccanismo di "do ut des", del tipo:"Io ti faccio fare il Sindaco? E tu, però, calmati un pochino con le tue rivendicazioni "sociali"!"...se dovesse perdere, sarebbero cavoli per la CdL e soprattuto per An e Fini, perchè a quel punto c'è da scommettere che possa lanciare a Fini la sfida per la presidenza del partito, e credo che per la CdL sarebbe anche peggio....se Fini sloggia, è un guaio per tutta la CdL....ripeto, lui Sindaco, forse è il male minore....forse...anche perchè credo non possa fare peggio di Veltroni....
Quanto godo a votare in un paesino in provincia di Bergamo, anche se vivo a Roma: i ragazzi di AN dalle mie parti tendono ad essere gente civilizzata e poi,  male che vada, rischio un ex-dicci', non il nipote di Pino Rauti.


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lunedì, aprile 24, 2006

Porkbusters

Porkbusters e' l'iniziativa di gruppo di blogger (in maggioranza) repubblicani, offesi dal tradimento dei propri parlamentari, eletti su di una piattaforma di contenimento della spesa e d invece sedotti dalle sirene stataliste: di qui il cedimento del Congresso Repubblicano ai gruppi d'interesse e, peggio ancora, alla pratica dello "earmarking" - ossia ai progetti di spesa pubblica inseriti nella legislazione al solo fine di portare soldi e posti nei propri collegi elettorali, a prezzo di ingenti sprechi per il bilancio federale. Vi ricorda nulla?

PorkBusters has certainly irritated Trent Lott, which is some evidence of success, and there's a report that earmarks are down 37% presumably as the result of public pressure.

Il 37% di progetti clientelari in meno. Impossibile in Italia, temo, dove il lcientelismo e' letteralmente un modo di vivere e il collante sociale di intere Regioni. Ed infatti, in Italia un fenomeno come quello dei Porkbuster non esiste, ma viene scimmiottato, in chiave populistica, stracciona , urlata e maldiretta, dai vari Gabibbi e BeeppeGrilli.
Eppure la lotta agli sprechi e l'amministrazione oculata sono stati due cavalli di battagli adi lungo corso dei liberali, ultimo in ordine cronologico l'ottimo Raffaele Costa.
Vista la fine dell'ottimo Costa, temo che gl'Italiani siano ormai anestetizzati al malgoverno. Ma perche' non tentare? Perche' lasciare che la manica di scimmie ammestrate che definiamo "nostri rappresentanti" si possano permettere comportamenti che comporterebbero un paio di schiaffoni, se commessi nella vita privata?

comunisti Ispirati

Anche al Motel dei polli ispirati si parla delle follie bertinottiane.

Io non riesco a postare per problemi tecnici, ma Ispirati riesce a farlo egregiamente al posto mio.

E allora anche Rauti merita il Quirinale

Le parole di Bertinotti chiariscono, non del tutto involontariamente, il motivo per cui un PCI non puo' e non deve essere indicato per il Quirinale.
Interpellato sulla possibilità di presentare Massimo D'Alema alla presidenza della Repubblica, ha risposto: «Non ci sono candidati e nomi ma se mi chiedono un'opinione sul terreno della cultura politica, continuo a pensare che siccome in Italia, sul soglio più alto della Repubblica, ci sono stati esponenti di diverse culture politiche, sarebbe importante per il futuro del Paese che una persona proveniente dalla dirigenza del Pci diventasse presidente della Repubblica. Sarebbe un atto di riconoscimento importante».

Io capisco che l'appartenenza al PCI non debba essere trattata di una macchia
indelebile, essattamente come l'appartenenza al neofascismo possa essere dimenticata: errare e' umano e riconoscere e fare ammenda per i propri errori dovrebbe permettere di ripartire senza problemi.
Io non mi opporrei in maniera pregiudiziale ad una persona che avesse un passato comunista, che se ne fosse allontanato e che riconoscesse gli errori del passato.
Quello che trovo osceno nel ragionamento di Bertinotti e' invece il tentativo di impiegare la candidatura d'Alema come la definitiva consacrazione del passato comunista quale motivo d'orgoglio! Allora ,seguendo il ragionamento di Bertinotti, dovremmo prima o poi eleggere anche Rauti al Quirinale. In fondo, anche lui e' un orgoglioso sostenitore di una tradizione politica, che fra l'altro si potrebbe sostenere aver provocato meno morti e meno danni di quella comunista.
L'appartenenza e la militanza nel PCI non sono e non possono essere motivo di vanto: andrebbe finalemnte riconosciuto che si e' trtattato, come minimo , un errore in buona fede, di un errore
clamoroso: si tratta dello stesso partito che, asservito a Mosca , ha fatto la piu' bieca propaganda per conto dell'URSS anche contro i propri stessi ideali, giustificato Budapest e Praga, quasi giustificato l'Afganistan, infettato la cultura italiana, fatto pulizia etnica di ogni tradizione e scuola non collettivista, bloccato la nostra evoluzione democratica, sistematicamente denigrato e demolito ogni altra cultura politica ed ogni scuola di pensiero non asservibile al Moloch di Partito o statale; una chiesa-partito nel quale la doppiezza era la regola, dove chi non era servo di Mosca era un sognatore, un babbeo od un ipocrita che fingeva di non vedere, un partito responsabile o corresponsabile di buona parte delle peggiori scelte mai prese dalla classe politica italiana.

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sabato, aprile 22, 2006

E allora anche Rauti merita il Quirinale

Le parole di Bertinotti chiariscono, non del tutto involontariamente, il motivo per cui un PCI non puo' e non deve essere indicato per il Quirinale.
Interpellato sulla possibilità di presentare Massimo D'Alema alla presidenza della Repubblica, ha risposto: «Non ci sono candidati e nomi ma se mi chiedono un'opinione sul terreno della cultura politica, continuo a pensare che siccome in Italia, sul soglio più alto della Repubblica, ci sono stati esponenti di diverse culture politiche, sarebbe importante per il futuro del Paese che una persona proveniente dalla dirigenza del Pci diventasse presidente della Repubblica. Sarebbe un atto di riconoscimento importante».

Io capisco che l'appartenenza al PCI non debba essere trattata di una machcia indelebile, essattamente come l'appartenenza al neofascismo possa essere dimenticata: errare e' umano e riconoscere e fare ammenda per i propri errori dovrebbe permettere di ripartire senza problemi.
Io non mi opporrei in maniera pregiudiziale ad una persona che avesse un passato comunista, che se ne fosse allontanato e che riconoscesse gli errori del passato.
Quello che trovo osceno nel ragionamento di Bertinotti e' invece il tentativo di impiegare la candidatura d'Alema come la definitiva consacrazione del passato comunista quale motivo d'orgoglio! Allora ,seguendo il ragionamento di Bertinotti, dovremmo prima o poi eleggere anche Rauti al Quirinale. In fondo, anche lui e' un orgoglioso sostenitore di una tradizione politica, che fra l'altro si potrebbe sostenere aver provocato meno morti e meno danni di quella comunista.
L'appartenenza e la militanza nel PCI non sono e non possono essere motivo di vanto: andrebbe finalemnte riconosciuto che si e' trtattato, come minimo , un errore in buona fede, di un errore clamoroso: si tratta dello stesso partito che, asservito a Mosca , ha fatto la piu' bieca propaganda per conto dell'URSS anche contro i propri stessi ideali, giustificato Budapest e Praga, quasi giustificato l'Afganistan, infettato la cultura italiana, fatto pulizia etnica di ogni tradizione e scuola non collettivista, bloccato la nostra evoluzione democratica, sistematicamente denigrato e demolito ogni altra cultura politica ed ogni scuola di pensiero non asservibile al Moloch di Partito o statale; una chiesa-partito nel quale la doppiezza era la regola, dove chi non era servo di Mosca era un sognatore, un babbeo od un ipocrita che fingeva di non vedere, un partito responsabile o corresponsabile di buona parte delle peggiori scelte mai prese dalla classe politica italiana.

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venerdì, aprile 21, 2006

il primo Cellulare Wi-Fi con Skype integrato - peccato sia orrendo

E' prenotabile il primo Cellulare Wi-Fi con Skype integrato. A me sembra progettato da un cieco..  speriamo si tratti soltanto di una foto venuta particolarmente  male!



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Era meglio l'eta' della pietra

Una volta, i produttori di tabacco potevano farsi pubblicita' in TV; negli USA. Eccone un esempio con i Flintstones.  (Grazie a Bureaucrash).
Conserviamo gelosamente questo artefatto, a futura memoria. Quando il governo e i nazisalutisti  avranno messo al bando anche alcool, caffe', cibi grassi e dolci,  quando avremo capito che una censura "per il tuo bene" non e' per questo meno deleteria per la mente delle persone e per la salute di una societa' , anzi lo e' forse di piu', ma sara' troppo tardi; questo video ci ricordera' come e' cominciato.


Nuke Greenpeace

Today, there are 103 nuclear reactors quietly delivering just 20 percent of America's electricity. Eighty percent of the people living within 10 miles of these plants approve of them (that's not including the nuclear workers). Although I don't live near a nuclear plant, I am
now squarely in their camp.

And I am not alone among seasoned environmental activists in changing my mind on this subject. British atmospheric scientist James Lovelock, father of the Gaia theory, believes that nuclear energy is the only way to avoid catastrophic climate change. Stewart Brand, founder of the "Whole Earth Catalog," says the environmental movement must embrace nuclear energy to wean ourselves from fossil fuels. On occasion, such opinions have been met with excommunication from the anti-nuclear priesthood: The late British Bishop Hugh Montefiore, founder and director of Friends of the Earth, was forced to resign from the group's board after he wrote a pro-nuclear article in a church newsletter.

parole del solito sciagurato libertario di destra à la Cato Institute? Non del tutto. Parole di Patrick Moore, fra i fondatori di Greenpeace.
Tralascio l'accusa di essere passato "dall'altra parte", accusa lanciata da Andrew Leonard a Salon. Troppo facile sostenere che il Post ha torto a definire Moore un esperto di tematiche ambientali, solo perche' non e' piu' dalla "parte giusta".



Credo pero' che riguardo al nucleare si rischi di passare da un eccesos all'altro, a spese del contribuente, senza invece trattare lìenergia nucleare per quello che e' : una tencologia, con i suoi costi ed i suoi benefici, soggetti ad analisi ed a scelta.
In un passato recente, l'energia nucleare viene trattata come il Diavolo e le centrali atomiche erano considerate bocche dell'Inferno. SPero che lo spirito di crociata non contagi anche le fila dei sostenitori del nucleare.

Personalmente, sono favorevole alla fine della preclusione contro la costruzione di centrali nucleari, nonche' ad una maggiore liberta' di costruzione di rigassificatori e centrali a carbone, a patto che le aziende energetiche ne sopportino i costi diretti ed indiretti: in questo, Taradash ha ragione.

Le mie riserve riguardano i risultati di un'analisi costi-benefici, che temo lo renderebbe economicamente interessante soltanto in periodi come quello attuale: a meno di ipotizzare un prezzo del petrolio costante - o quasi - sui livelli attuali, una centrale nucleare e' antieconomica, a causa degli elevatissimi costi fissi d'impianto e di smantellamento . L'Economist, ad esempio, ha avuto a lungo una posizione contraria al nucleare proprio per motivaizoni economiche. Per fare un altro esempio, la profittabilita' delle centrali francesi, e' almeno in parte un miraggio, legato all'assunzione, da parte del governo, di numerosi oneri legati proprio ai costi di costruzione ed alllo smaltimento delle scorie.
Questo non implica che il nucleare sia fuori gioco, o che l'Occidente abbia compiuto una scelta corretta, negli anni '70 ed '80, abbandonando la via nucleare: e' stato un errore madornale e si potrebbe sostenere che tale scelta e' una delle cause dell'alto costo della costruzione di centrali nucleari, per le quali il problema e' di tecnologia e di scala.
Se non avessimo perso due decenni e non avessimo azzerato l'impiantistica nel settore, e' molto probabile che avremmo centrali piu' avanzate e nettamente piu' economiche, ossia con minori costi di costruzione e minori problemi di scorie e quindi il nucleare sarebbe una fonte d'energia risolutiva.
Non sollevo il tema della sicurezza degli impianti per un motivo semplice: c'e' ben poco da affrontare , il livello di sicurezza raggiunto e' molto piu' che soddisfacente, da quanto ho capito.

Detto questo, la diversificazione delle fonti di generaizione energetica impone a qualsiasi produttore di prendere in consideraizine il nucleare, come ogni altra fonte d'energia alternativa al petrolio.

Il discorso, insomma, e' aperto. La cosa importante e' mantenere il dibattito sul piano economico e tcnico, rimuovendo le influenze improprie della politica, in un senso o nell'altro.



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Oltre al danno, la beffa.

L'Onu non trova nulla di strano: la vicepresidenza della commissione sul disarmo all'Iran!
L'Iran sta gia' dando il buon esempio: reclutando uomini-bomba contro Israele.
Se commento esplodo.

(grazie a Mazz e a Simonetta)


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giovedì, aprile 20, 2006

Asimov e le Guerre Civili

Che bello leggere un post che ricorda Asimov  ed uno dei suoi racconti (grazie Paolo)
Se ripenso a certi autori di fantascienza,
penso che anderebbero letti nelle scuole : le loro storie hanno un
valore educativo molto maggiore del ciarpame socialista che vi circola.
Molti lavori di fantascienza del cosiddetto "periodo d'oro" sono in realta' esperimenti mentali estremamente dettagliati nel campo della morale o delle scienze sociali.

E , fra parentesi, molti di essi fanno previsioni molto migliori del Sol dell'Avvenire :-)

Privatizziamo gli enti locali

Mentre in Italia si discute ancora se privaatizzare le municipalizzae, negli USA e' dagli anni '60 che esiste una tendenza alla privatizzazione degli enti locali veri e propri.
La rivista libertaria Reason traccia una storia del dibattito e sintetizza i vantaggi di un approccio privatistico all'organizzazione degli enti locali, che negli USA e' nato come una reazione alla riduzione dell'autonomia e della sovranita' delle citta': mano a mano che stati e governo federale imponevano sempre maggiori limiti alla liberta' di organizzazione ed autogoverno dei municipi, crescevano condomini e "private communities" , nelle quali ora vive un americano su 5 e che comprendono meta' delle nuove case costruite ogni anno.
Per coloro che non volessero rinunciare alla natura statale di Comuni e province, si discute anche delle possibilita' di una radicale riduzione del potere delle giurisdizioni "superiori" nei confronti degli enti locali, in modo da realizzare un federalismo compiuto.
Ma questo e' soltanto il punto di partenza: la privatizzazione pdelle funzioni dei governi locali potrebbe portare alla possiblita' di sperimentare con forme di fornitura di servizi molto differenziate, permettendo la selezione del migliore attraverso procedimenti concorrenziali e di mercato, ssenza doersi rinchiudere in balia di fornitori monopolisti; non soltanto per i servizi forniti dalle municipializzate, quali acuqas, luce ed altro, ma anche per servizi forniti direttmente dai municipi, quali ad esempio i servizi di sorveglianza.

Molto spesso i liberali ed i libertari vengono accusati di non proporre "soluzioni concrete" ai problemi del paese. Una versione declinata all'italiana della riduzione dell'interferenza statale nelle funzioni tipicamente esercitate dagli enti locali potrebbe essere una buona base di partenza per una proposta concreta sul tema del federalismo e della gestione degli enti locali.
La struttura attuale del governo locale in Italia e' rigida e poco flessibile: sarebbe invece preferibile concedere maggiore liberta' di riorganizzazione dei Comuni e delle citta' metropolitane, si ain temrini di estensione territoriale, sia in temrini di servizi forniti, in maniera tale da permettere l'emersione di enti locali da un lato variabili nel tempo, dall'altro dotati in media non solo delle dimensioni piu' adatte per lo svolgimento delle proprie funzioni, ma anche di compiti differenti nel tempo, in base alle preferenze dei cittadini.


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Opera 9 Beta :widgets e... BitTorrent inclusi!

Opera 9 e' fra noi. Compreso bitTorrent

Opinione (neo)liberale

Iniziativa molto interessante quella dell'Opinione: fornire uno sbocco "cartaceo" al ribollire della Rete non sinistrorsa . Era ora che qualcuno provasse a creare un fecondo cortocircuito fra online ed offline! Contiamoci e partiamo all'incontro nazionale dei giovani liberali patrocinato dal giornale.

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Cultura, basta pippe! MEglio un panino

Ha ragione krillix: il dibbattito no. Parliamo allora di proposte concrete.
Il sottoscritto, avendo la creativita' di un ferro da stiro, prova a far quello che gli riesce meglio: sparare boiate in liberta'; in questo caso riguardo alla carta stampata, perche' come giustamente fanno notare sul Domenicale,"ha più potere di influenzare l’elettore che la tivù, perché il quotidiano non solo fornisce l’informazione, ma provvede giorno dopo giorno a costruire le caselle con cui l’elettore comprende quell’informazione."

Sempre secondo Angelo Crespi, e' necessario pensare ad un quotidiano simile a La Repubblica:

Immaginare un grande progetto. Trovare sul mercato cospicui finanziamenti. Poter contare su una forte raccolta pubblicitaria (come peraltro il Giornale con Mondadori). Puntare innanzitutto sull’autorevolezza, così da poter offrire una buona ragione di impegno a illustri commentatori che fino ad ora non si sono voluti “sporcare” a collaborare con i giornali del Centrodestra. Trovare una linea editoriale inclusiva che potesse tener insieme il blocco sociale fondamentale per l’Italia: cioè quel blocco sociale conservatore, cattolico, popolare, liberale che ha governato insieme a componenti più laiche e riformiste il nostro paese per cinquant’anni ma che non ha un grande quotidiano in cui riflettersi. Dotare questo quotidiano di tutti gli strumenti adeguati per una concorrenza con gli altri prodotti sul mercato (un allegato newsmagazine, un allegato femminile, un allegato di economa e di lavoro, un allegato di cultura, un vero sito internet).
Per dotare questa ipotetica "Repubblica" del centrodestra di strumenti adeguati, abbiamo forse una soluzione ch epotrebbe insieme ridurre parzialmente i costi e nel contempo aiutare lo sviluppo delle reti culturali del centrodestra: appoggiarsi ai prodotti gia' esistenti nell'area.

Per limitarci alla cultura: Abbiamo un settimanale - il Domenicale (magari in versione meno papalina) ; in formato (bi)mensile, Ideazione.
Per quanto riguardano economia e lavoro, piu' di un istituo a cui appoggiarci, ad esempio l'IBL, oltre ad alcuni .
Un "vero sito Internet"? Credo che si possa partire dalle esperienze di Tocque-ville e di Neolib .

Adesso mancano solo il quotidiano, i soldi e l'inserto tette&culi, insomma :)





mercoledì, aprile 19, 2006

Grandi Riforme senza fare Casini

Vuoi vedere che anche Duccio Trombadori sul Foglio la pensa come me, riguardo a certi "centristi"?

[...] Bisogna sapere che le quadrate legioni del Nord e del Sud non hanno risposto all’appello di “Berlusconi Presidente” soltanto per coltivare l’orticello del vivacchiante e finora imprecisato
partito dei moderati italiani (in attesa magari di scaldare la sedia a qualche pseudo-leaderino di centro decorato generale di un’armata che non lo riconoscerebbe come tale).

Per chi blogga con Firefox : Performancing

Performancing
e' un tool di blogging che sembra molto interessante. S'installa come una extension di Firefox e permette di bloggare tramite un semplice drag & Drop, oltre che di aggiungere note. Anche meglio di Blogthis insomma.
Se state usando ancora Internet Explorer.. che aspettate a cambiare?!?

Il Messaggero se n'e' accorto...

(Via Libero Pensiero) Il Messaggero si accorge di qualcosa che qui si dice da tempo : sotto molti, forse troppi aspetti, Berlusconi ci ha regalato un quinquennio di governo socialdemocratico,, peronista o socialista, non certo liberale. Ahime', non credo che il governo Prodi sara' molto meglio; anche perche' Berlusconi ha pwerlomeno dovuto impiegare la retorica liberale e concedere qualcosa ai liberali nella sua coalizione, per non scontentare una parte rilevante della base della CdL. L'unica cosa che Prodi dovra' concedere saranno un paio di crocifissi alle pareti delle scuole.

Robinik, Follum & Il Vizietto

A Robinik Follini non piace. E nemmeno Alemanno & soci. A me anche meno, infatti pur di liberarmene sarei pronto a riprendermi Bonino e soci in cambio :)

"Forza Prodi… un’altra piccola fatica… ti sei preso Pannella e Capezzone. Se prendi anche Follini ed i Follini’s, Tabacci ed i Tabacci’s, Alemanno e gli Alemanni’s fai filotto e noi vinciamo le prossime 200 elezioni ;)"

Bubbles: un ponte fra il Web & il vostro Desktop

(via GigaOM )

Bubbles e' una soluzione che permette di gestire le applicazioni su Web - flickr, Gmail, Airset, etc.- coome se fossero applicazioni Windows residenti sul PC.

Destra "Gramsciana "? No, semplicemente liberale

Dopo aver letto la serie di interventi sul Domenicale, mi ero ripromesso di pubblicare le mie riflessioni in materia, visto anche l'intervento di Alberto Mingardi (in tmwepi non sospetti, anche IdeAzione aveva dedicato tempo e pagine alla questione) L'ottimo Daniele , su Semplicemente Liberale mi ha preceduto, in maniera tanto buona da poermi risparmiare la fatica :-)

Ne ha parlato stamane, dalle colonne di Libero, Alberto Mingardi. E, prima di lui, Angelo Crespi su Il Domenicale. Ci siamo riscoperti meno soli, per quel poco che può valere. [..Ma] confessiamo quanto segue. Temiamo che un siffatto patrimonio continui ad essere ignorato. Temiamo che dopo l'epoca del generale senza esercito e con la corsa ai posti dorati della gerarchia, venga il tempo del nulla. Né generali, né esercito. Solo la corsa ai posti che (non) contano. E quel manipolo di ex giovani di valore ancora lì, a studiare e a proporre, inascoltati come oggi. Giovani, sì, in tempo per capire anche questo e agire di conseguenza. Agiamo di conseguenza. La conseguenza, in Italia, è l'oggi."

martedì, aprile 18, 2006

Bravo Taradash

Secondo Taradash, Le elezioni hanno premiato il Berlusconi liberale (e punito quello moderato)

Lo spero davvero

Gramsci come antidoto al fallimento della Rivoluzione Liberale?

Questa, almeno, e' l'opinone di Marco Respinti SU Il Domenicale: La rivoluzione liberale non c’è stata, PER colpa di una classe politica miope. Ora, a destra serve leggere Gramsci. Stimolante, come lo sono gli altri contributi su stampa, televisione, fondazioni. Anche se l'idea di studiare Gramsci mi fa venire la pelle d'oca. Commenti a seguire.

quando finisce l'infanzia?

Charley Reese (su LewRockwell.com) ha un'opinione singolare, ma stimolante riguardo all'eta' legale per l'infanzia.Sebbene veda piu' di lui la l'utilita' - se non la moralita' - di un obbligo di scolarizzazione, almeno in alcuni periodi storici ed in determinati contesti, credo che il suo punto di vista abbia aspetti estremamente validi.

Diaconale a Pannella

L'Orso di pietra ha scritto una Lettera aperta a Marco Pannella,
per esortarlo a lasciar andare i socialisti verso il proprio destino, ossia lo scioglimento nel calderone (social)democratico. Iniziativa meritoria, ma non so quanto Pannella voglia ritrarsi dalle sirene liberalsocialiste, da cui oltretutto era partito col partito Radicale d'antan, per tornare al noioso lavoro di riunire le sparse membra della diaspora liberale e laica.

Rutellinciucio

Rutelli: dialogare con il centrodestra si può : "Francesco Rutelli ne è convinto: nonostante gli scontri di questi giorni, quando la situazione si calmerà, bisognerà trovare dei temi su cui sia possibile la convergenza tra Unione e Casa delle Libertà. Il presidente della Margherita individua alcuni di questi terreni in cui la «convergenza è auspicabile»"

Salutiamo la riemersione della Balena Bianca

Sintesi perfetta

Del NYT: "Suicide Bombing in Israel Kills 9; Hamas Approves"
Qualcuno ha ancora difficolta' a capire perche' con questa gente non si tratta?
Adesso abbiamo tutti chiaro quanto sia stato folle finanziare indiscriminatamente l'ANP?
Forse, chi metteva in guardia contro queste pratiche, non era un servo dei sionisti, allora.

lunedì, aprile 17, 2006

FT Dixit

Dal Financial Times via Corsera: "il problema dell’Italia è quello di non essere pronta a una vita nell'Unione monetaria"

Vorrei sentire cosa ne pensano gli anglofili a targhe alterne: quelli per cui la stampa inglese e' i lbaluardo della liberta' quando parla male del Nano Pelato, ma improvvisamente diviene la longa manus della Perfida Albione e del complotto plutogiudaicomassonico se appena appena commenta riguardo alla sinistra.
Carissimi cattocomunisti nostrani, smetetela di crecare una riedizione dell'Autorita' e cominciate ad impiegare cervello ed attributi...

sabato, aprile 15, 2006

Ungaria

Per la gioia di JimMomo, Publius Pundit riporta l'ottimo risultato dell' SZDSZ, i liberali "quasi-minarchici" ungheresi, alleati ai socialdemocratici dell'MSZP. Speriamo che che non trovino un d'Alema e un Rizzo sulla loro strada.
Devo ammettere che gli ungheresi non hanno il dono della sintesi nemmeno negli acronimi...

Tempi supplementari per la CdL?

Sostiene giustamente Ostellino che
"L'Italia e' un paese diviso fra una domanda di modernizzazione, che soprattutto il Nord industrializzato ha rivolto al centrodestra, e una domanda di protezione, che l’Italia depressa ha rivolto al centrosinistra. Le due domande sono di difficile, ma non impossibile, conciliazione. "
Peccato che il Centrodestra sia risultato un pochino sordo a tali domanda, sinora, preferendo la caccia al consenso nell'"Italia depressa" - ed Ostellino sa bene che non coincide con l'Italia Meridionale. Risultato, un boom della spesa pubblica improduttiva che ha beneficiato soprattutto gli amministratori locali di sinistra di quelle aree, in primis Roma.
Le urne dimostrano che il Nord e le aree piu' dinamiche della nazione sono pronti a darci un'altra chance. Vogliamo buttare anche questa nel cesso per amore di Casini and Friends?

E se Calderoli avesse ragione?

Secondo Calderoli i voti della Lega Alleanza Lombarda non possono essere conteggiati in cpao all'Unione, in base ad un articolo della legge elettorale.

Ergo: Vittoria per la CdL!

Detto fra noi: il punto della legge di cui parliamo e' abbastanza oscuro, ma non si sa mai...
Di certo, credo che vi sia una certa giustizia almeno poetica e politica nella forzata separazione dall'Unione per la Lega Alleanza Lombarda, ma soprattutto per la Liga Fronte Veneto, che sono uno scandalo inaudito: si tratta di due liste autonomiste estremiste o addirittura secessioniste, formalmente apparentate all'Ulivo.
Trovo curioso che nessuno abbia mai chiesto conto a Don Mortadella Prodi di questo stupefacente apparentamento, del motivo per cui Bossi il federalista e' uno sciagurato che vuole dividere l'Italia, mentre i secessionisti veneti e lombardi sarebbero brava gente. Ma allora aperche' non li ha presentati al popolo sinistro e disobbediente?
E soprattutto: quand'e' che la stampa o qualche politico di centrodestra fara' il suo lavoro ed affondera' i denti nelle vere parti molli della sinistra?


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Maometto e Dante, fratelli coltelli

Civiltà Cattolica pubblica vignette che citano l’Inferno dantesco, con Maometto arrostito e per questo viene attaccata dall’UCOII .Non solo mi e’ toccato ritrovarmi l’Opus Dei citato in un articolo libertario. Adesso mi tocca anche ritrovarmi ad appoggiare, solo in questo caso e riguardo alla libertà di stampa, il direttore di Civiltà Cattolica - con pochi dubbi che, a parti invertite, non alzerebbe un dito per difendere i miscredenti.
Ci toccherà persino difenderli dal Vaticano, che invece e’ spesso piegato alle scalmane di certi integralisti islamici? O questa volta il caso vorrà che non vi siano proteste, dato che, in fondo, non sarebbe utile aggredire un alleato nella limitazione della libertà d’opinione?

Dopo WIndows, Linux for Apple

Slashdot riporta la notizia che Boot Camp di Apple non supporterebbe soltanto la possibilita’ di installare Windows su di un Mac, ma anche di effettuare un triplo boot: OS X, Windows XP e Linux boot

Libertari, non libertini

Parlando di Libertarismo e letteratura di auto-aiuto, Guglielmo Piombini esordisce con una precisazione che dovrebbe essere sempre ricordata: non tutti i libertari sono libertini, ne' vi sono molti dubbi su di un fatto: una societa' libertaria o , per essere piu' precisi, liberale, liberista e liberataria, molto probabilmente sarebbe qualcosa di piu' simile all'Inghilterra Vittoriana o alla Roma repubblicana. Leggere per credere.
unico punto che mi ha lasciato con un sopracciglio alzato: non sapevo di avere l'Opus Dei come "compagno di strada". L'etica del lavoro dei suoi membri mi sembra talvolta inquadrata in un'ottica di sacrificio necessario al bene dell'Organizzazione, piu' che di atto benefico in se' , ma ognuno e' libero di pensarla come crede - e di tenere a portata di mano una mitraglietta nel caso qualcuno gridasse all'eretico. Dove ho lasciato la mia...

venerdì, aprile 14, 2006

Capezzone - DellaVedova, ossia retorica e realta'

Della Vedova replica alle critiche di Capezzone e da' una notevole dimostrazione di dove stia la "sostanza" delle proporste liberali, ossia a destra fra i salmoni. Ma non illudiamoci che sia sufficiente: la storia dimostra che in politica la vittoria va, in genere, a chi ha il megafono migliore, non a chi ha ragione. In caso contrario, l'UDC e tre quarti dell'Unione non esisterebbero neppure.

D'Alema sbattte la porta in faccia alla RnP.

D'Alema al Corriere della Sera:

"Porte aperte anche alla Rosa nel Pugno?
«Aperte a tutta l’area socialista, che fu parte fondativa di questo progetto. Mi pare che la Rosa nel Pugno fosse solo un cartello elettorale»"
Mi spiace per JimMomo: nel suo bel post sosteneva che alla Rosa nel Pugno va riconosciuto
"di aver saputo, in questi mesi, aprire nel centrosinistra contraddizioni laiche e liberali che nessuna forza liberale ha saputo aprire nel centrodestra."
Purtroppo d'Alema non sembra aver riconosciuto un bel nulla.

Dhimmitudine a South Park

South Park censurato: niente satira sul profeta Maometto.
Matt Stone and Trey Parker , creatori di South Park, sono stati censurati da Comedy Central , il network via cavo che manda in onda il cartone animato. Il network si e' rifiutato di mandare in onda immagini del profeta all0interno di una puntata che faceva satira sul rifiuto, da parte delle televisioni, di mandare in onda le vignette danesi od immagini di Maometto.

Al suo posto, nell'episodio di Mercoledi', Gesu' Cristo che defeca sul Presidente George Bush e sulla bandiera americana.

Quale migliore immagine della dhimmitudine interiore di un certo culturame? Della sua decisione, quasi inconscia, di cedere a qualsiasi esponente aggressivo di una cultura diversa da quella liberale ed occidentale?
Ieri di fronte al totalitarismo, figlio imbastardito della cultura occidentale e dei peggiori detriti della sua crisalide premoderna; oggi, alla la parte piu' barbara dell'islam, quel fondamentalismo ugualmente figlio imbastardito di una cultura millenaria e dell'aborto totalitario, frutto degli studi maldigeriti dei nazionalisti arabi alla scuola di HItler e Stalin.

Phastidio come chuck Norris

Phastidio mi ha superato e doppiato, riguardo alla questione sanitaria. Prima o poi imparero' anch'io a leggere e scrivere... lui lo ha gia' fatto.

Anaheim o dello sviluppo libero

Ma sara' vero che per rivitalizzare un centro cittadino e' necessaria una politica di espropri e feroci regolamentazioni ambientali e "paesaggistiche", come richiede ogni politico itliaota? A giudicare dall'esperienza di Anaheim, in California, e' possibile, forse desiderabile, rendere davvero libero l'uso della proprieta' privata. Il risultato e' stato l'arrivo di mililardi di dollari d'investimenti in un'area precedentemente "depressa".
Siamo sicuri che possa funzionare solo e soltanto negli USA?

Lottieri e l'invidia

Carlo Lottieri, recensendo la discute del ruolo dell'invidia sociale nella storia dell'Occidente: da sentimento negativo e giustamente esecrato, ad elemento costitutivo del socialismo e di molte posizioni "liberal".
Personalmente, credo che una potente risposta a Rawls sia pervenuta non solo da Anthony Flew, che non conoscevo, ma, in termini di filosofia politica, da Robert Nozick.

Per fortuna che l'individualismo liberale dilaga

Pinocchio riflette sull'asimmetria e l'iniquita' delle proteste studentesche e sindacali: sindacati e camorre sinistro-studentesche godono di totale impunita' di bloccare l'accesso a scuole e luoghi di lavoro, negando non solo il diritto di proprieta', ma anche la liberta' di movimento e di espressione dei propri cittadini, per non parlare dei "diritti" di cui a parole si preoccupano: quello all'istruzione e al lavoro, negati a chi non concorda con le loro proteste.
E lo stato , il Leviatano prontissimo a crocifiggere sempre e comunque l'individuo, si guarda bene dal toccare le corporazioni: sarebbe questo il "neoliberalismo" , il "pensiero unico liberale" e soprattutto l' "individualismo dilagante"? COme Pinocchio, io vedo solo collettivismo:

Chi preferisce manifestare in piazza lo faccia, ma senza penalizzare gli altri. Oggi come oggi i sindacati godono di un’impunità che mette a nudo l’inconsistenza e la deriva dello Stato, riconducibile alla visione collettivista dominante.

Un solo vero vincitore. A spese delll'Italia.

Battitore Libero evidenzia come Casini sembri essere stato il vero vincitore delle elezioni e come potrebbe mirare alla leadership del centrodestra. Analisi del tutto corretta.
Purtroppo. Perche' non credo che casini meriti la leadershiop del csntrodestra.

Il motivo? Casini ha vinto la sua battaglia, al prezzo di far perdere la guerra al proprio schieramento, ai suoi alleati ed al suo leader.

Il risultato dell'Udc e' stato ottenuto a caro prezzo per la CdL: l'alienazione dei radicali, di una buona fetta di liberali che si sono astenuti e soprattutto una legge elettorale che ci ha consegnato questa sconfitta. Avremmo vinto persino col Mattarellum!

Quindi, non credo di voler ringraziare Casini, ne' mi fiderei molto ad averlo leader di un centrodestra unificato: temo che emarginerebbe rapidamente le componenti non clericali della CdL, col risultato di vincere forse un'elezione in piu', ma di consegnare il paese al declino e alle sinistre per una generazione.

Sfortunatamente, i risultati elettorali, la forza d'attrazione centripeta verso la Margherita e la debolezza corrente di laici e liberali nella coalizione rendono questa prospettiva sin troppo probabile.
Peggio di questo, mi sembra vi sia solo la grande Coalizione - a guida rutelliana magari, come pensa Alberto Mingardi?

Facci da collezione

Filippo Facci su Il Giornale - Tre governi, un problema - n. 87 del 13-04-2006:

"Il governo Berlusconi (governo moderato) aveva contro soprattutto i verdi e i comunisti, i dipietristi, i massimalisti di Micromega, dunque i Furio Colombo, i Tabucchi, i Travaglio, i comici, i Moretti, i girotondini, i no global, gli avversatori della Legge Biagi e di ogni grande opera pubblica; nota: il governo Berlusconi rappresentava metà del Paese. Poi. Un governo Prodi (che i più auspicano moderato) avrebbe contro soprattutto i verdi e i comunisti, i dipietristi,
i massimalisti di Micromega, dunque i Furio Colombo, i Tabucchi, i Travaglio, i comici, i Moretti, i girotondini, i no global, gli avversatori della Legge Biagi e di ogni grande opera pubblica; nota: un governo Prodi rappresenterebbe l'altra metà del Paese. Poi. Un governo di coalizione Prodi-Berlusconi o simili (governo moderato) avrebbe contro soprattutto i verdi e i comunisti, i dipietristi, i giustizialisti e i massimalisti di Micromega, dunque i Furio Colombo,
i Tabucchi, i Travaglio, i comici, i Moretti, i girotondini, i no global, gli avversatori della Legge Biagi e di ogni grande opera pubblica; nota: un governo di coalizione Prodi-Berlusconi o simili rappresenterebbe la quasi totalità del Paese. Ne consegue (equazione finale) che il Paese (tutto il Paese) ha un grande problema: i verdi e i comunisti, i dipietristi, i massimalisti di Micromega (continua)."


(Via The Right Nation e Krillix)

Assicurazione Sanitaria o sanita' di Stato?

Arnold Kling critica la proposta Romney: si tratterebbe di un'idea interessante, sporcata da troppi compromessi e che probabilmente finira' per essere molto costosa, a causa delle basse franchigie; dall'Opinionjournal un punto ancora piu' importante: quello che sarebbe utilissima , soprattutto per i piu' poveri , sarebbe una assicurazione che coprisse soltanto i soli avenimenti catastrofici, quali grandi malattie ed incidenti; lasciando il resto delle cure mediche scoperte, il costo sarebbe basso per chiunque. Inoltre, entrambi gli articoli ricordano a ragione che un sistema statale ove i costi non siano almeno in parte addebitati al paziente fa perdere la concezione del costo della cura, che in caso di malattie non gravi puo' davvero divenire eccessivo sensza portare eccessivi benefici. Portando, aggiungo io, all'illusione che la salute "non ha prezzo", quando invece ce l'ha eccome, soprattutto in termini di sprechi.

Questo e' sicuramente un punto interessante: nei commenti a questo post, Pinocchio racconta come l'adozione di un'assicurazione sanitaria in Isvizzera abbia portato all'esplosione dei costi sanitari. Ha perfettamente ragione; credo tuttavia che un sistema d'assicurazione obbligatoria, con franchige sufficientemente elevate e che avesse quale forma d'assicurazione obbligatoria la sola assicurazione ad eventi catastrofici e poco altro, potrebbe essere sostenibile. Soprattutto considerando il fatto che non siamo in un mondo senza interferenze governative nella sanita', neppure negliUsa e, soprattutto, che non esiste speranza di privatizzazione integrale del settore sanitario, se non in forma graduale.

giovedì, aprile 13, 2006

Assicuraizone Sanitaria e sanita' di Stato

Arnold Kling critica la proposta Romney: si tratterebbe di un'idea interessante, sporcata da troppi compromessi e che probabilmente finira' per essere molto costosa, a causa delle basse franchigie; dall'Opinionjournal un punto ancora piu' importante: quello che sarebbe utilissima , soprattutto per i piu' poveri , sarebbe una assicurazione che coprisse soltanto i soli avenimenti catastrofici, quali grandi malattie ed incidenti; lasciando il resto delle cure mediche scoperte, il costo sarebbe basso per chiunque. Inoltre, entrambi gli articoli ricordano a ragione che un sistema statale ove i costi non siano almeno in parte addebitati al paziente fa perdere la concezione del costo della cura, che in caso di malattie non gravi puo' davvero divenire eccessivo sensza portare eccessivi benefici. Portando, aggiungo io, all'illusione che la salute "non ha prezzo", quando invece ce l'ha eccome, soprattutto in termini di sprechi.

Questo e' sicuramente un punto interessante: nei commenti a questo post, Pinocchio racconta come l'adozione di un'assicurazione sanitaria in Isvizzera abbia portato all'esplosione dei costi sanitari. HA perfettamente ragione, ma credo che un sistema d'assicurazione obbligatoria con franchige sufficientemente elevate e che avesse quale forma d'assicurazione obbligatoria la sola assicurazione ad eventi catastrofici e poco altro potrebbe essere sostenibile. Soprattutto considerando il fatto che non siamo in un mondo senza interferenze governative nella sanita', neppure negliUsa e, soprattutto, che non esiste speranza di privatizzazione integrale del settore sanitario, se non in forma graduale.

Smemoranda

Zigurrat la chiama Smemoranda Giavazzi: in un bel lavoretto di macelleria televisiva, l'agenda Giavazzi, insieme alla RnP tutta, e' gia' finita sepolta dal Capitale di Marx, ancora intonso - ce lo vedete un rifondarolo in grado di leggere un testo diverso dalle parole di una canzonetta?

"il comunista Marco Rizzo, papale papale, ha detto a Capezzone che la Rosa nel pugno non conta niente poichè i 18 deputati sono ininfluenti vista la maggioranza dell'unione alla Camera e perchè non ha senatori."

Rizzo conta nulla? Aspettate e vedrete. Il suo discorso, oltretutto, non fa una grinza: come gli augura il Sindaco, welcome to the Jungle, Daniele.

Anche negli USa, non e' la sinistra a vincere, ma la DEstra a perdere

Persino il Il Washington Post , molto vicino ai Democratici americani, ammette che persino con un Presidente alle prese scon sondagig poco piacevoli e contro un Partito Repubblicano ancora convalescente dagli scandali legati all'abuso dei lobbisti , alla caduta in disgrazia di Tom DeLay e alle tendenze suicide sull'immigrazione, la sinistra americana rischia di non vincere le prossime elezioni .
Un pessimo segnale e' giunto dall'elezione supplettiva che si e' tenuta in California per sostituire Randy 'Duke' Cunningham (R-Calif.) , ossia il congressista corrotto a furia di regali da Jack Abramoff. Sembrava una passeggiata, ed invece la candidata Democratica, Francine Busby, che concorreva in un "primo turno" contro 18 candidati di un centrodestra frazionato, si e' guadagnata solo il 44 per cento del voto; ci si aspetta una sua sconfitta da parte del candidato del GOP arrivato secondo, sul quale convergera' il voto di moderato precedentemente disperso.

Se i Democratici non riescono a prendersi il seggio di uno dei piu' lerci Repubblicani del Congresso, reo confesso, cosa li attende nel resto della nazione? L'unica possibilita' che hanno e' un Partito Repubblicano che mostra una preoccupante tendenza a suicidarsi , gestendo in maniera orrenda due temi: l'immigrazione, come fece in California con Pete Wilson
e sembra voler ripetere ora con Tom Tancredo ed i suoi boscimani xennofobi; e lo statalismo coniugato con una spesa pubblica fuori controllo ed impiegata come strumento clientalre, come DeLay insegno' e come i suoi epigoni non vogliono smettere di abusare.

Queste elezioni , in sintesi, non verranno vinte dai Democratici, ma perse dai Repubblicani, se si allontaneranno dalla lezione liberale liberista e libertaria di Ronald Reagan.
Rischiano come e' accaduto a casa in Italia , dove la trasmutazione di Forza Italia da embrione del partito liberale di massa a replica del pentapartito si e' accompagnata ad un calo dei consensi.

mercoledì, aprile 12, 2006

Anche per Camillo, Della Vedova for President!

Per Christian Rocca, e' stato un pugno alla Rosa senza voti:

"Pannella spiega gli insuccessi post ’99 con la scarsità di mezzi attuali e con la disponibilità finanziaria di allora. In parte è vero, in parte no. Il punto è che allora apparivano come il volto presentabile di uno schieramento liberale, moderno e di centrodestra. Un motivo c’era. Il piano di Pannella nell’Unione è stato invece tanto ambizioso quanto fuori sincrono con l’Italia reale. [...]
In realtà Pannella ha avvertito i suoi del rischio, ma questi non si sono accorti di essere diventati quei radical chic favoriti nei salotti che non sono mai stati. [...]
Fossi iscritto al partito, chiederei un congresso per eleggere segretario Benedetto Della Vedova. E’ un neodeputato. Di Forza Italia."

L'analisi di Christian Rocca mi sembra corretta; su Della Vedova presidente, e' semiserio, io meno: e' evidente che la Rosa nel Pugno e' un partito socialista con una foglia di fico radicale, anzi radical-chic. E' evidente che i Riformatori Liberali non sono riusciti ad intercettare utti i voti radicali e liberali in libera uscita, ma perlomeno hanno cercato di tenere dritta la barra della strategia che tanto giovo' ai Radicali: quella del '99 .

Da Indipendenti a Vaticani?

Sento or ora da Radio Radicale che il mio ex-quotidiano preferito, l'Indipendente, starebbe per passare da Bocchino a Buttiglione. Insomma, al posto del simbolo birichino che ha ora vedremo campeggiare un bel crocifisso...
Triste epilogo, per una storia ch'era (ri)cominciata con Giordano Bruno Guerri.

martedì, aprile 11, 2006

sanita' obbligatoria negli USA, obiezioni e difesa

Ho gia' commentato favorevolmente l'iniziativa del governatore del Massachussets per la riforma dle sistema sanitario: al posto della sanita' d'emergenza gratuita per tutti e del rimborso per pocveri ed anziani, un'assicurazione obbligatoria per tutti (sul modello della nostra RC auto), con sussidi per l'assicurazione "base".
Michael Tanner del Cato Institute non apprezza il piano , perche' lo ritiene una "Slippery Slope", una china pericolosa verso un sistema inefficiente, sprecone e nemico del progresso - il sistema sanitario presente in molti stati euopei.
Mentre Tanner e' favorevole in teoria al metodo applicato nella riforma di Romney, ritiene che si possano porre due obiezioni, una pratica ed una di principio.
Quella pratica e' che la burocrazia dedicata all'imposizione della copertura obbligatoria sara' enorme.
Quella di principio, piu' importante e difficile da eludere, e' il fatto che si sia passato il principio che la salute dei cittadini sia una responsabilita' del governo, che portera' ad un aumento irresistibile dell'interferenza statale nelle scelte e nella vita degli individui; una china che in Europa ha portato alla totale nazionalizzazione del sistema sanitario, con i classici, devastanti esiti di un sistema socialista.

Personalmente, condivido alcune delle preoccupazioni di Tanner, ma ritengo comunque valido il piano Romney, sia per l'Europa che per gli USA.
Lo apprezzo anche per un motivo tattico: da un punto di vista libertario , si tratta, come minimo, di un buon second best, di un male molto minore rispetto alla tradizionale soluzione socialista.

E' inutile farsi illusioni:almeno nel futuro prossimo, il settore sanitario restera' uno di quelli nei quali e' quasi impossibile osservare un comportamento individuale razionale ed informato - troppe asimmetrie informative, troppa volatilita', un notevole bias nel calcolo delle probabilita' .
Al momento, l'esistenza di una "rete di sicurezza" nel settore sanitario, totalmente razionale o meno, e' una preferenza della maggioranza degli individui di conseguenza, in democrazia, una soluzione di mercato senza elementi coercitivi ed universali e' una pura chimera.
Inoltre, non e' corretto a mio parere sostenere che gli USA al momento siano liberi dall'invadenza statale nel campo sanitari: In Europa abbiamo sistemi socialisti, ma ricordiamo che anche negli USA esistono Medicare e Medicaid, che in linea di principio gia' implicano la responsabilita' statale sulla salute dei singoli e che verrebbero sostituiti dalll'assicurazione obbligatoria.
Questi due programmi mi sembrano una china decisamente piu' ripida di quella di un sistema privato che fornisce un'assicurazioner minima obbligatoria

In conclusione, non credo che neppure gli americani perderebbero qualcosa nell'adottare la proposta ROmney anche in altri stati.
Per noi europei liberali, addirittura, sarebbe probabilmente la manna dal cielo, l'unica speranza di vedere finalmente una transizione del sistema sanitario ad una soluzione non socialista, con gli enormi benefici che questa comporterebbe.

Cappelle elettorali ed aerei dall'Oceania

Copio e incollo dal Mazziniano che Copia e incolla da 'Camillo' sperando che non s'inkazzi..... e che prima o poi faccia un blog tecnicamente civilizzato :)

"Il Senato all'Unione (38 senatori comunisti, più Franca Rame e altri 3 marescialli dipietristi), ma per la fiducia servono 4 senatori a vita e gli aerei dall'Oceania sempre in orario
Anche nelle circoscrizioni estere il Polo ha preso più voti, ma non vale il voto per la coalizione (come in Italia). L'Ulivo dunque vince 4 seggi esteri perché si è presentato unito e da solo, mentre il Polo si è presentato separato con FI, Tremaglia, Udc, Lega, Mussolini eccetera
Riepilogo: il Polo ha preso più voti in Italia e all'Estero, ma a causa della legge elettorale del Senato con i premi di maggioranza regionali anziché nazionali come alla Camera, a causa della legge Tremaglia e della stupidaggine di essere andare separati nelle ciricoscrizioni estere ha perso il senato. Detto questo, se l'aereo da Melbourne ritarda e qualche senatore a vita ha il raffreddore, al Senato Prodi non ha la maggioranza."

walking class: Valentino, oh caro

Da walking class :

"Valentino Parlato su Sky Tg 24: 'Non capisco questo desiderio del centrosinistra di unire il paese. Berlusconi non è stato calato dal cielo. C'è un'Italia che lo ha prodotto. E noi dobbiamo lavorare nella mente di quella Italia che lo ha prodotto'. Rieducazione, oh yes!"

Parlato ci sta dando un assaggio del programma reale della forza ideologicamente egemone dell'Unione: rieducarci tutti al Brave New World. Hanno passato il 1984, ma gli e' rimasto nel cuore.

Arrestato Bernardo Provenzano, ma e' gia' merito di Prodi

ANSA.it - Arrestato Bernardo Provenzano: "(ANSA) - PALERMO, 11 APR - Il boss della mafia Bernardo Provenzano e' stato arrestato dalla Polizia di Stato nel Corleonese. Lo confermano il procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone ed i pm della Dda Prestipino e Marzia Sabella."

Per Walker, si tratta dell' "L'ultimo ottimo lavoro dell'equipe guidata dal ministro Beppe Pisanu. E allora chi è che sta con la mafia?"

Concordo; purtroppo, invece, ho gia' sentito qualcuno sostenere che questo sarebbe il primo arresto dell'Ulivo: che Provenzano, disperato per la fine del proprio protettore, avrebbe deciso di arrendersi... patetico, ma preoccupante: un'altra dimostrazione delle intenzioni e delle pulsioni a sinistra: criminalizzazione dell'avversario, riscrittura della storia.

walking class: Valentino, oh caro

Da walking class :

"Valentino Parlato su Sky Tg 24: 'Non capisco questo desiderio del centrosinistra di unire il paese. Berlusconi non è stato calato dal cielo. C'è un'Italia che lo ha prodotto. E noi dobbiamo lavorare nella mente di quella Italia che lo ha prodotto'. Rieducazione, oh yes!"

Parlato ci sta dando un assaggio del programma reale della forza ideologicamente egemone dell'Unione: rieducarci tutti al Brave New World. Hanno passato il 1984, ma gli e' rimasto nel cuore.

Arrestato Bernardo Provenzano, ma e' gia' merito di Prodi

ANSA.it - Arrestato Bernardo Provenzano: "(ANSA) - PALERMO, 11 APR - Il boss della mafia Bernardo Provenzano e' stato arrestato dalla Polizia di Stato nel Corleonese. Lo confermano il procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone ed i pm della Dda Prestipino e Marzia Sabella."

Per Walker, si tratta dell' "L'ultimo ottimo lavoro dell'equipe guidata dal ministro Beppe Pisanu. E allora chi è che sta con la mafia?"

Concordo; purtroppo, invece, ho gia' sentito qualcuno sostenere che questo sarebbe il primo arresto dell'Ulivo: che Provenzano, disperato per la fine del proprio protettore, avrebbe deciso di arrendersi... patetico, ma preoccupante: un'altra dimostrazione delle intenzioni e delle pulsioni a sinistra: criminalizzazione dell'avversario, riscrittura della storia.

Se l'Udc e' il futuro della CdL, allora sono un reazionario

Per Alberto Mingardi, Casini c'è, ma non abbastanza per porsi quale erede del Cavaliere: per fortuna, mi verrebbe da aggiungere. Se un mix di teocon e notabili locali e' il futuro per l'area attualmente "coperta" da Forza Italia, allora sono un reazionario.
Casini sara' anche una macchina da voti, ma copre un partito che ha poco da invidiare all'Udeur.
Puo' essere stato utile per aver fornito uno spazio ai moderati non troppo entusiasti di Berlusconi, impedendo quindi un certo travaso di voti verso altri partiti centristi inseriti nell'Unione.
Dall'altro lato, tuttavia, credo che abbia causato un notevole appannamento delle credenziali liberali della coalizione, proprio a causa con le iniziative francamente clericali portate avanti da Volonte' e soci ; ha quindi alienato e spinto all'astensione , secondo me, una buona quantita' di elettori liberali, disillusi dall'incapacita' della CdL di portare avanti un'agenda di riforme liberali, incapacita' dovuta anche al boicottaggio dell'Udc.

coglioni e pirla

Qualche riflessione preliminare: forse la CdL ha perso, ma di sicuro l'Unione non ha vinto: vincere per un errore statistico in una Camera e perdere ( o vincere con senatori a vita e brogli all'estero) nell'altra, contro una governo logorato da una maggioranza rissosa, da due anni di stagnazione economica e da una guerra impopolare non e' una vittoria, e' uno scandalo.Festeggiare un risultato simile e' da festa dei coglioni, infatti sappiamo chi lo ha fatto.

Sulla "nostra sponda", agitare lo spettro della Florida,e' da pirla, altrettanto autolesionista.
Abbiamo avuto in mano gli Interni per 5 anni, e' patetico sostenere che la CdL sarebbe vittima di forrodi elettorali, non tanto perche' fa apparire disperati, ma perche' fa sembrare Pisanu un incompetente.
Ricontare i voti e' folle, e' assurdo. Non puo' servire a nessuno, per una volta mi tocca dare ragione a Lucia Annunziata: questa nazione non puo' sopportare un'altra crisi di delegittimazione di un'intera classe politica.

Un suggerimento? Licenziare Nexus ed affidare le previsioni elettorali allo staff di Ideazione. Che, oltre ad essere molto piu' simpatici, danno i numeri come si deve: date un'occhiata alle previsioni elettorali per il Senato e la Camera...

Legge elettorale: siamo sicuri fosse davvero cosi' favorevole?

Forse esausto per la maratona televisiva, l'ottimo walker si e' lasciato prendere la mano nel titolo del post , perche' il contenuto e' invece ben diverso: non e' golpe, e' soltanto coglioneria istintiva e debordante.

Il Sindaco ha Sempre (?) ragione

Su The Right Nation in diretta i risultati. Ed il presentimento del Sindaco si e' rivelato corretto, almeno per quanto riguarda i numeri: siamo distaccati da una manciata di voti. SPeriamo che rimanga l'unico parallelismo.

un solo altro commento: Rosa nel Pugno che?

lunedì, aprile 10, 2006

Stampiamocelo nel cranio!

Dal sito dei Riformatori Liberali: "Taradash, se CdL perde perché poco reaganiana"

Botte e risposte

Su Italian Libertarians, Jinzo e Pannella si scrivono. Preferisco Jinzo.

E tanto per ribadire il punto, parlando di neolib:

"Il problema è diverso per quanto riguarda i socialisti della CdL, ossia quelli di De Michelis. Il punto è che noi non abbiamo alcuna intenzione di ripetere gli errori della Rosa nel Pugno, divenuta ormai Resa nei confronti del socialismo.
Eravamo radicali di destra, o meglio l'ala destra del partito radicale, siamo tutti libertari amerikani e quindi il nostro obiettivo naturale è quello di smantellare il socialismo. I socialisti di ogni specie sono di conseguenza i nostri nemici giurati, troviamo per giunta deprimente la posizione della Rosa nel Pugno sulla scuola pubblica, che appunto è di matrice socialista, mentre noi siamo per il buono scuola, se non per la privatizzazione.

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