lunedì, aprile 30, 2007

Steampunk forever


Per chi apprezza l'estetica Steampunk, un gadget imperdibile: lo
Steampunk mouse, associato al mouse mouse. Fa da accessorio allo steampunk laptop e alla tastiera corredata




HT: Engadget

Omo e pedo pari sono?

In prima pagina sul Foglio di sabato scorso, Giuliano Ferrara si chiede perché la Chiesa Cattolica venga tacciata contemporaneamente di omofilia ed omofobia; quale esempio di "omofilia", porta il trattamento dei casi di Boston e del fondatore dei Legionari di Cristo.
Spero si tratti soltanto di una scelta infelice negli esempi, perché mi pare si faccia confusione fra pedofilia ed omosessualità: i casi in questione sono divenuti uno scandalo proprio perché non si trattava di relazioni fra adulti consenzienti, non per la natura omosessuale della relazione.
Ammesso e non concesso che si tratti soltanto di un problema lessicale e non sostanziale, rimane una sgradevole sensazione: che la condotta ecclesiastica sia "omofila" quando vi è coinvolto il pastore ed omofoba quando a peccare sia il gregge.
Viene il sospetto che la clemenza sia dovuta allo spirito di casta, più che ad una complessa argomentazione filosofico-pedagogica. Forse a sinistra vi sono insofferenze per la funzione pedagogica che la Chiesa vorrebbe esercitare a causa dello scetticismo verso qualsiasi funzione educativa; anche a destra, tuttavia, sia lecito essere vigili ed attenti nei confronti di una istituzione che troppo spesso da' l'impressione di operare secondo logiche di questo tipo.



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Prodi, sempre se stesso

venerdì, aprile 27, 2007

Karim Amir, martire della libertà.

"Dichiaro di rifiutare qualsiasi legge che non rispetti i diritti dell'individuo e la libertà personale".

Per questa dichiarazione, nonché per aver espresso altre opinioni "pericolose" in merito alla tolleranza religiosa e all'uguaglianza tra i sessi, in Egitto, lo studente ventiduenne Abdul Karim Suleiman, ossia Karim Amir, è stato condannato a quattro anni di carcere con l'accusa di avere insultato il presidente egiziano e la religione islamica.
Il ricorso in appello ha confermato la sentenza e l'accusa ha ostacolato il lavoro degli avvocati di Karim, che lo difendono a titolo gratuito.
La sua famiglia lo ha pubblicamente disconosciuto e il padre ha invocato l'applicazione della sharia (legge islamica).
Per aver difeso i principi della libertà di parola, lo Index of Censorship ha insignito Karim del Premio Hugo Young per il Giornalismo per il 2007, mentre il PEN Club britannico lo ha eletto membro onorario dell'organizzazione.
Quasi 6.000 persone hanno sottoscritto petizioni e inviato lettere al governo egiziano e al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti chiedendo il rilascio di Karim. Il caso di Karim, quasi ignorato dai media italiani, è stato invece intensamente seguito da maggiori media del mondo.
Il 27 aprile, a Roma, in piazza Montecitorio, a partire dalle ore 10, un piccolo gruppo di persone che hanno a cuore i diritti degli individui si unirà agli svariati drappelli che, in altre capitali,
testimonieranno solidarietà a Karim Amer e chiederanno alle autorità politiche di adoperarsi per la sua liberazione.

Informazioni sulla campagna: http://www.freekareem.org/


mercoledì, aprile 25, 2007

Dallo Zecchino d'Oro a un giorno in Pretura

O meglio, alle Assise. Uno degli arrestati per l'abominevole episodio di pedofilia di Rignano Flaminio, in cui sarebbero coinvolte anche maestre, è Gianfranco Scancarello, autore di programmi quali lo Zecchino d'Oro e più recentemente Solletico e Uno per Uno, nonché idocente all'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Se fossero confermate le accuse, mi accoderei ad Inyqua nei "complimenti per l'ottima selezione del personale". Capisco che l'esempio del più famoso autore per ragazzi, Lewis Carroll, sia forse ambiguo, ma diciamo che resto perplesso.


HT:Inyqua

martedì, aprile 24, 2007

Il necessario Partito delle Libertà

Questo blog, nel suo piccolo, sostiene in pieno l'iniziativa di Camelot per il partito unitario di centrodestra. Non si può più tacere che il frazionamento dell'offerta politica stia disperdendo l'immenso patrimonio a disposizione di una vera classe dirigente di destra, radicata nel territorio e nella società civile, se finalmente ci degnassimo di lasciarne crescere una.
Iniziativa velleitaria? Forse, ma è ormai chiaro come sia necessario ripartire dal basso, oltre che dall'alto, nella ristrutturazione della struttura politica della destra italiana, che non soffre della carenza di numeri o di entusiasmi, ma dell'assenza di una struttura che valorizzi ed esprima in maniera coordinata tali entusiasmi, anziché disperderli o reprimerli.

I freddi numeri parlano di una Casa delle Libertà in grado di catalizzare, a livello di "base", consensi e dotata, quando serve, di enormi capacità di mobilitazione. Eppure, la classe politica di centrodestra sembra essere infatti impantanata in una palude fatta di immobilismo ed apatia, priva di una direzione, dipendente dagli umori e dall'energia di un uomo solo; quando Silvio Berlusconi non può o non vuole impegnarsi personalmente, ecco che l'intero carrozzone si ferma di schianto o si perde in lotte intestine, come avviene puntualmente anche a livello locale.
Quello che possiamo vedere, anche in occasione di queste amministrative, è il ribollire di possibilità, di entusiasmo, dalla base. Purtroppo, fra queste e l'uomo solo al comando, nulla esiste. Nessun meccanismo di selezione, nessun meccanismo di raccordo interno per coordinare le iniziative e valutare meriti e priorità nell'impiego delle risorse. Peggio, l'attuale struttura del centrodestra impedisce probabilmente non solo il ricambio della classe dirigente, ma lo sviluppo di un tale meccanismo.

Il partito delle Libertà è quello che ci serve per creare tale meccanismo, che non deve necessariamente replicare le tradizionali strutture partitiche italiane.
La Casa delle libertà, Forza Italia in primis, è tendenzialmente organizzata come un comitato elettorale per la vittoria alle elezioni nazionali, sul modello dei partiti americani. Questa forma organizzativa è, a mio parere, efficiente e può sostituire la struttura partitica italiana tradizionale, a patto che venga seguita in maniera coerente su due fronti.
Il primo è la sua applicazione a livello locale, con un meccanismo per la selezione di candidati su cui successivamente vengano canalizzate risorse ed energie.
Il secondo è la necessità di curare lo sviluppo ed il coordinamento di quello che è l'altro grande pilastro di un partito leggero sul modello americano: il network di associazioni, circoli e think-tank che si impegnano stabilmente, ognuno nel proprio ambito, nello sviluppo di proposte ed iniziative a livello locale o settoriale e che "presidiano il territorio", geografico o culturale, in autonomia. A patto che venga coinvolto nel processo di selezione di cui sopra, tale network risulta essenziale anche in fase elettorale, per fornire supporto sia in termini di temi su cui impostare la campagna elettorale, sia in termini di risorse che possono essere mobilitate "sul campo".

Uno sviluppo di questo genere permetterebbe la capacità di adattare l'azione politica alle differenti realtà locali, riflettendone le particolari necessità, mantenendo tuttavia una pronta capacità di mobilitazione su temi di rilevanza generale o settoriale; una struttura di coordinamento e di selezione, anziché una basata su strutture verticistiche ed invasive tipiche di un partito tradizionale, permetterebbe un maggiore pluralismo, essenziale per far convivere le differenti anime della destra italiana, senza pregiudicarne l'unità d'azione nel momento elettorale.
Tale struttura rimane valida anche in presenza di una legge elettorale proporzionale: l'aspetto "identitario" non verrebbe espresso con la scelta di differenti partiti, ma con il sostegno a differenti iniziative all'interno dello spazio politico.

E' ovvio che tale modello debba essere adattato alla realtà italiana: la Lega Nord costituisce la principale eccezione , almeno nel breve periodo. L'esperienza della CSU costituisce un esempio di come sia possibile risolvere la questione, anche se non può essere direttamente applicata in Italia.

A questo punto, il Partito delle Libertà non è soltanto desiderabile: è necessario, se vogliamo mantenere la speranza di una società aperta e libera in Italia.

PS: Uso quando possibile il termine destra invece di centrodestra. Mi scuso, ma credo sia ora di smetterla con il feticcio centrista: sembra quasi che in Italia il principio di legittimità non provenga dalla sovranità popolare o dal merito, ma dalla provenienza da partiti di centro. Nelle nazioni civili il centro politico è terra di conquista, campo di battaglia o luogo di accordo fra i diversi schieramenti, non ventre molle e gattopardesco.

Hat Tip: Camelot,Freedomland, Castello bianco, Mikereporter

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nonciclopedia

Jinzo segnala la wiki più divertente che abbia mai visto.
I commenti su splinder non funzionano, quindi mi tocca chiosare qui: sto ancora ridendo fino alle lacrime per questa voce, sulla mia città


Hat tip: Jinzo, Squitto

Il candidato John Edwards sputa nel piatto in cui mangia?

John Edwards è stato nel 2004 il candidato democratico alla vicepresidenza ed è ora in corsa per la nomination presidenziale; ha basato la propria carriera politica sulla propria immagine di paladino dei "poveri " contro i "ricchi", difensore dell'americano medio contro gli avidi predatori di Wall Street e George W. Bush.
Purtroppo per il novello Robin Hood, i media si stanno accorgendo come la sua ricchezza tragga origine dai servizi resi allo Sceriffo di Nottingham, adesso primo contribuente della sua campagna.

Nel 2004, Edwards si fece notare per una piattaforma frequentemente definita come populista: nel suo discorso sulle "due Americhe", ad esempio, accusò il Presidente Bush di presiedere un'America divisa fra "coloro che lavorano e coloro che se ne godono i frutti", un'America "che fatica ad arrivare a fine mese ed un'altra che può comprarsi ciò che vuole, persino la Presidenza".
Insomma, sostituendo "Bush" con "Berlusconi", avete capito da dove l'Unione potrebbe aver copiato gli slogan della campagna elettorale del 2006, con maggior fortuna dell'originale.

Quattro mesi dopo la sconfitta, l'avvocato John Edwards andava a lavorare per il tipo d'azienda che simboleggia l'America che il candidato John Edwards aveva crocifisso - il Fortress Investment Group, prima società di gestione di hedge fund e private equity ad essere quotata in Borsa e fino ad allora grande utilizzatore delle tecniche di elusione fiscale tanto stigmatizzate dal candidato alla vicepresidenza.
L'approccio del senatore della Carolina aveva già in passato suscitato un qualche scetticismo in coloro che conoscevano la sua storia personale: l'uomo è divenuto facoltoso promuovendo le famose class actions, cause contro aziende, ed intascandosi il 40% dei risarcimenti che di solito in questi casi vengono pagati, che l'azienda risulti colpevole o meno. Un Robin Hood da sempre abbastanza interessato, insomma.

Nel dicembre 2006 Edwards avrebbe teoricamente interrotto i propri rapporti con Fortress; nella pratica, i dipendenti di Fortress risultano i primi contribuenti della sua campagna elettorale. Un bel salto, partendo dalla difesa di chi non arriva a fine mese e dai rapporti strettissimi con i sindacati, indubbiamente.

Un luminoso esempio, per la sinistra italiana, che ci sembra si stia avviando sulla medesima strada: difensori dei poveri in campagna elettorale, promotori di merchant bank di Palazzo Chigi, statisti da "abbiamo una banca?" e neofeudatari tramite le coop, nella vita reale.



Washington Post, Dealbook

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lunedì, aprile 23, 2007

Civiltà

altro che McDonald's!

Tasse sull'impresa in calo in Europa: realtà o cosmesi?

Negli ultimi anni, la tassazione nominale sulle imprese nell'Unione Europea sarebbe scesa al 26% in media, rispetto al 30&% di media in Asia ed al 40% negli USA. Come direbbe uno dei pochi sinistri degni di rispetto, "i numeri parlano chiaro" allora? Tutt'altro: la realtà è decisamente diversa dall'apparenza. Anche se forse qualcosa si comincia a muovere, il fisco europeo continua ad essere vorace ed involuto, pur milgiorando dal punto di vista del marketing e dell'immagine.

I numeri possono parlare chiaro, ma un solo numero può dare un'immagine limitata e potenzialmente distorta: in questo caso, se è vero che l'aliquota fiscale nominale è calata, è anche vero che l'aliquota effettiva, ossia la percentuale realmente versata all'erario imprese, non si è mofdificata, se non in casi sporadici.
I governi europei, infatti, hanno ridotto le aliquote nominali massime; nello stesso momento, tuttavia, hanno eliminato esenzioni ed incentivi che permettevano alle imprese di ridurre il carico fiscale effettivo. L'effetto netto è stato di conseguenza limitato.

A livello aggregato, una semplificazione del sistema fiscale sarebbe comunque un obiettivo desiderabile: la ridotta complessità riduce i costi relativi alle incombenze burocratiche, ma soprattutto le parcelle versate a commercialisti ed avvocati esperti nel navigare un codice tributario complesso, spesso vera barriera all'entrata per piccole e medie imprese di nuova formazione.

Purtroppo, il caso inglese dimostra che l'attitudine alla discriminazione fiscale continua a persistere e anzi potrebbe aggravarsi. Gordon Brown, Cancelliere dello Scacchiere, ha infatti ridotto l'aliquota nominale sulle imprese. Ha tuttavia finanziato l'operazione tramite una riduzione della deducibilità degli ammortamenti di stabilimenti industriali. In questo modo, si è introdotta una discriminazione a favore delle aziende con minori immobili e strutture fisiche e quindi maggiormente a rischio di delocalizzazione: le aziende industriali tradizionali stanno di fatto sussidiando la finanza, per fare un esempio. Può trattarsi di un favoritismo sensato, nell'era della globalizzazione, ma di certo si tratta anche di un comportamento discriminatorio e dal vago sapore dirigista, con tutti i rischi di inefficienza (chi decide il settore su cui puntare?) e distorsione sulle scelte degli individui che questo comporta.

clipped from online.wsj.com

Nominal tax rates on corporate income in the European Union average 26%, compared with 30% in the Asian-Pacific region and nearly 40% in the U.S. The latest moves by European governments suggest business taxes in the EU will fall further in coming years.

Still, companies aren't seeing their tax bills decline by as much as all the rate cutting might suggest. Despite their fears of losing investment and jobs to lower-cost countries, European governments have been recouping much of their tax cuts by reducing businesses' tax exemptions and allowances.

While lowering its overall rate, Britain also reduced tax allowances for the depreciation of industrial buildings. Some manufacturers could face more taxes under the new rules, while other sectors -- including financial-services companies -- could gain. These winning sectors tend to be businesses that could move more easily to other locations because they have fewer physical assets in the United Kingdom, tax specialists said.


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Concorsi di colpa

Cho_Che.gif


Troppe armi in mano ai ragazzini? Forse, ma per evitare il ripetersi di certe tragedie, sarebbe forse ancora più utile che certi opinionisti "progressisti" si astenessero dalla violenza verbale, dall'odio di classe e dall'apologia di massacro in prima serata e sui quotidiani nazionali americani da parte; ad esempio, Terry Moran (Good Morning America, ABC), che consigliano: "non sentitevi dispiaciuti per le vittime; erano probabilmente solo tutti bianchi ricchi e privilegiati".
Ne uccide più la penna della spada, visto quanto la penna istiga la spada: basterebbe osservare cosa accadde in Italia negli anni "di piombo", con l'indulgenza verso i "compagni che sbagliano", giustificabili sul piano ideale, se non su quello pratico; almeno fino a quando non cominciarono a "sbagliare" ammazzando altri comunisti.



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sabato, aprile 21, 2007

Mutui Bersani, risse fra ladri

Alla Stampa si stupiscono della rissa scoppiata fra ABI e associazioni dei consumatori sulla rinegoziazione coatta delle penali sui mutui secondo criteri di "equità", come unica indicazione di legge.
Non c'è nulla di stupirsi: Bersani è il miglior risultato del socialismo "riformista", ma qui assistiamo all'inevitabile risultato del socialismo: una rissa fra ladri, meglio, fra ricettatori, per spartirsi il bottino dell'ennesima rapina di Stato. D'altronde, quando è solo "la collettività" a decidere, quando gli accordi fr aindividui pososno essere liberamente alterati, come è articolo di fede socialista, ognuno di noi diventa un mendicante alla corte del Sultano, una vittima o un complice delle sue rapine.
Che strano paese il nostro, dove allo scopo di incentivare la concorrenza del sistema creditizio il legislatore - anziché rafforzare i poteri dell'Antitrust per evitare che le banche possano fare cartello e predeterminare i prezzi dei servizi - stabilisce per legge come le stesse banche si devono comportare quando prestano i loro soldi. Dove poi, in caso di mancato accordo tra parti private, non è un tribunale che interviene, ma la Banca d'Italia. E dove tutti, consumatori compresi, anziché battersi per regole certe e trasparenti, reclamano prezzi regolamentati e intervento della mano pubblica.
Ipocrisia o cecità, da parte del miglior giornale di sinistra? Signori liberali e riformisti di sinistra, blaterate di matrimonio fra socialismo, e liberalismo, ignorate ogni argomento logico che dimostri come le due visioni incompatibili, adesso v'i stupite e indignate per l'ennesima dimostrazione di quanto sia illiberale e autolesionista un comportamento limpidamente socialista (di questo parlerò più diffusamente nel prossimo post), sia da parte del ministro, che da parte di certe "associazioni" . Cos'altro serve per aprirvi gli occhi, per farvi comprendere come il socialismo sia come le sirene: una affascinante via verso il disastro?

Qualcosa da leggere

Fiamma Nirenstein ha aperto un blog, per la mia gioia.

giovedì, aprile 19, 2007

Il Private equity diventa pubblico mentre rallenta

La corsa delle società di Private Equity sta rallentando, nonostante i numeri record di transazioni effettuate? la domanda si pone osservando la recente performance dell' LPX Composite, un indice che raccoglie le azioni della maggiori società di Private Equity quotate in Borsa. Problemi temporanei o esistono motivazioni strutturali? Soprattutto, questo dovrebbe indurre cautela nei confronti delle imminenti quotazioni di società di gestione di fondi di Private Equity?

Dal 9 Marzo scorso , l'indice LPX ha avuto una performance inferiore del 3% rispetto agli indici azionari mondiali. Sugli ultimi cinque anni, al contrario, l'indice ha reso il 67%, contro un 58% del MSCI World Index. Un fattore è sicuramente dovuto alla maggiore cautela degli investitori, dopo anni di ottimi risultati che potrebbe essere difficile ripetere in una arena competitiva sempre più affollata e forse preoccupati dell'uso sempre più marcato della leva finanziaria, testimoniato dall'aumento dei gear ratio, ossia del rapporto fra capitale proprio e capitale di debito impiegato nelel ultime transazioni.

Un altro fattore di cautela (soltanto temporaneo, nella migliore delle ipotesi) è costituito dall'aumentato numero di società di gestione di fondi di private equity che stanno prendendo in considerazione la quotazione - un'ironia, considerando che il mestiere, per molti fra loro, sembra ormai quello di comprare società quotate, portandole fuori dalle Borse.
Blackstone e Carlyle sono soltanto due fra i grandi nomi che stanno prendendo in considerazione l'ipotesi; Fortress, attiva anche nel business degli hedge fund, in un certo senso contiguo, almeno in termini d'impiego massiccio dell'indebitamento finanziario, si è appena quotata, così come KKR ha appena quotato alcuni veicoli societari.
Sorge il dubbio che i manager delle società di private equity, sinora proprietari delle società di gestione e veri maestri di tempismo, prevedano un peggioramento delle prospettive di mercato e preparino a vendere al top del mercato. Questa interpretazione viene contestata, fra gli altri, ad esempio John Carney di Dealbreaker, che ricorda come si dicesse lo stesso per l'IPO di Goldman Sachs, risultata un successo storico per gli acquirenti.

Sicuramente, nella scelta della quotazione non incidono (soltanto) considerazioni tattiche, ma anche generazionali e di crescita dimensionale: i fondatori di quelle che erano boutique quasi familiari cominciano a pensare a lasciare il campo alla nuova generazione e le dimensioni aziendali raggiunte rendono attraente l'ipotesi di organizzare in maniera più strutturata il governo societario e, soprattutto, di lasciar stabilire al mercato il valore del capitale.
D'altro canto, esiste sicuramente una tematica di tipo fiscale nella ricerca della quotazione: sinora, gli ingenti guadagni dei padroni del Private Equity sono stati tassati al 15%, l'aliquota per i guadagni in conto capitale e non con il 40% dell'aliquota marginale sul reddito. Tuttavia, i notevoli guadagni guadagni di questi ultimi anni hanno attirato l'attenzione dei Democratici, nuovi padroni del Congresso USA, dove si sta pensando di chiudere questa finestra fiscale. Gli effetti sulle valutazioni delle società sono evidenti e decisamente rischiosi per degli investitori esterni, anche se la nuova natura di società quotate potrebbe spuntare le armi dialettiche dei legislatori democratici; invece di alcuni grandi capitalisti, si troverebbero di fronte "soltanto" l'ennesima società di gestione del risparmio e soprattutto migliaia di piccoli azionisti - ed elettori.

Hat tip: WSJ MarketBeat, Dealbreaker


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In Giappone, un forum è più influente delle istituzioni

Wired pubblica una storia su 2-Channel, sito di forum diventato un fenomeno nazionale. Secondo la rivista, "il sito ha più influenza sull'opinione pubblica giapponese di quanta ne abbiano il primo ministro, l'imperatore e i media tradizionali".
I numeri sono indubbiamente impressionanti: 2.5 milioni di post al giorno, 800 canali. Dentsu, la maggiore agenzia pubblicitaria giapponese, ha una divisione dedicata esclusivamente al sito.
Il motivo di tanta popolarità? Free speech!
L'anarchia regnante all'interno di 2-channel è il contrario delle convenzioni sociali giapponesi, dove esprimere la propria opinione liberamente comporta rischi estremi di umiliazione pubblica, intollerabile per il giapponese medio. 2-channel permette, per la prima volta, a milioni di persone di dire la propria e conversare senza la pressione di una società dove il conformismo ed il consenso sono la regola imperante.
L'Occidente è arrivato in Giappone, finalmente?


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Tutta colpa di Charlton Heston

La migliore sintesi della reazione dei media europei alla strage del Virginia Tech la da' Der Spiegel:
"Danno la colpa a Charlton Heston", inteso qui come testimonial della NRA, l'associazione americana possessori di armi da fuoco.
La tragedia viene ridotta ad una conseguenza della "assenza di controlli" sulla vendita di armi da fuoco negli USA. Possiamo discutere della carenza o meno delle limitazioni al diritto di portare armi, o dell'effetto di deterrenza di tale diritto nei confronti di numerosi crimini, ma in nessuno degli stati americani tale diritto viene esercitato in assenza di controlli e le stragi di massa, da quel che ricordo, non avvengono soltanto in nazioni dove i cittadini sono autorizzati a portare armi.
Immagino, tuttavia, che sia molto più facile sbattere il mostro, vero o presunto, in prima pagina, piuttosto che sporcarsi le mani con tutta la storia, con il rischio che sembri "soltanto" un'altra tragedia giovanile.

Obama Top on Wall Street

Barack Obama supera, di poco, Rudolph Giuliani nei primi contributi da Wall Street. Siamo ancora alle fasi iniziali ed i numeri sono ancora ridotti , ma il trend sembra confermato: Obama versus Giuliani, con Hillary Clinton terza di poche lunghezze.


"The Illinois senator raised $479,209 from employees at the banks in the quarter, according to Federal Election Commission filings. Giuliani collected $473,442, and Clinton got $447,625. The figures are based on employers listed by the donors; in some cases, names are incomplete or missing."



Fonte: washingtonpost.com

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martedì, aprile 17, 2007

2 Talleri nordamericani per una Libbra d'Albione

servono $2, due dollari USA, per comprare una vetusta Sterlina di Sua Maestà.
E' soltanto un numero, ma con un certo significato psicologico. L'euro sta asd un faronico 1.35, persino peggiore in termini relativi; lo yen è tornato sotto 119.
Ma queste sono semplici cifre, mentre il cambio dollaro-sterlina ha dalla sua un lungo carico di storia, che lo rende ancora migliore come simbolo dell'attuale debolezza del biglietto verde.

Una debolezza pericolosa, ma sopportabile per una nazione la cui moneta è quella di rifrimento per l'economia mondiale? Soltanto in parte. Sterlina Imperiale è lì a ricordarci che una moneta debole è un sintomo di qualcosa che deve essere sanato, se non si vuole abdicare al ruolo di egemone.
Un dollaro debole rafforza le esportazioni e dovrebbe ridurre il deficit commerciale; il ruolo di moneta di riserva del dollaro, poi, blocca il meccanismo che impone disciplina ad altri paesi, tramite un aumento del valore nominale del debito estero anche in conto interessi. D'altro canto, la debolezza del dollaro rischia di colpire duramente una nazione con un deficit commerciale elevato, nel caso la domanda fosse più inelastica del previsto e sicuramente rende maggiormente difficile procurarsi nuova finanza. I denaro è una merce che gli USA richiedono per miliardi di dollari al giorno e che può evaporare rapidamente, nel caso gli investitori internazionali pensassero che il calo del biglietto verde non potrebbe più essere compensato dagli elevati rendimenti garantiti dall'investimento negli USA (o tramite gli USA).


PS: Perdonate il gioco di parole nel titolo. "Dollaro" deriva da "tallero", la moneta asburgica. "Pound sterling" significa letteralmente "libbra d'argento". Non ho resistito.



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Buyout - l'ultima goccia

Da BLoomberg, ultime notizie sulla Banca centrale Europea ( BCE)

BN 13:55 *BCE IS IN TALKS WITH PENSION FUNDS ABOUT POSSIBLY GOING PRIVATE
BN 13:55 *BCE BOARD TO CONTINUE EXPLORING OTHER OPPORTUNITIES :BCE CN
BN 13:54 *BCE SAYS CPPIB, CAISSE, PSP INVESTMENTS SIGNED STANDSTILL PACT
BN 13:54 *BCE SAYS KKR IN PACT TO JOIN AS MINORITY PARTNER :BCE CN
BN 13:54 *BCE SAYS KOHLBERG KRAVIS TO JOIN GROUP AS MINORITY PARTNER
BN 13:54 *BCE SAYS KKR HAS SIGNED PACT, TO JOIN AS MINORITY PARTNER
BN 13:54 *BCE SAYS KOHLBERG KRAVIS ALSO SIGNED PACT :BCE CN
BN 13:54 *BCE TO REVIEW OPTIONS TO INCREASE HOLDER VALUE :BCE CN
BN 13:54 *BCE SAYS KKR SIGNED AGREEMENT TO JOIN GROUP :BCE CN
BN 13:54 *BCE SAYS GROUP SIGNED STANDSTILL PACT ON NON-EXCLUSIVE BASIS
BN 13:54 *BCE SAYS GRP TO BE LED BY CPPIB, CAISSE DE DEPOT/PSP INVESTMENT
BN 13:53 *BCE SAYS GROUP LED BY CANADA'S PSP INVESTMENT BOARD :BCE CN


Sallie Mae, ente parastatale erogatore muti sussidiati agli studenti, è stato acquisito da un fondo di private equity . A quando la Banca Centrale Europea (ECB in inglese)? Oggi?
Il fatto che pesce d'Aprile tardivo è stato persino pensato la dice lunga sul mood dei mercati

Sindrome di Arese

Il segretario della CISL Raffaele Bonanni ha commentato positivamente l'uscita di AT&T dalle trattative:
(ANSA) - ROMA, 17 APR - ''E' un fatto buono, dovranno essere gli italiani gli acquirenti, magari insieme a qualche europeo''. Cosi' il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, commenta la rinuncia da parte degli americani di At&t all'offerta per acquisire un terzo di Olimpia, la holding che con il 18% controlla Telecom Italia.
Bonanni ricorda certi sindacalisti di Arese, la fabbrica-simbolo dell'Alfa Romeo. L'argomento dell'italianità, insieme ad un certo anti-americanismo strisciante, fu impiegato anche nel 1986, ai tempi della trattativa per la privatizzazione della casa automobilistica di stato, praticamente fallita.
Pietro Ichino, nel suo "A che cosa serve il sindacato?", racconta la parabola della fabbrica: l'Alfa rimase in mani italiane, soltanto per essere di fatto smantellata in un vortica di tagli selvaggi da parte di FIAT e di richieste sindacali sempre più irrealistiche. Arese passò da 19mila operai a zero. Siamo sicuri che non sia questo il futuro che Bonanni desidera per Telecom Italia, ma il leader sindacale dovrebbe ricordarsi che chi non conosce la Storia è condannato a ripeterla. Sulla pelle dei lavoratori.


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lunedì, aprile 16, 2007

Neo-beduini?

A San Francisco si definiscono così: neo-beduini. Figli dell'accesso più o meno gratuito a WI-Fi nei locali pubblici, lavorano vagando come nomadi fra una caffetteria e l'altra. Armati di cellulare e notebook, si pagano l'accesso all'infrastruttura per lavorare comprando caffé e dolci e costituiscono il terreno di coltura di molte delle nuove start-up tecnologiche nella Bay Area
clipped from www.sfgate.com

A new breed of worker, fueled by caffeine and using the tools of modern
technology, is flourishing in the coffeehouses of San Francisco. Roaming from
cafe to cafe and borrowing a name from the nomadic Arabs who wandered freely in
the desert, they've come to be known as "bedouins."

San Francisco's modern-day bedouins are typically armed with laptops and
cell phones, paying for their office space and Internet access by buying coffee
and muffins

San Francisco's bedouins see themselves changing the nature of the
workplace, if not the world at large. They see large companies like General
Motors laying off workers, contributing to insecurity. And at the same time,
they see the Internet providing the tools to start companies on the cheap. In
the Bedouin lifestyle, they are free to make their own rules.

"The San Francisco coffeehouse is the new Palo Alto garage," declares
Kevin Burton, 30, who runs his Internet startup Tailrank without renting
offices. "It's where all the innovation is happening
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Wolfowitz: un neocon alla gogna o una burocrazia alla sbarra?

Il vero scandalo Wolfowitz non riguarda lui stesso e la sua ragazza. Al contrario: riguarda i burocrati ed i politici che gestiscono quotidianamente la Banca Mondiale. In base ai documenti resi pubblici ieri, la vicenda pare diventare una vera e propria imboscata ai danni dello stesso Wolfowitz.
L'accusa rivolta al presidente della Banca Mondiale viene accusato in questi giorni di favoritismo a favore della propria compagna, Shaha Riza, funzionario di lungo corso nell'organizzazione. Quando Wolfowitz divenne presidente della World Bank , la sua relazione divenne un problema; la soluzione venne identificata nel suo trasferimento, con promozione ed aumento di stipendio, al Dipartimento di Stato americano.
La stampa americana si è scatenata sulla vicenda, entusiasta di poter demolire Wolfowitz, che dal 2001 al 2005 è stato sottosegretario alla Difesa durante le guerre in Afghanistan ed Iraq e viene ritenuto uno dei principali architetti della strategia unilateralista e "neocon" all'interno dell'amministrazione Bush.

La giusta punizone per il maligno e nepotista neocon? I documenti e le mail del comitato etico pubblicate oggi gettano una luce diversa sulla questione: è stato lo stesso Wolfowitz, prima di accettare la carica, a dichiarare proprio conflitto d'interessi e a dichiarare che si sarebbe quindi voluto astenere da qualsiasi decisione relativa allo status ed alla carriera della propria partner:

The paper trail shows that Mr. Wolfowitz had asked to recuse himself from matters related to his girlfriend, a long time World Bank employee, before he signed his own employment contract. The bank's general counsel at the time, Roberto Danino, wrote in a May 27, 2005 letter to Mr. Wolfowitz's lawyers:

"First, I would like to acknowledge that Mr. Wolfowitz has disclosed to the Board, through you, that he has a pre-existing relationship with a Bank staff member, and that he proposes to resolve the conflict of interest in relation to Staff Rule 3.01, Paragraph 4.02 by recusing himself from all personnel matters and professional contact related to the staff member." (Our emphasis here and elsewhere.)

Il consiglio d'amministrazione della Banca Mondiale decise d'istituire comunque un comitato etico per decidere sulla questione. Shaha Riza, al momento della nomina di Wolfowitz, era in lizza per una promozione, dalla quale venne esclusa proprio per evitare conflitti d'interesse. Come risarcimento per l'effettiva fine della carriera della donna all'interno della Banca, fu proprio il comitato etico in questione a proporre un aumento di retribuzione e ad ordinare esplicitamente a Wolfowitz di dare istruzioni all'ufficio del personale. Solo in quel momento Wolfowitz dette istruzioni per l'aumento di stipendio incriminato.
[...]

Ms. Riza was on a promotion list at the time, and so the bank's ethicists also proposed that she be compensated for this blow to her career. [...]

Five days later, on July 27, ethics committee chairman Ad Melkert formally advised Mr. Wolfowitz in a memo that "the potential disruption of the staff member's career prospect will be recognized by an in situ promotion on the basis of her qualifying record . . ." In the same memo, Mr. Melkert recommends "That the President, with the General Counsel, communicates this advice" to the vice president for human resources "so as to implement" it immediately.

And in an August 8 letter, Mr. Melkert advised that the president get this done pronto: "The EC [ethics committee] cannot interact directly with staff member situations, hence Xavier [Coll, the human resources vice president] should act upon your instruction." Only then did Mr. Wolfowitz instruct Mr. Coll on the details of Ms. Riza's new job and pay raise.

Dulcis in fundo, il presidente del comitato etico è talmente soddisfatto della condotta di Wolfowitz da scrivere, nel 2005, una lettera ufficiale nella quale si dichiara la questione come chiusa e successivamente, una lettera personale di ringraziamenti per "lo spirito aperto e costruttivo delle nostre discussioni":
In an October 24, 2005 letter to Mr. Wolfowitz, he averred that "Because the outcome is consistent with the Committee's findings and advice above, theCommittee concurs with your view that this matter can be treated as closed." A month later, on November 25, Mr. Melkert even sent Mr. Wolfowitz a personal, hand-written note saying, "I would like to thank you for the very open and constructive spirit of our discussions, knowing in particular the sensitivity to Shaha, who I hope will be happy in her new assignment."
In sintesi: Wolfowitz avvisa del suo conflitto d'interessi, un comitato etico ad hoc trova una soluzione per risolverlo. Wolfowitz segue tali istruzioni, con piena soddisfazione del comitato e del suo presidente. Lo stesso comitato e lo stesso presidente che vengono colpiti da amnesia selettiva, quando il Presidente dell'istituzione per la quale lavorano viene messo alla gogna mediatica per la stessa questione, grazie ad una campagna di mail anonime verso i giornali, che felicemente pubblicano il tutto e ci mettono del loro.
Se non si tratta di complotto od imboscata, se Wolfowitz ha in parte le sue colpe, di sicuro l'impressione rimane anche quella di una burocrazia che si sta vendicando contro un presidente colpevole di porre la lotta alla corruzione e la trasparenza fra le priorità della Banca Mondiale, di volerne rivoluzionare i metodi di valutazione della passando da una mera contabilità delle cifre erogate, ad una valutazione dei risultati ottenuti con tali somme.

HT: WSJ

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mercoledì, aprile 11, 2007

Save the date: La lunga strada delle liberalizzazioni

"La lunga strada delle liberalizzazioni. Critiche e proposte per liberalizzare l'Italia"

Intervengono:
Daniele Capezzone
Presidente della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati
Benedetto Della Vedova
Presidente dei Riformatori Liberali
Renato Brunetta
Europarlamentare


Giovedì 12 aprile 2007 h. 18
presso la Casa per ferie Santa Maria alle Fornaci - P.za S. Maria alle Fornaci, 27 Roma

Per informazioni e contatti:
Il Circolo Giovani, Generazioneelle,
Riformatori Liberali Roma



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731 Dollari per una pizza?

Potreste immaginare una situazione nella quale foste disponibili a pagare 545 euro per una pizza? Personalmente, no. Steve Dubner di Freakonomics ha scovato invece qualcuno che ha offerto 732 dollari in un'asta su eBay per aggiudicarsi il diritto a ritirare la prima "pizza" sfornata dopo la Pasqua ebraica da una famosa pizzeria di Brooklyn: durante la Pasqua, gli ebrei osservanti non mangiano nulla di chametz, ossia di lievitato. Posso capire il folle desiderio, ma continuo a stupirmi. E voi?


(HTFreakonomics)

martedì, aprile 10, 2007

Fissione nucleare nei Verdi?

All'interno dei Verdi infuria lo scontro, anzi, data l'ascendenza sessantoddarda e parzialmente demoproletaria, il "dibbattito" sulla collocazione del partito, con annesso rischio di scissione: confluire nel Partito Democratico oppure miscelare l'ambientalismo con la continua istigazione, pardon rappresentanza, di no-global e movimenti vari.

A margine, fa piacere e quasi tenerezza assistere all'educazione culturale e sentimentale di Paolo Cento: adesso, oltre a termini come "imperialista" e "capitalista", ha imparato anche "liberista". Ancora qualche anno e potrebbe imparare l'italiano.

Hat tip: Camelot

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Medici e certificati

Un sempre ottimo Pietro Ichino. Corriere della Sera:

"Assistiamo tutti i giorni a casi in cui la mala fede del medico curante è altrettanto evidente; e, anche quando questi vengono denunciati, l'Ordine chiude entrambi gli occhi. È, per esempio, il caso del medico di una Asl friulana che, il 5 febbraio 2004, «certifica» una prognosi di 20 giorni per un'impiegata bancaria, indicando che essa è - quel giorno stesso - reperibile a Santa Fe in Argentina, pur essendo l'assenza imputabile soltanto a un «trattamento fisioterapico per artrosi post-traumatica della caviglia»; il 24 giugno successivo identica certificazione, con paziente reperibile sul Mar Morto; per l'Ordine e la Asl, cui la cosa viene denunciata, la certificazione è «professionalmente corretta e contrattualmente ineccepibile»."



Wikipedia pop?

Alcune stranezze della versione USA di Wikipedia: la cultura pop sembra attrarre più interesse delle voci "alte". Ad esempio, prendiamo "Streghe" : la voce inglese relativa al telefilm è più corposa di quella relativa all'episodio storico della caccia alle streghe di Salem.
Se anche fosse? Nulla di male, ma serve a chiarire ulteriormente un punto fondamentale, ma poco ricordato: ogni enciclopedia si fonda sui propri enciclopedisti. In questo, costituisce uno specchio dei propri associati, quanto uno strumento di sapere. Navigatore avvisato, mezzo salvato.

It's also a pleasure to note that a television show featuring TV babes Alyssa Milano and Rose McGowan as demon-fighting witches has received a more extensive Wikipedia entry than one on the actual Salem witch trials. Mundane history is hardly as thrilling as watching the Charmed Ones battle evil-and their own frustrating inability to get dates on Friday nights. (News.com)


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domenica, aprile 08, 2007

Ayn Rand, il longseller sconosciuto. Soltanto in Italia.

Sul Sole 24 Ore di oggi (domenica 8 Aprile), mezza paginata di articoli e recensioni sulla riedizione italiana de "La rivolta di Atlante".
Finalmente, almeno il giornale dei capitalisti italiani si accorge i un'anomalia italiana: nella nostra strana nazione, un libro che a 50 anni dalla prima edizione vende 140mila copie l'anno negli USA e 250mila nel mondo non viene pubblicato da.... 49 anni.
Personalmente, trovo la prosa della Rand talvolta eccessivamente enfatica e prolissa e, a malincuore, non riesco a oggettivista ortodosso. Tuttavia non posso fare a meno di notare che, nel frattempo, pennivendoli di nessuno spessore e misere vendite, oppure accademici di materie agli antipodi di ciò di cui pontificano sono stati presentati al lettore italiano medio quali veri fari del pensiero e clamorosi successi mondiali, soprattutto se antioccidentali ed antirazionalisti.
L'egemonia culturale di certa sinistra, ovviamente, esiste solo nelle nostre menti bacate.



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lunedì, aprile 02, 2007

Contro l'elettrosmog , per l'Unione

Stufi della solita ADSL? Non volete farvi traforare casa come un groviera per farvi installare della fibra ottica? Avete paura che le onde radio di un router WiMaxvi friggano il cervello, come quelle del GSM e degli elettrodotti? Google ha quello che fa per voi: TiSP.
Un sistema rivoluzionario di cablaggio, facilissimo da installare, che impiega una delle infrastrutture universali che entrano ed escono da casa di tutti noi (tutti, vero?): le tubature di casa.

Felici? Pronti ad ordinarlo? Bene. Allora siete pronti per votare, di nuovo, l'Unione.


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Ad un bivio - o persi per strada?

Dove sono diretti i mercati? Siamo ad un bivio oppure, molto semplicemente, non ci sono strade e ci siamo persi? Per quanto riguarda gli USA, il quadro non potrebbe essere più confuso. Dati positivi sullo stato presente dell'economia si confrontano con rischi e problemi che sembrano rannuvolare lo scenario per l'immediato futuro.

clipped from blogs.wsj.com

HmmmThree months into the year, there’s a big fork in the road. Markets have experienced the proverbial thrill and agony through the first quarter of 2007, thanks to the re-emergence of volatility and ever-changing expectations for the economy, monetary policy, earnings, weather, political events, and Sanjaya Malakar’s hairstyle.

Because there are some signs that tell of strength: The employment data remains steady, consumer spending is robust, and today the market was privy to news of an uptick in manufacturing activity in the key Chicago region. And then there’s the subprime-mortgage fiasco, looming protectionist efforts in Washington, too-high inflation figures, and the sinking dollar. Put that together, and you’ve got a mess, one even Ben Bernanke has acknowledged in the Federal Reserve’s confusing statement from last week and the clarifications he made this week.


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Per quanto riguarda il mercato del credito, la banca d'affari Lehman Brothers nota come vi sia una certa divergenza fra le due sponde dell'Atlantico: laddove gli investitori istituzionali americani sono negativi per un largo margine, in Europa il quadro è molto più bilanciato, con il numero di investitori che intendono ridurre la propria esposizione al credito di poco superiore a chi la vuole aumentare.

Fonte: MarketBeat

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domenica, aprile 01, 2007

Se approvare i DiCo porta alla pedofilia, rifiutarli porta alla lapidazione dei gay?

Piccolo esperimento mentale per spiegare a certi amici cattolici le reazioni di certi laici al discorso di Bagnasco a Genova.
Proviamo ad impiegare il concetto di "piano inclinato" utilizzato a Genova e ad orientarlo in una direzione solo lievemente differente, senza modificare nulla: se è legittimo e non offensivo accostare i DiCo alla pedofilia, ponendoli su di un "piano inclinato", allora sarebbe legittimo e non offensivo sostenere che da parte Cattolica il rifiuto dei DiCo è l'inizio della discesa su di un piano inclinato che porta dritto alla lapidazione per gli omosessuali?
Riterreste quest'ultimo un discorso ragionevole e definireste ogni reazione sui giornali come un vile linciaggio mediatico? Non credo.

E' bene a chiarire come Bagnasco non abbia esplicitamente paragonato l'approvazione dei DiCo all'approvazione della pedofilia. Lo ha comunque suggerito tramite un accostamento e, data la cura con cui si dice vengano preparati tali documenti, è legittimo il dubbio che si tratti soltanto di una gaffe o di qualcosa di più serio. Il sottoscritto spera proprio non si tratti di di un lapsus freudiano: ognuno degli schieramenti ha i suoi pedofili e nessuno è talmente senza peccato da scagliare la prima pietra.

Questa volta, comunque, non posso che dichiararmi al 100% berlusconiano:
Silvio Berlusconi (Forza Italia): "Siamo dei laici, ma da laici riconosciamo il diritto e il dovere dei vescovi di dire quello che pensano e da laici abbiamo il diritto di ascoltare quello che dicono i vescovi e di pensarla esattamente nel modo opposto".


Hat Tip & Round-up: Gino,Periclitor, Orpheus, DAW, जिम्मोमो, un ottimo Abr
Trackback: The Right Nation
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