lunedì, luglio 31, 2006

Buon COmpleanno, Mister Friedman

Milton Friedman compie 94 anni. Quello che di lui disse David Boaz qualche anno fa non ha ancora perso di valore.
Buona liberta' di scelta a tutti.

He has said that he is a libertarian philosophically but a member of the U.S. Republican Party for the sake of "expediency" ("I am a libertarian with a small l and a Republican with a capital R. And I am a Republican with a capital R on grounds of expediency, not on principle.") But, he says, "I think the term classical liberal is also equally applicable. I don't really care very much what I'm called. I'm much more interested in having people thinking about the ideas, rather than the person."[8]

According to Harry Girvetz and Kenneth Minogue, Friedman is co-responsible with Friedrich von Hayek for providing the intellectual foundations for the revival of classical liberalism in the 20th century.[10]


In 2005, Friedman and more than 500 other economists, called for
discussions regarding the economic benefits of the legalization of
marijuana.[11]



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Non solo in Italia

Anche negli USA, a Chicago, anche in quello che certa stampa s'ostina a chiamare "tempio" del "liberismo selvaggio", i giornali ti rimbambiscono e il socialismo alza la testa nelle sue versioni piu' triviali.


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Da Venerdi' saro' in vancaza

A  Tenerife. Grazie, Zapatero

Siniora, Machiavelli fra i cedri o sindrome di Stoccolma?

Il Primo Ministro libanese Fouad Siniora sembra comprendere perfettamente i tempi della politica; forse troppo bene, per il bene della terra dei Cedri. Dopo la tragedia di Cana ha compiuto un brusco voltafaccia ed ora apprezza Hezbollah , che "difende il Libano".
GIa': peccato che senza le azioni terroristiche dello stesso Hezbollah, questa offensiva non vi sarebbe mai stata. Peccato che neppure Cana sarebbe mai avvenuta, se Hezbollah non impiegasse i civili del Libano meridionale e le truppe ONU come scudi umani.Questo avviene nella realta': nelPaese delle Meraviglie nel quale vivono alcuni media europei, le cose sono differenti.

Mi pare che Siniora , critico in precedenza verso Hezbollah, proprio per la sua abitudine a mettere in pericolo tutto il resto del Libano, stia ora difendendo i propri carcerieri; l'ennesimo caso di Sindrome di Stoccolma o un cinico calcolo politico?
In entrambi i casi, Hezbollah sta ottenendo cio' che vuole, fgrazie alla cecita' di tutti noi ed all'avventatezza d'Israle: i vigliacchi macellai del Libano, capaci soltanto di nascondersi dietro a donne e bambini, impiegandoli letteralmente quali carne da cannone od agnelli sacrificali, ora possono atteggiarsi a difensori della nazione nella quale vivono da parassiti e del cui governo fanno purtroppo parte.


Roundup Italiano: 1972, un ottimo Rolli, Libero Pensiero, The Right Nation, il Signore degli Anelli

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Bolle immobiliari in sgonfiamento, bolle mentali in risalita.

Nel mondo occidentale, si e' fatto ultimamente un gran parlare del rallentamento dell'attivita' immobiliare, l'ultimo settore ad essere investito dalla marea di liquidita' iniettata dalla Federal Reserve nel sistema finanziario. Quanto siamo veramente vicini ad uno sgonfiamento?
La risposta: abbastanza, se si guardano i dati nella maniera giusta, ossia destagionalizzandoli. Trattando i dati epr eliminare le fluttuazioni stagionale, le vendite di case avuto uno dei peggiori semestri in assoluto negli ultimi quarant'anni.

La fase di mercato attuale e' tipica di un sistema con eccesso di liquidita': quando il mercato azionario sale in risposta ad una diminuzione dell'attivita' economica e' probabile che il futuro non
riservi belle sorprese - significa che non si prevedono aumenti significativi della redditivita' aziendale, quindi cio' che diventa rilevante e' il livello dei tassi d'interesse a cui gli speculatori s'indebitano. E , mentre gli utili aziendali aggregati possono salire rapidamente, i tassi d'interesse non possono scendere sotto lo zero.

Ergo, siamo nelle mani di Ben BErnanke, come eravamo in quelle di Alan Greenspan, ma non si tratta piu' di gestire la crescita, quanto di accompagnare gentilmente una recessione che si spera sia di breve durata.
Sento affermare che ora, grazie ad una nuova era dell'informazione, la Fed avrebbe dati talmente abbondanti e tempestivi da essere davvero in grado di fare fine-tuning, quello che Guido Carli chiamava "tacco-punta": manovrare i tassi d'interesse e l'offerta di moneta in maniera tale da gestire perfettamente l'andamento degli aggregati. I precedenti tentativi sono naufragati nel casonetto della storia, insieme alle teorie del salario come variabile indipendente e ad altre amene illusioni di una certa sinistra in campo economico; questa volta pero' sento affermare che la tecnologia avrebbe cambiato tutto e noi "orsi" non capiamo.
Dove ho gia' sentito queste parole? Forse nel Paese delle Meraviglie, in cui Tiscali e Bipop erano il futuro d'Italia. O forse, quando i tulipani causavano frenesie speculative in Olanda.

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giovedì, luglio 27, 2006

Abbiamo gia' l'ONU in Libano - fanno da scudi umani

L'ONU ha gia' in teoria i suoi uomini sul campo, la missione UNIFIL , con triste inefficacia:Toni Baruch, nel suo sempre ottimo Tblog, riporta i comunicati della stessa UNIFIL nel quale si documenta come Hezbollah impieghi le postazioni ONU come copertura per il lancio di missili. Chi si dovrebbe accusare per lo sciagurato incidente, soltanto coloro che sparano per difendersi o anche coloro che impiegano le vittime come scudi umani?

E ancora, ci si potrebbe chiedere quanto una eventuale nuova forza d'interposizione avrebbe maggiore efficacia, senza il preventivo disarmo del Partito di Dio.

UPDATE: sappiamo come la pensa Kofi Annan. Ben diversamente la pensava chi era sul campo:
Sei giorni prima di restare accidentalmente ucciso da una bomba israeliana insieme a 3 colleghi, l’osservatore Onu canadese Paeta Hess-von Kruendener aveva scritto al suo ex comandante dicendo che i terroristi Hezbollah “si aggirano attorno alle nostre postazioni” usandole come “scudi” contro gli attacchi israeliani, e che i colpi degli israeliani nelle vicinanze delle postazioni Onu “non sono deliberatamente mirati su di noi, bensì dovuti a necessità tecniche”. Lo ha reso noto il destinatario della e-mail, Lewis MacKenzie, in una intervista venerdì alla radio canadese.
(hat tip al Signore degli Anelli)


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Pensioni salomoniche: ai giovani pensioni dimezzate

Secondo la Ragioneria generale dello Stato, che ha effettuato simulazioni  sull'effetto delle recenti riiforme pensionistiche,  i giovani avranno una pensione dimezzata a parita' di contributi.


Personalmente lo riterrei un buon risultato: mi aspetto che il sistema fallisca ben prima di cominciare a ricevere una pensione dall'INOS, la "previdenza" statale, che costituisce uno dei veri bubboni nei conti pubblici. Il problema italiano delle pensioni e' semplice: anche chi contribuisce per 35 anni e va in pensione a 65 riceve ormai sostanzialmente di piu' di cio' che ha versato.  Al momento non bastano gia' piu' i contributi dei lavoratori per pagare le pensioni, ma deve essere saccheggiata la fiscalita' generale.
Il sistema sarebbe quindi in conclamato fallimento, se non fosse ben nascosto all'interno delle pieghe della contabilita' statale  - quasi un ossimoro - ma le parti politiche e soprattutto i sindacati fingono di non vedere, timorosi delle ricadute elettorali ed in termini di popolarita'  e protetti dall'omerta' dei mezzi di comunicazione.
Anche questa volta, infatti, di fronte ai duri numeri le reazioni sono state pavloviane: il ministro Damiano getta acqua sul fuoco e promette "concertazione", ossia promette di lasciare in piedi la truffa ai danni del cittadino; i sindacati dal canto loro non vogliono neppure cominciare a discutere di modifica di questa nuova manomorta , una gabella feudale pagata dalla parte produttiva del paese ad alcuni interessi organizzati, che la impiegano come il nuovo "panem et circenses".


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Ancora parla.

Wellington ben documenta le ultime gesta di Noam Chomsky, maitre a penser dei negazionisti di sinistra. C'e' ben poco da aggiungere, oltre alla perplessita' per il modo in cui l'ideologia puo' devastare le capacita' di giudizio razionale di uno scienziato, appena esce dal proprio campo.
A proposiito di Chomsky: ancora mi brucia la vicenda dell'intervista al Guardian, ritirata dal sito Web dopo una campagna di stampa e mail orchestrata dall'estrema sinistra, con quello che non soltanto a me e' sembrata una reazione eccessiva, dato che le correzioni da apporre parevano limitate.
Il Guardian e' d'altronde quotidiano di sinistra; e' stato forse pretendere troppo che riesca a mantenere la schiena diritta di fronte ai compagni con bava alla bocca per Lesa Maesta' Chomskiana.



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mercoledì, luglio 26, 2006

Reazione quasi proporzionata

Tblog, nel suo ottimo Diario di guerra, fornisce una disamina dettagliata dell'estensione dei bombardamenti israeliani, con corredo di alcune fotografie satellitari. I bbombardamenti sembrano  tutt'altro che estesi, al contrario di quanto si legge sui nostri giornali. Quello che non viene riportato spesso sui nostri meida e' che le visite alle aree danneggiate non son oorgnazzate  dal Governo libanese, ma da Hezbollah stesso. La sensazione di alcuni  giornalisti sul campo e' che vi sia una notevole manipolazione delle informazioni: Hezbollah mostra sempre gli stessi, pochi edifici; non vengono permesse interviste prolungate a passanti casuali, agli abitanti od ai guidatori delle ambulanze - ambulanze che vanno e vengono a comando da un pacheggio, in modo da permettere ai fotografi ed ai cineoperatori di girare qualche scena.


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martedì, luglio 25, 2006

L'educazione privata e' piu' costosa di quella pubblica?

Non e' detto che un sistema d'istruzione privato sia necessariamente piu' costoso di uno statalizzato. Si tratta in parte di un problema di percezione: le famiglie non vedono il scosto dell'istruzione, affogato nella fiscalita' generale. D'altro canto, l'intervento statale in un settore largamente privato o gestito con criteri privatistici e' èrobabilmente una delle cause dell'inflazione nelle rette. Come scrive Neal McCluskey, del Cato Institute :
higher education's biggest problem is rampant tuition inflation: "Here's how it works: People who want to go to college complain to their representatives in Washington that higher education is too expensive. Politicians, in turn, boost aid to get the petitioners' votes. Colleges, because they know students can now pay it, then raise their tuition to get more money to conduct research, pay higher salaries, and build nicer amenities to attract the now better-healed students. But then the people who complained originally are priced out of college again ... and the cycle repeats."


I politici rischiano di essere, ancora una volta, parte del problema, invece che parte della soluzione.

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Ucci Ucci sento odore di Ranucci

Il presidente libanese, Emile Lahoud, ha accusato Israele di usare armi
al fosforo e al laser contro i civili in Libano e ha fatto appello alle
Nazioni Unite affinchè si adoperino per arrivare a un cessate il fuoco
immediato

Non ho altro da aggiungere rispetto a quello che titola Eretico, o che posta  Grendel  sull'argomento.



Howard Roark,, Italian Style

Anche l'Italia ha avuto il suo Howard Roark : Carlo Scarpa

Ennesimo sublime dilettante dell'architettura del '900, museografo di una sensibilità unica, isolato in Italia dal gotha degli architetti, con la lodevole eccezione di Bruno Zevi, perché non laureato ma apprezzato all'estero e dai maggiori storici dell'arte per il suo vero valore: questo era Carlo Scarpa, di cui quest'anno si celebra il centenario della nascita (grazie a Mattinate Fiorentine)
ringraziamo le corporazioni, sempre pronte a schiacciare l'individuo in nome di se stesse e di fumosi concetti quali "il bene comune" , "equita' " e "solidarieta' "


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Non vengo per lodare Indro, ma per seppellirlo .

Nel quinto aniversario della morte di Indro Montanelli, non poteva mancare  una riflessione sul suo ultimo periodo, quello da profugo della Destra, ospite di una certa Sinistra. Ne parlano, in maniera piu' distaccata Zigurrat; in modo piu' analitico e "politico" Cantor.

A posteriori e' comprensibile criticare la scelta di Montanelli, che personalmente apprezzai molto poco, anche ai tempi, ma alla quale mi adeguai come fecero altri: comprando "La Voce", ma votando a destra. Mi disgusto' osservare quanto l'estabilishment mediatico innalzo' immediatamente Montanelli  a fianco di Biagi nel ruolo di Grande Vecchio, senza ovviamente prestare il minimo ascolto a cio' di cui davvero parlava.

Montanelli fece un colpo di testa dettato dall'orgoglio; Berlusconi tuttavia commise un errore strategico clamoroso: trasformo' "Il Giornale" in un organo di partito, di cui aveva tanto poco bisogno da non definirlo mai tale; in cambio, si privo' di una risorsa che, grazie alla propria fama di assoluto indipendente, avrebbe potuto fornirgli prestigio e legittimazione anche al di la' dell'elettorato naturale di FI. Senza contare quanto un Giornale ancora diretto da Montanelli sarebbe stato utile quale custode dello "spirito del '94", quello spirito liberale il cui affievolimento si e' dimostrato rovinoso,  per l'Italia quanto per la CdL. Tutta la destra ha perso qualcosa, dopo quei giorni del 1993.


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Problemi di equivicinanza per l'ONU

Normalmente, le Nazioni Unite ed i loro inviati si distinguono per gli aiuti agli arabi di Palestina, che talvolta e' travalicato nell'acquiescenza alle posizioni minacce contro Israele: ricordiamoci che Hezbollah e' nato anche all'ombra della forza multinazionale d'interposizione ONU in Libano.
Jan Egeland, attuale sottosegretario generale ONU per gli affari umanitari e le emergenze umanitarie, non sembra fare eccezione alla regola: ha spesso gli USA per la propria avarizia nel concedere aiuti e piu' recentemente ha accusato Israele di "violazione della legge umanitaria" a seguito dei bombardamenti sul Libano.


Eppure, qualcosa non deve aver funzionato come avrebbe voluto il Partito di Dio: anche Egeland condanna ora Hezbollah, definendoli vigliacchi: "Ho sentito che gli Hezbollah si dicevano fieri di aver perso pochi guerrieri e che le vittime erano per lo più civili", ha affermato Egeland, "non penso che si possa essere fieri di avere più donne e bambini uccisi che uomini".(da Walking Class)

Un poscritto: controllando su Google News la notizia, trovo come fonti Repubblica, l'Arab News Agenzia , EuroNews, Radio Vaticana, La Stampa, L'Unita'.... i miei complimenti a chi sceglie i feed e l'indicizzazione del servizio.



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Giorni oscuri

FT Dark day for WTO after talks collapse in acrimony . Giorni oscuri. Il titolo del Financial TImes e' quanto mai azzeccato, peche' la liberalizzazione del commercio e' stato il singolo fattore di "politica economica" che, nella storia, ha sollevato il maggior numero di persone fuori dalla poverta'.

La soluzione migliore, l'apertura unilaterale, purtroppo sembra essere impraticabile nel socialdemocratico Paese delle Meraviglie in cui si e' tramutato l'Occidente.
In a recent study, Cato scholar Daniel Ikenson argues that U.S. negotiating objectives remain achievable even in the absence of an agreement: "Through unilateral liberalization, policymakers can achieve the U.S. objectives of the Doha Round: better opportunities for American businesses, more affordable products for
consumers, improved prospects for farmers and producers in developing countries, alleviation of poverty, and greater international receptivity to U.S. policies."

Mi sento sproporzionato

Perche' se loro sono quelli proporzionati, quelli che hanno sia senso della storia che capacita' di guardare oltre, quelli che sono alti belli ed antropologicamente superiori... beh allora io sono brutto, sporco e cattivo. Come, per questi equi e solidali progressisti a spese altrui, lo erano loro nel 1983, oppure loro, nel 2003.



Defend Hizbullah Rally, Boston

New York City

Los Angeles

Chicago

Hizballah/Hamas  a San Francisco

lunedì, luglio 24, 2006

La Nostra Nazione

Quella di Barry, quella di Gianfranco Fini, in qualche modo potrebbe essere anche la mia. A naso storto, forse, ma potrebbe.

Mi risulta che l'America è, fondamentalmente, una nazione conservatrice. Il giudizio preponderante del popolo americano, specialmente della gioventù, è che l'esperimento radicale, o liberale*, non ha funzionato e non funziona. Il desiderio di un ritorno ai principi conservatori è ampiamente diffuso.
* liberale non in senso europeo o classico, ma nel senso dei liberal, come i conservatori americani definiscono i democratici cioè la sinistra USA.
[Barry Goldwater.]
La Casa delle Libertà ha perso le elezioni ed il referendum, ma c'è "un popolo delle libertà" che ha finalmente e per la prima volta preso coscienza di sé. Questo blocco valoriale e sociale è maggioranza in tutto il Paese e non solo al Nord; va ricomposto e indirizzato in un nuovo grande progetto politico all'insegna dei valori del centrodestra.
Dal documento "Ripensare il centrodestra nella prospettiva europea", di Gianfranco Fini e con la collaborazione di Adolfo Urso e Pasquale Viespoli.
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Destre a confronto

Giorni di riflessioni sul futuro di Alleanza Nazionale e sulla Destra in generale.

Abbiamo Giordano Bruno Guerri , Buttafuoco e Marcello Pera. C'e' chi sa gia' cosa pensarne, soprattutto a sfavore (di Pera o , in parte, di GBG).
Nella blogosfera, c'e' chi e' andato a vedere cosa combinavano i giovani di Alleanza Nazionale in Versilia e chi sta riflettendo su come vorrebbe vedere la destra.
Non nascondo la mia istintiva simpatia per il punto di vista di Giordano Bruno Guerri, anche se mi pare un errore parlare di RnP di destra. La RnP e' un ircocervo liberal.socialista, un ossimoro. In questo senso, a proprorla non e' GBG, ma coloro che vorrebbero un matrimonio perenne fra la Destra Sociale ed un partito liberale e conservatore; questa sarebbe una vera Rosa nel Pungo di Destra e non mi piacerebbe affatto.
Razionalmente, tuttavia, sono conscio del fatto che sarebbe gia' tanto ottenere un partito "conservatore" dove il punto di vista liberale venisse rispettato , dove si comprendesse che l'appello allo Stato per affrontare un problema economico o sociale e' spesso fonte di ulteriori problemi, non una soluizione, anche quando l'azione governativa sembri appoggiare istanze "di destra". Molto meglio guardare alla societa' civile aed alla reposnabilita' individuale, magari declinata in fomra associative.
In fondo, a Destra dovremmo avere uomini veri, non zecche che corrono a nascondersi sotto le sottane dello Stato-Mamma quando le cose non vanno come vorrebbero.

Il sottoscritto ha un solo altro appunto, del tutto superfluo: s'e' rotto da parecchio di usare il termine
centrodestra, con o senza trattino. Perche' non impiegate un calco dall'inglese e vi definite "sulla destra del centro", signori moderati non sinistri? Uso la seconda persona plurale non per caso: il tenutario di questo blog non e' particolarmente moderato, ne' si sente particolarmente di centro; forse piu' per estetica e ricordi che per ideologia, preferisce definirsi un liberale, liberista, libertario, di Destra.


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Il Paese delle Meraviglie

Il Mazz si chiede in che cavolo di nazione viviamo. Anch'io, se penso a come ragiona certa magistratura, che non mi sembra cosi' "dotta" come la posizione geografica potrebbe suggerire

Letture eletroniche estive

Se vi tocca restare in ufficio o a casa, invece che sotto l'ombrellone, ecco la World eBook Fair, dove troverete  una lunghissima lista di fonti  elettroniche, scaricabili gratuitamente fino fino al 4 agosto.


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sabato, luglio 22, 2006

Cinque anni senza Indro.

Cinque anni fa si spegneva Indro Montanelli, conservatore e liberale, custode integerrimo della vera Destra da molto prima che certa plebaglia si ricordasse di non essere comunista. Cinque anni, ma sembrano un secolo. Un secolo buio.

Ricordiamoci di lui, in questi giorni di rovello a destra e di beato rimbambimento a sinistra.


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venerdì, luglio 21, 2006

Diplomazia

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(grazie a Cox&Forkum)

Lo sanno cosa significa bipartisan?

Perche' la CdL non dovrebbe ascoltare le sirene dell'inciucio sulla missione in Afghanistan? Per due motivi.

Il primo e' di natura prettamente politica: chi pretende un comportamento "baipartisan" si dovrebbe studiare il significato del termine: una iniziativa di tale tipo presuppone l'accordo fra i partiti, attraverso proposte di legge e mozioni condivise e concordate fra gli opposti schieramenti; un accordo suggellato ad esempio con la "firma" della proposta da parte di esponenti di entrambi gli schieramenti. Non mi sembra di aver visto alcuno sforzo per far contribuire la CdL alla stesura della proposta che verra' portata in Aula.
Sarei potuto arrivare a comprendere un voto al rifinanziamento sulla base di una mozione condivisa ed almeno parzialmente concordata con l'opposizione; non tanto perche' ritenga positivo gettare salvagenti a questa maggioranza, quanto per la preoccupazione verso le nostre gia' troppo bistrattate Forze Armate. Non e' accettabile invece la richiesta che viene fatta in questi giorni: votare un testo deciso in maniera unilaterale dal governo e dalla sua maggioranza non e' assolutamente definibile come bipartisan. O forse e' accettabile, da parte di una opposizione assenteista e pronta al cambio di casacca.

Il secondo motivo e' nel merito della questione: governo ed Unione stanno prendendo in giro il centrodestra, reclamando una supposta solidarieta' bipartisan in appoggio ad una politica estera invece quantomai partigiana, come spiega in maniera concisa Marco Taradash:
Il voto bipartisan sugli impegni di politica internazionale è una cosa seria. Ma a un patto: che maggioranza di Governo e opposizione condividano quella politica. Ma se il Governo non è in grado di esprimere una maggioranza l’opposizione ha un solo dovere: costringerlo alle dimissioni. Così fan tutti, nelle democrazie. Oltretutto sulla politica estera nel suo complesso non solo non vi è accordo bipartisan fra Governo e opposizione ma c’è al contrario un contrasto insanabile. L’”equivicinanza” fra il mondo democratico e i suoi nemici praticata da Prodi e D’Alema è infatti la più radicale messa in discussione della politica estera filoatlantica e amica di Israele che ha felicemente caratterizzato nella scorsa legislatura la linea di governo del presidente Berlusconi e del ministro degli Esteri Fini.


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Elegia milanese

Quella di Vittorio Macioce su Ideazione. Lettura necessaria per chiunque voglia comincniare a capire, al di la' del razzismo intellettualistico sui meneghini capaci solo di evadere le tasse e guardare la Tv, perche' Milano e la Lombardia sono roccaforti della CdL e di  quanto rapidamente questo potrebbe cambiare, nel bene o nel male.


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giovedì, luglio 20, 2006

Guernica, Isreale e i pacifinti

il blog dell'ANARCA merita sempre una lettura: questa volta, il post su  Guernica.Che racconta delle ipocrisie sulla nascita di quel quadro ed il suo vero significato

Cartoline rivelatrici.

walking class ne ha per tutti. A ragione, per cui consiglio lettura integrale del post.

Questo governo puo' stare tranquillo, se continua cosi': vero , le liberalizzazioni sono per ora farlocche e con retromarcia; vero, in politica estera abbiamo rivisto il peggior Andreotti e il miglior d'Alema; il peggiore avrebbe probabilmente avuto piu' successo nel mettere d'accordo arabi ed Israeliani, coalizzati per levargli la spocchia dal volto a furia di calci.
Ma questo Governo puo' star tranquillo, perche' si ritrova di fronte una opposizione di lazzaroni, o meglio, data l'assenza di un buon numero di leghisti, di "gratacul" (cosi' magari capite e andate a lavorare, bambi); incapaci persino di presentarsi in massa a votare al Senato, dova mandar sotto il Governo sarebbe abbastanza semplice. Semplicemente indegno. Come disse a suo tempo Krillix, noi non avremmo capito. E nemmeno gli elettori, immagino. Personalmente, oltre a non capire, mi altero anche un pochino: certa gente e' li' a prendere migliaia di euro al mese per fare opposizione o per farsi nani e ballerine a spese del contribuenti?

Unico tema che non condivido, quando s'infierisce sulll'Inter: ci e' toccato il figlio scemo, con la di lui moglie anche peggio; ci sono toccati, dopo gl'interisti leninisti, i radical-chic, tifosi proletari da tribuna VIP (scroccata ai Moratti ed alla societa', ovviamente). Cos'altro dobbiamo ancora patire, noi e la salma del buon Angelo, di cui immaginiamo le evoluzioni nella tomba ogni volta che gli appare il figlio minor(ato)?

mercoledì, luglio 19, 2006

Operazione verita'

Rolli s'impegna in una operazione verita' : mostrando la simmetria dell'orrore e l'ipocrisia di certi personaggi, troppo impegnati a travestirsi da agnelli da non accorgersi di quanto continuino a sembrare lupi. Un metodo sgradevole, a rischio di livellamento verso il basso, ma purtroppo, talvolta necessario a scuotere le menti da un certo torpore.

Ha ragione 1972
Un blog è questo, per chi non lo sapesse.


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Juve in vendita - sarebbe anche ora

La Juve sarebbe in vendita, secondo il  Corriere della Sera Sarebbe anche ora: cosa se ne fa una societa' industriale di una quotata calcistica?


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Mercato unico: la Nuova Europa e' piu' avanti della Vecchia

Vi e' la percezione che i Paesi d'ingresso recente nell'Unione Europea siano meno ligi all'applicazione dei regolamenti e delle direttive emanate dall'Unione Europea.
Tralasciamo un fatto importante, che alcuni di essi (l'Estonia, per fare un esempio) hanno dovuto paradossalmente aumentare regolamentazioni e barriere tariffarie per entrare nell'Unione; sarebbe quindi comprensibile vedere tali nazioni applicare svogliatamente l'acquis comunitario.

Invece, la "sorpresa" arriva dalle dichiarazioni del Commissario UE Charlie McCreevy: per quanto riguarda il recepimento l'applicazione delle normative sul Mercato Unico (1992, non 2006), i 10 nuovi membri sono in media avanti rispetto alle nazioni "storiche".

Sorpresa ridotta, per ogni liberale europeo: troppi fra i governi europei sono in prima fila per spartirsi il bottino della CAP o per dare sfogo alle ansie di regolamentazione tipiche di ogni governo socialista, bianco o rosso che sia, ma si guardano bene dall'applicare qualsiasi norma possa ridurre anche in minima parte l'influenza dello Stato e dei suoi protetti sui territori che governano. Il Mercato Unico, il vero trionfo e la vera ragione del relativo successo dell'Unione sinora, non sembra essere una priorita', se non in senso retorico, non piu' sicuramente dell'espansione dei poteri statali in nome dell'Europa.

Update: i socialdemocratici della Nuova e Vecchia Europa possono stare tranquilli: la ioggi aid sussidi sussidi e' gia' cominciata ed i governi dei nuovi membri si stanno gia' impegnando a spacciarne in abbondanza


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Apartheid in Brasile

in Brasile si sta parlando di programmi esplicitamente diretti a schedare la popolazione secondo criteri razziali ufficialmente riconosciuti, al fine di poter discriminare assunzioni ed accessi alle scuole in base alla razza.
La "legge sulle quote razziali" e la "legge sull'eguaglianza razziale" all'esame del Parlamento Brasiliano riserverebbero quote ( inizialmente al 20% a salire fino al 50%) dei posti nelle Universita' federali e nell'amministrazione pubblica a coloro che venissero designati come "di origine africana". Sono previste estensioni della legge ad Indios e, grazie ad un'altra legge, a coloro con handicap fisici.

Tutto questo sta avvenendo in una nazione dove esistono circa 136 termini per descrivere la tonalita' della pelle e l'incrocio razziale; in uno dei pochi Paesi dove la commistione razziale, piu' che la sua purezza, risiede al cuore dell'identita' nazionale; dove l'assenza , almeno teorica, di retorica e discriminazioni puramente razziali sono motivo di vanto e patrimonio condiviso.

Non si discute qui l'enorme divario fra ricchi e poveri in Brasile, ne' la ridotta presenza dei gruppi razziali non europei al vertice della societa' e della scala reddituale, ma l'efficacia della proposta e soprattutto i rischi di conseguenze "inattese" e controproducenti sulla societa' brasiliana, distruggendone proprio la diversita' e la per quanto imperfetta tolleranza etnica: questo pericolo e' talmente evidente da aver spinto 500 intellettuali ed artisti, fra cui Caetano Veloso (non certo un noto razzista), ad opporsi alla legge, citando l'inadeguatezza e la pericolosita' di imporre ad una societa' almeno parzialmente mista una legge che dividerebbe di fatto i brasiliani in "bianchi" e non bianchi. Hanno ragione: lo Stato imporrebbe una camicia di forza, creando artificialmente una vera e propria linea di confine, una rigida separazione in caste ad una societa' caratterizzata da una serie di sfumature che ha finora impedito politiche esplicitamente razziste ed ha permesso al Brasile di evitare conflitti etnici e razziali paragonabili a quelli di altre nazioni.

Si dimostra qui la miopia di alcuni ideologi "progressisti", tinta di razzismo, seppure alla rovescia: sembrerebbe quasi che per certi "amici dei poveri" pensino che una persona di colore non sia in grado, con le roprie forze, di avere le stesse probabilita' di successo di un bianco, anche se vi fossero correzioni per le condizioni di partenza individuali; che il terreno di gioco vada sempre e comunque falsato.
Se lo scopo fosse la riduzione dell'ineguaglianza sociale, perche' non basterebbe indirizzare politiche di sviluppo alla parte piu' povera della popolazione, invece che ad una determinata minoranza etnica?

Ritengo futile chiamare questi programmi con eufemismi: si chiamava apartheid in Sud Africa, "segregazione" negli USA. Il fatto che venga fatto contro i bianchi o contro coloro che sono statisticamente piu' ricchi non modifica la sostanza, ma rende i nostri socialisti di sinistra e progressisti dei sostenitori di metodi ferocemente criticati, in teoria, fino a pochi seocndi prima.

Esattamente come in Sud Africa o negli USA, invertire i ruoli di vittime e carnefici non rende meno assurdo il principio alla base della discriminazione razziale: che lo Stato abbia il diritto di marchiare i cittadini come capi di bestiame o cani.

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lunedì, luglio 17, 2006

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domenica, luglio 16, 2006

Passaggio ad Hoppe

passaggioalbosco comincia a recensire il testo di Hoppe, Democrazia: il dio che ha fallito (Hans-Hermann Hoppe, Liberilibri, 2006, pagg. 463, 19 E.)

Consiglio lettura - del libro e del blog. Personalmente non sono troppo paleocon, ma apprezzo molto Hoppe, che ritengo un pensatore estremamente stimolante, uno di quelli che vorrei avesse sempre ragione, anche se purtroppo non e' questo il caso. Sono poi rimasto disgustato dalla bigotteria di cui fu vittima l'anno passato.


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Net neutrality

Alex Epstein interviene nel dibattito sulla Net Neutrality, che interpreta come un tentativo d'introdurre il socialismo nelle praterie di'Internet.
L'argomento di Alex e' interessante e condivisibile: Internet non e' un bene pubblico,ma il risultato d'una giustapposizione di sforzi ed interessi privati, e' corretta. Purtroppo e' parziale: il governo e' pesantemente intervenuto in Internet sin dall'inizio.

Inoltre, le aziende di telecomunicazioni hanno sottoscritto dei contratti sia con gli utenti finali che con le aziende che comunicano o forniscono servizi via Internet, contratti in base ai quali si garantiscono accesso libero ad Internet e banda per trasmettervi i propri conenuti. Arrogarsi il diritto di discriminare l'impiego di tale banda costituirebbe molto probabilmente una rottura di tale contratto.
In terzo luogo, Internet funziona anche grazie alla Net Neutrality. Le societa' che violano tali impegni sono libere di farlo, ma escono dal "condominio" e devono ammettere di perdere il teorico diritto a vedere il *proprio* traffico bloccato o rallentato. Sicuri che ne valga la pena? Gran parte degli ISP hanno gia' scoperto a proprie spese che Internet fornisce molto piu' di quanto essi potranno mai sperare di produrre in proprio.
Perche' rischiare un boicottaggio - piu' che giustificato, fra l'altro: colui che vuole costruirsi corsie preferenziali sta comunque scroccando da Internet, approfittando della massa di contenuti presenti e veicolabili per pubblicizzare i propri prodotti. SI potrebbe sostenere che gli scrocconi non sono i proponenti "aziendali" della Net Neutrality , ma i provider.



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Cecchini democratici

Il Partito democratico sarebbe in frenata : lo vuole il 66%, ma senza fretta. Se fossi di sinistra, mi chiederei perche' Repubblica adesso rema contro.

FIlantropia: un diritto, non un dovere.

Dalla rubrica delle lettere dell'Economist

SIR – In praising Warren Buffett, Bill Gates and others for their philanthropy, you endorse the view that capitalism's winners should “use some of their wealth to compensate the losers” (“Billanthropy”, July 1st). Innovators like Mr Gates make money by serving their customers, who also gain from the exchange. The idea that wealth creators have a duty to “give back” betrays a lack of understanding of that most basic principle of economics: voluntary trade benefits both parties. Whether the wealthy should help the poor is an important ethical question, but to confuse charity with compensation is just bad economics.


La lettera e' di Isaac DiIanni , ex studente di Bryan Caplan ed il punto di vista ch'esprime merita di essere considerato. Sono personalmente convinto che quello di Buffett & Gates sia il modo migliore per impiegare una vasta fortuna, ma mi opporei a qualsiasi provvedimento che cercasse di rendere obbligatorio un tale comportamento. Unica possibile eccezione, finche' si rimane in questa "economia mista" di socialdemocratica memoria, i politici e coloro che campano di monopolio garantito e favorito dal governo. Gl'imprenditori hanno gia' dato, altri soprattutto preso.




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sabato, luglio 15, 2006

Miracolo - Prodi chiede il ritiro di Hezbollah?

Prodi: «Via Hezbollah da sud del Libano» , dal sito del Corriere della Sera
Alla vista di questo titolo, mi sono stropicciato gli occhi: Prodi finalmente comprende? La risposta all'enigma e' evidente: il coraggioso non e' lui, ma il compositore del titolo. Al di la' della scarsa chiarezza, tuttavia, lo sforzo e' commendevole:

«la non presenza di Hezbollah armati nel Sud del Libano è una delle condizioni iniziali». «Il problema grosso - dice il presidente del Consiglio - da parte israeliana, americana e italiana, è considerata la presenza di Hezbollah armati nel Sud del Libano».

Evidentemente il ragazzo non e' cattivo, ma ha pessime compagnie: alcuni mesi fuori d'Italia, lontano da Fausti Vladimiri ed Olivieri, potrebbero far rinsavire il Romano nazionale.


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Disinformazione al Corriere

Due premesse. La prima, sono filo-israeliano. La seconda, temo che questa volta Israele stia eccedendo nella risposta.

Qualunque sia l'opinione sul conflitto, tuttavia, una cosa mi sembrerebbe ovvia: i fatti andrebbero controllati, soprattutto se ben documentati, prima di aprir bocca sull'argomento. E' quello che non fa invece il Corriere della Sera, secondo cui Israele bombarda la casa del Presidente del Parlamento libanese. Secondo la geografia, sta colpendo la zona da cui partono i razzi lanciati da Hezbollah.

Ancora peggio:

Numerosi razzi lanciati da oltre frontiera dai guerriglieri sciiti libanesi di Hezbollah anno colpito oggi la città di Tiberiade, situata nel nord d'Israele. Si tratta del secondo attacco diretto contro una località dello Stato ebraico dal territorio del Libano

SOltanto due attacchi, secondo il Corsera. Magari fosse cosi'. I mesi, gli anni passati da Hezbollah ed Hamas a lanciare razzi sugli insediamenti Israeliani passano nel dimenticatoio, nel tentativo - riuscito - di invertire la responsabilita' ed i fatti storici. Prima sono venuti i razzi, poi la reazione, giusta, sbagliata od eccessiva che sia.

Si potrebbe trattare di un semplice malinteso. Ma perche' certe "frasi infelici" errano sempre dal punto di vista favorevole alla stessa parte? Lapsus freudiano?


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Restaci

Mastella: andro' a Kabul E spero vi rimanga. In fondo, il suo stile di far politica si adatta perfettamente alla realta' afghana


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Hanno premiato papa'

Annunciato il premio Heinlein

La Heinlein Society ha indicato negli autori di fantascienza Larry Niven e Jerry Pournelle i vincitori dell'edizione 2005 del Robert A. Heinlein Award, che riconosce i meriti delle migliori opere di fantascienza "hard" o di divulgazione scientifica o tecnica che hanno saputo meglio ispirare e incoraggiare l'esplorazione umana dello spazio. Il premio verrà presentato ufficialmente il prossimo 4 settembre a Seattle durante la North America Science Fiction Convention.

Niven e Pournelle sono stati, insieme a Robert Heinlein stesso, nel gruppo di consulenti sull'amministrazione dello spazio della Presidenza degli Stati Uniti. Hanno scritto sia fantascienza che divulgazione, sia in coppia che separatamente. Tra i loro romanzi più famosi c'è La strada delle stelle (The Mote in God's Eye, 1974) edito in Italia dall'Editrice Nord.

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venerdì, luglio 14, 2006

Drole de guerre

Oggettivista provoca. E' una provocazione salutare: forse noi siamo qui e non ce ne rendiamo conto. O forse no, ma la semplice negazione non fara' scomparire i rischi che stiamo correndo.

Tassazione retroattiva, arbitraria e reazionaria.

Il post apparso su Meno Stato descrive in  maniera magistrale lo scandalo del pacchetto Visco: la rottura del principio giuridico della certezza del diritto.  Ne consiglio la lettura integrale:

Ogni Governo ha il diritto di modificare le leggi fiscali, ma non in modo retroattivo! E’ già successo, sia con il centro-destra che con il centro-sinistra, di modifiche che cambiavano le regole dell’anno in corso, ma qui siamo all’assurdo che le società immobiliari devono restituire allo Stato l’IVA legittimamente detratta dal 1998 al 2005! Il motivo è che da oggi in poi è stata abolita l’IVA sugli immobili, sostituita dall’imposta di registro, e quindi le società non possono più detrarre l’IVA sugli acquisiti, che diventa un costo aggiuntivo. Ma l’amara sorpresa è l’effetto retroattivo fino al 1998.[...]
non è giusto chiedere indietro soldi relativi agli ultimi 8 anni, che con la precedente legge non erano tasse.

La certezza del diritto è un importante principio di civiltà giuridica, che permette agli operatori di fare piani di medio-lungo termine (che sono quelli che portano sviluppo e occupazione).
Il vice-ministro Visco è persona competente, oltre che professore di scienza delle finanze, per cui lo sa.

Lo sa, lo sa, ma non gliene frega nulla, anzi. Queste norme confermano un sospetto vivo dai tempi delll'introduzione dell'IRAP: il sospetto che Vincenzo Visco sia rimasto fermo ai principi econominci delel monarchie assolute e delle tirannidi orientali, dove non troviamo cittadini, ma  sudditi o polli da spennare.
Una concezione preistorica della ricchezza, degna dei despoti di una economia di rapina, che si coniuga perfettamente con la mentalita' statalista e pauperista, per la quale il denaro e' un male, un fardello di cui alleggerire coloro tanto gretti ed incolti da lavorare per guadagnarselo, elargendolo poi alla casta superiore (loro stessi).

La retroattivita'  della tassazione e' uno degli esempi piu' eclatanti di tale tassazione arbitraria, una delle prime pratiche identificate come liberticide, perche' colpisce al cuore le liberta' individuali, senza toccare tuttavia i "diritti umani"  che  soli sono cari ai democratici e "liberal" dei giorni nostri:  colui che ha il diritto d'ìimporre tasse arbitrarie, anche per il passato, di fatto e' in grado di prapinarci a suo piacimento, al primo segno di autonomia e di esercizio della propria liberta'.

Non e' un caso che l'opposizione ad imposte arbitrarie sia stata alla radice delle grandi rivoluzioni liberali. Vogliamo invece continuare a tacere e rassegnarci ad essere animali da macello? O, per una volta, si comprendera' che quello che sta succedendo per gli "immobiliaristi" e' il destino di tutti noi?


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Sinistra Utopica

Massimo Bordin a Radio Radicale, commentando a Stampa e regime" l'intervista dove Gino Strada quasi sostiene che si stesse meglio sotto i talebani: "Se questo e' di Sinistra.." Si', lo e'; non lo sapevate, cari amici Radicali, quando vi siete imbarcati in questa avventura? Gino Strada ha il solo torto di dire ad alta voce cio' che gran parte del popolo di sinistra pensa: l'Occidente e' colpevole quando non fa nulla, e' colpevole quando fa qualcosa, e' colpevole in ogni caso; la realta' non puo' mai essere al livello dell'Utopia sognata dai nostri sinistri e loro sono ancora quelli che urlavano in piazza "vogliamo tutto". .


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giovedì, luglio 13, 2006

Cresson, ovvero l'Europa dell banane

FIno al 9 Aprile abbondavano coloro che definivano il passato governo italiano come degno di una "Repubblica delle Banane", comparandolo talvolta all'imparzialita' tecnocratica delle istituzioni europee, soprattutto nell'era Prodi a Bruxelles. 

Il caso di Edith Cresson  dovrebbe far riflettere sui rischi di un simile atteggiamento, perche' evidenzia come l'euroburocrazia condoni volentieri pratiche di robusto sapore sudamericano.. La corte di Giustizia Europea ha concluso il procedimento a suo carico  dichiarando che l'ex-commissario europeo per la ricerca e l'educazione ha effettivamente assunto il proprio dentista come "scienziato in visita" , pagandolo 150mila  euro. Questo ed altri casi di abuso del denaro dei contribuenti durante gli anni '90 avevano portato nel 1999 ad un rapoprto ufficiale nel quale si dichiarava che era difficile trovare qualcuno all'intenro della Commissione  che avesse un minimo di senso di responsaiblita'.  La Commissione guidata da Jacques Santer fu obbligata alle dimissioni in massa.

Nel 2004, 5 anni dopo il fatto, non e' piu' stato possibile sostenere la pressione di una pubblica opinone sino ad allora bollata come "euroscettica" e la Commissione si e' decisa a portare il caso di fronte alla Corte Europea.
La quale , pur avendo trovato le prove e quindi di fatto accertando la colpevolezza della Cresson, si e' rifiutata di comminare alcuna penalita' all'ex-commissario. Esatto. Almeno Berlusconi ha dovuto modificare parte della legislazione per ottenere cio' che desiderava; la signora Cresson l'ha ottenuto per pura appartenenza alla casta degli eletti.

Si parla spesso dei cosidetti euroscettici come di trogloditi o di nazionalisti xenofobi. In realta', esistono molti sinceri europeisti che condividono l'obiettivo della "ever closer union", ma dissentono dal metodo adottato dalle attuali elites:  la replica della costruzione di uno Stato nazionale centralista con  le modalita' burocratiche  e centraliste  perseguite dalla Commissione europea. Lo stesso obbiettivo si potrebbe ottenere tramite  soluzioni maggiormente basate sulla deregolamentazione e l'abbattimento delle barriere fra Stati, mantenendo al minimo la costruzione di un ulteriore livello di governo; in parte questo atteggiamento nasce da un sano timore della naturale tendenza alla corruzione, tendenza  che alligna in apparati burocratici poco trasparenti e lontani dai cittadini.
Comportamenti come questo non sono certo il modo migliore per dimostrare le virtu' ed i vantaggi delle istituzioni europee. Il caso Cresson sembra dare ragione ai veri euroscettici, che possono accostare  il sogno di una Europa Unita alla realta' di una cricca di potere che si ritiene al di sopra delle regole  che si pretende dìimporre al resto dei propri concittadini.

(PS: anche  Wsj affronta oggi l'argomento)


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martedì, luglio 11, 2006

:-O

MySpace e' il sito + popolare negli USA. Potere del cazzeggio.

lunedì, luglio 10, 2006

La Cooprecaria?

Da Camelotdestraideale ci si chiede come mai la Coop offra, nei suoi nuovi Ipercoop, contratti flessibili. Quelli che normalmente l'area politica cui fa riferimento quell'organizzaizone definisce lavori "precari".
Le sontuose agevolazioni fiscali di cui godono le  societa' cooperative non sono piu' sufficienti per mantenere margini di profitto ragionevoli? Ma cosa dovrebbe importare alla coop dei margini di profitto, poi? Contano eccome,m perche' costituiscono le riserve a cui un certo mondo di sinistra attinge a vario titolo, per varie finalita' e con vari metodi, impiegando spesos  le coop come serbatoio di sinecure per i militanti ed i funzionari preposti alla lotta politica.  O peggio, Consorte docet.


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Sale sulle ferite

Prodi più liberale di Berlusconi? tra poco sarà credibile, seocndo schegge di vetro. Non perche' Prodi sia  liberale, ma perche'  Berlusconi lo e' diventato sempre meno. Non e' vero che il Governo della CdL non abbia fatto nulla: opere pubbliche, aumenti agli statali, aumento delle pensioni. Ha approvato la legge BIagi. In sintesi, ha operato come un buon govenro gollista o peronista, ma molto di rado e' stato un governo liberale, nonostante la sua storia, il suo programma e una parte del suo personale politico.

Quello che fa ancora piu' male e che dovrebbe far riflettere e' che questa metamorfosi non e' servita a granche' a Forza Italia nemmeno in termini biecamente elettorali : ogni svolta, ogni strappo lontano dal programma del 1994 e' costato, nel lungo periodo, voti e consensi, facendoli invece disperdere nell'astensione o traghettare agli sdoganati "statalisti bianchi" dell'UDC . Infatti, perche' votare per una imitazione democretina, quando hai gli originali, pur se di quart'ordine?
Sarebbe ora che Forza Italia smettesse di andare a caccia dei voti dei nostalgici del pentapartito e ricominciasse a coltivare, non soltanto a parole,  lo spazio elettorale nel quale ha trovato i maggiori successi.


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Ecco la verita' sul caso Zidane

Zizou rivela ad un giornalista dell'Equipe il motivo del suo folle gesto: "So di aver sbagliato e di aver penalizzato la squadra; sono molto dispiaciuto e chiedo scusa ai compagni, all'allenatore, alla Francia intera. Quello che mi ha detto Materazzi però é di una gravità inaudita e non avevo mai sentito nulla del genere in tutta la mia carriera; purtroppo ho perso la testa".
Mais quesque il à dit? Ma che cosa ha detto?

"Vieni a giocare all'Inter"?

PS: FAI LO ZIDANE ANCHE TU

Vai Francesco vai

 Francesco Storace pronto a dire addio ad Alleanza Nazionale. Magari. Purtroppo, Alemanno per il momento ce lo dobbiamo tenere.


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domenica, luglio 09, 2006

Voti Prodi, comanda Epifani

Da Serravalle Pistoiese, Epifani declama: "Fedeltà al programma oppure ognuno per la sua strada". Ovviamente Epifani intendeva parlare della parte pauperistica e demagogica del programma delll'Ulivo: il giornalaccio linkato non riporta altre parole di Epifani, quelle in cui chiede espressamente d'innalzare le tasse ai "ricchi" , tutti evasori salvo prova contraria.

Mi piacerebbe conoscere l'opinione di coloro che ad Aprile tranquillizzavano gli elettori indecisi, ma timorosi di una sinistra statalista, no-global, forcaiola con i produttori e permissiva con disobbedienti delinquenti. Coloro che sostenevano una conversione giavazziana degli "azionisti di maggioranza" della coalizione sinistra, affermando che la sinistra radicale avrebbe abbaiato ma non morso? Che Bertinotti, Diliberto e compagni erano soltanto folklore,che ormai certe invidie sociali, certe ignoranze fossero state finalmente superate, come in ogni nazione civilizzata?

Eccoli serviti: il rappresentante della CGIL, forse il maggior centro di potere a sinistra, fornisce una sponda a Diliberto e alla sinistra radicale in incognito fra i Verdi, che minacciano di "dissociarsi" dal provvedimento, come Prc (bella prova di serieta' al Governo) e che ora hanno un alleato decisivo, ancorche' mendace:
"Chiedo però al governo - dice Epifani- la stessa responsabilità, lo stesso rigore di cui il sindacato si fa carico, questa è una sfida difficile ma non lo è per una sola parte".
Di quali responsabilita' vaneggia Epifani? La responsabilita' di aver contribuito ad affondare i conti pubblici, scatricandovi i mostruosi deficit di un sistema di provvidenze che costituisce un clamoroso furto ai danni del contribuente, ma che viene comunque difeso a spada tratta? Il rigore di chi difende ogni posto di lavoro come se fosse una rendita od un feudo da ancien regime, un diritto patrimoniale? Il rigore nell'aggrapparsi con le unghie e coi denti al passato, con l'effetto, ben previsto, ma ignorato dagli ideologi rossi, di privare di futuro giovani e meno giovani? Che non se lo meritano, anche se troppo spesso si prestano a fare da foglia di fico dei loro stessi aguzzini: era il sindacato dei lavoratori, adesso sono la lobby dei pensionati. Ma a molti non interessa: la bandiera rossa e' una bella coperta di Linus, il "padrone" e' l'uomo nero e la Rivoluzione ci riportera' nei meravigliosi anni '60. Non importa, il Sindacato ha Sempre Ragione.

La Confindustria, invece, ringrazia il governo: meglio,lo ringraziano LCdM e complici, che sanno perfettamente come cio' che pagheranno in aumentate tasse verra' loro restituito in aumentati sussidi alla "politica industriale".

Tutto questo avviene poi per un provvedimento che di lacrime e sangue, sui veri nodi dlela spesa, ne promette ben poco,mentre fa simpaticamente a brandelli alcuni principi cardine di un'economia di mercato e di una societa' libera, quali ad esempio la certezza del diritto, che imporrebbe di non creare leggi retroattive. Ma queste sono bazzecole, quando si tratta di Servire il Popolo.


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AIDS, una sola pillola fa la differenza

L'AIDS non e' ancora una malattia curabile, ma per il momento esistono cure che possono prolungare la vita dei malati. Purtroppo, le cure disponibili consistono nellacombinazione di dozzine di principi attivi e quindi vanno somministrate tramite una serie da prendere in detemrinati momenti della giornata (nei casi peggiori si arrivava a tre dozzine) ed in determinate condizioni (a digiuno o dopo i pasti, ad esempio).
Il problema e' particolarmente sentito nel Terzo Mondo, dove l'accesso alle medicine e' ridotto e le condizioni della vita quotidiana rendono piu' difficile mantenere una precisa tabella di marcia per l'assunzione di un farmaco, riducendo cosi' drasticamente l'efficiacia del trattamento.

Edi oggi la notizia della prima pillola ad assunzione singola : una pillola sola, da assumere una volta al giorno.


Talvolta l'innovazione non e' una invenzione, ovvero la scoperta di qualcosa di nuovo. E'semplicemente la modifica di una parte del processo con il quale un bisogno viene soddisfatto. Eppure una modifica cosi' piccola potrebbe essere sufficiente a garantire una vita migliore ad alcuni milioni di persone.



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sabato, luglio 08, 2006

Epifani ed i conti pubblici, o di quando i pazzi comandano in manicomio

Su Radio Radicale va in onda il segretario della CGIL, che discetta di concertazione, di tagli della spesa pubblica e di quatno sian brutti il precariato  e le pensioni a rischio, insieme a Tommaso PAdoa-Schioppa. Ascoltandoli, non riesco a dimenticare le enormi responsabilita' del sindacato nella creazione delle due pietre al collo del bilancio della Repubblica: il deficit sanitario e quello pensionistico, che inghiottono una fetta sempre crescente del gettito fiscale, in agigunta agli onerosi contributi prelevati direttamente ai contribuenti. Quanto ai precari, essi sono la naturale conseguenza di un sistema che trasforma il posto a tempo indeterminato in una rendita vitalizia, condannando gli sfortunati perdenti di tale lotteria alla "precarieta' ". Epifani sa bene di cosa parla, visto che buona parte della responsabilita' di questo sistema fallimentare poggia proprio sulle spalle dell'organizzaizone che dirige e che e' impegnatissima a cercar di sviare l'attenzione da questo particolare.
Il pedofilo insomma, adesso e' preside dell'asilo infantile.


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Governo? Quale Governo?

Ricordo quanto la grande stampa andasse a nozze per ogni screzio all'iuntenro del govenro Berlusconi. Al contrario, Romano Prodi ha sempre sostenuto che il suo sarebbe stato un governo unito, coeso, dove ogni decisione sarebbe stata dibattuta fino a quando non si fosse raggiunto un consenso, ma poi sarebbe stata rapidamente applicata.

Bene, Paolo Ferrero, l'unico ministro di Rifondazione dell'esecutivo Prodi, si dissocia dal governo e decide di non votare il Documento di programmazione economica e finanziaria.
Il motivo? "La spesa sociale ora rischia tagli pesanti". Magari.
La cosa ha dell'incredibile: i provvedimenti di natura fiscale e di bilancio, nella tradizione parlamentare, sono per definizione quelli su cui si valuta la tenuta del Governo: se vai sotto, vai a casa; l'appoggio unanime da parte delo stesso governo messo sotto esame viene dato per scontato. Ma questo al PRC non interessa. Forse nelle democrazie popolari la prassi era differente?
Considerazioni di merito a parte, le forme ed i metodi impiegati da Rifondazione sono stupefacenti: il partito che esprime la terza carica della Repubblica ha praticamente dichiarato che sta al Governo soltanto quando gli fa comodo, tnato che basta impedir loro di svaligiare la cassa per farli t "dissociare". Altrimenti ritorna ad essere partito di lotta, di opposizione dura ad una compagine di cui dovrebbe invece contribuire a formare le decisioni. Forse e' questo il punto, forse Bertinotti e compagni non intendono dare un contributo. Intendono comandare.

Abbandonare il petrolio

Jonathan Rauch, dla National Journal,   propone una via "di mercato" alla riduzione della dipendenza petrolifera.

Here is the idea: Propose an international treaty whose signatories would agree to eliminate gasoline from their transportation systems by a date certain -- say, in 30 years. Seek initial support from Europe and Japan, but open the treaty to any country that cares to join. Specify only that the treaty should allow signatories to reach the goal in any fashion they please and that it should allow for tradable credits against whatever interim targets it sets. That way, countries can act at different speeds and in different styles. Then let the negotiations begin. 

Sicuramente si tratta di un'alternativa preferibile ad una sovrattassa sul petrolio od a sussidi per gli amici "ecologici", con le conseguenze che ben conosciamo.

Quiz

An enormous amount of statistics about the book industry. "58% of the US adult population never reads another book after high school."

Aspettate a gongolare. Quale credete che sia la NOSTRA percentuale ?

Robert Anson Heinlein

Robert Anson Heinlein era nato il 7-7-7 . Uno dei grandi maestri della letteratura speculativa, ancor prima che di fantascienza. Libertario, cowboy, antipatizzante; eppure lungimirante piu e meglio di ogni suo critico. Pochi altri, insieme a lui, possono vantarsi di aver inoculato nel vasto pubblico temi individualisti e libertari senza mai fare sconti a collettivisti, comunisti e "postmoderni" dal pensiero debole, di qualunque tipo.

Riusci' a farsi accusare, quasi contemporaneamente, di essere ateo, bigotto, individualista radicale, anarchico, fascista ed hippie. Probabilmente, i suoi critici avevano tutti ragione, ma in fondo non l'aveva nessuno. Probabilmente, e' una delle persone che ha convinto l'umanita' che il viaggio spaziale era possibile. Probabilmente, il suo era l'Occidente nella sua forma migliore.


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venerdì, luglio 07, 2006

Domani accadde

Un anno fa, King's Cross:

Come dimenticare l'attacco alla metropolitana di Londra? Il terrore voluto dai pazzi di Osama, e la compostezza inglese.
Dalla rivoluzione francese al fondamentalismo: follia di chi vuole imporre l'ordine attraverso il disordine, l'amore attraverso l'odio, e il bene attraverso il male.

(Le Guerre Civili)

un ristoratore come ministro delle FInanze? Magari.

Recentemente anche Repubblica Ceca e Slovacchia hanno "svoltato a sinistra".L'Economist si sta preoccupa per le piattaforme populiste dei partiti vincenti (molto di misura) , che sostengono la revoca delle riforme economiche liberali che hanno posto le basi per l'impetuoso sviluppo di quelle due nazioni. Evidentemente fra i corrispondenti per l'eUropa dell'Est non c'e' una Tana de Zulueta a fare propaganda rossa.

Both parties and both leaders may have mellowed a bit over the years. Mr Fico is at pains to sound reasonable: pro-Europe, pro-NATO, pro-business, pro-everything. But there are big doubts about his economic programme, which is largely based on rolling back the free-market reforms of the outgoing centre-right government. His newly appointed finance minister, Jan Pociatek, is a little-known restaurateur with no formal background in economics.

Nella Repubblica Ceca, inoltre, il primo ministro ha nominato alla guida del Ministero delle Finanze un gestore di ristorante senza competenze tecniche; forse sarebbe stato preferibile ad un "esperto" come Vlad VIsco anche da noi, a pensarci bene.


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Segni particolari

Perla compara Le liberalizzazioni all’italiana e quelle alla scandinava; forse i nostri aspiranti socialdemocratici dovrebbero riflettere sull'esperimento scandinavo. A me sembra che tale esperimento funzioni soprattutto per la sopravvivenza d'istinti "borghesi" anche all'interno dell'apparato statale, molto piu' di quanto ve ne siano nel Bel Paese, dove,m al contrario, l'istinto naturale di molti burocrati sembra essere il rimpianto per l'economia corporativa del tempo che fu.


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giovedì, luglio 06, 2006

Un colpo al cerchio, uno alla botte.

Da Semplicemente Liberale, come il governo fa credere d'esser liberale, grazie alla foglia di fico di Bersani e nel frattempo si dedica al gradevole - per Visco - compito d'immiserirci:

c'è ben altro ancora, per cui un liberale, in questi giorni di paradosso, dovrebbe scaldarsi: si leggano «i commi 4 e 5 dell'articolo 38 del decreto legge varato venerdì scorso, secondo i quali ogni banca o intermediario finanziario dovrà rendicontare elettronicamente all'Anagrafe tributaria ogni nostro minimo movimento di denari, tutto tranne i bollettini postali inferiori ai 1.500 euro. E' il Grande Fratello orwelliano che precede la patrimoniale secca, il sogno da sempre dell'egualitarismo comunista. Fa molto più paura quell'incubo, che la norma manifesto sui tassisti che nessun sindaco attuerà».

Ichino ed il crucifige a sinistra

Piero Ichino e' un ex parlamentare comunista, iscritto alla CGIL, professore di diritto del lavoro. Capita che si sia convinto della necessita' di riformare drasticamente la legislazione sul lavoro e che sia necessario ammodernare la struttura e la mnissione che il sindacato dovrebbe darsi, per essere piu' efficace nella difesa degli interessi dei lavoratori.
Non e' un liberista "selvaggio", ma soprattutto - la sua biografia e' li' a dimostrarlo - non e' certamente di destra o un avversario ideologico del sindacato.
Proprio per questo, e' uno degli uomini piu' odiati dall'ala "sinistra" della CGIL e dai suoi cani da guardia nei partiti e nel Parlamento. Ne parla, molto meglio di me, BdV


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Triplice concertazione

Carlo Panella ha ragione nel lamentare la partigianeria e la malafede di Romano Prodi: insulta i tassisti ,  mentre l'impiego degli stessi, deprecabili metodi da parte dl sindacato viene regolarmente giustificata come un diritto inalienabile.

Questo pero' non significa che i tassisti abbiano diritto a bloccare il traffico, ad infliggere danni al resto degli italiani o a pretendere di avere potere di veto sull'azione legislativa od esecutiva della Repubblica : significa soltanto che non  ce l'hanno neppure i sindacati, la Confindustria o gli agrosussidiati delle quote latte.

Un governo liberale dovrebbe operare tramite norme astratte e valide in universale; dovrebbe altres farlo soltanto quando strettamente necessario.  I nostri governi, invece, hanno ancora la forma mentis degni di capitribu', monarchi assoluti o dittatori  collettivsti , in fondo la stessa cosa: il diritto non conta, conta soltanto il volere dispotico del padrone, che si esprime in comandi diretti volti ad obbligare i singoli alla volonta' del padrone, che di quando in quando si scontra con l'opposizione dei ceti piu' potenti. 

I blocchi stradali lasciamoli ai francesi ed alla loro coazione a ripetere il ciclo ancien regime - rivoluzione.



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martedì, luglio 04, 2006

Zapatisti fai da te? Ahi ahi ahi

The Right Nation  accoglie il Messico. Bello che sia avvenuto il 4 luglio! Qualche buona notizia il Nord America ce la regala sempre.

PS: Simone si chiede chi lo dira' al Subcomandante Marcos. Gia'; probabilmente stava gia' scrivendo a Bertinotti, per aver lumi sull'applicabilita' del  galateo istituzionale per rivoulzionari, sperando in una evoluzione politica  all'Italiana, che lo portasse dalla guerriglia alla cadrega. Dimenticandosi che Bertinotti indossa cachemire, non passamontagna, da molto prma dell'ascesa al terzo trono ehm scranno della Repubblica.


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Gia' che si siamo, perche' non chiedere scusa al dodo?

hurricane_53 ci riporta l'ultima chicca di Chavez:

Chavez partecipante su invito al summit della Lega africana tenutasi a Banjul, capitale della Gambia, ha detto che considerando i propri interessi, i Paesi europei e dell'America del nord hanno calpestato i diritti dell'Africa ed all'America Latina attraverso la schiavitù ed il colonialismo, per cui devono rinunciare all'atteggiamento arrogante e porgere le proprie scuse. I Paesi dell'America del Nord devono inolltre presentare le proprie scuse per la tratta degli schiavi.
Se avessi la stessa voglia d'impicciarmi delle questioni altrui e la stessa faccia di bronzo di Chavez, pretenderei le scuse da parte dei messicani d'origine azteca per i massacri compiuti contro i toltechi. Anzi, esigerei anche quelle dei cinesi per il loro comportamento in Asia Centrale, nonche' quelle del governo della Mongolia e del Kirghizistan peer il comportamento di Gengis Khan e di Tamerlano, affossatori di civilta'. Inoltre, potrei sotenere che i governi membri dell'ONU dovrebbero organizzare sedute di scuse postume di fronte ai siti archeologici dei nostri "lontani cugini"  Neanderthal ed australopitechi, che non abbiamo trattato con  molto garbo.  Per non parlare delle specie animali di cui abbiamo contribuito a causare l'estinzione.
Ma per fortuna ho ancora un pelo di dignita' e, soprattutto,  di senso della storia. Cosi' come sarebbe ingiusto pretendere dagli arabi o dai cinesi viventi oggi scuse per il comportamento riprovevole dei propri antenati nei confronti della schiavitu' ,  esigere pentimenti dagli indios caraibici e latinoamericani o dagli indigeni della Nuova Guinea  per gli episodi di cannibalismo largamente praticati, cosa che Chavez si guarda bene dal fare, cosi' mi sembra patetico cercare di giocare sul senso di colpa e sull'ignoranza storica di parte dell'opinione pubblica  europea per guadagnare una vantaggio diplomatico e culturale.

Quello che sarebbe giusto esigere, invece, sarebbe l'impegno a non perseverare in tali errori e ad impegnarsi a studiare la propria storia in maniera quanto piu' completa ed equilibrata possibile, unico vero antidoto alla barbarie:chi non conosce la  Storia e' condannato a ripeterla.




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IBL 2, Bersani 1


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Dopo i tassisti, la PAC?

Se questo Governo avesse davvero voglia di liberalizzare seriamente un settore e, nel contempo, di compiere un atto veramente equo e solidale, potrebbe cominciare con la riforma della Politica Agricola Comunitaria. EU, Giappone ed USA infatti sussidiano pesantemente il proprio settore agricolo, distorcendo il commercio internazionale ed attirando le giuste critiche delle nazioni meno sivluppate; tale ostinazione sta contribuendo al costoso fallimento dei negoziati a Doha .

Una riduzione dei sussidi per l'agricoltura europea ed americana sarebbe equa e solidale, perche' ridurrebbe l'ingiusto vantaggio di cui godono gli agricoltori dei paesi sviluppati rispetto a quelli dei paesi in via di sviluppo, oltre probabilmente a ridurre i prezzi dei prodotti alimentari in Europa, favorendo le fasce deboli della popolazione, per le quali la spesa alimentare incide in proporzione maggiore che per la media dei cittadini.
Da un lato, infatti, esistono meccanismi all'interno della PAC (Politica Agricola Comune, il programma europeo per i sussidi all'agricoltura) che costituiscono barriere commerciali dirette
all'importazione di prodotti alimentari provenienti dall'estero.
Dall'altro, i sussidi all'esportazione che la UE elargisce per
liberarsi del surplus di produzione scaricano sui mercati
internazionali merci sottocosto che danneggiano ulteriormente i produttori non sussidiati.

La UE infatti non si limita a fornire denaro direttamente agli agricoltori: in aggiunta a tali contributi, che gia' costituirebbero uin vantaggio indebito, la PAC fissa di fatto prezzi per numerose derrate alimentari a livelli artificialmente piu' elevati nell'area europea rispetto a quelli prevalenti sul mercato internazionale. Ovviamente questo dovrebbe far affluire il prodotto dal resto del mondo, ma questo viene limitato attraverso vincoli all'importazione di vario tipo.
Il secondo effetto e' ovviamente una produzione interna superiore alla domanda effettiva, dati i prezzi elevati. Per impedire ai prezzi di scendere, la UE ha spesso costituito veri e propri ammassi, acquistando la produzione europea in eccedenza; ha istituito le famigerate quote di produzione o pagando gli agricoltori per non mettere a coltura le terre, istituendo un regime socialista nell'uso della terra; ha concesso pesanti sussidi l'esportazione, accollandosi perdite ingenti e di fatto scaricando sottocosto sui mercati mondiali le proprie eccedenze, contribuendo alla crisi dei piccoli produttori nei paesi piu' poveri e bloccando la classica via per l'uscita dalla poverta' - la nascita di un sistema agricolo di mercato. Dulcis in fundo, si e' arrivati in alcuni casi a distruggere il cibo negli ammassi.

In sintesi: prezzi piu' elevati per il consumatore, agricoltori che senza segnali di mercato, assenti o distorti, vengono irreggimentati e costretti a subire i diktat di una burocrazia distante, Paesiu in via di sviluppo che soffrono di una concorrenza che demolisce uno dei settori in cui avrebbero un maggiore vantaggio competittivo, che potrebbe assorbire ingenti quantita' di manodopera poco specializzata e quindi alleviare i problemi dello sviluppo e che potrebbe fungere da volano per una crescita economica sana, realistica e non distorta da tanta elemosina pelosa ed interessata.

Ma e' piu' facile discutere di notai, fingere di liberalizzare con la scure quando si usa invece uno scalpellino e continuare a fare disinformazione sul resto, immagino.
Oppure ammantarsi nel "valore sociale" dell'agricoltura, nella retorica del "bene comune" e dello "interesse generale", su cui ben scrive oggi Pinocchio

dietro la retorica dell' "interesse generale" si nasconde la difesa di interessi settoriali, difesi e tutelati in accordo con gli uomini dello Stato tramite la forza della coercizione. Di "generale" hanno ben poco.

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Tassinari a Piazza Venezia - come i Cobas, come i ferrovieri

Questa mattina, scena surreale: passando per Piazza Venezia, trovo il delirio, il traffico quasi completamente bloccato: sono i tassisti romani che si divertono ad attraversare in massa la piazza, camminando il piu' lentamente possibile od addirittura fermandosi nel mezzo, impedendo cosi' alle macchine di circolare ed insultando chi cerchi di passare senza solidaerizzare ad alta voce con loro..
Fantastico: in un colpo solo, hanno eliminato le mie perplessita' sul mini-micro-finto-decreto di liberalizzazione.
Chi si comporta a questo modo lede gravemente alcune delle liberta' fondamentali dei propri concittadini, esattamente come i parassiti delle quote latte, le mafie sindacali dei tranvieri in sciopero ,  le scimmie no-global o scatenate per le citta'.

COmunque, i miei complimenti ai vigili urbani ed ai poliziotti presenti. Invece di fare il loro dovere, si godevano lo spettacolo.

E infine, i  miei compilmenti ai miei concittadini. Sempre pronti a scatenarsi di clacson ad un semaforo, se la vecchietta davanti a loro non parte con prontezza di riflessi superiore a Schumacher, ma improvvisamente muti come pecore, anzi come conigli,  di fronte a trenta  persone che gli ostruiscono il passaggio. C'e' voluto un barbaro orobico su di un motorino per cominciare a suonare, poi - ovviamente - tutti a seguirlo.


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Follinate

Che  io detesti molto piu' che cordialmente Marco Follini credo che sia ormai noto. Ma il suo appoggio al decreto Bersani offende il comune senso del pudore, soprattutto  perche', quando era al Governo, l'UDC si e' distinta nelle proprie battaglie a difesa d'ogni corporazione in grado di portare una manciata di voti.
Mi associo quindi a  walking class:

Ultima nota per Marco Follini. Leggo da internet che si dichiara favorevole alle liberalizzazioni di
Prodi. Ma lui, gli ultimi cinque anni, li ha passati a governare con il
centrodestra. Dove era? Cosa ha fatto? Quali liberalizzazioni ha
proposto? Eh, caro Follini, lei oltre a essere una formica è anche un
po' stronza. Spero che quelli siano più stronzi di lei. E la tengano a
bagnomaria. Dove, in genere, anche le formiche più stronze affogano.




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