giovedì, aprile 30, 2009

Chryisler; Barack nel Paese delle Meraviglie o nel 1984?

La notizia l'avete letta tutti: Chrysler ha dichiarato bancarotta.

La dichiarazione da parte della Casa Bianca che "la bancarotta sarà un processo chirurgico, che durerà dai 60 ai 90 giorni" è ben descritta da Zero Hedge: "questo è il più grosso pezzo di spezzatura in malafede che mi sia mai capitato di leggere". Obama non sa di cosa parla, o mente sapendo di mentire.

Quello che lascia a bocca aperta non è soltanto l'apparente ignoranza della realtà delle procedure fallimentari, ma anche l'abilità propagandistica del team presidenziale e di Fiat: un risultato definito come sommamente sgradito sino a pochi giorni fa dagli stessi interessati, viene descritto adesso come un non-problema, un evento trascurabile che non avrà eccessive conseguenze negative.

La verità è che tutto quello che può fare l'amministrazione Obama è sperare, a meno che non sia composta da un gruppo di socialisti pronti a distruggere le basi di una società libera, come è accaduto da tempo in Europa.
Una bancarotta è infatti un processo traumatico e aperto, con tempi che durano dai mesi agli anni. L'amministrazione Obama ha dapprima fallito nel tentativo di coinvolgere tutti i creditori in una soluzione concordata; ha quindi fatto ricorso al ricatto puro e semplice, imponendo alle banche percettrici del TARP di accettare il piano proposto dall'Amministrazione, con i banchieri che stanno scoprendo quanto è corto il guinzaglio che si sono fatti mettere al collo; quando questo non ha funzionato, ha rigettato la proposta dei creditori non TARP-izzati e ha preferito far portare i libri in Tribunale, senza neppure mantenere la finzione che fosse una scelta dell'azienda.

La propaganda dice che è colpa degli hedge fund cattivi, ma se il piano era tanto buono, perché è stato necessario tutto questo? Perché gli unici firmatari sono state banche che devono la sopravvivenza agli aiuti ed alla protezione del governo?

Adesso, ci si illude che il processo sarà rapidissimo: l'unico modo in cui potrebbe accadere sarebbe attraverso la legislazione d'emergenza o indebite pressioni sui giudici ed i consulenti che verranno nominati dal Tribunale: uno spettacolo più degno delle dittature che il nuovo Presidente tanto vuole farsi amiche, piuttosto che di una nazione libera.

mercoledì, aprile 29, 2009

Comprarsi la popolarità

La popolarità di BArack Obama è al 68 Percento. Vorremmo pure vedere fosse + bassa, dopo aver aumentato la spesa pubblica di 650 miliardi sinora, ossia 65 miliardi di dollari di deifcit in più al giorno, per ognuno dei suoi 100 giorni al Governo, portando gli USA verso il raddoppio del debito pubblico - soluzione perfetta, per una crisi causata dall'eccesso di debito!
Siamo certi che anche FDR ed i suoi omologhi nella demolizione della civiltà occidentale, il Duce, Stalin ed Hitler, fossero molto popolari durante le fasi di spesa folle.
Che importa: nel lungo periodo siamo tutti morti, ci dicono i politici citando Keynes a sproposito. Sfortunatamente, il lungo periodo certe volte diventa di pochi anni - e Keynes si sta ancora rivoltando nella tomba per le sevizie che il suo nome deve subire dagli eredi degli Unni che chiamiamo "governanti".

martedì, aprile 28, 2009

The darkest hour

Phastidio definisce il "nuovo" GOP come
Piccolo e rancoroso Questa mi sembra una descrizione di quello che i democratici vorrebbero succedesse al Partito Repubblicano, ma non è ancora sicuro che accada.
L'ora prima dell'alba è la + buia: iniziano già i primi cambiamenti, da Steele a Sanford a Johnson, si sta facendo strada l'idea che il GOP muore se si trincera dietro i fanatici, invece che difendere la libertà.
Il GOP potrebbe diventare una parodia degli stereotipi sul PdL, ma non è sicuro e a questo punto neppure probabile, a meno di un disastro. Il GOP non è ancora ridotto ad un puro nugolo di fanatici clericali e razzisti a malapena in incognito, così come neppure il PdL è il partito confessionale, razzista e becero che la nostra stampa si diverte a descrivere, come lo stesso Phastidio ricorda.
Potrebbe accadere, così come potrebbe invece continuare la ripresa dei temi liberali.
Se poi questo significhi restare minoranza, non è completamente un disastro: il Partito Repubblicano ha già rischiato di perdersi, quando ha rincorso i socialisti sul loro stesso terreno, dagli anni'30 agli anni '60. W, in questo senso, ricorda Herbert Hoover, un presidente ben più statalista del proprio stesso partito, incapace di opporsi ad un avversario ancora peggiore. Senza parlare della sciagura di Nixon, tutto intento a dimostrarsi persino più collettivista di Lyndon Johnson, arrivando al controllo dei prezzi.

Piuttosto di essere "maggioranza" in questa maniera, come talvolta sembra essere il nostro avversario del nostro Partito Democratico, forse sarebbe meglio riflettere a lungo.

lunedì, aprile 27, 2009

Atlante si è rivoltato? Atlas Shrugged sorpassa The Audacity of Hope

Non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che le vendite di Atlas Shrugged, un libro pubblicato mezzo secolo fa ( e quasi nascosto agli italiani sino all'altro ieri) hanno superato, di nuovo, le vendite dell'autobiografia di Barack Obama. Almeno in libreria , e negli USA, la libertà (per quanto in una sua forma molto peculiare) vince sull'illusione socialista.
Su Pajamas TV tutta la storia

giovedì, aprile 23, 2009

Il problema dello "stimolo"

Dire a un politico che può spendere quanto vuole per combattere la crisi è come dare un Uzi a un bambino preso in giro dai compagni di classe.

mercoledì, aprile 22, 2009

Sarà stato un contribuente tartasssato per pagargli lo stipendio?

Però: Freddie Mac, trovato morto il direttore finanziario. Sospetto suicidio

Nulla salus extra ecclesia ? Nessuna salvezza fuori da Silvio?

Secondo A Conservative Mind non esiste più nessuno spazio politico fuori da Berlusconi.
Personalmente, non ne sono molto felice: uno dei punti vincenti del bipolarismo è la possibilità di compiere scelte nette. Quello che sta avvenendo, grazie al suicidioi della sinsitra politica, è una pericolosa deriva, una compiacenza da Prima Repubblica, per cui la destra dimentica per cosa ccombatte e cerca, democristianamente, di prender equel punto percentuale in più che si ottiene tradendo le idee di tutto il resto del proprio elettorato, che non ha altra casa dove andare.

Sarei felice di vedere questa sinistra spazzata via, ma spero che sia l'occaisone èper far nascer euna ltro bipolarismo, esplicito finalmente, all'interno delle tradizioni del PDL: fuori i comunisti e via al biartitismo fra gil ex socialisti statalisti ed i liberali. Non svegliatemi, è bello sognare.

Franceschini fa il furbo

L'ottima DestraLab scopre l'ipocrisia di Franceschini: i segretario del PD parla di "impegno indiviso", critica i leader del centrodestra per essere capilista - e poi candida come teste di serie i propri pesi massimi locali. Senza contare Cofferati, che si deve essere già rotto le balle di fare il papà . oppure l'eurodeputazione è così poco impegnativa ch'equivale alla pensione?


"

Ecco i capilista del Pd e le teste di lista nelle cinque circoscrizioni elettorali:

NORD OVEST: Sergio Cofferati, Patrizia Toia, Gianluca Susta.
NORD EST: Luigi Berlinguer, Salvatore Caronna, Debora Serracchiani.
CENTRO: David Sassoli, Leonardo Domenici, Silvia Costa.
SUD: Paolo De Castro, Rosaria Capacchione, Gianni Pittella.
ISOLE: Rita Borsellino, Francesca Barracciu, Giovanni Barbagallo.

[...] aspettiamo con ansia e prima del 6-7 di giugno 2009, le dimissioni anticipate, almeno tra i capilista, dei deputati regionali (qualcuno anche contemporaneamente sindaco ) e del senatore in carica. A proposito di doveri, di condizioni decisamente ingiustificabili, di capilista che ingannano gli elettori e di nuova classe dirigente attenta alla modernità. O in questi casi va benissimo aspettare pazientemente i risultati elettorali per poter poi decidere?" (DestraLab)

Le banche "salvate" vanno fatte a spezzatino

UIna delle peggiori "conseguenze inattese" ma ben conosciute dei salvataggi e delle nazionalizzazioni è il danno fatto alle aziende sane: invece di potersi espandere, sostituendo quelel mal gestite o incapaci di ristrutturarsi, si ritrovano a competere con dei concorrenti inefficienti, che sarebbero altrimenti fallite.

Come in Giappone quindici anni fa, il fiume di denaro regalato alle grandi banche ed alle grandi aziende rischia di fare danni enormi al tessuto economico, facendo fallire anche le piccole banche, che invece sono molto spesso sane e prudenti; non tanto grazie a qualche virtù particolare, ma grazie ad una minore una regolamentazione ed una minore tutela: l'agenzia che assicura i depositi, la FDIC, le lascia fallire come una qualsiasi azienda, preoccupandosi soltanto della difesa dei depositanti.

Questa è una delle ragioni ragione per cui persino uno statalista comeil Premio Nobel Stiglitz sostiene lo "speazzatino", ossia la necessità di scindere le grandi banche salvate in puù unità. No so se sai la soluzione giutta, ma è evidente che il semplice regalo di metri cubi di moneta ad alcuni favoriti costituisce parte del problema e non della soluzione.

martedì, aprile 21, 2009

Criptosocialismo: Obama incontra Chavez, ma non vuole Netanyahu.

Allucinante: Barack Obama rifiuta il protocollo perla Regina, ma si genuflette di fronte ad un monarca saudita fondamentalista; stringe la mano e si lecca il dittatore Chavez, che minaccia ed insulta gli USA ad ogni pie' sospinto,ma non vuole incontrare il primo ministro del più fedele alleato democratico in Medio Oriente, Netanyahu. Viene il dubbio che la copertina satirica del New Yorker, che dipingeva Obama e consorte come teroristi delle Pantere Nere fosse una premonizione.
Anzi, viste le tendenze antioccidentali e terzomondiste del periodico radical-chic, era ofrse un augurio?

Il TG 1 copia l'Osservatore Romano. Ratzi, paga il mio canone

Il TG1 oggi apre con la stessa falsità che campeggia sui giornali cattolici "L'Occidente si divide su Durban". In realtà, l'Occidente a Durban non ci è proprio andato, oppure se n'è andato sdegnato durante il discorso di Ahmadinejad, con una eccezione: il rappresentante della Città del Vaticano. Adesso sappiamo quante divisioni crede di avere il Papa: la metà di quelle occidentali, tutte schierate a fianco dei mullah negazionisti. Invidia della censura? Gelosia per la loro libertà di rovesciare odio contro Israele ed in generale la modernità?
Non lo so e non m'interessa particolarmente. quello che m'interessa è che il TG1 blateri facendo da megafono alla propaganda vaticana, pur essendo finanziato dai contribuenti italiani, il cui governo non si è presentato a Durban in protesta per l'atteggiamento che ha guadagnato invece l'acquiescenza dello Stato della Città del Vaticano.

In generale, colui che controlla ed usa uno strumento dovrebbe pagare peri il privilegio. DI conseguenza, Benedetto XVI è pregato di metter mano al libretto degli assegni e di sovvenzionare Rai 1, che di fatto sembra l'appendice TV di Radio Vaticana. Non gli si chiede di trasmettere Nietzsche con la roba sua, lui non ci chieda di trasmettere a sbafo la sua propaganda collettivista.

TARPiamogli le ali: Obama e la IRIzzazione dell'economia

Abbiamo scherzato? Le grandi banche USA, autodefinitesi sull'orlo del baratro solo poche settimane fa, annunciano oggi il ritorno all'utile e in alcuni casi l'urgenza di liberarsi dall'abbraccio soffocante dello Stato e il ritorno i buoni vecchi metodi. Dopo soltanto un anno, la magia del Dream Team Obama ha risolto la crisi, oppure qualcuno gioca sporco?

In questi giorni vengono pubblicati oppure sono già pubblici i risultati aziendali negli Stati Uniti e in gran parte d'Europa. Le tre principali banche americane per reputazione, se non per dimensioni, li hanno resi pubblici questa settimana: si tratta dei due colossi bancari "universali", Citigroup e J. P. Morgan, e di Goldman Sachs, la ex-regina delle banche d'affari, divenuta anch'essa tecnicamente una banca commerciale. Ed i risultati non sono stati soltanto migliori del previsto: nel caso di JP Morgan e Goldman, sembra essere partita la corsa alla restituzione dei fondi pubblici elargiti tramite il TARP, il programma di aiuti pubblici al sistema bancario che si dice abbia salvato le grandi banche dal fallimento.

COSA E' SUCCESSO? - E' possibile che le stesse grandi banche, che si volevano alla canna del gas poche settimane fa, siano adesso immacolate, anzi, profittevoli? Si tratta di un sottile complotto dell'élite mondialista o dello Stato Imperialista delle Multinazionali di tardocomunista memoria per espropriare i lavoratori? La realtà è più complessa: si tratta, in parte, del normale funzionamento della funzione di prestatore di ultima istanza della Banca Centrale; in parte, delle conseguenze perverse dell'allentamento degli standard contabili, apprezzato anche da certi pseudo-banchieri di casa nostra, che farà sentire i propri effetti deleteri nel futuro prossimo; in parte, infine, di una classica truffa ai danni del contribuente e degli investitori. Una truffa che noi italiani abbiamo subito con decenni d'anticipo, ma da cui non abbiamo imparato nulla: l'allucinazione statalista dello stato imprenditore, di un capitalismo "sociale" senza capitali e senza capitalisti nelle mani d'illuminati funzionari governativi. Noi ne portiamo le cicatrici, gli americani stanno soltanto ora cominciando a scoprire le prime avvisaglie delle amare conseguenze.

CHIMICA ECONOMICA - I risultati positivi di questo trimestre sono infatti la combinazione di tre elementi: uno positivo e reale, ma probabilmente temporaneo, uno che non può che lasciare perplessi ed un ultimo assolutamente deleterio nel lungo periodo. La combinazione è differente, ma egualmente pericolosa, per ognuna delle grandi banche USA. Che questo sarebbe stato un buon trimestre per le banche USA era noto da tempo. Le emissioni obbligazionarie da parte delle grandi aziende hanno raggiunto livelli da record, dopo un anno di gelo profondo, nel quale gli investitori non erano disponibili ad acquistare quasi nulla. Un minore pessimismo e soprattutto la fame di rendimento dovuta alla virtuale assenza di remunerazione offerta dai titoli governativi ha riportato l'interesse verso le emissioni societarie. Le stesse banche che hanno dovuto ridurre il credito alle aziende sono le organizzatrici dei sindacati di collocamento di tali emissioni presso gli investitori, intascando commissioni che vanno direttamente a rimpolpare l'utile. Volumi record significano quindi incassi record per banche come Goldman, Citi e JP, anche considerando il fatto che la competizione si è ridotta: Lehman e Bear Stearns sono scomparse, Merrill Lynch e Bank of America sono distratte dalle operazioni di fusione, Morgan Stanley è alle prese con una dolorosa ristrutturazione. Rimane da vedere quanto questa furiosa attività di rifinanziamento possa continuare ai volumi attuali, riempiendo le tasche dei team di organizzazione dei sindacati di collocamento.

LIFTING DI BILANCIO - Anche l'attività caratteristica delle banche commerciali, ossia il guadagno fra il costo dei fondi presi a prestito - quasi a zero, dalla banca centrale che stampa moneta, non dai privati - e quello degli interessi guadagnati prestando soldi ad aziende e individui, ha un trend favorevole, grazie alla crisi ed al secondo elemento: l'adulterazione degli standard contabili. Gli spread che i clienti sono disposti a pagare per ottenere nuove linee di credito sono molto aumentati rispetto ad un anno fa, a causa della crisi, della minore disponibilità di credito e degli aumentati rischi d'insolvenza dei debitori. Come contraltare, ovviamente, le perdite su crediti stanno già aumentando rapidamente, costringendo le banche a destinare l'aumentato margine a riserva per coprire tali probabili perdite. E qui entra in gioco la politica: il FASB, l'ente americano preposto allo sviluppo ed alla tutela dei principi contabili e di trasparenza nei bilanci, ha ceduto alla incessante campagna di pressione da parte del mondo politico, ed ha emendato i principi contabili in modo tale da permettere alle banche di non dovere adeguare i valori di bilancio delle proprie attività ai prezzi di mercato, né di dover svalutare immediatamente i prestiti a rischio di fallimento. Grazie alla modifica delle regole contabili, abbiamo quindi una remunerazione gonfiata dai maggiori rischi d'insolvenza, ma minori obblighi di preparare riserve necessarie a premunirsi contro tali rischi. Facile, quindi, vedere come l'utile delle attività di prestito venga aumentato a parità di volume di prestiti.

SIM SALA BIM - Il caso di Citigroup è il più eclatante ed espone in maniera evidente il punto della manipolazione del sistema contabile direttamente da parte delle banche, una pratica comune anche alle altre istituzioni finanziarie. Citigroup ha annunciato un utile trimestrale, per la prima volta dopo più di un anno di perdite disastrose e ben tre salvataggi a spese del contribuente. La realtà è ancora peggiore, perché Citi avrebbe perso soldi se non per un paio di operazioni contabili. La banca ha dovuto iscrivere comunque a bilancio una perdita a seguito della ristrutturazione di parte del proprio capitale. Il "ritorno all'utile" è dovuto anche all'utilizzo di una pratica tipica della bolla delle dot.com: la creazione di un indicatore di bilancio depurato delle "poste straordinarie" che, casualmente, comprende tutte quelle sgradevoli svalutazioni e sopravvenienze negative. Citigroup tuttavia non sarebbe riuscita ad evitare una perdita, anche nell'attività caratteristica, se non fosse per ancora un'altra possibilità particolare concessa alle banche: quella di contabilizzare in bilancio il proprio debito non al valore nominale, ma al valore di mercato. Non si tratta soltanto delle operazioni di riacquisto ben descritte da Phastidio, o della scommessa contro se stessa che avrebbe posto in essere: si tratta soprattutto della pratica di valutare, ad esempio, a valore di mercato il proprio debito. Questo significa che, se il mercato crede che una banca sia poco solida e quindi il prezzo scende, la banca imputa ad utile la differenza di valore con il prezzo all'emissione del proprio debito, come se potesse ricomprarselo tutto a valori depressi nell'arco di pochissimo tempo. Insomma, il mark-to-market non vale più per le attività che calano, ma si applica in pieno per i debiti che le banche hanno con i propri obbligazionisti.

MUSA AMERICANA PER I POETI NOSTRANI - Queste soluzioni dovrebbero far molto piacere al nostro [[Tremonti]]: da un lato, si finge che le banche siedano su portafogli sani, modificando le regole del gioco, fornendo per legge un comodo tappeto sotto cui nascondere le magagne e fornendo la solenne garanzia statale a quella stessa "finanza creativa" contro cui i neo-statalisti si scagliano in continuazione. Dall'altro, le si sussidia con denaro fresco di stampa, prestato a prezzi fuori mercato dal governo e dalla Banca Centrale, visto che i privati si rifiutano di finanziare attività rischiose a questi livelli e, fra poco, non si fideranno più neppure di bilanci "cucinati" ed alterati a piacere dalle agenzie governative. Il prossimo passo, quasi inevitabile, sarà quello di imporre volumi e destinatari del credito per legge, nazionalizzando le banche: si sentono già le richieste che il governo, fornitore ormai esclusivo di capitale e credito alle banche, le pieghi al "bene comune", ordinando loro di prestare. Questo equivale a consegnare ai politici le chiavi della cassaforte, in una replica del disastro che in Italia ha portato allo strangolamento nella culla del miracolo italiano da parte degli ex-fascisti di centrosinistra alla Fanfani e dei comunisti. Se i banchieri privati sembrano corrotti, vedrete cosa sapranno fare gli amici degli amici dei politici; l'Italia e la Francia offrono esempi eclatanti. La demolizione delle regole contabili farà in modo che i boiardi nominati dai politici possano operare fingendo che sia tutto a posto, come accade in Cina o come accadeva ai tempi dell'IRI, dove i conti quadravano perché i conti delle aziende pubblici erano gestiti con "sistemi contabili" che avevano ben poca parentela con la contabilità.

COMANDI, ECCELLENZA! - L'urgenza di ripagare i fondi della TARP non è dovuta, ovviamente, alla tempra morale dei banchieri ed al loro desiderio di evitare agli Stati Uniti ed all'Inghilterra il baratro del socialismo. E' dovuto alla paura di venire sostituiti dai favoriti del politico di turno. La finestra temporale è ridotta e non è una sorpresa quindi la fretta di JP e Goldman Sachs: meglio raccattare capitale privato subito, anche a costo di restituire allo stato miliardi di dollari di preziosa liquidità e mandare a picco del 10% le proprie quotazioni in poche ore, come ha fatto Goldman Sachs, piuttosto che dover tornare più avanti nel tempo, quando gli investitori si guarderanno bene dall'investire in banche dai conti opachi e quasi illeggibili, di cui ovviamente valuteranno le performance con molto maggiore scetticismo. La speranza è che, una volta restituiti i fondi TARP, nessuno si ricordi degli altri regalini: ossia le agevolazioni sulla normativa contabile, che permetteranno ai manager di fregare i polli che avranno avuto la follia di divenire azionisti, e soprattutto le decine di miliardi di dollari di obbligazioni emesse dalle banche, ma garantite dal governo americano. Quelle non ha intenzione di rimborsarle nessuno.

FINALE SCRITTO - Nessun complotto mondialista, insomma: soltanto uno scontro, neppure tanto sotterraneo, fra due caste cresciute all'ombra del monopolio statale: certi "banchieri", che pensavano che la protezione del racket politico fosse scontata ed i politici stessi. In teoria, se fossimo in tempi normali ed il modello di banca centrale funzionasse come i suoi architetti avevano sperato, la rapida restituzione dei fondi sarebbe un fattore positivo, la conclusione di un intervento di stabilizzazione di rado necessario e, per paradosso, spesso demandato al mercato. Nel modello esemplificato dall'inglese Bagehot, infatti, la banca centrale presta moneta a caro prezzo, ma in quantità illimitata, alle banche che si trovano in temporanea crisi di liquidità per motivi che non pregiudichino la loro solvibilità nel medio e lungo periodo. Una volta terminato il "panico", i depositi riaffluiscono, nuovo capitale può essere sottoscritto dagli investitori e la banca privata è ben felice di restituire il finanziamento della Banca Centrale, concesso a tassi punitivi proprio per non incoraggiarne l'abuso. Nel caso odierno, invece, esattamente come nel caos dei carrozzoni delle partecipazioni statali tanto comuni in Europa una generazione fa, la liquidità è fornita gratis, ma il problema è di solvibilità: una regolamentazione eccessiva e parziale ha protetto indebitamente aziende e manager che avrebbero dovuto invece poter essere disciplinate dal mercato il quale, invece, ha preferito seguire ciecamente il pifferaio magico, ossia i burocrati pubblici che si sono autonominati "autorità di vigilanza". Una volta questo scempio era generalizzato, visto l'elevato numero di settori protetti; oggi, per fortuna, è limitato alla sola finanza. Una volta arrivata la crisi, è stato facile accusare un "liberismo sfrenato" che mai ha alloggiato fra le banche, (andate molto peggio, per inciso, dei tanto temuti hedge fund, questi sì vigilati dal mercato). L'abile sfruttamento delle rendite di posizione, tramite il ricatto sindacal-manageriale sulla pelle dei potenziali disoccupati e delle aziende in difficoltà, ha forzato il governo a intervenire iniettando denaro pubblico sia nel settore bancario che in AIG e nelle aziende produttrici di auto. Attendiamo la prossima fase, quella dei boiardi di Stato. Se l'Italia è una guida, prima avremo le persone competenti, ma orrendamente illiberali, come Beneduce; poi, i geniali avventurieri coi soldi altrui, come Enrico Mattei; alla fine, burattini del potente, i nani e le ballerine.




pubblicato su Giornalettismo dal sottoscritto

lunedì, aprile 20, 2009

25 aprile - Non serve dire altro

Non serve dire altro , sul 25 aprile visto a sinistra, oltre a quello che dice Camelotdestraideale.it:

"Ecco, la questione della Liberazione - del 25 aprile - in ultima istanza è una sola: chi scende in piazza, quale resistenza “festeggia”? Quella democratica? O quella totalitaria e antidemocratica, che voleva sostituire il fascismo con una dittatura comunista (e cui, non a caso, si ispiravano - e forse ancor oggi si ispirano - le Brigate Rosse)?

Attendiamo una risposta.

Per intanto - e portandoci avanti con il “lavoro“ - diciamo: viva il 25 aprile e la resistenza democratica!

L’unica cui si debba rendere omaggio."


Consiglio di leggere tutto il post, che ricorda il particolare strabismo dei resistenti de noantri: incapaci di vedere come il PCI negò la memoria e l'esistenza della Resistenza democratica e la sostituì con la menzogna, esaltando la propria campagna militare e terroristica per la conquista del potere, arrivata alle atrocità delle foibe ed all'abominio dei partigiani comunisti occupati ad uccidere e violentare, con le stesse tecniche dei nazifascisti, tutti coloro non fossero pronti a sottomettersi. Inclusi coloro che, fino ad un secondo prima, li avevano accolti e protetti, nella lotta per la libertà. I martiri, insomma, della vera Resistenza, quella democratica, che avrebbe resistito al totalitarismo sovietico tanto amato dal PCI quanto aveva resistito ai nazisti.

C'è poco da stupirsi di quanti fascisti entusiasti siano trasmigrati a sinistra: si sentivano a casa.

Oracle compra Sun Microsystems: ma non doveva essere IBM?

Par eche Oracle acquisisca Sun Microsystems
Non male - considerando che IBM ha speso gli ultimi tre mesi corteggiando l'ex stella del firmamento dot.com

Solo 25 banche falllite

Negli USA, le autorità hannno commissariato altre 2 banche regolate dalle autorità federali, portando il totale a 25 . I numeri, nella realtà, non sono certo eccezionali: durante una recessione, i tassi di fallimento dovrebbero essere molto più alti, in modo da permettere alle aziend epiù sane di prosperare ed alle nuove startup di avere spazio per crescere, a causa della minor concorrenza delle aziende in difficoltà, come accade in ogni altro settore di un'econmia non del tutto socialista.
Il problema non sono i 25 fallimenti adesso, ma tutti quelli che i politici hanno voluto evitare ad ogni costo, lanciando il segnale sbagliato a tutta la comunità finanziaria "esagerate pure, noi vi salveremo". Per non parlare delle decine di banche "zombie" , tenute in piedi dalle amicizie politiche e dai salvataggi continui. all'ombra dell amenzogna della "stabilità del sistema".

Segni dei tempi: Porsche sceglie la Cina per il debutto della Panamera

Segni dei tempi: la nuova Porsche Panamera verrà presentata a Shanghai e non in un motor show americano od europeo.

La nave dei migranti e le pose di Maroni

"Roberto Maroni [...] in un'intervista all'«Avvenire», spiega che «Malta è entrata nella Ue e deve fare il suo dovere. Se uno stato prende dei finanziamenti per un' azione di salvataggio, deve portare il suo compito fino in fondo: portando, per dirla tutta, i naufraghi a La Valletta e non a Lampedusa»"La nave dei migranti.
Speriamo che Malta non interpreti il suo "dovere" alla spagnola: ossiasmitragliando i gommoni. Maroni dovrebbe ricordarsi anche le dimensioni di Malta e la sua densità abitativa.

Manco aggratis: GM vuole vendere Opel a un euro, ma qualcuno comprerà?

General Motors è pronta a vendere la maggioranza di Opel/Vauxhall, la storica sussidiaria europea, per la cifra simbolica di un euro. Ci sono compratori, per un marchio piombato di colpo in rosso? La società americana sostiene di avere colloqui in corso con almeno sei potenziali compratori, ma le trattative vanno a rilento ed il tempo stringe, con il colosso di Detroit letteralmente sull'orlo della bancarotta.
La mancanza di tempo ha spinto Fritz Henderson, amministratore delegato del gruppo, a rendere pubblica l'intenzione di vendita e a dichiarare di voler stringere i tempi e di volere delle esplicite e formali manifestazioni di interesse entro due / tre settimane.
In bocca al lupo: vista la condizione comatosa di GM, i potenziali compratori non hanno di certo fretta. come si dice in inglese , "beggars can't be choosers" , ossia : chi mendica non può permettersi d'essere schizzinoso con quello che riceve.


Hat tip: FT Alphaville
Crossposted su Giornalettismo

sabato, aprile 18, 2009

OGM e Zaia: non molto altro da dire

Benedetto Della Vedova parla di ogm e della politica illiberale e controproducente del ministro dell'Agricoltura Zaia. Centra il problema principale al cuore della posizione di Zaia:

"Quel “mondo antico” – i campanili e le campagne – che Zaia vorrebbe difendere era un mondo di bassa qualità dei prodotti, di scarso igiene e di povertà dei lavoratori. Ciò che oggi chiamiamo produzioni doc e dop, slow food et similia, sono il frutto del progresso e dell’innovazione di prodotto e di processo, non della conservazione del sistema produttivo “dei nonni”."


Ovviamente, la posizione del ministro è sostenuta soprattutto da coloro che ingrassano ogni giorno al trogolo degli "aiuti" comunitari all'agricoltura e si nascondono dietro le comode barriere protezionistiche erette dal governo.

venerdì, aprile 17, 2009

malvino al solito mette il dito nella piaga

I “Principi non negoziabili” diventano vagamente ridicoli, quando si parla di una persona a noi vicina.

Per la Fed, la felicità si (ri)compra. O quasi.

I dati sulle ultime operazioni di riacquisto da parte della Fed sono illuminanti: laa banca centrale americana sta ricomprando aggressivamente titoli Fannie Mae e Freddie Mac. Il risultato è una riduzione degli spread sui mutui ed una ulteriore iniezione di liquidità, creando una mini-bolla e contribuendo all'ottimismo di questi ultimi tempi. Sappiamo come è andata a finire l'ultima volta...
Across the Curve » Blog Archive » Buyback

La Fed stampa moneta a ruota libera, ma la massamonetaria si sta riducendo

Sembra che M2, la quantità più vicina a quella che definiremmo "moneta", si stia ancora riducendo negli Stati Uniti, nonostante il fatto che la Fed stia di fatto stampando liberamente moneta. La spiegazione principale sta nella drammatica contrazione dei bilanci bancari: di fatto la Fed fornisce la liquidità necessaria per le svalutazioni di titoli tossici. Finché tutta la nuova liquidità viene asosrbita in questa maniera, irischi inflazionistici rimangono limitati, anche se sempre presenti sullo sfondo, come i dati sull'inflaizone USA ci ricordano; il giorno in cui le banche riducessero le svalutazioni a livelli meno imponenti, l'eccesso di crescita omnetaria porterebbe all'inevitabile aumento dei prezzi - e iol problema inflazionistico diverrebbe drammatico
Despite Fed, Money Supply Contracting -- Seeking Alpha

Disoccupazione in California: record all'11.2%

Sa spavento: California unemployment rate hits record 11.2%. A volere esser perfidi, si dovrebbe notare la prevalenza di stati "democratici" nella parte alta della classifica.

Hat tip:FT Alphaville

mercoledì, aprile 15, 2009

Smettiamola di dare all'untore

Bell'articolo di IHC che su Giornalettismo fa a pezzi le panzane sul mark-to-market brutto e cattivo.

Un commento rapidissimo: se proprio volessero mettere mano alle regole contabili, potrebbero imporre il divieto di distribuire utili non realizzati ma soltanto contabilizzati: nessuno si lamentava quando venivano distribuiti dividendi marcando le posizioni al rialzo.
Tutto il resto equivale a ficcarsi la testa nella sabbia: come in generale per Basilea 2, si confonde il messaggero con il messaggio, ci si illude che nascondendo i cadaveri sotto il tappeto, questi scompaiano, invece che marcire fino a soffocarci tutti, come è accaduto in Giappone.

Tremo al pensiero dei disastri associati alla perdita del mark-to-market: la perdita di affidabilità dei bilanci bancari e la conseguente difficoltà di trovare finanziatori diversi dallo stato, o da investitori garantiti dallo Stato e che entreranno quindi nel capitale esattamente come la generazione precedente - sicuri che, se le cose vanno male, sarà Pantalone a pagare. Trasformeremo il settore bancario in una gigantesca CAI, com’era nei bellissimi anni ‘70.

He's got a point

Nessuno lo ascolterà , ma A Conservative Mind ha Due buoni motivi per lasciare Santoro dove sta. Perché anche a sinistra Santoro non lo sopporta nessuno, salvo i suoi fanatici - e quelli cercano soltanto qualcuno che ne faccia di nuovo un martire.

E ricorda un buon punto:


Perché Berlusconi nell’aprile del 2002 avrà pure emanato l’«editto bulgaro» contro Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi, e non fu certo un capolavoro di marketing politico, ma tutti gli altri scontri Santoro li ha avuti con esponenti o dirigenti Rai di sinistra, convinti che l’informazione ultra-faziosa di Santoro rappresenti per la sinistra un modello perdente. Nel 1996 Enzo Siciliano, presidente della Rai dell’Ulivo, prima lo liquidò con il famoso «Michele chi?», e poi lo costrinse a trovare asilo nientemeno che a Mediaset. Cinque anni dopo il nostro, tornato in Rai, vide il direttore generale Pierluigi Celli mettere in palinsesto “Sciuscià” alle 11 di sera. Un modo garbato per sterilizzarlo. Santoro, che essendo un tantino egocentrico valuta le persone in base a quello che fanno per lui, accusò il manager voluto da Massimo D’Alema di «non avere coraggio».

martedì, aprile 14, 2009

Non mi sembra una buona notizia.

Barack Obama non è molto fortunato con le tempistiche degli annunci: mente rincuora la nazione e cerca d'incamminarci tutti verso il radioso Sol dell'Avvenire socialista, sperando stavolta di evitare forni e gulag, arriva una piccola, ma significativa notizia dall'Asia.

Foxconn non è l'ultima azienda del pianeta: è di fatto il maggior produttore mondiale di telefonini, agendo da terzista per marchi come Nokia e Motorola. Se vi serve avere un esempio per pensare a come questa crisi stia colpendo anche bisogni che possono sembrare fondamentali, sappiate che Foxconn dovrà per la prima volta nella sua storia tagliare le spese in conto capitale, congelare la propria capacità produttiva e forse accettare ulteriori pressioni dai propri clienti.

Se questo accade ad una delle aziende leader in un prodotto di punta e dalla domanda strutturalmente in aumento, siamo sicuri che la luce in fondo al tunnel non sia un altro treno?

Obama più spione e antilibertario di Bush?

non so come mai, ma non mi stupisce apprendere che un presidente "liberal", ossia socialdemocratico, sia preoccupato del diritto alla riservatezza personale ancora meno di un reaizionario neocon. I fan di Obama sono avvisati: non vi piacerà - e a dirlo non è un think tank di fanatici di destra, ma la libertaria e non-partisan Electronic Frontier Foundation, interessata soltanto all'eliminazione di ogni sorta di censura da Internet e mai tenera con la precedente amministrazione: In Warrantless Wiretapping Case, Obama DOJ's New Arguments Are Worse Than Bush's

Meglio di Santoro con Berlusconi? Feingold su Bush

Il senatore Russ Feingold accusa Bush per gli attacchi dei pirati somali.
Faemi capire: Bush è colpevole se interviene, è colpevole se non interviene, è colpevole anche quando non è più presidente ed è colpevole di una situazione lasciata marcire dall'amministrazione Clinton, ossia prima che W diventasse Presidente.

Sembra quasi di sentire Santoro parlare di Berlusconi

UpdatE: grazie a Jymborea che ha notato il lapsus (freudiano?) : Feingold è democratico e non repubbilcano

Telecom ricorre in Argentina: buona fortuna, ne avranno bisogno

Sembra che Telecom Italia abbia intenzione di ricorrere in appello contro la decisione dell'Antitrust argentino, sollevando dubbi di incostituzionalità. Auguriamo a TI ogni buona fortuna, ma i precedenti non sono incoraggianti: il governo argentino ha da poco depredato i fondi pensione, appropriandosi die loro patrimoni in cambio di una vaga promessa di provvedere in futuro ad una quota "giusta ed equa " degli impegni nei confronti dei pensionati argentini.
Se questo è il trattamento riservato a vedove e orfani, possiamo immaginarci cosa succederà a degli "stranieri"


Fonte: Il Sole 24 ORE

lunedì, aprile 13, 2009

Ecnomia di rapina: Washington DC oggi come Roma l'altro ieri

Washington DC è uno dei pochi mercati immobiliari ad avere sperimentato un piccolo rimbalzo dei prezzi delle case. La fonte del miracolo è da ritrovarsi nelle politiche governative, per una volta tanto: il fiume di denaro che verrà estorto ai contribuenti per essere distribuito in sussidi assistenziali ed in lavoro per i favoriti ha bisogno di tutta una nuova burocrazia e questo fa ovviamente aumentare il prezzo delel case nelle zone dove questa s'insedierà: Washington, DC.

Hat tip: Mises Economics Blog

domenica, aprile 12, 2009

Ratzinger neonazista?

Il minimo che si possa dire è che il nostro Pontefice è stato decisamente trascurato nella scelta delle pubblicazioni a cui lascia usare il proprio nome. Leggere Malvino per credere. L'idea è inquietante, anche eliminando le pesantezze retoriche della nostra "fonte". Quello che personalmente mi disturba, frequentazioni degli apologeti del nazismo a parte, è l'ingenuità di colui che viene ritenuto un raffinato filosofo, che tuttavia non riesce a distinguere fra socialismo e liberalismo e sostiene che la fine del socialismo, lungi dal vendicare le idee liberali, ne marcherebbe la confutazione; il corollario inevitabile è ovviamente un ritorno alla Chiesa Trionfante del Medioevo, dimenticandosi che senza la rivoluzione scientifica e quella liberale, nulla avrebbe distinto l'Occidente da una delle tante civiltà ciclicamente attive sul pianeta: l'ennesima manica di fanatici e grassatori.

Storie di ordinaria feudalizzazione: affari e politica in un abbraccio siamese negli USA

Il figlio dell'ex-boss di Goldman Sachs e segretario del Tesoro, HAnk Paulson, si dedica allo sport. COn 50 milioni del padre si è comprato la squadra di calcio e quella di baseball della città di Portland, nell'Oregon. Il sindaco della città, bastione ecologista e sinistrorso, ha approvato senza colpo ferire sussidi per decine di milioni di dollari indirizzati alla costruzione di un nuovo stadio per il calcio. Si tratta, sicuramente, di una pura coincidenza; nella terra di Obama, ovviamente, queste cose non succedono, esattamente come non accadono nei paradisi socialdemocratici europei e chi denuncia la calunnia al capitalismo da parte di chi è soltanto l'ennesimo capoccia feudale viene tacciato di essere il solito "mercatista".


PAUL-SON MAY RISE IN WEST - New York Post

sabato, aprile 11, 2009

Lo Stato non siamo noi. NOi siamo Pantalone, e loro sono i truffatori

Da La Voce del Gongoro un post esemplare sulla differenza fra società e Stato, fra individui e Stato. Quella piccola differenza che i politici adorano farci dimenticare, per poterci meglio depredare.

"In molti testi di economia, il prestito preso dal governo ai cittadini, sia se fatto apertamente o con la pressione sulle banche perché prestino il risparmio dei loro depositanti, è spiegato come transazione equivalente a trasferire dei soldi da una tasca in un altra degli stessi pantaloni; il cittadino presta a sé stesso quel che presta al governo. La spiegazione razionale di questa assurdità è che l'effetto sull'economia della nazione è lo stesso sia che il cittadino spenda i suoi soldi, sia che lo faccia il governo per lui. Ha semplicemente rinunciato al suo trascurabile diritto di scegliere. Sul fatto che non desideri ciò per cui il governo spende i suoi soldi, che di sua libera volontà non contribuirebbe ad acquistarlo, si sorvola allegramente . Il concetto di “stessi pantaloni” si basa sull'identificazione dell'amorfa “economia nazionale” con il benessere dell'individuo; egli si fonde così nella massa e perde la sua personalità.


L'intero articolo è da applausi.

Hat tip: LibertySoldier

Obama , autocensura infinita.

Da Oggettivista, un bel riassunto delle politiche di Obama nelle ultime settimane ed una domanda molto semplice: perché a lui è tutto permesso? Dove è finita la stampa, in teoria "cane da guardia" del sistema? Dove sono gli "amici dell'America", per cui non criticavano per partito preso e per pura antipatia personale, mannò, lo facevano perché volevano bene all'America e per dovere di cronaca? Ecco Obama, il presidente orwelliano

mercoledì, aprile 08, 2009

BoT trimestrali, rendimenti ai minimi storici

Alal faccia: BoT trimestrali, rendimenti ai minimi storici : 1,05%. Ecco l'unico buon motivo per investire in attività rischiose di questi tempi: qualsiasi altra cosa paga zero.

martedì, aprile 07, 2009

General Motors (GM) in discussioni avanzate per la dichiarazione di fallimento?

Secondo CNBC e Reuters, General Motors starebbe discutendo "intensamente" per prepararsi a portare i libri in tribunale, chiedendo l'amministraiozne controllata. Il piano sarebbe quello di spezzare la società in due parti, una contenente le divisioni meno disastrate e l'altra con le unità meno profittevoli. La "nuova" GM assumerebbe soltanto alcuni dei debiti della vecchia, lasciando il resto a dibattersi in tribunale.

Alal faccia del bipartisan: Obama ancora più polarizzante di Bush

PEr fortuna che Barack Obama si era presentato com ecolui che avrebbe superato finalmente gil steccati della "partigianeria" per governare ascoltando e collaborando con tutti, a destra e a sinistra. La realtà è ben diversa: uno studio del rispettato Pew Research ha evidenziato come nessun altro presidente abbia mai attirato giudizi tanto divergenti a seconda del partito di appartenenza.
Fra gli elettori democratici l'88 per cento approva il presidente, mentre soltanto il 22 per cento dei repubblicani apprezza le politiche messe in atto sinora. La differenza, 61 punti percentuali, è la più alta nella storia moderna: a questo punto della carriera presidenziale, George Bush mostrava un differenziale di 51 ounti, Bush Senior di 28, Clinton di 45 e Ronald Reagan di 46.

La facciata buonista, accomodante e ruperpartes è insomma il frutto di un'abile opera di propaganda, più che di una effettiva realtà, almeno a questo stadio iniziale della presidenza.

Hat tip: NewsMax

lunedì, aprile 06, 2009

Bufale acquatiche: debunking razionale dell complottismo sull'acqua

Uno di quei post che avrei voluto scrivere io, sulle stupidaggini pauperistiche applicate all'ultima propaganda di terrore pauperista: quella sull'acquaNo, l’acqua non manca.

Hat tip:Uriel, via Hari Seldon

Obama, paladino dell'uguaglianza, bacia l'anello al Re Saudita

La Regina d'Inghilterra può essere toccata nonostante il protocollo, perché Barack Obama è democratico, interclassista, popolano e già che ci siamo è il Presidente degli USA.
Ottimo.
Allora spiegatemi perché, invece, si è affrettato a baciare l'anello a Fahd, Re dell'Arabia Saudita.
O meglio, per favore non spiegatemelo: è già abbastanza da brividi vedere il più potente politico di una nazione che si credeva democratica e liberale snobbare una regina europea in nome della democrazia, ma prostrarsi di fronte ad un despota arabo, senza pensare ai dettagli.
In nome di cosa è avvenuta una cosa simile: il solito petrolio? Oppure, il che sarebbe peggio, il compimento di decenni di propaganda antioccidentale da parte dei vari "proggressisti", per i quali persino Pol Pot era meglio della civiltà che li ha allevati ed accuditi, di cui godono ogni privilegio senza pagare alcun prezzo, a cui anzi sputano in facci continuamente? Obama appartiene alla sinistra terzomondista e socialista americana; speriamo non cominci a credere alla propria propaganda.

domenica, aprile 05, 2009

menopausa politica: Brunetta, la sinistra e la nostalgia del pentapartito

Incredibile lo sforzo del PdL per deludere i propri elettori e rinnegare le proprie radici liberali. L'ultima ci arriva, purtroppo, da Renato Brunetta, che avalla i nostri peggiori sospetti dichiarando "se c'è un governo di centrosinistra è il nostro".
Ministro Brunetta, quand'è che si toglierà il salame dagli occhi e lascerà che venga tolto anche da quelli degli italiani?
A sinistra domina l'opposto di ciò per cui si batte Brunetta. Perché, quindi, rivitalizzare l'illusione che il buono esista solo a sinistra, solo per autoassolversi dall'errore della militanza socialista, a spese dei tanti onesti elettori di destra cui si scippa il voto, per perpetuare una menzogna, per quanto involontaria?

mercoledì, aprile 01, 2009

Dubbi

La versione americana di Vanity Fair ha Michael Lewis e Martin Wolff, fra i migliori scrittori di finanza (come tecnica, se non come idee). Quella italiana ha una banda di sinistri e la famiglia Sofri.
E poi parlano di colonialismo.

Template Designed by Douglas Bowman - Updated to Beta by: Blogger Team
Modified for 3-Column Layout by Hoctro. Credits: Daryl Lau, Phydeaux3