giovedì, maggio 31, 2007

Agnelli mannari

Una volta l'uso nelle famiglie perbene era che i panni sporchi si lavassero in casa; figuriamoci, quindi , nella "famiglia regnante" dell'Italia repubblicana, la famiglia Agnelli. Nulla di tutto questo: ormai, anche i ricchi aristocratici danno spettacolo, un pessimo spettacolo, sulla pubblica piazza.
Il declino era già cominciato, dal punto di vista dell'immagine, con il caso di Lapo Elkann: il rampollo di casa Agnelli ha sicuramente ricevuto un trattamento privilegiato, date le circostanze, con tanto di perdono ed amnistia da parte dei rotocalchi nazionali. Eppure, rimane il sospetto che, in altri momenti e con altri Agnelli, nessuno si sarebbe mai sognato di pubblicare alcunché e non vi sarebbe stato alcuno scandalo.

Adesso arrivala notizia che la figlia di Gianni Agnelli e madre degli eredi designati, di Lapo e Yaki Elkann, avrebbe persino fatto causa, fra gli altri, a Franzo Grande Stevens e Gianluigi Gabetti, per una questione d'eredità. Una causa contro coloro che da sempre hanno agito quali plenipotenziari per conto della famiglia, praticamente da sempre?

Per una questione di conti correnti, insomma, Margherita Agnelli, intenta una causa contro alcune fra le persone che hanno contribuito ad aumentare maggiormente il patrimonio della famiglia tutta negli ultimi anni, soprattutto grazie ad una spregiudicata operazione per la quale Grande Stevens e Gabetti sono stati condannati a multe milionarie.

Nel 2005, la Fiat viaggiava ancora in cattive acque, nonostante la cura Marchionnne fosse già avviata con buoni risultati; tre banche creditrici erano state da poco costrette a convertire parte dei propri crediti in azioni, a prezzi nettamente superiori a quelli di mercato e quindi con perdite letteralmente miliardarie per i propri bilanci. Si trattò di una forte boccata d'ossigeno al gruppo, che però spodestava gli Agnelli dal ruolo di maggiori azionisti.

La holding di famiglia, IFIL, acquistò quindi azioni Fiat ad un prezzo di circa 4,5 euro, la metà di quanto furono costrette a convertire le banche, fino a riportarsi al 30% del capitale, in modo da precludere scalate ostili e posizionarsi favorevolmente per l'aumento di valore del titolo. Nulla di male, in teoria, salvo un particolare: Le azioni non vennero acquistate sul mercato da IFIL, cosa che avrebbe fatto levitare il valore del titolo e, molto probabilmente , fatto innervosire le banche creditrici, ma dalla banca americana Merrill Lynch per conto di IFIL, tramite l'impiego di derivati (equity swap) che elusero l'obbligo di darne comunicazione a Consob e che ridussero il rischio di lanciare una costosa OPA.
Al momento giusto, IFIL annunciò la transazione, subì una censura (curiosamente mite) della Consob e pagò le debite multe, come fecero Grande Stevens e Gabetti. Uno stile poco consono alla leggenda Agnelli, in fatto di correttezza e sangue blu, ma molto adeguato a quello della Fiat, lo stile di un gruppo industriale che non è mai, nella realtà, andato molto per il sottile con gli "estranei" e gli sfidanti.

Ciò che stona davvero, in questa storia, è la rottura dei ranghi, la fine della solidarietà all'interno del clan Agnelli o dell'autorità dell'attuale "patriarca", incapace persino di evitare che la propria madre si rivolti contro due colonne portanti del gruppo per pochi soldi.
Decadenza del Galateo, come sostiene Xavier, uno stile che tramonta. Insieme al Galateo ed allo stile, tuttavia, ci sembra che anche la dinastia Agnelli stia avendo qualche difficoltà.



HT: Xavier
Fonti: Reuters,IHT, Finanzablog

Conservatori Contemporanei e centristi allo sbando

Un grosso in bocca la lupo a Conservatori Contemporanei, il nuovo progetto di bimestrale online diretto da Italo Bocchino.
Sono sicuro che saranno ottimi vicini di casa, nonostante le rituali prese di distanza da un "liberismo" purtroppo quasi introvabile nella pratica politica - mentre ne abbondano le prese di distanza, tipiche della tradizione collettivista (dagli hegeliani ai postmoderni). Spero ardentemente che i conservatori contemporanei non si siano condannati all'ennesima riproposizione di un partito moderatamente cattolico e moderatamente corporativo, privandosi del "vaccino" liberale.
Qui si rimane orgogliosamente liberali, liberisti e libertari, oltre che esplicitamente di destra; ci rallegriamo per la batosta di Casini e tifiamo per chi si augura lo sbando del centrismo, anche se ci facciamo poche illusioni al riguardo: l'idea di una nuova DC è un male per l'Italia, ma è anche un modello dal quale la nostra classe politica viene irresistibilmente attratta non appena le spinte innovatrici si affievoliscono.


HT: Oggettivista,Mariniello

venerdì, maggio 25, 2007

Alitalia contro Air France

Mentre Alitalia affonda, il partner di cui abbiamo rifiutato le avances in più di un'occasione rifiorisce. Complimenti ai protezionisti nostrani ed al nostro serio governo.

Nel novembre 2006, la nostra compagnia di bandiera era per l'ennesima volta sull'orlo del fallimento, per esplicita ammissione del proprio amministratore delegato e dello stesso Romano Prodi e decise di avvicinare Air France KLM .
La logica reazione governativa sarebbe dovuta essere di interesse e supporto: da un lato, ecco la l'occasione di risanare o, nel peggiore dei casi, accollare a qualcun altro le voragini puntualmente scavate da Alitalia nei bilanci propri e del governo italiano; dall'altro, l'entrata nel mercato italiano di un operatore efficiente avrebbe stimolato la nascita di un mercato del trasporto aereo, di fatto strangolato dalla congerie di piccoli oligopoli sanzionati dal governo.
La logica economica, di fronte alla prospettiva di concorrenza differente dai "soliti noti", volò fuori dalla finestra. Prodi espresse fortissimi dubbi su di una eventuale operazione:
“ Ora ho molti dubbi. Vorrei conoscere le vere intenzioni di Air France”, ha detto. “Vuole creare un grande gruppo europeo per il trasporto aereo in cui l’Italia abbia un proprio spazio, o vuole semplicemente impadronirsi del mercato del trasporto aereo italiano, che è grande e molto ricco? ”

Air France, che non aveva fatot la prima mossa, comprese al volo, mantenne una piccola partecipazione ed un posto in consiglio, ma si guardò bene dal sollevare troppa polvere.
Parliamo davvero di barbari in cerca di preda, vili emissari della reazione capitalista franco-olandese? La società è nata dalla fusione di due compagnie di bandiera, che continuano ad operare in autonomia ed i risultati ottenuti negli ultimi anni ne danno una immagine ben diversa:
Secondo l'annuale report della rivista specializzata Air Transport World, Air France-Klm è la prima compagnia mondiale per "operating revenue", "net profit". Terza per "operating profit" e con i suoi 69 milioni di passeggeri è al sesto posto come numero di clienti. (Da Wikipedia)
A dicembre, la privatizzazione-farsa, costata di fatto altre centinaia di milioni; a gennaio, la conclusione della presenza di un rappresentante Air France in consiglio, con tanto di bugia finale del nostro amato premier.

In questi giorni, Alitalia è praticamente fallita a causa della necessità di svalutare il valore della propria flotta, mentre Air France-KLM sta acquistando 30 Airbus A320 ordinando altri 2 superjumbo A380, portando il totale a 12, dopo aver archiviato ottimi risultati economici.
Il contrasto è lampante; se questi sono i predatori che volevano impadronirsi del ricco mercato italiano, verrebbe quasi da esclamare "facciano pure!".

Purtroppo, invece, sembra che la cordata vincente sarà quella composta da AirOne e IntesaSanpaolo, banca presieduta da Giovanni Bazoli, legatissimo a Prodi e gestita da manager di sicurissima fede "democratica". Una vera soluzione all'italiana: la prima compagnia aerea a sfidare il monopolio viene cooptata a rafforzarlo, tramite un accordo con gli esponenti di un rapporto fra politica ed economia che sembra voler sostituire la concorrenza nel mercato con le logiche di potere e la spartizione fra bande come ai bei vecchi tempi della "economia mista" e del parastato.
Insomma, quello altrui è un conflitto d'interesse, quelle proprie sono "sinergie" e "difesa dell'italianità". Tanto c'è sempre Pantalone.

La domanda sorge spontanea: se la destra era protezionista ed interessata soltanto a fare gli interessi degli amici, questa sinistra come si definisce?


Fonti: The Telegraph,WSJ.com, Phastidio

tag: , , , ,

giovedì, maggio 24, 2007

Esiste qualcuno che non aveva ancora visto "Guerre Stellari"?

Ebbene sì - e scrive per "Wired", praticamente il mensile chic per tecnofili.
Un paradosso che cammina. D'altronde, la rubrica di Tony Long non si chiama "Il Luddita" per niente.
La recensione, come potete immaginare a questo punto, è una solenne stroncatura, ma è facile sparare su di un film del 1977 nato come puro intrattenimento. Una perla di saggezza nell'oceano di vetriolo: Io e Annie si sarebbe davvero meritato di essere ricordato come il miglior film di quell'anno.

lunedì, maggio 21, 2007

Lutto per l'Associazione vittime del terrorismo

L'Associazione italiana vittime del terrorismo ha perso il suo presidente. Maurizio Puddu e' morto oggi a Torino. Aveva 75 anni e nel 1977, quando era consigliere provinciale di Torino nel gruppo della Dc, era stato ferito dalle Brigate Rosse. Ancora recentemente, benche' malato da tempo, era intervenuto a manifestazioni pubbliche come quella nel trentennale dell'uccisione, sempre da parte delle Br, del presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino, Fulvio Croce.

Continua su liberaliperisraele.

mercoledì, maggio 16, 2007

Fatevi una cultura: le lettere di Darwin disponibili sul Web

E' finalmente online il Darwin correspondence project, ossia una buona porzione dell'archivio della corrispondenza di Charles Darwin. Il padre della moderna teoria dell'evoluzione era un grafomane incallito e si sono conservate deicne di migliaia di lettere ricevute e spedite. Per il momento, è possibile leggere il testo completo di circa 5mila, scritte fino al 1865 ed il riassunto di altre 9mila.
L'intera corrispondenza è in fase di pubblicazione su carta: sono già stati dati alle stampe 15 dei 30 volumi previsti.
Nell'attesa, chi fosse interessato alle opere di Darwin si puo' sempre rinfrescare la memoria con le opere complete , in inglese, raccolte e pubblicate online dall'università di Cambridge, oppure con la versione italiana (disponibili in parte qui)


HT:BBC

tag: , , , ,

martedì, maggio 15, 2007

Un foglio di carta o uno schermo a colori? Entrambi

L'E-paper è l'ultima frontiera negli schermi portatili: creare uno schermo che abbia le stesse doti di contrasto, luminosità e flessibilità della carta e che non richieda energia se non quando l'imagine od il testo vengono modificati, aprirebbe la strada ad innovazioni quasi rivoluzionarie: immaginate uno strumento delle dimensioni di un libro o di una rivista, in grado di connettersi ad Internet e di una capacitò d'immagazzinamento dati di alcuni Gigabyte. Le tecnologie disponibili sinora, quasi pronte per una distribuzione commerciale, si erano concentrati su riproduzioni monocromatiche, mirando a replicare i vantaggi di libri e quotidiani.
La notizia di oggi è che L.G. Philips ha sviluppato la prima E-paper a colori. La forma è quella di un foglio di carta, delle dimensioni di uno schermo da 14 pollici; è completamente flessibile e ha un angolo visuale di 180 gradi, così che le immagini appaiono nitidamente anche con lo schermo piegato.


"LG.Philips LCD has announced it has developed the world's first 14.1-inch flexible color E-paper display, equivalent in size to an A4 sheet of paper. The 14.1-inch flexible color E-paper uses electronic ink from E-Ink Corp. to produce a maximum of 4,096 colors. It can be viewed from a full 180 degrees, so that images always appear crisp, even when the display is bent."


Fonte: Physorg, Slashdot

lunedì, maggio 14, 2007

Nessun autogoal per i laici, soltanto per socialisti e postmoderni

Secondo Il Filo a Piombo, i laicisti hanno fatto autogol. Non sono ben sicuro di cosa siano i laicisti, ma dopo aver visto Piazza Navona invasa di bandiere rosse ed in generale dei paramenti della "chiesa" rossa, ho qualche dubbio che vi fossero molti laici da quelle parti, almeno fra gli organizzatori. Al comando di quella manifestazione c'era un'altra aspirante teocrazia.

Piazza Navona non è stato, quindi, l'autogol dei laici o dei "laicisti", ma di coloro che si sono illusi che il socialismo e la sua variante comunista o "alternativa" non siano delle piccole Chiese, delle brutte copie di quella cattolica, oppure di poterne cavalcare la potenza organizzativa per avanzare la causa della laicità in Italia. Di chi s'illude, quindi, che per separare Stato e Chiesa si possa correre il rischio di cadere dalla padella nella brace, di consegnare lo Stato ad un altro genere di teocrazia.
Fortunatamente, per chi è laico a tutto tondo, risulta evidente quanto questa illusione sia fallace e quindi senza rischi di braci, per il momento: a sinistra si è in grado di smuovere in teoria centinaia di migliaia di persone, per i motivi più futili, eppure, per qualcosa di teoricamente "sacro" ad ogni partito della coalizione, niente indignazione epocale, niente adunate oceaniche. L'assenza delle truppe cammellate sindacali e veteropartitiche evidenzia la scarsa importanza che il tema riveste per i veri "padroni del vapore" a sinistra; si è trattato di un modo per mettere cappello sull'ennesima provincia dell'Impero politico, senza tuttavia impegnarsi troppo e senza voler compromettere ulteriormente i rapporti con la chiesa maggioritaria in questa nazione, esattamente come, per strategia, s'impone censura a coloro che vorrebbero riservare all'Islam lo stesso livello di critiche verbali rivolte alla Chiesa Cattolica.

In entrambe le manifestazioni, insomma, laicità e libertà c'entravano poco, purtroppo.

Boccaloni cornuti e mazziati

Dedicato ai liberali che hanno partecipato al Family Day: Papa Benedetto XVI mette sullo stesso piano capitalismo e marxismo. Oltre al danno, la beffa: a poche ore dalla genuflessione pubblica in cerca di un posticino caldo e qualche voto, dando uno scossone alla laicità di metà dello spettro politico italiano, sembra essere il Pontefice stesso a sbattere la porta in faccia all'ipotesi di "fusionismo" all'Italiana, in salsa cattolica, che coniughi libertà individuale ed economica all'adesione ai dettami vaticani sui temi morali:
«Il sistema marxista ha lasciato una triste eredità di distruzioni economiche ed ecologiche e una dolorosa distruzione degli spiriti. Lo stesso all'Ovest, dove cresce costantemente la distanza tra poveri e ricchi e si produce un'inquietante degradazione della dignità personale con ingannevoli miraggi della felicità»
I leader del centrodestra ed una folta pattuglia di rappresentanti della sinistra si sono prestati a dichiarazioni appiattite su ogni posizione della Chiesa Cattolica, in maniera talmente smaccata da sembrare disperatamente alla ricerca di un pugno di voti. Idea estremamente miope, da entrambe le parti: si è trattato di un'asta, che ha soltanto un vincitore: la Curia, che si è limitata ad incassare, senza cedere su alcun tema, neppure sul mero piano della comunicazione; l'equiparazione di marxismo e capitalismo nel giorno in cui il capitalista più popolare d'Italia fa atto di sottomissione suona come una beffa.

In teoria, una destra moderna dovrebbe avere quale tratto distintivo la difesa dell'individuo, della sua vita, libertà e proprietà, della sua libertà di organizzare la propria vita in associazioni volontarie, anche quali famiglie o Chiese.
In teoria, questo è iscritto a chiare lettere nei programmi dei partiti di centrodestra ed è giusto che sia così: questo è il modo in cui la destra ha potuto rinnovarsi e rinnovare le nazioni nella quale è andata al potere nell'ultima generazione.

Quando ciò non è avvenuto, abbiamo avuto gli Chirac, ossia socialisti in tutto salvo che nel colore delle camicie, che hanno ottenuto poltrone per sé e i propri cari, ma hanno lasciato che il collettivismo continuasse ad erodere le basi di una società libera.
Questa è la destra che sembra auspicare Ratzinger, viste le sue parole? E' possibile.
A destra, resiste la convinzione (condivisa in parte da chi scrive) che l'accordo fra laici, liberali e cattolici fosse raggiungibile tramite la ricerca di un "fusionismo" simile a quello americano, fra conservatori culturali e libertari sui temi economici: un'alleanza, mutualmente vantaggiosa, nella quale i cattolici avrebbero appoggiato riforme economiche in grado di aumentare l'autonomia dell'individuo, mentre i liberali, anche laici, avrebbero accettato perlomeno di non ostacolare le istanze morali espresse dalla base cattolica. La partecipazione al Family Day, avrebbe potuto essere un gesto positivo, un'apertura di credito, ripagata da una maggiore attenzione della Chiesa alle ragioni delle libertà diverse da quella di culto.
Risulta difficile credere che il favore verrà restituito: le parole di Benedetto XVI ribadiscono un atteggiamento che fa poco sperare liberali e libertari.

Update
: lui, probabilmente, si spiega meglio di me. Anche se io avrei lasciato Roosevelt e Keynes a riposare al camposanto...

Round-up: Inyqua, Daw, Babs, IlMegafono, Benedetto della Vedova, Dall’altra parte, Dyotana, Orizzonte Liberale,Cantor,Watergate,No way

On the other side: Harry,Otimaster

tag: , , ,

venerdì, maggio 11, 2007

Al-Hurrah: finanziata dagli USA, simpatizza per il terrorismo

Cosa succede quando si mettono insieme 70 milioni di dollari di finanziamenti statali, il Medio Oriente ed un produttore della CNN? Ecco a voi Al-Hurrah, un canale televisivo dove si celebra l'11 settembre, si intervista genuflessi il capo di Hezbollah e poi lo si critica come troppo moderato, si appoggiano i denigratori dell'Olocausto e si definisce Israele "lo stato giudaico sulle terre di Palestina ".

Il reportage di Joel Mowbray è inquietante. Al-Hurrah è stata fondata con il denaro del Dipartimento di Stato USA, allo scopo di fornire una fonte d'informazioni che fosse all'altezza degli standard occidentali in tema di accuratezza dell'informazione e per contestare la propaganda e le menzogne più smaccate che in Medio Oriente vengono quotidianamente spacciate come realtà storica a mezzo televisivo.
Sotto la guida del suo primo direttore, il musulmano libanese Mouafac Harb, Al-Hurrah ha frequentemente assolto al proprio compito. Un esempio lampante è l'Olocausto, negato o schernito in tutta l'area: per la prima volta in assoluto, una TV araba mandò in onda una intervista ad Eli Wiesel, sopravvissuto ai campi di sterminio, nonché le celebrazioni del 60mo anniversario della liberazione di Auschwitz.

Dallo scorso Novembre, la direzione è stata assunta da Larry Register, ex produttore per la CNN, anche nota come Communist News Network fra i conservatori americani. Il cambio di direzione non poteva essere maggiormente chiaro: adesso, Al-Hurrah ha trasmesso le celebrazioni per il 19mo anniversario dell'Hezbollah libanese. Ha inoltre seguito in maniera molto dettagliata e favorevole la conferenza iraniana dedicata alla negazione dell'Olocausto, definendo "non scientifici" gli storici occidentali che sostenevano l'esistenza della Shoah e presentando invece in una luce favorevole .
In cambio, qualcosa è stato tagliato: i servizi che denunciavano corruzione e violazioni dei diritti umani nei Paesi arabi sono quasi scomparsi.
Probabilmente, per far posto all'intervista di 30 minuti con Hassan Nasrallah, capo dell'Hezbollah libanese responsabile dei lanci di razzi contro obbiettivi civili nel Nord d'Israele, intervista seguita da un dibattito nel quale lo stesso Nasrallah è stato criticato per essere "troppo moderato". O alle trasmissioni nel quale il membro di Al-Qaida Muhammed Hanja celebrava la "sconfitta" americana dell'11 Settembre.

D'altronde, non è tutta colpa di Mr.Register: non parla arabo, di conseguenza potrebbe sostenere di non essere al corrente di quello che la "sua" emittente trasmette.

A questo punto ci si dovrebbe chiedere a cosa serve un sussidio da 70 milioni di dollari, per avere un clone di al-Jazeera, senza nemmeno la denuncia della corruzione imperante? E' la domanda che ha posto di recente una commissione bipartisan del Congresso americano. La risposta non è stata gradevole.

Ai tempi della Cortina di Ferro e dell'oppressione comunista, i dissidenti dell'Europa Orientale si ricvolgevano ad emittenti come Radio Free Europe e Voice of America come a fonti per ottenere ciò ch ei media ufficiali non dicevano. Qualcuno davvero crede che la Guerra Fredda sarebbe finita prima, se si fosse permesso al Cremlino di trasmettere la propria propaganda anche dalle onde radio appoggiate dall'Occidente?

Fonte: OpinionJournal, Joel Mowbray, Powerline

tag: , , , ,

martedì, maggio 08, 2007

Corsi e ricorsi storici. Ma il Topo è più simpatico

16 ottobre 1923 – 16 ottobre 2008. Troppo bello per essere vero?

Romano Prodi si congratula con Piero Fassino per la proposta della data di nascita del futuro Partito Democratico. Il prossimo 16 ottobre è una data praticamente perfetta perché cade nello stesso giorno in cui, nel 1923, Walt e Roy Oliver Disney fondarono la Walt Disney Company.
L’unica differenza è che, da noi, la società la fonderanno direttamente Topolino, Pippo e Paperino.




Hat tip: La Voce del Padrone, Krillix

tag: , , , ,

Microsoft , la nuova General Electric ?

John Battelle si domanda se a Microsoft non converrebbe seguire la stessa traiettoria di General Electric: da società tecnologica a conglomerato in grado di gestire un portafoglio di attività diversificate, lasciando autonomia di gestione alle società controllate, ma fornendo una infrastruttura comune in termini di pianificazione strategica e flessibilità finanziaria.
L'idea sembra estremamente interessante: i ripetuti scontri con Google hanno ormai dimostrato come per prevalere Microsoft debba cambiare il campo di gioco della partita: il vantaggio strategico di Microsoft non stia, ormai, nella pura tecnologia, ma proprio nell'ampiezza del ventaglio di attività e nella robustezza finanziaria. Anche General Electric ha d'altronde iniziato la propria storia come una azienda innovativa specializzata in tecnologia d'avanguardia: la lampadina elettrica e le turbine a vapore erano le applicazioni "di frontiera" degli ultimi anni del XIX secolo.
L'approccio potrebbe cominciare proprio dall'affare con Yahoo!, dove una combinazione avrebbe senso, ma dove la forte differenza di cultura aziendale fra il colosso di Redmond e quello di Sunnyvale. Una acquisizione in un ottica "GE", ossia lasciando autonomia del management, pur all'interno di una più rigida cornice di valutazione delle performance, permetterebbe di superare le maggiori obiezioni, mantenendo molte delle possibili sinergie di una combinazione: l'unione degli asset di Yahoo! con la potenza di fuoco finanziaria e l'imponente macchina commerciale di Microsoft.

Hat tip: Searchblog

tag: , , , , ,

lunedì, maggio 07, 2007

Rinaldi Claudio sulla via di Damasco

Fa piacere che persino Claudio Rinaldi abbia capito quale meraviglioso premier ha contribuito a far eleggere:

Dalla nascita del governo è ormai passato un lungo anno, eppure non si è fatto assolutamente niente. In compenso si moltiplicano le dichiarazioni a vanvera. Poi il centrosinistra si lamenta dei sondaggi così negativi… Nella scorsa legislatura - ricorda la firma dell’espresso - Silvio Berlusconi mantenne le sue promesse soltanto in piccola parte, ma quel poco che fece lo fece in fretta e in termini chiari e semplici: l’aumento dalle pensioni minime a 516 euro venne deciso nel giro di pochi mesi, anche se la maggioranza degli aventi diritto rimase a bocca asciutta. Forse era un governo di imbroglioni, ma non di imbranati!”. (tramite Dagospia)

La modesta opinione del sottoscritto è che non fossero imbroglioni, non fossero troppo imbranati, ma un pochino fancazzisti, quello sì. Meglio comunque fancazzisti che imbranati, o peggio, distratti dagli affari dei propri amici e compagni.

tag: ,

venerdì, maggio 04, 2007

Iraq: 30 miliardi di debito condonati

Buone notizie per l'Iraq. Le nazioni creditrici, fra cui Regno Unito, Cina e Arabia Saudita, si sono accordate per ridurre di oltre 30 milliardi di dollari, riducendo del sessanta per cento il peso del debito estero lasciato in eredità dal regime di Saddam Hussein, senza richiedere contropartite; rimangono alcune difficoltà con la Russia, che pretenderebbe di poter ottenere concessioni petrolifere in cambio della svalutazione dei debiti contratti dal regime baathista.
La rinegoziazione del debito renderà più semplice ottenere nuovi finanziamenti per migliorare l'infrastruttura del paese.


Fonte: FT.com


tag: ,

YouTube finalmente paga i produttori di contenuti- qualcuno, almeno

A partire da oggi, YouTube comincerà ad aiutare alcuni dei "produttori" indipendenti di contenuti più attivi nella monetizzazione dei loro contenuti, lanciando un programma per la vendita di "banner ads" all'interno dei canali più popolari. La novità permette agli "indipendenti" di giocare in teoria sullo stesso piano delle offerte commerciali, come CBS, valorizzando finalmente la grande risorsa di YouTube, ossia la sua community di utenti.

YouTube is going to start helping some of its indie video content creators make money, starting tomorrow. The company will launch a program that puts the creators of some of the more popular YouTube channels — including Lonelygirl15, LisaNova, HappySlip, renetto, Smosh, and valsartdiary — on the same playing field as large media partners like CBS.


Fonti: GigaOM, NewTeeVee, YouTube Blog
tag: , , ,

giovedì, maggio 03, 2007

Le iraniane in galera per il velo non valgono uno squittio di protesta

Perché 150mila persone brutalizzate per non aver portato un pezzo di stoffa non valgono lo sdegno di un progressista qualsiasi, mentre ogni tentativo di contenere le sparate un vecchio tiranno o di una banda di fanatici trovano folle di sostenitori sempre pronti a bruciare bandiere americane ed israeliane?
In Iran, stanno per cominciare i processi a donne colpevoli soltanto di non aver portato il velo, o di averlo portato in malo modo e di non aver ammesso la propria colpa. In una nazione come l'Italia, abituata ad adunate oceaniche per i più futili motivi, questo non provoca neppure uno stormir di foglia. Forse perché, questa volta, toccherebbe essere dalla stessa parte degli odiati americani? Forse perché non esiste un modo plausibile, con il quale una campagna a favore di questa causa potrebbe servire da paravento all'odio verso l'Occidente: toccherebbe ammettere che - orrore - questa "zozza società" ha qualche merito, che non non viviamo nella valle di lacrime che ci hanno sempre descritto gli ex-ammiratori di tagliagole con una bandiera rossa, per renderci sopportabili certe utopie. Questa, temo, è la benzina di troppi nostri "pacifisti" ed "attivisti per i diritti umani". Una benzina che si esaurisce, quando i diritti umani sono quelli di qualcuno che non sputa su di noi.

Concludo quotando in pieno Grendel :
Non mi sembra di aver visto per le strade delle nostre città cortei arcobaleno, cori, scritte sui muri, sit in davanti all'ambasciata iraniana. Non ho sentito nemmeno le femministe dure e pure di nessuno degli schieramenti. Niente stracciamenti di vesti dei sacerdoti del "politically correct", niente Santoro che vomita in diretta, niente "minuto di sdegno" dei nostri (e altri) mainstream media. [..] "Mancano anche all'appello i cori indignati di politici e politicanti vari sempre pronti a scagliarsi contro l'unghia incarnita di Bush o il soldato Israeliano che ha sputato su un marciapiede di Gaza.".
Forse a furia di strillare sono diventati sordi, o forse ci si zittisce perchè "L'Iran è il prossimo obbiettivo del Stati Uniti e non è molto furbo dare pretesti." (sic, bianco su nero).
O forse perchè alla fin dei conti sono veramente contigui. O veramente coglioni.
Non è dato sapere.
Alla fine la cosa è passata sotto silenzio.
Se ci siete battete un colpo? No.
Se ci siete, nascondetevi bene (anche meglio di quanto state facendo adesso), perchè colla vostra faccia c'è veramente da vergognarsi a farsi vedere in giro.


Hat tip: Grendel From The Moor, Kamangir, Wellington.

tag: , , , , ,

Ahmadinejad l'indecente?

Ahmadinejad assaggia la propria medicina.
Il giornale ultraconservatore Hezbollah ha criticato ferocemente il presidente iraniano per aver abbracciato in pubblico, la propria vecchia maestra, velata ed inguantata. "Dove finiremo, con queste sconcezze?" si sono chiesti gli arcigni custodi della pubblica moralità. Ecco il problema di ogni fanatico demagogo: C'è sempre qualcuno più fanatico di noi, basta soltanto impegnarsi.



Fonte: ABC
Update: ne parlano anche Joyce e The Right Nation

tag:

Addio a Pandora

Il servizio di radio virtuale Pandora non sarà più disponibile per gli utenti al di fuori degli USA. Ringraziamo caldamente la SIAE per questo.
Pandora fornisce uno dei servizi più interessanti ed innovativi nel campo della musica online: è possibile creare canali musicali personalizzati sui gusti dell'ascoltatore a partire dalla semplice indicazione di un artista o di un brano; un algoritmo prende in considerazione circa 400 parametri per poi fornire in streaming musica simile a quella scelta inizialmente. Quasi perfetto per scoprire nuovi autori, insomma.
Il servizio aveva già avuto difficoltà a causa dell'aumento di tre volte delle royalties da pagare per legge negli USA, l'unica nazione in cui il servizio era in teoria disponibile; la limitaizone era facilmente aggirabile indicando un qualsiasi CAP (ZIP code) americano per la residenza. Purtroppo, Pandora ha appena chiuso questa scpapatoia, bloccando gli utenti delle nazioni con cui non ha accordi per il pagamento delle royalties. Conoscendo la velocità della nostra SIAE, siamo condannati a rimanere senza Pandora per un bel pezzo.

Ecco il testo della lettera inviata agli utenti internazionali:

Dear Pandora listener,

Today we have some extremely disappointing news to share with you. Due to international licensing constraints, we are deeply, deeply sorry to say that we must begin proactively preventing access to Pandora's streaming service for most countries outside of the U.S.

It is difficult to convey just how disappointing this is for us. Our vision remains to eventually make Pandora a truly global service, but for the time being, we can no longer continue as we have been. As a small company, the best chance we have of realizing our dream of Pandora all around the world is to grow as the licensing landscape allows.

We show your IP address is '85.XX.XX.XX', which indicates you are listening from Italy. If you believe you are seeing this by mistake, we offer our sincere apologies and ask that you please reply to this email.

Delivery of Pandora is based on proper licensing from the people who created the music - we have always believed in honoring the guidelines as determined by legislators and regulators, artists and songwriters, and the labels and publishers they work with. In the U.S. there is a federal statute that provides this license for all the music streamed on Pandora. Unfortunately, there is no equivalent license outside the U.S. and there is no global licensing organization to enable us to legitimately offer Pandora around the world. Other than in the U.K., we have not yet been able to make significant progress in our efforts to obtain a sufficient number of international licenses at terms that would enable us to run a viable business. The volume of listening on Pandora makes it a very expensive service to run. Streaming costs are very high, and since our inception, we have been making publishing and performance royalty payments for every song we play.

Until now, we have not been able to tell where a listener is based, relying only on zip code information provided upon registration. We are now able to recognize a listener's country of origin based on the IP address from which they are accessing the service. Consequently, on May 3rd, we will begin blocking access to Pandora to listeners from your country. We are very sad to have to do this, but there is no other alternative.
We will be posting updates on our blog regarding our ongoing effort to launch in other countries, so please stay in touch. We will keep a record of your existing stations and bookmarked artists and songs, so that when we are able to launch in your country, they will be waiting for you. We deeply share your sense of disappointment and greatly appreciate your understanding.


mercoledì, maggio 02, 2007

Svolta continua a sinistra

Proviamo ad immaginare cosa sarebbe successo se un qualsiasi gruppo di militanti di centrodestra avesse aggredito dei compagni di Rifondazione, rovesciando il banchetto con cui raccoglievano firme, insultandoli e rubando i moduli con 200 firme; oppure se avessero devastato i treni che li portavano ad una manifestazione, fuggendo subito dopo. Il putiferio, le accuse di neofasciscmo. Rovesciando i termini, il risultato cambia eccome: come ricorda Krillix, se hai falce e martello sul cappello, allora è lecito comportarsi da squadrista, insultando, aggredendo, devastando. Senza che i severi guardiani della Civiltà Italica battano ciglio o quasi.
Siamo alle solite: lorsignori, anzi lorcompagni son sempre, comunque antropologicamente superiori. Peccato siano patologicamente incivili.

Hat tip: krillix

tag: , , ,

Scudo antimissile: disponibilità georgiana, paranoia Russa

Georgia sarebeb disponibile ad ospitare l'installazione del dispositivo di difesa missilistico americano e NATO. La reazione russa non si è fatta aspettare:
Sergei Lavrov, the Russian foreign minister, said it was unacceptable for Nato infrastructure to be “creeping up to the Russian border”.
Il sistema in questione ha scopi prettamente difensivi ed è rivolto verso l'Iran, tanto che gli USA hanno offerto di localizzare un simile impianto in Russia, sotto supervisione congiunta russa ed americana, in modo da provare la buona fede NATO.
Sorge il sospetto che il governo russo sappia perfettamente di non correre rischi, ma che veda ancora qualsiasi attività militare nei propri ex-satelliti come una diminuzione del proprio prestigio e della propria influenza nella regione: un sistema del genere sarebbe probabilmente inutile persino nel caso di un intervento russo nella piccola Georgia, ma costituisce comunque un'onta per la visione imperiale russa riguardo al proprio ex "giardino di casa".

tag: , , ,

martedì, maggio 01, 2007

Siamo Schiavi?

Siamo, sicuramente, servi. Videoappello di Leonardo Facco, per capire perché non si può non essere libertari. Poi, se vi va, potete tranquillamente essere anche reazionari, non si offende nessuno, anzi :)



tag: , ,

Europa e Turchia: allo specchio?

L’Europa, di fronte alla crisi in Turchia, deve decidere. Sulla linea da tenere con Ankara, indubbiamente, ma anche su quello che Istanbul può insegnare, o perlomeno segnalare, al Vecchio Continente.
A differenza di Cantor, ritengo che vi siano fondate ragioni di speranza: i partiti islamici hanno ottenuto soltanto un terzo dei voti, mentre i due terzi sono andati a partiti più o meno laici. Lo spazio per evitare la trasformazione della Turchia in uno stato clericale quindi esiste, rimane ampio e deve essere sfruttato, in primo luogo con con una onesta politica di incoraggiamento all'entrata in Europa: condizioni rigorose, certo, ma questa volta coerenti con la situazione della Turchia, a fronte di scadenze precise e di un impegno solido a mantenere, da parte europea, le promesse fatte. Ricordiamoci come il successo islamico sia in parte una reazione all'ambiguità ed ai balletti indecorosi allestiti da Francia e Germania riguardo ai negoziati d'ammissione della Turchia nell'Unione, per motivi che sanno di razzismo e discriminazione religiosa.
Mi si permetta una battuta, ma mi sembra più europea una nazione con l'esercito ed un milione di persone in piazza a difesa del principio di laicità, piuttosto che certi "nuovi membri" ammessi a furor di croci ed incensi.

Chissà che anche certi dispregiatori del "laicismo" nostrano non capiscano quanto bello sia avere un governo indifferente, quando non estraneo, ai dettami delle autorità religiose; perché fra trent'anni, i cattolici potrebbero davvero essere una minoranza - e non la maggioranza piagnucolosa di oggi - e potrebbe capitare agli atei devoti ed ai cristiani liberali di dovere riscoprire Locke e persino Voltaire, per una manifestazione simile a quella di Istanbul. Perché senza libertà, il resto è un mero gioco formale.



tag: ,

Primo Maggio, dalla padella nella brace

Ogni Primo Maggio si osserva la preponderanza dei rappresentanti di partiti e tradizioni intellettuali che si rifanno al marxismo ed al comunismo, in forma più o meno confusa. Il lupo non solo divora l'agnello, ma si permette anche di dargli lezioni di vita.

Mi torna alla mente un film di Paolo Villaggio, nel quale Fantozzi "scopre" il marxismo e si alza trionfante dalla sedia, urlando "ma allora mi hanno sempre preso per il culo!". Serviva essere marxisti, per vedere i problemi del capitalismo di Stato o dei "soliti noti"? Come era possibile credere che la soluzione marxista, ossia ancora più irreggimentazione ed ancora più Stato, fossero la soluzione?
L'atteggiamento del culturame italiano sembra essere rimasto profondamente "fantozziano": i problemi esistono, ma la soluzione adottata è esattamente l'opposto di quella necessaria per cominciare a risolverli.

Che sia passato troppo poco tempo dalla caduta del Muro, dalla definitiva e schiacciante dimostrazione pratica e totale delle sofferenze inflitte ai lavoratori, come ad ogni individuo, da quei regimi "amici del popolo"?
Immagino sia difficile cambiare la propria mitologia, anche quando finisce spazzata via; è comprensibile quanto sia più dolce cullarsi nell'illusione e nella nostalgia, nell'Italia della censura linguistica, dove ciò che non è approvato dagli orfani dell'egemonia culturale rosso-bianca non viene ristampato, nemmeno se va esaurito in pochi giorni e all'estero vende da generazioni; ma davvero gli artisti italiani e gli intellettuali italiani pensano che i crimini storici del comunismo ed i continui fallimenti del socialismo siano dovuti soltanto ad un errore di applicazione pratica del sistema, quando la confutazione teorica del marxismo sul terreno scelto da Marx, l'economia, è vecchia di quasi un secolo?
Quando cominceranno a smetterla di comportarsi come tanti Fantozzi e capiranno che pretendere l'intervento dello Stato, magari con soldi estorti a qualcun altro, non fa altro che perpetuare le ingiustizie e le tragedie di cui tanto si sdegnano?

Nel frattempo, mentre si cantano le lodi di gente che, se avesse potuto, avrebbe trasformato il Primo Maggio in qualcosa di simile a questo, il sindacato mette i bastoni fra le ruote all'applicazione delle leggi per la sicurezza sul lavoro.

Telefilm da tre minuti e mezzo, più originali degli originali : the Minisodes

"Charlie's Angels" , "T.J.Hooker" , "Starsky e Hutch": all'interno di ogni singolo episodio di queste serie televisive, quanto materiale veramente interessante era presente in in ogni episodio:? Adesso lo sappiamo: dai tre minuti e mezzo ai sei.
Questa è la durata dei "Minisodes" , ossia delle sintesi di vecchi episodi di telefilm anni '70 ed '80 che Sony, proprietaria dei diritti sugli show, intende mettere a disposizione, inizialmente su MySpace.
Non so cosa sia più interessante: il fatto che negli anni '80 per fornire un'ora di intrattenimento televisivo bastasse diluire sei minuti di originalità, oppure che nel 2007 la Sony abbia di fronte un pubblico di cui non spera di catturare l'attenzione per più di dieci minuti, ma dal quale si aspetta comunque di fare soldi riciclando materiale visto e rivisto per vent'anni di fila?

tag: , , , ,

Chuck Schumer suona falso persino ai suoi sostenitori

Chuck Schumer è attualmente uno dei due senatori dello stato di New York, insieme ad Hillary Clinton ed è stato uno degli artefici della vittoria democratica dle 2006.
Il suo successo chiarisce quanto il risultato congressuale sia stato colpa degli errori dei repubblicani, più che di qualsiasi pregio dei democratici: il suo libro di memorie che ha appena pubblicato non evita la stroncatura neppure da parte di un ardente socialdemocratico, scusate, "liberal" , Eric Alterman, dalle colonne del New York Times:
clipped from www.nytimes.com

Schumer didn’t get to where he is by taking unnecessary chances, and judging by his first book, “Positively American,” he’s not eager to risk much as an author, either. Even allowing for the (soft bigotry of) low expectations one brings to a work by an active politician, this is still a bad book. Much of it reads as if it were merely a combination of hastily cobbled-together speeches and position papers, filled out with stale one-liners and homiletic pronouncements — the kind of book made for gift giving rather than actual reading. I am, broadly speaking, politically and culturally in sympathy with Schumer’s progressive politics, but finishing these 274 pages proved a chore on the order of eating a supermarket aisle’s worth of Wonder Bread. (And from one New York Jew to another, Chuck, I know that’s gotta hurt.)

Though the first half of “Positively American” is presented as a political memoir, its author admits to fewer personality flaws than, say, St. Francis of Assisi had.
powered by clipmarksblog it

Template Designed by Douglas Bowman - Updated to Beta by: Blogger Team
Modified for 3-Column Layout by Hoctro. Credits: Daryl Lau, Phydeaux3