martedì, luglio 31, 2007

Ciao

lunedì, luglio 30, 2007

Snow Crash di nuovo in edicola: è il romanzo libertario da cui è nato Second Life

Snow Crash di Neal Stephenson torna finalmente in edicola. Si tratta di un romanzo di fantascienza, visionario, ironico, folle e fenomenale: ad esempio, ha prefigurato e descritto il Metaverso, ossia l'evoluzione di Internet in un mezzo di comunicazione ed espressione di cui Second Life sembra essere soltanto una misera ricostruzione a sfondo ludico-onanistico.
Non si tratta dell'unica caratteristica interessante e dirompente dle romanzo; ben "peggiori", dal punto di vista della cultura italiana, sono lo sguardo condiscendente verso le dottrine libertarie ed l'anarco-capitaliste e una teoria sull'origine della religione estremamente particolare.
Snow Crash si svolge infatti in un futuro nel quale si è resa inevitabile un costante ritiro del governo dalla vita degli individui, fino alla quasi completa scomparsa del governo federale USA. I romanzi cyberpunk davano una visione distopica del mondo ed esploravano i primi effetti della rivoluzione dell'informazione e della globalizzazione, dandone sempre un ritratto in tinte cupe e talvolta profetiche(rileggere ora alcune delle "cronache del basso futuro di Sterling" fa semplicemente venire i brividi), mentre Stephenson è fra i pochi a descrivere con simpatia uno sviluppo anarco-capitalistae a dare un valore chiaramente positivo ai punti di vista libertari dei suoi personaggi.

Purtroppo, la mia avverione a svelare le trmae dei romanzi mi impedisce di parlare delle teorie religiose, epistemologiche e neurologiche di Snow Crash: enormemente stimolanti, sicuramente blasfeme.

La versione italiana di Wikipedia ha un articolo sul romanzo. Molto, molto meglio quella in inglese, dove nonh viene il dubbio che termini come "anarco-capitalista" e "privatizzazione" vengano impiegati come insulti.


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Non riesco ad essere troppo dispiaciuto per il suo Yacht

Lo so, l'invidia sociale è una brutta bestia, ma questo non è il caso: non riesco ad essere dispiaciuto per un gestore di fondi che prima dichiara che i mutui subprime sono una schifezza, poi perde la camicia dei suoi investitori acquistandoli... e si ritrova talmente "povero" da dover vendere il suo Yacht. Da 20 milioni di dollari.

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domenica, luglio 29, 2007

Microsoft reinventa Bittorrent - a spese della bolletta Telecom

Microsoft riesce sempre a stupire. Mentre i Governi si scatenano in una "guerra alla pirateria" che giustifica ogni dubbio sul motivo per cui si dovrebbe continuare a pagar tasse agente del genere, a Redmond hanno trovato un modo per approfittare di BitTorrent - legalmente, è ovvio.
Il nuovo Secure Content Downloader (MSCD) di MS ha più che qualche somiglianza con un clone BitTorrent. E' deifnito come una "peer-assisted technoology" con la quale un client può scaricare contenuti anche da altri client, oltre che da un server centrale. PEr il momento, si tratta di una versione di test diretta a supportare il download di alcune release beta di prodotti Microsoft; probabilmente, in un vicino futuro, vedremo l'impiego della tecnologia MSCD per facilitare gli aggiornamenti di grandi dimensioni dei pacchetti Microsoft: oltre a scaricarlo dal serve,r vi sarano come fonti anche i computer giàaggiornati e connessi in banda larga. Maggiore velocità a parità di banda disponibile sul server, con migliori prestazioni - forse- per gli utenti ed un risparmio nella bolletta telefonica - sicuro - per Microsoft.
Insomma, siete partiti scroccando canzoni su Internet e finirete per dare una mano a ridurre la bolletta per la banda larga di Bill Gates; siete felici? Un genio. Del male, ma un genio.



Fonte: Slashdot - Microsoft Reinvents Bittorrent

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Una buona mezza notizia

ANSA.it - Italia - Apre 4/a corsia A4 Milano- Bergamo

E te ne vanti?

In una intervista televisiva il leader di Hezbollah in Libano, Hassan Nasrallah, si è premurato di demolire ogni argomentazione del nostro Ministro degli Esteri a favore di Hezbollah ed Hamas, che Massimo d'Alema vorrebbe coinvolgere nelle trattative diplomatiche e politiche come forze democratiche e stabilizzatrici della regione.

La realtà è all'opposto delle illusioni di D'Alema: Nasrallah ha esplicitamente ammesso di voler impedire che il governo libanese democraticamente eletto possa estendere la propria autorità su tutto il territorio nazionale e, quindi, obbligare Hezbollah a divenire un normale partito politico e non un esercito fondamentalista dedito alla conquista territoriale ed all'instaurazione di uno stato islamico. Questo sarebbe uno dei motivi per cui Hezbollah ha scatenato la guerra dell'anno scorso: l'atacco ad Israele e la manipolazione della propaganda sino ad invertire la realtà riguardo i motivi e l'estensione della reazione militare, è riuscito a ridurre l'ostilità della maggioranza dei libanesi nei confronti del fondamentalismo e ad indebolire il prestigio del governo libanese, scosso dall'invasione.
Questo è il "partito politico" dai cui esponenti il nostro Ministro degli Esteri si è fatto accompagnare durante una sua visita in Libano; questo è il partito-fratello di Hamas, che d'Alema sosteneva si dovesse inculder enei processi di pace, proprio mentre i fondamentalisti trasformavano una vittoria elettorale locale nell'occasione per un golpe.

Forse il nostro Ministro degli Esteri ha un pregiudizio naturalmente positivo, dettato dalla nostalgia, verso guerriglieri appoggiati da Stati esteri che hanno come obiettivo l'imposizione di un regime totalitario e terrorista: forse pensa che siano gli eredi dei Viet Cong, dei barbudos cubani, dei cinesi di Mao o dei comunisti che, spalleggiati dall'Armata Rossa, organizzarono il colpo di stato di Praga del 1948, perché delusi dal rifiuto dei cecoslovacchi di votare per il partito "giusto". Altrimenti, si hanno serie difficoltà a comprendere come qualcuno possa pensare che interlocutori del genere possano essere ritenuti credibili per una pace duratura.
E, per favore, non impieghiamo la scusa per cui non esisterebbero alternative democratiche: ilLibano è una democrazia, sebbene una democrazia illiberale, dove la magigranza della ppolazione non vuole Hezbollah fra i piedi, ma che subisce le angherie di una milizia finanziata dla precedente occupante, la Siria. In Palestina, i moderati sono sempre stati ignorati in un'Europa ammaliata prima da Arafat ed ora da Hamas, ma esistono.

Adesso, l'UNIFIL sta per pagare care le ambiguità della propria missione: Hezbollah si sta riarmando e potrebbe decidere di spazzare via il contingente ONU, nel caso non servisse più ai propri scopi. Potrebbe, perché siamo certi che il Ministro D'Alema non avrebbe difficoltà a spiegarci perché la missione andrebbe smantellata molto prima di giungere alle armi, dopo aver svolto egregiamente il proprio compito: permettere ai fondamentalisti di riorganizzarsi e riarmarsi in pace, in modo da poter prendere il potere in Libano od aggredire di nuovo Israele.



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venerdì, luglio 27, 2007

Una lezione americana per il Vaticano

Forse è una lezione anche per la Chiesa italiana: negli USA, la trasparenza e l'ascolto dei fedeli hanno portati benefici molto maggiori che il silenzio e la "discrezione" .

La Chiesa Cattolica nordamericana è stata scossa negli anni scorsi dalle rivelazioni riguardanti le molestie a minori da parte del clero, ma soprattutto dall'aggravante della mancata denuncia alle autorità civili : la pratica, nel caso si scoprisse un crimine a sfondo sessuale, era quella di trasferire i reprobi ad un'altra diocesi, senza riportare l'accaduto al di fuori delle gerarchie. Le conseguenze dello scandalo sembravano irreparabili: senza contare la pioggia di richieste di risarcimento che è stata quasi fatale per le finanze ecclesiastiche, il prestigio e la reputazione della Chiesa sembravano essere irreparabilmente danneggiate.

Dopo alcuni tentennamenti iniziali, Chiesa nordamericana ha reagito in maniera decisa : oltre all'obbligo di una immediata denuncia, le diocesi statunitensi si sono date nuove regole per migliorare il rapporto con i fedeli e l'attività pastorale, all'insegna di una maggiore trasparenza e di una nuova organizzazione da parte dei credenti laici, che hanno ottenuto maggiore spazio e soprattutto maggiore capacità di essere ascoltati dalle gerarchie ecclesiastiche. L'arcidiocesi di Boston pubblica ad esempio dei dettagliati resoconti finanziari e quella di San Francisco ha convocato una "convention" composta da laici.

Sembra che le misure prese durante questi ultimi anni abbiano avuto un successo inatteso: la percentuale di cattolici negli USA si è stabilizzata dopo anni di declino, anche escludendo dai numeri l'aumento di fedeli dovuto all'immigrazione dei cattolicissimi latinoamericani. L'apertura verso i fedeli e l'adeguamento alle caratteristiche di una società moderna hanno giovato ad una parte importante della cristianità cattolica; si tratta di una lezione che potrebbe essere valida in generale, fino in Vaticano?


fonte: The Economist

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giovedì, luglio 26, 2007

Divergenze?

Andamento divergente sui mercati internazionali: da un lato, Cina ancora sui massimi, dollaro in ripresa almeno temporanea dia minimi, borse USA in parità. Dall’altro, il mercato del credito va da un minimo ad un altro, le borse europee non si riprendono ed aumentano i timori sulla sostenibilità del quadro attuale.

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mercoledì, luglio 25, 2007

Chrysler e Boots: macchine e creme, lacrime e sangue

Le banche d'affari stanno scoprendo a caro prezzo il motivo per cui i fondi di Private Equity hanno pagato tutte quelle grasse commissioni, intascate apparentemente senza sforzi e senza rischi per sottoscrivere e successivamente collocare emissioni per finanziare LBO e fusioni. Adesso che non si collocano più, le banche si ritrovano con un prodotto che nessuno vuole e dei debitori che, molto semplicemente, hanno risposto con un sonoro "arrangiatevi, abbiamo già dato".

L'acquisto di Chrysler verrà postposto e finanziato almeno in parte, pare metà, dalle banche che hanno sottoscritto i bridge loans e che non sono più riuscite a piazzare successivamente il debito agli investitori istituzionali, scaricando rischio e tenendosi le laute commissioni che vengono corrisposte per il lavoro - ed il rischio d'insuccesso.
Ancora peggio, è fresca la notizia su Alliance Boots. Il rivenditore di farmaci e cosmetici inglese è stato acquisito da KKR e dall'italiano Stefano Pessina in Aprile. L'acquisizione è stata finanziata da un consorzio di otto banche, guidato da Deutsche Bank e che include Unicredito e JPMorgan, che hanno anticipato i 5 miliardi di sterline di debito necessari in cambio del mandato al successivo collocamento. Anche dopo aver esteso la scadenza del collocamento e ritoccato i termini economici, il consorzio non è riuscito a piazzare l'intero ammontare, ma soltanto 1.75 miliardi di sterline di "junior loans" subordinati, che verranno oltretutto rivenduti in perdita, azzerando gli utili da commissioni generati dall'affare. Le banche dovranno inoltre tenere sui propri bilanci 3.75 miliardi di sterline di prestiti "senior", quelli meglio garantiti, che non sono stati in grado di piazzare.
In entrambi i casi, sembra che KKR e Cerberus abbiano risposto in maniera molto simile alle richieste d'aiuto delle banche: non se ne parla, abbiamo pagato commissioni esorbitanti per anni, è ora di guadagnarvi quei soldi.

In generale, sempre più collocamenti vengono posticipati, sperando in condizioni di mercato migliori; all'ultimo conteggio, si tratta di operazioni su almeno 35 aziende.
Le acquisizioni che hanno generato tale debito sono già state finalizzate, quindi tale debito è di fatto già nel sistema finanziario e non può essere ripagato immediatamente, ma rimarrà nei bilanci delle banche d'affari in attesa di essere scaricato. Si alimenta così perversamente i timori di un "glut", di un ingorgo che peserà sul mercato nei mesi a venire, ritardandone la stabilizzazione.

Fonti: WSJ, TheDeal.com, Bloomberg, DealBook


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Premier e leggi ad hoc

Il premier indagato per un reato che, fortunatamente per lui, ha depenalizzato con una legge. Ai tempi di Silvio Berlusconi, una notizia del genere avrebbe riempito le piazze. Invece, stiamo parlando di Romano Prodi, che si è scritto leggi sospette di essere ad personam ben prima di Berlusconi, ma nessuno si scandalizza.
Esattamente come Mediaset è un mostro anticoncorrenziale, ma le grandi banche e la Coop sono dei "campioni nazionali", così le leggi ad personam di Berlusconi erano uno schifo, una vergogna peronista, mentre quelle di Prodi sono cosa buona e giusta.
Come si diceva degli spartani, così per la sinistra moralista e moralmente superiore: "chiamano bello ciò che loro piace e buono ciò che fa loro comodo".

HT: Camelot

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martedì, luglio 24, 2007

USB senza fili?

L'annuncio e' apparso ieri su USB.org. Lo USB Implementers Forum (USB-IF) ha approvato i prodotti Wireless USB di sei aziende - Dell, D-Link, IOGEAR and Lenovo. Il nuovo standard punta a unire l'estrema facilità d'uso dello standard USB via cavo (molto spesso è sufficiente attaccare letteralmente la spina) alla comodità del collegamento senza fili. Sino ad ora, l'alternativa era costituita da Bluetooth - decisamente più macchinoso, almeno dal mio punto di vista. E' finalmente in vista un ufficio senza cavi - o con qualche cavetto di meno?


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Capelli e Presidenze

Notizia (ir)rilevante del giorno: è dal 1956 che gli americani non eleggono un calvo come Presidente degli USA ed allora vi era poca scelta: Adlai Stevenson, lo sconfitto, era pelato quanto Dwight Eisenhower. L'eccezione è stata Gerald Ford, che tuttavia non venne eletto a quella carica, ma sostituì Nixon dopo lo scandalo Watergate. Su uno dei blog dell'Economist, il vignettista del settimanale inglese prova ad immaginare un Clinton od un Reagan calvo e a suggerire vari stili di parrucche e parrucchini per Fred Thompson, l'unico probabile aspirante candidato ad avere una "fronte molto spaziosa"


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E poi ci lamentiamo della RAI

L'Italia ha sicuramente avuto la sua quota di censure radiotelevisive e cinematografiche in nome del "comune senso del pudore"; soprattutto in passato, la RAI ha censurato spesso e volentieri spettacoli che potessero essere definiti "sconvenienti". Nessuno aveva però pensato, come è avvenuto in Gran Bretagna, di impiegare una cartina geografica come regola per l'esibizione di un'erezione in un film.

Il British Board of Film Classification è l'ente che in Gran Bretagna decide le classificazioni di film, DVD e alcuni videogiochi e le sue linee guida vengono spesso adottate anche dalla televisione. Una di queste linee guida prevede il permesso di mostrare un pene maschile, salvo che sia in stato di piena erezione.
Per evitare contestazioni, il BBFC aveva elaborato nel 1992 una regola empirica per applicare la censura, basata su di un singolare criterio geografico: il BBFC avrebbe classificato un film come "per adulti" nel caso venisse mostrato un fallo eretto fino al punto in cui l'angolo dello stesso dalla verticale era maggiore di quello formato da una penisola scozzese sulle mappe geografiche: il Mull of Kintyre, Argyll and Bute, sulle mappe della Scozia.

Kintyre is highlighted in red. The "Mull of Kintyre" properly refers to the promontory at the southernmost end, but in this context the apparent angle of the whole peninsula is the relevant standard against which a penis would be compared.


Hat tip:Boing Boing
Fonte: Wikipedia


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lunedì, luglio 23, 2007

Biografia politica di Enrico Letta

Fortunatamente non rientro nella categoria quarantenne, ma il ritrattino da parte di Walking Class è il migliore nel campo anti-Letta

Essendo inglobato per questioni anagrafiche nella categoria dei quarantenni, non vorrei si pensasse che nella gara partitodemocratica qui si possa fare il tifo per il quarantenne più sopravvalutato della storia politica recente. E' come alla Walt Disney: quello più paraculo è lo zio che sta al Deposito, mentre il nipote raccoglie la saccenza di Qui, Quo e Qua messi insieme, non ha la simpatia di Paperino e prima o poi la fortuna di Gastone guarderà da un'altra parte. I bluff hanno sempre le gambe corte


HT:Walking Class

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Il silenzio è d'oro, caro Volonté

Dal Corriere.it:

Welby, prosciolto medico che aiutò a morire. L’anestesista Mario Riccio, che interruppe la ventilazione meccanica sollevato dall’accusa di «omicidio del consenziente».


Viste certe dichiarazioni, ci saranno gli estremi per una bella denuncia per diffamazione o rischiamo anche qui lo stop del Sovrano Parlamento, sempre unanime quando si tratta di marcare le differenze fra gli Eletti ed il volgo? Si sa, qualcuno è più uguale degli altri, come può ben testimoniare il querelante seriale d'Alema.

HT:Metilparaben

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Dubbi amletici ferroviari

Leggo che almeno parte dei ritardi biblici delle ferrovie in questo periodo sarebbero dovuti al caldo: le temperature sopra i 35 gradi ed il sole a picco porterebbero i binari a temperature fino a 58 gradi, causandone una abnorme dilatazione ed il rischio di deragliamento dei treni. Di conseguenza, le ferrovie avrebbero ordinato la riduzione della velocità massima dei convogli, che dev'essere inferiore ai 100km/h

un solo dubbio: chi e' il genio che ha scambiato l'Italia con la Lapponia? Perché da quanto mi ricordo, non è che in Italia 35 gradi sia del tutto eccezionale... ergo: o ci prendono per i fondelli, o la qualità delle FF.SS. è inferiore persino ai peggiori timori dell'italiano medio.

PS: mi spiegate perché su Google , digitando "caldo" e "trenitalia", l'unico articolo in materia è quello dell'Unità?
Capisco gli accordi coi comunisti cinesi, ma con Furio Colombo no...


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Segni dei tempi: alle banche europee spuntano gli occhi a mandorla

China Development Bank e Temasek Holding diventeranno partner strategici di Barclays nell'OPA su ABN Amro e azionisti rilevanti nel capitale della banca stessa.
L'accordo prevede che la banca cinese sottoscriva inizialmente un aumento di capitale riservato di 2,2 miliardi di euro. Una volta completata l'offerta su Abn, China Development sottoscrivera' fino ad altri 6,7 miliardi di euro, diventando il primo azionista della banca inglese con una quota dell'8,5%, se l'offerta su Abn avra' successo
Temasek Holding e' il braccio finanziario del Governo di Singapore e diventerà socio di Barclays con una quota fino al 3,5%, tramite la sottoscrizione iniziale di nuovi titoli per 1,4 miliardi di euro e di altri 2,2 miliardi se sara' finalizzata con successo l'offerta su Abn.
Si tratta di una notevole prova di forza per la finanza asiatica e soprattutto cinese: mentre Temasek è da sempre investitore attivo su scala mondiale, il settore bancario cinese è noto più per le croniche difficoltà del settore nel recupero crediti (gran parte delle banche statali cinesi è tecnicamente insolvente, secondo gli standard internazionali) che per le disponibilità liquide. L'ammontare dei surplus commerciali dell'Asia rispetto al resto del mondo è ormai talmente vasto da non poter più essere semplicemente "riciclato" tramite il reinvestimento in impianti produttivi locali e nell'acquisto di titoli di Stato dei Paesi OCSE senza incidere sugli assetti proprietari del tessuto economico globale; alcune avvisaglie di questo fenomeno si erano avute negli anni scorsi, soprattutto nel campo delle materie prime, ma si tratta della prima volta in cui coinvolge uno dei gangli vitali dell'infrastruttura finanziaria mondiale. Si potrebbe sostenere che neppure i giapponesi fossero arrivati a "tanto" ed augurarsi che non finisca in affrettate liquidazioni costellate da lacrime e sangue, come accadde ai giapponesi.

Fonti: Wsj, Radiocor.
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venerdì, luglio 20, 2007

Bernanke put o Bernanke Call?

Nei mesi scorsi era di moda discutere della cosiddetta "Bernanke put", ossia della convinzione che in caso di crisi dei mercati, il governatore della Federal Reserve avrebbe tagliato i tassi ed iniettato liquidità; al minimo, avrebbe continuato a rassicurare i mercati sulla sostenibilità delle performance dell'economia americana. in questo senso,Ben Bernanke avrebbe regalato una "put option" sul mercato, impedendo un calo prolungato.

Le ultime testimonianze di fronte al Congresso USA hanno evidenziato invece due fattori estremamente sottovalutati. Il primo è che, anche se Bernanke stesse davvero giocando a fare la cheerleader per Wall Street, non sempre può riuscire a rassicurare il mercato. Il secondo è che la Fed non voglia sostenere o calmare alcuni segmenti del mercato , in particolare il mercato del credito.

Il sospetto deriva da una valutazione: La Federal Reserve sta probabilmente cominciando a preoccuparsi dell'eccesso di liquidità generato dagli elevati prestiti bancari a tassi ridotti, con annessa bolla speculativa; non ha tuttavia sufficienti giustificazioni dal fronte macroeconomico per applicare la soluzione standard per questo eccesso di offerta, ossia un rialzo dei tassi d'interesse: al momento, non si assiste ad una crescita dei prezzi al consumo che giustifichi un rialzo dei tassi. La soluzione potrebbe essere quella di far innalzare l'altra componente del tasso d'interesse pagato, lo spread, ossia il differenziale applicato dalle banche per compensare il rischio di credito. Improbabile? Non del tutto: Bernanke è un esperto proprio della relazione fra politica monetaria e politiche del credito.

La massiccia crescita economica cinese sta avendo un effetto paradossale e divergente sui prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti: l'elevato ammontare di investimenti in impianti industriali, accoppiata alla fragilità finanziaria degli operatori privati genera l'assoluta necessità di far funzionare gli impianti a pieno regime, vendendo a qualsiasi prezzo pur di recuperare denaro fresco.
Di conseguenza, i prezzi delle materie prime necessarie alla produzione salgono, ma i prezzi dei prodotti finiti, a livello globale, vengono mantenuti bassi dalla concorrenza cinese. I dati sull'inflazione maggiormente presi in considerazione tendono ad essere quelli dei prezzi al consumo, al momento in crescita solo moderata.

D'altro canto, proprio i bassi tassi d'interesse hanno generato la bolla sul carry trade: l'elevato ammontare di liquidità in circolazione, il basso livello di tassi reali e la situazione sullo yen hanno ampliato eccessivamente la domanda per qualsiasi attività finanziaria in grado di generare reddito. Tale domanda viene infatti esasperata dalla capacità degli acquirenti di finanziarsi a costi ridotti, grazie al basso livello dei tassi d'interesse, ma anche alla facilità con la quale le grandi banche aprivano linee di credito per gli hedge fund e dalle ridotte commissioni richieste per i prestiti. La vera e propria bolla speculativa sul credito ha cominciato a sgonfiarsi soltanto in questi ultimi giorni, innescata dalle preoccupazioni sui subprime e dal pessimo andamento del collocamento Chrysler, con un netto aumento dei premi richiesti per finanziare operazioni rischiose. Si assiste anche ad una maggiore cautela delle banche d'affari, che hanno deciso di ridurre le linee di credito agli hedge fund.


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giovedì, luglio 19, 2007

Non ditemi che non ve l'avevo detto

Segnatevi quest'avvertimento di Mastella:

"'Se la maggioranza dovesse saltare su qualsiasi fatto, allora non c'e' piu' maggioranza e l'Udeur e' fuori'" (ANSA.it)

Le tecniche di negoziazione di Mastella sembrano un incrocio fra un souk di Tunisi e una puntata dei Sopranos, ma questa volta non sembra soltanto teatro. Una Udeur in appoggio esterno sarebbe una vera pistola puntata alla tempia per la maggioranza - oltre ad essere una mano nel portafogli della Repubblica.

mercoledì, luglio 18, 2007

Case o pietre al collo?

Tanto tuonò che piovve. CIT, la più grande società finanziaria indipendente d''America, ha deciso di uscire dal settore immobiliare e dai finanziamenti alle macchine per l'edilizia, dopo una perdita di quasi mezzo miliardo di dollari. JPMorgan ha accantonato 370 milioni di dollari in previsione di perdite su crediti, dopo un bilancio appesantito da perdite sugli home equity loans. Lehman colpita da voci, poi seccamente smentite, di pesanti perdite sui subprime. In aggiunta ai danni di Bear Stearns, il quadro continua a peggiorare: il mercato è estremamente nervoso ed anche i principali intermediari che vi operano, come JPM, stanno cominciando a scontare la possibilità che non si tratti dell'ennesimo falso allarme, come in passato, ma che la crisi del mercato immobiliare, coniugata con la minore facilità di concessione del credito, sia davvero un fattore rilevante nel medio termine.


Fonte: Reuters

Addio, Nino

Nino non c'è più

Fenomenale

il miglior spot della 500 che possiate trovare in giro. Quello vero, quello che Fiat dovrebbe mandare in onda, se volesse onorare gl'Italiani che hanno fatto grande questo Paese, invece che quelli che si sono illusi di poterlo rendere un Paradiso, ma che lo hanno quasi trasformato nell'Inferno.





Un grazie a Lex Luthor

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iPhone ? Made in Taiwan

Il New York Times riporta la sempre crescente importanza di Taiwan per la manifattura di prodotti elettronici, compresa la nuova icona apple, l'iPhone. Sebbene concepito e disegnato negli USA e materialmente assemblato in Cina, iPhone dovrebbe, secondo il quotidiano, riportare un bel marchio "Made in Taiwan" .

L'isola infatti è il luogo dove ormai viene costruita la maggior parte dei componenti per computer e per telecomunicazioni:un telefonino su 8 è prodotto da società di Taiwan, come ormai il 70% dei PDA , l'87% dei modem ADSL ed il 70% dei modem wireless. Tre quarti della produzione effettiva, tuttavia, si svolge negli impianti della Cina continentale, di proprietà taiwanese.

Tale predominio produttivo è ancora poco visibile a causa del ruolo svolto le aziende di Taiwan: come avveniva alcuni anni fa nel campo dei PC veri e propri, si tratta di "made-to-order manufacturers", ossia appaltatori che gestiscono la produzione e l'assemblaggio dei dispositivi per conto delle grandi aziende di elettronica come Ericsson o Toshiba, senza vendere direttamente al pubblico.


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Bear Stearns e i suoi fratelli

La storia di due subprime hedge fund di Bear Stearns è altamente istruttiva, riguardo all'uso ed abuso della leva finanziaria (investire con soldi ottenuti in prestito) in questi anni.
La notizia è preoccupante anche per il prestigio del gestore dei due fondi: Bear Stearns ha una solida reputazione ed un ottimo track record nel campo del trading obbligazionario. Se uno dei migliori giocatori in campo ha perso anche la camicia, quali perdite attendono il resto del mercato?

I guai a Bear Stearns si cumulano poi con i timori che l'ampia liquidità che ha sostenuto in generale ii mercati finanziari possa essere messa in discussione da standard più rigidi nella concessione di prestiti: di lunedì le notizie, confermate, sulla difficoltà per finanziare l'LBO di Chrysler; di oggi, le voci di un taglio ai prestiti verso gli hedge fund, da parte delle grandi banche d'affari, loro storiche finanziatrici.


Fonti: DealBook,Bloomberg News,Macromonitor


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lunedì, luglio 16, 2007

E' finita la benzina? DCX, LCDX, ABX e altre brutte sigle

In mezzo ad un mercato azionario che sembra ancora ottimista, lo strumento finanziario che ha enfatizzato il rally di Borsa adesso diviene una vera pietra al collo.

L'indice LCDX8, da 97.40 a 97.00 . L'indice è rappresentativo dei cosiddetti "leveraged loans", ossia i prestiti erogati ad aziende già indebitate oppure per finanziare l'acquisto a debito di aziende quotate. Si tratta insomma della benzina che ha alimentato il fuoco del private equity e dei leveraged buy-out. Questa volta il calo non è legato soltanto alle pessime prospettive del mercato immobiliare americano od a generici timori macroeconomici, ma, ad un elemento molto più concreto: l'andamento del pacchetto di finanziamento dell'acquisto di Chrysler da parte di Cerberus le difficoltà che le banche d'investimento stanno incontrando per "piazzare" il debito necessario per l'operazione.
Il timore di molti partecipanti del mercato è semplice: così come il fallimento del takeover di USAirways segnalò la fine della prima ondata di LBOs, quella dei "barbari alle porte" degli anni '80, così molti si stavano già chiedendo quale sarebbe stato l'affare che, non andando in porto, avrebbe segnalato il "rompete le righe". A giudicare dalla reazione, che sta coinvolgendo persino mercati "maturi" come quelli dei Titoli di Stato e dell'azionario, adesso lo sappiamo.


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mercoledì, luglio 11, 2007

Liberate il Wi-MAX. Dallo Stato e dai legislatori, innanzitutto.

Liberate il Wi-MAX. Questo è il grido di guerra lanciato alla vigilia dell'apertura delle frequenze di funzionamento del Wi-Max, sinora detenute dal Ministero della Difesa .
"Liberare" il Wi-Max è possibile e doveroso, come si faceva notare anche su questo blog alcuni mesi fa ; la soluzione tecnica prospettata è interessante, ma quello che stride è la retorica messa in campo, che, puntando il dito contro le aziende di telecomunicazioni, mi sembra manchi il vero bersaglio, attaccando un sintomo e non la causa del problema.

La soluzione è molto semplice di quello che sembra e non richiede alcuna guerra contro le aziende, grandi o piccole: non servono grandi guerre contro i "monopoli", è sufficiente che lo Stato cessi di vietare l'impiego ai privati di certe frequenze. Punto. Rilasciamo liberamente lo spettro e lasciamo che siano tecnologia, imprenditori ed utenti a evolvere un sistema per l'utilizzo di tale porzione di spettro.
Il rischio maggiore proviene viene quasi sempre dalla regolamentazione statale, dalla legislazione e dai regolamenti imposti dall'autorità centrale, spesso con ottime intenzioni: all'ombra del Governo si annida l’unico tipo di oligopolio o di monopolio impossibile da superare, ossia quello legale, sanzionato dall'autorità del Parlamento e protetto dai carabinieri.
Ogni altro tipo di barriera all’entrata può essere superata e verrà superata, se la tecnologia lo permette e se una sfida concorrenziale al monopolista diviene economicamente profittevole.
E' insufficiente firmare petizioni, se si lascia che lo Stato crei una trappola legale: a quel punto, poco importa che il monopolio sia gestito direttamente dai burocrati o che venga appaltato agli amici.

HT: DF

Fonti: Articolo Originale Wi-MAX,Ministero Difesa. Me medesimo


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Darwin awards o Calimero Awards?

Torna a casa e parcheggia... con il morto nel parabrezza.


Completamente ubriaco, ha investito due pedoni ed è tornato a casa in auto con il corpo di uno dei due incastrato nel parabrezza. Ha dell'incredibile l'episodio che ha visto protagonisti un automobilista americano e due sventurati pedoni. L'investitore ha atteso sei ore prima informare la polizia di avere un uomo morto nel garage. Gli agenti non hanno potuto che constatarne il decesso e hanno arrestato Steven Warrichaiet.


Nemmeno nei miei momenti peggiori...

Fonte: TGCom
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martedì, luglio 10, 2007

Fra Bettino Craxi e Carlo Giuliani, tifo per Luigi Calabresi

Uno non se ne può andare in vacanza senza perdersi l'ennesimo momento-inciucio di Walter Veltroni. Avremo a Roma via Bettino Craxi. Monica, su ingrandimenti, ha ragione a notare come lo sdegno del direttore dell'Unità suoni decisamente ipocrita, proveniendo dallo schieramento che ha dedicato una sala del Senato a Carlo Giuliani, un ragazzo noto per averci rimesso la pelle mentre cercava d'accoppare un carabiniere.

Continuo a chiedermi, tuttavia, se non sarebbe più decente, più civile, più seria, una via dedicata a Luigi Calabresi, ad Antonio Custra o a un qualsiasi altro servitore dello Stato, caduto mentre difendeva una Repubblica che ormai esalta soltanto chi ne ha cercato e ne cerca la fine.
Che lo debba dire io, un libertario, reazionario e mezzo anarchico, dovrebbe far capire a che punto siano certi uomini "d'ordine". Lasciamo Craxi dov'è, attendendo gli storici e rimandiamo Giuliani dove merita. Le strade, lasciamole a chi se le è guadagnate, insieme al nostro rispetto.


HT:ingrandimenti

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Il popolo sovrano c'entra poco

Previti potrebbe essere innocente. Potrebbe avere ragione e diritto al proprio seggio. Potrebbe essere un perseguitato politico a cui viene tolta l'immunità parlamentare. Quello che non può essere, per colpa di questa legge elettorale, è un martire riportato in Parlamento a furor di popolo.

Stavolta devo dissentire dal Pensatore, secondo cui Previti dovrebbe accettare la decisione della propria rimozione dal Parlamento per ragioni di opportunità e non perché abbia torto nella sostanza: infatti il popolo lo avrebbe votato e, quindi, la sua decadenza da parlamentare sarebbe implicitamente antidemocratica.
si tratta di una posizione che purtroppo mi sembra non solo vagamente illiberale, ma anche non particolarmente democratica.

Da un punto di vista liberale, il fatto che la legge elettorale sia una porcata o che non sia democratica non inficia il risultato, purché riduca lo spazio per l'esercizio di un potere dispotico da parte del governo o di altre branche dello stato.
Tuttavia, per un liberale le forme istituzionali sono estremamente rilevanti: Previti, quindi, dovrebbe lottare fino alla fine, se fosse convinto di essere dalla parte della ragione, ma dovrebbe accettare il risultato finale, se ottenuto dopo "regolare processo".

Da un punto di vista del puro principio democratico, poi, l'attuale legge elettorale non consente certo di affermare che un certo numero di elettori desiderasse avere Previti fra i propri rappresentanti: la presentazione di liste bloccate impedisce di comprendere quanto un deputato sia tale per volontà popolare e quanto per volontà dell'apparato di partito. Verrebbe quindi a mancare la mistica approvazione da parte della "volontà generale" (per chi se lo chiedesse, da bravo liberale sono un estimatore del "governo misto" e sono vagamente scettico del valore assoluto del principio democratico, come di ogni altro principio totalizzante e totalitario) ed a che titolo, quindi, un singolo parlamentare, diverso dal capo della coalizione, potrebbe farsene scudo?


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Private equity a breve termine

Il 22 di Giugno si è svolta l'IPO del Blackstone Group, con risultati tutt'altro che incoraggianti: dopo sole 24 ore l'azione è tornata al di sotto dei 31 dollari del collocamento e lì tuttora sembra voler rimanere, fra la generale delusione. Nel frattempo,tuttavia KKR e Carlyle, concorrenti diretti, si preparano a quotarsi, nonostante la volatilità di mercato. I grandi compratori, che hanno sostenuto l'intero mercato, cominciano a vendere? Siamo alla fine del grande mercato al rialzo?

Quello che ci si dovrebbe chiedere è se la performance deludente, sia stata dovuta al pessimo momento del mercato in generale, influenzato da altri problemi, o se la correlazione vada nel "senso opposto", ossia si tratti di un segnale preoccupante di mercato esso stesso: i grandi fondi di private equity sono proprio una delle cause principali della salita dei mercati. Già il blog MarketBeat e il settimanale Barron's avevano sostenuto che l'IPO di Blackstone avrebbe segnato uno spartiacque. Nel nostro piccolo, avevamo scritto tempo fa sulla questione, con il dubbio che i tempi migliori per il settore fossero ormai passati.

La risposta più evidente è che la corsa verso l'uscita dei partner di Blackstone o di KKR è soltanto un'altra spia del nervosismo su di un elemento fondamentale del mercato: l'accesso al credito. Il carry trade valutario (ripreso con vigore dopo gli scossoni di Marzo), l'attività degli hedge fund, il boom immobiliare: sono tutti aspetti dell'ampia disponibilità di credito, che hanno portato ad un aumento notevole dei prezzi per ogni attività rischiosa nel mondo.
I fondi di private equity sono stati fra i grandi beneficiari di queste condizioni di ampia liquidità ed insieme il tramite, la cinghia di trasmissione con cui tale liquidità ha sostenuto tanto a lungo il mercato azionario. I fondi di private equity ritirano dai mercati quotati aziende a fronte di emissione di debito, rapidamente collocato presso hedge fund - che lo acquistano essenzialmente a credito, sfruttando la leva finanziaria delle linee di credito offerte dalle banche d'affari di cui sono clienti. Il risultato è che l'offerta di azioni si riduce, spingendo in alto i prezzi.
L'operazione è tanto profittevole e la domanda di titoli di debito talmente forte che il lavoro di alcuni fra maggiori fondi è cambiato: da specialisti nella ristrutturazione aziendale, sembrano essere diventati predatori interessati all'acquisto di aziende a scopo d'ingegneria finanziaria, come nel caso di HCA.
La crisi dei subprime loans negli USA, insieme a dati non troppo rosei sul fronte macroeconomico ed all'aumento dei tassi a lunga, sembra aver finalmente fornito il catalizzatore necessario per risvegliare gli investitori e far prendere loro coscienza dei rischi impliciti nella concessione di credito senza adeguati controlli.
In questo senso le difficoltà di Blackstone sono soltanto una conseguenza di un problema che sta avendo effetti ben più rilevanti su altri mercati (quello immobiliare negli USA e quello del credito); data l'importanza dei fondi di private equity per il mercato azionario, gli effetti potrebbero essere tuttavia diretti e molto visibili, accentuando gli effetti delle tensioni generali.

Questo è un quadro di breve periodo. Comunque vadano i mercati nel breve e nel medio periodo, tuttavia, i fondi di private equity e gli hedge fund non se ne andranno, ma al massimo ridurranno il proprio tasso di crescita, come altre volte è accaduto negli ultimi 25 anni. Perché,probabilmente, sotto molti aspetti sono il futuro dell'industria finanziaria. Al prossimo post per una prospettiva di più ampio respiro.


HT: Breaking Views (on KKR),WSJ, MarketBeat,


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