Il papa si schiera contro il "lavoro precario", intanto Bagnasco dichiara: "Vita e famiglia non negoziabili".Una dura critica alla precarietà nel lavoro "che può minare le basi della società" e, subito dopo, la riaffermazione orgogliosa che sui temi caldi degli ultimi mesi, come vita e famiglia, "i vescovi non taceranno" perché la Chiesa li ritiene "non negoziabili".
I vescovi avrebbero potuto cominciare a non tacere di fronte ad uno scandalo come il sistema pensionistico italiano, o ad un sistema fiscale che massacra i tassi d'occupazione , invece d'inviar messaggi usando la medesima terminologia degli assassini di Marco Biagi.
A voler essere complottisti, si potrebbe pensare che un accordo a spese della libertà sarebbe altamente desiderabile per entrambe le controparti: lo Stato e soprattutto il Governo Prodi libero di abusare della libertà in tema di lavoro e flessibilità, a spese dei giovani; il Vaticano libero di dettare la linea alla limitazione della libertà a decidere del proprio corpo.
Io, che complottista non sono, penso soltanto all'ennesima smentita del mito di un Pontefice "liberalconservatore".
Non regge ormai la solita scusa della citazione "fuori contesto" e della "precisazione", perché forma e contenuto cambiano ben poco anche rileggendo le dichiarazioni da fonte amichevole . Il titolo che abbiamo citato, tratto da "Repubblica", è sicuramente indice di una strumentalizzazione, ma la sensazione è che non dispiaccia d'essere strumentalizzati: difficile pensare altrimenti, quando un messaggio ufficiale, teoricamente ben studiato e meditato, viene scritto in un linguaggio che non ricorda certo la scuola di Salamanca o i francescani protocapitalisti, ma invece quello caro ai sinistri nostrani, ancorato alle fallacie economiche socialiste e collettiviste.
Roundup: meglio di me, Mthrandir e Chiamami Brontolo
A voler essere complottisti, si potrebbe pensare che un accordo a spese della libertà sarebbe altamente desiderabile per entrambe le controparti: lo Stato e soprattutto il Governo Prodi libero di abusare della libertà in tema di lavoro e flessibilità, a spese dei giovani; il Vaticano libero di dettare la linea alla limitazione della libertà a decidere del proprio corpo.
Io, che complottista non sono, penso soltanto all'ennesima smentita del mito di un Pontefice "liberalconservatore".
Non regge ormai la solita scusa della citazione "fuori contesto" e della "precisazione", perché forma e contenuto cambiano ben poco anche rileggendo le dichiarazioni da fonte amichevole . Il titolo che abbiamo citato, tratto da "Repubblica", è sicuramente indice di una strumentalizzazione, ma la sensazione è che non dispiaccia d'essere strumentalizzati: difficile pensare altrimenti, quando un messaggio ufficiale, teoricamente ben studiato e meditato, viene scritto in un linguaggio che non ricorda certo la scuola di Salamanca o i francescani protocapitalisti, ma invece quello caro ai sinistri nostrani, ancorato alle fallacie economiche socialiste e collettiviste.
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