sabato, settembre 30, 2006

Cantor scooppa su Al-Zawahiri

Cantor documenta il nuovo video di Al-Zawahiri, in pieno delirio "anti-.crociato" . Visto il demenziale sciopero dei giornalisti, potrebbe persino essere uno scoop.
Mi sembra di notare che Al-Zawahiri e Chavez abbiano una retorica alquanto simile. Aggiungerei Diliberto all'allegra brigata, ma cerco di tener separate tragedia e farsa .

Pensierino laterale: Si sciopera contro un padrone, per ottenere migliori condizioni contrattuali. Soltanto in Italia i liberi professionisti sentono il bisogno di scioperare: segno che non sono ne' l'una ne' l'altra cosa.


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venerdì, settembre 29, 2006

Giusto una piccola chicca

Ieri sul Giornale una piccola chicca davvero interessante riguardo all'aumento dell'indennità parlamentare probabilmente proposta nella Finanziaria, ma naturalmente taciuta al Paese il quale (anche la parte che guarda a sinistra) se venisse diffusa maggiormente la notizia, magari forse chissà sarebbe la volta buona, potrebbe averne a male e finalmente farsi sentire un poco più forte!
Ma ehi!!!! la serietà è al governo!!!!
Ehi il rigore è ciò che lo motiva!!!!
Ehi tutti bisogna fare dei sacrifici perché siamo proprio messi male!!!!
Ehi bisognerebbe proprio tagliarla però sta spesa pubblica, peccato quelli della sinistra radicale!!!
Grazie Prodi
Grazie Padoa Schioppa
Grazie soprattutto “ministo”(perché ormai è evidente) Visco che ci ricordi giornalmente con qualche nuovo balzello che saremo noi gente comune a fare tutti i sacrifici!!!
Un grazie di cuore a tutti voi, quindi, per aver soprattutto intrapreso la via della crescita e dello sviluppo (gli altri pilastri fondamentlali del vostro programma) aumentando per esempio la pressione fiscale sugli autonomi, l'aliquota per chi ha la disgrazia di avere un reddito superiore a 70 mila euro, e i ticket sanitari e la scuola e le piccole medie imprese con l'impossibilità di distanziarsi dagli studi di settore perché allora sei in presunzione di evasione, rovesciando l'onere della prova a carico del malcapitato di turno che magari è "solo" riuscito a ridurre i prezzi per cercare di essere maggiormente competitivo....insomma ce n'è per tutti.
Dicevo, grazie a tutti voi gente di governo, perché è oramai universalmente riconosciuto che l'aumento della tassazione in un periodo in cui si registra qualche tiepido segnale di crescita, è il modo giusto per percorrere la via dello sviluppo, per dare supporto e soprattutto una spinta a tale crescita.
Imposte impostine impostette inserite in ogni possibile pertugio occupabile in ogni singolo settore economico è a questo che servono, gente di sinistra; a imboccare irerversibilmente la via dello sviluppo, lo sapevate? ancora convinti vero? che si, vedi, i sacrifici li dobbiamo fare e li dobbiamo fare tutti (ma chi rischia in proprio e produce e dà lavoro un poco di più però), e Prodi li sta giustamente facendo fare a tutti!!!!
Li dirigesse, questi sacrifici, verso la via della crescita economica e dello sviluppo e della riduzione della spesa pubblica, saremmo tutti senz’altro più bendisposti a farli questi sacrifici, così invece a chi giova? Solo al governo in carica che riesce a spostare in aventi il baratro…che pare ormai praticamente certo!

( tratto da Chiamami Brontolo)

Berlusconi, Debenedetti , Palombelli: il conflitto e' sempre quello altrui

Personalmente ritengo sensato quello che fa notare l'Anarca nel suo post, che il conflitto d'interessi di Berlusconi e' talmente palese da essere in pratica neutralizzato. In secondo luogo, aggiungo, sarebbe sufficiente dare uno sguardo ai curricula ed alla storia personale del 75 per cento dei dipendenti e dirigenti Mediaset, o al 75 per cento della programmazione delle emittenti berlusconiane, per capire che se l'Italia votasse come loro, Fausto Bertinotti sarebbe Primo Ministro.
Per andare sul sicuro, tuttavia, Mediaset ha deciso di crearsi un altro conflitto d'interessi, di segno opposto, assumendo Barbara Palombelli, moglie di Francesco Rutelli. E poi dicono che i sinistrorsi sono contro la famiglia. Forse e' vero, ma di certo non sono contro al familismo amorale, o contro l'impiego dello strumento familiare per aggirarlo.
Senza parlare di Carlo De Benedetti, contemporaneamente padrone del quotidiano-partito piu' influente d'Italia; imprenditore dalle numerose avventure solitamente in settori pesantemente regolati e quindi sensibli all'influenza politica; orgogliosa "tessera numero 1" del costituendo Partito Democratico, tanto da indicarne l'organigramma di vertice in una celeberrima intervista. Organigramma in cui, a proposito, Prodi veniva descritto come una mera figura di transizione.

Si sa, il conflitto d'interessi e' quello di Berlusconi. Quelli altrui sono sinergie o benemeriti sacrifici d'imprenditori idealisti.


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giovedì, settembre 28, 2006

Telecom ProdiGate : parlano i delfini ?

Tremonti diverte ed affonda i canini, ma e' forse torppo umorale e perde lucidita'.

Gianfranco FIni sta invece massacrando Prodi. Asciutto, diretto, preciso,  puntuale.  Un martello. Sitamo assistendo alla (ri)nascita del nuovo leader in pectore del centrodestra italiano?



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mercoledì, settembre 27, 2006

Dhimmitudine: L'Idomeneo di Mozart censurato

l'Idomeneo, opera di Mozart e' stato censurato a causa di una scena che includerebbe l'esposizione della testa di Maometto. Fortunatamente, i media tedeschi e l'intero spettro politico sono insorti.
Per il cancelliaere Angela Merkel ,
"l'autocensura dettata dalla paura non è accettabile" ma "ammissibile solo in un autentico dialogo delle culture".
Il borgomastro di Berlino, Klaus Wowereit , stella nascente del partito Socialdemocratico (Spd) ha dichiarato che
"una volontaria autolimitazione offre a quanti combattono i nostri valori" il regalo di "una vittoria anticipata".
O Germania Felix, priva di loschi figuri alla Diliberto, inneggianti ad Hezbollah in Parlamento.

Fra i (pochissimi) favorevoli all'autocensura, spicca il commentatore capo della "Bild", Franz Josef Wagner, ch e ha dichiarato di essere
"molto felice che l'opera sia stata tolta dal cartellone". "A fianco del decapitato Maometto - ha aggiunto - c'è in scena anche la testa del mio Dio, la testa di Gesù Cristo. Mi chiedo solo perché nessuno in Germania difende i miei sentimenti religiosi. Non saliamo più sulle barricate per Gesù Cristo, il mio Dio non ha nessuna lobby".
Per fortuna, il suo compatriota in Vaticano tende a ricordarsi che la guerra dei Trent'anni e' finita da un pezzo e, talvolta, comprende come accettare l'intolleranza a casa propria non garantisce la tolleranza reciproca in casa d'altri. E' curioso assistere alla miopia e all'incoerenza di chi si schiera con un culturame pronto a fustigare l'Occidente ad ogni pie' sospinto in nome del peggior relativismo, ma sempre pronto a calare le braghe di fronte alla piu' retriva ed arrogante chiusura al dialogo (Quidtum e' illluminante in proposito).


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martedì, settembre 26, 2006

Linkarlo non basta

Faccio una eccezione alla consegna stretta che mi sono dato, quella dii non essere autoreferenziale. 

Grazie, Zigurrat

Quando fondammo TQV avevamo tanti sogni.
Sognavamo di dare una città a tutti coloro che a destra pensavano.
Sognavamo la città in cima alla collina in cui poter ospitare chi era borderline.
Sognavamo di aggregare e di convincere chi (ancora) non la pensava come noi.
Ed abbiamo avuto successo.

Sognavamo la riunificazione dei liberali, di tutti i liberali italiani.
Sapevamo quali errori erano stati commessi da chi ci aveva provato.
Ed abbiamo cominciato a far circolare l'idea.
Potevamo avere successo.

Siamo stati dei bravi dottori a redigere una buona diagnosi ed anche a prescrivere una buona cura.
Siamo, però, stati dei pessimi pazienti.
Pessimi pazienti perchè in piccolo
abbiamo riprodotto le cause della mortali
del virus mortale che attanaglia tutti i liberali.

Siamo diventati sordi.
Non ascoltiamo più gli altri.
Siamo diventati supponenti.
Noi e solo noi abbiamo la verità in tasca.

Una città è una città non solo perchè ha strade, piazze, vie, quartieri, palazzi, case.
Una città è una città perchè
nelle stesse strade si muovono degli uomini,
nelle stesse piazze si incontrano degli uomini,
nelle stesse vie vivono degli uomini,
negli stessi palazzi vivono degli uomini
e le case custodiscono ciò che gli stessi uomini hanno di più sacro.

Saremmo dovuti essere un esempio per gli altri,
ma gli esempi possono essere positivi e negativi.
Positivi quando spingono gli altri a migliorarsi.
Negativi quando spingono gli altri a non seguire le nostre mosse.

TQV ha stabilito un nuovo standard: il suo.
Noi non abbiamo seguito nessun modello.
Lo abbiamo inventato.
Ci siamo creati.
Siamo il primo esempio di aggregatore creativo.
Ed ovviamente siamo stati copiati.

Oggi in molti si dicono migliori di TQV.
Oggi in molti si dicono diversi da TQV.
Oggi in molti non sono in sintonia con TQV.
Eppure guardano a TQV.
Eppure leggono TQV.
Eppure (s)parlano su TQV.
In poche parole si rapportano a TQV.

Capiamoci la mia non è una difesa di TQV tout court.
Che ci sia qualcosa che non va, lo sappiamo tutti.
MA non bisogna dileggiare (o peggio) chi proprone un modo di azione.
IO PREFERISCO CHE LE PROPOSTE ARRIVINO DA CHI E' DENTRO LA CITTA'.
Chi la vive.
Chi la abita.

Nel fondare TQV siamo stati capaci di sacrificare spontaneamente qualcosa di nostro,
affinchè tutti noi potessimo "arricchirci".
Ma poter essere creativi,
per poter essere il nuovo standard,
bisogna percorrere delle strade nuove.

La novità spaventa tutti.
Ma la si può affrontare in vari modi:
1. senza curarsi delle conseguenze;
2. non affrontandola;
3. agendo seguendo sempre i propri sogni e le proprie passioni.

Sono queste le vie che ci si parano davanti.
Questa è la scelta principale.
Come dico sempre
l'atto dello scegliere è costa poco,
la maggior parte del costo è convivere con i risultati della scelta.
Ogni secondo, ogni minuto, ogni ora ed ogni giorno.

La nostra coscienza è il giudice più implacabile e più severo....
ma anche il più giusto.


E grazie anche a te

D'Alema bifronte, popolo bue.

Phastidio documenta la natura bifronte (bugiarda, ipocrita, fate voi)  del nostro ministro degli esteri. Si vede che noi antropologicamente inferiori non possiamo capire la meravigliosa ecumenicita' del pensiero debole, siamo ancora prigionieri dei vecchi schemi della modernita', della logica, della razionalita'. Lorsignori possono invece allegramente fregarsene, tanto paga qualcun altro.
Il popolo bue che se li vota, normalmente, insieme purtroppo a coloro che non li hanno votati, ma che sono costretti comunque a mantenerli ed a subirne il moralismo ipocrita e l'applicazione smodata ed impunita dei due pesi e delle due misure: i sinistri hanno sempre ragione, chiunque altro sempre torto, a prescindere. Ennnio Flaiano aveva  proprio ragione.



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Alitalia, Malpensa, Fiumicino e l'illlusione statalista

La crisi Alitalia, fra le altre cose, evidenzia la ridotta presenza di cultura liberale in Italia, purtroppo persino in personalita' del centrodestra come Formigoni.
il 65 per cento dei biglietti Alitalia si stacca in Lombardia (Malpensa e Linate), ciononostante management e personale sta a Roma. Ben il 90 per cento dei dipendenti risiede nella capitale e si sposta – con enormi costi per la compagnia – quando deve lavorare a Milano. Anche la manutenzione viene fatta a Fiumicino, aggravando il surplus di costi. Stando così le cose è venuta l’idea di trasferire buona parte dei voli a Roma dimenticandosi che la gran parte del mercato è localizzata al Nord. Da qui la battaglia, quasi obbligata, di Formigoni in difesa dello scalo di Malpensa dove Alitalia copre il 50 per cento delle attività. ( L'opinione, via Olifante)
Siamo sicuri che non vi siano linee aeree che sarebbero disposte ad occupare il vuoto lasciato da Alitalia a Malpensa? Alitalia e' una linea aerea inefficiente, che non fornisce un servizio adeguato ai cittadini lombardi; spostando voli a Roma, lascerebbe spazio a linee aeree sicuramente piu' efficienti. Gli slot aeroportuali hanno un valore tendenzialmente elevato, anche in un aereoporto come Maplensa, ubicato in una zona economicamente sviluppata e caratterizzata da una forte domanda di mobilita', testimoniata dall'elevato numero di biglietti che persino Alitalia riesce a vendere.
Perche' allora non dare serenamente addio ad Alitalia e non cercare di sviluppare lo scalo di Malpensa aprendolo ad altre linee aeree? Mi pare il segnale sbagliato, un miope atto di timidezza e sfiducia nel mercato, da parte di una amministrazione regionale dichiaratemente di centrodestra, liberale ed in teoria orientata al mercato.


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lunedì, settembre 25, 2006

Gli USA, il maggior hedge fund del pianeta

Gli USA , per la prima volta da decenni, hanno un reddito netto da investimenti negativo. A prima vista, non sembra trattarsi di un problema particolarmente serio: il deficit e' di soli 2.5 miliardi di USD, a fronte di una economia da 13 Trilioni di dollari. Il deficit commerciale e' ad esempio molto piu' vasto - negli ultimi 5 anni il deficit di parte corrente ammonta ad un totale di 2.9 trilioni di dollari.

Com'e' stato possibile assumere 2.5 trilioni di debito netto senza pagare interessi?

Di fatto, gli USA sono stati il maggior hedge fund del pianeta: si sono finanziati mediante prestiti in dollari a tassi bassi, reinvestendo in azioni e quote di capitalie di aziende all'estero, che in media hanno reso molto di piu' di un semplice "treasury" ed assumendosi il rischio di fallimento di tali aziende.
Per fare un esempio, la Banca Centrale della Repubblica popolare Cinese ha investito 250 miliardi di USD in obbligazioni americane, con un rendimento inferiore al 5%. Gli investimenti industriali diretti all'estero americani hanno al contrario fruttato una media dell'8%. Quelli in azioni quotate nei mercati azionari di Paesi Emergenti, il 22%.

Questo differenziale di rendimento ha mascherato l'enorme aumento del debito assunto dagli USA presi come aggregato. I due economisti di Harvard Ricardo Hausmann e Sturzenegger hanno addirittura sostenuto che gli USA non sarebbero per nulla un debitore netto: esisterebbe una massa di attivi patrimoniali non rilevata dalle statistiche ufficiali, quali ad esempio il know-how incorporato nelel filiali estere delle multinazionali americane.

Indubbiamente, fortuna ed abilita' nella gestione degli investimenti hanno aiutato, ma di maggior aiuto ancora sono stati tassi reali molto ridotti se non negativi e la politica monetaria cinese, volta alla svlautaiozne dello Yuan.
Questo meccanismo ha quindi un limite: puo' funzionare soltanto se i tassi d'interesse si mantengono ridotti. L'attuale campagna di aumento dei tassi portata avanti dalla Federal Reserve, per scongiurare fiammate inflazionistiche, ha portato i tassi a breve sopra al 5 % e ha rotto il giocattolo.
Si aprono adesso questioni riguardo alla sostenibilita' del debito in un (lontano) futuro: sino a questo momento, i flussi erano bilanciati e di fatto il peso del debito sul reddito "corrente" era inesistente. D'ora in poi, il pagamento d'interessi andra' ad incidere direttametne sul reddito prodotto all'interno degli USA, con effetti depressivi per l'attivita' economica.
Per il momento, il problema e' ridotto: il debito estero americano e' il 20% del GDP, una percentuale aragonabile alla media dell'Unione Europea. Ma, ora che gli investimenti non ne ripagano piu' gli interessi, si rendera' necessaria una riduzione, tramite una riduzione dei consumi, pena l'avvitamento in una spirale tipica delle crisi valutarie.



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domenica, settembre 24, 2006

DIgnità Indonesiana

La Domenica si resta in famiglia.  Ma il lunedì si va in Via Campania, a Roma, di fronte all'ambasciata indonesiana. Perche' , cristiani o laici, dobbiamo affermare un principio universale.
"L’affermazione delle libertà fondamentali di ogni uomo – di
pensiero, di espressione, di religione – su cui si basa l’Occidente
devono essere i presupposti per il dialogo interculturale, non un
ostacolo ad esso.”
Persino insieme a loro , se serve.


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venerdì, settembre 22, 2006

ENI-Gazprom, l'Antitrust scopre l'acqua calda

L'antitrust italiana e' intervenuta sull'accordo ENI-Gazprom, rilevando come sembri mirato ad ostacolare la concorrenza. Il sospetto e' quello di uno scambio, mediante il quale Gazprom subentrerebbe nella distribuzione del gas in alcune aree, lasciate appositamente sguarnite da ENI, che in cambio otterrebbe permessi di sfruttamento per alcuni giacimenti russi.

Inoltre,
Catricalà ha criticato infine l'ipotesi di concentrare al Sud i rigassificatori: "In Italia si sta costruendo un rigassificatore a Rovigo, uno a Brindisi ed uno a Livorno. Si pensa poi a istallarne altri tre, tutti localizzati in Sicilia. La scelta di concentrare tutti questi impianti non appare certo provvida: sarebbe forse più opportuno situarli più diffusamente sul territorio nazionale. Il trasporto del gas dal Sud al Nord, dove c'è maggiore domanda, arricchisce Snam Rete Gas, ma nuoce ai consumatori".
Soprattutto, un assetto del genere eleva il prezzo del gas dei costi di trasporto di Snam, migliorando la posizione competitiva dei monopolisti del tubo, ossia ENI e Gazprom, riducendo ulteriormente le prospettive di alternative credibili nell'asfittico quasi-mercato energetico italiano


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Bravo Gramellini

Massimo Gramellini su La Stampa (Hat tip : Gino)

Hanno prodotto enorme sconcerto le dichiarazioni rilasciate a New York dal presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Interpellato sulle modalità con cui il governo intende proteggere Ratzinger dai rischi di un attentato, ha seccamente risposto: «Alla sicurezza del papa ci pensino le sue guardie». L'uomo non è nuovo alle gaffe, soprattutto quando si trova all'estero. Quest'ultima ha suscitato lo sdegno dei prodiani, che l'hanno definita «inquietante». Atteso a ore un girotondo di solidarietà per il papa intorno alle Mura Vaticane. La polemica non si è placata neppure dopo il comunicato con cui gli eroici pompieri di Palazzo Chigi, nel tentativo disperato di farlo apparire uno statista, hanno cercato di spegnere ancora una volta le parole del loro capo, attribuendone la responsabilità ai giornalisti.

Non è finita: a chi gli chiedeva se su Telecom avesse qualcosa da rimproverarsi, Berlusconi dall'America ha risposto piccato: «Io non ho assolutamente commesso alcun errore». I comici del centrosinistra hanno ironizzato sulla sua attitudine ad autoassolversi e a ricorrere al pronome «io». Il premier è riuscito a indisporre anche i soci di governo, quando ha confidato di sentirsi «per metà primo ministro e per metà assistente sociale», etichettando di fatto gli alleati come psicolabili. Sono in molti, specie fra i prodiani, a domandarsi quale immagine ben più autorevole potrebbe esportare l'Italia, se a rappresentarla fosse l'attuale capo dell'opposizione, Romano Prodi.

Scusate, ci comunicano in questo momento che il premier italiano a New York era Romano Prodi.


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giovedì, settembre 21, 2006

La serieta' al governo? Mi faccia il piacere

Dopo il ruolo francamente imbarazzante della vicenda Telecom, Romano Prodi non perde occasione di rendersi ridicolo con una "battuta infelice" ed una pronta marcia indietro: (Hat tip  per  Chiamami Brontolo)
Incalzato dai giornalisti, dopo una settimana di polemiche e di minacce
per le parole pronunciate sull'Islam dal Pontefice Prodi però non
aggiunge nulla rispondendo testualmente: «Alla sicurezza del Papa ci
penseranno le sue guardie. Cosa volete che vi dica...»

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano coloro che cirioticavnao Berlusconi per le corna ai meeting o per le barzellette a cena. Siamo passati da un premier che fa della goliardia inopportuna ai margini, ad uno che invece risponde a quesiti sostanziali sulla politica del Governo con battute di terz'ordine od insulti umorali.

Al posto della serieta' al Governo, come proclamato dai sinistri nostrani, ci stiamo ritrovando un cabarettista mascherato. Comincia a sorgere il sospetto che nelle condutture dell'acqua di Palazzo Chigi scorra qualcosa di strano.


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mercoledì, settembre 20, 2006

Anche l'Egitto vorrebbe la bomba?

Gamal Mubarak ha proposto ieri l'inizio di un programma di ricerca per dotare l'Egitto di "energia nucleare". Gamal e' il figlio di Hosni Mubarak, Presidente e padre-padrone del Paese dle Nilo a partire dal 1981;  secondo alcuni, potrebbe divenire il vero e proprio erede designato al vertice dello Stato alla scomparsa del padre, sospetto rafforzato dalla sua scalata ai vertici del partito di maggioranza.

Non siamo quindi di fronte all'uscita estemporanea di un parente di un poliitco, ma  a dichiarazioni accuratamente programmate da parte diun alto dirigente del partito da sempre al potere in  Egitto, ampiamente pubblicizzate e commentate all'interno del  paese.
In buona parte, si tratta di una mossa di politica interna: Mubarak padre desidera che il figlio salga al potere in quanto capo del Partito Nazionale Democratico dopo aver vinto delel "regolari" elezioni; data l'assenza di un passato nei ranghi  dell'esercito e la reputaizone di eccessivo filo-americanismo della dinastia Mubarak, questo implica la necessita' di ottenere visibilita' e popolarita' anche al di fuori dei circoli politici; un tono di velato antioccidentalismo e di nazionalismo aiuteranno sicuramente le sue speranze di presentarsi gia' alle elezioni del 2011  quale candidato del partito dominante.

tuittavia, La prospettiva di un Egitto nucleare e' tutt'altro che rperegrina: il costo dell'acquisizione di tali tecnologie e' ormai alla portata di una nazione come l'Egitto.
Ma quali sfide alla comunita' internazionale e soprattutto agli USA verrebbero poste da un Egitto  nucleare? Sarebbe un primo passo verso l'escalation o  la riproposizione su scala regionale delle dinamiche della Guerra Fredda?  Il regime di Mubarak e' tendenzialmente laico, sebbene autoritario; le autorita' egiziane, al di la' della retorica, non sembrano particolarmente  ostili ad Israele, anche se la disponibilita' della bomba indebolirebbe ulteriormente la posizione israeliana.
Tuttavia, le collusioni con i Fratelli Musulmani sono all'ordine del giorno, senza contare i rischi di un eventuale presa del potere da parte di fazioni islamiste, che avrebbe immediate ripercssioni nelel relazoni con Israele.
D'alro canto, e' anche vero che l'Egitto si configura come uno degli alleati USA nella regione, un alleato che volendo percorrere la via nucleare, cercherebbe di ottenere un accordo simile a quello strappato dall'India. 


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martedì, settembre 19, 2006

Telecom; La GdF indaga. Come nel 2001, a parti rovesciate?

Il 31 Luglio 2001 passava di mano il controllo di Bell, scatola lussemburghese che conteneva il 23% di azioni Olivetti, inaugurando cosi' l'era Tronchetti Provera. La Guardia di Finanza aveva fatto visita, poco prima, ad Emilio Gnutti, patron di Hopa e dominus di Bell.
19 Settembre 2006 : su Telecom indaga nucleo valutario Gdf . Non siamo ancora arrivati alle visite in casa Tronchetti-Provera, ma se fossi in lui comincerei a pensarci.
(ANSA) - ROMA, 19 SET - Sono state affidate al Nucleo valutario della Finanza le indagini per l'inchiesta dela Procura di Roma sullo scorporo di Tim da Telecom . Secondo quanto si e' appreso da fonti investigative, al momento non sarebbe stata data alcuna delega alle Fiamme Gialle. La Procura attende intanto l'esito della istruttoria aperta dalla Consob sulla vicenda Telecom.


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Difendere Ratzinger, proprio perche' l'Occidente non e' solo Cristianita'

Questo blog non ha perso occasione di criticare Ratzinger in altre occasioni. In occasione delle citazioni di Manuele Comneno presenti nel discorso di Ratisbona, tuttavia, non possiamo che avere simpatia per le posizioni del Professor Ratzinger, soprattutto viste le spropositate, irrazionali reazioni fondamentaliste ed islamo-totalitarie, poco placate anche dalle anche troppo  pronte  scuse (o precisazioni, dal mio punto di vista) vaticane ( forse un inutile rammarico, come lo definisce Schegge di Vetro).

Cio' che si sta difendendo non e' la Chiesa Cattolica in quanto tale, o
il pontificato di Benedetto XVI. 
Per dirla con Orizzonte Liberale, dobbiamo difendere la liberta' di ragionare:
come nel caso delle "vignette sataniche", si tratta, per l'Occidente,
di marcare una chiara linea in difesa della liberta' fondante della nostra civilta': la liberta' di parola ed espressione, la liberta' di critica. Non e' possibile limitare la liberta' di
espressione dei singoli, a meno che tale liberta' non venga impiegata
per organizzare o favorire azioni violente contro altri individui.  Il cedimento su questa linea significa molto di piu'  dell'esito di una qualsiasi diatriba religiosa, al di la' delle interpretazioni del discorso papale:  chi contesta in mnome del bon ton accademico o religioso dimentica quanto virulente siano certe affermazioni "accademiche" di intelelttuali e chierici di altre religioni o confessioni politiche.

Tale difesa deve essere fatta anche nei confronti di una Chiesa che, quando si e' trattato di fare
fronte comune con altri difensori della civilta' di cui si riconosce - correttamente - radice, ha preferito giustificare le ragioni islamiche in nome della supremazia dei "sentimenti religiosi" rispetto allo stesso principio di liberta' d'espressione e critica per la quale viene difesa oggi;  questa difesa dev'essere compiuta persino a tutela di un Pontefice che, in piu' di una occasione,  sembra aver impugnato la spada della Ragione senza fare troppe distinzioni fra i propri alleati  ed i propri avversari.
Questa querelle dovrebbe rendere chiaro come la Chiesa abbia meno da temere da certi empi spregiatori  di cristo, che dai molto timorati di Dio al di fuori d'Occidente.  .
 


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venerdì, settembre 15, 2006

Addio, Oriana

E' morta Oriana Fallaci. Per decenni ha avuto il coraggio di dire cio' che molti pensavano soltanto.




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mercoledì, settembre 13, 2006

il cremlino dentro l'industria militare europea

Un fatto sembra passato con poco clamore in Italia: nei giorni passati Vneshtorgbank, una banca statale russa, ha acquistato il 5.02% di EADS, la societa' europea che controlla l'80% di Airbus, ma soprattutto e' uno dei maggiori produttori di apparecchiature militari aerospaziali. Da Il Wall Street JOurnal riportava ieri che la quota in EADS si astata acquistata grazie al Cremlino. Lo scopo sarebbe quello di acquisire influenza nel settore aerospaziale, attraverso il trasferimento di tali quote ad UAC, societa' che controlla quanto rimane dell'industria aeronautica ex-sovietica.
Dati alcuni dei clienti dell'industria militare russa, in che mani rischia di finire la tecnologia trasferita dall'Europa al governo Russo? Il 4 agosto scorso il governo americano ha imposto sanzioni a Rosoboronexport, il monopolio russo per la vendita di armi all'estero, a causa delle forniture all'Iran di materiale bellico.


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martedì, settembre 12, 2006

Guareschi ed Hayek: tradizione e fede.

Leggendo malvino che parla di Guareschi  capita di riflettere. Guareschi nel 1966 parlava della dicotomia fra Fede e Tradizione, distinzione che  si dovrebbe sempre fare: sarebbe preferibile difendere la tradizione,  senza cadere nella necessita' di riscoprire la fede, o di agire come se la si fosse riscoperta.
Da liberale, ricordo la posizione di Hayek, agnostico "radicale" dichiarato che rispettava il ruolo storico del Cristianesimo: accanto alle pulsioni totalitarie tipiche di una religione organizzata, la religione organizzata dominante in Occidente ha lasciato in alcuni periodi storici uno spazio per lo sviluppo della liberta'.
PAssando dal (positivo) giudizio storico alle necessita' politiche attuali, un conto e' il rispetto per la liberta' di religione, per  la genesi dei nostri valori e la necessaria cautela per le conseguenze inattese ed imprevedibili della modifica di assetti che sono riusciti a superare la prova del tempo; ben altro e' ssostenere la necessita' di una sottomissione di chiunque, a priori, in campo morale, ai dettati di una autorita' centrale, che ha dimostrato di agire anche in base a valori non del tutto coincidenti  a quelli Occidentali. Inutile sottrarre lallo Stato il manganello della coercizione, per lasciarlo poi in mano ad altre istituzioni purtroppo strutturalmente simili ad esso.


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Effetti germanici - Ratzinger riscrive Darwin

Benedetto XVI definisce 'irragionevoli' le teorie sull'evoluzionismo. L'Ansa riporta:
Benedetto XVI definisce 'irragionevoli' le teorie sull'evoluzionismo: 'i conti sull'uomo, senza Dio non tornano'. Davanti a 300mila persone, durante la messa celebrata a Ratisbona, ha invitato i cattolici a porsi la domanda 'che cosa esiste all' origine?'.'E' la Ragione creatrice, lo Spirito che opera tutto e suscita lo sviluppo o e' l'Irrazionalita' che,priva di ogni ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo matematico e anche l' uomo e la sua ragione?'.
Comprendo che il Santo Padre, da sempre immerso nello studio della teologia, non abbia il tempo di approfondire materie scientifiche. Ma confondere l'evoluzionismo con una mera selezione casuale rivela qualche problema con i rudimenti della mestiere.


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Storia antica

Non sono particolarmente d'accordo con il punto di vista implicito nel paragone (soprattutto quando si parla d'immigrazione o libero commercio), ma si tratta di un commento comunque interessante:

"Rome fell September 4, 476AD. It was overrun with illegal immigrants: Visigoths, Franks, Anglos, Saxons, Ostrogoths, Burgundians, Lombards, Jutes and Vandals, who at first assimilated and worked as servants, but then came so fast they did not learn the Latin Language or the Roman form of government. Highly trained Roman Legions moving rapidly on their advanced road system, were strained fighting conflicts worldwide. Rome had a trade deficit, having outsourced most of its grain production to North Africa, and when Vandals captured that area, Rome did not have the resources to retaliate. Attila the Hun was committing terrorist attacks.
The city of Rome was on welfare with citizens being given free bread. One Roman commented: 'Those who live at the expense of thepublic funds are more numerous than those who provide them.' Tax collectors were 'more terrible than the enemy.'
Gladiators provided violent entertainment in the Coliseum. There was injustice incourts, exposure of unwanted infants, infidelity, immorality and perverted bathhouses.

5th-Century historian Salvian wrote:
'O Roman people be ashamed... Let nobody think otherwise, the vices of our bad lives have alone conquered us'."


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Ratzinger, Timori dissuasivi

Le dichiarazioni di Benedetto XVI ,
“La vera minaccia per la loro
identità, i popoli dell’Asia e dell’Africa non la vedono nella fede
cristiana, ma invece nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera
il dileggio del sacro un diritto di libertà e l’utilità a supremo
criterio morale”

hanno scatenato l'ira di JimMomo (con annessi commenti) ed il sarcasmo di 29 Settembre. Sempre assolutamente valide, invece, le riflessioni generali dell'Oggettivista.
La mia opinione a caldo: una tempesta in un bicchier d'acqua, rivelatrice tuttavia di un atteggiamento preoccupante da parte ecclesiastica.

Si potrebbe essere anche disposti a ritenere l'uscita di Ratzinger come una molto infelice riformulazione del principio che sia necessario avere timore di Dio, senza secondi fini (da licenziare chiunque collabori con il Papa in tema di comunicazione); personalmente, non riesco a leggere nelle parole di Ratzinger un esplicito invito alla resa od alla conversione in cambio della
cessazione delle ostilita', od anche un suo convincimento in tal senso, ma comprendo che il sospetto possa sorgere, soprattutto vista la ricorrenza dell'11 Settembre; quello che vi scorgo e' invece l'ennesima conferma della parziale chiusura della Chiesa nei confronti dell'idea d'Occidente che proclama d'incarnare.


Sono mesi che una parte della Chiesa opera distinguo che mi lasciano francamente perplesso. Esiste una certa ambiguita' della Chiesa Cattolica nei confronti della civilta' occidentale: da un lato, si pretende di porre al centro di tale civilta' le "radici" giudaico-cristiane, che ogni liberale, democratico e non-totalitario presente in Occidente dovrebbe difendere e tutelare in quanto parte di un bagaglio comune, indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose; si vorrebbe che i non credenti contenessero le proprie cirtiche all'idea religiosa, in nome della solidarieta' verso il nemico comune.
Personalmente, sono assolutamente d'accordo su di una posizione del genere, nei limiti del ragionevole; tuttavia esigo che la Chiesa cominci a dimostrare per "gli altri" lo stesso rispetto che pretende per se'. Questo, purtroppo, sembra talvolta mancare in alcuni, che immaginano forse di poter impiegare la ritrovata attenzione per la tradizione cristiana a scopi di proselitismo e reconquista, invece che per ricomporre finalmente una frattura all'interno del nucleo centrale del nostro modo di essere.


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lunedì, settembre 11, 2006

Aria nuova

A partire da oggi, comincia a postare con me  "Chiamami Brontolo" , ossia la musa (non lasciatevi ingannare dal nick) che ha ispirato molti dei post migliori. Quelli peggiori sono ovviamente frutto dei miei neuroni spremuti.

Climax discendente

Ad una prima lettura Del "punto" di Giuseppe Turani, su Affari & Finanza di oggi, ti viene da gingillarti al pensiero che "meglio tardi che mai", la sinistra se ne accorge!

Ma dopo i primi 5 secondi di compiacimento lo stesso articolo ti risulta indigesto e piuttosto ipocrita, dal momento che a sostenere tale tesi è qualcuno che con ogni probabilità ha predicato per 5 anni che Berlusca era il diavolo in persona.

Inoltre c'è sempre e comunque l'atteggiamento della sinistra statalista, che pensa che il fatto che si intraveda uno spiraglio di crescita alla fine del tunnel, dovrebbe essere un incentivo in più per spremere più soldi da convogliare nelle casse dello stato e, bene che vada si può pensare ad investire questi soldi scuole o ospedali (insomma cose statali anche quelle!). Mai a pensare che dato che forse magari quasi va un po' benino, il benino (maggiore gettito, un po' di ripresa economica) dovrebbe essere usato per sostenere questa parvenza di crescita, non dico diminuendo le tasse, ma almeno non aumentandole così tanto.

Il problema è sempre lo stesso: i soldi per la sinistra servono, se va bene, per investimenti produttivi fatti sempre e comunque dalla mano statale, la quale decide quali settori (oltre naturalmente a scuole e ospedali), o meglio quali aziende, supportare.
È logico che così facendo ancora una volta l'economia reale viene depressa e la stragrande maggioranza delle imprese "marginali" (quelle cioè che non godono degli investimenti e aiuti pubblici) spazzate via.

Le aspettative positive del mercato devono essere mantenute e anzi alimentate se si vuole che la parvenza di crescita diventi un trend e non un evento sporadico; con finanziarie batosta in cui si pensa ancora che il sostegno alla sviluppo sia sempre e solo attraverso l'investimento pubblico e non attraverso scelte che agevolino l'economia di mercato, la fiducia scema e la crescita si arresta. Lo scenario di incertezza che si è configurato con il nuovo governo non aiuta a mantenere positive le aspettative, quindi a maggior ragione bisognerebbe agire sul piano reale, incentivando con sgravi fiscali magari alcuni investimenti, limitando o almeno non aumentando la pressione fiscale, liberalizzando davvero e non fermandosi alle due stupidaggini fatte finora. Questo è l'unico vero sostegno alla crescita.

Anche da questi articoli, che all'apparenza sembrano darci ragione, si capisce la distanza tra un riformista in senso liberale e uno statalista.

Per ricordarci che la benzina ogni tanto scende

A seguito del calo dei preziz del petrolio, Erg riduce quello della benzina.Qui si era gia' argomentato delle capcita' di adattamento, non istantanee purtroppo, dei meccanismi di mercato, qualora non siano impediti dalla politica,  sempre prodiga di buone intenzioni, con pessimi effetti.




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2951/2996



James Christopher Cappers aveva 33 anni. Abitava a Wading River, sobborgo di New York, dove lavorarava. Lavorava a Marsh&McLennan, il maggior broker assicurativo del pianeta.
'11 Settembre 2001 si e' recato, come di routine, al suo ufficio. Al World Trade Center. Era uno dei 295 dipendenti di MArsh& McLennan che non sarebbero mai tornati a casa. Perche' James Christopher Cappers e' una delle 2996 vittime dell'11 Settembre. Ognuna di loro aveva una storia ed una vita, come l'abbiamo io e chiunque legga questo blog. Aveva, appunto.


2,996 is a tribute to the victims of 9/11.
On September 11, 2006, 2,996 volunteer bloggers will join together for a tribute to the victims of 9/11.
Each person will pay tribute to a single victim.

We will honor them by remembering their lives, and not by remembering their murderers.
James Christopher Cappers will be honored by John Christian Falkenberg at the blog The Mote in God's Eye. This was the 2951th blogger to sign up for the 2,996 Tribute project.


The original idea for the 2,996 project came from D. Challener Roe (main web site, Rough Draft blog 2,996 Project Home Page). Bloggers who heard about the idea volunteered at a prodigous rate -- within just a few weeks, over 800 bloggers had signed up to make a tribute on September 11, 2006, to honor a 9/11 victim. The volume of work in manually coordinating these hundreds of folks signing up was a bit overwhelming -- some automation was needed! That need resulted in this web site.



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Gli USA risparmiano a sufficienza?

Su Marginal Revolution, Tyler Cowen commenta uno studio che definisce scioccante, riguardo le capacita' ed il livello di risparmio dei cittadini USA, al momento sembrerebbe vicino allo zero, con gravi rischi per le prospettive future di larga parte della popolazione.

Il paper in questione, scritto da John Karl Scholz, Ananth Seshardi, and Surachai Khiatrakun, e' stato pubblicato sul Journal of Political Economiy, un giornale specialistico ritenuto affidabile, dimostrerebbe invece che che la maggioranza degli americani starebbe risparmiando a sufficienza per ricevere una pensione che ritiene adeguata:

We solve each household's optimal saving decisions using a life cycle model that incorporates uncertain lifetimes, uninsurable earning and medical expenses, progressive taxation, government transfers, and pension and social security benefits. With optimal decision rules, we compare, household by household, wealth predictions from the life cycle model using a nationally representative sample. We find, making use of household-specific earnings histories, that the model accounts for more than 80 percent of the 1992 cross-sectional variation in wealth. Fewer than 20 percent of households have less wealth than their optimal targets, and the wealth deficit of those who are undersaving is generally small.
Cowen ricorda quanto tale risultato non garantisce che verranno affrontati i seri rischi, soprattutto demografici, che arriveranno nei prossimi anni, in quanto presuppone la continuazione di alcuni dei programmi sanitari e d' assistenza con gli stessi attuali parametri, probabilmente insostenibili.
Il dubbio che sorge e' abbastanza semplice: negli USA si risparmia piùo meno quanto si desidera; ma questo livello e' sufficiente?
il modello presentato dimostrerebbe che la maggior parte degli individui negli USA starebbe centrando il livello di risparmio previdenziale desiderato. Risultato ammirevole, ma non garantisce della solvibilità del sistema: esiste ancora il rischio di un deficit, che Pantalone dovrà ripianare, una cifra che l'individuo razionale sa di poter estorcere al governo. Alcuni comportamenti sembrerebbero dare ragione a chi, nei commenti al post di Cowen, evidenzia i rischi di "moral hazard" del sistema pensionistico attuale e la sua influenza : sapendo di avere comunque la rete di sicurezza, percepita come illimitata, del governo USA, molti investono i propri risparmi in maniera eccessivamente rischiosa oppure li spendono, confidando nel governo in caso di cattivi investimenti o di eccessiva auto-indulgenza.
Insomma, gli individui sono soddisfatti dei propri piani pensionistici, perché esiste una greppia da cui pensano di poter attingere in caso di fallimento dei propri investimenti rischiosi.
Non si tratta della migliore delle garanzie, soprattutto per un economista liberale: gli individui sono razionali, ma portati a fidarsi delle promesse d'uno Stato che probabilmente sta mentendo loro.
Meglio sarebbe fare in modo che gli individui si rassegnino e comincino a risparmiare: uno dei metodi, proprio ripensando a questo paper, sarebbe proprio la privatizzazione del sistema pensionistico.

Infatti, qui si dimostra come anche in fatto di pensioni, la maggior parte degli individui e' in grado di prendere decisioni razionali e coerenti con i propri obbiettivi, adattando il proprio comportamento in funzione dei mezzi necessari al compimento di tali obbiettivi. E' inutile lamentarsi del fatto che l' individuo si appoggi alle promesse pensionistiche: fin quando ne ritiene probabile il mantenimento, si appoggerà a questa promessa incondizionata fatta da un ente che l' individuo reputa sovrano e quasi onnipotente, lo Stato, che con le proprie irrealistiche promesse contribuisce a creare il "deficit di risparmio" di cui si sente parlare.
Lo scioglimento del vincolo fra Stato e piani pensionistici, invece , o perlomeno la chiara separazione contaible fra contributi dei lavoratori e denaro prelevato dalla fiscalità generale, renderebbe molto chiaro il carattere fiduciario del sistema pensionistico, costringendo gl'individui a rivedere i propri obiettivi di risparmio , ritoccandoli al rialzo e rimuovendo l'ennesima contraddizione di Stato: un sistema pensionistico che, con la sua stessa esistenza, riduce probabilmente lo stock di risparmio della nazione.

Update: BradDelong (rojolink) e Arnold Kling su EconLog condividono una certa perplessita' riguardo ai livelli di risparmio che le famiglie USA riterrebbero ottimali.


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domenica, settembre 10, 2006

Casini allo scoperto?

E' davvero cominciata la resa dei conti nella Casa delle Liberta', come auspica Luxor?
Nulla mi farebbe maggiormente piacere. Purtroppo, Casini c'e' e resta a destra, nonostante i bagni di folla alle feste della Margherita. Riuscire a costringere Casini ad uscire alo scoperto sarebbe impresa
ardua, conosce troppo bene i vantaggi della trama nell'ombra. Sarebbe come estrarre vivi certi pesci dalle profondita' del
mare, o assistere alla tintarella di un vampiro. Siamo
nella letteratura, ocn l'ultoimo paragone, ma credo descriva meglio il ruolo del capo dell'Udc in questi anni.

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James Christopher Cappers aveva 33 anni. Abitava a Wading River, sobborgo di New York, dove lavorarava. Lavorava a Marsh&McLennan, il maggior broker assicurativo del pianeta.
'11 Settembre 2001 si e' recato, come di routine, al suo ufficio. Al World Trade Center. Era uno dei 295 dipendenti di MArsh& McLennan che non sarebbero mai tornati a casa. Perche' James Christopher Cappers e' una delle 2996 vittime dell'11 Settembre. Ognuna di loro aveva una storia ed una vita, come l'abbiamo io e chiunque legga questo blog. Aveva.


2,996 is a tribute to the victims of 9/11.
On September 11, 2006, 2,996 volunteer bloggers will join together for a tribute to the victims of 9/11.
Each person will pay tribute to a single victim.

We will honor them by remembering their lives, and not by remembering their murderers.
James Christopher Cappers will be honored by John Christian Falkenberg at the blog The Mote in God's Eye. This was the 2951th blogger to sign up for the 2,996 Tribute project.



The original idea for the 2,996 project came from D. Challener Roe (main web site, Rough Draft blog 2,996 Project Home Page). Bloggers who heard about the idea volunteered at a prodigous rate -- within just a few weeks, over 800 bloggers had signed up to make a tribute on September 11, 2006, to honor a 9/11 victim. The volume of work in manually coordinating these hundreds of folks signing up was a bit overwhelming -- some automation was needed! That need resulted in this web site.



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giovedì, settembre 07, 2006

LA pace e' frutto della democrazia o della liberta'?

contesto illiberale, rischia di non portare miglioramenti nelle speranze di pace e benessere dei cittadini.
Quello democratico e' un principio di legittimità ed un metodo per la selezione delle élites concorrenti per il controllo della macchina statale, alternativo alla successione ereditaria , alla sorte o alla guerra civile.
La maggior parte dei benefici comunemente associati con la democrazia sono spesso il prodotto della riduzione delle possibilità di azione arbitraria del governo e della difesa delle libertà degli individui, esemplificate dalla difesa della libertà fondamentale, quella definita come "libertà economica", fondamento e condizione necessaria per l' autonomia della persona dalle catene della coercizione. Ciò che ha reso Più difficile alle democrazie occidentali di farsi guerra sono stati il libero commercio, la difesa dei diritti di proprietà dei singoli nei confronti delle espropriazioni statali e comunitarie, la globalizzazione, non soltanto e non soprattutto le schede nell' urna, ossia l' aggettivo "liberale" e non il sostantivo, nell'espressione "democrazia liberale".

Un contributo empirico a questa posizione viene dal Cato Institute, che pubblica ogni anno, insieme al Fraser Institute , l'annuario delle libertà' economiche mondiali lo Economic Freedom of the World report. Nella edizione del 2005, Erik Gartzke della Columbia University si chiedeva quale dei due elementi delle "democrazie liberali", la libertà in campo economico o presenza di libere elezioni, fosse storicamente e statisticamente Più efficace nella riduzione delle probabilità di conflitto armato fra due Stati.
Il risultato e' stato che non sono le democrazie a non farsi guerra fra loro, ma che sono i paesi dove gli individui sono liberi ad essere maggiormente pacifici.

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mercoledì, settembre 06, 2006

L'ideale

Secondo Casini, "Non moriremo con Berlusconi" Io sono piu' modesto. Mi basterebbe non dover vivere con Pierfurby fra  le cosiddette.


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Il sogno di Vincenzo Visco


"There are some in government who have a very simple tax proposal
in mind. There will be only two lines on the tax form: How much
did you make last year? Send it." ---Ronald Reagan

"Alcune persone al potere hanno una idea di riforma fiscale molto semplice. CI saranno solo due righe nella dichiarazione dei redditi:
1. Quanto avete guadagnato oggi?
2. Speditecelo tutto. "


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venerdì, settembre 01, 2006

Espropri proletari a Marghera

Il colosso chimico Dow Chemical, ha comunicato la decisione di chiudere alcuni stabilimenti fuori dagli Usa per ridurre i costi operativi di 160 milioni di dollari all'anno. Fra questi spicca quello di Porto Marghera, fermato ad agosto per lavori di manutenzione.
Il sindacato non trova di meglio che fare la voce grossa e minacciare l'esproprio :
'Se la Dow Chemical ci chiederà di disattivare gli impianti, non lo faremo. Risponderemo con la disobbedienza civile''. ''La fabbrica si trova in condizioni di pre-riscaldamento - spiega il sindacalista Gianluca Bianco della Cisl - e noi così la manterremo, fino a che non subentra un'alternativa. Se costretti, valuteremo anche l'ipotesi di una temporanea autogestione''.
Ossia di un esproprio, di grazia, possibilmente con l'aiuto del governo?
''E' evidente che in queste condizioni si pone con urgenza - sottolinea Bianco - la necessità che il governo risponda alla nostra richiesta di convocazione, per chiarire quale sarà la prospettiva''.
"La prospettiva" del sindacalista Bianco mi sembra gia' abbastanza chiara: non si fa cenno alla redditivita' dell'impanto, ne' alle ragioni per cui la proprieta' lo vorrebbe chiudere, perdendo cosi' il proprio investimento a Marghera; sarebbe invece necessario chiedersi le motivazioni che hanno fruttato a Marghera l'inserimento nella lista degli impianti da chiudere, motivazioni che probabilmente hanno a che fare lcon la scarsa efficienza complessiva dello stabilimento: vuoi per cattiva gestione, vuoi per diseconomie esterne, vuoi per un costo del personale eccessivamente elevato, forse non in termini assoluti, ma in rapporto alla quantita' e qualita' di ore lavorate. La prima di queste ipotesi puo' esere scartata: costerebbe meno sostituire la dirigenza piuttosto che chiudere e rinunciare all'investimento. Le restanti cause sono relative al ruolo del governo e a quello dei sindacati, ossia almeno parzialmente indipendenti dal comportamento aziendale: perche' allora dichiarare guerra alla Dow?
Se davvero la CISL ritiene che l'impianto sia profittevole allo stato attuale, perche' non impiega una parte delle proprie notevoli risorse economiche e lo rileva, invece di suggerire che il contribuente italiano sovvenzioni lo stile di vita dei propri associati?



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Pietro Ichino serve. Non questa volta, ma serve.

Abr commenta ngeativamente la proposta Ichino sulla pubblica amministrazione, AtrocePensiero si chiede addirittura a cosa serva Pietro Ichino. Credo sia necessario separare la proposta dal suo autore e dalle reazioni che ha provocato.
La proposta di Ichino per il pubblico non e' particolarmente originale o coraggiosa, su questo non ci piove. Al contrario, aggiunge poco o nulla al dibattito sulla materia della tradizionale tolleranza per i fannulloni, se non perche' qualcuno a sinistra non reagisce negando l'evidenza.
Questo pero' non toglie che Ichino abbia dato notevoli contributi progettuali per il rinnovo del sindacato; in questo senso, Ichino e' servito e ci serve ancora.
Personalmente preferirei privatizzare l'intera cosa pubblica e gia' che ci siamo "privatizzare" i sindacati; purtroppo, il clima politico in Italia e' ostile al mercato indipendentemente dal colore politico della maggioranza in carica, anche se lo e' meno se in sella c'e' in governo senza nostalgici di Breznev e Pol Pot; di conseguenza, sono le proporste sulla falsariga di quelle di Ichino ad avere probabilita' maggiori di essere recepite. Si tratta di un primo passo; piccolo e forse falso, sul settore pubblico, migliore nei suoi scritti di maggior respiro. Ma almeno si comincia.

La mamma degli idioti, ovunque, e' sempre incinta

Ad esempio, la deputata americana Katherine Harris, che ha avuto la pensata di definire la separazione fra Stato e Chiesa una "bugia" e di affermare che, in assenza di deputati e senatori credenti, il Congresso imporrebbe leggi a favore dei "peccati". Osama non potrebbe dir di meglio.

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