giovedì, dicembre 28, 2006

Mele Marce: pensare Apple senza Steve Jobs

La Apple è Steve Jobs. Cofondatore dell'azienda, innovatore estremo, quando venne estromesso dalal gestione l'azienda andò, di fatto, in crisi. Dal suo rientro, è è passata di successo in successo, esattamente come l'altro "capolavoro" di Jobs, Pixar.
Il capitombolo azionario di ieri, legato alle inchieste sulle truffe nei piani di stock option, è un fortissimo avvertimento: la Mela ha una data di scadenza ed è quella della carica di amministratore delegato di Stevey.


Fonte:Marketwatch, WSJ


mercoledì, dicembre 27, 2006

Morte sull'ultimo miglio. Via libera al Wi-Max.

Il Governo ha finalmente deciso di rendere disponibile entro giungo 2007 le licenze per operare in Wi-Max, standard di trasmissione "fisso senza fili" a banda larga che richiede una piccola antenna fissa, ma permette di fare a meno del famigerato cablaggio dalle centraline fino a casa.
Le connessioni su fibra per i collegamenti a lunga distanza sono almomento economiche e quasi sovrabbondanti; il vero collo di bottiglia, che provocava aiumenti esponenziali dei costi, è sempre stato il cosiddetto "ultimo miglio", il percorso fisico dei dati negli ultimi, pochi chilometri fino alle case dei consumatori.
La competizione con Telecom diventa finalmente una possibilità realistica nel medio periodo: non esiste più la necessità per un concorrente di installare cavi aggiuntivi a carissimo prezzo oppure ad accettare una mezzadria sui cavi già installati da Telecom grazie alle servitù giuridiche ed all'imposizione statale. Una trasmittente ed il gioco è fatto.
Un altro effetto positivo della legalizzazione di Wi-Max in Italia è dato dalla possibilità di abbattere drasticamente i costi della fornitura di banda larga nelle aree rurali o a scarsa denistià di popolazione: stendere un cavo è tanto èoiù economico quante più sono le persone ad esso collagete; il costo di stendere un cavo più capiente è minuscolo rispetto ai costi dello scavo, che è di fatto fisso e costituisce la spesa maggiore. Con Wi-max, al contrario, i costi di tramsissione si abbattono drasticamente. Non è un caso che le prime aree coperte da Wi-Max in Gran Bretagna siano state proprio quelle rurali.

Dopo "soltanto" 18 mesi di sperimentazione? Miracoli di Tronchetti Provera: adesso che la rete è pronta ad essere dismessa, abbandonata a qualcuno cui interessa accompagnarla dolcemente alla consunzione, finalmente si riscoprono le alternative. Telecom Italia era una delle due aziende che stava testando Wi-Max; l'altra è Fastweb.

Altro che timori sulla durezza dle regolatore: l'unico, vero, regolatore di "ultima istanza" sono la tecnologia e gli equilibri economico-finanziari. Se scavare e posare cavi in città fosse stato più semplice, Fastweb avrebbe spezzato la schiena a Telecom Italia anni fa. Se l'Autorità per le telecomunicazioni avesse potuto scorporare a forza la rete fissa dalle società di telecomunicazioni, non avremmo probabilmente mai avuto lo sviluppo di Wi-Max come lo conosciamo, perché lo sviluppo tecnologico, privo di parte dei suoi motivi economici, sarebbe stato più lento.

Adesso la battaglia si sposta presumibilmente alla distribuzione delle nuove licenze. Con DECT, Telecom Italia si accaparrò le licenze, per il famigerato servizio Fido, che venne poi lasciato affondare;lo scopo era già stato raggiunto , eliminando un competitore.
Qui la strada si preannuncia in salita per Telecom non più potente e ricca come allora, ma la prosecuzione della finzione che lo "spettro" sia di entità finita e la venerazione di una regolamentazione a maglie strette da parte del regolatore possono dare una chance ulteriore all'ex-monopolio.
La speranza è, dall'altro lato, che la separazione della rete fissa faccia nascere, come nel Regno unito, un operatore interessato ad investire nelle nuove tecnologie per estendere la propria copertura, da affittare poi a tutti gli attori in campo.

Una noticina personale: a qualcuno questa notizia farà molto piacere


Bambini israeliani massacrati da razzi palestinesi

Il titolo vi sembra eccessivo e parziale? Anche a me. tuttavia, ad aggettivi invertiti, si tratta della titolazione normale sui mezzi di comunicazione italiani. La prossima volta che si parla di pacifici palestinesi,o di "aggressione" israeliana, ricordatevelo: anche sull'orlo di una guerra fratricida, lemilizie palestinesi non si scordano di lanciare razzi contro obbiettivi civili israeliani.
Civili: case, campi da gioco, stazioni degli autobus, pur nell'assoluta facilità di lanciarli verso installazioni militari facilmente riconoscibili ed esplicitamente contrassegnate, al contrario di quelle palestinesi, costruite in modo da sfruttarela popolazione civile come scudi umani.
Ricordatevene, quando qualcuno parlerà di barbarie.

Se non avete regalato nulla alla nonnina del terzo piano

E la signora in questone sembra *davvero* una di quelle signore inglesi che si vedono nei telefilm d'Oltremanica, o in giro per certe cittadine britanniche? E' ora di rimediare. Con questo!




Si tratta di un sistema di altoparlanti per iPod. Nessuno è perfetto...

martedì, dicembre 26, 2006

Fra compagni ci s'intende: la RAI rompe gli indugi e cala le braghe

Il compagno Presidente Petruccioli e il Gran Boiardo Direttore Generale Cappon hanno comunicato la resa ai ricatti della cosca - scusate, del sindacato dei giornalisti. I compagni dell'USIGRai ringraziano e cominciano ad adocchiare la cassaforte.
Per diplomazia, o magari per non perdere l'ultimo brandello di dignità, i vertici RAI non cedono immediatamente alle richieste sul contratto principale, non volendo abbandonare del tutto la linea della FNSI: a naso, lo faranno finito lo sciopero. Nel frattempo hanno annunciato che tratteranno sul "secondo livello", ossia sul contratto integrativo aziendale, senza neppure attendere l'esito di quello nazionale; livello al quale immaginiamo verrà concesso di tutto e di più, come sostiene il motto aziendale.
Una vera e propria pugnalata alla schiena per le altre aziende del settore, costrette a fare maggiormente i conti con le necessità di bilancio, non rimpinguato per tutti da freschi aumenti del canone. A Petruccioli ed al resto del Politburo ovviamente di questo non frega nulla: tanto, non sono soldi loro, ma del contribuente ormai abituatosi ad essere munto.

Ecco dove finirà l'aumento del canone, ecoc dove finisce il tentativo di ammodernare le pratiche del settore:
(ANSA)-ROMA, 26 DIC-La Rai,malgrado lo stallo nelle trattative per il contratto dei giornalisti,discutera' con l'Usigrai il rinnovo del Patto integrativo aziendale. Il Presidente Petruccioli e il Direttore Generale Rai Cappon hanno visto il Presidente della FIEG Biancheri cui hanno espresso l'intenzione di proporre alle rappresentanze sindacali aziendali dei giornalisti Rai l'apertura di un tavolo negoziale relativo al cosiddetto 'secondo livello di contrattazione'. L'Usigrai ha accolto l'iniziativa con soddisfazione.


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Aviaria. Non è finita

Pensate che l'influenza aviaria sia stata sconfitta? Errore. Al momento l'Occidente ed il BRIC sembrano aver scampato il flagello e quindi non si fa più notizia. Inoltre, lgi studi sui nuovi dati riguardanti le pandemie evidenziano qualcosa che avevamo già intuito: il miglior vaccino è lo sviluppo economico. Le nazioni sono quelle che soffrono maggiormente all'arrivo di epidemie e pandemie sono spesso le stesse che rinnegano la globalizzazione, inconsapevolmente mettendo in pratica le stupidaggini dei profeti no-global, i quali si guardano bene, poi, di osservare le conseguenze delle proprie scempiaggini.
Le notizie nel frattempo continuano ad arrivare, così come continua il lavoro degli accademici. Sono soltanto i media, soprattutto quelli tradizionali, ad essere disinteressati a quello che non produce cadaveri e scene da film horror nel giro di un paio di giorni.

Hat tip: Marginal Revolution

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Apple, meglio di Tiffanys' ?

Quale negozio vorreste possedere: Tiffany's o un negozio di Apple ?
Tiffany's è la storica gioielleria chic di New York, immortalata dal film Colazione da Tiffany (tratto a sua volta dall'omonimo racconto di Truman Capote). Un Apple store è semplicemente un buco dove vi vendono iPod e altri prodotti d'elettronica di consumo con il marchio della Mela.
Bene, un Apple Store rende più di Tiffany's. Una volta e mezzo in piu'; in termini di vendite per metro quadro, certo; in media, certo. Intanto, parliamo del centocinquantapercento, quattromila dollari per piede quadrato .

La notizia conferma tre cose, strettamente correlate: la prima è che Steve Jobs è un genio. La seconda, che certi consumatori di tecnologia sono divenuti degli esteti alla moda quanto coloro che fanno acquisti nelle gioiellerie di lusso. La terza, più rilevante: la tecnologia sta diventando talmente pervasiva, a aver generato un suo segmento collegato alle dinamiche della moda più che al mercato da cui ha origine, esattamente com'è accaduto alla pelletteria, agli alcoolici, al tessile. Tutto diviene marketing, prima o poi, tutto diventa vanità e status, quando diviene parte integrante di certa vita. Purtroppo?

Hat tip : Om Malik

domenica, dicembre 24, 2006

Nuovi barbari e vecchie beghe

La vocazione scissionista, tipica una volta di partiti e partituncoli sinistrorsi, è forse trasmigrata a destra, insieme agli ex-socialisti, comunisti comunisti e sessantottardi che ci siamo raccattati?

Il dibattito infuocato sulla vicenda Welby ha generalmente diviso l'opinione pubblica, ma bisogna rilevare come l'effetto più devastante si è probabilmente prodotto nella parte politica ufficialmente più compatta: il centrodestra. Lo scollamento è stato avvertito persino all'interno del clero più vicino al nostro schieramento; ci siamo di nuovo fatti imporre l'agenda da sinistra, reagendo con una pura e semplice levata di scudi, salvo alcune dissociazioni individuali - DellaVedova e Calderoli su tutti - ed una pletora di silenzi imbarazzati, pur di non scompigliare le relazioni cl Vaticano. Raffinate motivazioni elettorali? Forse. Anche se, guardando i sondaggi, si coglie in realtà ben altra impressione, che gl'Italiani siano in maggioranza contrari all'accanimento terapeutico ed all'ingerenza statale in certi argomenti.

Spero di essere smentito fragorosamente, ma sui temi etici il centrodestra rischia in continuazione clamorosi autogol, per difendere una Chiesa prontissima a fare la voce grossa con chi la appoggia e la affianca nelle battaglie di libertà, mai mprovvisamente prona e pavida, quando si deve affrontare il nemico; l'atteggiamento ricorda quello dei comunisti nella Spagna degli anni'30, maggiormente interessati alla coerenza ideologica dle proprio schieramento che a vincere la guerra civile. Come spiegare, altrimenti, le pugnalate alle spalle in occasione delle vignette danesi, o le donazioni ecclesiastiche a centri islamici non proprio moderati?

Un altro esempio di questa vocazione è l'articolo di Marcello Pera sul Giornale del 24 Dicembre: si parte da una rivendicazione assolutamente condivisibile, ossia la denuncia del disfattismo storico, il nichilismo di coloro che vorrebbero distruggere ogni tradizione, imponendo, a rovescio, il totale rispetto per ogni superstizione altrui, a patto che non sia occidentale. Le vicende riguardanti il presepe ed i canti religiosi di questi giorni hanno indignato anche me, che detesto il presepe e non sopporto certe manifestazioni di cultura popolare.
Peccato si finisca con lo sparare a palle incatenate sul fantoccio "laicista", senza fare alcuna distinzione all'interno di una sterminata tradizione, che Pera, da massone, dovrebbe conoscere bene.
La potremmo smettere di mettere, nello stesso fascio, ogni erba che sia non confessionale? Esistono "laici", liberali individualisti, agnostici o non credenti, che hanno difeso l'Occidente contro il comunismo ed il socialismo, ben prima che l'Islam tornasse ad essere una minaccia, ben prima che ci si riempisse la bocca di termini quali "nichilismo". Esistono cattolici, al contrario, che tuttora vanno a nozze con entrambi i nemici storici dell'Occidente liberale e cristiano; di cristiani , di marxisti e di collettivisti sono piene molte nazioni. Non tutte, pero', hanno dato vita a società liberali. La differenza non corre fra credenti e non credenti, ma fra liberali ed illiberali.
La differenza fra condizione necessaria e condizione sufficiente dovrebbe essere evidente a chiunque; l'evidenza storica è schiacciante; l'unica spiegazione che rimane per l'uso becero che ne fa una mente raffinata come quella di Pera è quella della bassa propaganda, del regolamento di conti a mezzo stampa per cercare di ottenere qualche spazio in più, a danno anche dei propri vicini in trincea.

Bene, ricordiamoci come finì in Spagna: i comunisti vinsero la battaglia per l'egemonia repubblicana, per poi far perdere la guerra ai democratici.
Quando la smetteremo di beccarci fra noi e cominceremo a comprendere che il nostro avversario è quello al di là della barricata, non chi si trova al nostro fianco?


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Welby, la naturale conclusione, le innaturali grancasse

Ho già espresso la mia opinione su altri aspetti della vicenda Welby: oggetto di una grancassa mediatica in parte voluta ed in parte subita, espone un problema estremamente serio: quello dei confini dell'ingerenza pubblica nella vita e nella libertà degli individui, sino all'atto estremo del controllo della propria sopravvivenza fisica. La vicenda del rito funebre di Welby dimostra purtroppo quanto invece tale problema venga preso poco seriamente dalle nostre élites.

Qualsiasi cedimento, dal punto di vista cattolico, implicherebbe secondo alcuni una giustificazione dell'omicidio, mentre ancora oggi Benedetto XVI ha ribadito la difesa della vita "sino al naturale tramonto". Eppure, anche per un credente, mi pare esistano due punti essenziali che ci si rifiuta di prendere in considerazione.
Il primo pertiene proprio alla durata del "naturale tramonto": quale sarebbe? Senza una tracheotomia che Welby aveva rifiutato, ma la moglie surrettiziamente approvato, Piergiorgio Welby sarebbe morto nel 1990, se non erro. Quali cure mediche costituirebbero quindi un "innaturale prolungamento" dell'esistenza, che la porterebbe oltre la propria naturale conclusione? Vogliamo farlo decidere ad un burocrate o ad un politico?

Il secondo riguarda l'ingerenza statale: comprendo e condivido, da nemico dell'invadenza statale, il timore di slittare verso l'eutanasia intesa come pratica eugenetica o come soluzione finale per le fasce deboli della popolazione, ma ricordiamo che il rischio d'eutanasia non esiste soltanto quando la si permette per legge: per paradosso, un divieto assoluto di qualsiasi pratica volta a terminare la vita, stabilendo il principio che sia lo Stato a disporre della corpo dell'individuo, spiana la strada al totalitarismo.

Trovare una soluzione accettabile interessa purtroppo in maniera marginale ad almeno due delle fazioni in campo: da un lato, i radical-socialisti sono impegnati, come accade troppo spesso, a indicare problemi drammaticamente reali, proponendo purtroppo soluzioni estremamente discutibili , improntate al costruttivismo ed al totalitarismo strisciante tipico della metà socialista. Le tattiche propagandistiche radicali possono estremamente sgradevoli e personalmente non le ho quasi mai condivise, ma separiamo la retorica dalla sostanza politica.
Tali tattiche sono infatti ormai adottate da più parti: il movimento pro-life, con le foto dei feti "uccisi", gli appelli di Socci contro il genocidio nascosto, costituiscono esempi della stessa strategia comunicativa (ovviamente di grado, natura e contenuto differente). Mettersi a spararle ancora più grosse, soltanto per farsi sentire, non porta ad avere ragione, ma all'indegna gazzarra a cui stiamo assistendo.
Intanto il problema rimane, enorme, sul tavolo e non credo abbia soluzione definitiva, perché significherebbe risolvere il quesito: a chi appartiene la mia vita?

Dall'altro, vasti settori della Chiesa Cattolica, pur di imporre temporaneamente la propria versione dell'argomento, sembrano disposti a ricorrere alla coercizione, senza preoccuparsi di ampliare il potere del Leviatano, concedendogli quello di scegliere l'inizio e la fine della vita, sinché lo faccia , per il momento, a modo loro. Pessima idea, derivante anche forse dalla visione pessimistica di una Chiesa sotto assedio, quasi minoritaria, che deve impiegare ogni brandello residuo d'autorità contro i nemici, ma che mi risulta poco convincente.
Se davvero la Chiesa Cattolica è una minoranza all'interno della società, come si sostiene da alcune parti, allora armare uno Stato che viene governato a colpi di dittatura della maggioranza, pardon, democrazia partecipativa, significa pianificare il proprio suicidio.
Se invece i cattolici rimangono maggioranza, come credo, perché non impiegare le armi,potentissime e totalmente legittime, della pressione sociale, dell'influenza all'interno della società civile, invece di nutrire e far crescere una struttura coercitiva che è già caduta, in più di una occasione, in mani "anticattoliche"? Perché impegnarsi in strategie miopi, dimentiche della Storia od impegnate in una scommessa ad altissimo rischio, che storicamente si è sempre rivelata perdente? Perché rischiare una deriva etica dello Stato, con il rischio di avere un nuovo nemico?

Non potremo mai arrivare ad un compromesso riguardo al ruolo di Dio. Credo però sia il momento di arrivare almeno ad un accordo su come essere in disaccordo, in maniera civile. Un sano assetto laico e non etico, mutualmente utile.
Anche perché mentre noi dibattiamo, giustamente, delle nostre differenze al margine, qualcuno prende davvero a randellate la tradizione, senza quasi trovare difese, se non qualche guaito.

Update. Round-up: Phastidio, CantorBlog , JimMomo , RetoricaeLogica, Schegge di Vetro.

Lavori in corso

Sono a letto con la tonsillite e per di più in una delle nazioni europee che mi piacciono di meno. PEr ammazzare il tmepo sto facendo qualche esperimento per il passaggio a New blogger. Perdonate il disagio.

Mistero doloroso

Nonostante la simpatia umana e la comprensione per la battaglia di Welby, non riesco a comprendere sino in fondo l'indignazione per il rifiuto della sepoltura in terra consacrata da parte del Vicariato di Roma. Forse perché bisogna essere cristiani, per credere nella pietà dell'avversario sino a trasformarla in una pretesa.
La Chiesa rifiuta esplicitamente la sepoltura, in questi casi; non penso che tale punto di vista, assolutamente coerente con il diritto canonico, fosse un mistero per Welby, o per altri. Vero, dittatori e delinquenti hanno avuto trattamento migliore di lui, ma, signori, esisterà un motivo per cui alcuni sono usciti dalla Chiesa, oppure siamo davvero di nuovo tutti quanti cattolici a prescindere e quindi possiamo sltanto lottare per una riforma, invece che togliere il disturbo?

Marco Cappato vantava ieri l'assoluta legalità delle azioni compiute, del rifiuto di chiedere favori o dispense particolari, al di fuori del diritto, a chicchessia: ne sono felice e credo che ili tutto si risolverà, dal punto di vista giudiziario, in una affermazione della correttezza di queste scelte. ma allora perché chiedere un esplicito favore all'avversario di sempre? Se non fosse stato un esplicito desiderio del malato, sarebbe stato un gesto smaccatamente propagandistico, un tentativo di mettere in trappola le gerarchie cattoliche.
Vero, una eccezione sarebbe forse stata un opportuno esempio di pietà cristiana.
Opportuno, appunto; non un atto dovuto. Non ci si appella alle virtù di
carità e giustizia proclamate dall'avversario, quando si passano anni
a denunciarne l'ipocrisia e l'insussistenza.

Le scelte hanno conseguenze. Dal mio punto di vista, Welby aveva tutto il diritto di provare a fare ciò che ha fatto; la Chiesa cattolica ha tutto il diritto a regolarsi di conseguenza, per quanto pertiene la propria sfera di autonomia privata; sostenere il contrario significherebbe riconoscere un profilo non solo pubblico, quasi statale alla Chiesa cattolica, dopo aver speso tre secoli a separare il Leviatano dalla teocrazia.
Penso si sia trattato del gesto più coerente e, paradossalmente, più liberale
fra quelli che ho visto da parte vaticana, in questa battaglia (e
questo la dice lunga sul tenore dello scontro). Sta ai cattolici considerare se modificare qualcosa o se tale politica sia sempre valida, sta agli individui decidere di cambiare la gerarchia, od uscire dalla Chiesa.

Hat tip: Cantorblog,Phastidio

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venerdì, dicembre 22, 2006

Niente nausea per un Calvario. Welby ed i PACS, riflettere per non perdersi.

Cerco di dare un senso a quello che leggo sulla vicenda umana di Piergiorgio Welby, ma ci riesco a fatica.
Verissimo, è fastidiosa la manipolazione insita nel desiderio di trasformare una vicenda privata in un pubblico calvario. Sicuramente è stata portata avanti da un soggetto politico che sempre più da' prova di essere l'ennesima Chiesa laica (PCI docet), contrapposta a quella cattolica più nella minuzia del dogma che nella effettiva assenza di una visione teleologica del mondo, di una separazione obbligatoria fra mezzi e fini.

Eppure questo giustifica certe levate di scudi? Giustifica la discesa allo stesso livello del giustizialismo più becero, l'invocazione del carcere contro "assassini" che al momento non sono neppure comparsi di fronte ad un Tribunale? Possiamo davvero parlare di nausea, possiamo accostare il caso Welby a pedofilia e pena di morte?

Non credo. Non quando è il malato stesso ad accettare, consapevolmente, questo calvario, pur di poter scuotere l'indifferenza d'Italia; non quando la propria volontà è così chiaramente espressa; non quando l'intera vicenda tocca ciò che di più sacro ed inviolabile esiste, ossia il rapporto di un individuo il proprio corpo, che non dovrebbe essere mai lasciato all'interferenza della coercizione statale, come, al contrario, è stato fatto nell'ordinamento giuridico italiano. Dobbiamo concedere almeno il beneficio del dubbio.

L'importante sarebbe cercare d'imparare qualcosa da questa vicenda, qualcosa che possa ampliare la responsabile libertà di ognuno. Purtroppo, stiamo imparando soltanto come insultarci meglio a vicenda, esattamente come nel caso dei PACS. Forse perché continuiamo a ragionare secondo gli schemi imposti da una cultura collettivista, quando abbiamo bisogno di soluzioni individualiste e liberali.


Si riparla di testamento biologico, come si è riparlato di PACS. Speriamo che il dibattito diventi costruttivo e possa ripartire, almeno all'interno del centrodestra, su linee davvero liberali, ma vi spero poco. La classe politica che in teoria dovrebbe rappresentare la maggioranza d'Italia contraria alla Sinistra, invece di darsi alle crisi isteriche, avrebbe potuto da lungo tempo appoggiare una antica soluzione liberale: il recupero della libertà di testare, di disporre della propria vita, libertà e proprietà come meglio si crede, lasciando alla pressione sociale ed alle corti di regolare nella pratica gli equilibri del vivere. Testamento biologico, testamento convenzionale libero dalla legittima, salvo che per i figli, eliminazione dei sussidi statali che non possano automaticamente trasferibili, abolizione delle norme che limitano la responsabilità personale derivante da tutte queste scelte. Una proposta finalmente forte ed innovativa, in grado forse di sfilare alla sinistra l'arma della troppo facile ed ingannevole dicotomia reazione/progresso e di permettere a tutti una serena convivenza (con l'eccezione dei cultori dell'egemonia, di cui sopra), una proposta di cui si è sentita, talvolta, una timida eco, cui purtroppo non ha mai fatto seguito una presa di posizione ufficiale.

Invece, si sta già dando per persa la battaglia culturale, con il risultato di perdere quella politica. Come già accaduto sui PACS, invece, ci si rinchiude in un diniego, senza proporre nè immaginare alternative che non scimmiottino le solite, becere
soluzioni collettivistiche tanto popolari a sinistra. Il risultato è che forse per questa volta si fermeranno le ruspe dirette alla demolizione del nostro stile di vita, ma senza alternative credibili si tratterà di una mera tregua nella marcia verso il "loro" Mondo Perfetto.

Prima o poi, l'avranno vinta loro: una leggina qua per questa o quella minoranza, un piccolo privilegio la', una minuscola fetta d'arbitrio e sopruso per tutti su tutti, che ci renderà ancora un po' più schiavi di una delle peggiori classe politica d'Europa ed ancora un pochino più Diliberti nel cervello.

Probabilmente, può andar bene agli illusi dalle sirene "libberalsocialiste" della Rosa nel Pugno. A me, sembrerebbe la morte della civiltà moderna, liberale, il rientro alla barbarie delle società chiuse.





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giovedì, dicembre 21, 2006

Welby ed i mangiatori di loto

Forse è davvero finalmente libero; forse qualcuno lo ha aiutato, forse no, ma di certo qualcuno lo ha ascoltato e compreso.

Credo vi siano almeno due considerazioni da fare: da un lato, che certa gente che si riempie la bocca di termini come carità cristiana e perdono non dovrebbe poi invocare il rogo per chicchessia; ha ragione chi gli chiede di vergognarsene, anche in termini estremamente forti.

Dall'altro, non credo si debbano temere le soluzioni auspicate da Luca Volonté; questa Italia forse non sta davvero troppo bene, ma non perché si rischia un dibattito feroce o provvedimenti draconiani, in un senso o nell'altro: al contrario, perché come al solito questa nazione vive di emergenze e casi celebri, immersi tuttavia nel generale desiderio di tirare a campare senza noie, non certo di ragionamenti e sfide a viso aperto. Passata l'emergenza, passata l'eccitazione del momento e la voluttà di separazione in tifoserie calcistiche, torniamo ad imitare i Lotofagi, i mangiatori di loto dell'Odissea, cullandoci nei nostri sogni e perdendo la memoria, sino alla prossima crisi.

Il vero rischio è proprio che, come accade solitamente, poco o nulla viene deciso, tutto finisce sopito e anestetizzato, affogato nell'istinto profondo, connaturato a troppi italiani, quello di ritrarsi e galleggiare, sperando che i problemi si risolvano da soli.

Welby resterà nella cronaca, ma temo che non ci sia speranza che questa lezione rimanga, in un senso o nell'altro, nella nostra Storia.

Hat tip: Libero Pensiero, Jinzo, Dall'altraparte, Inyqua

Trackback: The Right Nation




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martedì, dicembre 19, 2006

Woody Allen, Savio di Sion ?

Desaparecidos ha scoperto questo video apparso su Google , che vanterebbe origine iraniana.

Il titolo : "Iranian Series: Woody Allen - Corrupt Jewish Brainwasher" ossia, liberamente tradotto, "Woody Allen, corrotto giudeo dedito al lavaggio del cervello".

La tesi centrale è che il lavagigo del cervello sarebbe quello che Allen compie sui suoi spettatori: attraverso l'apparente satira della cultura ebraica, ne inculcherebbe invece a livello subliminale la convinzione della superiorità ad ogni altra.
La domanda sorge spontanea: come si puo' guardare un film di Woody Allen e non rendersi conto di quanto tale ironia sia assolutamente pervasiva, si applichi ad ogni fede e religione, all'intera umanità? Woody Allen ha spesso reso oggetto di scherno proprio la società ebraica tradizionale, i tic e le chiusure al mondo della cultura nella quale era vissuto. I toni celebrativi e l'esaltazione del sionismo sono e restano un mistero nella mente paranoica di chi non riesce a concepire una società aperta.




(Grazie a desaparecidos, leggete il suo post!)



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Cartelli bresciani

Per una rara volta, mi sento in totale sintonia con Claudio Risé ed il suo appello contro i manifesti di una campagna che, per ridurre il fenomeno della violenza su e fra bambini, demonizzano la figura paterna. Senza giustificare eccessi maschilisti od "omofobi", credo sia necessario ricordare come sia impossibile eliminare il padre, senza provocare danni talvolta irreparabili.







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Coltivazioni rilevanti

Il sospetto l'avevamo sempre avuto: il prodotto agricolo di maggior valore negli USA non è il tabacco... ma la cannabis.


Update: Meglio di me, Nordest Postcard. Che riporta delle idee di Schwarzenegger al riguardo. Sempre detto che dovrebbe pensare alla Casa Bianca.

lunedì, dicembre 18, 2006

I have a dream

Newt Gingrich, araldo della "Rivoluzione Repubblicana" del 1994 che pose fine a 40 anni di dominio democratico nel Parlamento statunitesne, potrebbe candidarsi alle primarie del Partito Repubblicano, nel caso non vi fosse un chiaro successore per G.W.Bush entro il "Labour day" 2007. Non abbastanza moderato, troppo "secchione" per arrivare a vincere? Quello che volete, ok. Avrete Romney e McCain, per far piacere agli indipendenti e ai moderati, senza rinunciare agli evangelici. Intanto, lasciatemi sognare. In fondo, condividiamo lo stesso autore preferito, l'autore di quello che talvolta è stato definito il primo blog. Potrebbe significare qualcosa.


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domenica, dicembre 17, 2006

Ferrara e certi dubbi esistenziali.

Roma, Testaccio, insieme a Chiamami Brontolo, cercando di superare i postumi della serata precedente con un ottimo pranzo.

In un tavolo d'angolo, Giuliano Ferrara ed alcuni amici. La mia commensale lo nota e le sfugge "Ma Il Foglio è già l'organo ufficiale dell'UDC?" Io taccio, per carità di patria e in memoria del Foglio d'antan...





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sabato, dicembre 16, 2006

Becchini d'Italia

Dopo trent'anni di lotta antisistema, ex-comunisti, ex-sessantottini ed epigoni della sinistra estrema continuano a scagliarsi contro questa "zozza società". Li sentiamo sbraitare, da quotidiani e telegiornali, da cattedre e scranni, bava alla bocca contro i mali d'Italia, che soltanto loro sarebbero in grado di denunciare e di sanare.
Sembra quasi non si vogliano rendere conto che adesso sono loro a dirigerla, questa zozza società: un raduno di reduci di Lotta Continua sembrerebbe un convegno fra editori, dato l'elevatissimo numero di tali reduci o simpatizzanti in posizione di primo piano nei media italioti; ex-terroristi e loro strenui sostenitori siedono in Parlamento e nelle commissioni governative.

Quasi superfluo parlare del campo educativo e culturale in senso stretto: fu addirittura il PCI che negli anni'50, non potendo impadronirsi nel potere con l'aiuto dell'Armata Rossa, impiegò il munifico appoggio sovietico per ottenere l'egemonia culturale sulla nazione e quindi, in prospettiva, il potere sulle menti della generazione successiva; la DC lasciò fare volentieri, dopo la scomparsa di De Gasperi, perché ai suoi vertici sedevano socialisti convinti dell'inevitabile scomparsa del capitalismo e della libertà. Quello cui assistiamo ora è solo l'epilogo, ironicamente consumato anche da chi allora contestava persino il PCI per il suo imborghesimento.

Un amico blogger l'ha definita la coerenza degli incoerenti e la definizione cala a pennello. Il principio al quale gli orfani di Mao e Pol Pot adeguano la propria condotta è inconfessabile, quindi risulta più semplice passare per incoerenti: sono incapaci di prendersi le proprie responsabilità, terrorizzati dall'idea che "gli altri" avessero da sempre ragione, che la "rivoluzione" fosse un errore madornale, una tragedia; i più intelligenti, i meglio integrati, poi, hanno capito che se smettessero di abbaiare contro nemico, ormai morto e sconfitto, d'indicare al popolino le "forze oscure della reazione"come se fossero streghe da bruciare, il volgo potrebbe accorgersi che i nuovi padroni sono loro, e quindi, per coerenza con le teorie collettiviste che propugnano, che loro adesso è la colpa di tale sfracello.

Per fortuna di lorsignori, sono quasi riusciti ad eliminare il concetto stesso di responsabilità personale, minando alla base la società italiana, ma riuscendo cosi' ad evitarne la condanna. Poco innovativi anche in questo: non sarebbero la prima élite a scampare le proprie colpe, a costo di condannare a morte la società ove detengono il potere.

Saranno i nostri becchini, ma noi continueremo a dare la colpa ai "padroni".




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mercoledì, dicembre 13, 2006

Prodi scommette, l'Italia paga



Romano Prodi aull'ANSA ci delizia con dichirazioni degne del miglior cabaret:

'Ho scommesso tutto su questa finanziaria soprattutto rispetto al fattore crescita', dichiara Prodi. 'Nei prossimi 5 anni si capira' il senso della nostra azione e ci saranno perdonati errori tattici', assicura il premier


Insomma, un buon vecchio piano quinquennale, strumento tipico della politica economica sovietica, da sorbirci in piena fiducia. Certi lapsus freudiani sono rivelatori; fortunatamente gli errori tattici (altra espressione tipica del comunismo d'antan) di questo Governo possono ridurci allo stremo, ma non arriveranno alla collusione con il regime più rivoltante della Storia o alla carestia impiegata come mezzo di sterminio, fatti che rimangono tuttavia inclusi nella definizione di peccatucci veniali da parte dei migliori alleati di Prodi.



tono della dichiarazione ricalca quello dei peggiori procacciatori d'affari, o magliari che dir si voglia: ci credo, fidatevi, abbiate fede e vedrete che risolverò tutto, prima o poi; intanto pagate e fidatevi. Nel frattempo, una pessima finanziaria, declassamenti del debito e la sinistra comunista in cabina di regia a fare danni. Per aver promesso molto meno, con l'attenuante della campagna elettorale per giunta, Silvio Berlusconi è stato sbertucciato per cinque anni.









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venerdì, dicembre 08, 2006

Prodi: a scuola d'ingegneria finanziaria, per i motivi sbagliati

Ricordate il progetto Rovati, che prevedeva lo scorporo della rete fissa Telecom, da trasferirsi almeno all'inizio ad entità parastatali come Cassa depositi e Prestiti? La stessa strategia di Telecom Italia delineata da Tronchetti Provera poco prima del suo abbandono, era molto simile: suddividere Telecom Italia in più tronconi, delimitando l'area sottoposta alle pressioni dell'Autorità di regolamentazione delel Telecomunicazioni, accusata spesso di favorire i concorrenti di TI per fare sviluppare il mercato.


Si potrebbe quasi pensare che il consigliori di Prodi abbia fatto scuola: la banca d'investimento australiana Babcock and Brown , nuova proprietaria di Eircom , l'ex monopolio telefonico irlandese, ha pianificato la separazione di rete e società di servizi; una mossa estremamente simile a quella immaginata da Tronchetti Provera o da Rovati.

La realtà è ben differente: il progetto Rovati è una misera scopiazzatura, inquinata oltretutto da una visione statalista e dirigista dell'economia che con tutta probabilità ne avrebbe vanificato i lati positivi.

Il progetto non era nuovo nemmeno allora - Portugal Telecom vendette la rete fissa al governo portoghese, salvo ricomprarla per aiutare il governo a rispettare i parametri di Maastricht. British Telecom, nel Regno Unito, ha intrapreso un primo passo in quella direzione, separando la la rete fissa, che ora costituisce la propria divisione OpenReach. OpenReach fornisce accesso a tutti gli operatori, in teoria senza preferenze fra la propria casa madre e gli altri soggetti operanti nel settore. L'idea in se' , definita "unbundling" è vecchia di almeno una decina d'anni (il Cato Institute fu uno dei pochi think-tank che si opposero fermamente all'ipotesi a metà degli anni novanta).
Insomma, l'idea che per della separazione della proprietà e gestione rete fissa dalla fornitura di servizi di telefonia sembra essere sempre piu' di moda. Cosa è cambiato, rispetto agli anni scorsi, quando la separazione fra la parte fisica e quella commerciale dell'infrastruttura sembrava impossibile?

Sino ad ora mancavano le condizioni finanziarie e produttive per poter effettuare tale separazione senza distruggere valore: il business della semplice fornitura dell'accesso infatti ha un potenziale di crescita ridotto, dovuto alla natura pesantemente regolamentata del modello di "business", mentre la trasformazione di un monopolista in una delle tante compagnie di servizi telecom avrebbe pregiudicato la stabilità dell'azienda.

L'abbondanza di liquidità e la ricerca di rendimenti in un panorama finanziario con ridotte opportunità per chi cerca rendimenti con rischi ridotti hanno portato al boom sia dei fondi di "private equity", che investono per ristrutturare un'azienda, sia dei fondi d'investimento in infrastrutture, che negli ultimi anni hanno acquisito reti e finanziato progetti di nuove o rinnovate opere pubbliche. Una rete di telecomunicazioni pesantemente regolamentata, con margini magari ridotti ma stabili , costituisce quasi esattamente il tipo d'investimento che viene ricercato.

Si tratta di una soluzione efficiente dal punto di vista economico e finanziario: il concedente o venditore ottiene denaro e la fornitura, chiaramente e rigidamente regolamentata, di servizi alla collettività; i fondi infrastrutturali, privati, si indebitano pesantemente sui mercati per acquisire attività con flussi di cassa resi certi dalla regolamentazione statali, accollandosi - privatamente - i rischi imprenditoriali legati alla manutenzione e sviluppo della rete stessa. Gli azionisti degli ex monopoli delle telecomunicazioni ottengono un bel po' di denaro, mantengono la proprietà del resto dell'azienda e soprattutto l'eliminazione dei rischi di un inasprimento dell'asimmetria nella regolamentazione.

La quadratura del cerchio, o quasi, ottenuta grazie alla capacità propria di una economia di mercato di suddividere, ripartire e collocare rischi e competenze laddove sono maggiormente preferiti.



Rimane, per l'Italia, il solito, vecchio problema: nel mondo sviluppato si è evoluta una soluzione di mercato, con un intervento statale ridotto ai minimi termini se no quasi assente; nella nostra sottosviluppata italietta, un governo di foraggiatori di terroristi ed ex-boiardi di Stato non trova di meglio che pervertire la stessa soluzione, trasformandola nella peggiore delle ipotesi, ossia la ri-nazionalizzazione nelle mani della classe politica.

Evidentemente, avere amici nelle grandi banche d'affari che ti passano il compitino non serve a molto, quando il tuo obbiettivo non è diplomarti, ma dar fuoco alla scuola.



(Hat tip: WSJ,Breakingviews)


PS: Per qualche lettura amena,consiglio vivamente The Right Nation.


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giovedì, dicembre 07, 2006

L'Hard Rock Café e la vendetta di Toro Seduto

La tribù indiana dei Seminole, le cui guerre con gli USA portarono alla celebrità il presidente Andrew Jackson, ha comprato l'Hard Rock Café, uno dei simboli della diffusione della cultura pop "Made in USA".

Il commento nel titolo è stata una tentazione troppo forte: si tratta di una ironia della cronaca che soddisfa i cultori del politicamente corretto. La realtà è diversa e ben più prosaica.

La catena era già di proprietà di una società non americana: la britannica Rank Group.

I ristoranti Hard Rock Cafe' hanno perso da tempo la patina di novità e sembrano essere almeno parzialmente passati di moda, dal punto di vista del successo commerciale (i caffe' dallo stesso nome, al contrario, reggono ancora bene), ma la diversificazione nel business dei casino ha invece avuto successo.



L'interesse dei Seminole (circa 12mila persone) deriva proprio dai casino': i due hotel-case da gioco di HR in Florida sembrano essere decisamente redditizi, soprattutto se gestiti da loro. La tribù infatti infatti è divenuta una delle potenze del gioco d'azzardo in Florida, approfittando di una interpretazione estensiva del trattato del 1923 con il Governo americano.

Dal 1979 l'attività principale della tribù e' la gestisce di casino e rivendite di tabacco: godendo di una forma di extraterritorialità, non e' sottoposta alle leggi della Florida sul gioco d'azzardo e sulla tassazione del tabacco e delle scommesse.

Non mancano le polemiche: per finanziare i propri investimenti, i Seminole hanno emesso 415 milioni di dollari in obbligazioni che sostengono essere esente da tassazione, mentre il Fisco americano ha aperto un'inchiesta, sostenendo che si tratterebbe di evasione fiscale. La tribù e' inoltre in causa con Donald Trump e Cordish, un altro gestore di case da gioco, oltre ad essere impantanata in una controversia con lo Stato della Florida a seguito dei tentativi di aprire delle sale da gioco in stile Las Vegas.



In sintesi, il grande simbolo americano non era piu' grande, ne' americano ed e' stato acquistato da qualcuno che sembra aver compreso anche troppo bene come sfruttare alcuni aspetti dell'American Way of Life, elusione fiscale inclusa.







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mercoledì, dicembre 06, 2006

Si riconta. Nel bene e nel male

La Giunta per le elezioni del Senato ha deciso all'unanimità di ricontare schede bianche, nulle e contestate. Si comincia con sette Regioni.
Personalmente, credo che il riconteggio sia una operazione politicamente suicida, da parte di entrambi gli schieramenti: la lesione alla già ridotta fiducia nella procedura elettorale è un prezzo eccessivo da pagare per uno scranno che al momento nessuno, a destra o a sinistra, sembra particolarmente desideroso di occupare. volendo restare in tema di ludi cartacei, molto meglio sarebbe stato concentrare le forze ed il consenso sull'elaborazione di una nuova legge elettorale.

Ringraziamo sentitamente Deaglio, che oltre ad aver rifilato questa polpetta avvelenata alla nostra gerontocratica classe politica, si concede una battuta di bassa lega:«Chissà se ora indagheranno anche la giunta».
Di solito a sinistra sono maestri nel distorcere la verità sino a trasformarla in menzogna, ma stavolta Deaglio esagera: lui stesso ha ammesso che il suo scoop prova ben poco riguardo ai risultati elettorali. La magistratura è forse eterodiretta da Silvio Berlusconi, che sia al Governo oppure no? L'ultima volta che ho controllato, a Palazzo Chigi e dintorni erano accampati Prodi ed il suo governo di ex-terroristi,(dal Ministero degli Interni fino alle Commissioni sugli stupefacenti), servi in pensione dei peggiori macellai della Storia e collaborazionisti vari.





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lunedì, dicembre 04, 2006

2 Dicembre: per chi l'ha visto e per chi non c'era

No, non inseguivamo la nostra chimera, come cantava Fossati.
Il 2 Dicembre, al contrario,abbiamo assistito alla conferma della vitalità del centrodestra italiano, in tutte le sue anime; differenti fra loro, dissenzienti su alcuni punti, ma pronte ad ascoltarsi ed unite sui capisaldi.
Salvo le inevitabili eccezioni che confermano la regola, la base mostrava un grado di omogeneità impressionante, testimoniata dalll'elevata commistione dei simboli dei differenti partiti: frequentissimo vedere persone che esibivano e indossavano bandiere e spille di piu' partiti contemporaneamente, fossero di Forza Italia , AN o dei Riformatori Liberali. Siamo pronti per il partito unico?
Un grazie a tutti gli amici blogger che hanno partecipato; mi scuso in anticipo se ho dimenticato qualcuno. Eravamo tanti, troppi, per riuscire ad incontrarci con calma :)



The Right Nation (in pieno photoblog),Jinzo,Alessio, Marco Paolemili, Luxor, I Love America,Mithrandir, Nextcon, ilrumoredeimieiventi, Periclitor.




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sabato, dicembre 02, 2006

Lo Stato premia gli ex-terroristi. PEr NApolitano va bene cosi'







Carissimi amici,


nello spirito di condivisione della mia/nostra battaglia per la democrazia e giustizia, Vi riepilogo quanto accaduto nell'incontro serale tenutosi a Roma al Quirinale tra me e il Segretario del Presidente della Repubblica Dot.. Marra.

Il Segreteario del Presidente mi ha detto:

1) esprime la solidarietà del Presidente della Repubblica verso me e la mia famiglia

2) chiede di sospendere lo "sciopero della fame" perchè ormai la mia richiesta di sensibilizzazione sulla problematica è arrivata a chi doveva arrivare

3) non può intervenire sulla vicenda D'Elia perchè ogni suo atto potrebbe essere interpretato come una NON corretta intromissione nella vita parlamentare del paese.

Io, dopo attenta riflessione, ho risposto:

1) rigrazio per l'ormai già espressa solidarietà da oltre 20 anni che non ha prodotto alcun atto concreto.

2) ho dichiarato di NON condividere la risposta e chi mi sarei aspettato "maggio coraggio" dal Presidente perchè:

  • il Presidente si DEVE ricordare delle 5.000 vittime e dei 500 morti e delle devastanti conseguenze che il dolore ha provocato sulle famiglie di costoro.
  • "mi sono permesso di ricordare al Presidente che egli è il massimo rappresentante dell'unità del paese, della Costutuzione Democratica e Repubblicana e che la Costituzione NON prevede di riempire il Parlamento di ex terroristi, ex omici, ex mafiosi, ecc.

3) ho dichiarato di "sospendere lo sciopero della fame" e di essere pronto riprenderlo qualora le promesse di apertura verso un corretto dialogo Parlamentare non avvenisse in tempi stretti.

4) ho dichiarato che continuerò la mia battaglia sino all'ultimo dei miei giorni per smascherare le vili compromissioni delle Regioni che sono impegnate a "sovvenzionare" gli ex terroristi (in primis Regione Toscana e Emilia Romagna)

5) martedì 5 dicembre sarò nuovamente a Roma per la manifestazione contro la Finanziaria promossa dal sindacato della Polizia per protestare su:

  • aumento di stipendio di € 5 mensili
  • chiusura di alcune questure e di alcune scuole di polizia
  • sensibilizzazione della Popolozione sulla presenza di ex terroristi in Parlamento (D'Elia e Del Bello)



Avendo avuto un incontro verbale, nei prossimi giorni scriverò nuovamente al Presidente (tramite la Prefettura di Firenze come da Lui richiesto) perchè penso che.... verba volanto, scripta manent.

Saluti e abbracci.



Fate passaparola.

grazie

Lorenzo Conti

lore_co@libero.it





HT:: Hurricane_53



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venerdì, dicembre 01, 2006

La character assassination la fa Repubblica

La Repubblica riporta trionfalmente (anche legalmente?) le intercettazioni telefoniche fra il Senatore Paolo Guzzanti ed il suo consulente Scaramella. "Così incastreremo Prodi" il piano Scaramella-Guzzanti , titola Repubblica.it,
che accusa Guzzanti di aver cercato di intraprendere la "character assassination" di Prodi, cirimine, pare, abominevole, quando non sia perpetrato proprio dai "progressisti"medesimi, che ne fecero ampio uso (Santoro è stato maestro, in questo). Forse, ma solo forse, potrebbe essere vero; quello che è sicuro invece è che, nel dubbio, Repubblica procede alla character assassination di Guzzanti.
Purtroppo per i fedeli di Eugenio Scalfari e Prodi, la tesi dell'articolo viene smentita dalle stesse intercettazioni riportate nel medesimo aritcolo.
Nei paragrafi iniziali si parla infatti di "falsificazione di documenti":
La confezione di questi falsi documenti sarebbe dovuta finire sul tavolo del procuratore di Bologna.
Nelle intercettazioni riportate c'e' tutto il contrario: Scaramella sostiene di poter indicare agli inquirenti una pista per trovare informazioni a San Marino:

Scaramella: "Io so che i collegamenti finanziari che ci sono stati in passato sono stati anche tramite San Marino. Allora c'è un canale proprio di indagine da cui possono uscire degli elementi anche di esposizione. Mò ho, per esempio, lunedì, con la Procura di Bologna che, indirettamente, potrebbe diventare recipiente di alcune informazioni, non dirette, ma indirette".
Guzzanti: "Quando ce l'hai l'incontro?".
Scaramella: "Con De Nicola (procuratore di Bologna ndr.) ce l'ho lunedì a Bologna alle 11. Allora potrebbe essere, non direttamente, non esplicitamente facendo i nomi, ma dando la pista: "Guardate i soldi di Mosca. Dalla Cassa di Risparmio finiscono in primarie società". E si arriva a Nomisma. È un altro di quei passaggi che poi un domani, al livello giudiziario...".

Dove si parla di documenti falsi, di grazia?
Siamo di fronte a due alternative: o gli autori dell'articolo mentono oppure non hanno letto bene le intercettazioni che hanno (legalmente?) pubblicato. incompetenti o in malafede? La domanda ricorre anche troppo spesso, quando si tratta del cosiddetto "giornalismo investigativo" al'italiana in versione prodiana.
Si tratta solo di un esempio. Il resto delle intercettazioni viene manipolato e distorto nella stessa maniera.
Qui non si vuole discutere del fatto che Guzzanti e Scaramella siano colpevoli o siano innocenti. Non cambierebbe il fatto che si stia montando una campagna stampa basata su stratagemmi anche peggiori di quelli imputati ai due.
La verità secondo Repubblica sembra quella del Ministero della Verità in "1984". E' bianco, ma leggi nero perché cosi' deve essere.


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Alle Fiji rimandato golpe causa rugby

Ognuno ha il golpe che si merita. Ieri nelle isole Fiji le forze armate avrebbero rimandato il colpo di Stato a causa dell'incontro di rugby fra la squadra dell'esercito e quella della polizia, previsto nel pomeriggio. Per la cronaca, la polizia ha vinto.




(Hat tip: Marginal Revolution e Eric Crampton)







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Soldati invitti, governo indegno

Oggi cala il sipario sulla missione Antica Babilonia. I nostri soldati si sono comportati in maniera egregia, fedeli nello spirito e nella lettera al mandato della comunità internazionale ed alla nostra Costituzione, sino al martirio. Ritornano da vincitori, con onore.

Il nostro attuale governo, invece, è riuscito a fare l'esatto contrario, fino a sputare sui morti, sino a dimenticarli, censurandone la memoria. ma nessuno nutriva illusioni in proposito.


Roundup:Mariniello, Freedom-land, Sul Terrorismo,


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