giovedì, dicembre 29, 2005

Rosso profondo da pensione

WSJ.com - Tracking the Numbers: "Mr. Zion says the companies in the Standard & Poor's 500-stock index carried a combined $99 billion net pension asset in 2004, even though their plans were underfunded by $165 billion. That is a $264 billion disconnect that FASB's likely new approach would address."
Se questo non vi preoccupa... svegliatevi. E' anche un'ottima metafora della condizione occidentale; noi europei soffriamo di una versione aggravata , ma meno visibile grazie alel finzioni dei bilanci statali, dello stesso problema.

Il comune di Amsterdam ha deciso di autocablarsi: visto che non lo fa la KPN, mglio farselo da soli.
Nonstante io detesti il socialismo, non ho nulla contro iniziative del genere: costruzione e gestione sono opera di privati, che avranno anche una quota azionaria. Ed un gestore di rete separato dagli operatori telecom veri e propri potrebbe esssere un interessante scenario.
Non credo sia il "Telco Killer": per quello c'e' gia' i WiMax, che rischia di rendere obsoleti sia il progetto che il modello di business di troppi ex-monopolisti...

Remember the post about Amsterdam building their own fiber to the home network. Well, the city elders have approved the network unanimously. The network’s first phase - 40,000 homes & businesses - could get underway as early as late spring. According to sources, the two left wing parties would have preferred a 100% municipal owned network. So they said to vote in favor, but only under protest. We need similar enlightened thinking state side as well. James “Euro telecom” Enck writes, “Call me alarmist, but I think this opens up a dramatic new chapter for EuroTelcoland, and is a perfect start for 2006 for those who wish to see more robust connectivity for all!” Amen to that, broadband brother!

Hitch

Christopher Hitchens su Slate parla di Iran ed Iraq: Yes, Iran is meddling in Iraqi affairs, but maybe the influence works both ways. :
"Even though numerous American media outlets have fallen into the lazy trap of saying that Mahmoud Ahmadinejad was overwhelmingly 'elected' as president of Iran last June, the plain fact remains that his last-minute emergence was a manipulated fraud, concocted behind the scenes after the original list of candidates had been screened and purged, and was an even grosser fraud on the day itself, with no attempt made to hide the ballot-stuffing and vote-rigging. Whereas, with the exception of some bans on individual Baathists, rather than on Baathism itself, the successive votes in Iraq have been a more and more accurate reflection of actual political differences as well as of ethnic and confessional ones.

Prima o poi qualche estimatore di Hitchens in Italia se ne potrebbe accorgere.

Nonetheless, everything I can glean from friends and contacts in Iraq makes it ever-clearer that the Iranian state and its clerical proxies made a huge intervention in the Iraqi voting earlier this month, most especially in the southern provinces and in the capital city of Baghdad. It was probable that the Shiite parties would have won anyway, but they made assurance doubly sure by extensive fraud and by using both militias and uniformed policemen to exclude, coerce, or intimidate voters. So, the regional dilemma is now as follows: Will the Iraqi model be one day followed in Iran, or will Iran succeed in imposing its own 'model' on Iraq?"
La realta' e' piu' complessa, tuttavia, della rigida immagine data dai nostri media, con gli sciiti assurti a nuovi "cattivi"; nemmeno Sistani e' un vero "khomeinista" , ne' e' probabile che gli sciiti iracheni vogliano replicare un regime di cui i loro correligionari iraniani sembrano essere estremamente delusi.
Grand Ayatollah Sistani, for example (who is himself an Iranian by birth), is an opponent of the ideology of Ayatollah Khomeini, who first promulgated his authoritarian concept of the veleyat-i-faqih, or "guardianship of the cleric," while in enforced exile in Iraq. There are important Shiite scholars on opposite sides of the argument, in both nations, about whether the mullahs should seek to wield political power in the here and now. It seems a safe bet, on every measurement of opinion that we have, that a huge proportion of the Iranian population is fed up with the misery and backwardness and corruption—to say nothing of the international isolation—that has attended three decades of clerical rule. And there are certainly a vast number of Iraqis who do not intend to exchange one form of absolutism for another.
Che fare? Secondo Hitchens, sarebbe il caso che i "progressisti" euramericani cominciassero a pensare del "vero" lavoro: la causa democratica, progressista, femminista e quant'altro in Iran avrebbe un futuro, se venisse aiutata da elementi privati e non venisse invece vista sotto l'influenza del governo USA.
Millions of Iranians have satellite dishes and relatives in the West; there is a large and restive Kurdish minority that has been much encouraged by developments in Iraq; feminist and other dissident movements are extensive. It is sometimes argued that such groups do not want to be seen or painted as agents of the U.S. government. Very well, then, here is a great project for American human-rights and pro-disarmament and "civil society" groups to undertake.
In ogni caso, e' ora di svegliarsi: gli ultimi eccessi iraniani sono sicuramente dovuti anche alla sensazione d'impunita' che i suoi leader cominciano ad avere, dopo averla fatta franca troppe volte.
Whatever the case, it cannot be that such a despotic and arrogant regime feels that it can meddle everywhere without any cost to itself.

Applausi

A Conservative Mind: Dedicato a chi parla di globalizzazione senza saperne nulla: "«La Cina produce circa il 75% dei giocattoli del mondo, che esporta anzitutto nei Paesi industrializzati. Ma si tratta soprattutto di prodotti economici e negli ultimi 2 anni la richiesta è diminuita. [...] “Non è un segreto – spiega C.K. Yeung, vice presidente del Consiglio di Hong Kong per i giocattoli e presidente della compagnia Blue Box Toys – che il margine di profitto nel settore è sottile e che la competizione continua a crescere”. “In 2 anni, i costi per i salari sono saliti di circa il 20%”, prosegue, e quelli per i materiali tra il 20 e il 30%. [...] Qualità, tecnologia e innovazione sono cruciali – dice Ye Yao, presidente del Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale per il Guangdong – per la futura industria dei giocattoli: occorre puntare su prodotti di alta qualità e conformi alle norme di sicurezza estere».
Salari che crescono rapidamente, competizione crescente, qualità della produzione in costante miglioramento, condizioni di vita migliori. Succede ogni volta che un Paese apre le proprie frontiere al libero mercato. E ogni volta c'è chi guarda e proprio non capisce."

Grande Camillo!

Christian Rocca, aka Camillo:“Stavo scaricando da iTunes una puntata di Desperate Housewives da vedere sul mio iPod video, mentre parlavo con un mio amico del Connecticut via Skype. Nel frattempo stavo trasmettendo via bluetooth un documento Word dal mio telefonino alla stampante e mi chiedevo per quale diavolo di motivo non ho ancora il navigatore satellitare TomTom sul mio Treo, fondamentale per muoversi in città con lo Scarabeo. Poi ho controllato sulla Zagat del Treo le recensioni dei migliori ristoranti di Chicago e i locali jazz del Wisconsin, subito dopo aver letto gli editoriali del Washington Post e aver avuto conferma che nei cinema newyorchesi intorno a casa mia non c'è nessun film che mi interessi, perlomeno negli orari a me più comodi. Improvvisamente, sempre sul Treo, mi è arrivata un'agenzia Ansa che dice: "Primo messaggio natalizio del Papa: Uomo tecnologico rischia atrofia spirituale".”
Camillo

Rai: sempre dritto a sinistra

Da Libero News- Libero Blog - Italia - Rai: sempre dritto a sinistra: "Il presidente della Rai Petruccioli si accinge a riscrivere i comandamenti del pluralismo del servizio pubblico, e forse farebbe bene a tener conto anche dei monitoraggi televisivi sulle presenze dei politici in Rai fatti mensilmente dall’Osservatorio di Pavia. I dati - rivelati dal Velino - sono questi:
A ottobre, mese dominato dal dibattito sull’omicidio Fortugno, da Rockpolitik di Celentano e dalle dimissioni di Follini dalla segreteria dell’Udc, l’opposizione è stata privilegiata, come tempo di presenza, dal complesso delle trasmissioni di approfondimento (Porta a Porta, Alice, Confronti, Dieci minuti, Ballarò, In Mezzora e Report). Gli esponenti del governo hanno ottenuto il 30 per cento del tempo di presenza, la maggioranza il 13, le opposizioni il 52, i soggetti 'Altri' il 3, e le istituzioni il 2 per cento. La parte del leone, dunque, l’ha fatta la coalizione guidata da Prodi.
A novembre la tendenza non è cambiata. Nelle trasmissioni d’informazione il governo ha ottenuto il 22 per cento, la maggioranza il 20, le opposizioni il 45, i soggetti 'Altri' l’8 e gli istituzionali il 5 per cento del tempo totale in voce. Anche a novembre, dunque, più spazio all’Unione su tutte e tre le reti del servizio pubblico, anche se il divario rispetto ad ottobre è stato meno marcato.
Questo è il famoso regime berlusconiano dell’informazione: presidente della Rai diessino, presidente della Commissione di vigilanza 'margheritino', programmi di intrattenimento dominati dalla sinistra che però continua incessantemente il suo lamento greco. Altro che par condicio..."

Progresso che peccato

L'UNESCO ha creato una sorta di "museo del folklore". La Repubblica ne sproloquia a questa maniera: Riti e mestieri nelle foto Unesco la storia del mondo che scompare: "PARIGI - La vita com'era e forse non sarà più. Le ragazze ponpon e le donne giraffa, gli ultimi nomadi in Siberia e i danzatori del carnevale a Rio, i beduini del Sinai e i raccoglitori di sale in Vietnam. E' il patrimonio immateriale dell'umanità. Una ricchezza fatta di riti e usanze che stanno lentamente scomparendo. 'E' la nostra identità, senza queste differenze il mondo diventerebbe tutto uguale', è il semplice ragionamento di Shen Che. "

Gia' - che brutto non avere piu' dei servi costretti a spaccarsi la schiena per lavori degni di una bestia. Che brutto che beduini e peones non siano ancora disperatamente poveri, cosi' da soffisfare la nostra curiosita' distaccata. Chi fa questo genere di "semplice ragiomento" non si rende conto di quanto sia snob e razzista, pensare che una persona debba restare "pittoresca" , "identitaria", anche quando questo significa una vita di stenti e sofferenze. LE donne giraffa o i raccoglitori di sale sono, in piu' di un senso, servi e schiavi.

Razzista lui, stupefacente il giudice

A Verona: condannato barista razzista. In sintesi: un barista si rifiuta di servire extracomunitari. La giustificazione sarebbe che sono soliti fare problemi. Comportamento idiota, soprattutto se si trattasse proprio di manifestazioni di razzismo; ma merita davveor QUATTRO MESI di galera? E allora chi sostiene che Stalin sia stato un grnad'uomo e gli israeliani siano feccia da sterminare, pardon estirpare da Israele, invece? Se il barista e' stato offensivo, che venga condannato per questo; se e' un razzista , perdera' i clienti di colore e sicuramente perderebbe me come cliente.
Ma come si fa a condannarlo penalmente per una opinione?

"La Cassazione ha condannato un barista di Verona che, nel 1999, si rifiuto' di servire il caffe' ad alcuni extracomunitari. I giudici hanno sottolineato l'atto di discriminazione razziale ed ora il commerciante dovra' scontare 4 mesi di reclusione. A nulla e' servita la difesa dell'uomo che ha ammesso di ''non servire soprattutto nord africani perche' soliti causare disordini''. Ma per la suprema Corte il suo comportamento ha ''offeso la dignita' dei cittadini extracomunitari''."

Via Lecco: spiegatemi perche' non capisco

Da Repubblica :

"MILANO - Nessuna mediazione: i duecento immigrati che chiedono l'asilo politico passeranno la notte in strada, sotto la pioggia e al freddo. Nei nuovi container che il comune di Milano gli ha preparato non vogliono andare e il palazzo di Via Lecco, due passi dal centralissmo Corso Buenos Aires, è stato murato dalla Polizia. Stamane li hanno sgomberati con i manganelli ed inutile è stato il tentativo di mediazione di don Virginio Colmegna, della Caritas ambrosiana, con il prefetto. "
Quale mediazione, scusate? Da quando in qua la polizia deve chiedere il permesso alla Caritas per aplicare la legge?
Qui parliamo di persone che si sono appropriate di una casa, ossia che hanno commesso un furto. Invece della galera, lorsignori si sono visti offire un container; scomodo, per carita', ma mi sembra sempre meglio di una cella.
Paradossale: e' come se il mendicante a cui date 50 centesimi vi sputasse in faccia chiedendo un euro e successivamente cercando di rapinarvi, mentre il parroco - perche' la Caritas e' ecclesiastica, ricordiamocelo - interviene a favore del mendicante cercando di impedire alla polizia di difendervi.
Complimenti. Anche perche' i "pacifici rifugiati politici" si sono resi responsabili di un'altra indegna gazzarra nella mattinata, scontrandosi con la polizia ed occupando la sala del Consiglio Provinciale.

PS: sto usando Repubblica per i link proprio perche' si tratta di un giornale "progressista" ... potete immaginare cosa scrivono giornali meno terzomondisti.

Esoscheletri

Fantascienza? Non solo: la DARPA (l'agenzia di ricerca militare che finanzio' la nascita di Internet) ha completato il primo esoscheletro artificiale per uso militar.e AL momento serce per aumentare il peso trasportabile dai najoni. In futuro... Mechwarriors per tutti?

martedì, dicembre 27, 2005

Inquietante

ArsTechnica meidta sulle asimettrie che alcuni operatori , ma soprattutto alcuni stati, cercnao di imporre ad Internet: "Network neutrality is the concept that no particular type of traffic on the Internet should receive preferential treatment for speed or access. It was the design for network neutrality that made the Internet possible in the first place. It keeps ISPs from becoming liable for the content that may pass through their systems.

However, an article by the BBC examines the fact that many service providers are starting to prioritize their own content at the expense of those from rivals. Many countries have started or are considering blocking Voice-over-IP (VOIP) traffic in order to protect the phone companies from competition. For example, this summer reports from Germany indicated that Vodafone had begun to block VOIP traffic, treating the popular Skype program as 'inappropriate content.' On the other side of the coin, Canadian cable provider Shaw now offers a premium VOIP service that promises to prioritize Internet telephony traffic for a monthly fee. In some countries the government itself is getting involved in putting forth legislation to restrict certain types of traffic.

The implications for the consumer of this Balkanization of the Internet are scary indeed. In the guise of offering 'premium' services, the networks are trying to set up a model where they can control what kind of content gets priority service for distribution, or even gets blocked completely. The implications for freedom of information are enormous."

domenica, dicembre 25, 2005

Goldman o Negri?

Da quel che si legge sui giornali, la scelta sembra essersi ridotta a Draghi, con Padoa-Shioppa dietro di qualche lunghezza e Grilli staccatissimo, il + apprezzato dai politici , ma il meno autorevole
per credenziali professionali.
Tradotto ad uso del volgo: abbiamo la scelta fra essere "governati" da Goldman Sachs o da un ex compagno di penna di Toni Negri e Cacciari.
Stappiamo lo champagne o speriamo che la Banca d'Italia venga spogliata dei suoi restanti poteri prima di assistere alla sua definitiva umiliazione?

P.S.: Capiamoci: sto ancora festeggiando la caduta dell' Operoso d'Alvito, questa non e' una difesa del Pio Antonio Tutto.

Una buona intuizione da Randall Stross , che sul New York Times ci da' un'ottima ragione per essere pessimista sul futuro del cinema visto al cinema: il posto migliore per vedersi un film e' alla fin fine il salotto di casa, non certo un buco affollato da orde di adolescenti.

"In the long historical view, the movie theater was a makeshift response to immature technology not quite ready for the home, the first-choice place to enjoy entertainment. Now, however, advances in digital technology offer in the comfort of one's own family room a visual and aural experience that approaches that of the theater. The transition to digital in the home, unlike that in commercial theaters, will result in a huge difference: the incumbent technology isn't very-high-resolution film but low-resolution analog television."

Il parlamento francese ha davvero legalizzato il P2P?

Si', secondo Slashdot. In realta', si tratta piu' semplicemente di un emendamento presentato al Parlamento. Non ce lo vedo durare molto, e' una posizione di principio a buon mercato - data l'assenza di rischi che tale emendamento sopravviva al voto deifnitivo.
Tipico comportamento da assemblea sessantottarda, come nel caos della Tobin Tax. Ma i PArlamenti non dovrebbero servire a fare dibattiti informati? ALtrimenti , per cosa paghiamo svariate centinaia di asini in perenne comitato?

sabato, dicembre 24, 2005

JimMomo e MAgdi Allam

JimMomo questa volta ha ragione:

Ciò che succede in Egitto è emblematico proprio dell'urgenza democratica. [...]
In Egitto (e men che meno in Iran) non abbiamo visto elezioni libere, ma un'operazione messa su dal presidente Mubarak per scegliersi la controparte con la quale venire più facilmente a patti per conservare il proprio potere. Illegali ma tollerati, i Fratelli Musulmani hanno avuto miglior trattamento (finché non si sono avvicinati alla soglia di seggi che il regime aveva stabilito di concedergli) di quello riservato ad Ayman Nour e al suo partito liberaldemocratico Al-Ghad, sui quali si sono concentrati gli atteggiamenti intimidatori del regime. Chiaro il messaggio di Mubarak all'occidente, e alla Casa Bianca in particolare: "Vedete? io li faccio votare, ma poi vincono gli integralisti islamici". C'è da scommettere che sia stata questa la frase che Mubarak ha pronunciato al telefono con Bush.

Non dobbiamo cadere in questa trappola retorica che ha il solo scopo di minare la nostra determinazione a promuovere la democrazia in Medio Oriente. Magdi Allam

c'è caduto. Anche la dicotomia tra democrazia formale e sostanziale è fonte di troppi equivoci. La forma
è sostanza. Questo pregiudizio di nuovo di moda in certi intellettuali - in fondo dettato dalla paura - che i cosiddetti valori danno sostanza alla democrazia, mentre le regole si risolvono in vuote forme, fa perdere di vista la premessa di qualsiasi democrazia, cioè proprio le regole che garantiscono il suo corretto funzionamento formale. Per rincorrere i valori pensati in astratto si perdono spesso di vista le regole empiriche che li fanno vivere.

Antonio I dittatore

Al solito, Alessandro Penati non le manda a dire. Ed ha ragione: sparito Fazio, rimangono sul tavolo i problemi maggiori, che sono legati all'assetto di Bankitalia. Che purtroppo, riflette tuttavia quello della struttura economica italiana in generale (come ricordava anche Alberto Mingardi su Libero del 18 Dicembre) :

"Negli anni della sua dittatura, Fazio è stato il perfetto interprete di un’economia che privilegia il valore delle relazioni rispetto alle forze del mercato, la discrezionalità alla trasparenza delle regole, il dirigismo alla concorrenza, e che usa il pretesto della difesa dell’italianità per proteggere interessi costituiti. Il sistema bancario è stato dunque gestito, con il consenso di molti, con le stesse logiche di molti altri segmenti del nostro sistema economico: l’università è il primo esempio che mi viene in mente. "

Abolire Bankitalia?

Magari! Carlo Lottieri lo ripropone, insieme alla sacrosanta denuncia di un'allucinazione per la quale si crea un sistema nel quale gli uomini dovrebbero essere perfetti per farlo funzionare, invece di elaborare un soluzioni adatte al comportamento degli individui.
cio' che e' importante , a mio parere, e' disegnare un sistema che allinei quanto piu' possibile gli interessi della classe politica a quello degli individui in generale (ossia a legiferare e governare il meno possibile, in genere). Tuttavia, illudersi che i politici campino d'aria, quando la greppia e' piena, suona appunto come l'allucinazione di cui sopra. Meglio invece rendere pubblici i finanziamenti: un rimedio semplice per far si che i ladri si controllino fra loro.
Riguarod Bankitalia : a me non dispiacerebbe abolire le banche Centrali, se non fosse che si tratta di una delle istituzioni meno maligne del nostro sistema politico - si', politico.

In particolare, bisogna avere il coraggio di rigettare due miti che dominano la cultura del nostro tempo: quello dell’indipendenza dei controllori e quello (per tanti aspetti correlato) dell’interesse generale
La favola che quotidianamente ci viene raccontata da quanti hanno voce sui mezzi d’informazione più influenti è un po’ questa: esiste un interesse generale al di sopra di quello dei singoli e che andrebbe perseguito a dispetto di tutto. Purtroppo, però, gli uomini sono dominati dall’egoismo e per questo c’è bisogno che persone al di sopra di ogni sospetto s’incarichino di proteggere la società, spezzando il legame tra i soldi (necessariamente malvagi) e la politica (che invece è – o deve essere – candida come lo sono gli ideali giovanili).

Ma a ben guardare le cronache di oggi descrivono esattamente il fallimento dei controllori. I progressisti arcigni ci diranno, naturalmente, che l’errore sta nell’aver affidato ad Antonio Fazio il compito di vigilare e “moralizzare”. Ma davvero si può ritenere che i predecessori siano stati migliori? Non è forse da decenni che si assiste ad un uso ricattatorio dei poteri di controllo affidati alla banca centrale e ad altre agenzie analoghe? A ben vedere, vi sono solo due maniere per contrastare ogni sorta di furberia. La prima strada, appunto, è quella che si è seguita finora, creando un sistema di authorities e controllori che – nella sostanza – produce però nuovi poteri, restrizioni del mercato, favoritismi di vario genere. L’altra strada è quella di dare il massimo spazio possibile alla concorrenza: abolendo ad esempio Bankitalia ed il suo influsso nefasto sul sistema bancario. Questa seconda strada crede nella trasparenza assicurata da agenzie di rating che vivano solo del loro prestigio: e che lo mettano in gioco ogni volta che si esprimono. Ma è soprattutto la strada di magistrati restituiti alle logiche della competizione (mentre oggi sono funzionari di Stato), e che si conquistino giorno dopo giorno quell’immagine di imparzialità che può tutelare i cittadini. Questa prospettiva è alternativa a quella che ha portato al disastro attuale ed esige pure, infine, che il rapporto tra soldi e politica sia alla luce del sole: esattamente come avviene negli Usa. Più che nell’interesse generale, gli americani credono nell’esistenza di interessi ben definiti e particolari. E per questo, con grande realismo, hanno tolto ogni velo nel rapporto tra lobbisti e politica: e hanno acceso ogni riflettore sul problema del finanziamento della politica.
"

Pero'

Monti dice no al premier: "Mentre impazza il toto-nomine, l'ex commissario europeo, attuale presidente della Bocconi, si tira fuori dalla corsa alla successione e lancia un messaggio inequivocabile al premier Berlusconi, impegnato proprio in queste ore in un vertice con Bossi per sfogliare la rosa dei papabili per Palazzo Koch. "

Almeno ha le palle

Conflitti ed intrecci di Banc- e Tanget-opoli

Luca Sofri riporta benissimo e io riporto lui. In cerrti casi, inutile commentare, e' sufficiente il collage...

Un po’ per caso
“Molti, per esempio, hanno rilevato che l'inchiesta sulla scalata della Banca di Lodi, quella che in sostanza divide il salotto buono dal salotto cattivo della finanza italiana, è nata da un esposto firmato da un legale che lavora nello studio del professor Federico Stella.
Ebbene: l'inchiesta architrave di Mani pulite, l'inchiesta Enimont del 1993, quella che divise l'Eni buono dall'Eni cattivo e così pure i citati salotti, ebbe tra i sicuri protagonisti proprio lo studio del professor Federico Stella, sorta di eminenza grigia che spunta regolarmente dietro i più dirompenti terremoti politico-economico-giudiziari del Paese. Stella, docente all'Università Cattolica, legale dell'Eni in eccellenti rapporti con Romano Prodi e coi vertici dell'Espresso, in particolare sintonia coi pm Gherardo Colombo e Francesco Greco e col parlamentare diessino Luciano Violante, all'esordio di Mani pulite fu il legale dei primi imprenditori «pentiti» che rovesciarono ogni colpa sulla classe politica. Fu il legale dell'Assolombarda che propose una legge per uscire da Tangentopoli e fu il legale che due anni dopo la ripropose assieme ad alcuni magistrati del Pool promettendo l'impunità per i corruttori che avessero collaborato: e ricordiamo che nell'autunno del 1994, nell'ottica degli inquirenti, a non aver collaborato era rimasto un solo gruppo imprenditoriale. Stella fu acclarato ghostwriter di Antonio Di Pietro all'Università di Castellanza e così pure, docente alla stessa università, risulta anche Mario Zanchetti, il legale dello studio Stella già autore materiale dell'esposto contro la banca di Lodi. Ma Stella, si diceva, fu soprattutto il legale che difese imputati e testimoni dell'Eni con posizioni anche tra loro contrastanti: tra questi Lorenzo Necci, Franco Reviglio, Paolo Ciaccia, Antonio Sernia e Franco Bernabè. Federico Stella c'era allora e in qualche modo spunta oggi, gli ambienti sono quelli, così come c'è il pm Francesco Greco, oggi, e c'era pure nel maggio 1995”
Il Giornale

«A parte questo, tra le molte osservazioni possibili, si dà un caso. Un pm che lavora penalmente in questo caso, dove sono coinvolti interessi rilevantissimi, è in amicizia e frequenta un avvocato che patrocina una banca estera interessatissima. Non dico che questo comporti illegittimità. In Gran Bretagna e in America chi è amico di un avvocato della controparte non tratta la causa, figuriamoci in una vicenda simile. Insomma, occorrerebbe qualcuno che dicesse almeno: oibò».

«Il pm è Francesco Greco, l'avvocato è Guido Rossi, riceve compensi lautissimi dalla Abn-Amro, che ha conteso alla Banca popolare di Lodi l'Antonveneta, e - grazie ai magistrati - con successo».
Libero (via Rolli) [*]
Ma come sempre dobbiamo ripetere, il conflitto d'interessi interessa solo Berlusconi, in questo meraviglioso Strapaese.

Dimenticarsi di HAyek e plagiarlo

Persino su ideazione.com ?!?
"Sociologi, biologi, cognitivisti e (finalmente) studiosi di scienze politiche, sugli stessi dati dei fisici, stanno costruendo nuovi modelli che descrivono ciò che già accade e che non vedevamo.
[...]
. Nessuna di queste reti «ha avuto un progettista eppure ciascuna è riuscita ad usare lo stesso “trucco”, quasi fosse stata creata per un preciso scopo. Come hanno fatto tutte quante a diventare così?». La chiave della risposta è in un altro concetto fondamentale per capire la complessità del mondo di oggi: l’«emergenza», ovvero «l’idea che un ordine significativo emerga da sé nei sistemi complessi». Non è un concetto da sottovalutare. "

Mi pare che si stia scoprendo l'acqua calda: Sarebbe il caso di ricordarsi di F.A.HAyek , che gia' decenni fa discuteva della nascita formazione e della superiorita' degli ordini nati dalal spontanea sooperazione di individui razionali ed "egoisti".
Hayek aveva gia' le risposte a domande che molti di noi vedono solo oggi, ma forse la sua prospettiva individualista e liberale non e' molto gradita ai relativisti "sinistri" .

Come nascono le leggende urbane

Non sono sicuro che La Republbica ne abbia gia' parlato, ma sarebbe nel suo stile. Uno studente di Boston avrebe ricevuto la visita di due agenti federali dopo aver chiesto in biblioteca il libretto rosso di Mao.
Opinionjournal ricorda che in altri casi, si e' trattato di un falso. E qui non si trovano prove.
Ad essere onesti, non e' chiaro nemmeno se sappiamo chi fosse lo studente visitato dai federali.

*** QUOTE ***

Just this past week there were public reports that a college student in Massachusetts had two government agents show up at his house because he had gone to the library and asked for the official Chinese version of Mao Tse-tung's Communist Manifesto. Following his professor's instructions to use original source material, this young man discovered that he, too, was on the government's watch list.

Think of the chilling effect on free speech and academic freedom when a government agent shows up at your home--after you request a book from the library.

*** END QUOTE ***

First of all, " The Communist Manifesto " was written by Karl Marx and Friedrich Engels in 1848, not by Mao, who wasn't born until 1893. More important, this story appears to be a hoax. Here's the American Library Association 's statement:

*** QUOTE ***

A senior at the University of Massachusetts at Dartmouth says he was visited at his parents' home by two agents of the Department of Homeland Security who were investigating why he had requested a book by former Chinese Communist leader Mao Zedong through interlibrary loan. The student, who has asked university officials to shield his identity, told two UMD history professors that the incident took place in late October or early November after he attempted to obtain a copy of the first English edition of the Quotations from Chairman Mao Tse-tung, published in Beijing in 1966 and popularly known in China as the "Little Red Book," for a class on communism.

The story broke in the December 17 New Bedford Standard-Times as the result of an interview with UMD faculty members Brian Glyn Williams and Robert Pontbriand, who mentioned the incident as an example of government monitoring of academic research. Williams told American Libraries, "The student told me that the book was on a watch list, and that the books on this list had changing status. Mao was on the list at the time, hence the visit, which was also related to his time abroad." . . .

The UMD chancellor's office released a statement December 19 that said, "At this point, it is difficult to ascertain how Homeland Security obtained the information about the student's borrowing of the book. The UMass Dartmouth Library has not been visited by agents of any type seeking information about the borrowing patterns or habits of any of its patrons." Chancellor Jean F. MacCormack stated, "It is important that our students and our faculty be unfettered in their pursuit of knowledge about other cultures and political systems if their education and research is to be meaningful."

Kirk Whitworth, a spokesman for the DHS--the U.S. cabinet department that oversees the Immigration and Customs Enforcement agency, the Secret Service, and Citizenship and Immigration Services, among others--said in the December 21 Standard-Times that the story seemed unlikely. "We're aware of the claims," he said. "However, the scenario sounds unlikely because investigations are based on violation of law, not on the books and individual[s who] might check [them] out from the library."

An earlier report that the incident occurred at the University of California at Santa Cruz has proven false.

*** END QUOTE ***

Temo che, come nel caso della lettera di Togliatti o di molti altri, cio' che verra' ricordato sara' la menzogna in prima pagina e non la verita' successivamente accertata.

giovedì, dicembre 22, 2005

Punto interessante riguardo ai PACS

Raffaele Perna su ideazione.com esprime una obiezione liberale ai PACS che mi sembra degna di nota:

"In questo caso, però, oltre alla generale esigenza di garantire a ciascuna persona il libero sviluppo delle proprie relazioni sociali ed affettive (che si pone per le coppie omosessuali come per tutti gli altri soggetti: si pensi ai rapporti di amicizia o alle relazioni affettive delle persone singole), non sembra ricorrere nessuna delle specifiche ragioni che giustificano la tutela rafforzata propria dell’istituto matrimoniale (non vi è esigenza di procreazione ordinata, né di stabilità per i figli e nemmeno di tutela del coniuge debole). La compressione della sfera giuridica dei terzi che inevitabilmente deriverebbe dalla tutela rafforzata della coppia omosessuale sarebbe pertanto ingiustificata (basti pensare al proprietario di casa che affitta l’immobile ad un conduttore che successivamente avvia una relazione di coppia, al contribuente che dovrebbe sopportare l’onere di una pensione di reversibilità, allo stesso convivente che cessata la convivenza dovrebbe sopportare oneri per il sostentamento dell’altro). "

Perna prosegue esponendo quella che e' anche la mia soluzione preferita al problema dei diritti delle coppie di fatto: invece che cercare una soluzione statalista, perche' non adottare una soluzione liberale, aumentando la sfera di liberta' individuale e la possibilita' di creare contratti ed obbligazioni:

Sarebbe, cioè, assolutamente opportuno che ciascuno di noi potesse, indipendentemente dalla formalizzazione di rapporti di convivenza, indicare, ad esempio, una persona alla quale affidare alcune scelte in situazioni di emergenza, ovvero disporre liberamente in sede testamentaria di tutti i propri beni (come avviene ad esempio negli Stati Uniti). In un’ottica liberale, il problema non è quindi riconoscere giuridicamente le coppie di fatto, ma semmai rafforzare – in alcune specifiche situazioni – la tutela della volontà e dell’autonomia della persona, a prescindere che si tratti di convivente, omosessuale o eterosessuale. L’obiettivo deve cioè essere quello di un ampliamento della sfera delle libertà individuali, rispetto al quale è inutile, ed anzi controproducente, costruire simulacri o imitazioni della famiglia, laddove famiglia non vi è e non vi può essere.

Era ora - Sanzioni ai disoccupati che rifiutano il posto

Finalmente, un provedimento semplice , ma vitale per mantenere una "rete di sicurezza" sociale che non diventi uno strumento per il parassitismo.
Scrive Centrodestra:

Il ministro Maroni annuncia: «Niente sussidio a chi dice no a un’offerta di lavoro»

«Emanerò a breve una circolare per fissare sanzioni per i lavoratori in mobilità che rifiutano offerte di lavoro. Potranno decidere di rifiutarle, ma perderanno il sussidio di disoccupazione».
Ad annunciare l'arrivo del provvedimento è lo stesso ministro del Welfare, Roberto Maroni, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno del ministero del Welfare.
Maroni sottolinea che si tratta di uno strumento diffuso in Europa per diminuire l'intervento pubblico dove non serve.

martedì, dicembre 20, 2005

E Giavazzi non sbaglia

Sul Corriere della Sera: "Chiedete ad Alessandro Profumo, che ha acquistato la seconda banca tedesca e sta cercando di costruire una grande banca europea con un cuore italiano, qual è la sua maggior difficoltà: convincere i tedeschi che in Italia le regole non le fanno rispettare solo i giudici che intervengono tardi, quando problemi per cui bastava l’aspirina ormai richiedono l’antibiotico. "

La mamma degli idioti e' sempre incinta

L'Urss torna nel cuore dei russi è boom della moda sovietica - a La Repubblica stanno facendo festa, da loro l'URSS non e' mai passata di moda...

lunedì, dicembre 19, 2005

Hanno riprogrammato Terminator

COnan il vigliacco: e' questo il ritratto di Schwarzenegger dopo la nomina di Susan Kennedy a suo aiutante principale.
LAm Kennedy e' stata l'eminenza grigia del disastroso predecessore democratico di Arnold
Avevamo avuto qualche premonizione dalle sparate di Warren Buffet, arci-RINO e gran consigliori economico dell'Amor Nostro, ma questo e' davvero troppo.
E cosi' il sogno di un repubblicano capace di abbattere il Leviatano senza essere un moralista bigotto sembra sfumare... un triste giorno

Mollato....

Corriere della Sera: "L’«Opus Dei» prende le distanze: «Il Governatore? Non è dei nostri»
ROMA - «Sembra di essere in una storia di Dan Brown. Appena si parla di denaro e di cattolici, subito scatta il riflesso pavloviano, riprende vigore la leggenda nera: 'C'è di mezzo l'Opus Dei'. E' successo e succede pure nella vicenda Fazio: 'Lo protegge l'Opus Dei'. Quest'estate un importante giornale laico scrisse addirittura che l'Opera aveva organizzato una novena di preghiere per Antonio Fazio. Mi sono vergognato di smentire; ho preferito fare una telefonata al direttore e finirla lì. Un altro importante giornale laico ha interpretato alcune mie considerazioni quasi banali sul giornalismo, che per il nostro fondatore sant'Escrivà da Balaguer dove rispettare l'etica dei fatti e delle persone, come un'entrata a gamba tesa in difesa di Fazio. Ebbene: Fazio non fa parte dell'Opus Dei». Dell'Opus Dei Pippo Corigliano, marchese e ingegnere, è portavoce per l'Italia (ma essendo l'unico e lavorando a Roma nella sede della prelatura è la voce dell'Opera nel mondo). Nelle ore in cui si decide il destino di Fazio, gli ambienti cattolici (in particolare quelli cui sono attribuite sensibilità e attitudini conservatrici) sono chiamati in causa come difensori del numero uno di Bankitalia. Ora: sarebbe superficiale dedurre che il mondo cattolico stia «abbandonando» Fazio. Resta il fatto che l'abate di Montecassino, Fabio Bernardo D'Onorio, si dice «sorpreso» dei regali natalizi di Fiorani. Al cardinale Giovanni Battista Re, amico personale del governatore, indiscrezioni non smentite attribuiscono una mediazione per far giungere il caso al suo sbocco naturale. Il vescovo di Sora Luca Brandolini, che esercita la sua giurisdizione anche su Alvito borgo del governatore, si chiama fuori: «Se la veda lui con la sua coscienza». Soprattutto, dai vescovi italiani non si è levata una sola voce contraria ai due editoriali con cui «Avvenire» ha consigliato a Fazio di dimettersi.
"

domenica, dicembre 18, 2005

Sante Parole di Calimero

Meno tasse, più libertà: "Iniziamo presto, chè sapete già come la pensa il sottoscritto: la cosa brutta da rimuovere è Tremonti, e bisogna normalizzare il rapporto con se stessi - qualcuno direbbe, meno aleatoriamente, che la CdL non ha curato affatto il proprio blocco sociale. Ed è innegabilmente così: per non scontentare gli scioperanti di Cofferati, quel brodo di statali in cui i Ds sono il primo partito, quei campani che si affezionano alle veline di Bassolino e ai clientelismi di Mastella, e tanti altri, il centrodestra non ha pensato mai alle tasche dei suoi elettori. E questi, a ragione, lo abbandonano."

WTO - per il rotto della cuffia

Per il rotto della cuffia e con un compromesso insoddisfacente e temporaneo, i negoziatori dei 149 paesi del WTO hanno raggiunto un accordo sulla riduzione ed eventuale eliminazione dei sussidi per l'export agricolo, una delle maggiori vergogne per i Paesi sviluppati. L'accordo sembra preliminare, timido e povero di dettagli, ma fissa una data ultimativa per un elenco di misure specifiche.
Come dice il sagigo , piuttosto che niente e' meglio piuttosto
, anche se resta l'amaro in bocca per la pessima copertura del probilema sulla stampa europea, sempre pronta a condannare i disinteresse per i paesi poveri, ma incapace di osservare e riportare lgi sforzi per eliminare politiche statali che condannano proprio tali paesi al sottosviluppo ed alla poverta' pur di ingrassare il 3% della popolazione dei paesi ricchi e calmare le caldane fintonaturiste di animali da citta' nostalgici di una "campagna" che e' esistita nei loro sogni.WSJ.com - WTO Negotiators Reach Deal On Farm-Export Subsidies: "HONG KONG -- WTO negotiators reached a breakthrough on the most contentious issue of the six-day trade talks, agreeing that wealthy countries would eliminate farm-export subsidies by 2013, paving the way for a modest agreement to cut trade barriers across various sectors, according to a copy of the final draft agreement obtained by journalists.
[...]
But the draft represents a far less ambitious agreement than WTO negotiators had originally hoped to achieve in Hong Kong: a detailed set of formulas for cutting farm and industrial tariffs and subsidies.

The revised text sets April 30, 2006, as a new deadline to work out those details, a key step toward forging a global free trade treaty by the end of next year.

The 2013 date for the end of farm subsidies was a key demand of the European Union, which held out against intense pressure from Brazil and other developing nations to phase out a significant proportion of its farm export subsidies by 2010. Developing nations say such government farm payments to promote exports undercuts the competitive advantage of poor farmers"

Rieccolo

Chi ci tocca rivedere - Di Pietro. Che ovviamente parla e straparla
Di Pietro sul terremoto Antonveneta: «Parallelismi tra Bancopoli e Tangentopoli. Il banchiere di Lodi come il mariuolo Chiesa» - «Fiorani anello debole di una P2 finanziaria»

E ovviamente:
«Inoltre, in questi giorni, sono accaduti due fatti ugualmente gravi: la richiesta di rinvio a giudizio, nel caso Cirio, di vertici di Capitalia, in particolare di Geronzi. Nessuno ne parla. Eppure Capitalia è cento volte più potente e inquietante della Banca popolare italiana».

Mi sembra di ricordare un profluvio di articoli, 42 rinvii a giudizio per tutte le maggiori banche. Ma solo Capitalia e Geronzi vengono citate dal neocompagno Di Pietro, chissa' come mai.
Inoltre, Geronzi era gia' rinviato a giudizio , fra l'altro, quindi per lui si tratta di una "vechcia notizia" . Ma come spesso accade, la sostanza va sacrificata alla forma, nelle performance teatrali

Semplicemente divina

Iran e Soci isti

Politica autonoma dall'Economia? Prima il contrario, grazie:

Francesco Rutelli ha sottolineato che l'autonomia tra affari e politica è una condizione indispensabile:

SOno d'accordo, a patot che i politici smettano di annettersi la sfera economica, come fanno da secoli. Soprattutto se l'impressione comune ed i dati indicano che non stanno fornendo un servizio, ma taglieggiando gli individui

Distruzione creativa

Il bramino Padoa-Schioppa si e' deciso a ricordarsi di Shumpeter e della distruzione creativa:
"«Se noi avessimo difeso Kodak e Ford, la Microsoft sarebbe sorta non in America ma in un altro Paese», osservava qualche settimana fa un amico economista americano. Si limitava a ricordare quel carattere del mercato concorrenziale, che si chiama distruzione creativa. Carattere, a vero dire, non del solo mercato ma della vita stessa. «Muori e diventa» (stirb und werde) dice un verso di Goethe; per non ricordare il passaggio delle Scritture sulla necessità che il seme muoia perché la pianta nasca. In astratto è una legge che conosciamo, ma ogni giorno vediamo quanto sia difficile accettarla per la nostra impresa, il nostro posto di lavoro."
E' un bene che certi "santoni" dell'Italia buona ufficiale e progressiva ripetano quello che molti individui razionali conoscono da tempo; invece che sul Corriere, tuttavia, dovrebbero scrivere su Repubblica e Il Manifesto, perche' gli ignoranti di certe banali verita' sono da quelle parti, dove si continua a ritenere che si possa sempre assumere senza mai licenziare, costruire senza dover demolire.
Ovvio, Padoa-Shioppa non elogerebbe mai apertamente l'odiata anglosfera, ma tesse le lodi di Svezia e Danimarca (tralasciando la loro totale integrazione nel modello anglosassone, per molti altri versi ):

Il successo economico della Svezia è meno celebrato, ma forse più straordinario, di quello britannico. Un crollo del sistema bancario e una sclerosi del sistema produttivo, culminati in una svalutazione, volsero capitale e lavoro dalla difesa del vecchio alla costruzione del nuovo. Non fu smantellato lo Stato sociale, nessuna Thatcher spezzò le reni al sindacato. Oggi né le banche, né il sindacato, tanto meno lo Stato, impediscono la distruzione proteggendo imprese perdenti; però chi perde il posto non manca di protezione. Pagata dai contribuenti, una rete di sicurezza è offerta dallo Stato; ma lo stesso Stato impedisce di rimanervi adagiato a chi rifiuta ogni lavoro offerto solo perché sgradito.
Chi stabilisce che cosa distruggere e che cosa costruire? Noi, non lo Stato o il sindacato; noi, quando scegliamo tra un volo Easy Jet e un volo Alitalia, tra un Cd Naxos e uno Sony. A Stato e sindacato, invece, compete di organizzare quella solidarietà sociale pubblica che è vanto della civiltà europea contemporanea e che permette alla distruzione creativa di compiersi col minore sacrificio.

Peccato tuttavia che Svezia e Danimarca vengano ricordate soltanto prima, mai dopo le elezioni, dai sinistri compari; o meglio , che vengano poi ricordate per lo Stato elemosiniere, non per le asprezze introdotte (lavoro obbligatorio, per dirne una) per adeguarlo alla realta' ...

Da Mieli, messaggi in codice o un ottimo spunto?

Entrambe le cose, probabilmente; Paolo Mieli fa un editoriale da Gran Terzista, rassicurando alcuni (ed alcuni al Foglio dovrebbero prendersi del valium) che Tangentopoli che non tornera'.
Un editoriale che suona come un messaggio cifrato, ma che in una sua parte e' estremamente condivisibile:
"I maggiori partiti delle due coalizioni si sono impegnati per la prossima legislatura a metter su formazioni unitarie di profilo europeo, moderne, lontane dal Novecento, in grado di raccogliere, ognuna, più del 35 per cento. Se ciò accadesse in un tempo relativamente rapido (uno o due anni, non di più) sarebbe una salutare novità dal momento che tale innovazione darebbe ad ognuno dei due nuovi e più grandi partiti maggior potere di contrattazione con le estreme. Ciò che si tradurrebbe in qualche garanzia in più per il modello di alternanza introdotto nel 1994 e di conseguenza in maggiore stabilità per il sistema. Anche perché diluirebbe (si spera) in un contenitore più capiente l’anomalia berlusconiana da una parte e dall’altra alcune evidenti degenerazioni dei collateralismi.
Ma questa prospettiva genera angoscia in ciascuna delle microfrazioni partitiche, nazionali o locali, che hanno un qualche potere di ricatto e temono di perdere — con esso—la propria ragione di esistenza. [...] Ma in questi ultimi giorni hanno cominciato a temere che l’effetto combinato di 'banche pulite' e dei fantomatici 'poteri forti' li costringa a cambiare davvero. Come accadde nel ’93, l’anno del loro incubo. La storia, però, non si ripete: alle porte (ed è meglio che sia così) non c’è nessuna stagione delle manette. Allora tocca a voi, che avete in mano ciò che resta dei vecchi apparati o ciò che dei nuovi è già degenerato, cambiare. Se volete. Oppure potete continuare a farvi danno come avete fatto fin qui. Potete scegliere. Senza cercare alibi nel passato."

Ovvio che Mieli parli pro domo sua: nulla lo farebbe piu' felice di una drastica ricomposizione bipartitica, che massimizzerebbe la sua posizione di influenza sul cittadino mediano e centrista. Ma lo scenario che prospetta non puo' che essere auspicato.
Riguardo ad una Tangentopoli-bis, non ho nessun timore: questa volta, i magistrati hanno commesso il grave errore di prendersela anche con un diessino di quelli "teneri", che non reggerebbe neppure alla farsa cui fu sottoposto il Primo Compagno G. E quindi, non avranno molta sponda in certi quartieri: solo qualche piccola faida fra amici e compagni, poi tutti a casa prima che si macchi il candido abito da "questionanti morali".

giovedì, dicembre 15, 2005

Grande Enzo su Bertinotti

1972 commenta: Comunisti. Una volta quelli come Bertinotti li chiamavano utili idioti.

Tradimenti di chierici

Creezdogg riporta e commenta la posizione da brivido di Lars Von Trier; e' triste notare che, a distanza di decenni e di innumerevoli smentite a certe assurde posizioni, i chierici continuano a tradire. TRoppi di loro hanno una oscura attrazione per regimi abominevoli, liberticidi e genocidi, una volta il nazismo, poi i regimi comunisti, adesso la Cina e Cuba.
E' una triste caratteristica di certi "intellettuali" ed artisti. E troppi di noi continuano ad applaudirli ed a riempire loro le tasche.

Privatizzare ti salva la vita

Via Brad DeLong, economista sdemocratico e clintoniano e di certo certo non un altro adoratore del laissez-faire, ecco un posto di commento di Alex Tabarrok (austriaco vero, invece) da Marginal Revolution : la privatizzazione dell'acqua in Argentina ha prodotto risultati esremamente positivi anche sulla salute infantile, seocndo i risultati di una ricerca accademica.
Certe nazioni fanno un lavoro talmente osceno che "persino" un'azienda privata puramente alla ricerca del profitto puo' portare a migliori risultati anche nel campo di "puri" beni pubblici quale il livello sanitario. i risultati sono statisticamente robusti
Da bravo "austriaco", non sono certo sorpreso...

Water of Life

While most countries are committed to increasing access to safe water and thereby reducing child mortality, there is little consensus on how to actually improve water services. One important proposal under discussion is whether to privatize water provision. In the 1990s Argentina embarked on one of the largest privatization campaigns in the world, including the privatization of local water companies covering approximately 30 percent of the country’s municipalities. Using the variation in ownership of water provision across time and space generated by the privatization process, we find that child mortality fell 8 percent in the areas that privatized their water services and that the effect was largest (26 percent) in the poorest areas. We check the robustness of these estimates using cause-specific mortality. While privatization is associated with significant reductions in deaths from infectious and parasitic diseases, it is uncorrelated with deaths from causes unrelated to water conditions.

That is the abstract to a very important paper, Water for Life: The Impact of the Privatization of Water Services on Child Mortality, by Sebastian Galiani, Paul Gertler and Ernesto Schargrodsky in the February 2005 issue of the JPE. (free working paper version).

In theory, water services are not an easy thing to privatize well because of natural monopoly problems and because some of the benefits of clean water are externalities. In practice, however, governments in developing countries do such a poor job at providing water that there are large potential gains to privatization even given such problems.

See also Tyler's post Will the Middle East run out of water? for more on where water privatization may have benefits.

Una strip vale piu' di mille parole

mercoledì, dicembre 14, 2005

Idrogeno: perche' non ci serve un intervento statale

Wired News annuncia che la corsa all'idrogeno e' gia' cominciata
Come direbbe John Galt "quello che il governo deve fare e' LEVARSI DI MEZZO E LASCIARCI FARE I SOLDI!"
Non serve altro: il miglior incentivo alla conservazione d'energia e all'innovazione tecnologica non sono i peana governativi, ma l'aumento del prezzo del petrolio, posto che lo Stato non ci si metta di mezzo distoorcendo i segnali all'economia.
Controllare il prezzo della benzina negli USA fra Luglio ed il Giorno del Ringraziamento per credere.

Perche' l'Estonia e' il futuro e noi siamo un barbaro relitto

Il New York Times ha spedito un inviato in Estonia, per capire come mai Skype abbia la propria sede effettiva da quelle parti. Ha trovato una nazione ddove lo Stato si e' fatto da parte e dove, fra le tante conseguenze, il Wi-Fi e' una realta' universale, le tasse sono ridotte ed estremamente semplici e l'eredita' sovietica e' stata superata senza gravi problemi - e con una cura shock, alla faccia di chi ne dubita.

Estonia is developing an efficient technology industry that generates ingenious products - often dreamed up by a few friends - able to mutate via the Internet into major businesses.

These entrepreneurs grow out of an energetic, youthful society, which has embraced technology as the fastest way to catch up with the West. Eight of 10 Estonians carry cellphones, and even gas stations in Tallinn are equipped with Wi-Fi connections, allowing motorists to visit the Internet after they fill up.


Complimenti - noi invece siamo ancora impegolati fra lacci e lacciuoli per qualsiasi cosa...

regala Focus a un no-global

L'ottimo fc suggerisce di regalare Focus a un no-global: perche' ? Ecco perche':

Il servizio di copertina dell'ultimo numero è un gioiellino, e smonta senza trombonate né alcuna pretesa di fare polemica politica tanti dogmi di fede dei terzomondisti e degli ecocatastrofisti. Nessun dato nuovo: semplicemente un po' di statistiche messe in fila con intelligenza. La morale del discorso è che la modernità, intesa innanzitutto come globalizzazione economica e progresso tecnologico, sta migliorando le nostre vite e quelle di miliardi di altre persone nel mondo. Questo non vuol dire che sia tutto rose e fiori, ovvio. Vuole dire, semplicemente, che i nostri avi stavano peggio e che i nostri nipoti hanno ottime probabilità di vivere una vita migliore della nostra.
Cito alla rinfusa:
1) Cina e India sono sempre più ricche (o meno povere, il che è lo stesso). Merito del fatto che si sono inserite con pieno successo nel meccanismo virtuoso della globalizzazione. Del resto, negli anni Settanta si parlava dell'India sui giornali solo per l'alto livello di denutrizione dei suoi abitanti (con conseguente elevato tasso di mortalità). Oggi se ne parla perché sta diventando uno dei centri mondiali d'eccellenza nella produzione di software. Qualcosa è cambiato, e la differenza l'ha fatta il mercato.
2) Capitolo Africa. Cito testuale. «Dopo decenni di crisi economica l'Africa comincia a dare segni di crescita economica. Lo dimostra un rapporto del giugno 2005 dell'Osce e della Banca africana per lo sviluppo. Contro ogni pronostico, nel 2004 il Pil africano è cresciuto del 5,4%. E il Fondo monetario internazionale stima per l'intera area una crescita del Pil del 5,2% nel 2005 e 5,6% nel 2006. Secondo l'Osce, i motivi di questa inversione di tendenza sono: il boom del petrolio africano; la crescita della domanda di prodotti agricoli; l'aumento degli aiuti internazionali; l'attuazione di politiche di scambio economico favorita dalla globalizzazione; la prevenzione dei conflitti tra i Paesi africani».
3) Nell'Afghanistan che i bamba chiamano "filoamericano" con intento di disprezzo si è registrata nel 2005, per la prima volta dopo quattro anni, una inversione di tendenza nella superficie coltivata a oppio, scesa da 131.000 a 104.000 ettari. Intanto, l'economia legale del Paese cresce a ritmi superiori al 10%.
4) Il numero delle guerre nel mondo è in calo, così come il numero dei morti in guerra e negli eventi di "violenza politica".
5) Si è scoperto che alcune specie (il picchio dal becco d'avorio, il condor della California, i gorilla di montagna del Ruanda, il corallo bianco) credute estinte o prossime all'estinzione in realtà non sono tali. Intanto, negli ultimi dodici anni, il numero degli elefanti inTanzania è raddoppiato, ed è aumentato anche in altri Paesi africani. Eppure nei giornali si parla solo di cacciatori d'avorio ed elefanti massacrati.
6) In Italia, anche se non diminuisce il numero delle persone colpite da tumore, cala, in modo costante, il numero di coloro che a causa di questa malattia muoiono: dal 1970 al 1999, ogni anno, sono morte di cancro 2.300 persone in meno.
7) E per finire... «Nonostante le ampie fluttuazioni, dovute alle variazioni climatiche del pianeta, sembra che l'assottigliamento dello stato d'ozono sopra l'Antartide stia lentamente migliorando». Si prevede la chiusura del buco dell'ozono «intorno al 2050».
Qualcuno spedisca il servizio di "Focus" a Greenpeace, per favore

Il punto 7 e0 quello che mi lascia basito

Ostellino e JimMomo sul caso Fiorani.
Vero tutto, eppure... eppure son comunque dei laidi.

Bernard Lewis sull'Iraq: il fronte interno e' il vero problema

Bernard Lewis e' stato intervistato da Fred Kemper del WSJ:.
Il professore, uno dei massimi esperti mondiali di storia mediorientale, non e' preoccupato tanto dagli eventi in Iraq quanto da quelli negli USA:
"Mr. Lewis's concern is less about insurgent and terrorist violence and more about growing U.S. domestic opposition to President Bush's Iraq engagement. 'I would describe my position as one of cautious optimism,' he says in an interview. 'My optimism derives from events in the Mideast and my caution derives from observing the United States.'"
Dopo aver analizzato la situazione in Iraq, traccia un paragone storico: ma non con il blocco sovietico, come molti neocon, ma con l'Europa immediatamente prima della Seconda guerra mondiale:
Mr. Lewis [...]compares the threat to Europe at the beginning of World War II.He believes the threat in some respects is greater than even that of the Nazis, as radical Islam is fanatical, violent, global in its reach and enjoys significant support. Beyond that, the terrorists have suicidal tendencies and nuclear potential.
Another difference: The world's will to stand together is much more lacking now than it became then. "If Churchill and his team had to face the same sort of opposition as does President Bush, Hitler might well have won the war," he says.

Il problema, insomma, e' il fronte interno. E non ha per nulla torto, soprattutto visto il diisfattismo e la voglia di Eurabia che serpeggiano soprattutto fra i sinistri e certi europei...

Ferrara su Schroder

L'elefantino su IL FOGLIO ci azzecca, come spesso capita: "Quello che invece fa riflettere è la scelta specifica dell’ex cancelliere, che testimonia di un legame privilegiato con la Russia che certamente non è nato negli ultimi giorni. Lette alla luce degli avvenimenti odierni, tutte le paludate polemiche contro l’unilateralismo americano assumono il senso di una spregiudicata liaison russo-tedesca, basata su interessi concreti che non hanno proprio nulla di “multilaterale”. Sul piano geopolitico, non su quello moralistico del conflitto di interessi, si palesa una situazione preoccupante. Dall’Ostpolitik di Brandt ai silenzi tedeschi sulla situazione democratica di Ucraina prima e di Bielorussia oggi, all’assunzione dell’attuale ruolo da parte di Schröder c’è una linea di pervertita coerenza di cui si può cogliere oggi in modo più chiaro il senso"

Monte dei Baschi?

IL Foglio sta seguendo con molta attenzione le convulsioni in casa MPS-Unipol-BNL.

Spunta l’ipotesi Monte dei Baschi di Siena, si riaccendono liti e mire ds
Se l’Opa Unipol su Bnl fallirà, la banca toscana andrà in aiuto dei compagni nei guai. Capitalia segue tutto con attenzione Roma. Se Unipol non dovesse farcela, Monte dei Paschi sarà chiamata a intervenire in qualche modo per aggiustare il pasticcio Bnl. Questo a Siena viene dato ormai per scontato. Mps ha ancora virtualmente una quota in Bnl di circa il 4,35 per cento. Questa quota è in prestito (compresi i diritti di voto fino a febbraio 2006) a Deutsche Bank, la solita DB le cui attività italiane sono amministrate da Vincenzo De Bustis, manager bancario vicino a Massimo D’Alema.
Per Siena ritornare sui propri passi sarebbe una scelta molto difficile. Ad aprile ci sono le elezioni comunali, e il sindaco diessino uscente Maurizio Cenni non vorrebbe andare alle urne con Bnl sulle spalle. Cenni fa parte di quella componente diessina vicina alla Cgil (qui gli equilibri locali non corrispondono a quelli nazionali) che esprime un consigliere della banca, Fabio Borghi, e che è sempre stata sospettosa della palude Bnl. Ma per determinare le prossime mosse di Mps sarà decisiva la posizione del presidente della Fondazione Mps, Giuseppe Mussari. Questi è stato confermato alla guida della Fondazione anche grazie all’aiuto di Cenni. Ma in città ricordano che Mussari è un ragazzo intelligente quanto spregiudicato: era l’avvocato dell’allora sindaco Pierluigi Piccini quando quest’ultimo doveva diventare presidente della Fondazione, e da Roma arrivò il decreto Visco che stabiliva l’ineleggibilità nelle Fondazioni per gli amministratori locali che avevano contribuito a costruirle: quasi un provvedimento ad hoc, pensarono gli amici di Piccini, il cui posto in Fondazione fu preso proprio dall’avvocato Mussari, che era comunque uomo di partito. Che farà adesso Mussari? Rispetterà il patto con Cenni, oppure cercherà l’accordo con la segreteria romana del partito? Siccome la Fondazione dovrà scendere al 30 della banca, il presidente ritiene che sarebbe utile trovarsi un alleato forte in Europa (mesi fa si pensava a un fantomatico partner austriaco, ma in realtà il vero obiettivo potrebbe essere una specie di inciucio con gli spagnoli del Bbva, l’azionista straniero di Bnl).
A Roma si preferirebbero probabilmente altre strade, per esempio un sostegno a Unipol attraverso la catena di controllo della compagnia. Ma se sotto la pressione delle inchieste giudiziarie l’operazione Unipol dovesse fallire, si riaprirebbbero tutti i giochi. A favore di un accordo tra Mps e BBva ci sarebbe un main sponsor, Franco Bassanini, senatore diessino eletto a Siena, ma soprattutto in ottimi rapporti con la Margherita. Tanto che alcuni pensano che se l’accordo Bbva-Mps andasse in porto, Bnl sarebbe il primo organo bancario del partito democratico in gestazione. Alcuni osservatori, però, fanno notare che se Unipol-Bnl dovesse saltare potrebbe succedere di tutto, persino un recupero dell’ipotesi Capitalia, che potrebbe essere interessata a sfruttare l’occasione: “Magari – nota un banchiere milanese – con Bbva che rileva la quota di Abn nella banca di Matteo Arpe e Cesare Geronzi”.

Tra i movimenti della procura milanese
Ma certo gli sviluppi della situazione dipendono in parte da quello che faranno i pm milanesi. Anticipazioni di stampa hanno preconizzato provvedimenti estremi. Ipotesi che segnerebbe inevitabilmente il dibattito politico preelettorale. E che assesterebbe un colpo durissimo ai Ds, in teoria a vantaggio della Margherita.
Il partito di Francesco Rutelli (e Romano Prodi) sta assistendo alle difficoltà dei diessini con compassata freddezza, pronto a passare all’incasso una volta che la situazione dovesse precipitare. Rutelli non ha mai avuto un rapporto idilliaco con il mondo industriale, anzi. Molti rappresentanti di Confindustria ricordano ancora un intervento al convegno di Parma 2001 (quello del fidanzamento tra Antonio D’Amato e Silvio Berlusconi), al termine del quale Rutelli portò a casa solo dieci secondi di applausi. Da allora molte cose sono cambiate. Enrico Letta ha speso questi anni nel tentativo di accreditare il partito come un interlocutore valido per il mondo industriale e la transumanza di voti (e uomini) da Forza Italia alla Margherita, evidenziata nelle ultime elezioni, gli ha reso il lavoro molto più agevole.
Secondo alcuni osservatori, le conseguenze del caso Unipol (se dovesse finir male) peserebbero anche sulla corsa al Quirinale. Ne uscirebbe indebolito Massimo D’Alema, sarebbe più forte l’opzione Giuliano Amato, le cui chances crescono – nel caso in cui dovesse vincere il centrosinistra – anche grazie a un buon rapporto con il Cav. e con Giulio Tremonti.

Fiorani - adesso capisco...

La Repubblica esulta per l'arresto e continua a sparare a palle incatenate.
Adesso capisco il fondo preventivo dell'Elefantino sul Foglio di qualche giorno fa .

Tremonti e' definitivamente impazzito , salmoni fate qualcosa

Non capisco se il Tremonti del libro banco era l'eccezione alla regola del Tremonti colbertista e statalista, oppure se un alieno francese ne abita ormai il corpo...
A Conservative Mind e Carlo Stagnaro lo dicono molto meglio di me.
Salmoni, se ci siete battete un colpo , oppure anche i quattro gatti in cui possiamo sperare diserteranno le urne...
Parla Giulio Tremonti. E già ci sarebbe da preoccuparsi. Dice: la Porno Tax «diventa una imposta etica secondo il modello francese. Non è una doppia Iva, ma una addizionale sui profitti di prodotti che incitano alla violenza e alla pornografia». Non so se essere più preoccupato per l'aggettivo 'etica' o per l'aggettivo 'francese': accetto suggerimenti. Poi hanno la faccia di definirsi un governo liberale. Poi tanti miei amici mi chiedono perché sono perplesso sull'eventualità di andare a votare alle prossime elezioni. Ha ragione my brother in arms Carlo Stagnaro: «Not in my name».
PS. A proposito. 'Arancia Meccanica' è violento e/o incita alla violenza? E 'Rocky II'? E 'Kill Bill'? E 'Leon'? E 'Salvate il soldato Ryan'? E 'Il signore degli Anelli'? E il dvd di un concerto di Alice Cooper? Con 'The Passion' come la mettiamo? 'Salò o le cento giornate di Sodoma' di Pasolini è porno? E 'Ultimo tango a Parigi'? Dov'è il confine? Che facciamo, li carichiamo tutti con il nuovo balzello etico e non se ne parla più? E perché i film sì e i libri no? E chi decide cos'è porno, cos'è violento e cos'è arte? Che norma del caz2o. E scusate il francese."

martedì, dicembre 13, 2005

I sindacati adesso sono pro-global?

Dopo "solo" 6 anni, alcuni dei piu' attivi manifestanti al WTO di Seattle del 1999 hanno capito l'errore madornale compiuto allora, ossia l'opposizione al fenomeno che ha sollevato il maggior numero di persone fuori dalla poverta' in tutta la storia: la globalizzazione. Adesso la loro posizione e' quella di partecipare ai summit, invece che opporvisi; hanno accettato insomma l'offerta fatta loro dal WTO prima che cominciacssero a dar fuori di matto. Cmplimenti.
Se avessero letto ed ascoltato prima, invece di tirare pietre, ci saremmo risparmiati sei anni di deficienti in piazza?

Six years ago, trade unionists led 40,000 protesters out onto Seattle's streets, confronting tear gas-wielding riot police and torpedoing World Trade Organization talks.

As the WTO reconvenes today in Hong Kong, some of the same trade unionists are fighting again -- but this time for the trade negotiations to succeed. They are among a number of organizations waging free-trade arguments inside the halls of the talks, rather than outside on the streets.

Privatizzare la Stazione Spaziale Internazionale!

Slashdot - NASA to Privatize ISS Missions: "Brian Young writes 'Nasa is looking for private companies to take over the business of transporting astronauts and cargo to the International Space Station. ''Certainly this is an opportunity for the new space companies,' said Jim Banke, head of Florida operations for The Space Foundation industry trade association. 'They've been lobbying NASA hard for something like this for years.' NASA hopes to supplement, and eventually replace, crew and cargo flights to the space station that had been planned for the shuttle fleet.' One has to wonder how much money can be saved by NASA that can be put to use elsewhere, such as trying to figure out how to put together a manned mission to Mars, if they no longer have to dish out the tremendous amount of money that getting astronauts and cargo to the ISS requires.'"

A me sembra piu' un accordo di outsourcing che una vera e propria privatizzazione, ma e' sempre meglio che niente. Ogni piccolo passo verso il coinvolgimento del settore privato nello spazio e' un passo verso l'apertura di una nuova frontiera, virtualmente illimitata.

Stika

Da Slashdot : "darthcamaro writes 'There are alot of reasons why the US isn't moving as quickly as Japan and Europe in migrating to IPv6. One of those reasons is likely cost. An article on Internetnews.com cites an unreleased 'Dept. of Commerce report estimating it will take $25-$75 billion to pay for the transition.''"
Pero' ...

lunedì, dicembre 12, 2005

IEh

I Diavoli Neri: "o.”Probabilmente non è l’uranio impoverito la causa diretta delle neoplasie - ha detto ancora il presidente della commissione - lo studio, per esempio, sulle nanoparticelle della dottoressa Antonietta Gatti fa pensare ad altre cause”."

Per chi si fosse perso, come me, fra le montagne.
Wellington a questo giro si e' incazzato sul serio, mentre su Parbleau discettano ottimamente d'ignoranza
No Way ricorda , forse esagerando, che Le guerre sporche sono ben altre rispetto al comportamento esemplare dei nostri soldati.

Rieccoci

Dopo qualche giorno in montagna, lontano da tutto e tutti.. torno e trovo certe cose ch emi fanno venir voglia di tornarmene fra la neve e gli abeti...

mercoledì, dicembre 07, 2005

Heh

Sempre dall' Economist: "Mr Martino is one of Italy's few avowed liberals, but his influence on economic policy has, sadly, been small."

Non ch eci servisse l'Ecomunist... ma almeno loro sanno distinguere un liberale da un gobettiano alla D'Alema.


One thing that Italy lacks is a truly liberal-minded party. The closest are Giorgio La Malfa's Republican Party, a tiny group that has thrown in its lot with the centre-right; and the Radical Party of Marco Pannella and Emma Bonino, which is not now represented in parliament. Mario Monti, at Bocconi University, caused a stir recently by questioning the ability of either coalition to implement reforms. Many saw this as a call for a new centre party, but Mr Monti seems to have no serious plans for one. More's the pity: Italy badly needs more believers in the free market.

Mrs. Moratti, I presume

VOlete leggere l'Economist? Leggetelo tutto, allora. Nella stessa survey in cui si parla di crisi italiana, vi sno elogi al governo - ad esempio, al Ministro MorattiYou can't win | Economist.com: "Despite all this, the Berlusconi government has done some things right, and not only in labour-market and pension reform. The education minister, Letizia Moratti, has worked hard to promote research and to improve Italian universities, though there is still a long way to go. As one Italian university professor disarmingly puts it, “the nice thing about this job is that you don't have to do any work.” Pay and promotion are largely determined by seniority, and Italy has proportionately fewer foreign academics than most other countries. Recent street protests in many cities led by university professors denouncing Mrs Moratti must be a sign that she is doing something right."

Libero Pensiero

Da Libero Pensiero che riporta Reuters: "Questa volta Fazio è stato colto con le mani nella marmellata: o smentisce o dimissioni. Subito."
Leggete, leggete..

Mi viene da vomitare - i terroristi premiati con soldi israeliani

Da Tblog: Abu Mazen paga il suicida con soldi israeliani:
Abu Mazen ha condannato per ragioni pratiche (non morali) l'attacco suicida costato quattro morti.

Nel contempo, approva il finanziamento alle famiglie dei martiri, per il quale verranno utilizzati fondi europei e persino israeliani. Complimenti vivissimi.


Questo e' veramente inqualificabile, uno sputo in pieno volto. Quante altre dimostrazioni della buona fede dell'elite palestinese ci servono?

martedì, dicembre 06, 2005

Google, perche' sono dei grandi

At Google, Cube Culture Has New Rules - New York Times: "And the big perk: the company's engineers are given 20 percent of their time to pursue their own ideas instead of company assignments."

Lo stesso "beneficio" che ha permesso ai Bell Lavs ed a 3M una lunga e luminosa storia.

Peace through superior firepower

Eurogamer intervista Sid Meier, l'Unico e Solo genio dei vieogiochi strategici ed uno dei pionieri dello smanettamento in generale.

La fine dell'ideologia - negli USA?

Lexington, la colonna di commenti alla politica americana (sorella minore della celeberrima Bagehot) riotrna sul tasto dolente della crisi di mezz'eta' del conservaoroismo americano (per i non-anglosassoni, significa "neo"liberalismo con venature moraliste )Lexington The end of ideology: si parla di exhaustion of political ideas in the Bush era

qui potete leggerne ampi esttratti . Non sono completamente d'accordo, salvo sul supporto a McCain :-D

Pensioni - Un buon piano Inglese, un ottimo piano italiano

Dovremmo leggere piu' spesso l'Economist e magari tutta la rivista: dubbie "inchieste speciali" a parte, ci sono spunti di altissima qualita'. Ad esempio, questo editoriale sul lavoro della Commissione Turner ( questo articolo contiene maggiori dettagli sul dibattito tecnico e politico -richiede abbonamento) . Gli inglesi hanno gia' un sistema migliore del nostro. Ora pensano di migliorarlo con alcune semplici proposte, che dovremmo considerare seriamente anche noi.

Anzi, due di queste proposte dsono gia' state trattate dal nostro "immobile" governo:
  1. Aumentare le pensioni minime - qualcuno l'ha fatto nel 2001
  2. Elevare l'eta' pensionabile, ricavata dalle tabelle attuariali di un secolo fa. Anche questa suona gia' sentita. Anche se e' poi mancato il coraggio
  3. Introdurre un sistema di contribuzione mista fra dipendenti e datori di lavoro, mutuato dal "kiwisaver" neozelandese e direto a creare "conti pensionistici" in cui il dipendente abbia liberta' di scelta sul gestore dei propri risparmi . E' simile alla legislazione sui nostri fondi pensione, salvo la nostra idea di affidarne la gestione solo ad un codominio collusivo fra sindacati e industriali (buona pensione al Sin.Pa. , compagno Maroni) .
Incredibile: in Itlaia stiamo seguendo le ottime proposte della commissione turner, elogiate in maniera sperticata dal'Economist , ma nessuno se n'e' accorto?
COmplimenti all' Economist e ai compagni che gli fanno da corrispondenti in Italia. Ma soprttutto, complimenti al nostro Governo, un bello ZERO in comunicazione!

Purtroppo, nel RegnoUnito queste proposte finiscono dibattute in una commissione di alto livello sicentifico e politico.
In Italia invece finiscono nelle mani di pierre da billionaire, sindacalisti avidi e politicanti con ben altro da fare, col risultato che vediamo: da loro, una proposta organica. Da noi, gli stessi elementi per un'ottima riforma finiscono trotalmente incompresi e successivamente pervertiti sulla stampa, grazie a dei media gonfi di pregiudizi, un sindacato piu' impegnato ad aiutare gli "amici degli amici" invece di dedicarsi al "core business" di difendere i lavoratori ed una classe politica gonfia di boria quanto totalmente disinteressata ad iniziative non demagogiche.



Debenedetti e Pordi, volpi e mortadelle

Giustamente fa notare Steve di Fuorimercato: "Fa sempre molto comodo al Centrosinistra quando gli agguerriti giornali della scuderia De Benedetti (Repubblica e Espresso) si scatenano contro il Centrodestra. <...> Ma se poi l'ingegnere vuol dire la sua <...> allora le cose non vanno più bene.
E beh, avete capito male, molto male. E' come al ristorante: se si entra in un certo locale e si mangia, dopo c'è sempre un conto da pagare. <...>
In questo senso, non avrei dubbi: le volpi mangiano le mortadelle, non il contrario ;-)"

La Cina e' diventata un esportatore netto di automobili

dal Financial Times: "Where Japan and South Korea have led, China is following. In the first 10 months of 2005, China doubled the number of vehicles it shipped abroad – from a small base – and became a net exporter.

China’s strategy is in many ways the mirror image of that adopted by its northern neighbours. Japanese and Korean carmakers grew rich on protected domestic markets before heading overseas, but now run global operations, building and selling cars overseas. China’s auto industry, by contrast, was founded on foreign technology and dollars. These foreign manufacturers, along with a handful of ambitious indigenous carmakers, envisage using China’s cheap cost base to make cars for export."


Dobbiamo preoccuparci? Soltanto finche' non cominciamo ad imitarne la strategia e non la tattica: fare leva sui nostri punti di forza, ovviamente differenti dai loro: ossia mettere finalmente il settore a disposizione di chi voglia investire in Italia, impiantando parti della catena produttiva nel nostro PAese (non solo fabbriche, ma anche centri stile o ricerca ingegneristica), una cosa che non abbiamo mai fatto, nel futile tentativo di difendere certi nostri "campioni nazionali".

Stiamo lavorando anche per voi

Condoleezza Rice ricorda giustamente a noi Europei "da Venere" che gli sofrzi USa stanno prevenendo anche attachci contro l'Europa. ha ragione : e' di cattivo gusto sputare nel piatto da dove si scrocca.
Anche se gli intellettuali europei ne hanno fatot una tradizione secolare.
U.S. Interrogations Are Saving European Lives, Rice Says: "BERLIN, Dec. 5 - Secretary of State Condoleezza Rice chastised European leaders on Monday, saying that before they complain about secret jails for terror suspects in European nations, they should realize that interrogations of these suspects have produced information that helped 'save European lives.'"

Qualche piccola buona notizia da Putin-landia

I liberali russi riescono finalmente a rimanere uniti e a rialzare la testa. Prendono l'11% - in Itlaia non riusciamo a fare di meglio, purtroppo!
WSJ.com - Moscow Election Further Boosts Putin's Prospects: "The outcome came as a relief to Russia's beleaguered pro-Western liberals, who won 11%. Russia's two main liberal parties, Yabloko and SPS, had joined forces for the first time in a major election and won just enough to get them over the 10% threshold to win council seats. If the two can stay united and replicate that performance nationally, they will be able to return to the Duma, which they failed to get into in 2003. 'These elections were critically important for us,' said Grigory Yavlinsky, leader of Yabloko. 'We got a mandate to keep working.'"

lunedì, dicembre 05, 2005

Esiste una parte d'Europa che sta arrivando ai vertici della catena alimentare informatica. E no, non e' quella "sociale" . Se n'e' accorto BusinessWeek, forse prima o poi lo faranno gli euroburocrati
"Rise Of A Powerhouse

How the young knowledge workers of Central Europe are pushing the region to a new level

They came from around the world, young men with handles like SnapDragon and Bladerunner attacking computing problems so complex that even experienced coders could only stare at the screen in bewilderment. Only one mastered the final algorithm problem: Eryk Kopczynski, a.k.a. Eryx, a reticent Warsaw University student who wears his long hair in a ponytail and says his life's ambition is to 'discover some interesting notion.'

Kopczynski's triumph in this year's TopCoder Open, sponsored by Sun Microsystems, was no fluke. He was following in the footsteps of a slew of computing geniuses to emerge from the monolithic Soviet style buildings of Warsaw U. 'Poles like to compete,' says Warsaw U computer science student Marek Cygan, winner of this year's Google Code Jam. No kidding. Warsaw University is ranked No. 1 in the world in top coder events, ahead of the likes of Massachusetts Institute of Technology. Just like India's best tech schools, Warsaw U has confounded a scarcity of resources to identify and nurture bright students."

COme si dice Aventino in spagnolo?

Repubblica.it » esteri » Venezuela, Chavez all'89% ma l'astensione raggiunge il 75%: "Venezuela, Chavez all'89%
ma l'astensione raggiunge il 75%
Efficace il boicottaggio. Il presidente della Commissione elettorale minimizza: 'Diserzione motivata da piogge torrenziali'"


Il roblema e' che adesso Chavez , come Mussolini dopo l'Aventino , ha a sua disposizione il Parlamento dei suoi sogni.

Avete presente il video dell'assalto ai marines che gira in questi giorni ? E' una bufala... molto probabilmente, si tratta di un vecchio video riciclato. Lo riporta The Jawa Report:

"The truth behind the video was revealed earlier today on Fox News (watch 'Terror Tape' video), in an interview with American Colonel Barry Johnson from Baghdad. The video being played on al Jazeera depicts troops moving along a street accompanied by a Humvee. The Marines were attacked in a courtyard; no Humvee was present.

Quello che intristisce: persino AL-Jazeera adesso ammette a mezza bocca che il video non e' confermato. Il TG3, fino a ieri sera, continuava a mandarlo ossessivamente in onda come "prova" del fallimento degli USA in Iraq.

Sometime this afternoon al Jazeera added a paragraph deep in the body of the story saying that the video is unconfirmed. They continue to feature a still from the video with a caption saying it is of Thursday's attack."

Polli, Iraq e Castristi

locandiere del Motel dei Polli Ispairati ha un'ottimo post sulleBuone nuove dall'Iraq: "siete rimasti impressionati da un po' di terroristi sgallinati che per qualche ora distribuiscono volantini al centro di Ramadi? Se per voi questo e' un problema allora iniziate a pensare che oggi e' uno scoop se riescono a farlo per qualche ora, ieri era la norma che lo facessero ogni giorno, per tutto il giorno."

E il resto dell'articolo e' anche meglio. Ce n'e' anche per Zapatero e un ministro talmente anticastrista da cercare di normalizzare le relazioni diplomatiche con Cuba...

orpheus.ilcannocchiale.it

Ma in pochi, fra cui orpheus e Il Foglio se ne ricordano...

Martino, il faro della destra liberale italiana

Secondo semplicemente liberale Martino, il faro della destra liberale italiana: "All'Assemblea Nazionale dei Riformatori Liberali di mercoledì 30 novembre, l'intervento più apprezzato pare sia stato quello del Ministro della Difesa, Antonio Martino."

Problema: Per quanto a lungo Martino, tessera n.2 di FI, verra' tenuto in naftalina dalla CdL? Ci vergognamo del iglior "ideologo" di cui disponiamo. Gia', potrebbe spaventare tutti quei santoni democristiani e quesi filantropi socialisti che al momento dominano Forza Italia.

Robert Conquest su Luciano Canfora

A Luciano Canfora e' riuscito finalmente ad ottenere l'attenzione di un illustre intellettuale di caratura mondiale e la pagina editoriale di un grande ggiornale dell'anglosfera in un colpo solo.

Sfortunatamente per lui, l'intellettuale non e' qualche pacifinto collettivista, ma Robert Conquest e la pagina degli editoriali non e' quella di "Le Monde diplomatique" , ma quella del Wall Street Journal .


Canfora, ovviamente, ne esce a pezzi. L'editoriale si intitola, giustamente, Stalinophilia.
Yes, indeed: Stalin's Soviet Union. And today, A.D. 2005, a major public, and publishers', row is raging in Europe -- the Canfora affair. A 'distinguished' professor of classical philology at Bari University, Luciano Canfora, has produced a book in something like the worst of the neo-pro-Stalinist vein. 'La Democrazia: Storia Di Un'Ideologia' is part of the series 'The Making of Europe,' put out by publishers in five countries under the direction of French Medievalist historian Jacques LeGoff. It somehow sneaked through publishers' offices into print in Italy, France, Spain and (note title change) as 'Democracy in Europe: A History' in England last week, America next month.

But the German publisher, C. H. Beck, refused to publish it, returned the rights to the author, and offered 'gladly' to make the translation available. In Italy, the Corriere Della Sera printed Mr. Canfora's angry charges of 'censorship' -- a cry quickly taken up elsewhere. "

Censura? L'editore lo ha restituito gia' tradotto e lascia all'autore tutti i diritti di pubblivare tale edizione. Come si puo' definire questa una "censura" ?
Soprattutto dopo che una commissione indipendente aveva giudicato il libro "non scientifico".

It was the unanimous conclusion of five independent consultants that C. H. Beck would be well advised not to publish the book.
Lo storico - di sinistra - Wehler ha sostenuto che l'idiozia dogmatica di Canfora supera i livelli visti nella DDR degli anni '60 e '70. E almeno li' erano costretti a scriverle...
Even the well-known left-wing historian Hans Ulrich Wehler criticized it, noting that "In its dogmatic stupidity he [Canfora] exceeds the products of the GDR in the sixties and seventies."
Canfora rifiutata a priori le scoperte, i fatti, le conclusioni e la lezione di generazioni, per impiegare tutto l'armamentario della vulgata stalinista.

So, contrary to all civilized expectation, the lessons of the past three generations are rejected. Those of us who thought they had been learnt must, once again, face the non-facts. Thus we learn, from Mr. Canfora, of the negative role of Poland in failing to support Stalin. Katyn (like Gulag) does not figure in the index. We are treated to a Hungarian Revolution of 1956 in which the West is the main villain. And "hysterically anti-Soviet" opinion (particularly in Poland) is berated.(A useful guide to Stalinophilia is the use of "hysterical," "frenzied" and "rabid" to describe non-communists.)

Un altro problema e' l'abuso del titolo di "esperto" da parte di Canfora. Che e' un classicista, non uno storico contemporaneo (Canfora non insegna nemmeno storia antica, ma filologia)

To be called "distinguished" is not an adequate reply to the objections emerging from all sides of the political spectrum. Mr. Canfora's expertise as a classicist is in itself no qualification, or not one adequate to refute the facts of 20th-century Stalinism. But we get not merely a favorable, but an intellectually indefensibly favorable view of Gulag-denial in the form of Gulag-avoidance -- a lesson to all the David Irvings.

As to the charge that the rejection of this book amounts to censorship, it is a pity that the author did not cover the Soviet censorship machine -- Glavlit -- with 70,000 employees (whose approval stamps appeared on almost everything printed in the USSR, even including bus tickets).
[...]
Perhaps the book has perspectives not yet available to me -- though I doubt if it contains, for example, such irrefutable material as, say, theater's "distinguished" Vsevolod Meyerhold's account, from the NKVD prison, of his long tortures before execution. The English and American publisher Blackwell's catalogue blurb for Mr. Canfora's book notes that the scope of the series in which it appears "is broad, encompassing the history of ideas as well as of societies, nations and states to produce informative, readable and provocative treatments of central themes in the history of the European peoples and their cultures." Evidently "factual" does not come into it.
* * *

Meanwhile, have we anything to learn from this? Overt Stalinophilia is rare even in moderately informed circles. Still, one does find a remnant of the "revisionism" of a generation ago in some of the lesser by-products of academe -- in particular in some recent excellent Moscow historical studies dumbed down by old-style Western editors. But nothing to compare with what can be done by true Stalinophile veterans with distinguished reputations in other fields.


The Canfora row certainly shows that there are still "intellectuals" prone to unreality. But also that they fail to escape the vigilant skepticism so central to the open mind -- yes -- and the open society. Some of us prefer these to the alternatives.
L'unico errore di Conquest? Il suo stupore alla difesa del libro da parte di alcuni italiani. Conquest dimentica che alcuni comunisti italiani erano fra i destalinizzatori. Ma la stragrande maggioranza vi si adeguo' a malincuore. Canfora, evidentemente, era fra questi ultimi.
Some Italian voices are heard in some sort of defense of this book, a sad paradox when one remembers that the Italian left -- and even Italian communists -- were among the earliest exposers of Stalinism in the 1960s.

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