Il periodico femminista "Ms.", una delle voci più rispettate del movimento femminista americano, ha censurato una pubblicità dell'American Jewish Congress, ritenendola legata ad un argomento "eccessivamente scottante", che darebbe adito a troppe polemiche.
L'annuncio,in realtà, non aveva alcun contenuto polemico: si limitava alla frase "questo è Israele", sopra alle fotografie delle tre donne che occupano altissime cariche istituzionali nella nazione mediorientale: la Presidente della Corte Suprema, la vicepremier e ministro degli esteri e la presidente del Parlamento.
Lo stesso periodico, tuttavia, non si è posto alcun problema nel pubblicare, nel 2004, un lungo reportage dle festival del Cinema di Ramallah, dove venivano descritti in termini amichevo9li lungometraggi che legittimavano atti di terrorismo verso civili israeliani. Le donne ebree non contano, quanto si parla di parità dei sessi?
Ms. Magazine has long been in the forefront of the fight for equal rights and equal opportunities for women. Apparently that is not the case if the women happen to be Israeli.
The magazine has turned down an AJCongress advertisement that did nothing more controversial than call attention to the fact that women currently occupy three of the most significant positions of power in Israeli public life. The proposed ad (The Ad Ms. Didn’t Want You To See) included a text that merely said, “This is Israel,” under photographs of President of the Supreme Court Dorit Beinish, VicePrime Minister and Minister for Foreign Affairs Tzipi Livni and Knesset Speaker Dalia Itzik.
“What other conclusion can we reach,” asked Richard Gordon, President of AJCongress, “except that the publishers − and if the publishers are right, a significant number of Ms. Magazine readers − are so hostile to Israel that they do not even want to see an ad that says something positive about Israel?”
Update: meglio di me, Fiamma Nirenstein
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