Impeccabile Falasca. Il dramma del settentrione italiano è che si è scelto, anche per mancanza d'alternative, una versione lombarda del sistema di Totò Cuffaro. Potevano essere credibili 10 anni fa; adesso la distanza fra loro e certe cleptocrazie meridionali che sfregiano l'immagine del Meridione è solo una questione di tempo e di un certo residuo di buone maniere, destinate a scomparire se l'andazzo prosegue.
Del “sacco del nord” la Lega – che governa Veneto e Lombardia da quindici anni e l’Italia, quasi ininterrottamente, da dieci – non è stata vendicatrice, ma partecipe. Ha riscritto spudoratamente la questione settentrionale rimasticando il repertorio della destra e della sinistra peggiore e rimuovendo il nodo da cui il nord è invece strangolato, che è lo sfruttamento fiscale, cioè il livello abnorme di imposizione e di spesa, da cui le regioni italiane più competitive sono irrimediabilmente appesantite e quelle meridionali incentivate ad un “economia di rapina”.
[...]
Al nord che voleva meno tasse, meno vincoli, meno spesa pubblica e meno intermediazione politica la Lega promette meno immigrati e meno competizione. La sfida riformista è stata soppiantata dalla retorica vittimista.
Bossi non va sfidato sul tricolore, ma sulla questione settentrionale | Libertiamo.it: "